• Aucun résultat trouvé

5. Analisi dei termini in lingua tedesca

5.1 Testi internazionali e tedeschi

5.1.3 Leva finanziara

Per il nuovo provvedimento che introduce un indice di leva finanziaria in tedesco vengono utilizzati vari termini:

“Ergänzt werden die Reformen durch eine Höchstverschuldungsquote (Leverage Ratio), die als Korrektiv zu den risikobasierten Eigenkapitalmessgrössen dient […]” (CBVB 2011: 2)

“Der Ausschuss vereinbarte vor diesem Hintergrund die Einführung einer einfachen und transparenten, nicht risikobasierten Verschuldungsquote, die so gestaltet wird, dass sie als glaubwürdige Ergänzung zu den risikobasierten Eigenkapitalanforderungen dienen kann.“ (CBVB 2011: 69)

“(2) Die Verschuldungsquote ist der Quotient aus der Kapital messgröße eines Instituts und seiner Gesamtrisikopositionsmess größe und wird als Prozentsatz angegeben.” (CRR 575/2013 art. 492)

“[…]bei der Beurteilung der Angemessenheit der Verschuldungsquote eines Instituts und der vom Institut zur Steuerung des Risikos einer übermäßigen Verschuldung eingeführten Regelungen, Strategien,

Verfahren und Mechanismen berücksichtigt die Aufsichtsbehörde das Geschäftsmodell des Instituts”

(KWG §6b)

Leverage ratio: indice non basato sul rischio volto a evitare l’accumulo di una leva finanziaria eccessiva e definito come il rapporto tra la misura del patrimonio e la misura dell’esposizione (CBVB 2014b : 1-2).

Tedesco BRI Tedesco UE Tedesco normativa

tedesca

Höchstverschuldungsquote

Leverage ratio

Verschuldungsquote

Verschuldungsquote Verschuldungsquote

Rispetto al regolamento 575/2013 e ai testi della normativa tedesca, nei documenti della BRI si può osservare maggiore varietà nelle espressioni usate per identificare il provvedimento. Per quanto riguarda il termine in inglese “leverage ratio”, questo non è mai presente all’interno dei testi legislativi europei e nazionali, come nella versione italiana, mentre nei testi della BRI ricorre sempre accompagnato dall’equivalente in tedesco. Infine, il termine più utilizzato nei documenti della BRI è “Höchstverschuldungsquote”; nel regolamento europeo e nella normativa nazionale, invece, ci si riferisce a questo provvedimento impiegando sempre ed esclusivamente

“Verschuldungsquote”.

5.1.4 Provvedimenti riguardanti la liquidità

Per l’analisi della terminologia relativa alla liquidità sono state prese in esame le versioni in tedesco degli stessi testi della BRI e dell’Unione europea utilizzati per l’analisi in lingua italiana. In particolare sono stati presi in considerazione per l’LCR il regolamento 575/2013, il regolamento delegato 2015/61 e i documenti “Basel III: Internationale Rahmenvereinbarung über Messung, Standards und Überwachung in Bezug auf das Liquiditätsrisiko” e “Basel III:

Mindestliquiditätsquote und Instrumente zur Überwachung des Liquiditätsrisikos”; per l’NSFR i documenti della BRI utilizzati sono gli stessi, mentre per i testi della legislazione europea è stata presa in considerazione la direttiva 2013/36 insieme al regolamento 575/2013.

L’analisi della normativa nazionale ha posto invece più problemi, poiché all’interno dei testi legislativi modificati per l’appicazione di Basilea 3 non vengono menzionati né l’LCR né NSFR. La ricerca si è concentrata soprattutto sulla KGW, la CRD IV Umsetzungsgesetz e la Liquiditätsverordnung. In questi tre testi non c’è alcun riferimento esplicito ai due provvedimenti, sebbene si rimandi alle disposizioni della legislazione europea riguardante la liquidità.

In particolare la Liquiditätverordnung, testo fondamentale per l’applicazione delle norme di liquidità in Germania, risulta modificata dai nuovi testi legislativi europei, tuttavia le modifiche sono solo marginali, in attesa dell’entrata in vigore dei provvedimenti presenti nella legislazione europea (Kpmg 2012). Secondo il regolamento delegato 2015/61, infatti, l’applicazione del LCR è

prevista solo per il 1° ottobre 2015, con un requisito iniziale del 60% (Reg. del. 2015/61 consid.

20). Fino alla piena applicazione del LCR gli stati membri possono continuare a basarsi sulle norme nazionali; in Germania restano quindi valide le disposizioni contenute nella Liquiditätverordnung (BaFin 2014). Per questi motivi l’analisi dei termini impiegati per identificare i nuovi provvedimenti sulla liquidità può essere effettuata solo sui documenti della BRI e dell’UE, da cui sono tratti gli esempi riportati di seguito:

“Zu diesem Zweck entwickelte der Ausschuss die Mindestliquiditätsquote (Liquidity Coverage Ratio, LCR).” (CBVB 2013a: 3)

“Da die LCR für sich allein nicht ausreicht, um sämtliche Aspekte des Liquiditätsrisikoprofils einer Bank zu messen, hat der Basler Ausschuss ausserdem eine Reihe von Überwachungsinstrumenten entwickelt”

(CBVB 2013a: 2)

“Die Liquiditätsdeckungsquote sollte für Kreditinstitute sowohl auf Einzelbasis als auch auf konsolidierter Basis gelten […]” (Reg. delegato 2015/61 consid. 17)

“(1) Die EBA erstattet der Kommission nach Konsultation des ESRB bis zum 30. Juni 2016 Bericht darüber, ob die schritt weise Einführung der Liquiditätsdeckungsanforderung nach Artikel 460 Absatz 2 angepasst werden sollte.” (CRR 575/2013 art. 461)

“Bis die Anforderung an die Liquiditätsdeckung nach Teil 6 genau festgelegt ist und gemäß Artikel 460 als Mindeststandard angewandt wird, melden die Institute zumindest die in Titel II und Anhang III ge-nannten Positionen.” (CRR 575/2013 art. 415)

Liquidity coverage ratio: requisito di liquidità secondo il quale le banche devono disporre di sufficienti attività liquide di alta qualità non vincolate per superare uno scenario di stress di 30 giorni (CBVB 2013a: 4).

Tedesco BRI Tedesco UE Coverage ratio”. La sigla “LCR” risulta la più utilizzata come avviene per l’italiano e viene anche impiegata per la creazione di composti, mentre “Liquidity Coverage ratio” viene sempre utilizzato tra parentesi accanto alla sigla. Inoltre, l’espressione completa in inglese non è presente nel titolo del documento del 2013, al contrario di quanto avviene in italiano. Infatti in questo caso il tedesco privilegia “Mindestliquiditätsquote”.

Nei testi della legislazione europea la sigla e il termine in inglese non sono mai utilizzati, mentre per i termini in lingua tedesca sono impiegate varie espressioni. Tuttavia è interessante osservare come all’interno del regolamento e del regolamento delegato non siano mai presenti né la sigla

“LCR” né l’espressione in inglese “Liquidity Coverage ratio”, che si ritrova invece all’interno dei testi BRI.

Per l’NSFR la situazione appare invece un po’ diversa:

“Die strukturelle Liquiditätsquote (Net Stable Funding Ratio, NSFR), die in diesem Dokument nicht behandelt wird, ergänzt die LCR.” (CBVB 2013a: 2)

“Deshalb beschloss der Basler Ausschuss einen Beobachtungszeitraum und eine Revisionsklausel für die NSFR.” (CRR 575/2013 : consid. 112)

“Die EBA sollte in diesem Zusammenhang anhand der vorgeschriebenen Meldungen nach dieser Verordnung beurteilen, wie eine Anforderung an die stabile Refinanzierung gestaltet werden sollte.“

(CRR 575/2013 : consid. 112)

Net stable funding ratio: provvedimento volto ad incoraggiare il finanziamento a lungo termine delle attività. Viene definito come il rapporto tra l’ammontare disponibile di provvista stabile e l’ammontare obbligatorio di provvista stabile (CBVB 2010a: 27).

Tedesco BRI Tedesco UE

Net Stable Funding Ratio

NSFR

Strukturelle Liquiditätsquote

NSFR

Anforderung an die stabile Refinanzierung

Strukturelle Liquiditätsquote

Nei testi della BRI si riscontra sia la sigla “NSFR” che il termine in inglese “Net stable funding ratio".In ogni caso l’espressione più comune nei documenti della BRI è “NSFR”, allo stesso modo di quanto avviene per l’italiano. Il tedesco in questo caso utilizza la sigla anche per creare dei composti:

“Ziel der NSFR ist, eine übermässige Abhängigkeit von kurzfristigen, von Grosskunden zur Verfügung gestellten Finanzmitteln in Zeiten reichlicher Marktliquidität zu begrenzen […]” (CBVB 2010a: 28)

“Darüber hinaus wirkt der NSFR-Ansatz Anreizen für die Banken entgegen, ihren Bestand an liquiden Aktiva mit kurzfristigen Mitteln zu decken” (CBVB 2010a: 28)

Nei documenti dell’UE l’espressione completa in inglese “Net stable funding ratio” non viene mai utilizzata, mentre la sigla “NSFR” è presente all’interno del regolamento. Oltre a “strukturelle Liquiditätsquote” viene impiegata anche l’espressione “Anforderung an die stabile Refinanzierung”, non presente nei documenti della BRI, molto simile all’italiano “requisito di finanziamento stabile”.

5.1.5 Sintesi

Dall’analisi in lingua tedesca emerge una certa uniformità nei termini impiegati per la descrizione dei nuovi requisiti patrimoniali nei testi delle tre fonti: infatti i termini utilizzati sono quasi sempre espressioni in lingua tedesca, con l’eccezione della sigla “CET1”, presente in alcuni casi all’interno dei testi della BRI e di “Tier 1” e “Tier 2”, riscontrabili nel regolamento. Tuttavia è comunque possibile notare alcune differenze tra le istituzioni, in particolare per quel che riguarda i buffer anticiclico e di conservazione del capitale, chiamati rispettivamente “Kapitalerhaltungspuffer” e

“antizyklischer Puffer” nei testi della legislazione europea e nazionale e

“Kapitalerhaltungspolster” e “antizyklisches Polster” nei documenti del Comitato di Basilea.

Una ricerca dei termini “Puffer” e “Polster” all’interno dei testi presi in considerazione rivela che il primo non è mai presente nei testi della BRI, mentre il secondo non presenta nessuna occorenza all’interno dei documenti della legislazione europea e dei testi legislativi nazionali. Per la leva finanziaria, la BRI utilizza varie espressioni, tra cui il termine inglese “leverage ratio”, seppure accompagnato dagli equivalenti in tedesco. Come già osservato per i buffer, anche in questo caso la normativa nazionale sembra essere maggiormente in linea con quella europea: entrambe le istituzioni si riferiscono infatti a questo provvedimento utilizzando esclusivamente

“Verschuldungsquote”.

Riguardo ai requisiti relativi alla liquidità l’analisi effettuata è solo parziale poiché i termini relativi al LCR e al NSFR non trovano riscontro nella normativa nazionale. Dalla ricerca nei testi della BRI e dell’UE emerge l’utilizzo di moltre espressioni diverse per descrivere i nuovi provvedimenti.

Dall’analisi dei testi della BRI risulta che il termine più utilizzato per fare riferimento al Liquidity Coverage ratio è proprio la sigla “LCR”, che invece non viene mai usata all’interno dei testi dell’Unione europea. Inoltre, il termine in lingua tedesca più utilizzato nei testi della BRI (“Mindestliquiditätsquote”) non viene mai riscontrato nei testi della legislazione europea e viceversa i termini più utilizzati nel regolamento e nel regolamento delegato non sono presenti nei documenti della BRI presi in esame. Per quanto riguarda il Net Stable Funding Ratio è interessante notare che la sigla “NSFR” è la più utilizzata nei testi della BRI, tuttavia questo termine è presente all’interno del regolamento europeo, al contrario di quanto avviene per “LCR”. Inoltre in questo caso c’è un termine in tedesco presente nei testi di entrambe le istituzioni, ovvero “strukturelle Liquiditätsquote”.