R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
M ARIA E ZIA S ERPICO
Varietà di Fano di dimensione n > 4 e di indice r > n − 1
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 62 (1980), p. 295-308
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MARIA EZIA SERPIGO
(*)
SUMMARY - Let
Vn
be a Fanovariety
on C of dimension n > 3 with anti- canonical sheaf A, and let r (r ,n + 1 ) be the index ofVn,
that is the maximalinteger r
such that A for some invertible sheaf B on V n .Let d be the
degree (univocally
determinated) of 93. Fano varieties withr = n + 1, n, and those with r = n - 1 and d = 3, 4 are here
comple- tely
characterized. Moreover it ispioved
that Fano varieties withr = n - 1
only
exist if d 6, whilst, in dimension 3, Fano varieties with r = 2 and d = 7 exist(cfr. [5]).
Introduzione.
Per studiare le varietà di
Fano,
ossia le varietà V definite sul campocomplesso C
con fascio anticanonico Aampio,
è utile(cfr. [11], [1], [5])
suddividerle in classi in base ai valori dell’indice.
È questo
il massimointero r tale che risulti 9)r r--J
A,
perqualche
fascio invertibile B su V.Si dimostra
che,
inogni
ca,so, è eche,
perogni coppia (n, r)
di interi tali che1 r n + 1 ,
esistono varietà di Fano di dimen-sione n ed indice r.
Ciascuna classe di varietà di
Fano,
individuata da determinati valori di rc ed r,può
essere ulteriormente suddivisa in base ai valori delgrado d
del fascio 9)(che
è univocamente determinato a menodi
isomorfismi). È
naturale chiedersi aquali
valori di dcorrispondono
varietà effettivamente esistenti e di che
tipo
sianoqueste
varietà.Iskovskih si è
occupato
alungo
diquesti problemi
relativamente (*) Indirizzo dell’A.: Istituto di Matematica, Via L. B. Alberti, 4, 16132 Genova.al caso n = 3 e, ritrovando e
completando
i risultati classici di Fanoe di
Roth,
ha descritto lamaggior parte
delle varietà di Fano tridi-mensionali.
In
questa
nota mioccuperò
di varietàTrn
di Fano didimensione n>4,
restando nell’ordine di idee di Iskovskih.Anzitutto esaminerò
l’applicazione
razionale~~
associata al fa- scio $ eproverò
che essa è semprebiregolare
per r = n, r = n+
1e per r = n -1 e
d > 3.
Si osservi che Iskovskih è stato ilprimo
adinteressarsi della
biregolarità
di§y
e ciò soltanto per n = 3.Successivamente mi
occuperò
dell’esistenza delle di Fano coni
precedenti
valori di r e d. Intanto è facile riconoscere che leVn
diFano con r = n
+
1 sono tutte e solequelle
isomorfe a(e
hannod =
1)
e che leV n
di Fano con r = n sono tutte e sole le v arietà iso- morfe adipersuperficie quadriche
nonsingolari
di un(e
hannod---2)..
I risultati
principali
ottenuti relativamente al caso r = n - 1 sonoi Teoremi 2 e 3 del n. 3. Il
primo
dà una caratterizzazione delle varietà di Fano di indice r = n - I ed > 3.
Il secondo prova che non esistono tali varietà pern ~ 4 e d ~ 7.
Si noti che se invece la dimensione èn = 3 esistono varietà di Fano di indice 2 e d = 7
(cfr. [5]).
Esistono
poi V n
di Fano di indice n - 1 perogni d
tale che3 c d c 6. Quelle
con d = 3 e con d = 4 hanno come modellobiregolare rispettivamente un’ipersuperficie cubica
nonsingolare
di ed unavarietà intersezione di due
quadriche
di Lagrassmanniana G(1, 4)
cl~9
delle rette di1~4
e le sue intersezioni consottospazi
dicodimensione
1, 2,
3 sono altrettantiesempi
di varietà di Fano conr = n -1,
d = 5 e di dimensione6, 5, 4,
3. Ilprodotto
allaSegre P2
XP2
è unesempio
di varietà di Fano di dimensione 4 con r = 3 e d=6.In tutto il lavoro farò
l’ipotesi
che esista una catenadi varietà i-caratteristiche del sistema associato a 93
(per
varietài-caratteristica di un sistema lineare
IBI
intendo una varietà carat-teristica di di dimensione
n - i)
taleche,
perogni 1 c i c n - 3,
B isia non
singolare.
Non so se taleipotesi,
che è essenziale per la dimo- strazione dellaProposizione 1,
sia conseguenza delle altreipotesi
fattesu V. Si noti che per n = 3 il sistema
i
contiene sempre divisorinon
singolari,
come è stato recentemente dimostrato da V. V.0160okurov.
1. Sia V una varietà
algebrica, proiettiva, irriducibile,
non sin-golare,
di dimensionen ~ 3,
definita sul campocomplesso,
e siaK~
un suo divisore canonico.
Supporremo
che V sia diFano,
ossia cheil fascio anticanonico sia
ampio.
Se s ~ 1 e0,(L)
sonorispet-
tivamente un intero
positivo qualunque
e un fascio invertibile su V tale che risulti0v(sL),
è immediato riconoscere che:Per provare la
(1)
bastaapplicare
il KodairaVanishing Theorem,
per la
(2)
occorre anche il teorema di dualità di Serre.In
particolare per j
= 0 la(2)
diventa:pertanto
il gruppo Pic V coincide con equindi
è finitamentegenerato.
Diremo indice di V il massimo intero
r~ 1 (1)
per cui esista un fascio invertibile B su TT tale cheKv) =
93r.Posto B° = Y supporremo che esista una catena
di varietà i-caratteristiche del sistema
~B~
associato(per i
= 1 Biè la varietà definita dalle
equazioni
locali di un divisore diIBI)
taleche,
perogni -I_iit-3,
Bi sia nonsingolare.
Indicheremo infinecon d il
grado (Bn)
del sistemaIBI.
In
questo paragrafo
e nel successivo dimostreremo alcune propo- sizioni di caratteregenerale
sulle varietà Bi e sui fasci facili estensioni diproposizioni provate
in[5]
per n = 3 e che ci sarannoutili nel
seguito.
PROPOSIZIONE 1. Nelle nostre
ipotesi
perogni 1 ; i c n - 3 ( I )
B è una varietà irriducibile(di
dimensione n -i)
eè fascio
ampio
(1) Se G è un gruppo finitamente generato e se g E G è un elemento di G, l’insieme .I~ _
(r e Z, r j 1 :
rz =g}
è finito.(II)
risulta sei r,
B~ i è unavarietà di Fano.
’
DIMOSTRAZIONE. La
(I)
si dimostra per induzione su i. Per i =1, posto
Bi = B si ha la sequenza esatta dicoomologia
nella
quale
risultaè
poi 0v)
= 1perchè
V è peripotesi irriducibile, dunque H°(B, 0~) =
1 ed anche B èirriducibile;
il fascioOR(B2)
èampio perchè
restrizione di fascioampio
ad una sottovarietà irriducibile.Supponendo
ora che la tesi sia veraper i
= n - 4 si ha chee la
(I)
segue dalla sequenza esattae dal fatto che è restrizione di fascio
ampio (a
sottovarietàirriducibile).
Quanto
alla(II)
basta osservare che con successiveapplicazioni
del teorema di
aggiunzione
si ottienePer la
(Il)
dellaproposizione precedente
e per il Teorema 1.2 di[13]
se r>n-2 il sistema lineareIBn-21
contiene unasuperficie
non
singolare
Bn-2. Come sopra si vede che è irriducibile epoichè
risulta
~Bn-$ ([r - (n - 2 )] B~-1)
sipuò
concludere che COROLLARIO 1. Ser > n - 2,
Bn-2 è unasuperficie
di DelPezzo,
se r = n - 2 Bn-2 è una
superficie
K3.COROLLARIO 2. Se r > n - 2 i
gruppi
PicBi sonoprivi
di torsioneper
ogni
La dimostrazione segue, del tutto
analogamente
che per n = 3([5], 1.15),
dal fatto cheH2(S, Z)
è libero da torsione perogni
super-ficie ~S di Del Pezzo o
.K3,
dalle immersioniH2(Bi, Z)
-~.g’2(Ba+1, Z}
e dalla
regolarità
delle Bi(cfr. (II) Proposizione 1).
OSSERVAZIONE 1. Poichè Pic V è libero da
torsione,
è univoca- mente determinato(a
meno diisomorfismi)
il fascio % tale cheVVt-
PROPOSIZIONE 2. Sia r ~ n - 2 risulta:
DIMOSTRAZIONE. Per come sono state scelte le Bi e per il fatto che
queste
varietà sono tutteregolari
risulta(cfr. [1]) :
Applicando
il teorema di Riemann Roch a si ottiene cheSostituendo la
(5)
in(4)
si ha la tesi.2. Studieremo ora
l’applicazione
razionale associata al si- stemaÈ
noto(cfr. [1], [5])
che l’indice r di V nonpuò
superare n+ 1
e che risulta:
Inoltre se r = n - 1 le
superficie
Bn-2 sono di Del Pezzo cone
quindi
deve essere1 ~ d c 9.
È
anche noto che se il sistema non hapunti
base e ser ~ n - ‘’,.
il
grado deg
del morfismo è sempre 1 o2 ;
ed è certamente 1 nonappena risulti r > n oppure r = n -1 e
d > 3.
D’ora in
poi
considereremo varietà V di indice r>n-1.PROPOSIZIONE 3.
Se r - n + 1 o r - n i
sistemi(per ogni 0 c i ~ n - 2 )
non hannopunti base;
se r = n -1 i sistemi(0 i n - 2)
hannopunti
base soloquando
d = 1 ed inquesto
casone hanno uno solo.
DIMOSTRAZIONE. La tesi si dimostra per induzione sulla dimen- sione delle varietà caratteristiche di in modo del tutto
analogo
a
quanto
fatto da Iskovskih per n = 3. Occorre osservare che per i =n - 29
Bn-2 è unasuperficie
di DelPezzo,
cone ricordare
(cfr. [8],
cap.IV, § 24) proprietà
ben note del divisore canonico di una talesuperficie.
Bastapoi
sfruttaregli
omomorfismisurgettivi perchè
le varietà Bi-1 sono tutteregolari.
COROLLARIO 3. Se
r ~ n -1,
escluso il caso r = n -1 ed = 1,
il sistema contiene una curva liscia e irriducibile.
DIMOSTRAZIONE. Basta
applicare
i due teoremi diBertini,
te-nendo
presente che,
peripotesi,,
non hapunti
base e risultadim
(2).
PROPOSIZIONE 4. Se è r >n oppure r = n -1 e
d ~ 3 (3 ),
@IBI
èmolto
ampio
e èproiettivamente
normale.(2 ) Bn-3 è una varietà di Fano di dimensione 3 con
risulta allora
HI(BII-3@ 0Bn-3)
= O e si ha la sequenza esattadalla
quale
si ricava:nelle
ipotesi
fatte segue appunto che dim 2.(3)
Nelqual
casodeg
è certamente 1 e non hapunti
base.DIMOSTRAZIONE. Chiaramente basta dimostrare che l’omomorfismo naturale di
algebre graduate
è
surgettivo.
La dimostrazionepuò
farsi ancora ricalcandoquella
diIskovskih relativa al caso n = 3
(cfr. [5], 4.4).
Sia B° D BI D ... D Bn-1una catena di varietà caratteristiche di tutte irriducibili e non
singolari (tale
catena esiste in conseguenza delleipotesi
fatte al n.1,
del Corollario 1 e del Corollario
3).
Poichè
valgono gli
omomorfismi(6),
èsufficiente,
perquanto provato
da Iskovskih in[5], 2.9,
dimostrare che l’anellograduato
è
generato
da equindi (cfr. [9],
m>1
§2)
che+ 1,
essendo g il genere di Bn-1. Con il teorema diaggiunzione
si ottiene g = dim[r
-(n -1 )] Bn))
equindi risulta g =
0per r = n + 1 e r = n, e g = 1 per r = n -1.
Sappiamo
d’altraparte
che per r = n+
1 ed r = n si harispetti-
vamente
(Bn)
= 1 e(Bn)
=2, quindi
risulta senz’altro(Bn) ~ 2g +
1.Questa diseguaglianza
è anche verificata per r = n - 1nell’ipo-
tesi da noi fatta:
(Bn) > 3.
3. Dalle
Proposizioni
2 e 4 e daquanto
ricordato all’inizio deln.
2,
segue subito il teorema(già provato
in[5]
per n =3) :
TEOREMA 1.
Qualunque
sian ~ 3
(I)
per r = n+
1 V -Pn
èisomorfismo,
(II)
per r V‘z CPn+1
è un isomorfismo di V su unaquadrica
nonsingolare,
(III)
per r = ~2 -1 ed ~ 3
è un isomor- fismo di Tr su una varietàVg
di ordine d nonsingolare (regolare)
eproiettivamente
normale.OSSERVAZIONE 2. In modo del tutto identico a
quanto
fatto in[5],
4.2
(iii),
si studia il nucleo dell’omomorfismo(7)
e(ricordando
ivalori,
calcolati sopra,,
di g
e di(Bn),
per r ~ n e per r = n -1 ed > 3)
sidimostra che ciascuna varietà per
d ~ 4,
intersezione dellequadriche
che lacontengono.
Proviamo ora, che:
TEOREMA 2.
Ogni Y~,
immersa inPà+n-2,
nonsingolare
li-nearmente
normale, regolare,
digrado d,
con3 c d c 9
è tale cheOVd(-KVd) = OVd(n-1)
ed è(per n>3)
una varietà di Fano di indice ad eccezione che per n = 3 e d = 8 nelqual
casoVg
è unavarietà di Fano di indice 4.
DIMOSTRAZIONE. Proviamo
prima
di tutto che=
OVdn(n - 1).
Se n =2,
per leipotesi, Vd2
è unasuperficie
di Del Pezzo(cfr. [10]
e[8])
e inoltre0~(1) (cfr. [3]).
Sia ora n > 2.La
generica
sezioneiperpiana
B diVi
è una immersa innon
singolare
eregolare.
Inoltre è facile riconoscere cheB
è linear- mentenormale,
sfruttando la sequenza esatta dicoomologia
asso-ciata alla sequenza esatta O
- 0~d --~ ~B(1 ) 2013~0,
tenendo pre- sente cheOyà)
= O e cheYn
èlinearmente
normale.Per
l’ipotesi
induttiva si ha alloraOB(n - 2)
equindi
il teorema di
aggiunzione
fornisce l’isomorfismo :Tensorizzando ambo i membri della
(8)
per si ottienepoi
Per l’immersione
Pic Vdn - Pic B (4)
si ha senz’altro che == OVdn (n -1).
AlloraV§§
è una varietà di Fano di indicer > n - 1.
Si vede subito che non
può
essere r = n. Infatti in tal caso dovrebbeessere
Oyà(nB),
con fascio invertibile suVd
e(Bn)
= 2(cfr. Teorema 1)
equindi
dovrebbe valerel’eguaglianza
2nn = che non è verificata da alcun valore di n e d. Per
r = n + 1
deve risultare con fa-scio invertibile su
Vdn
e(Bn)
= 1(cfr.
Teorema1)
equindi (n + 1)n
=(4)
Se X è una varietàproiettiva
nonsingolare
definita sul campo com-plesso C,
e se Y è una sottovarietà nonsingolare
di dimensione n,> 3 com-pleta
intersezione in X, si prova(cfr. (4],
Corollario3.3)
che si ha~ Pic Y. In maniera
analoga
si dimostrapoi,
che se dim Y = 2, si ha una immersione Pic Y.-
(n -1 )n d; questa eguaglianza
nelle nostreipotesi
è soddisfatta soloda~==3e~==8,e ~
è di Fano di indice 4perchè
non esistonoY~
di Fano con d = 8 e r = 2
(cfr. [5], 4.6) .
In tuttigli
altricasi, dunque V§§
ha indiceOSSERVAZIONE 3. Si vede che è
possibile scegliere
una catenaY~ = B° ~ B1 ~ ... ~ Bi ~ ... ~ Bn-1
di sezioni lineariJji
diY~,
di dimen-sione n - i
(immerse
in un~~+tn-i)-2),
tutteirriducibili,
nonsingo-
lari e
(tranne l’ultima) regolari.
Basta infatti ricordare l’isomorfismoY~ ^~ V,
l’esistenza della catena B° D B1 :J ... DBn-3,
laProposizione
1e il Corollario 3.
È
anche facile riconoscere che le 13i sono tutte li- nearmente normali(sfruttando gli
omomorfismisurgettivi
0~(1))-~~(~ ~(1))-~0).
4. In conseguenza dei Teoremi 1 e
2,
per stabilire l’esistenza omeno di varietà di Fano di indice r = n -1 e con un fissató valore di
d, maggiore
di3,
è sufficiente stabilirequella
dei loro modelli bire-golari
Proveremo che:TEOREMA 3. Se
n > 4,
non esistonoVg proiettivamente
anticano-n iche con
d > 7
eDIMOSTRAZIONE. Si è
già
detto che nonpuò
essere d > 9. Con- sideriamo allora ilCaso d = 9. Se
Vg
esistesse risulterebbe comesappiamo
OV9n(- KV9p) = OV9p(n - 1);
costruita una catena comein Osservazione 3 si avrebbe
OB-n-3(2)
e la varietà sarebbe allora unaVa
di Fano con d = 9 e r = 2(cfr.
Teorema2 ),
ma non esistono varietà di
questo tipo (cfr. [5], 4.2).
Caso d = 8. Se
Vj§
esistesserisulterebbe,
ancora congli
stessisimboli dell’Osservazione
3,
eBn-3
sarebbeuna
Va di
Fano con d = 8 e r = 4(cfr.
Teorema2).
Su
13n-a
esisterebbe allora un fascio invertibile tale cheOB-n-3 (2) = OB-n-3(-KB-n-3) = OB-n-3(4b)
equindi (essendo Pic Bn-3 privo
di
torsione) ~0~-s(2S).
Gli isomorfismi naturali- Pic Bi
(1 ~ i c n - 3)
condurebbero allora ad individuare un fascioinvertibile OVp8(B)
tale chee l’indice della nostra
V~
sarebbe2(n -1 )
e non(n - 1).
Caso d === 7. Proveremo
dapprima
laproposizione
per varietà di dimensionequattro. Supporremo
perassurdo
che esista unadi Fano di indice
3,
e dimostreremo che essa sarebbe laproiezione
da un
punto
diuna V84 c P10 (di Fano)
di indice3,
chesappiamo
nonesistere. Per l’Osservazione 3 si possono
scegliere
due sezioniiperpiane
di
V7 49 131
eB2 (almeno
una dellequali
nonsingolare),
la cui interse-zione è una
superficie
nonsingolare
87 cP7
di Del Pezzo. Come ènoto S7 contiene tre rette
Zo, Z2
una dellequali,
siaZo,
sidistingue
dalle altre
perchè
le incontra entrambe. Per uno dei teoremi di Ber- tini ilgenerico
elemento2,z
del fascio Y di sezioniiperpiane
diV7 4
definito da
Bi
eB2
è nonsingolare; poichè
è anche linearmente nor-male esso è senz’altro una
Y3
diFano,
9 con r =2,
9 avente 87 comesezione
iperpiana. Ogni
varietà diquesto tipo (cfr. [5], 6.1)
contieneun unico
piano
PA contraibile a unpunto
nonsingolare (ossia
taleche
NplÙ A = O-Bk(Pk)O OPk
=OPk (-1)),
ilquale
incontra S7 soltanto inZo.
Se L è la chiusura delluogo degli
infinitipiani
PA relativi alleB~,
nonsingolari
del fascio Y e 8 è unqualunque iperpiano,
L contiene tutte le rette
PA
ciascuna dellequali appartiene
alla varietà
Y3
=Y4
n H e passa per ilpunto Zo
r1 .~‘. Tenendo pre- sente la struttura dellafamiglia
delle rette diY3 (5)
si conclude che Z r’1 H è unpiano
equindi
L =P3 -
OSSERVAZIONE 4. L è
regolarmente
contraibile a unpunto
nonsingolare.
DIMOSTRAZIONE. È
sufficiente provare che(cfr.
[7],
Teorema5, § 2).
Si considerino le sequenze esatte di Fasci normali
Risulta
NV7B = O-Bk(1)
e, come si è detto Inoltre val- gonogli
isomorfismi ~OL(Pk) O OP, = Op (1)
e LeOL Å
~ ~ .(~)
V3
è loscoppiamento
diPs
in un punto(cfr. [5], 6.1)
e pertanto con- tiene una ed una sola retta perogni
punto non situato sulpiano
eccezionale.due sequenze esatte si possono allora riscrivere
Dalla
(9)
tenendopresente
che ilpolinomio
di Chern diN§)
è il pro-dotto dei
polinomi
di Chern di e si ricava che laprima
classe di Chern di
N§(
è nulla. Tenendo conto diquesto
dalla(10)
si ricava in manieraanaloga
che laprima
clas se di Chern del fascioOp
è la classe diequivalenza
dei divisoricorrispon-
denti a
Op(20131)
equindi
ne segue subito VL ’°
che
OL(L2) r-J OL(20131).
LEMMA 1. Fissato  il sistema
+ LI
definisce un morfismoche contrae
regolarmente .L,
cioè un morfismo birazionale daV§
inuna
V£
cP~o
che trasforma L in unpunto
nonsingolare
po ed è iso- morfismo tra eDIMOSTRAZIONE. Consideriamo la sequenza esatta di fasci
che per l’Osservazione 4
può
riscriversi:Per la dualità di Serre ed il Kodaira
Vanishing
Theorem si haquindi
la sequenza dicoomologia
associata alla(11)
contiene il seg- mentoe di
qui
segue che dimlBa, + LI
= dim+ 1
= 10.Lo
spazio
L offrequindi
una sola condizione ai divisori di+ LI
che devono contenerlo e
dunque
il sistemaIBz
contrae L a unpunto
po e non hapunti
base. Inoltre dal fatto che(
separa ipunti
e i
punti
infinitamente vicini segue chen_ell~aperto V’4 - L
anche+ LI
ha le stesseproprietà.
Il sistema+ L~
definiscequindi
un morfismo
birazionale, biregolare
suTr~ - L,
diY’4
su una varietà~‘’ di dimensione
quattro
contenuta inTenendo conto che L =
~3
e che si trova che:Si ha
perciò:
La varietà Y’’ ha allora ordine 8 ed è non
singolare
inV’ - po .
Modi-ficando lievemente un
ragionamento
di Kodaira(cfr. [6], Appendice)
possiamo
ora provare che anche po è nonsingolare.
Sia ... , una base diOV7(Bk))
e sia unricoprimento
finito diY4
tale che risulti q; IX =
E F(9.Lj, OV74)
perogni
oc =1, ...
... , 10
e che s =si}
sia un sistema diequazioni
locali per L.Per la
(12)
se EOy7(BA + L))
è tale che risulti rggo =1,
(qo,
..., è una base diHO( V7 41 Oy7(BA + L)).
Perogni
z EUj,
l’applicazione Ø’BA+L/
sirappresenta
cos :e
quindi
.L ha comeimmagine
ilpunto
po =(1, 0,
... ,0 ) .
Osserviamo
poi
chepossiamo
supporre di avere scelto le in modo tale che~g~l [L, g~~ [L~
sia una base diHO(L’
quindi ggi
...,i
non siano maicontemporaneamente
nulle in9.1;
r1 L.Dato ai
simboli ggi ed sj
ilsignificato precisato
sopra, sipuò ripe-
tere la dimostrazione di Kodaira senza alcun cambiamento. Si vede cos che se si pone:
l’applicazione z
-y(z)
è biolomorfa tra un intorno diL, aperto
intopologia complessa,
e una varietà W ottenutascoppiando
un oppor- tuno intorno(complesso) % dell’origine
inC~ nell’origine stessa,
eche,
seQ,,: 91
- W èquesto scoppiamento, l’applicazione
è un omeomorfismo tra 91 ed un intorno
(complesso)
di po inVI;
quindi
po è nonsingolare
per V’.Per il lemma
precedente
laV4
che abbiamosupposto esistente,
sarebbe lo
scoppiamento
di V’ nelpunto
P-quindi
per il suo fascio canonico WV7 si avrebbe
wV74 = o* |Bk + L| O OV74 (3L);
ma per
ipotesi
èwV74= OV74(-3Bk),
ed allora sarebbeOV74(-3(Bk + L)) =
quindi 0v, (3).
In conclusione Y‘’ sarebbe una va-rietà di Fano di indice r = 3
(il grado
34 ~ 8 diI-Xv 1
non è divisibilenè per 44 nè per
54 )
con d = 8 e si ègià provato
che non esistono’V48
di Fano con
questi
valori di r e di d.Sia ora n >
4;
se esistesse unaV7 n
c di Fano risulterebbeOV74(- KV74) = OV74(n - 1),
sempre con i simboli den’Osservazione3,
siavrebbe
O-Bn-4 (-KBn-4) = OBn-4 (3). Quindi (cfr.
Teorema2 ) É"-4
sarebbeuna
Y~4
di Fano con r = 3 e d = 7 che come si èappena
dimostratonon esiste.
5. Al contrario che per
d ~ 7,
è facile riconoscere invece che esi- stonoV§§
cP d+n-2
di Fano con d =3, 4, 5,
6 e di dimensione supe- riore a 3.È
immediato riconoscere cheogni V3
c nonsingolare
è unavarietà di Fano di indice n -1.
Per l’Osservazione 2 e per
questioni
digrado ogni V4
c diFano è l’intersezione
completa
di duequadriche
nonsingolari
diPn+2;
viceversa usando il teorema di
aggiunzione
è facile vedere cheogni
non
singolare,
intersezione di dueipersuperficie quadriche,
è una varietà di Fano di indice n -1.
Per
quanto riguarda
il caso d =5,
esistono certamente varietà di Fano con tale valore di d e di dimensione n minore ouguale
a 6.È
ben notoinfatti,
che lagrassmanniana
W delle rette di1~,~
è unavarietà di Fano di dimensione 6 e di indice 5
(cfr. [14]
e[2])
e che lesezioni
iperpiane generiche
diW,
intersezioni con1, 2,
3iperpiani generici
sono anche esse di Fano(ancora
con d =5) rispettivamente
di dimensione
5, 4,
3 e di indice4, 3,
2.Una
V 4
di Fano con d =6,
anzi unaV4
cP 8
diFano,
è ilprodotto
alla
Segre P2
Infatti se si indicano con pi :l~2 x P
-P2 (i
=1, 2),
le
proiezioni rispettivamente
sulprimo
e sul secondofattore,
e si pone_ ~*
risulta :Il
grado
di è34 -deg (E~ + E2)
=34’6, quindi
l’indice diP2
XP2
nonpuò
che essere 3.BIBLIOGRAFIA
[1] M. T. BONARDI, Intorno a certe varietà
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dotate di sistema anti- canonico, B.U.M.I. (4) 8 (1973), pp. 456-464.[2]
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[13]
V. V.0160OKUROV,
La nonsingolarità
del divisore anticanonico di unavarietà di Fano tridimensionale,
Izvestija
Akad. Nauk. SSSR, Ser. Mat.(in
corso di stampa).[14] A. N. TYURIN, Five lectures on three-dimensional varieties, Russian Math.
Surveys,
27 (1972), pp. 1-53.Manoscritto pervenuto in redazione 1’ 11 ottobre 1979.