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Dalla Stazione Ferroviaria all’Albergo Concordia

Come molti altri viaggiatori, per gli spostamenti molto più sicuri e di compagnia: può capitare di condividere il tragitto con altri passeggeri e il tempo, a volte lunghissimo, sembra scorrere più

gia da solo nello scompartimento, il ché lo fa sen

gera operazione di restauro, si mostra oggi come allora, ed è sempre distante dal centro abitato mentale importanza: è l’aspetto più vistoso di quel si è avviato, pur con molta lentezza e minore vi disseminate sul territorio, rappresentano una tra in senso ampio di questo antico territorio, carat Per raggiungere l’Albergo Concordia c’è da per correre il lungo viale in terra battuta, che dalla

BERTRAND 2002, BADOLATO

BADOLATO

BADOLATO

BADOLATO

Cotrone

Qu-trunah

fu mutato in Crotone, in ossequio al toponimo di età

ferrovia porta a Corso Vittoria30

una sgangherata e sudicia diligenza, guidata da un conducente poco abile, che lo lascia nel cen

gli alberghi del Nord o le famiglie blasonate ga

quelle disseminate nelle campagne lungo i per In più occasioni si presentavano poco pulite, con le porte senza serrature, il cibo servito pessimo, i costi sorprendenti ed una percepita ed irritante intesa tra oste e briganti del posto31

corosi32,

inesistente:

qualsiasi settentrionale che trascorresse un giorno o due alla Concordia da semplice turista ne riportereb be una forte impressione33

Prende possesso autonomamente della prima stanza che trova libera, arredata nell’essenziale, non particolarmente pulita, con affaccio sulla piazza Duomo, che dalle tre di notte diventa ru morosissima per un continuo vociare di gente, che trascorre poi, tutto il giorno, a chiacchierare Il Concordia era anche l’unico ristorante della

generale, è scadente: «le risorse della città sono misere»

sto: alla visita crotonese aveva destinato giusto venne forzatamente protratto da un contagio ma

Ha modo, nel corso del riposo forzato, di osser vare con attenzione la padrona dell’albergo, che Il suo racconto diventa improvvisamente carico temporanea» : è rozza, sporca, per nulla profes sionale, litigiosa, primitiva, insomma, davvero

cattura al capezzale l’attenzione del paziente in

dente, interessava molto poco al dottore, il quale contrapponeva con sincero rammarico il presen Oggi l’albergo è l’Hotel Concordia, rinnovato a ricordo dei soggiorni di Lenormant prima,

Alla ricerca dell’antica Kroton

Gissing giunge in città già adeguatamente prepa

è in continuo contatto epistolare e che segue su carta, dall’Inghilterra, gli spostamenti del padre, spiega come di tutto quel sacro passato «non re stano che alcune pietre…ma la campagna è mol to bella e io gioisco moltissimo a guardarla»

mattino seguente il suo arrivo, va alla ricerca centro, che si raccoglie tutto sull’antica acropoli;

da subito visita la Cattedrale, che è dirimpetto come nell’interno, non presenta – a suo parere –

lizzato dove sorgeva la Porta di Terra della città, sor

31 BERTRAND 2002, 32 GISSING 1993

33 GISSING 1993 GISSING 1993

BADOLATO

COUSTILLAS

BADOLATO

alcun elemento di pregio, né custodisce opere o elementi dell’arte di buona fattura

damente guadagna l’uscita e a destra imbocca una strada che corre sotto il maestoso Castello di

mira compiaciuto questa ampia baia che, da sotto la fortezza, si apre spingendosi nel mare profon doe chiude a sud con il promontorio di Capo La dirittura ad intravedere la colonna superstite e conta di poter raggiungere il posto l’indomani modo di documentarsi e pare che il tragitto a pie di preveda il superamento di colline, oggi luogo panoramico noto come l’Irto, per un sentiero carrareccio che, in parte, costeggia un pauroso ammala e non riuscirà a vedere il sito archeologi co e rendere omaggio alla colonna superstite del tutto il mondo ellenico, guida per tanti naviganti della storia, al pari di un moderno faro

derio, a lungo sognato e perseguito, di calcare il Lo sconforto è esasperante per lo scrittore che, a letto ammalato, si accontenta delle descrizioni Quando, agli inizi del XX secolo, Norman Douglas giunse a Crotone, non mancò di visitare il medico crotonese, che rispose:

Ricordo benissimo il giovane poeta inglese…e man

Ho trascorso al suo capezzale ore bellissime, parlan do della terra calabra che conosceva più e meglio di uno scrittore italiano

Poco distante osserva incuriosito una piccola

Era nel porto della città, l’unico valido tra Reg gio e Taranto, dominato in alto dagli spalti del alla ricostruzione più recente del porto: in segui to, prelevando enormi blocchi smontati dagli

contemporaneamente un viaggio nello spazio e nel tempo: pone a confronto quel che vede con le architetture del passato; a Cotrone è alla ricerca di quel paesaggio archeologico, che non rintrac cia, testimone di civiltà dall’eco vastissima e si chiede:

Che ne è stato delle rovine di Cotrone? Nella squalli Eppure una città cintata da mura della circonferenza di dodici miglia non doveva sparire facilmente…

andò tutto adoperato nella costruzione delle case, dei templi e delle mura romane, che poi sono anche loro crollate o rimaste sepolte?

Osserva il paesaggio intendendolo come panora ma, un’ampia veduta da ammirare e restarne te violente del vento, si trova nei pressi delle bas se colline che dominano tutto intorno la città, saggio crotonese che gli si apre in un grande re spiro: colline di fango durissimo, in realtà argil

Una sfumatura mediterranea accenna a «Qual che gialla ginestra e qualche pianta di camomilla crescevano qua e là negli avvallamenti; ma non una sterilità perpetua, che domina queste alture

rimento al quadro della Madonna di Capo Colonna, PRAZ

in un famoso articolo ne , para gonandola ad un faro e poi aggiunge, riferendosi a Gissing: «meta

che gli occhi intravedono, ma che le circostanze im BADOLATO «Gissing e Sculco» in

Crotonese MINERVINO

GISSING 1993 GISSING 1993

colori, un paesaggio urbano immobile, fatto di lo ecosistema: sono esse stesse conseguenza del le condizioni climatiche del luogo, a loro volta incidono negativamente sulla salute degli abitan ti del posto e sul loro brutto aspetto

clusione alla quale giunge rapidamente anche Gissing, confrontando l’aspetto tra crotonesi e catanzaresi:

questo personaggio giovane e rubicondo…la sua fac cia aveva la tinta più splendente di salute…a Catan zaro ne avrei visti altri come lui…il mio sospetto che la povera Crotone malarica provasse una specie di gelosia per le brezze salubri di Catanzaro, che è inol tre una località molto più ricca

Mi dicono che a Crotone piove pochissimo… l’aria è malarica e gli abitanti sono tutti più o meno malati; si malaria cronica; il tipo di faccia più comune a Cotro ne è rozzo e goffo, più rozzo, mi parve, di qualsiasi fotografo aveva esposto una quantità di ritratti, ed era vano un grado di incredibile bruttezza e di volgarità

E

per effetto dell’insalubrità del clima, tutti a Cotrone sembravano avere delle disposizioni più o meno te tre

In una lettera al suo amico Bertz riporta:

vagare sono stato colpito dalla febbre, che si è evolu ta in una congestione polmonare ,

l’aria tutto intorno è irrespirabile e pesante e l’ac nota qui, con lucido realismo di denuncia, come non sia mai stato fatto nulla di buono in questa persona possa dissetarsi senza timore

resta colpito già allora da quel che è costume, tra la gente, anche in tempi moderni: una innata e diffusa predisposizione a dolersi di ogni cosa e lamentarsi con gemiti e continuamente: «era solo un’abitudine lagnosa e querula dovuta alla poca salute»

Ad una manciata di metri dall’Albergo Concor-dia, lungo la salita di Corso Vittorio Emanuele, si

E’ lì che si reca lo scrittore, chiedendo di incon

lungo Lenormant, descrivendolocome un rigo gliosissimo giardino, per bellezza, simbolo della natura, in parte destinato ad aranceto «un vero quadro ad un idillio»

intende visitarlo, ma necessita di un permesso,

fu sì positiva, ma perché voleva visitare l’arance to? Gissing viene quindi sottoposto ad un imba perplessi nel sentirlo argomentare, non credevano

fosse in visita a Cotrone per motivi d’interesse storico, era troppo banale: dietro l’apparenza si celavano, a parer loro, sicuramente interessi eco

il denaro rappresentasse l’unico vero argomento

pure gli strumenti più elementari dell’istruzione:

AGOSTINI

GISSING 1993 GISSING 1993 BADOLATO

GISSING 1993 LENORMANT

tenuta ai margini doveva lavorare giusto per so

Egli dà volutamente peso morale alla descrizione, Non ha altezzosità e si interessa alle persone che la gente del posto, ma l’incontro con il primo cit

perba» di «Berlinghieri»

fermo nelle sue convinzioni, rimane sospettoso

Il Fondo Gesù era, anche a quel tempo, un ampio appezzamento di terreno molto conosciuto in cit porta, in un suo testo, l’importanza archeologica voce diffusa tra la gente, allorquando era in visi ta Gissing, la notizia che chi avesse avuto deside rio di vedere i ruderi dell’antica Crotone doveva menti e favolosi reperti circolavano ampiamente:

detto suolo fu frugato e rifrugato da colossali scavi, per essere stato, secondo la leggenda, l’antica tomba

teste di statue di marmo a grandezza naturale, una gamba di bronzo, diversi tronchi di colonne, capitelli, Ritrovò pure molte monete d’argento, riempiendone due cassette, che furono mandate a Napoli e vendute a prezzi favolosi… Duemila e più monete si divisero i germani Berlingieri…i contadini nello zappare le fragole del giardinetto trovarono una moneta d’oro…

Non esiste più nulla di quei preziosi avanzi .

Gissing è alla ricerca di uno scorcio panoramico

bile ed inaspettato panorama archeologico che possedere alcuna lettera di presentazione per Cotrone: «fu un peccato…mi sarebbe piaciuto molto visitare una delle migliori famiglie», che teggiamenti provinciali

avrebbe sicuramente accolto il romanziere con più calore, aprendogli qualche prezioso scrigno Da Corso Vittoria, dove si apre l’ingresso dell’Al bergo Concordia, percorre a piedi il polveroso e accede tramite un imponente portale, sormonta to da un blasone, su cui spicca la scritta Fondo Gesù

vecchina che si affaccia dalla loggia non sa leg Gli si apre una pittoresca prospettiva:

gli aranci…si alternavano a melagrani e tamarischi e a molti arbusti sempreverdi…ad intervalli si ergeva

fermavo meravigliato…sorgeva una palma meravi gliosa, le cui foglie si agitavano pesantemente al ven non c’è un solo punto in cui esista la possibilità di sedersi

Nulla vede di archeologico: del resto, sappiamo bene che era già stato tutto saccheggiato dai pro

da fuori il cancello, lasciava al viandante un ri cordo, frutto tutto dell’immaginazione, sicura

SCULCO

di Gissing, ma raccoglie memorie e antichi ricordi

CAIVANO 1872,

e ne parlava diffusamente – due secoli prima – anche Nola Molisi «refrigerio di tutti l’infermi, dove si tiene sia stata la casa et il tumulo del Vecchio Crotone, per

NOLA MOLISI 1649, GISSING 1993

GISSING 1993

alla storia del luogo, che lo connota fortemente nel paesaggio come fosse un guardiano delle sue

rive erano ornate da splendide costruzioni:

Guardai là, verso la stazione ferroviaria, vidi un sol co verde, il corso di quell’acqua quasi stagnante asso lutamente pestilenziale che ancora si chiama Esaro

Anche in questa occasione Gissing non può fare a meno di tornare indietro nel tempo, allo splen dore del luogo, che anche Pitagora avrà ammira to, alla bellezza e alla grazia cantata delle genti e tristissimo è inevitabile:

vanno a fare il bucato sulla spiaggia .

stesso, testimone dello scorrere del tempo, che ha mutato in peggio la bellezza romantica del luogo

Anche in tempi attualissimi, come già osservava Gissing, alti canneti frenano lo scorrere dell’ac qua verde e fangosa, che appare immobile a chi sta a guardare, pervaso da un’invincibile malin conia nell’osservare, con sdegno, cotanto degra

Al Cimitero lungo la strada per Capo Colonna

“Quando viaggio non manco mai di visitare i ci Gissing si incammina lungo la strada che condu ce a Capo Colonna: il Cimitero è lontano dal mente in riva al mare, circondato da mura pos

e nel parlare di quanto si trovi comunemente tra la gente di questa regione», che lo fa entrare Lo guida in giro per il camposanto e racconta come, in nove anni di lavoro, ha trasformato la

a cespugli profumati, gerani in numerose varietà alla sua vita, per anni valletto presso un nobile della città , con il quale ebbe occasione di viag questa occasione non manca un rimando al pas perché la considera una terra magica, ricca di tanti tesori ancora da scoprire, pregna di antichi valori per i quali è degna d’esser visitata

orgogliosi o, comunque, sembra non ne siano diano gli dice:

Che uno viaggiasse dalla Calabria all’Inghilterra gli pareva comprensibile, ma si meravigliava che vales se la pena di venire dall’Inghilterra alla Calabria

Tuttavia questo fu un incontro inaspettato, che lo colpì tanto da fargli dire:

la sua semplice bontà e la sua intelligenza mi aveva immaginarmelo ancora quietamente felice tra i muri sopra i morti di Cotrone

il nome della guardia civica, custode del Cimitero di Cotrone, che lo scrittore evoca con discreta incontra nel suo cammino a cui Pierre Coustillas,

GISSING 1993 GISSING 1993 AGOSTINI

GISSING 1993 GISSING 1993

AGOSTINI

GISSING 1993 GISSING 1993

tra i più grandi studiosi del romanziere, ha dato un nome, ricercando i suoi discendenti e rico struendone la storia

Norman Douglas, che seguirà anni dopo le orme di Gissing, scriverà:

E che ne è di quell’altro amico di Gissing, il cortese custode del cimitero? Morto, come gli uomini dei quali curava le tombe, come lo stesso Gissing…Mi hanno mostrato la sua tomba sul lato destro dell’in gresso; una misera piccola tomba, con una croce di legno numerata, e che presto sarà rimossa per far po sto ad un’altra tomba

Giunti ai saluti, Gissing riceve in dono dal custo sorriso aperto e caloroso; un gesto così commo vente che lascia in lui un vivido ricordo e lo cortesia: avrebbe desiderato che fosse lui quella

che aveva notato all’andata, per visitarla e osser condizioni, quasi in totale rovina, pare a causa del terremoto

distanza dal centro abitato le conferivano un ca liche colorate si stagliava intatta nel grigio diffu so delle colline che l’abbracciavano intorno, con un contrasto indovinato che caratterizzava di

conda metà del Cinquecento, tuttora esistente e

delle colline rugose, belle nel loro fascino deso

lato, oggi sorgono soffocanti e brutti palazzi, che Due ragazzini scambiano Gissing per un archi tetto in sopralluogo, venuto con l’intento di re mente nega, ma gli occhi furbi dei giovanetti non credono alla semplice visita culturale a cui fa ri

La partenza per Catanzaro

porale lo costringe a rimandare la partenza di trone, luogo terribilmente insalubre, come ricor da in più occasioni «ho trascorso giorni terribili a Cotrone!» e «la popolazione qui appartiene al medioevo nel vero senso della parola», scrive al suo amico Bertz

romantico realismo, per un attimo pensa male di Cotrone e dei suoi abitanti e dice «è un paese stanco e pieno di rimpianti, che guarda sempre indietro, verso le cose del passato, banale nella vita presente ed incapace di sperare sinceramen te nel futuro» , ma si ricrede subito: uno stranie ro non deve giudicare con superiorità un altro

tristezza traspare dal suo animo quando consa pevolmente si rende conto che né le testimonian ze archeologiche, né le migliori espressioni dell’arte classica si salveranno dall’usura del tempo e soprattutto dall’ignoranza degli uomini, incapaci di coniugare il presente con il passato

COUSTILLAS, LIGUORI 2001; COUSTILLAS

nota 2; CRISTOFARO

venuta di George Gissing in Italia, il professor Pierre

ghi descritti in , ot

DOUGLAS

PESAVENTO

in BADOLATO

in BADOLATO

GISSING 1993 BADOLATO

binari, in attesa del treno, avverte un immenso sollievo e parte alla volta di Catanzaro lunedì

George Robert Gissing,