R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
R EMO G ATTAZZO
Sottogruppi Q-congruenziali di SL(n, R)
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 55 (1976), p. 179-193
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Sottogruppi Q-congruenziali
REMO GATTAZZO
(*)
SUMMARY - Let R be a
principal
ideal domain. The classical notion of q-con- gruencesubgroup G(n,
q) c(q
E .1~ -f 0~)
isgeneralized
here toQ-congruence subgroup G(n, Q), Q
an n x n matrix over R.Properties
ofsubgroups G(n, Q)
are studied. This class of groups contains some classea of congruence groupspreviously
studiedby
M. Newman and I. Reiner.Introduzione.
Sia R un anello commutativo con
unità, privo
di divisori dello zeroe ad ideali
principali;
e siaI~n
l’anello delle matrici su R.È
bennota,
inpiù
di una teoriamatematica, l’importanza
deisottogruppi congruenziali
di T =SL(n, R). Alcuni autori,
tra iquali
M. Newmane I.
Reiner,
hanno studiato diverseproprietà aritmetico-gruppali
ditali
gruppi,
in alcuni casi in cui èpossibile
caratterizzare igruppi
stessi mediante un sistema di congruenze.
L’idea che sta alla base del
presente
lavoro èquella
di considerarequei gruppi congruenziali G(n, Q)
di .r definibili attraverso una con-gruenza matriciale del
tipo
(*)
Indirizzo dell’A.: Istituto di MatematicaApplicata,
Università di Padova.Lavoro
eseguito
nell’ambito deiGruppi
di ricerca matematica del C.N.R.(G.N.S.A.G.A.).
(dove
X ESL(n, R),
I è la matriceidentica, Q
ERn
è una fissatamatrice) .
La
(a)
è una evidentegeneralizzazione
della classica definizione disottogruppo congruenziale principale
data dalla congruenza(q E .R - {o~) ;
mentreperò
in tal casol’elemento q
non èsoggetto
ad alcuna
condizione, la Q
definiscequi
un gruppo tramite la(a)
see soltanto se soddisfa ben
precise
condizioni aritmetiche che vengono stabilite nel n. 1.I
gruppi
consideraticomprendono
come casiparticolari quelli già
definiti e studiati
(cfr. [1], [2]) ,
per iquali
viene costruita la relativaQ.
Dopo
averstudiato,
nel n.2,
alcuneproprietà generali
deigruppi Q-congruenziali,
si passa ad analizzare la relazione trala Q
e il cor-rispondente
gruppoG(n, Q);
osservato cheG(n, Q1)
=G(n, Q~2)
nonimplica Qi
=Q2’
nel n. 3 si affronta ilproblema
di determinareuna Q
« canonica » per ciascun gruppo
G(n, Q).
Vengono
infine fatte alcuneapplicazioni,
tra cui la determinazione dell’indice[F: G(2, Q)].
1. -
Sottogruppi Q -congruenziali
diSL(n, R).
DEFINIZIONE 1. Data
Q
=il qii
dovegli
elementi qij si sup- pongono tutti nonnulli,
e date A =Ilaiill il
e X =xij
diciamoQ-congruenza
la congruenza matricialeche
equivale
al sistema delle n2 congruenzeLEMMA 1. L’insieme
è stabile
rispetto
alprodotto
se e solo segli
elementi della matriceQ = Il q ij IL soddisfano
alle relazioni(le (1)
risultanosoddisfatte
banalmentequando
almeno unof ra i, i
è
uguale
ak).
Le
(1)
sono necessarie. Si pongaove
Eik
eRn
con 1 alposto (i, k)
e 0 nei rimanenti.Per
ogni
terna{i, j, k} con i, j
diversi dak,
si hadalle
quali
Le
(1)
sono sufficienti. SeX,
sono tali chesono soddisfatte pure le
Q-congruenze
ad esseequivalenti
Queste
relazionicomportano,
in forza delle(1),
lae, per l’identità fra matrici
risulta
che
equivale
allaXY - I mod. (Q),
come si voleva provare.LEMMA 2. X E
Rn.
Se X = I mod.(Q)
evalgono
lela matrice
aggiunta
dellaX, Agg X, soddis f a
allaQ-congruenza
X soddisfi alla X = I mod.
(Q),
e siaXii
ilcomplemento alge-
brico di Xii nella matrice
X, con i:A j. Xij
è somma diprodotti
deltipo
dove
( il , ... , Zn_1 )
è unaqualunque permutazione degli
indicii
-1, i + 1, ...,~}
e( ~ 1, ... ~ ’ n-1 ~
è una(conveniente) permutazione degli
indici{l, ... , ~ -1, ? -~- 1, ... , n~ .
In ciascunprodotto (2) figura
un fattore col
primo
indiceuguale ad j, perciò
saràmultiplo
di almenouno
degli
elementicon rl , ... , rn-2 interi
positivi
minoridi n,
distinti tra loro e diversida i e da
j.
Perciòogni prodotto (2)
èmultiplo
anche di qji i in forza delle(1).
Sono cosprovate
leValendo inoltre la X = I mod.
(Q)
e le(3)
orastabilite,
esistonodegli
elementi ai,(i,
r =1,
...,n),
tali cheSviluppando
ora det X secondogli
elementi della i-simariga,
e tenendoconto delle
(4),
si haValgono perciò
anche le relazionima le
(3)
e le(3’)
si possono mettere nella formaequivalente
OSSERVAZIONE. Dalla identità
dove
(~1, ... , ?n) è
unaqualunque permutazione
di{l,
... ,n},
diversada
quella identica,
segue chee, essendo anche
Xii
undeterminante,
leanaloghe
sempre in forza delle
(1).
COROLLARIO. Se
all’ipotesi
del lemma 2 siaggiunge quella
chedet X =
1,
allora X-1 - I mod.(Q).
A
questo punto
risulta ovvia laseguente
PROPOSIZIONE 1. Per una E
Rn,
le matrici X E r chesoddis f ano
allaQ-congreunza
f ormano
unsottogruppo
se e solo se per laQ valgono
le relazioni(1):
DEFINIZIONE 2. Diciamo gruppo
Q-congruenziale ogni sottogruppo G(n, Q)
di 1-’ i cui elementi sono tutte e sole le soluzioni di unaQ-congruenza (6).
Si vede subito
che, se Q
=Il
con qij = q,(i, j
=1, ... , n),
ilgruppo
Q-congruenziale G(n, Q)
si riduce al gruppocongruenziale
principale
ben noto nel caso classico.
Se Q
= con qij =1, (i, j
=1,
... ,n)
e n >
1,
alloraG(n, Q)
=h;
se invece n =1,
alloraG(n, Q)
coincidecol gruppo
{1}.
Sisupporrà
sempre n > 1.Si osservi inoltre
che,
seG(n, Q)
è un gruppoQ-congruenziale
alloraG(n, Q)
è unsottogruppo congruenziale
nella accezioneusuale,
nelsenso cioè che contiene un
sottogruppo congruenziale principale (cfr. [4]).
Si assuma peresempio,
9 q2 , Q3rispettivamente generatori degli
idealisi hanno allora le inclusioni
I
gruppi Q-congruenziali
sopra definiticomprendono,
come casiparticolari,
diversitipi
digruppi congruenziali
studiati inprecedenza
da vari autori. Tra
questi
ricordiamo igruppi G(m,
n,r)
cSL(3, Z)
considerati da I. Reiner e J. D. Swift
(cfr. [1)) :
e i
gruppi
cSL(t, Z)
di M. Newman e I. Reiner(cfr. [2])
cosdefiniti
con 1J ==
(nl,
...,nt_1),
ni EZ,
ni >0,
avendoposto
con r, s interi
positivi
tali che r+ 8 = t,
e, se t =2r,
anche igruppi
Essi rientrano tutti nella classe dei
gruppi Q-congruenziali
rela-tivi ad una conveniente matrice
Q. Cos ,
peresempio, G(m, n, r)
è ilgruppo
G(3, Q)
cone =
G(t, Q) con Q = Il qii Il
definita dalleGr(m, n)
=G(2r, Q) con Q
=Il qii Il
definitaponendo
È
facile convincersi che igruppi Q-congruenziali qui
introdottirappresentano
una effettivageneralizzazione
deiprecedenti (questi
ultimi,
inparticolare,
sono relativi amatrici Q
con qii = 1(i =1, ... , n )) .
Classi di
gruppi Q-congruenziali
ditipo più generale
siottengono
subito
assumendo,
peresempio:
, sono interi non
negativi
tali2. - Alcune
proprietà
deigruppi Q-congruenziali.
La nozione di
sottogruppo Q-congruenziale permette
di definireuna mappa dall’insieme
~n
t delle matrici diRn
soddisfacenti le(1)
neirinsieme 3C dei
sottogruppi Q-congruenziali
di T:avendo
posto y(Q)
=G(n, Q),
perogni Q
E~n.
Se ~S è un insieme
completo
di elementi non associati di1~,
desi-gneremo con
Ln
l’insieme delle matrici diL~
aventigli
elementi in S.È
facile dedurre alcuneproprietà
di y.allora risulta
G(n, Q~1> )
cG(n, Q(2»).
Il fatto che segue dalle
(1).
SiaX E G(n, Q). Sappiamo
che i
complementi algebrici Xii
in X soddisfano al sistema di con-gruenze
per le
(5’). Quindi
è pure soddisfatta l’inclusioneG(n, Q" ) J G(n, Q).
Ciò segue dalle
proprietà 1), 2 )
e4).
6)
SiaQ =
e qi E S ilprodotto degli
eventualifattori,
di norma 2
(1)
tra loro nonassociati,
di(qilqliy
..., qii_1 qi-li 9qii+i qi+li, ... , qin
qni) ;
altrimenti qi =1.Allora, posto Q
=Ilqiill’
con
f~ perchè
soddisfa alle(1).
Per laproprietà 1)
risultaG(n, 0)
cG(n, Q).
Sia X =Il xij G(n, Q).
Dalla identitàsegue, in forza delle
(1)
e del lemma2,
e
perciò
sarà anche(xii , q)
=1, (i
=1,
... ,n),
perogni
arbitrariofattore q
di qi di normaN(q) = 2.
Perciò equindi
Xii -1 E
(qi),
essendoprimi
tutti i fattori di qi . Ne segue che Xii -1 E(qi)
n(qii)
e allora X EG(n, Q).
OSSERVAZIONE. Se R =
Z,
e S è l’insiemedegli
interi nonnegativi,
qi E
{l, 2~ .
Per
ogni Q
E1.’
si possono considerare lematrici Q
eQ
definitenell’enunciare le
proprietà 5)
e6).
Risulta immediato che le mappesono
idempotenti,
cioè(~ ) ~ - ~
e(~ ) v - Qv .
Inoltre ^ e - non sono(1) In accordo con M. Newman
(cfr. [4])
chiameremo norma di r, r E R,il cardinale di essa sarà indicata con
N(r).
banali come si
può
riconoscereassumendo,
peresempio
nel casoSi ha allora
3. - La matrice canonica di un gruppo
Q-congruenziale.
In base alle
proprietà 5)
e6)
si vede che la mappa y :~n --~ ~
non è iniettiva. Evidentemente ha
importanza
ilproblema
discegliere
un
rappresentante
inogni antiimmagine
di un elementodi X;
ciòporta
ad individuare perogni
gruppoQ-congruenziale
G una matrice« canonico » ad esso associata. Il
problema
viene risolto dalla prop. 2.A tale scopo è conveniente dare la
DEFINIZIONE 3. Siano = e
Q~2~
- diremoche
Q(1)
-.Q(2)
se e solo se(qi~ >) ~ (qi~ >) (i, j
=1, ... , n)
Risulta
che
è una relazione dipreordine
filtrante crescente.Infatti se
Q(1)@ Q~2> E ~n
esiste sempre(proprietà 2) Q3) e Z(
tale che~(1)~~(3) ~ Q(2)
~Q(3).
Inoltre seQ(1)
_Q(2) e Q(2)
~Q(1)
alloraQ(1)
e
Q~2>
hanno elementi diugual posto
tra loro associati. Perogni
se si assumono le notazioni usate
negli
enunciati delle pro-prietà 3 ), 4), 5)
e6),
risultaPROPOSIZIONE 2. Sia G un
sottogruppo Q-congruenziale
di=
SL(n, R)
e sia 8 un sistemacompleto
di elementi non associati di R.Posto
M ammette un massimo
Q*
che sipuò
assumerequale
matrice canonicadel gruppo G. Se
Q* =
risultaal variare di
Q
=IL q ij
Dimostreremo la prop. 2
premettendo
ilIn effetti e
(i ~ j ;
i, j
=1,
... ,n).
DaG(n, Q(1»)
=G(n, Q(2»)
seguono allora leDrnr. DELLA PROP. 2. Si consideri una matrice
qualunque Q
E ~e da
questa
si formila Q’ - (~
come nell’enunciato della pro-prietà 3).
Per il lemma3, Q’
nondipende
dallaparticolare Q
sceltain ~. Sia ora
Valendo in R la fattorizzazione unica risulta che ~N’ è finito e cos tÂ~
essendo c M. Poichè la
relazione
è filtrante crescente su e èfinito,
ammette un elemento massimoQ*.
Dalla definizionedi ~
e dallaproprietà 2)
risulta inoltreche, posto Q*=
al variare
di Q
=4. -
Applicazioni.
Facciamo ora due
applicazioni,
relative al caso n = 2. Laprima (4a)
fornisce unprocedimento
costruttivo della matrice canonicaQ*
di un gruppo
G(2, Q ),
apartire
da unaqualunque Q
che lo definisce.La seconda
(4b)
è la formula dell’indice(quando
èfinito) [h: G(2, Q)].
La formula include casi
precedentemente
noti.4a. Diamo un
procedimento
per la effettiva costruzione della ma- trice canonicaQ*,
nel caso n = 2. Osserviamo innanzi tuttoche,
inforza della
proprietà 5),
sipuò
iniziare la costruzione apartire
diret-tamente da una matrice del
tipo Q
=Q;
in taleipotesi,
essendon =
2, Q
=il qij
soddisfa alla qll = q22 ·LEMMA 4. Siano q, q1, q2 E
R,
con(q)
e(q2) 1) (q).
Gli insiemicoincidono tra loro se e solo se risulta
essendo qa il
prodotto degli
eventualifattori
non associati di q di norma2 ;
attrimenti ~3 = 1.Sia q
un elementoprimo
dil’equazione (x, q)
=1,
conè
equivalente
alla x -1 E(q)
se e solo seN(q)
= 2. Per il lemma del resto cinese risulta allorache,
se q3 è ilprodotto degli
eventualifattori non associati
di q
di norma2, ogni
tale che(x, q)
= 1soddisfa necessariamente alla x - 1 c-
(q3).
Pertantogli
insiemiH~
eHz
coincidono se e solo se risulta
Se q
non ammette alcun fattore di norma2,
allora sipuò
porreq3 = 1
e la conclusione è lastessa, anzi,
allora si ha =(q2),
come del resto risulta anche
quando (qi)
c(q3)
e(q2)
c(q3).
LEMMA 5. Siano
e q3 il
prodotto degli
eventualifattori
non associati di ql2 q21 di norma2 ;
altrimenti q3 = 1. Risulta alloraequivalente
allaSi ponga
Per il lemma 4 basta provare che
H1
=H2
eG(2, Qi)
=G(2, Q2)
sonorelazioni
equivalenti.
Definiamo le mappetali che
ak(X)
= XII’ se X = eG(2, Q~).
Poichè detX =1,
risultaovvio che
ak (G(2,
cHk .
Proviamo che a1 e a2 sono suriettive.Sia x un arbitrario elemento di
Hk ,
allora esiste(per
un notolemma) y E Hk
tale che mod. eperciò
esiste almeno uno z E R tale chexy -1
= zql2 q21 e tutti e soligli
elementi dell’insiemesoddisfano alla condizione = x.
Se si suppone che
G(2, Q1)
=G(2, Q2)
allora necessariamente si haH~
=H2 ;
viceversa seH~
=H2 allora,
perogni x
EHi
=H2
risulta==
F(r) e quindi G(2, Q1)
=G(2, ~2)’
Da ciò segue anche cheperchè
iOsservando che per n = 2 si ha
(~ )^ - (~ ) - ,
9 perogni
risulta
provata
laPROPOSIZIONE 3. Sia G =
G(2, Q)
un gruppoQ-congruenziale
di.r =
SL(2, R).
La matrice canonicaQ*
del gruppo G risultaqualunque
sia la matriceQ
tale che G =G(2, Q).
Inparticolare
unamatrice
è la matrice canonica di
G(2, Q)
se e solo se ilprodotto
di tuttigli
eventuali
fattori
non associati di q2 q3 di norma 2 divide ql .4b. A
questo punto
sipuò
dedurre una formula per l’indice[T: G(2, Q)], qualunque
siaQ
E~~ nell’ipotesi
che la norma di q12 q21 E R sia finita.PROPOSIZIONE 4. ~’ia
L’indice del gruppo
G(2, Q)
in r =SL(2, R)
è dato dallaformula
avendo indicato con
N(q2 q3)
e conrispettivamente
la normadi q2 q3 e l’ordine del gruppo delle unità di
R/(q2 q3).
La dimostrazione si
può
effettuareseguendo
unprocedimento
simile a
quelli
usati per il calcolo di formuleanaloghe
ricordandoil ben noto isomorfismo
(cfr. [4])
e la formula
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Manoscritto pervenuto in redazione il 9 ottobre 1975.