A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
L EONIDA T ONELLI
Su un nuovo tipo di problemi di calcolo delle variazioni
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 10, n
o3-4 (1941), p. 167-189
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DELLE VARIAZIONI
di LEONIDA TONELLI(Roma).
Una
questione
di altatecnica, sottoposta
all’esame dell’ Istituto per leAppli-
cazioni del
Calcolo,
del nostroConsiglio
Nazionale delleRicerche,
si è tradottanella dimostrazione dell’ esistenza del minimo di un certo
integrale curvilineo,
sotto
particolari
condizioni.Questo problema
di minimo non rientra in nessunodei
tipi
considerati sino ad ora nel Calcolo delleVariazioni; perciò
il direttoredell’ indicato
Istituto, prof.
MAUROPICONE,
mi ha invitato a studiarlo. Ed io hopotuto
risolverlocompletamente
con un’analisi laquale
mi ha condotto a stabi-lire un teorema
generale,
che formal’oggetto
dellapresente
Memoria.* * *
Nel
piano (x, y),
cheimmaginiamo
riferito ad un sistema cartesiano orto-gonale
di assi x e y, consideriamo ilrettangolo R
costituito da tutti ipunti (x, y)
soddisfacenti alledisuguaglianze
essendo
Xo, Xi, Yo , Yi
costantidate,
soddisfacenti alledisuguaglianze
Y, Yi. Consideriamo, inoltre,
definite sull’ intervalloY~ ),
due funzionicontinue
rp(y)
ey(y),
dellequali
laprima
ammetta finite e continue le duederivate
q’(y)
eq"(y)
e soddisfi alle condizioniper Y
e la seconda sia tale che
Fissato un valore
Yz,
in modo che risultie detta a una costante
positiva (>0),
ilproblema
di Calcolo delleVariazioni,
a cui sopra abbiamo
accennato,
èquello
del minimodell’ integrale
Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa. 12
nella classe di tutte le funzioni
y(x),
definite sull’ intervallo(Xo, X,),
assoluta-mente
continue,
tali chey(Xo)
=Yi, Yo y(x) Y,
in tutto(Xo, Xi),
in
quasi
tutto(Xo, X,),
etali, infine,
chel’espressione
sotto il segno dell’ in-tegrale (4)
risultiintegrabile (nel
senso delLEBESGUE)
sull’intervallo(Xo, X,).
* * * .
L’integrale (4) possiamo
considerarlo comeappartenente
altipo generale
che ora
preciseremo.
Sia
F(y, x’, y’)
una funzione reale ad unvalore,
delle tre variabili reali y,x’, y’,
definita perogni
y dell’ intervallo( Yo , Yi)
e perogni coppia x’, y’
di numeri reali non ambedue
nulli,
laquale,
per tuttigli
y tali cheYo
e per tutte le
coppie x’, y’ dette,
risulticontinua,
insieme con le sue derivateparziali
deiprimi
dueordini,
e, escluse alpiù
lecoppie x’ = 0, y’== r
conr 0,
soddisfacente alla
disuguaglianza
Inoltre,
sempre per tuttigli
y tali cheYs
e per tutte lecoppie (x’, y’)
di numeri non ambeduenulli,
laF(y, x’, y’)
siapositivamente
omogenea digrado
1rispetto
ad x’e y’ (cioè
taleche,
perogni k > o,
risultiF(y, kx’, ky’) =
F, , F, , F, ,
=kF(y, x’, y’)),
abbia l’in variante diWEIERSTRASS F1 = - 2013 ==-
maggiore
di zero, vale a dire y’"x y x
ed abbia la derivata
parziale Fx’,
nulla perx’ =0,
e cioèper
~=t=0.
Infine,
esista una costante y > 0 in modoche,
per tuttigli y
tali cheYo ~ y Y,
e per tutte lecoppie (x’, y’)
soddisfacenti alledisuguaglianze
~+~=!=0, x’ ~ 0,
risultiPosto
(9)
1’
integrale
comprende,
come casoparticolare, l’ integrale (4) quando
siscelga
per funzioneF(y, x’, y’)
laay’+
Perquesta particolare
funzioneF,
l’ inva-riante di WEIERSTRASS
Fi
èe la
disuguaglianza (8)
risulta verificataprendendo
y=a.***
In ciò che segue, dimostreremo il
seguente
teorema :Nella classe K di tutte le funzioni
y(x)
definite in(Xo, Xi),
assoluta-mente
continue,
tali chee
tali, inoltre,
che lafunzione i
~(y(x))f(y(x), y’(x)) (i)
risultiintegrabile (nel
senso del
Lebesgue)
sull’intervallo(Xo, X,), l’ integrale
ammette il minimo assoluto.
* * *
1. -
Osserviamo,
inprimo luogo, che,
in virtù della(9)
e delleproprietà
ammesse per la funzione
F(y, x’, y’),
laf(y, y’) risulta,
perogni
y tale cheYo ~ y
e perogni y’ finito, finita,
sempre >O, continua,
con derivateparziali
deiprimi
dueordini,
finite e continue.Inoltre,
avendosi da(9)
e, per la
(6),
si ha
la
quale disuguaglianza
vale perogni y
tale cheYo ~ y Y~
e perogni y’
finito.(1)
Ove è e quindi si porrà2. - Proviamo che la classe K non è vuota.
Diciamo Q un numero
maggiore
di zero emaggiore
anche del massimo della funzione1p(y)
in tutto l’ intervallo(Yo, Yi). Allora,
perogni
y dell’ inter- vallo( Yo , Ys ),
risultaInoltre,
per la continuità dellay(y)
e per essere, secondo la(2), 1p( Yi) 0, possiamo
determinare un Y’ tale cheYo Y’ Fi
e in modoche,
perogni y
soddisfacente alle
disuguaglianze Yo,
siaCiò
posto,
indicato con q ilmaggiore
dei due.numeri Y’ eYi,
edetto ~
ilnumero
( ~Xo)
definitodall’ uguaglianza
consideriamo la funzione definita da
nella
parte
comune ai due intervalli(Xo,
e(Xo, ~),
e danella
parte
di(Xo, XI)
eventualmente esterna a(Xo, ;).
La
y=y(x),
cos definita su tutto(Xo, Xi),
è assolutamentecontinua,
verificala
(10)
e, in tutto(Xo, XI),
ledisuguaglianze
Inoltre, poichè
nellaparte
di(Xo, XI)
contenuta in~)
èonde,
per la
(15),
mentre in
quella
eventualmente esterna a~)
èy’(x)=0
cony(x)=y, onde,
per la
(16),
la
y(x) qui
considerata verifica anche la(12).
Essapoi
rendeintegrabile
lae
pertanto appartiene
alla classeK,
equesta
~(y(x)) classe non è vuota.
3. - Dimostriamo che nessuna funzione
y(x)
della classeK può raggiungere
il valore
Yi.
Sia
y=y(x)
una funzione assolutamentecontinua,
definita su tutto l’inter-vallo
(Xo, Xi)
e tale chey(X,,) ==: Yi
eYo y(x) Yí
in tutto l’intervallo dettoInoltre,
per almeno un valore di x di(Xo, Xi)
siay(x) ~ Yi.
Affermiamo che la~(y(x))
non èintegrabile
su(Xo, X,).
Indichiamo con x il minimo valore di x di
(XO,Xi)
in cui èy(x)=Yi.
Risulta
Xo ~ y(x) = Yi
eYo y(x) Y~
perXo
x i.Detto z, un
qualunque
valoremaggiore
diXo
e minoredi x, è,
pere indicando con g~1 il minimo valore
(certamente >0)
di nell’ inter- vallo(0,
dove intendiamo di non considerare
quei punti x
in cui lay’(x)
non esiste finita.Chiamato m~ il massimo della
y(x)
in tutto è e lafunzione
F(y, x’, y’),
per tuttigli y
tali che y ms e per tutte lecoppie (x’, y’)
soddisfacentiall’ uguaglianza x’2 + y’2 =1,
ammette un massimoMí (>0).
Pertanto,
per essere laF(y, x’, y’) positivamente
omogenea digrado
1rispetto
ad x’ e
y’, sarà,
per tuttigli y
tali cheYo ~ y
ms e per tutte lecoppie (x’, y’)
di numeri non ambeduenulli,
Di
qui
e dalle(9)
e(17)
segueallora,
perquasi
tuttigli
x dell’ inter- vallo(Xo, Xi),
Per essere la
y(x)
assolutamente continua in(Xo, Xí), i
risulta inte-grabile
su tutto(Xo, Xi); perciò
è tale ancheMi (1 + (y’(x»
e la(18)
mostraqJi
che in (Xo, xi)
èintegrabile 92(Y(X» i f(y(x), y’(x)) e
chel’integrale
esiste finito ed ha un valore
positivo.
L’ integrale
ora scrittoè,
per la(17),
funzione crescente di Xi ed ammette limite per Proviamo che tale limite è + oo.Poichè la derivata
q’(y)
ha valore finito per preso un numeropositivo
A> ~ potremo
determinare un intervallo per la y,(Y, - ~, Yi),
in modo che su di esso, escluso sia sempre
Allora,
perogni y
tale risulteràEssendo
poi potremo
determinare un~’>
0 in modoche,
perogni
x dell’ intervallo(x-~’, x),
esclusox=x,
risultie
quindi
Se ora
supponiamo ~-ó’ ~ x’ x1 x, abbiamo,
tenuto conto di(8)
e(9),
dove abbiamo indicato con
C[x’,
la curva(rettificabile)
diequazione
Applicando
all’ultimointegrale
scritto il teorema di GAUSS -GREEN,
otteniamoe di
qui
segueche,
per èCiò prova non è
integrabile
su(Xo, Xi)
equindi Y z
che nessuna funzione
y(x)
della classe Kpuò raggiungere
il valoreYi.
4. -
Riprendiamo
il numero A considerato nel n.°3,
esupponiamo
che il6,
pure ivi
considerato,
sia tale da rendereY~ - ó
>Yi.
Indichiamopoi
con Y*un numero che verifichi le
disuguaglianze
dove
Io rappresenta
il valóredell’ integrale I[y]
relativo alla funzione della classe K costruita nel n.O 2. Ciòposto,
affermiamoche,
perogni
funzioney(x)
della classe I~ soddisfacente alla
disuguaglianza
è sempre, in
tutto (Xo, X,),
Supponiamo, infatti, che,
per unaparticolare
funzioney(x)
di K verificante la(22),
siabbia,
inqualche punto
di(Xo, Xi ), y(x) =
Y*.Diciamo x* il minimo valore di x di
(Xo, Xi)
in cui valel’uguaglianza
orascritta ;
epoi
indichiamo con x* il massimo valoredegli x
minori di x* e taliche Poichè è
y(Xo) = Yi
tale x* esisterà sicuramente.Allora,
in tutto l’ intervallo(x*, x*),
saràY1-~ y(x) C Y* Yi
e varràperciò,
per
questa y(x),
la(19),
vale a dire laonde
risulterà,
per la(21),
e
quindi anche,
essendo sempre, ove lay’(x)
esistefinita, f(y(x), y’(x))
>O,
>
0,
ciò che contraddice alla
(22).
Dunque
èprovato che,
perogni
funzioney(x)
della classe K verificante la(22)
e perogni
x di(Xo, XI),
vale lay(x)
Y*.5. - Indichiamo con R* il
rettangolo
delpiano (x, y)
definito dalledisugua-
glianze Xo
xXl, y
Y*.Questo rettangolo
è unaparte
del rettan-golo
R.La
(14)
vale in tutto ilrettangolo
R* e perogni y’ finito; perciò
in R*l’integrale I[y]
risultaregolare positivo.
Per
quanto
abbiamo dimostrato nel n.°4,
le curve cherappresentano
lefunzioni
y(x)
della classeK,
verificanti la(22), giacciono
interamente in .R* e non hanno alcunpunto
sulla rettay = Y*.
6. -
Conviene,
per ilseguito,
passare dalla forma ordinariadell’ integrale I[y]
alla forma
parametrica.
Considerata una funzione
y(x)
della classe K e chiamata C la curva diequazione y=y(x), Xo
xXl,
tale curva risulta rettificabile(per
essere lay(x)
assolutamente
continua)
e, perquanto
abbiamo dimostrato nel n.°3,
essa nonha
punti
sulla rettay= Y1.
Suquesta
curva la funzioneg(y)
risultaperciò
sempre continua e ;
0,
e dette L la sualunghezza
totale e s lalunghezza
delsuo arco
generico
avente ilprimo
estremo nelpunto (Xo, Yi),
esiste finito1’
integrale
dove è inteso che al
posto
diy, x’, y’
vanno messey(s), x’(s), y’(s),
essendola
rappresentazione
della curva C in funzione di s.Per la
(9)
e per cosenote,
èpoi
e rammentiamo
che,
se lay(x)
soddisfa alla(22),
la C non hapunti
sullaretta
y = Y*,
egiace
tutta nelrettangolo
R*.Osserviamo ora che
l’ integrale Jo
esiste finito suogni
curva continua erettificabile contenuta nel
rettangolo R*,
anche se tale curva non è rappresen- tabile in forma ordinaria(~==~(.c)). Inoltre,
nel campoR*, l’integrale JC risulta,
in virtù della
(6), regolare positivo
e, in virtù della(5),
semidefinitopositivo.
Considerando anche
l’integrale
ausiliareJC,
definito daosserveremo
che,
in virtù della(8),
lafunzione - i
~(y){F(y, x’, y’) - y y’ },
pertutti
gli y
dell’ intervallo( Yo, Y*)
e per tutte lecoppie (x’, y’)
di numeri sod- disfacenti alle condizioni.~+~===1, x’ ~ 0,
risulta continua e sempremaggiore
di zero, e
pertanto
sempremaggiore
di un numeropositivo
ma,opportuna-
mente scelto.
Inoltre,
1’integrale
Cy w(Y) ds, qualunque
sia la curva continua e.... * .
C ~(y)
,.. 1
rettificabile C di
R*,
risultauguale all’integrale
della funzione della y,i ~(y),
,calcolato tra l’ordinata del
primo
estremo della C equella
del secondo estremodella curva, onde si ha sempre
7. - Indicheremo con ~* l’insieme di tutte le curve
C*,
continue e rettifi-cabili, giacenti
nelrettangolo R*,
e tali che :1°)
esse abbiano ilprimo
estremo nelpunto (Xo, Yi)
ed il secondodisposto
comunque sul lato di .R~
appartenente
alla retta2°)
su ciascuna di esse l’ascissa x delpunto generico
sia funzione nondecrescente della
lunghezza
dell’ arco che dalprimo
estremo della curva va alpunto generico ;
3°) quasi dappertutto
su ognuna di esse latangente
alla curva formi conl’asse delle x un
angolo
a(considerato
in valore esegno)
soddisfacente alladisuguaglianza
ove y è l’ordinata del
punto
considerato della curva ed oveintendiamo,
per a =90° e a= - 90°,
di sostituire atang
arispettivamente
+oo e -00.La condizione
2°) equivale
a dire che suogni
curva C* èquasi dapper-
tutto
(ossia
perquasi
tuttigli s corrispondenti
aipunti
dellacurva) x’(s)
>0,
s essendo la
lunghezza
dell’ arco della curva che dalprimo
estremo di essa vaal suo
punto generico.
Per la condizione3°),
suogni
C* l’insieme deipunti
incui la
tangente
alla curva non esiste oppure esiste e non soddisfa alla(27)
sipuò rinchiudere
in una successione di archi della C* dilunghezza complessiva
minore di un numero
positivo
arbitrariamenteprefissato.
Osserviamo che
ogni
curva Crappresentante
una funzioney(x)
della classe Ke soddisfacente alla
(22)
è una curva C* equindi appartiene
alla classe K*.Evidentemente
però
esistono delle curve C* che non sonorappresentabili
informa ordinaria e che
perciò
nonrappresentano geometricamente
nessuna fun-zione
y(x)
di K.Nei numeri
seguenti,
dimostreremoche l’integrale JC
ha un minimo asso-luto nella classe
K*,
e cheogni
curva minimante assoluta èrappresentabile
zn forma ordinaria ed è la
rappresentazione geometrica
di una funzioney(x)
della classe K. Pertanto ognuna di tali curve minimanti risulterà ancheuna minimante assoluta per
I[y]
inK,
e con ciò saràprovato
che l’inte-grale I[y]
ha in K il minimo assoluto..8. - Indichiamo con i* il confine inferiore
dell’ integrale JC
nella classe K*.Poichè
Ja è,
nelrettangolo R*,
unintegrale
semidefinitopositivo,
risultai* > 0.
Sia
una successione di curve di K* minimizzante per
J~
inK*,
tale cioè chesia,
per
ogni n,
Dalle
(25)
e(26)
segue, da unaparte,
e dall’ altra,
dove abbiamo indicato con la
lunghezza
dellaCn~;
epertanto
Poichè il secondo membro di
questa disuguaglianza
è un numerofisso, indipendente da n,
ne risulta che le curveCn*
hanno tuttelunghezza
inferioreo
uguale
ad uno stesso numero; epoichè
leCn*
sono tutte contenute nel ret-tangolo R*,
un noto teorema HILBERT ci assicura che esse ammettono almenouna curva di
accumulazione,
continua e rettificabile(giacente
inR*),
avente ilprimo
estremo nelpunto (Xo, Yi)
ed il secondo estremo sulla rettax=Xl.
Sia
C~
una di tali curve di accumulazione.Per essere, in
R*, Ja
unintegrale regolare positivo,
taleintegrale
è semi-continuo inferiormente
(3)
e dalla(28)
segueperciò
Se noi ora dimostreremo che
Con appartiene
alla classeK*,
avremo chenella
(29)
varrà il segno =.Per provare che
C~ appartiene
a K* occorre mostrare che su di essa la xdel
punto generico
è funzione non decrescente dellalunghezza
dell’ arco che dalprimo
estremo della curva va al suopunto generico,
epoi che, quasi dapper-
tutto sulla
C~,
è verificata la(27).
(2)
Per semplicità considero qui le successioni minimizzanti di curve ; ma quanto dirò si potrà ripetere immediatamente per le successioni minimizzanti di insiemi di curve, ana-logamente a quanto ho fatto nei miei Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, Vol. II (Bo- logna, Zanichelli).
(3)
L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni. Vol. I, p. 272.Il
primo
dei due fatti ora indicati èevidente,
essendo laC~
curva di accu-mulazione di curve della classe I~*.
-
Per il secondo
fatto,
consideriamo unpunto
Pm(x, y)
dellaC~,
distintodagli
estremi della curva, nelquale
esista latangente
alla curva, e diciamo à il valorecorrispondente dell’angolo
a. Affermiamo che in P sussiste la(27),
vale a
dire,
che èSupponiamo, infatti,
chequesta disuguaglianza
non risulti verificata. Allorapotremo
determinare un numeropositivo
p( > 0)
in modo da avere-
Diciamo ó un numero
positivo
taleche,
perogni y
dell’intervallo~+ó) (e
compreso in( Yo, Y* ) )
risultie
scegliamo
sullaC~
duepunti (x1,y1) eP2= (x2, y2), il primo
prece- dente P e il secondoseguente P,
in modo che su tutto 1’ arco dellaC~
la y del
punto
corrente sia sempre interna all’ intervallo(fi - ò, y + ~),
e in modopure che risulti
Per essere la
C~
curva di accumulazione dellaCn*, potremo
trovare un nin modo che la
Cn
n abbia un arcoP ,1 Pn, 2,
n, i n,2 y di estremi n, i m= ( l’e, I 2 yn, I ) (xn,1, yn,1 ) ,
1P- -
11.2(x-n,2, yn,2)
. it, 2 n, 2)’
sulquale
la y delpunto
corrente risulti sempre interna all’intervallo(y-g, y + ó),
e tale inoltre che siaSu tutto l’arco
P , Pn, 2
n, in,2 diCn
vale allora la(32) ;
equasi dappertutto
sulmedesimo arco vale la
(27). Dunque
suquasi
tutto ?, in, 2 èOra,
indicando con s lalunghezza
dell’arcogenerico
diCn ,
contato a par-tire dal
primo
estremo della curva, e dettex=x(s), y=y(s~
leequazioni
dellaC~ ,
si ha
quasi dappertutto
suPn,1 Pn,2,
11, iIl,2 ovee
quindi,
per la(34),
e
questa disuguaglianza
valequasi dappertutto
suP-- ,
t, IPI, 2 anche se èa= + 90°,
perchè
in tal caso si hax’(s)=0
ey’(s)=1,
sea=90°, y’(s)= -1,
sea= -90°,
e per la
(27)
deve essere a > -90°quasi dappertutto
sullaC~ .
*Dalla
(35)
segueche contraddice alla
(33).
Cos è
provato
che in P vale la(30),
equindi che, quasi dappertutto
sulla vale la
(27) ;
epossiamo
concludere che la curvaCoo appartiene
allaclasse
K*,
e che èperciò
Dunque
laC, è
una curva minirnante assoluta perJa
in K*.Osserviamo
che,
per la(5)
e per il fattoche,
valendoquasi dappertutto
sulla
000
la(27), è, quasi
*dappertutto
sullaCon, a> -90°,
la curva indicata haun solo
punto
di ascissaz=Xi.
9. - Per dimostrare che la curva
C, -
od unaqualsiasi
altra curva mini-mante assoluta per
Ja
in K* - èrappresentabile
in forma ordinariay=y(x),
con
y(x) appartenente
alla classeK,
proveremo che la derivatax’(s)
dell’ascissax(s)
del
punto
corrente sulla curva(intendendosi
per s lalunghezza
dell’arco varia- bile sullacontata
apartire
dalprimo
estremo dellacurva)
restaquasi dap- pertutto
- ossia perquasi
tuttigli s corrispondenti
aipunti
della curva -maggiore
di un numero fissopositivo.
Rammentiamo
che,
per essere laC~
una curva C* diK*,
èquasi dapper-
tutto
x’(s»O;
ed anchetang onde,
indicando con il minimo(cer-
tamente
negativo,
per la(2))
della funzioney(y)
in tutto l’intervallo( Yo, Y1), quasi dappertutto
ètang Perciò, quasi dappertutto
ove èy’(s) C 0,
risulta=
tang a > W0,
da . x’ (8)=
tang
a> VO, da cuiRestano da considerarsi i
punti
in cui èy’(s) > o.
Sefosse, quasi dapper-
tutto sulla
Con) tang
siavrebbe, quasi dappertutto
ove èy’(s»O,
e la
x’(s)
risulterebbequasi dappertutto maggiore
di unqualunque
numeropositivo
minore di ambedue i secondi membri delle(36)
e(37).
Supponiamo dunque
che nonsia, quasi dappertutto
sullaC~, tang
aC 2 ~;
supponiamo
cioè che l’insieme deipunti ‘della C~
in cui ètang a >2Q
abbia misurapositiva (4).
Cominciamo a provare, in taleipotesi, l’esistenza
sulladi un insieme
E~,
di misurapositiva,
e costituito di tutti ipunti
in cui esi-stono
x’(s)
ey’(s),
ed èx’(s) > o, y’(s) > o.
Poichè il
primo
estremo dellaCoo
è nelpunto Yi)
ed il secondo estremo ha per ascissaXl,
ed avendosidove abbiamo indicato con L la
lunghezza
della l’insieme deipunti
della000
in cui èx’(s)
> 0 ha necessariamente misura >Analogamente,
considerando un arco della
000
aventegli
estremi in duepunti
diascisse x1
e x2 ,con
x1 x2 ,
l’insieme deipunti
di tale arco in cui èx’(s)
> 0 ha misura. > X2-Xi.
Ammettiamo,
se èpossibile,
che siaAllora,
suogni
arco dellaCCXJ,
l’insieme deipunti
in cui esistonox’(s)
ey’(s)
ed èx’(s)
>0, y’(s) 0,
ha la stessa misura dell’ insieme deipunti
in cuiesistono
x’(s)
ey’(s)
ed èx’(s)
>0;
e scelto sulla unpunto P,,
di ascissaminore di
X,
e tale che in esso la curva abbiatangente,
contang
a >potremo prendere
sulla000
unpunto P2,
di ascissamaggiore
diquella
diP,
e minore di
Xl,
e in modoche,
in talepunto,
la curva abbiatangente
concoseni direttori dati da
x’(s2)
>0, y’(s2)
O-Ne segue
che,
fissato comunque un numero o >0, potremo
semprescegliere
sulla
Coo
duepunti Pi, j
i ePs, 2 ,
inprossimità
di e due altripunti Pz,1
i eP2, 2,
inprossimità
diP2,
in modoche,
detti 82,1, s2, 2 icorrispon-
denti valori del
parametro s,
risultiDetto d il valore comune delle differenze Si, 2 -Si, i, 1 S2, 2-s2,1, y consideriamo la funzione di s
(4) La misura dell’ insieme considerato è contata sulla curva
°00’
vale a dire è cal- colata mediante la considerazione della lunghezza complessiva delle successioni di archi dellacurva ricoprenti l’ insieme.
Essa è continua e
negli
estremi dell’ intervallo(Si, i ,
82,i)
assume, per le(38),
valori di segno contrario.
Dunque,
per almeno un s tale che Si,l 8
S2, i, èe i due membri di
questa uguaglianza
sono = 0perchè, altrimenti,
suquasi
tutto l’arco della
C~ corrispondente
all’ intervallo(s, s + ~ )
di variabilità perla s,
risulterebbex’(s) =0 e ~ 1=1,
cony’(s) _ - I
in un insieme di misurapositiva,
ciò che èimpossibile (1).
Indichiamo con
Mi
eJ.tl2
ipunti
dellaCoo corrispondenti
ai valori s edi s.
Poichè
gli integrali I[y]
eJe
sono entrambiregolari positivi,
se ~O è suf- ficientementepiccolo
esiste(1)
una ed una sola estremale perI[y] congiun- gente
eM2
egiacente
nel cerchio di centro eraggio e,
e tale estremaleha sempre la derivata
maggiore
di !~ equindi
soddisfa alla(12),
ed è ancheun’ estremale per
Je
edà,
perquesto
secondointegrale,
la sola curva mini-mante fra tutte le curve continue e rettificabili che uniscono
M
e~.~2
e chegiacciono
nel cerchio di centroM,
eraggio
Q. Epoichè
1’ arco dellaCoo
com-preso fra
Mí
eM2,
cioècorrispondente
ai valori di s dell’ intervallo(s, 8 + J), giace
tutto nel cerchio indicato(perchè
è Je,
in virtù dellaprima
delle(38)),
se ne conclude che l’ arco detto della
Con
coincide con l’estremale sopra indicata.Ma su tale estremale è sempre
x’(s)
> 0 >ll£
equindi
anchey’(s)
>0 ; x(s)
perciò
i suoipunti
fannoparte
dell’insiemeE,
e la misura di tale insieme nonpuò
essere nulla.10. - Essendo
dunque provato che, supposto
di misurapositiva
l’ insiemedei
punti
dellaC~
in cui ètang
a > anche l’insiemeEi
risulta di misurapositiva, potremo
trovare un numero A >0,
taleche,
dettoEi, A
il compo-nente
Ei
in cui èx’(s)
>A,
risultiIndichiamo con À un numero tale che sia
0 À A
e, 1 z, ~1+W2
e con-sideriamo F insieme
Ei
deipunti
della000
in cui esistonox’(s)
ey’(s)
ed è(5) Poichè quasi dappertutto sulla
0.
vale la (27), deve essere, quasi dappertutto,y ‘(S) i -1.
(6)
Vedi i miei Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, Vol. II, n.i 111, 51 e 52. V. pure la mia Memoria: Sulle equazioni di Eulero nel Calcolo delle Variazioni. (Annali della R.Scuola Normale Sup. di Pisa, Vol. IV, 1935, pp. 191-216). Osserviamo che le funzioni e
F(y,
x’, y’)
possono venir definite anche per yYO,
in modo da conservare le ammesseproprietà di continuità e di derivabilità, e in modo anche da conservare agli integrali
JC
eI[y] il loro carattere di integrali regolari positivi.
Osserviamo subito
che,
neipunti
diEi
in cui èx’(s~
>0,
risultaquasi dap- pertutto
Poniamo,
per s in(0, L),
dove L indica ancora lalunghezza
della curvaCoo
Risulta allora
Ciò
posto,
ed essendox = x(s), y=y(s),
leequazioni
dellaC,, definiamo,
pert ~ 0,
la curva t mediante leequazioni
Per t = 0 è Per
t > 0,
la t è continua erettificabile,
ha ilprimo
estremo coincidente conquello
diCoo
ed il secondo estremougualmente, perchè è co(0)=o)(Z)==0.
Quasi dappertutto,
al di fuori diE, A,
èco’(s) = i(s) >
0 ondext’(s)= .
=x’(s) + ti(s)
>x’(s)
>0 ;
epiù precisamente, poichè
fuori diEA
èquasi dap- pertutto x’(s)
>O,
equasi dappertutto
suEA
èfuori di è
quasi dappertutto xt’(s)
> 0.Quasi dappertutto
suE,~
èpoi
eperciò, posto
se è >
O,
eto =1
se è perogni
t tale che 01 to , 2m(F,I)
è
quasi dappertutto
suE1A,
con
Dunque,
per0 t C to,
èquasi dappertutto
su(0, L), xt (s)
> 0.Indicate con
Lt
lalunghezza
di tutta la curvaCoo,
t e conQt(s)
lalunghezza
del
suo arco che dalprimo
estremo della curva va alpunto corrispondente
a s, èe
questa funzione,
assolutamente continua(come
lo sono ey(s))
e nella
quale [x’(s) + tc~’(s)]2 + y’2(s)
èquasi dappertutto maggiore
ouguale
alminore dei due numeri 1 e A :
2,
facorrispondere agli
insiemi di misura nulla di(0, L) gli
insiemi di misura nulla su(0, Lt).
E se le
equazioni parametriche
dellaC.,t,
in funzione dellalunghezza
6tdell’arco,
le scriviamo nella formaavendosi,
perquasi
tuttigli s,
dall’essere
zt’(s) >0
perquasi
tuttigli
s di(0, L),
segue perquasi
tutti i 6~ di
(0, Lt),
epertanto
l’ascissa delpunto
corrente su è funzionecrescente di cít.
Inoltre,
dall’esserequasi dappertutto xt’(s)
>0,
segue pure che la funzione asso-lutamente continua
xt(s)
è crescente e cheperciò
è semprext(0) xt(s) xt(L).
E siccome è sempre ne segue che la curva t, per
0 c t C to,
è tutta contenuta
nel rettangolo
R*.Per
poter
concludere che la t(per 01G)
è una curva C* della classeK*,
occorre verificare che su di essa èquasi dappertutto
soddisfatta la(27).
Poichè abbiamogià
dettoche, quasi dappertutto
su(0, L),
è>0, quasi dappertutto
su(0, L)
ilrapporto
Xt (s)y: «8»
ha un valore finito(per 0
Tale valore
è, quasi
’
dappertutto
fuori ’ di ’uguale
a20132013 (perchè
ivi, ~ (8)
è
xt (s) =x’(s)) ; quasi dappertutto
suE;.,
per conto’
sufficien-temente
piccolo,
èmaggiore
di 1JF(perchè
ivi è ey’(s) > o,
e, ove è
x’(s) > 0
vale la(40)); quasi dappertutto
suEIA
èmaggiore
ouguale
a
$/ (3)
x (8)(perchè
ivi è ey’(s) > 0).
E siccomela curva
C~
soddisfaquasi dappertutto
alla(27)
e neipunti
diCoo
e diCm,i corrispondenti
allo stesso s leordinate y
sonouguali,
ne viene che anchela per
0~~
verificaquasi dappertutto
la dettadisuguaglianza.
Pertanto la per è una curva C* della classe K*.
11. - Consideriamo
l’integrale Ja 00, t,
per Deve essereL’ integrale
t è una funzione di t. Diciamoche,
pert=o,
tale funzione è derivabile(o meglio
che ammette derivatadestra).
Abbiamoe, per
quasi
tuttigli s,
èOsserviamo
che,
essendo laF(y, x’, y’)
funzionepositivamente
omogenea digrado
1rispetto
ad x’ ey’,
la derivataFr, (y, x’, y‘)
risulta funzionepositivamente
omogenea di
grado
zerorispetto
ad x’ ey’,
cioè taleche,
perogni k > 0 (e
perogni coppia
di numeri x’e y’
non ambeduenulli),
siaF,,(y, kx’, ky’)=Fae,(y, x’, y’).
Di
qui
risultache,
detto H il massimo valore assoluto dellaFae, (y, x’, y’)
pertutti
gli
y dell’ intervallo( Yo, Y*)
e per tutte lecoppie (x’, y’)
tali che~+~==1, è,
per tuttigli y
detti e per tutte lecoppie (x’, y’)
di numeri non ambeduenulli,
Ed
essendo, quasi dappertutto,
ne
viene,
perquasi dappertutto.
Poichè il secondo membro delladisuguaglianza
ora scritta èindipendente
da t e da s, sipuò
affermare cheall’ integrale
èapplicabile
il teorema di derivazione sotto il segno.
È perciò
da
cui,
pert = 0,
E
siccome, quasi dappertutto
fuori di èco’(s)=i(s)=O,
restaAnnal della Scuola Norm. Sup. - Pisa.
Ma dalla
(41)
segueè
quindi
Rammentando ora
l’ipotesi
espressa dalla(6),
abbiamo suEIA (sul quale
insieme è sempre
y’(s) > 0)
e
poichè
per la(6) A, y’)
è funzione decrescente diy’ (sempre
pery’>O),
si ha pure
’
Dunque,
sull’ insieme chiuso deipunti (y, x’, y’)
tali chex’ =~1, 0 ~ y’ C 1,
la funzione continuaFae,
è sempremaggiore
di zero e il suominimo 6 risulta esso pure
>0.
Dalla(49)
segueperciò,
su tutto~~n,
Su
Ei (sul quale
insieme è sempre 0x’(s) A, y’(s)
>0) è,
per la(6),
ed è pure
quasi dappertutto y’(s) =-- ~1-x’2(s) ~ >0.
Sull’ insieme chiuso deipunti (y, x’, y’),
tali cheY*,
0C x’ c 1, ~1-~,2 C y’ 1,
la fun-zione
F,,,
ècontinua;
esiccome,
per la(7),
èFx’(y, 0, y’)=0 (se y’ ~ 0),
se ~è sufficientemente
piccolo risulta,
per~l2013~~~~l,
sempredove,
con e4Si
abbiamo indicatirispettivamente
il minimo ed il massimo della funzionecp(y)
sull’ intervallo(Yo, Y*).
Supposto
allora che il~
oltre alle condizioni indicate per esso nel n.°10,
abbia il
grado
dipiccolezza
necessario per la validità delladisuguaglianza
orascritta, possiamo
asserireche, quasi dappertutto
suEz, è,
per la(51),
Dalle
(48), (50)
e(52),
seguequindi
ossia,
per essere;1 >0, m(EiA) >0,
donde
Resta cos dimostrato
che,
se A ha il valore sopraindicato, quasi dappertutto
sulla
C~,
ove èy’(s)
>0,
o vale la(37)
oppure èx’(s)
>2;
esiccome,
ove èy’(s) 0,
valequasi dappertutto
la(36),
ne risulta l’ esistenza di un numeropositivo
N taleche, quasi
ovunque sullaCoo,
sia12. - In virtù di
quanto
abbiamo or oraaffermato,
la funzione assolutamente continuax(s)
ècrescente,
e, se è 0L,
èPerciò la funzione
s(x),
inversa dellax(s), verifica,
per X2X,
1le
disuguaglianze
La
s(x)
èdunque lipschitziana
equindi
assolutamentecontinua;
epoichè
anche la
y(s),
che dà l’ordinata delpunto
corrente sullarapporto
incrementale limitato
(in
valore assolutoC 1),
ne risulta purelipschitziana
lay(s(x))
Cos è
provato
che la curva od unaqualsiasi
altra curva minimanteassoluta per
J,9
in K* - èrappresentabile
in forma ordinaria cony.(x) appartenente
alla classeK, e lipschitziana. Pertanto,
il teorema enun-ciato nell’ introduzione risulta dimostrato.
13. - Ci
proponiamo
ora di mostrare che la funzioni assolutamente conti-nua
(e lipschitziana)
che dà l’ordinata della curva o di unaqualsiasi
altra curva minimante assoluta perI[y]
in K -- ammette sempre la derivatay’ oo(x),
finita econtinua,
ovunque soddisfacente alla(12).
Osserviamo,
inprimo luogo, che,
perquanto
si è dimostrato nel n.°4,
èsempre, su tutto l’ intervallo
(Xo, X~),
vale a
dire,
la curvaCoo
non ha alcunpunto
sul lato delrettangolo
R* chegiace
sullaretta y =
Y*.Sia ora
Po
unpunto
della000, dai
ascissa x, minore di e dimostriamo che in x, esiste la derivata destra della laquale derivata,
per essere laym(z) lipschitziana,
dovrà risultare certamente finita. Ammesso che la indicata derivata destra nonesista,
dovranno risultare distinti i numeri derivatidestri,
inferiore e
superiore,
dellaym(z)
in xo . Indicati con À+ e ~1+ tali numeri deri-vati, rispettivamente
inferiore esuperiore,
sarà~,+~1+.
Per la definizione stessa di
~+, possiamo
trovare un x’ minore diX,,
mag-giore
di xo eprossimo
ad essoquanto vogliamo
e in modo che ilrapporto
sia
prossimo quanto vogliamo
a~+;
e siccome nell’ intervallo(xo , x’)
deve neces-sariamente esistere in un insieme di
punti
di misurapositiva
su cui lay’ oo(x)
esista
(finita)
e nonsuperiore
alrapporto scritto,
tenendo conto del fattoche,
sulla
C~ è quasi dappertutto
verificata la(12), possiamo
affermare che 03BB+ veri- fica ladisuguaglianza
È
allorae si
può scegliere
un x" sufficientemente vicino a xe , tale che e chee in modo che l’estremale per
I[y],
che unisce ipunti
dellaCoo
di ascisse xo ex", giaccia
inR*,
soddisfi sempre alla(12),
e rendal’integrale I[y]
minore dello stessointegrale
calcolato su un’ altraqualsiasi
funzioney(x)
assolutamente continua in(xo, x"),
assumente in xo e x"gli
stessi valori dellaym(z) e
sempre com-presa, se è
1+ + ~+~~’± ~ 0,
fra il minimo ed il massimo dellaym(z)
in(xo, x"),
e, se è
1++ ~~ =0,
fra e(7).
In virtùdella
proprietà
di minimo della tale estremale deve coincidere con 1’ arcocorrispondente
della e ne segue che in xo laym(z)
deve ammettere la derivata destra.(7)
Ciò è conseguenza del fatto che I[y] è un integrale regolare positivo(si
veda loc.cit. in