A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
S ILVIO C INQUINI
Sopra l’esistenza della soluzione nei problemi di calcolo delle variazioni di ordine n
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 5, n
o3-4 (1936), p. 169-190
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DI CALCOLO DELLE VARIAZIONI DI ORDINE n (*)
di SILVIO
CINQUINI (Pisa).
Il
problema,
in formaordinaria,
del Calcolo delleVariazioni, che,
fino adoggi,
ha formato
oggetto
delmaggiore studio,
èquello
ditrovare,
fra le curvedi una certa
classe, quella
che rende minimo1’ integrale
Come è ben noto
questo problema
che diremo delprimo ordine, perchè
la fè al
più
funzionedelle x, y(x), y’(x),
e non delle derivate dellay(x)
di ordinemaggiore
di uno, è statorisolto,
in modosoddisfacente,
soltanto ricorrendo ai« metodi diretti », fra i
quali,1’ unico
che veramente si èimposto,
ormai daparecchi anni,
per i brillanti risultati che ha fornito e per il suorigore,
èquello
delTONELLI,
basato sulla semicontinuità di cui
godono, generalmente,
le funzioni di linea chesi
presentano
nel Calcolo delle Variazioni.Questo Autore,
nella suaOpera
fondamentale(1)
e successivamente in altri lavori(2),
hastabilito,
in condizioni moltogenerali
per la funzionef,
1’ esistenza del minimo nella classe delle funzioniy(x)
assolutamente continue e per lequali l’integrale IC
esiste finito.Un
problema,
di cui ilprecedente
è un casoparticolare,
e che finora ha for- matooggetto
di benpochi studi,
èquello
di trovare il minimodell’ integrale
(*) Lavoro eseguito nel Seminario Matematico della R. Scuola Normale Superiore di Pisa.
(i) L. TONELLI: Fondamenti di Calcolo delle Variazioni. Due volumi (N. Zanichelli, Bologna, 1921-1923).
(2) Tutta la teoria relativa all’ esistenza del minimo dell’ integrale
I,,
è stata rielaborata in una recente Memoria che contiene anche i risultati fino ad allora ottenuti da altri Au- tori. Vedi : L. TONELLI : Su gli integrali del Calcolo delle Variazioni in forma ordinaria.(Annali della R. Scuola Normale Superiore di Pisa, Serie II, Vol. III (1934), pp. 401-450).
Annali della Scuola Norm. S2cp. - Pisa. 12
ove n è un numero
intero > 1,
ed f èquindi
funzione di almeno una delle derivate dellay(x)
di ordinesuperiore
alprimo.
I
più
noti trattati di Calcolo delle Variazioni(3)
vi dedicano alpiù qualche pagina,
accennando soltanto aqualche
immediata estensione di risultati ottenuti nel casoparticolare
n=1.Nè d’ altra
parte
il metodo diretto di H.LEWY,
recentementeapplicato
anchea tale
problema (4), poteva
fornire i risultati che sono daattendersi,
dato cheesso si è mostrato poco efficace anche nel caso
particolare
n=1.Si
presenta
alloraspontanea
1’ idea diapplicare
il metodo delTONELLI,
aquesto problema
che diremo di ordine n, nel caso che n sia 1’ ordine mas-simo delle derivate della
y(x),
dallequali dipende
effettivamente la funzione f.Nulla essendo stato fatto finora a tal
riguardo (5),
sitratta,
innanzitutto,
diimpo-
stare la
questione
in condizioni chepresentino
la stessageneralità
diquelle
incui si è
posto
il TONELLI. In formaconcisa,
il nostroproblema
è ilseguente (vedi
n.°1, ~) ) :
1Consideriamo le curve
C[n]: y=y(x),
cony(x)
assolutamente continua insieme con leproprie
derivate deiprimi
n -1ordini,
per lequali
esistefinito
l’integrale IC[n][n] e[n
epropontamoct
ditrovare,
fra tali curve,quelle
che rendono minimo
L’ integrale I["
C [n]Si vedrà da
quanto
segue e daquello
che esporremo in successivi lavori che(3)
0. BOLzA : Vorlesungen über Variationsrechnung. (Teubner, Leipzig, 1909), Parte I,pp. 152-153.
J. HADAMARD : Leçons sur le Calcul des Variations, T. I (Gauthier-Villars, Paris, 1910),
pp. 134-141 e pp. 458-464.
Vedi anche nella Encyclopédie des Sciences Mathèmatiques 1’ articolo di M. LECAT, p. 55
e segg., e, per n= 2, A. R. FORSYTH : Calculus of Variations (Univ. Press, Cambridge, 1927), Cap. III.
(4) H. O. HIRSCHFELD : Direkte Methoden der Variationsrechnung zur Lösung von Rand- wertproblemen. (Schriften des Math. Seminars und des Instituts fúr angewandte Math. der
Univ. Berlin, Band 2 (1934), Heft 3, pp. 65-108). L’ HIRSCHFELD si limita a considerare le funzioni g(x) continue insieme alle loro derivate dei primi n ordini, ed impone alla fun-
zione f condizioni molto restrittive. Nel caso n = 1, l’A. ritiene di avere dato per primo,
sotto opportune ipotesi, il teorema di esistenza e continuità delle derivate seconde delle fun- zioni estremanti, mentre tale teorema, sotto condizioni anche più generali, trovasi nei Fon- damenti di Calcolo delle Variazioni del TONELLI, ed anche nella Memoria di questo stesso
A. : Sur une méthode directe du Calcul des Variations (Rendiconti del Circolo Matematico
di Palermo, T. XXXIX (1915), pp. 233-264).
Vedi anche: F. BÀBLER: ~’ber die Existenz von Lósungen zur Variationsproblemen n-ter ordnung. (Comment. Math. Helvetici, Vol. 6 (1933-1934), pp. 1-27).
(5)
È però da segnalare la Memoria di N. BOGOLIOUBOFF : Sur l’application des méthodes direetes à quelques problèmes du Calcul des Variations. (Annali di Matematica pura e appli- cata, Serie IV, T. IX, pp. 195-241), che studia, seguendo i metodi del TONELLI, il problemadel minimo degli integrali in forma parametrica, nel caso n = 2.
il metodo del
TONELLI,
fondato sul concetto disemicontinuità,
sipresta
mirabil-mente a risolvere
questo problema
in tutta la suageneralità.
In
questa Memoria,
che è divisa in treparagrafi,
comincieremo ad estendere al nostroproblema
alcuni dei risultati stabiliti dal TONELLI per n=1.Il §
1 è dedicato allegeneralità
ed alle condizioni sufficienti per la semicon- tinuitàdegli integrali I[nl],
che vengono solamenteenunciate, perchè
le dimostra-e [n
zioni sono
completamente analoghe
aquelle
pern =1,
mentre le condizioni necessarie per la semicontinuità formerannooggetto
di un lavoro aparte,
pernon rendere
troppo
voluminoso ilpresente.
Nel §
2 vengono dati teoremi diesistenza,
che estendonoagli integrali IC[n][n],
C[n]nel caso che il campo
A[n],
adn + 1 dimensioni,
in cui possono variarele x, y, y’,...., y(n-i),
sialimitato, gli analoghi
risultati stabiliti dal TONELLI pergli
inte-grali la
e per tutte le classicomplete
di curve.La condizione che il campo Al"1 sia limitato viene eliminata
nel § 3,
che con-tiene
parecchi criteri,
iquali, giovandosi
dei risultatidel § 2, permettono
distabilire,
sottoopportune
condizioni per la funzionef,
l’esistenza del minimo anche nel caso che il campo A~n~ sia illimitato.Altri teoremi di esistenza si otterranno
giovandosi
delle soluzionidell’equazione
differenziale di EULERO e verranno dati in altro lavoro dedicato a tali
equazioni.
§ 1. - Generalità. La semicontinuità.
1. - Generalità.
a).
IL CAMPO LA FUNZIONEf(X,
y,y’,...., y(n». -
Sia n un numero interopositivo,
e si consideri unospazio dimensioni,
riferito ad un sistema diassi cartesiani
ortogonali (x, y, y’,....,
Diremo campoogni
insieme diquesto spazio,
contenente tutti i suoipunti di
accumulazioneposti
al finito.Per
ogni punto (~, y, y’,....,
di~4~
e perogni
valore finito di suppor-remo definita una funzione
f(x, y, y’,...., y(n»
finita e continua insieme con lapropria
derivata
parziale f y (n)(X, y, y’,..,
LE CURVE C[n]. L’ INTEGRALE Consideriamo le curve C [n]
per le
quali y(x)
è una funzione assolutamente continua insieme alle sue deri- vate deiprimi
n-1ordini, y’(x), ... y(n-1)(x), ogni punto (x, y(x), y’(x),...., y~n-~~(x)),
appartiene
al campoA~n~,
ed inoltre esiste finito1’ integrale (del
LEBESGUE)
y).
INTORNO DI UNA CURVACM. -
Date due curveC[n]
diremo che la funzione
[od
anche la curvaappartiene
all’ intorno della funzioneyo(x) [della
curva se10)
perogni x,
comune ai due intervalli(ao, bo), (ai, b,),
è :20)
perogni x,
minore di ao eappartenente
ad è:30)
perogni x, maggiore
dibo
eappartenente
ad(ai,
è:Diremo
poi
che la funzioneyi(x) [la
curvaappartiene propriamente
all’ intorno della
yo(x) [della
se, oltre alle tre condizioniindicate,
sonosoddisfatte anche le
disuguaglianze
à).
SEMICONTINUITÀ E CONTINUITÀ DELL’ INTEGRALE Diremo che 1’integrale
è una funzione semicontinuainferiormente,
se, preso ad arbitrioC
un numero
e >0,
èpossibile
determinare une >0,
in modoche, qualunque sia,
fra le curve
Cl"1,
la ladisuguaglianza
sia verificata per tutte le curve
Cl"1, appartenenti propriamente
all’ intorno(e)n
della
Analoga
definizione per la semicontinuitàsuperiore.
Diremo
poi
che1’ integrale
è una funzionecontinua,
se, preso ad ar-C
bitrio un
e > 0,
èpossibile
determinare ung > 0
in modoche, qualunque sia,
frale curve
Cl"1,
la si abbiaper tutte le curve
appartenenti propriamente
alt intorno dellaCo .
~).
Diremo che è unintegrale quasi-regolare positivo
se, inogni
C
punto
del campoAl"1,
la derivataparziale è,
come funzione della solay~n>,
sempre non decrescente.Inoltre se in nessun
punto
di la è costante per tutti i valori diy(n),
diremo che1’ integrale
èquast-regolare positivo
seminormale. e
Infine,
se perogni
dit a la è funzione sempre cre- scente dellay(n),
diremo chel’integrale
C èquasi-régolare positivo
normale.Se
poi,
oltre alleipotesi
del capoversoa), supponiamo
che la funzione f am-metta,
inogni punto
diAl?1,
e perogni
valore finito di finita e continua anche la derivataparziale fy (n)y(n),
y Y diremo chel’ integrale I[nl
01 [n] èregolare posi- tivo,
se, inogni punto
i di è sempre, per tutti i valori diC).
CLASSE COMPLETA DI CURVE D’ ORDINE n. - Considerato un insieme J di infinite curveCl"1,
diremo- che la curvaCo
è una sua curvazione
d’ ordine n,
se adogni
intorno(e)n
dellaCo appartengono
semprepropria-
mente infinite curve dell’ insieme.
Ciò premesso, diremo che un insieme J di curve
Cl"1,
costituisce una classecompleta
d’ordine n,quando ogni
sua curva d’ accumulazione d’ordine n, se è una curvaC~n~, appartiene
pure all’ insieme J.Per
esempio,
dati duepunti appartenenti
alcampo
Alnl,
tutte le curveCl"1,
per lequali
ècostituiscono una classe
completa
d’ ordine n.2. - La semicontinuità.
a).
LEMMA. - Se C è unintegrale quasi-regolare positivo
seminor-male,
preso ad arbitrio perogni punto
di .e per
ogni
valore diYÒn),
sipuò
determinare(almeno)
una terna di nu-meri p, q, Q, con
~o > 0,
in modoche,
in tutti ipunti
di per i
quali
èsia
per tutti
gli y(n),
eper
gli y(n)
tali che03B2).
TEOREMA TEOREMA DI DI SEMICONTINUITÀ. - Se SEMICONTINUITÀ. - SeG
è e un unintegrale integrale quasi-regolar quasi-regolar positivo seminormale,
esso è semicontinuo inferiorrnente.y).
COROLLARIO. - Se è unintegrale quasi-regolare positivo,
ess~è semicontinuo inferiormente in
ogni
classe di curveper le
quali
le relative curve abbiano tuttelunghezza
inferiore ad un numero fisso. ’ Ió).
INTEGRALI SOLTANTO QUASI-REGOLARI POSITIVI. - Si supponga, soltanto nelpresente
capoverso, che laf(x,
y,y’,...., sia,
per tuttigli y(11),
definita anchein un campo contenente nel suo
interno,
e in modoche,
in tutti ipunti (x,
y,y’,...., y(n-1»
di e perqualsiasi y(11),
essa risulti sempre finita econtinua,
insieme con la sua derivataparziale
e si supponga inoltre che in Al?1 ed anche inAfnl,
e per tuttigli
esistano finite e continue anche le derivateparziali
queste
se C è unintegrate quasi-regolare positivo,
esso è semicontinuo inferiormente.
(6).
e).
ESTENSIONE DELLA SEMICONTINUITÀ. -una curva, tale che
yo(x)
sia una funzione assolutamente continua insiemecon le sue derivate dei
primi
n - 1 ordiniyo’(x),...., yon-1~(x),
e per laquale ogni punto (x, yo(x), yo’(x),...., yó’2 1a(x)), (con ao-:-:::~--x-bo) appartenga
alcampo
Allora
(sotto
leipotesi
del n.O 1a)),
se C è unintegrale quasi-rego-
lare
positivo seminormale,
e se la funzionef(x, yo(x), yo’(x),....,
nonè
integrabile
in(ao, bo),
a,d arbitrio un numeroH,
sipuò
determi-nare un
o > o,
in modo cheogni
curvaG[n], appartenente propriamente
alL’intorno
(C)n
dellaFO,
soddisfi alladisuguaglianza.
~).
OSSERVAZIONI :1 a).
Il teorema dato ine) vale
anche nel caso chel’integrale I[’]]
Cnon sia
seminormale, purchè
ci si limiti ad una classe di curveClnl: y =y(x),
per le
quali
lecorrispondenti
curvey=y(n-i)(x)
abbiano tuttelunghezza
inferiore ad un numero fisso.
2a).
Sotto leipotesi
fatte all’ inizio del capoverso~)
delpresente
(6) La dimostrazione di questa proposizione viene data in S. CINQUINI: Sopra una
condizione sufficiente per la semicontinuità degli integrali dei problemi variazionali di ordine n. (In corso di stampa negli Annali di Matematica pura ed applicata, Serie ~v, T. XV (1936-1937), pp. 1-10).
numero, il
teorema dato ine)
si estende atutti gli integrali quasi- regolari positivi.
Tutte le
proposizioni
enunciate nelpresente
numero si dimostranoripetendo,
con
qualche
evidentemodificazione,
le dimostrazioni fatte dal TONELLI per leanaloghe proposizioni,
relativeagli integrali la (~).
~ 2. - Esistenza dell’ estremo in campi limitati.
3. - Il campo Le curve
L.
In tutto il
presente paragrafo
supporremo che il campo di cui al n.°1, a),
sia limitato e lo indicheremo con
Ar1.
Osserviamo che risulta anche chiuso.Indicheremo
poi
con le curveC~n~ : y=y(x), (x~~~~),
per lequali ogni
punto appartiene
al campo limitato4. - Primo teorema d’ esistenza.
Supposto : 1°)
chel’ integrale
9IInl
siaquasi-regolare positivo ; 2o)
chee[n]
esista una funzione
P(z),
definita in(0,
+00),
inferiormentelimitata,
taleche
~(z) :
z - + 00, per z - + oo, e per laquale
siabbia,
in tutto il campo limitatoAín]
in
ogni
classecompleta
d’ordine n, di curve esiste il minimo asso-luto di
(8).
Infatti, sia
K una classecompleta
d’ ordine n di curveanalogamente
a
quanto
ha osservato il TONELLI pern=1,
il limite inferiore i dell’ inte-grale
in K risulta finito.c
Sia allora
una successione di curve di
K,
minimizzante per PostoC
ripetendo
unragionamento
fatto dalTONELLI,
si prova, in virtù della(1),
chele derivate
costituiscono una successione di funzioni
equiassolutamente
continue.(7) Vedi L. TONELLI, loc. cit. in
(2),
Cap. I, n.i 2-7.(8) Per n== 1, vedi L. TONELLI, loc. cit. in
(2),
n.- 9.D’altra
parte, dall’ ipotesi
che le curve(2)
siano tali cheogni punto appartenga
al campo limitato segue facilmente che le funzioniy,(x)
sono tutteequiassolutamente continue,
e della stessa pro-prietà gode
ognuna delleseguenti
n-2 successioni(oltrechè
la(3))
Si
può pertanto
estrarre dalla(2)
un’ altra successione di curveuniformemente
convergente
verso una curvacon
yo(x)
assolutamente continua.Poi dalla
(4)
sipuò
estrarre un’ altra successione di curveche converge ancora uniformemente verso la
Co
ed è inoltre tale che le deri- vate convergono uniformemente verso unafunzione,
assolu-mente
continua, yo’(x),
laquale,
per un noto teorema di derivazione perserie,
è la
Proseguendo
aquesto modo, perveniamo,
allafine,
ad una successione di curvetale che le derivate convergono uniformemente verso una
funzione,
assolutamentecontinua,
laquale,
per ilgià
citato teorema di derivazione perserie,
è laDunque
la funzioneyo(x)
è assolutamente continua insieme con le sue deri- vate deiprimi
n -1 ordini e le n successioni delle e delle loro derivate deiprimi
n-1 ordini convergono uniformemente verso la e verso le sue derivate deiprimi
n -1 ordinirispettivamente ; pertanto ogni
punto appartiene
al campoInoltre dalla
(5)
segue a fortioriSiccome
l’integrale IC[n][n]
G èquasi-regolare positivo
ed anche(per
la condi-zione
2°) ) seminormale,
y dalla(6)
e dal n.°2, e)
segue che la funzione èintegrabile
su(ao, bo)
e cheperciò Co
è unacurva e
quindi appartiene
alla classeK,
siccomequesta
classe ècompleta
d’ ordine n.
Dalla
(6)
e dal n.°2, fl)
segue come volevasi provare.5. - Secondo teorema d’ esistenza.
Alla condizione
2°)
delprimo
teorema d’ esistenzapuò
sostituirsi laseguente : 2*0).
In ciascunpunto (x, y, y’,...., y(n-i»
del campo limitatosia,
per
Con considerazioni
analoghe
aquelle
fatte dal TONELLI(9)
si prova che le condizioni20)
e2*0)
sonoequivalenti.
6. - Terzo teorema d’ esistenza.
Supposto: 10)
che sia unintegrale quasi-regolare positivo ; 20)
cheogni punto (xo,
yo,yo’,....,
del campo limitato soddisfi o alla condizione[condizione a)]
che in tutti ipunti
di di un suo intornovalga, per
la(7),
oppure alL’ altra condizione[condizione ~)]
che ad esso si possano far
corrispondere
due funzioni e tre costantil > o, v > 0,
e p, con definita in(0, 1)
nonnegativa,
tendentea + 00, per z - +
0,
eintegrabile
in(0, 1),
e definita in(0,
+(0)
nonnegativa,
nondecrescente,
tale che perz - + 0,
siae in modo
che, in
tutti ipunti (x, y, y’,....,
diA[L ~
sufficientemente vicini a(xo,
Yo,yo’,...., risulti,
per tuttigli
in
ogni
classecompleta
d’ ordine n di curve esiste il minimo asso-luto di IC[n][n]
luto di
G
Basta
ripetere
ilragionamento,
fatto dal TONELLI per n=1(1°),
con le modi-ficazioni
suggerite
daquanto
si è detto nel n.° 4.OSSERVAZIONE. - Si
ottengono
immediatamente molti casiparticolari
del teo-rema del
presente
numero deducendoli daquelli
indicati dal TONELLI.(9)
Vedi L. TONELLI, loc. cit. in(2),
n.° 11.(10) Ibidem, n.o 12.
La condizione
fl)
è verificata se, nell’ intorno delpunto (xo,
yo,yo’,,.", yo’2-1>),
è :oppure
oppure
ecc., con 7. - Lemmi.
a).
Se è unintegrale quasi-regolare positivo seminormale,
perG
ogni punto (xo,
yo,yo’,....,
di A~’2~ sipuò
determinare(almeno)
unaquaterna
di numeri p, q, v, e, con~’ > O, o > 0,
in modoche,
in tutti ipunti (x,
y,y’,...., y(n-í»
di , distanti da(xo,
yo,Yo’,....,
nonpiù
di e, e per tutti
gli y(11),
sia(J).
Se unintegrale quasi-regolare positivo
seminormale e se H è una classe di curveC~’2~,
tutteappartenenti
al campo limitatoe tutte soddisfacenti alla
disuguaglianza
con M numero
fisso,
le variazioni totali delle derivate d’ordine n -1 delle funzioniy(x)
cherappresentano
le curve sono tutte inferiori ad un numero fisso(ossia
lelunghezze
delle curve restano tutte infe-riori ad un numero
fisso).
Le dimostrazioni sono del tutto
analoghe
aquelle
indicate dal TONELLI per n=l(11).
8. -
Quarto
teorema d’ esistenza.Supposto : 10)
che sia unintegrale quasi-regolare positivo
semi-normale; 20)
che ipunti (x,
y,y’,...., y(n-i»
del campo limitatoAn’,
in cuinon è verificata la condizione
(11) Vedi L. TONELLI, loc. cit. in
(2),
n,i 14 e 15.costituiscano un insieme G
giacente,
inparte,
su un numero finito od un infinità numerabile diipersuperfici
con
qJv(x)
funzione assolutamentecontinua,
e, inparte,
suiperpiani
intersecanti l’asse delle
y("-’)
in un insieme dipunti
dimisura
nulla,
inogni
classe Kcompleta
di ordine n di curveclnl,
esisteil minimo assoluto di
(i2).
Cominciamo a provare
che
per le curveclnl,
per lequali
è soddisfatta lacondizione r -
con M numero
fisso,
lecorrispondenti
derivate sono tutteugualmente
continue.
Infatti
in casocontrario,
esisterà un numero~>0y
taleche,
adogni
intero
positivo r, corrisponderanno
almeno una funzionerappresentante
una curva che indicheremo con per la
quale
sia soddisfatta la(10),
ed una
coppia
dipunti
xr,1, Xr,2appartenenti
all’ intervallo dell’ assedelle x,
incui è definita la e soddisfacenti alle
disuguaglianze
Se
xo è
unpunto
dell’ assedelle x,
taleche,
inogni
suointorno,
cadanosempre
punti
Xr,1 à di indice comunquegrande, potremo
sempre supporre, persemplicità, che,
per r - ao, siaed inoltre che tendano a due limiti e che si
abbia,
per fissare leidee,
saràquindi
necessariamenteScelti due numeri
1,
el2 ,
con per rmaggiore
di uncerto r,
saràIndichiamo con
P~
eP2’ rispettivamente
i duepunti
e con
P1*
eP2*
le loroproiezioni ortogonali
sulpiano
Siccome i
punti
dell’ insieme G che si trovano sulsegmento 1’1’12’
costitui-scono un insieme di misura
nulla,
sipuò
fissare un insieme E’ dipunti
di talesegmento,
che siachiuso,
abbia e sulquale valga
sempre la(7).
(i2) Per n=1, vedi L. TONELLI, loc. cit. in
(2),
n.- 16.Fissato un
N> 4lVl: (l2-li),
con considerazionianaloghe
aquelle
altrove(13)
fattedal
TONELLI,
si provache,
perogni punto (xo,
Y02yo’,....,
diE’,
esistonoun intorno e un numero p, tali
che,
in tutto 1’ intorno(e
perpunti
di~4~).
siasempre, se è
Possiamo
poi ricoprire
l’insieme chiuso E’ con un numero finito di intervalli(del segmento P,’P2’) d 2’,....,
nonsovrapponentisi,
dilunghezza comples-
siva ... e in modo
che,
in tutti ipunti
di distantinon
più
di uncerto e> 0
da unoqualunque
diquesti intervalli,
la(11)
risultiverificata per tutti
gli
in modulo non inferiori a un certoSia e si supponga che 1’r sopra indicato sia anche tale
che,
perr > -r,
siaove si è indicato con A un numero non inferiore al massimo modulo delle
y’, y",...., y(n-i)
neipunti
diA[’]
Si
consideri,
perr > r, quell’ arco
della curvaCr’,
definita dail
quale corrisponde
alsegmento (X1, 11
Xr,2)
dell’ asse delle x, e si indichi conC’r,
Aquella parte
di tale arco, la cuiproiezione ortogonale
sulla rettaP,’P2’
cade suisegmenti d z’,...., d s’.
Si indichi
poi
conCr*
la curvaproiezione ortogonale
dellaC,r’
sulpiano (x, y (n-I»
la
quale,
inquesto piano,
è definita da:y~n-~1- y;.’t-1>(x),
e con si indichi laproiezione ortogonale,
sullo stessopiano,
diC’ r, A ,
e cond2*,...., ds*,
leproie-
zioni
ortogonali,
sulla retta deisegmenti di’, (i=1, 2,...., s).
Indicato con er,1 à l’insieme di
quei punti
dell’ assedelle x,
acui, per le (13), corrispondono
ipunti
diC’ r, A,
neiquali
layr’~~(x)
esiste finita edè,
in mo-dulo,
e con er, 2 l’insieme diquei punti
dell’ assedelle x,
acui,
per le(13), corrispondono
tutti i rimanentipunti
diabbiamo,
tenuto conto delle(12),
per la
(11)
e siccome la variazione totale della su è almeno
uguale
alla(13) Vedi L. TONELLI, loc. cit. in
(2),
n.o 11.somma delle
lunghezze
dei(i= 1, 2,...., s),
equindi, poichè Ai*
halunghezza uguale
aJ~, > (l2 - l1) : 2, mentre,
d’ altraparte,
èrisulta
Dalle
(10)
e(14)
segue, in modoanalogo
al TONELLI(~4),
icontrariamente al modo in cui è stato scelto il numero
N,
e con ciò risulta pro- vatoche,
per le curve della classe che soddisfano alla(10),
lecorrispon-
denti sono tutte
ugualmente
continue.Ciò premesso, scelta in I~ una successione minimizzante tale cioè che si abbia
siccome tali curve
appartengono
alla classe tenutepresenti
le considerazioni fatte al n.°4, possiamo
senz’ altro affermare che esiste un’ altra successione mini-mizzante,
che supporremo la stessa :la
quale
converga uniformemente ad una curva y=-- yo (x), (ao
xbo),
cony,, (x)
assolutamente continua insieme con le sue derivate dei
primi
n-2ordini,
mentrela derivata d’ ordine n -1 è
continua,
verso lequali
convergano, in modo uni-forme, rispettivamente
le derivate deiprimi
n-1 ordini delleyr(x).
Ma per il lemma del n.°
7, 03B2)
lelunghezze
delle curvesono tutte inferiori ad un numero
fisso, quindi
la curva è rettifi-cabile,
cioè la derivata d’ordine n -1 dellayo(x)
è anche a variazione limitata(oltrechè continua); vogliamo
dimostrare che è pure assolutamente continua.A tal uopo, come ha fatto il
TONELLI,
basta provareche,
adogni
insieme dimisura nulla sull’ asse x,
corrisponde,
per la un insieme di valori di la cui misura è pure nulla.Sia
J5~
un insieme dipunti
di misura nulla dell’intervallo(ao, bo) ;
laparte
di
E~,
a cuicorrispondono punti (x, giacenti
sulle curve intersezioni delleipersuperfici G
con ilpiano (x, y(n-1)),
o sullerette,
intersezionidegli iper-
(i4) Vedi L. TONELLI, ibidem, p. 424.
piani,
indicati nel nostroenunciato,
colpiano
oraindicato,
dà(tenuto
conto chele funzioni
gw(x)
sono assolutamentecontinue)
un insieme di valori di di misura nulla.Rimane da considerare la
parte
rimanente diEx;
osserviamo subito che ipunti (x, ~(/(~...~
ad essacorrispondenti,
soddisfano alla(7).
Indicato con l’insieme dei valori di
corrispondenti
aEx*,
dob-biamo provare che la misura di è nulla. In caso contrario si avrebbe
m(Ey*(n-1)>0,
y e siccome l’ insieme J’ deipunti (x, y0’(x),..., y0(n-1)(x)),
corri-spondenti
aquelli
diEx *, ha,
perproiezione ortogonale
sull’ asse delle l’insiemeE*y(n-1),
la misura diJ’,
contata sulla curvasarebbe
Se J" è
un
insiemechiuso,
contenuto inJ’,
e tale che siala sua
proiezione ortogonale
sull’ asse delley(n-i)
è uncomponente
di ed è
Procediamo ora in modo
analogo
aquello precedentemente seguito
per pro-vare 1’ uniiorme
continuità delle
Fissato un . si
ricopra
J" con un numero finito di archi~~’
della curva
(16),
nonsovrapponentisi,
in modoche,
in tutti ipunti
di distanti non
più
di un certoO > 0
da unoqualunque
diquesti archi,
eper tutti
gli y~n~,
il cui modulo siamaggiore
di un certoY~n~, valga
la(11),
avendoscelto i in modo che sia ,
e, indicata con
03B2,*
laproiezione
di sull’assedelle
saràDi
ogni
curva 1-1 _, 1 .,.. ,~
si consideri
quella parte Cr’
che siproietta ortogonalmente
sull’asse delle xnegli
in-tervalli
~~*. Siccome,
per r-+- 00, le convergono uniformemente allala variazione totale di
sugli
intervalli#~* è,
perogni
rmaggiore
di uncerto r, maggiore
della metà dellacorrispondente
variazione totale dellae
quindi > m (n-1)).
e quind di
>"2
my
Indicato con
e;,
i l’insieme deipunti
dei03B203BC*,
in cui la esiste finitaed
è ~~(~)~y~B
tenendo ora contoche,
per le curveCr’
convergono uniformemente alla curva(16),
in virtù della(11), procedendo
in modoanalogo
a
quello seguito
per stabilire la(14),
abbiamo perda cui segue facilmente
(i5)
contrariamente al modo in cui è stato scelto il numero N*.
Provata in tal modo 1’ assoluta continuità della derivata siccome in virtù della
(15)
e per il n.°2, e)
laf(x, yo(x), yo’(x),...., integrabile
in
(ao, bo),
la curvay=yo(x) appartiene
alla classe equindi
anche a K.Per il n.°
2, 03B2)
e per la(15)
tale curva risulta anche minimante perl’integrale L T I",
[2] e
[n]
ESEMPIO. - Sia
n=2,
e sia ilcubo,
a latiparalleli agli
assi coordinatidi vertici
opposti (0, 0, 0)
e(1, 1, 1).
La funzione
soddisfa alle condizioni del teorema del
presente
numero.9. -
Quinto
teorema di esistenza.Supposto : 10)
che e sia unintegrale quasi-regolare positivo ; 2-)
che[n] *
i
punti (x,
y,y’,....,
del campo limitato in cui non è verificata la(7),
e neppure la condizione(J) (del
n.O6),
costituiscano un insieme Ggiacente,
inparte,
su un numero finito od numerabile diipersuperfici
con
99,,(x)
funzione assolutamentecontinua,
e, inparte,
suiperpiani
intersecanti l’asse delle
y(n-i),
in un insieme dipunti
di misuranulla ; 30)
che in ciascuno deipunti
di G laf(x,
y,y’,.,.., y~n~),
come funzione della solay(n),
non si riduca ad una funzionelineare ;
inogni
classe K com-pleta
d’ordine n di curve esiste il minimo assoluto dic
Basta
ripetere
ilragionamento,
fatto dal TONELLI pern=1.(16),
con le modi-ficazioni
suggerite
daquanto
si è detto al n.O 8.~
(15) Vedi L. TONELLI, loc. cit. in
(14).
(16) Vedi L. TONELLI, loc. cit. in
(2),
n.o 17.ESEMPI. - Sia
n=2,
e siaA~2~
il cubo dellospazio ordinario,
a latiparalleli agli
assicoordinati,
di verticiopposti (O, 0,0)
e(1,1,1).
Leseguenti
funzionisoddisfano alle condizioni del teorema del
presente
numero, ma non aquelle
dialcuno dei
precedenti
teoremi :~ 3. - Esistenza dell’ estremo in campi illimitati.
10. - Teorema.
Se :
a)
scelto comunque unqualsiasi
insieme limitato e chiusoA["]
delcampo il valore C relativo ad una
qualunque
curvay=y(x),
per laquale
almeno unpunto (x, y(x), y’(x),....,
ap-partenga
ad tende sempre a col tendere all’ infinito del mas-simo della somma
x2 + y2(x) + [y’(a:)]2 + .... + [y~’Z-1~(x)]2 ; b)
sono verificatele condizioni di uno
qualunque
dei teoremi di esistenzadel § 2 ;
inogni
classe
completa
d’ordine n di curve per ognuna dellequali
almenoun
punto (x, y(x), y’(x),...., y(n-i)(x» appartenga
ad un datoinsieme,
chiusoe
limitato,
esiste sempre il minimo(assoluto)
diC
Basta
ripetere
conpoche
evidenti varianti la dimostrazione data dal TONELLI per n=1(i 7).
11. - Corollario I.
La condizione
a)
del teorema del n.O 10 è soddisfatta se:10)
esistonodue numeri finiti
a*, b*,
cona* b*,
in modoche,
in tutti ipunti
disia
a*--x--b*; 20)
èed è
possibile
determinare un numeroh > b* - a*
e due funzionidefinite e continue per non
decrescenti,
con concava versol’alto,
tali che siain modo che risulti in tutti i
punti (x,
y,y’,....,
di e per tutti i valori diy(n)
(i7)
Vedi L. TONELLI, opera cit. in(i),
Vol. II, n., 90 a), p. 307.(~g) Questo corollario fornisce, anche nel caso particolare n=1, un’ estensione della condizione data dal TONELLI al n., 90 d) (pp. 311-312) del Vol. II dell’ opera cit. in
(1).
Per la dimostrazione non c’è che da
ragionare
come fa il TONELLI(~9~
per
n=1,
sostituendo all’uso delladisuguaglianza
di SCHwARZquella
di JENSENche dà
ove si sono indicati con e
rispettivamente
il massimo e il minimodella nei
punti
della curva Cl?1 :y=y(x), (a----x----b),
che si considera.Si terrà
poi presente
che se è una classe di curve Cl?1 tali che su ciascunadi esse esista un
punto,
in cui(x, y(x), y’(x),...., appartiene
ad un in-sieme
limitato,
e se per tutte le curve di èMax R,
tuttele y,
y’,....,
1y(n-2)
per tutte le curve di restano in modulo minori di uncerto
H,
eperciò
ilMax (x2 + y2 ~ y’2 +
.... +[y(n-i)]2)
resta minore di un certo R’.ESEMPI. - Le funzioni e che
figurano
nelle(19)
possono, inpartico- lare,
avere la formaseguente :
i c e
gli
a essendo numeripositivi.
Nelle condizioni del
presente
numero si trovano leseguenti
funzioni :(basta prendere :
«per n=2:
(basta prendere:
12. - Corollario IL.
La condizione
a)
del teorema del n.o 10 è soddisfatta se:10)
esisteun numero c> 0 tale che in tutti i
punti
di sia - c x ~ c ;20)
esisteun numero
N,
in modo che si abbiaf(x,
y,y’,...., y(n» ~ N,
~ in tutti ipunti (x,
y,y’,....,
di e per tuttigli y(n); 30)
esiste un numeroporsi-
tivo ~ e una funzione
Ø(y, y’,...., y(n-1)) differenziabile,
talequando y2 + y’2
+ .... +[y(17,-I)]2 _
00, @ in modoche, posto :
~19y Vedi loc. cit. in (18).
Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa. 13
si abbia in tutti i
punti
tali cheper tutti
gli y(n)
che verificano ladisuguaglianza
Per provare
l’asserto,
basta dimostrareche,
preso un numeroM> 0 qualunque,
e considerata la classe. delle curve per ognuna delle
quali :
I) ogni punto appartiene
adII)
èIII)
esiste almeno unpunto P[x] appartenente
ad un dato insieme limitato e chiuso tutti ipunti -T>[x],
relativi adogni
curva diK(n), giacciono
in unaparte
limitata del campoA tal uopo
potremo
sempre supporre che in tutti ipunti
di sia(in
caso contrario bastaprendere per 03BB2
il massimodella somma in tutto
Indicato con A un
numero> ~,
sia una curvaqualunque
della classel~~n>,
per laquale
esista almeno un x di(a, b)
tale chePossiamo allora trovare sempre due valori
a’, b’
di xappartenenti
all’inter-vallo
(a, b)
e tali che siae che in tutti i
punti
di(a’, b’)
sia sempreSupposto poi,
per fissare leidee, a’ b’,
abbiamo per20)
e30)
ove
ove
]
si è indicato il valore di in unpunto
in cuie
quindi
per mentrenon
può
superare un numero fisso.Pertanto dalla
(21)
risulta per la(20)
~1 non
può dunque
superare un numerofisso,
e perquanto
abbiamo sopra osser- vato il nostro asserto è con ciòprovato.
13. - Primi casi
particolari
del corollario II.Un caso
particolare
del corollario II dasegnalare
èquello
in cui 0 sia fun-zione della In tal caso la condizione
30) può
assumereuna delle due
seguenti
forme :31, a).
Esista un numeropositivo A
e una funzione1p(u),
definita perogni u > ~, continua, positiva
e tale che in modo che siabbia,
in tutti ipunti (x,
y,y’,....,
per iquali
èper tutti
gli y(n)
che verificano ladisuguaglianza
Basta considerare una
primitiva qualunque
diuy(u)
e porreal
posto
della funzione nella condizione3o)
del n.O 12.31, b).
Esista un numeropositivo A
e una funzione definitaper
u:> 2, continua, positiva
e tale che inmodo
che siabbia,
in tutti ipunti
, per iquali è ;
per tutti
gli y(n)
che verificano ladisuguaglianza
Basta considerare una
primitiva qualunque
dip(u),
porreal
posto
della funzione nella condizione3°)
del n.°12,
ed osser-vare che è
ESEMPIO. - Sia
n=2;
Per abbiamo
e
quindi
per siccome risultaÈ dunque
verificata la condizione3°. «) prendendo
14. - Ulteriori casi
particolari
del corollario II. ~.a).
Abbiamo un altro notevole casoparticolare
del corollarioli, quando 0
sia funzione della sola
y(n-l).
In tal caso alla condizione3°) può
sostituirsi laseguente :
3g, a).
Esista un numeropositivo
A e una funzione definitaper I u 1:> A, continua,
nonnegativa,
e tale chein modo che si
abbia,
in tutti ipunti
per tutti
gli y(n)
che verificano ladisuguaglianza 1
° (2°)
Per n =1, cfr. il teorema dato, per gli integrali parametrici associati da E. J. Mc.SHANE, in Existence Theorems for ordinary Problems of the Calculus of Variations (Part II), (Annali della R. Scuola Normale Sup. di Pisa, Vol. 111 (1934), pp. 287-315), ~ 11, pp. 302-304.