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CRONICA INTESTINALE

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Academic year: 2022

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(1)

MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA INTESTINALE

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(2)

DEFINIZIONE

 Le Malattie Infiammatorie Croniche

Intestinali (MICI) sono affezioni flogistiche

immunomediate che interessano varie sedi

della parete gastrointestinale.

(3)

PRINCIPALI PATOLOGIE

 RETTO COLITE ULCEROSA (RCU)

 MORBO DI CROHN

(4)

RETTO COLITE ULCEROSA (RCU)

Malattia infiammatoria a carico della mucosa del colon.

Tendenza alle emorragie

Coinvolge sempre il retto

Si estende in senso caudo-craniale in maniera

continua .

(5)
(6)

RCU

• Macroscopicamente: IPEREMIA

ATTIVA PASSIVA

INFIAMMAZIONE

(7)

COLON

NORMALE RCU

(8)

EPIDEMIOLOGIA RCU

 Aree a più elevata incidenza: Nord Europa, Nord America ed Australia.

In Italia ha una bassa incidenza – 5/100.000/anno.

Colpisce prevalentemente i giovani-adulti (25-

40 anni), ma può insorgere a tutte le età.

(9)

EZIOLOGIA RCU

 Eziologia sconosciuta

 Predisposizione genetica (circa il 25% dei pazienti con RCU ha un parente con MICI)

 Origine infettiva

 Fattori immunologici

(10)

FISIOPATOLOGIA

1. PROCTITE: infiammazione della mucosa che coinvolge solo il retto 2. PROCTOSIGMOIDITE: infiammazione del retto e del sigma

3. COLITE SINISTRA: mucosa infiammata sopra il livello della flessura splenica

4. PANCOLITE: coinvolgimento dell’intero colon

Le maggiori classi di CU sono:

(11)

MORBO DI CROHN

 Malattia infiammatoria a carico di tutti gli strati della parete intestinale.

 Può colpire qualunque parte del tratto intestinale, dalla bocca all’ano.

 Può essere discontinua, con aree di mucosa normali

intervallate da aree malate.

(12)
(13)

 E’ frequente nei paesi a sviluppo industriale, rara in quelli sottosviluppati.

 Negli ultimi 25 anni l’incidenza è triplicata

 Colpisce soggetti di sesso femminile e maschile in ugual misura

EPIDEMIOLOGIA

MORBO DI CROHN

(14)

EZIOLOGIA

MORBO DI CROHN

Eziologia sconosciuta;

POSSIBILI CAUSE:

Genetiche;

 Immunologiche;

Ambientali

Alimentari

(15)

FISIOPATOLOGIA MORBO DI CROHN

 Infiammazione transmurale che coinvolge

tutti gli strati della parete intestinale

(16)

FISIOPATOLOGIA MORBO DI CROHN

• Le tre maggiori classi di malattia di Crohn sono:

1. Ileite regionale: infiammazione solo del piccolo intestino (35%)

2. Malattia di Crohn ileocolica: coinvolgimento dell’ileon e colon (45%)

3. Malattia di Crohn del colon: solo il colon

(20%)

(17)

FATTORI DI RISCHIO

Tendenza alla familiarità

Uso di contraccettivi orali

 Fumo di sigaretta

Strees

(18)

PATOGENESI

Anomala risposta della flora microbica intestinale a fattori esogeni e/o endogeni di disturbo

INFILTRAZIONE LEUCOCITARIA DELLA PARETE INTESTINALE (linfociti, macrofagi ed altre cellule immunitarie)

LINFOCITI T stimolano la produzione di citochine

infiammatorie(IL-1, IL-6 e TNF) che a lungo andare provocano:

ALTERAZIONE DELLA PARETE INTESTINALE

(19)

SEGNI E SINTOMI

(Possiamo dividerli in intra ed extra intestinali)

INTRA-INTESTINALI

Diarrea

Dolore addominale

Febbre

Calo ponderale

Tenesmo

Rettorragia

EXTRA-INTESTINALI

Ulcere del cavo orale

Artrite

Uveite

Pioderma gangrenoso

Anemia

Deficit elettrolitici

Ipoalbuminemia

RETTO COLITE ULCEROSA

(20)

SEGNI E SINTOMI MORBO DI CROHN

INTRA-INTESTINALI

Diarrea

Dolore addominale

Febbre

Astenia

Calo ponderale

Subocclusione intestinale

EXTRA-INTESTINALI

Artrite

Stomatite

Calcolosi vie biliari

Deficit elettrolitici

Anemia

Leucocitosi

(21)

COMPLICANZE

RETTO COLITE ULCEROSA

MEGACOLON TOSSICO (dilatazione della parete colica)

ULCERE FACILMENTE SANGUINANTI

PSEUDOPOLIPI (di natura infiammatoria e non neoplastica)

CARCINOMA DEL COLON

(22)

COMPLICANZE MORBO DI CROHN

FISTOLE INTESTINALI (enteroenteriche, enterovescicali, enterocutanee ecc)

OSTRUZIONE INTESTINALE (conseguenza di fibrosi)

MALASSORBIMENTO

PERFORAZIONE

PERITONITE

(23)

DIAGNOSI Si compone di:

1. ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA DEL PZ

Familiarità per patologie infiammatorie croniche intestinali

Viaggi recenti in paesi esteri, dove e quando

Uso prolungato di antibiotici

Assunzione di alcool, fumo

Alimentazione

Patologie sistemiche correlate (colite infettive, artrite..)

Caratteristiche dei sintomi

(24)

DIAGNOSI

2. ESAME OBIETTIVO

Ispezione stato generale del paziente ed in particolare dell’addome

Palpazione dell’addome(valutare se è globoso, teso)

Segno di Blumberg

Auscultazione rumori intestinali(nelle malattie intestinali sono diminuiti)

Esplorazione rettale

(25)

DIAGNOSI

3. DIAGNOSTICA STRUMENTALE

Rettosigmoidoscopia

Colonscopia(solo se le condizioni del pz lo consentono)

Clisma del tenue(più utile nel Crohn per evidenziare presenza o meno di ulcere)

Ecografia(per valutare presenza o meno di ascessi)

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(26)

DIAGNOSI

4. DIAGNOSTICA DI LABORATORIO

Esame delle feci

Esame colturale delle feci (per escludere origine infettiva o meno)

Emocromo (possibile anemia, leucocitosi ecc)

Ves (di solito aumentata)

Stato elettrolitico ( per valutare carenze di Ca, Fe, folati ecc)

(27)

COSA EVIDENZIANO QUESTI ESAMI?

RETTO COLITE ULCEROSA

Mucosa iperemica

Fragile

Parete intestinale uniformemente

interessata

Pseudo polipi

Essudati

Ulcerazioni

MORBO DI CROHN

Lesioni granulomatose

Interessamento

discontinuo della parete intestinale

Ascessi

Stenosi

Fistole

(28)

TERAPIA FARMACOLOGICA

Antiinfiammatori non- steroidei:

5-ASA

Sulfasalazina

Immunosopressori:

Ciclosporina

Azatioprina

6-MP

Infliximab (anti TNF-alfa)

Corticosteroidi:

Prednisone

Budesonide

Beclometasone

Antibiotici:

Metronidazolo

Ciprofloxacina

(29)

TERAPIA FARMACOLOGICA DELLA RETTOCOLITE ULCEROSA

OBIETTIVO:

1. Controllo dell’infiammazione

2. Rimpiazzo delle perdite nutrizionali

(30)

Terapia:

Retto colite Ulcerosa Lieve-Moderata

Terapia Orale:

Mesalamina (5-ASA)

Sulfasalazina

Prednisone

Terapia Topica:

Mesalamina (Supposte)

Mesalamina (Clistere)

E/O + Idrocortisone (schiuma)

Budesonide

Terapia Antibiotica:

Ciprofloxacina

Metronidazolo

(31)

Terapia

Retto colite ulcerosa Grave

Terapia orale:

 Azatioprina

 6-mercaptopurina

 Ciclosporina (anche intravenosa)

Terapia endovenosa:

 Infliximab anti TNF – alfa

Terapia chirurgica:

Procto-colectomia restaurativa

Colectomia subtotale con ileostomia

temporanea

(32)

TERAPIA FARMACOLOGICA MORBO DI CROHN

OBBIETTIVI:

– quelli di tenere sotto controllo i sintomi, – prevenire eventuali complicazioni

– impedire il ritardo di crescita nei bambini,

– portare la patologia in uno stato di remissione e mantenere questo stato il più a lungo possibile.

(33)

Terapia

Morbo di crohn

Terapia farmacologica: simile a quella della RCU;

Terapia nutrizionale: NPT (fase severa);

Terapia chirurgica: resezione intestinale, colectomia,

stritturoplastica

(34)

PIANO DI ASSISTENZA:

IL PAZIENTE AFFETTO DA PATOLOGIA

INFIAMMATORIA CRONICA INTESTINALE

(35)

PROBLEMI COLLABORATIVI

COMPLICANZE POTENZIALI:

SQUILIBRIO IDROELETTROLITICO;

OSTRUZIONE INTESTINALE;

FISTOLE-RAGADI-ASCESSI;

SANGUINAMENTO GASTRONTIESTINALE;

ANEMIA

MEGACOLON TOSSICO;

UROLITIASI

RITARDO DI CRESCITA;

(36)

INTERVENTI:

Monitorare gli esami di laboratorio per rilevare

squilibri elettrolitici: Potassio, Sodio, Calcio, Fosforo, Magnesio, zinco;

Monitorare per rilevare segni e sintomi di

disidratazione: Tachicardia, Secchezza della cute e delle mucose, Elevato peso specifico delle urine, Sete;

Monitorare le entrare e le uscite;

Raccogliere campioni di urine delle 24 ore una volta la settimana per la valutazione di elettroliti, calcio, fosfati, urea e azoto;

(37)

…continua INTERVENTI

Monitorare per rilevare segni di anemia: Riduzione,

dell’emoglobina, Diminuzione dei globuli rossi, Deficienza di vitamina B12, Deficienza di folati;

Monitorare per rilevare segni e sintomi di ostruzione

intestinale: Dolore addominale intermittente, Vomito (di succhi gastrici, o biliare che progredisce verso il fecaloide),

Distensione addominale, Modificazione dei suoni intestinali (inizialmente iperattivi, tendono poi a divenire assenti);

In caso di sospetta ostruzione intestinale, interrompere la somministrazione di alimenti e liquidi e riferire al medico

Monitorare per rilevare segni e sintomi di sanguinamento gastrointestinale:

Riduzione dell’emoglobina e dell’ematocrito, Affaticamento, Irritabilità, Pallore, Tachicardia, Dispnea, Anoressia;

(38)

Monitorare per rilevare segni e sintomi di fistole, ragadi o ascessi:

Drenaggio purulento, Drenaggio fecale dalla vagina, Dolore addominale ingravescente, Dolore rettale

urente dopo la defecazione, Indurimento, gonfiore, rossore e zone di cianosi nella regione perianale, Segni di sepsi (per esempio: febbre, aumento dei globuli bianchi);

Monitorare per rilevare segni e sintomi di urolitiasi:

Dolore lombare, Febbre, brividi;

Monitorare i pazienti adolescenti per rilevare segni e sintomi di ritardo di crescita:

Ritardata crescita ossea, Perdita di peso, Ritardo di sviluppo dei caratteri sessuali secondari

(39)

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA INTESTINALE

DOLORE CRONICO, correlato a processo infiammatorio intestinale

INTERVENTI:

1) Riconoscere la presenza del dolore del paziente;

2) Chiedere al paziente di valutare l’intensità del dolore su una scala, nonché il suo livello di tolleranza del

dolore;

3) Determinare la relazione fra l’assunzione di alimenti e bevande e il dolore addominale;

4) Determinare la relazione fra l’evacuazione o la flatulenza e il sollievo dal dolore;

(40)

5) Determinare gli effetti del dolore cronico sullo stile di vita del paziente;

6) Determinare se il dolore si verifica o meno durante la notte;

7) Provvedere al sollievo dal dolore:

a) aiutare a cambiare posizione

b) applicare la borsa dell’acqua calda sull’addome ad eccezione delle fasi acute della malattia

infiammatoria;

c) incoraggiare gli esercizi di rilassamento;

d) incoraggiare attività diversive quali visite dei familiari, chiamate telefoniche e coinvolgimento nella cura di sé;

8) Valutare l’efficacia del piano di gestione del dolore

(41)

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

NUTRIZIONE ALTERATA, correlata a

Restrizione dietetiche, Nausea, Diarrea, Crampi addominale associati ad assunzione dei cibi o ad ulcere dolorose della mucosa orale

INTERVENTI :

1) Somministrare NPT se prescritta, e intervenire come segue:

a) insegnare la gestione del catetere venoso a lungo termine

b) mantenere il digiuno

(42)

c) fornire sostegno psicosociale e rassicurazione durante il riposo intestinale e la NPT

d) Aiutare il paziente a deambulare con l’asta della fleboclisi

2) Svezzare il paziente dalla NPT quando prescritto:

a) adottare un approccio rilassato, fiducioso e coerente alla cura del catetere per NPT

b) Fornire sostegno emotivo durante il processo di svezzamento

c) Rassicurare il paziente che la perdita di peso durante la prima settimana senza NPT è dovuta a perdita di liquidi

d) Aiutare il paziente a stabilire realistiche aspettative di aumento di peso dopo la cessazione della NPT

e) Incoraggiare l’uso di bevande ad alto contenuto proteico durante i pasti

f) Programmare un incontro del paziente con il dietista

(43)

3) Aiutare il paziente a riprendere l’alimentazione per via orale:

a) incoraggiare liquidi dal contenuto calorico piuttosto che caffè, tè, acqua e simili;

b) Verificare il grado di accettazione e la risposta del cliente all’assunzione di liquidi per via orale;

c) Iniziare con una formula alimentare diluita e progredire verso un apporto completo se tollerato;

d) Offrire una varietà di sapori di cibi elementari e mantenerli freddi;

e) Aiutare nel passaggio a una dieta con cibi morbidi, leggeri, a basso residuo; incoraggiare pasti piccoli e

frequenti ricchi di calorie, proteine, vitamine e carboidrati f) Insegnare al cliente ad evitare frutta e verdura cruda, condimenti, cereali integrali, cibi fritti e che formano gas, alcol e bevande ghiacciate

g) Secondo prescrizione, integrare la dieta del paziente con ac.folico, ac. Ascobico, ferro, calcio, rame e zinco

(44)

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

DIARREA, correlata a processo infiammatorio intestinale

INTERVENTI:

1) Accertare:

a) diminuzione delle defecazioni

b) aumento della consistenza delle feci c) diminuzione dell’urgenza di defecare

2) Mantenere l’ambiente del paziente privo di odori:

a) svuotare immediatamente la comoda o la padella b) cambiare le lenzuola sporche

c) deodorare la stanza

(45)

3) Garantire un’adeguata igiene perianale;

4) Diminuire l’attività fisica durante gli episodi acuti di diarrea;

5) Determinare le reazioni fra episodi di diarrea e ingestione di specifici alimenti;

6) Osservare per rilevare segni e sintomi di squilibrio elettrolitico:

a) Ipokaliemia b) Iponatriemia

7) Sostituire i liquidi e gli elettroliti con liquidi orali contenenti elettroliti appropriati: succo di mela (potassio), cola, ginger, chinotto (sodio);

(46)

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

Rischio elevato di coping inefficace della persona, correlato a cronicità della

condizione e mancanza di trattamento definitivo;

INTERVENTI:

1. Eliminare i misconcetti sulla M.I.C.I. Sottolineare che i

sintomi psichici sono la reazione alla malattia e non la sua causa;

2. Identificare e ridurre al minimo i fattori che contribuiscono all’ansia (spiegare tutti gli esami diagnostici, e sostenere il paziente durante ogni procedura);

(47)

3) Permettere al paziente di avere un certo controllo sull’assistenza;

4) Stabilire dei limiti appropriati se il paziente richiede attenzioni continue;

5) Riservare dai 15 ai 30 min. al giorno per permettere al paziente di esprimere le sue paure e frustrazioni;

6) Rinforzare le strategie di coping efficace;

7) Coinvolgere nell’assistenza i familiari o altre persone significative;

8) Indirizzare il paziente e la famiglia a un’associazione specifica;

(48)

Rischio elevato di gestione inefficace del regime terapeutico, correlato ad insufficiente conoscenza della condizione, delle indagine diagnostiche, della prognosi, del trattamento e dei segni e sintomi di complicanze;

INTERVENTI:

1) Spiegare le indagine diagnostiche (coloscopia, radiografia dell’addome, biopsia, esami del sangue);

2) Spiegare gli aspetti familiari della M.I.CI;

3) Spiegare la possibile eziologia della M.I.C.I;

4) Discutere della prognosi della M.I.C.I;

5) Discutere del trattamento della M.I.C.I;

(49)

GRANIERI STEFANO BOVE FABIOLA

ADDESI FRANCESCA ELIZABETH COLLAZOS

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