A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E RMANNO L ANCONELLI
Sul modulo di continuità alla frontiera della soluzione del problema di Dirichlet relativo ad una classe di operatori parabolici
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 4
esérie, tome 2, n
o3 (1975), p. 335-358
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del problema di Dirichlet relativo ad
unaclasse di operatori parabolici.
ERMANNO LANCONELLI
(*) (**)
Summary. -
In this paper, we estimate the moduluso f continuity o f
the solutiono f
Dirichlet
problem
in theboundary points f or
a classo f
linearparabolic
operatorso f
the second order indivergenee form
with measurablecoe f f icients.
Introduzione.
Sia ,S~ un
aperto
limitato dellospazio
euclideo Rn X R esia 99
Ein una nota
precedente ([8])
utilizzando risultati di Aronson( [1 ]),
Tru-dinger ( [10])
e Bauer( [3])
abbiamoprovato
l’esistenza di una soluzione gene- ralizzata(nel
senso diPerron-Wiener)
delproblema
di Dirichletessendo .L un
operatore parabolico
deltipo seguente
Nella nota suddetta abbiamo inoltre caratterizzato i
punti parabolicamente regolari
della frontiera diQ,
cioè ipunti
per iquali, indicando
conLH~
la soluzionegeneralizzata
delproblema (D),
riesce(*)
Istituto Matematico -Bologna.
(**)
Lavoroeseguito
nell’ambito del GNAFA del C.N.R.Pervenuto alla Redazione il 2
Agosto
1974.23 - Annali della Scuola Norm. Sup. di Pisa
per e per
ogni
L deltipo (1) (verificante
leipotesi
che pre- ciseremo frapoco).
In
questo
lavoro utilizzando una tecnica dovuta sostanzialmente aKellog (*)
otteniamo una stima del modulo di continuità diLH~
neipunti
parabolicamente regolari
di aS~.Tale stima
generalizza
al caso diaperti
arbitrari un risultato dimostrato daTrudinger ([10]) nell’ipotesi
diaperti
verificanti la condizione(A) »
di
Ladyzenskaja
e Ura~l’ceva([6],
pag.9).
Valutazioni
analoghe
aquelle provate
nellapresente
nota ma relativead una classe di
operatori
ellittici in forma non variazionale sono state ottenute recentemente da Novrusov([9]).
Concludiamo il
paragrafo precisando
leipotesi
sui coefficienti di L ed introducendo le notazioni dellequali
faremo uso sistematico nelseguito.
è lo
spazio
euclideo delle(n + 1)-ple
ordinate di numerireali;
po-è lo
spazio
delle(classi di)
funzioni u misurabili su R, > Re tali che
(Lp(Rn)
è lospazio
diLebesgue
delle(classi di)
funzioni dip-esima potenza
sommabile su jR" con la consuetanorma).
Sui coefficienti
dell’operatore
L facciamo leseguenti ipotesi:
(*)
Cfr. [5]:precisamente
la dimostrazione del criterio di Wiener sulla rego- larità deipunti
di frontiera perl’operatore
diLaplace.
Se L è un
operatore
deltipo (1),
verificantequindi i, polliamo
G - 1
dove
Ilell /I
indicano le norme dei coefficienti neirispettivi spazi
e 6 è un numero
positivo
tale chel20130>2/py
2/q,
·Diremo che UE
C(S~),
Qaperto
diR,,,
èL-parabolica
in S~ se essa è solu-zione debole
dell’equazione
in 5,~.Un
aperto
limitato Q si diceL-regolare
se, perogni
esisteuna ed una sola funzione
LH" L-parabolica
in S~ e tale cheUna funzione di dominio un
aperto £2~
di R" X R si dice superL-parabo-
lica se :
i)
su di un sottoinsieme denso inQi;
ii) u
è inferiormenteseinicontinua;
iii)
perogni aperto regolare
S~ tale che sep e (8Q)
eallora in S~.
Ciò
posto,
y se S~ è unaperto
limitato diRnxR, la
soluzionegeneralizzata
del
problema (~)
è la funzioneessa è
L-parabolica,
equindi continua,
in S(cfr. [3], [8]) ;
nelseguito
scri-veremo sempre
Hf
anzichèIndichiamo
poi
con> 0,
la funzionePer
ogni compatto
denotiamo con l’insieme delle misure di Radon nonnegative
colsupporto
contenuto in .F eponiamo
se a = 1 scriveremo C anzichè
C~.
1. - Risultati
principali
edesempi.
D’ora in
poi
indicheremo con SZ unaperto
limitato diSe col simbolo
S~~,k(zo; ~,)
indichiamo l’insiemecon
Per
ogni
e perogni
ipositivi poniamo
dove
(*)
Conveniamo di attribuire il valore zero alla somma indicataSia e sia la soluzione
generalizzata
delproblema
di Dirichletessendo _L un
operatore
deltipo (1).
Postovale il
seguente
TEOREMA. Fissata A E
]0, 1[,
esistono c, e, a,~8,
a e bpositive
edipendenti
solo da
1
e daA,
tali che:per
ogni
z E Q.Questo Teorema,
la cui dimostrazione è rinviata alparagrafo 3,
costituisce ilprincipale
risultato delpresente
lavoro.A chiarimento della
(3)
facciamo laseguente osservazione;
ricordiamoche il
punto
zo si diceL-regolare
per , se il lim Z-Z. -Pp(zo)
perogni
p E d’altra
parte,
in[8],
abbiamoprovato
che zo èL-regolare
perogni operatore
deltipo (1) (brevemente: parabolicamente regolare)
se e solose la serie
è
divergente
perogni a
>0 ;
ma allorase e solo se zo è
parabolicamente regolare
per Q.Nel caso che cp sia hólderiana in zo,
t) (0 C ~ c 1),
dalla(3)
si deduce
con basta infatti osservare
che,
comunque si pren-dano c2, ed E costanti
positive,
E min{~,
risultaMostriamo adesso alcuni
esempi
diapplicazione
dei risultati sopraesposti.
(mn+1
è la misura diLebesgue
in Rn XR) ;
per la funzionezo)
vale allora la valutazione’
essendo
~1= (3~(a, a, b, Â) (la
dimostrazione di(5)
è svolta nelparagrafo 2);
ciò,
a causa della(3), implica
Questo
risultato si deve aTrudinger ([10],
Teorema4.2).
ESEMPIO 2. Siano
p: ]0, 1]
-[2, + oo[
una funzione non crescente echiamiamo di vertice zo
ogni
insieme deltipo seguente
(*)
Con e(., ..., -) indicheremo sempre delle costantipositive dipendenti
solodalle variabili indicate ed, eventualmente, da n e dal diametro di D.
Fig. 2.
Sia ora ed esista un p-cono di vertice zo,
P,
tale cheper
ogni
essendo a una costantepositiva indipendente da y (questa
condizione è sicuramente soddisfatta seP,, c 12’;
mn è la misura diLebesgue
inRn).
Esiste allora una costantepositiva fJ~
=a, b, Â)
tale che(anche questa disuguaglianza
saràprovata
nelparagrafo 2).
Se
poniamo
riesce
In
particolare,
se p è costante anche ya è costante e la(8)
coincide con la(6).
2. - Alcune
proprietà
della funzione ·Osserviamo anzitutto che il
comportamento
di èindipendente
da A.Infatti,
se, perbrevità, poniamo
risulta
PROPOSIZIONE 1. Per
ogni
e perogni A, p
E]0, 1 [
esiste una costantepositiva
c =c(a,
a,A, p)
tale cheDIMOSTRAZIONE. Esiste una costante
positiva
Ci =p)
tale che(ciò
si prova esattamente come laproposizione
1.2 di[7]).
Se a1 non vi è altro da dimostrare.
Siano ora valutiamo ; riesce:
(l’ultima disuguaglianza
segue dal fatto cheessendo c2
una costantepositiva dipendente
solo da n e da ,u : cfr.[7]
pro-posizione 6.1);
allora si hae
quindi
l’asserto.PROPOSIZIONE 2. Esiste una costante
positiva
c =c(a, b, À)
tale cheDIMOSTRAZIONE. Per la
proposizione
per
ogni
Da ciò segue l’asserto.Per
ogni
T E Rponiamo
oraEbbene si ha :
PROPOSIZIONE 3. Esiste una costante
positiva
c =c(a, b, Â)
tale cheDIMOSTRAZIONE. Fissiamo un numero naturale
ko
=ko(a, b, ~)
tale cherisulti
Prendiamo ad arbitrio se
( 9 ) è
vera.Supponiamo
allora[z]~ ~ ko.
Posto per brevità ah,k=~)) ~-~~)+~~
dalla definizione di si trae
Ora
d’altra
parte, poichè
In definitiva
(*)
Conveniamo di porreOsserviamo adesso che la scelta di
I~o
assicura cheallora dalla
(10)
si ricavae
quindi
1’asserto.Con l’ausilio di
questa proposizione proviamo
adesso la(7)
e la(5)
delprecedente paragrafo.
Nelle
ipotesi
assuntenell’esempio 2, posto (x,
yo -~,k)
Eriesce
e(Âk) )n/2-t
equindi (cfr. [7] ] proposi-
zione
5.1)
d’altra
parte,
se risultasiano ora
h’(k)
edh"(k)
i numeri interirispettivamente più grande
epiù piccolo,
per iquali
riesceovviamente
Allora,
perogni
Questa disuguaglianza,
unitamente allaProposizione 3,
prova la(7).
OSSERVAZION. La
disuguaglianza precedente
è validanell’ipotesi
menorestrittiva : per
ogni
le E N esiste y E[Yo
-ÄB
yo - tale che ERn;
indipendente
da k.Mostriamo adesso la
(5)
delparagrafo
1.Sia
e(t)
= M perogni
t E]0, 1],
essendo Mun’opportuna
costanteche,
per il
momento, supponiamo ~
e. PoniamoRiesce
(cfr. (4))
essendo (O > O
dipendente
solo da n. Diqui
si traeÈ possibile scegliere
tali cheesiste allora tale che
-ciò,
a causa dell’osservazioneprecedente
e della(7)
prova che esisteIllz-zolll
che è la
(5).
3. - Dimostrazione del teorema.
Nel corso del
paragrafo
supporremo semprezo = 0 = (0, 0) ;
indicheremo inoltre con una striscia di Rn X R contenente~2.
Sia .L un
operatore
a coefficienti di classe C°° e deltipo seguente
l’equazione
= 0 ammette in X una soluzione fondamentale g verificante ledisuguaglianze
dove Î’2’
y2 e
a2,a2 sono
costantipositive dipendenti
solo daPer
t E ]o, 1 [
indichiamo con_Lt l’operatore
dove,
sez = (x, y),
Si osservi che riescei
perogni
_
Indichiamo con
G(z ; ~)
la funzione di Green di.Lt
relativamente al cilindroB(M, 1)
eponiamo
(*)
Non è restrittivo supporre, come faremo sempre, 1[.t)
la funzione z-~ G(.l~l, t;
z,~)
èL-parabolica nell’aperto B(M, t)B{~} .
Osserviamo inoltre cheG(M, t;
z,~)
= 0 se z c-t)
oppure inoltreG(M, t;
z,C)
= 0 se z =(x, y), ~ _ (~, r)
edLEMMA 1. Sia A E
]0, 2-4]
e siano t E]0, 1 [
ed M E[e, -~-- 00[.
Esistono duecostanti
positive
Yi ed a~dipendenti
solo da tali cheDIMOSTRAZIONE. Per
poniamo
Allora z’ e
~’ E B(~, ~,)
ePoniamo adesso
Osserviamo allora che per
ogni
riesce
analogamente
perogni
e perogni (x", y")
E B" riesceRiesce
poi
D’altra
parte,
perogni ogni (x", y" ) E B",
riesceAllora,
per il Teorema 8 di[1]
risultaessendo ritenere
possiamo quindi
Poichè
Per
ogni t c- ]0, 1 [
e perogni compatto .F c B(M, t) poniamo
Ebbene :
LEMMA 2. Per
ogni
t E]0, 1 [,
perogni
A E]0, 2-4[
e perogni
F cB(lVl, Àt)
esiste una costante
positiva
cdipendente
solo daIL I
tale cheDIMOSTRAZIONE. Poichè
G
è la funzione di Green diL,
relativamente a epoichè IL, c ~L~ 1
in forza della(11)
riescee
quindi, poichè
risultad’altra
parte
se ed risultaAllora dalle detinizioni di i
essendo
equivalente
a C([8], proposizione 2) questa disuguaglianza
prova l’asserto.Se F è sottoinsieme
compatto
diB(M, t),
t E]0, 1 [,
esiste una misurav E
JL+(F)
tale chev(F) = C(M, t; F) (cfr. [4]) ;
diremo allora cheè un
potenziale
diequilibrio
di .I’ relativamente aB(M, t).
LEMMA 3. Esistono due costanti
positive
a e fl,dipendenti
solo datali
che,
comunque siprenda
uncompatto
F contenuto nell’insiemeDIMOSTRAZIONE. Poniamo
Allora,
perogni
Valutiamo R.
Fissato’ E F
indichiamo con u la funzioneAllora,
per il Teorema 4 di[2] (hòlderianità
interna dellesoluzioni),
perogni
si ottiene
dove ó è una certa costante
positiva dipendente
solo daIL i.
Di
qui
si ricavae
quindi
dimostrazione.
completa
laFissati
poniamo
Siano
poi
1un
potenziale
diequilibrio
di relativamente aB(-M,
Poniamoinoltre
Passiamo ora alla dimostrazione vera e
propria
del Teorema.Procederemo a
tappe.
A)
Esiste una costantepositiva
taleche, posto
Tiesce
(qui,
e nelle successivetappe B, C, D,
E edF, supponiamo
.L deltipo (1’)
e a coefficienti
C°°).
Infatti
od
anche, posto
l’affermazione discende allora dal Lemma 3.
B) Esiste j
=1,
..., p tale chenon è restrittivo
supporre j = p ;
allora0)
Perogni
riescePer
semplicità supponiamo p >
1 cosicchè la(18)
diventaProviamo anzitutto che riesce su
Sia
poichè V(’)
èL-parabolica
inB(M, À’-1)
n(~(M))’~
lafunzione è super
L-parabolica
in inoltrein
quanto
sur;l)
èv ~ 1
e~1
mentre~,~w))
f1{(~, 1]); 1]
è
(v
èsempre >°)
e z-i inogni
punto z, C
della frontiera« parabolica»
diB(.1, t) ) .
Allora per il
principio
di minimo(cfr. [8],
Lemma3.4)
risultasu
‘lrl
equindi
su tutto inquanto
suData l’arbitrarietà di v in
ø~
ciò prova che equindi, poichè
èinferiormente
semicontinua, (cfr. (17)).
Perquanto provato
in Ariesce allora
(*)
Se conveniamo di attribuire il valore 1 alprodotto indicato;
allora,in questo caso, la
disuguaglianza
è ovvia.24 - Annali della Scuola Norm. Sup. di Pisa
Proviamo che è
Sia
poichè u2~
è.L-parabolica
inB(M, À2?-1) m (T$§(M))’=-= flJ~,
lafunzione
(~2013~~(0))/(12013~~(0))2013~~~"~ ~
superL-parabolica
in
’B12;
inoltreAllora,
per ilprincipio
diminimo,
risulta,v2 - v2p 0
suCU’2
equindi
su tutto
B(M, Â2j)-1).
Poichè v è un arbitrario elemento di daquanto
pre- cede si trae(-(0)(/(l-(0))>su(-i).
Per
quanto provato
in A riesce alloraod
anche, equivalentemente,
Ora,
esattamente come sopra, sipuò
provare che riescee
quindi,
y perquanto provato
inA,
od anche
Iterando il
procedimento
sopra descritto si ottiene la(18’).
D)
Esistono a,b, fl
e cpositive
edipendenti
solo dae
da A tali cheD’altra
parte,
Scegliamo
ora utilizzando la B ed osservando che èi > 1
se i E ac~, si ha:e
quindi,
per la(18),
per
ogni
z EB( M, ~,~~k+1~-1)
.Si osservi ora
che,
essendo p =parte
intera di InMI-D,
risultaB(M’,
se pp’
einoltre, poichè
la
precedente disuguaglianza
è valida perogni .M
e in essapossiamo
sosti-tuire M con Â-;
per j
=1,
...,h - 1; dopo
diciò,
sommandoin j
si ottieneper
ogni ~,p~k+ 1~-1)
e perogni k >
Diqui, posto
si traeper
ogni
D’altra
parte
esiste una costante c~ =c1(~,)
tale che perogni
ai risulta ici [1 + In j];
ricordando che~,)) ~,-2(n/2)-I-~a c c2 ~n/2~~a~
riesceAllora
per
ogni
Sia ora z =
(x, y)
un arbitrariopunto
di X. Se esistek E N,
taleÂI (*)
e
quindi,
per ladisuguaglianza precedente,
quindi
la sommadoppia
al secondo membrosparisce;
d’altraparte
per
ogni possiamo quindi
ritenere valida la(22)
anche in
questo
caso. In definitiva(22)
è vera perogni
e perogni posto b = D? f2 )In À ) 2
riescepertanto
e
quindi,
per laProposizione 1,
l’asserto.E)
PoniamoPoichè
ogni Vi
èL-parabolica
in S2([3])
anche W èL-parabolica
in D([8], Proposizione 1).
Si ha
per
ogni
z E X.(*)
Non è restrittivo supporreD ~ 1.
F)
Sia2;=(~~)e~
eponiamo
consideriamopoi Vi
t perÄl
E]0, .R2[. Posto - (o, -
e ricordandoche,
per la soluzione fonda-mentale g
di 0 inX,
vale la(11),
riescecon c
indipendente
da1;
laè, pertanto,
unelemento di
0,;
allora~)
equindi,
ancora per(1.1)
Dunque
indichiamo
con j(z)
ilpiù piccolo
numero naturale per cui e~(~/~~)~1/2;
se W è la funzione introdotta inE,
si ha:per
ogni
zEx(c1
e e sono costantipositive
chedipendono
solo da~L~
e daA).
.I" )
Sia ora _L unoperatore
deltipo (1’ )
a coefficientimisurabili;
indi-chiamo con
L~E~, e c- ]09 1 [, l’operatore
che si ottiene da L mollificandone icoefficienti mediante la essendo
J>0y J(~)~==1. L(e)
è unoperatore
a coefficienti C°° e, perogni
RnxR
e c- ]09 1 [, ~ 1-+-- IL i.
Sew(e)
è la funzione introdotta in E relativamente adL~~~,
esistono una funzioneWL-parabolica
in Q ed una successione tali cheW(z)
=W(’J)(z)
Vz E SZ(cfr. [8],
Lemma3.2). Allora,
perquanto provato
in E ed inF,
G) Sia 99
E e sia W la funzione introdotta in h". Fissato t E]0,1[
poniamo :
Proviamo che riesce
La funzione i è
L-parabolica
in S~.Allora,
per definizione di equindi
Analogamente
) equindi, poichè
Questa disuguaglianza
e la(24)
provano l’asserto.H) Quanto provato
in F’ e G assicura che per riesceper
ogni
e perogni te ]0, 1 [.
In forza dellaProposizione
1 la(25)
è valida per
ogni
A E]0, 1 [.
’
I)
Ilprocedimento
adottato per provare la(25)
nel caso dioperatori
del
tipo (1’)
sipuò utilizzare,
con alcunesemplici modifiche,
anche nel casodi
operatori
deltipo (1).
Si osservi infatti che il
procedimento
suddetto non èapplicabile
nel casodi
operatori
deltipo (1),
per il solo fatto che per essi le funzioni costanti nonsono
L-paraboliche.
Basta allora
scegliere
una funzione sL-parabolica
nella striscia X tale che con s2 ed 81 costantipositive dipendenti
solo dae
daX,
eragio-
nare sulle funzioni
U/8
con uL-parabolica (abbiamo
fatto ricorso allo stessoespediente
anche in[8], paragrafo 4).
Si
può
allora provare che esiste una funzioneW, L-parabolica
in S~ perla oU3Je riesee
con ci,
fJ~
e edipendenti
solo da e da X.Sia ora h una funzione
L-parabolica
in X taleche,
se indichiamorispet-
tivamente con nl ed n2
gli
estremi inferiore esuperiore
di h suS2,
risultiO essendo c una costante
dipendente
solo daILI
e da X. Seq è un’arbitraria funzione continua su 8Q
poniamo,
perogni
t E]0, 1[,
consideriamo
poi
la funzione(O)
ha ilsignificato precisato
inG).
La funzione u è
L-parabolica
in S~ edinoltre,
perogni ~
eóS~,
Allora, ragionando
come inG,
si ottieneper
ogni
d’altraparte poichè h
è hölderiana in X esistono e, ed adipendenti
solo(e
daX)
tali cheVzeD;
dallaprecedente disuguaglianza
si traepertanto
per
ogni
In
definitiva,
utilizzando la(26)
ed il fattozo)],
risulta :
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