R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G IOVANNI F ORNI
Funtorialità di una classe di domini q-Runge
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 84 (1990), p. 159-173
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Runge.
GIOVANNI
FORNI (*)
SUMMARY - In order to
study topological properties
of q-convex and q-com-plete singular complex
spaces withouttechniques
fromsingular
Morsetheory (stratified
Morsetheory),
we introduced in [7] a new class of opensubspaces
in aq-complete space X
which we calledrelatively q-complete
in X. This notion is a
generalization
toq-complete
spaces ofRunge
domains in Stein spaces
(q
= 0). As we remarked in [7], everyrelatively q-complete
opensubspace
is aq-Runge
domain in the sense of [4]. The aim of this paper is to prove that theproperty
of relativeq-completeness
is
preserved by
main constructions which recur in thetheory
ofcomplex
spaces. In
particular
we consider thefollowing
constructionsI)
cartesianproduct
of spaces;II)
closedanalytic subspace; III) complement
of aclosed
analytic subspace globally
definedby
oneholomorphic
function ;IV) holomorphic
vector bundle; V) inverseimage by
a finiteholomorphic
map; VI) normalization.
_
Introduzione.
In
[7]
abbiamo introdotto unaparticolare
classe diaperti
in unospazio complesso q-completo
X che abbiamo chiamato retativamenteq-compteti
in X.Questi aperti
si sono rivelati utili nellostudio,
com-piuto
in[7],
delleproprietà topologiche degli spazi complessi:
si èmostrato come, basandosi su tale
nozione,
siapossibile
dimostrareprecisi
risultati di finitezza e di annullamento per igruppi
di omo-logia
e dicoomologia
asupporti compatti degli spazi q-convessi
e(*) Indirizzo dell’A.:
Dipartimento
di Matematica, Università diBologna,
Piazza di Porta S. Donato 5, 40127
Bologna.
q-completi
consingolarità.
Inquesto
modo si sonoritrovati,
evitandole tecniche fondate sulla teoria di Morse per
spazi
consingolarità precedentemente impiegate (teoria
di Morse stratificata diGoresky- MacPherson),
risultati recenti di annullamento nel casoq-completo
eallo stesso
tempo
nuovi risultati di finitezza nel caso q-convesso.Un dominio di
Runge
Y in unospazio
di Stein .X è unaperto
tale che il morfismo naturale di restrizioneO)
-+O)
tra le ri-spettive algebre
di funzioniolomorfe,
y dotate dellatopologia
canonicadella convergenza uniforme sui
compatti,
haimmagine
densa. R. Na-rasimhan ha dimostrato in
[10]
che unsottospazio aperto
Y di unospazio
di Stein .X~ è un dominio diRunge
se e solo se perogni
com-patto Y,
esiste una funzione 000 X -* R fortemente 0-convessa(i.e.
fortementeplurisubarmonica)
ed esaustiva su X tale che.g S ~x E .X’ : ~zA(x) 0~ ~ Y.
A
partire
daquesta
caratterizzatione dei domini diRunge
abbiamointrodotto in
[7]
la definizioneseguente:
sia X uno
spazio q-completo ;
unaperto
Y di X è relativanzenteq-compZeto
in X se, perogni compatto
.K cY,
esiste una funzione di classe C°° X - R fortemente q-convessa ed esaustiva su X tale che K C{x
E .X :0) C
Y.Una
prima questione
che sipresenta riguarda
le relazioni tra lanozione introdotta e i domini
q-Runge negli spazi q-completi :
sia Xuno
spazio complesso;
unaperto
Y di X è un dominioq-Runge
in Xse il morfismo naturale
tra i
gruppi
dicoomologia
a coefficienti nel fascio coerente dellep-forme
olomorfe su ~’ ha
immagine densa,
per p =0,1,
... , n = dim.X’;
nelcaso
singolare
si considera il fascio coerente dellep-forme
olomorfesingolari
su .X secondo A. Ferrari[6] (si
veda G. Sorani[12],
E. Bal-lieo-G. Bolondi
[4]).
Da un teorema « di densità » di A. Andreotti-H. Grauert
[2]
segue cheogni aperto
relativamenteq-completo
è undominio
q-Runge.
In
questa
nota intendiamo mostrare che laproprietà
diq-comple-
tezza relativa è
preservata
dalleprincipali
costruzioni che ricorrono nella teoriadegli spazi complessi.
Inparticolare
consideriamo le se-guenti
costruzioni:I) prodotto
cartesiano dispazi; II) sottospazio
analiticochiuso;
III) complementare
di unsottospazio
analitico chiuso che sialuogo
dizeri di una funzione olomorfa
globale; IV)
fibrato vettorialeolomorfo;
V) controimmagine
per unaapplicazione
olomorfafinita (si
veda laDefinizione
4.12); VI)
normalizzazione.Risultati
analoghi
non sono noti ingenerale
per i dominiq-Runge
nel caso in cui Notiamo che un risultato di funtorialità
rispetto
alla costruzione
V)
è stato ottenuto recentemente nel caso q = 0 da N. Mihalache in[9],
Th. 3.7. La linea della dimostrazioneesposta
nelseguito
per il casogenerale (si
veda laProposizione 4.14)
èperò
dif-ferente da
quella seguita
in[9].
La funtorialità dellaproprietà
diq-completezza rispetto
alle costruzioni elencate è stata esaminata siste- maticamente da V. Villani in un Seminario tenuto all’Università di Genova nel 1969[14] ; nell’esposizione
di Villani la funtorialitàrispetto
alle costruzioni
V)
eVI)
appare come unproblema aperto;
una ri-sposta
in sensopositivo
è venuta nel 1980 da E. Ballico[3].
Faremoriferimento anche a un
precedente
lavoro di V. Villani[13]
in cui èdimostrata per la
prima
volta la funtorialità dellaproprietà
diq-completezza rispetto
alla costruzioneIV)
nel caso delle varietà ea un lavoro di V. Ancona
[1]
in cui il risultato di[13]
è estesoagli spazi complessi.
La
presente
nota èorganizzata
come segue :nel §
1 richiamiamo leprincipali
definizioni eriportiamo
alcuniesempi; nel §
2riportiamo
leproprietà omologiche
ecoomologiche degli aperti
relativamente q-com-pleti,
dimostrate in[7]; nel §3
dimostriamo un lemma diregolariz-
zazione per funzioni q-convesse continue necessario nel
seguito;
infinenel §
4procediamo
alla dimostrazione delle funtorialità elencate.1. Definizioni ed
esempi.
Uno
spazio complesso
è unospazio
analiticocomplesso
ridotto econ
topologia
di Hausdorff a base numerabile diaperti.
DEFINIZIONE 1.1.
a)
Sia D un sottoinsiemeaperto
diCN,
una fun-zione y e C2(D, R)
si dicefortemente
q-conwessa(q-convessa)
se, perogni z
E D esiste unsottospazio
C-lineareWz C
CN dicodimensione q
tale che la restrizione della forma di Levi
a
Wz
è definita(semidefinita) positiva.
b)
Sia X unospazio complesso.
Unafunzione
ECk(X, R) (1~~2)
si dice
f ortemente
q-convessa(q-convessa)
su .X se, perogni
x EX,
esi-stono una immersione chiusa 7: di un intorno
aperto
U di x in X inun sottoinsieme
aperto D c
CN e unafunzione ~
ECk(D, R)
fortementeq-convessa
(q-convessa)
su D tale che§Jor
= y~ in U.DEFINIZIONE 1.2. Sia X~ uno
spazio complesso.
Una funzione continua ~: X - R si dice esaustiva se l’insiemeaperto Bt
={x
E X:1p(X)
è relativamentecompatto
in X perogni
t E R.DEFINIZIONE 1.3. Uno
spazio complesso X
si diceq-completo
seesiste una funzione di classe C°° esaustiva e fortemente q-convessa
su .X’. Secondo
questa
definizione unospazio complesso
è di Stein se e solo se è0-completo (si
veda R. Narasimhan[10]).
Riportiamo
infine la definizione diaperto
relativamenteq-completo :
DEFINIZIONE 1.4. Sia X uno
spazio q-completo.
Unsottospazio aperto
Y di .X si dice relativamenteq-completo
in X’ se perogni
sotto-insieme
compatto K C
Y esiste una funzione C°° esaustiva e forte- mente q-convessa su X tale che:ESEMPI.
(1)
Sia .X unospazio q-completo
esia y
una funzione 000 esaustiva e fortemente q-convessa su X. Allora ilsottospazio aperto B,
=(z G
X :t}
è relativamenteq-completo
in ~’ perogni
t e R.(2)
Se X è unospazio
di Stein(0-completo)
dai risultati di R. Narasimhan[10]
segue che unaperto
Y è relativamente0-completo
in X se e solo se Y è un dominio di
Runge.
(3)
Sia ~’ unospazio q-completo
e sia A =f1(x)
... =f,(x)
=0}
unsottospazio
analitico chiuso definito da r funzioni olomorfeglobali
su .~(r > 1). Sia y
una funzione C°° esaustiva e forte- mente q-convessa su X e siaXo =
c0}.
A.llora ~J Aammette un sistema fondamentale di intorni
aperti
relativamenteq-completi
in X’(si
veda[7], Prop. 2.1.1.).
.2.
Proprietà oxnologiche
ecoomologiche.
In
[7],
Coroll. 3.1.5 abbiamo dimostrato laseguente
PROPOSIZIONE 2.1. Sia X
spazio q-completo
di dimensione n esia Y un
aperto
relativamenteq-eompteto
in X. AlloraY; G)
= 0 per i > n+
q e perogni
gruppo abeliano G . Da un teorema di A.Andreotti,
H. Grauert([2],
Th.12,
p.248)
seguepoi (si
veda[7],
Remark1.2.1):
PROPOSIZIONE 2.2. Sia X uno
spazio q-completo
e sia ,~ ~r~f ascio
analitico coerente su X. Allora per
ogni aperto
Y relativamenteq-completo in X, il mor f ismo
naturale--~ Hi ( Y, Y)
haimmagine
densaper
ogni i> q.
OSSERVAZIONE 2.3. In
particolare
dallaProposizione
2.2 segue(per Y =
fascio coerente dellep-forme
olomorfe suX)
cheogni aperto
relativamenteq-completo
è un dominioq-Runge.
Procediamo
quindi
alla dimostrazione delle funtorialità che costi- tuisconol’oggetto
dellapresente
nota.3. Prelixninari : un lemma di
regolarizzazione.
Una difficoltà che
frequentemente
si incontra nello studio delleproprietà
diq-convessità (per
deriva dal fatto che la somma di funzioni fortemente q-convesse non è ingenerale
una funzioneq-convessa.
Esplicitiamo qui
una condizione naturale sulle forme di Levi laquale
assicura cheogni
combinazione lineare a coeincienti realipositivi
di funzioni(fortemente)
q-convesse è una tunzione for- temente q-convessa :DEFINIZIONE 3.1. Sia X uno
spazio complesso;
diremo che unar-upla (P~, ..., qJr) (r > 2)
di funzioni di classe C°°(fortemente)
q-convesse su X è Levi-coerente su X se è verificata la condizioneseguente :
esiste un
ricoprimento aperto
di X’ costituito da intorni coordinati taleche,
perogni
se -ci:Ui -+ Di
è una im- mersione analitica chiusa in unaperto DÈ
CCNI,
esiste unar-upla
(~lz~, ... , g~r2~)
di funzioni di classe C°°(fortemente)
q-convessesu Di
con la
proprietà
che inUi,
per1 s r,
e, perogni
esiste un
sottospazio
C-lineareW
CCI,
dicodimensione q
tale che:a)
è semidefinitapositiva
perogni
s =1,
... , r;Dimostriamo ora un elementare lemma di
regolarizzazione :
LEMMA 3.2. Siac X uno
spazio complesso
e siec ... ,99,)
unar-upZa
Levi-coerente di
f unzioni
d~z classe 000( f ortemente)
q-convesse suX;
sia~ : X --~ R la
f unzione
continua y~ = max(CP~,
... , Esiste allora unasuccessione di
f unzioni
000fortemente
q-convesse,uni f orme-
mente
convergente
allaf unzione
1~J su X.DIMOSTRAZIONE.
È
sufficiente dimostrare l’asserto per r =2 ;
sipotrà poi procedere
per induzione su r. Osserviamo che max(CP~, CP2)
== 1/2 {w1+
992+ Xo(w1- w2)},
dove A: R - R+ è la funzione valore as-,soluto.
É possibile
costruire una successione di funzioniCoo(R, R+), (An)nc-Ng
con leseguenti proprietà:
1. ) Àn
- A uniformemente suR;
Per
1)
la successione di funzioni 000 doveconverge uniformemente su .X. Dimostriamo allora che
ogni
fun-zione è fortemente q-convessa su J~: nelle notazioni della Defi- nizione
3.1,
sia1/2{w(i)1 + w(i)2 + Xno(w(i)2-w(i)1)}
in il cal-colo della forma di Levi di dà :
per le
proprietà 2)
e le condizioni~X)
e(3),
la forma di Leviz)
èdefinita
positiva
suWz
perogni z
eDi; dunque
lafunzione wn
è forte-lente g-convessa su X. D
4. Prova delle funtorialità.
I)
Prodotto cartesiacno dispazi.
PROPOSIZIONE 4.1. ... ,
Xr spazi complessi risp.
... , qr-.completi;
alloraX1
x... unoq-completo
per g = ...(si
veda[14], (1, 5))
e seYi
è unaperto
relativamenteqi-completo
in.X’i
per i =
1,
... , r,Y1
X ... XYr
è unaperto
relativamenteq-completo
inX1x...xXr.
DIMOSTRAZIONE. Sia .g un sottoinsieme
compatto
diYi
X ... XÒir .
Esistono dei
compatti
... ,Xr c: Yr
tali che K CXl
X ... XC
Yx ... X Yr .
Peri = 1,
... , r esiste una funzione esaustiva e for- temente qi-convessa suXi
tale cheOsserviamo che la
r-upla
di funzioni q-convesse per q =q1-E-
...+
qr... ,
1pronr),
doveX~
X ...Xi
è laproiezione canonica,
è Levi-coerente su
X~
X ... XXr (si
consideri nella Definizione 3.1 comesottospazio yYz
ilprodotto
cartesiano deisottospazi
dicodimensione
risp.
q1, ... , qr suiquali
le forme di Levi delle funzioni. , y~r
sono definitepositive).
Consideriamo allora la funzione certamente 1p è esaustiva suX~X...xXr
e vale
Per il Lemma 3.2 è
possibile approssimare
uniformemente sula
funzione
mediante funzioni di classe C°° fortemente q-convesse suDunque
per(*),
essendo y~esaustiva,
esiste di classe C°° esaustiva e fortemente q-convessa su X ...
x Xr
tale che:
II) Sottospazio
analitico chiuso.La
proposizione
che segue è dimostrata in[7],
Remark 1.2.8:PROPOSIZIONE 4.2. Sia X uno
spazio q-completo
e sia A un sotto-spazio
analitico chiuso diX;
allora A èq-completo (si
veda[14], (VI, 5))
e per
ogni aperto
Y relativamenteq-completo
inX,
Y r1 A è unaperto
relativamente
q-completo
in A.III) Complementare
di unsottospazio
analitico chiuso che sialuogo
dizeri di una
funzione olomorfa globale.
PROPOSIZIONE 4.3. Sia X
spazio q-completo
e sia A ={x
E X:f (x)
=o}
unsottospazio
analitico chiuso di Xluogo
di zeri di unafun-
zione
olomorfa globale;
alloraXgA
è unospazio q-completo (si
veda[14].
(VIII, 5))
e perogni aperto
Y relativamenteq-completo
inX, Y~A
èun
aperto
relativamenteq-completo
inXBA.
La
Proposizione
4.3 segue come corollario dallaProposizione
chesegue, dimostrata in
[7],
Remark 1.2.5:PROPOSIZIONE 4.4. Sia X uno
spazio q-completo
e sia A ={x
E X :t1(x)
= ... =Ip(x)
=0}
unsottospazio
analitico chiusodefinito
da unnumero
finito
p> 1 difunzioni otomor f e globali f l,
... ,f p
su X. Alloraè uno
spazio (q +
p -1)-completo
e perogni aperto
Y relativa-mente
q-completo
inX, YBA
è unaperto
relativamente(q + p - 1)- completo
inCondizioni sufficienti affinchè un
sottospazio
analitico chiuso A diuno
spazio complesso
X possa essere descritto comeluogo
di zeri diun numero finito di funzioni olomorfe
globali
su ~Y’ sono state dateda S. Coen in
[5], ~
4.IV)
Fibrato vettorialeDEFINIZIONE 4.5. Sia dato uno
spazio complesso
.X’. Unospazio complesso E,
dotato di unaapplicazione
olomorfasurgettiva
~c : E - Xè un
f ibrato
vettorialeotomor f o
di rango r(r ~ 1)
se esiste unricopri-
mento
aperto
U =( Ui)iEI
di X tale che perogni
i E I sia dato unisomorfismo analitico
Ai
diEIUt
= suUi
X Cr in modo che siano verificate le condizioniseguenti:
1)
perogni
x EUi, Ai applica
la fibraEx = n-l(x)
su{x} X Cr;
2 )
perogni coppia
di indicii, i E I,
conUi
r10,
esisteun’applicazione
olomorfa gij diUi
r1Uj
nel gruppo lineareGI(r, C)
tale che :
~,z ~,~ 1 (x, ~)
=(x,
per x EUi
i nUj e ~
E Cr.PROPOSIZIONE 4.6. Sia X
spazio q-completo
e sia E ~. X unfibrato
vettorialeolomorfo
su X. Allora E èspazio q-completo (si
veda
[13]
e[1])
e perogni aperto
Y relativamenteq-completo
inX, Ely
è un
aperto
relativamenteq-completo
in E.Questa proposizione
è anche alla base delle funtorialitàV)
eVI).
La dimostrazione che segue ricalca con
qualche aggiustamento quella
del teorema 1 di
[13].
LEMMA 4.7. Sia X uno
spazio complesso ; sia 1jJ:
~ --~ R unaf un-
zione esaustiva su X. Sia ’l1 =
(Ui)iEI
unricoprimento aperto
local-mente
f inito
di X. Data unaqualunque
collezione di numeri reali(posi- tivi) (Ci)iEI
incorrispondenza
alricoprimento ’11,
esiste unafunzione
A E
C-(R9 R)
tale cheDIMOSTRAZIONE. Per
ogni k E Z,
l’insieme.I’k = k
~~ -t- 1}
ècompatto.
SiaIk =
Essendo il rico-primento
’B1 localmentefinito,
l’insiemeIk
è finito perogni k c-
Z.Sia allora
(Osserviamo
cheIk =
0 seDunque
esiste una funzioneh E
C°°(R, R+)
tale chet
Possiamo allora
scegliere Â(t) ds,
t E R CIo
DEFINIZIONE 4.8. Sia X uno
spazio complesso
e sia E X unfibrato vettoriale olomorfo di rango r su X. Una collezione di forme hermitiane h = una
formal
hermitiana(una
metrica hermi-tiana)
su E sea) hx
è una forma hermitiana(definita positiva)
sulla fibra.Ex,
per
ogni x
e.X~;
b)
esiste unricoprimento aperto
’tL =( UZ)iEI
di X tale che perogni
sono dati un isomorfismoanalitico Ai
diElui=
suverificante le condizioni
1)
e2)
della Definizione 4.5 e unaforma hermitiana
(definita positiva)
sutale che E
C"( U; , C)
per e =hz,
perogni
x EUi.
Sia h una forma hermitiana su
.E;
nelseguito
considereremo la fun- zioneøh
di classe 000 su .E a valori reali definita come~~(x, ~)
==
~),
per(x, ~)
E E.LEMMA 4.9. Sia U un
aperto
di CN e sia E = U X Cr ilf ibrato
ba-naZe di rango r su U. Sia
poi
hf orma
hermitiana su E. Inogni punto
p =(z, ç)
E E si ha :dove è la
forma,
hermitiana su CN X Cr:(~*
indica iltrasposto
hermitiano del vettorecolonna ~
eCr)
e8,(z, ~)
è una
f ormac
hermitianasemide f inita positiva
su C’N X Cr ede f initac positiva su (0)
X Cr.DIMOSTRAZIONE. Sia p =
(z, ~)
e E. Sipuò scegliere
un sistemadi coordinate su Cr tale
che hz
siarappresentata
dalla matrice iden- tica r X r,Ir.
Inquesto
sistema di coordinate le forme hermitiane suCN X Cr, 9 L(O,, p)
e.F’,~(z, ~)
sonorappresentate
dalle matrici(N + r)
XX (N -+- r) .
dove
e A * è la matrice
trasposta
hermitiana di A.Dunque Sh(z,E)
èrappresentata
dalla matrice(AA* A - I BB*9
dove B è la matrice
N ( r : -E- )
B= (A); questa rappresentazione,
pp ma- triciale di consente di concludere la dimostrazione. DOSSERVAZIONE 4.10. Se h è una metrica hermitiana su E e
C°°( tT, R),
allora 1~ = exp è una metrica hermitiana su E esi ha
come si
può
verificare calcolando apartire dall’espressione
che de-finisce
E).
LEMMA 4.11. uno
spaczio q-completo
e sia, E ~ X unvettoriale su
.X’;
sia unaufunzioni
C" esaustiva emente q-convessa su X. Dactac metrica hermitiana h su
E,
èpossibile scegliere
unacfunzione
 EC°°(R, R)
coo leproprietà seguenti :
1 ) ~)0
pert C 0 ;
2) la
metriea hermitiana è tale che èuna
coppia di lunzioni
q-eonvesse Levi-eoerente su E.DIMOSTRAZIONE.
È possibile scegliere
unricoprimento aperto
local-mente finito ’B1 = e un
sottoricoprimento aperto
con le
seguenti proprietà:
a) V
i è relativamentecompatto
inU i,
/3)
esiste una immersione analitica chiusa ~~ diUi
in unaperto Di
ç taleche 1p
= in dove~i
è una funzione C" forte- mente q-convessa inDi ;
y )
esiste un isomorfismoanalitico Âi
di su(che
ap-plica
la fibra.Ex
su{x}
X Cr perogni x
EUi)
tale che la metrica hermi- tiana h è restrizione a di una metrica hermitiana sudove r è il rango di .E
(si
veda la Definizione4.8).
Per le
proprietà fl)
ey)
sipuò
costruire una immersione chiusao’i = di in tale che:
a)
la metrica hermitiana h è la restrizione a di una metricahermitiana hi
su(i.e.
in
b)
in doveè la
proiezione
canonica.Consideriamo la metrica hermitiana su
e sia la funzione di classe Coo a valori reali associata alla
metrica ki;
certamente in Per il Lemma 4.9 in
ogni punto
p =
(z, ~)
eDZ
x Cr si ha :dove
Sz (z, ~)
è una forma hermitiana semidefinitapositiva
su Cre definita
positiva
su(o)
X Cr. Esaminiamo allora la forma hermitiana(si
veda l’Osservazione4.10).
Essendo wi
fortemente q-convessa inDi,
esiste perogni z e D;
un
sottospazio
C-lineareWz C
dicod.imensione q
tale che la re-strizione della forma di Levi
z)
aWx
è definitapositiva ;
è dun-que
possibile scegliere
un numero realepositivo
ci tale che:(*)
la forma hermitianaz) +
è definitapositiva
su per
z E ’t’i(Vi) e ~ ~ 0;
questo dipende
dalla relativacompattezza
diVi
inUi
edall’omogeneità in ~ dell’espressione
in(*).
Il Lemma 4.7 consente
poi
discegliere
una funzione A eC°°(R, R)
tale che:
1) a) ~,(t) C 0
per t 0b) ~,’ (t) > 0, ~," (t) ~ 0
perogni
t ER;
2)
> ci per x EUi ,
perogni
i E I.Calcolando la forma di Levi della funzione si vede
che,
per leproprietà 1b)
e2)
della funzioneÀ, z)
>ciL(~i, z)
per z Esi
può quindi
concludere che esiste un intornoaperto Di
diin
Di
tale che la forma hermitiana è definitapositiva
suWz
X(0),
per z ED~ e 8 # 0,
ed essendo nullaper ~
= 0 e costante in{v}
X Cr perogni v
ECN;, è semidefinita positiva
suWz
XCr,
per z E Si hadunque
che:a)
è semidefinitapositiva
suWz X Cr
ed è stretta- mentepositiva
suogni
vettore ’ non nullo inxCr,
per p =b)
=F2,(z, ~) + ~),
dove la forma hermitiana.F’k~(z, ~)
è semidefinitapositiva
suWz
XCr,
per z ED,
e la forma her-mitiana
~)
è semidefinitapositiva
su x Cr e definitapositiva
su
(O) X Cr.
Gli asserti
a)
eb)
concludono la dimostrazione DLEMMA 4.12. Sia, X uno
spaczio complesso
esia E ~- X unf ibrato
vettoriale
olomor f o
su X. Se K è un sottoinsiemecompactto
diE,
esistennac metrieac hermitiana h su E tale che K C
{p
E .E:0"(P) 1).
DIMOSTRAZIONE. Una metrica con la
proprietà
richiesta sipuò
costruire
dapprima
localmente equindi globalmente
usando unaparti-
zione C°° dell’unità x
DIMOSTRAZIONE DELLA PROPOSIZIONE 4.6. Sia K un
compatto
dello
spazio
.E contenuto inEiy.
Essendo uncompatto
di Xcontenuto in Y esiste una
funzione
eR)
esaustiva e forte-mente q-convessa su X tale che:
Per il Lemma 4.12 è
poi possibile scegliere
una metrica hermitiana hsu E tale che:
Per il Lemma 4.11 esiste allora una funzione A E
C°°(R, R)
con leseguenti proprietà:
1) A(t)
0 per t0;
2)
la metrica hermitiana = exp è tale cheØk)
èuna
coppia
di funzioni q-convesse Levi-coerente su E.Consideriamo
dunque
la funzione continua su E a valori reali 0 = max~k)~
dove’Pk
=~k-1. Questa
funzione verifica leproprietà
che seguono:a)
e è esaustiva(essendo
esaustiva su .X’ e 1~ una metricahermitiana su
E) ;
(per (*), (* *)
e per la pro-prietà 1)
della funzioneA).
Regolarizzando
la funzione 0 mediante il Lemma 3.1 si conclude la dimostrazione dellaproposizione.
DV) Controimmacgine
per unaapplicazione olomorfa finita.
DEFINIZIONE 4.13. Si dice che un
morfismo f :
dispazi
analitici è
finito
se èseparato
e chiuso e se le sue fibre sonofinite;
queste
condizioni sonoequivalenti
alleseguenti: f
èseparato
e pro-prio
e le sue fibre sono discrete(si
veda[8], § 5).
PROPOSIZIONE
4.14.
Siaf:
unaapplicazione olomorfa f i-
nita tra
spazi complessi
e siaX2
unospazio q-completo;
allora.Xl
èq-completo (si
veda[3])
e perogni aperto Y2
relativamenteq-completo
in
~2? Y1=
unaperto
relativamenteq-completo
inXl.
DIMOSTRAZIONE.
Seguendo
un’idea di E. Ballico[3]
ci sipuò
ricondurre alla
situazione IV):
essendof
unaapplicazione
olomorfafinita, E
= è unOx2-fascio coerente;
inoltre.X1
è isomorfo aSpecan (9), spettro
analitico del fascio 8. SiaS(8) l’algebra
simmetricadi 8.
È
definito un morfismo naturalesurgettivo
diOx2-algebre
tra~(8)
ed 8.Questo
morfismo induce una immersione chiusa 7: di.~1
nel fibrato vettoriale olomorfo .E associato a
8y
E =Specan (8(8)),
la
quale applica Y,
su nElY2 (per queste
nozioni equesti
risul-tati
riguardanti
la teoria dei morfismi finiti rinviamo a[8]).
La con-clusione del
ragionamento
discende dallaProposizione
4.6 e dallaProposizione
4.2. 0VI)
Normatizzazione.Concludiamo con un risultato che segue dalla
Proposizione
4.14come caso
particolare:
DEFINIZIONE 4.15. La normalizzazione
(seminormalizzazione)
di unospazio complesso
.X’ è unospazio complesso
normale(rispettivamente
seminormale)
dotato di una tale che:1) ~
è unaapplicazione
olomorfasurgettiva propria,
con fibre di-screte ; 2)
detto S l’insieme deipunti singolari
diX,
l’insiemeè denso in ..~* e la restrizione di n a è un isomorfismo ana-
litico
(di
varietàcomplesse)
tra edÈ
ben noto cheogni spazio complesso .X’ possiede
una normaliz-zazione
(si
veda adesempio [11]).
PROPOSIZIONE 4.16. Sia X uno
spazio q-compZeto;
allora la nor-malizzazione
(o
laseminormalizzazione)
X* di X è unospazio
q-com-pleto (si
veda[3])
e perogni aperto
Y relativamenteq-completo
in Xla normaZizzazione
(rispettivamente
laseminormalizzazione)
Y* di Yè un
aperto
relativamenteq-completo
in X*.RIFERIMENTI
[1] V.
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Fasci metrieamentepseudoconvessi
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Semi-nario tenuto all’Istituto di Matematica dell’Università di Genova, 1969.
Manoscritto