A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
S ALVATORE C OEN
Sull’omologia degli aperti q-completi di uno spazio di Stein
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 23, n
o2 (1969), p. 289-303
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q-COMPLETI
DI UNO SPAZIO DI STEIN
SALVATORE COEN
Questa
nota si propone di estendere alcuni teoremi dimostrati da L.Kaup
in
[3]
e da It. Narasimhan in[4] ; precisamente
siproverà, :
(1.4)
TEOREMA. SiaQ
unsottospazio aperto q-completo (1)
di unospazio
di sia dim
(~ =
n ; allora si ha(3.2)
TEOREMA. Sia G abelianofinitamente generato
e sianok,
q, n interi tali clceesiste in
C"
uni D tale cheHk (D, Z)
2~~ G.(3.3)
TEOREMA. Sia G un abeliano numerabile e sianok,
q, n nU1n e’ri intei-i i tali chealloi-a esiste in Cu itit dominio D
q-completo
tale cheHk (D, Z)~
G.Pervenuto alla Redazione il 23 Ottobre 1968.
(í) Alcuni autori (cfr.
[1], [5])
chiamano (q + 1)-plurisubarmoniche le funzioni chequi sono chiamate q-plnrisubarmoniche; con tale posizione si dicono fortemente (q + 1)- pseudoconvessi e (q + 1)-completi gli spazi complessi che qui sono chiamati rispettivamente
fortemente q-psendoconvessi e q-completi.
In
[4] questi
teoremi sono mostrati nel caso q = 0.Riguardo
ad(1.4)
v.pure L.
Kaup ([3]
Satz1).
Nel §
0 delpresente
lavoro si espongono alcune definizioni ed alcuni teoremi noti ed utili per ilseguito ; nel §
1 sipresenta
la dimostrazione di(1.4); il §
2 contiene alcuni corollari ad(1.4); il § 3
è dedicato ai teoremi(3.2), (3.3).
Ringrazio
iproff.
A. Andreotti e V. Villani per avermi dato utili sug-gerimenti
durante la redazione diquesto
lavoro.§0.
Con il termine
spazio complesso
si intendespazio
analiticocomplesso
nel senso di Serre e numerabile
all’infinito ;
se X è un talespazio,
condim X si intende la sua dimensione
complessa.
Con
N, Z, Q, R, C
si indicanorispettivamente gli
insiemi dei numeri na-turali, interi, razionali, reali, complessi,
con le loro strutture naturali.""’"
Sia Q un
aperto
diCn ;
nna funzione Q --> R di classe C°° si diceq-plurisubarmonica (risp :
su Qquando
perogni
x E 12 la Leroiha
almeno n - q
autovaloripositivi (risp : positivi
onulli).
Sia X uno
spazio complesso,
unafunzione g :
X- M sidice fortemente (risp: q-plurisubarmoinca) quando,
perogni xEX,
esistonoa)
un intornoaperto
U di x in ~Yb)
unisomorfismo X
di U su un sottoinsieme analitico di unaperto Q
di un
opportuno spazio
Cn^
c)
unafunzione g :
Q - R che sia fortementeq-plurisubarmonica
^
(risp : q-plurisubarmonica)
su Q e tale che su Ú si abbia y = g o X.Si dimostra che tale definizione è
indipendente
dalla scelta dell’iso- morfismo x.Si dice dice uno
spazio complesso X
èfortemente q-pseudoconvesso (risp : q pseudoconvesso) quando
esiste una R di classeC°°,
forte-mente
q-plurisubarmonica (risp : q-plurisubarmonica)
al di fuori di un com-patto
K c X e tale chegli
insiemisiano relativamente
compatti
in X perogni
c ER,;
X sidice q-completo (1)
quando
I = o e cy è fortementeq-plurisubarmonica.
Enunciamo ora alcuni teoremi che saranno usati in
seguito.
In
[2],
A. Andreotti ed R.Narasimhan,
sulla base della teoria diMorse,
hanno esteso un
precedent~e
teorema di A. Andreotti-T. Frankel dimostra.ndo :(0.1)
TEOREMA. Sia -17 unospazio
di Stein di dimensione n. Sia Y unsottospazio aperto
convesso in X.Supponiamo
che lesingola-
di X siano
isolate,
allo1’aInoltre se Y è relativamente
compatto
ed hafrontiera differenziabile,
alloraHn (X
modY, Z)
è un gruppo libero.R. Narasimhan in « The Levi Problem for
complex Spaces -
Annalen 142
(1961)
pagg. 355-G5 » haprovato :
(0.2)
TEOREMA.spazio complesso
è di Stein se e solo se è0-coinpleto.
Nel
lavoro [1],
apag. 250,
A. Andreotti e H. Grauert hanno dimostrato :(0.3)
TEOREMA.Q
è 1tnOspazio q-completo
ed~’
unfa,scio
analiticocoerente szc
Q,
allora Hk( Q, ~ )
= 0 per k > q.Il
seguente
risultato di G. Sorani[5]
mostra la validità di(1.4) quando Q
non abbiapunti singolari.
,(0.4)
TEOREMA. SiaQ
una varietàfortemente q-pseudoconvessa
relativamente ad unafunzione
rpforte1nente q plurisubarmonica
suQ - K (K compatto
di
Q).
Sia, dimQ
= n eponiamo
co = sup per c > co si ha(ponendo
K
se inoltre la
frontiera
diBc
èriifferenziabile,
alloraHn+q (Q
modB,, Z)
è libero.§
1. ,(1.1)
L-EMMA. SiaQ
unospazio q-completo rispetto
a unafunzione
q~fortemente q-plurisubarmonica,
sia p :Q --+
R unafunzione 0-plurisubarmonica
e sia R : =
(x
EQ ~ i p (x) 0).
Perogni
c Eponiamo
Allora,
perogni
c E R esiste una successione W1, 1pc2 9 ...funzioni
chedefcniscono
laq-completezza
diBe
ed esiste una successione ai, a2 , ... di numeri reali taliche, ponendo Bc, v :
=~x
ERe (x) ayi
si abbiaInoltre, se Q
non hapunti singolari, ogni può
essere scelto afrontiera differenziabile (2).
DIMOSTRAZIONE. Sia c E R. Possiamo supporre che si abbia
Bc
flR #
0 -Per
semplicità
di notazione scriviamoBe
= B. Sia ~~t =I minp I,
si ham *
0.B Definendo la funzione
si ha
e è una funzione non
negativa.
È
noto(cfr. [6] Prop. (2.2))
che B eon1esottospazio di Q è q-completo
eche la funzione X
= 1/c-q
ne definisce laq.completezza.
c-q
(2) Un po’ più generalmente si pnò dimostrare con lo stesso metu(lo:
« Sia Q uno spazio fortemente q-pseudoconvessu rispetto ad nna funzione qJ fortemente
q-plurisubarmonica al di fuori di un compatto K c Q; sia p : Q . R nna funzione di classe C°° 0-plurisubarmonica al di fuori di K e sia R : =
Ix E Q p
(x)01 ;:)
K. Per ognic E lt, poniamo
-- -- ..
Allora, per ogni c > K oo esiste una successione ’ y~c, 2, i ... di funzioni che
definiscono la forte q-peeudoconvessità di
Bc
ed esiste una successione di numeri reali cri, a2 ,... tali che, ponendoBc, v :
=Ix
ERe v (x)
si abbiaInoltre, so Q non ha punti singolari, può essere scelto a frontiera differenziabilo »
Esiste nn numero
naturale v che,
persemplicità,
supporremouguale
a0,
tale che perogni v
E1V,
v > v si ha B 1=~= ø ;
per tali v consideriamoc--
"
su B la funzione
essa definisce ancora la
q-completezza
di B e per x E B 1 si ha 0 zv(x)
l.-
"
Per
ogni
v EN,
v+
0poniamo
Dimostriamo che tali funzioni yw
(che
ovviamentedipendono
dac)
sonole della tesi.
Osserviamo, anzitutto,
direpoichè n
e xr sono nonnegative
suB,
alloran" è
0-plurisubarmonica
su Be xy
èfortemente q-plurisubarmonica
suB,
cos 1p" è una funzione fortementeq-plurisubarmonica
su B.Inoltre,
perogni
d E
R,
si hae
quindi, poiché (x
EB | xv (x) d)
è relativamentecompatto
inB, anche Wv
definisce la
q-completezza
di B.Sia una successione di numeri reali tali che O
ai a’2
...e che lim a~y =1.
v-·oo
Poniamo =
(x E B a~~
e verifichiamoi), ii).
i)
La chiusura di in B è cioè èuguale
alla chiusura di inQ.
Basta ora osservare che se x E alloranv+1 (z) -+- (x)
à(x) +
-- xy (x) ay ay,.l .
ii)
Mostriamo cU
W E N ’(infatti
l’inclusioneopposta
èovvia).
Sia allora esiste tanto
grande
da aversix (x) 1, quindi,
fissato
arbitrariamente d,
Od 1,
perogni y
E N abbastanzagrande
si hax~ (x) +
~y(x) d ay
da cui ladisuguaglianza
cercata- r- -
pe v abbastanza
grande.
Supponiamo
cheQ
sia unavarietà,
allora perogni funzione p
di classeC°° è noto che
(x
EQ I e (x) d)
è a frontiera differenziabile per tutti i d E Ral di fuori di un insieme di misura di
Lebesgue
nulla(teor.
fii A. P.JBIorse);
quindi
èpossihile scegliere
la successioneq
in modo che sia a’
frontiera differenziabile.
(1.2). Q
una, l’arietà, dimQ
= n : sia, datafunzione
p :Q
--> R0-plurisubarmonica
e si ponga R =(x
EQ i p (x) 0} ;
; rcl-lora,
9 se G è itn arbitrario abeliano di si lm :Usiamo le notazioni di
(1.1). Sia famiglia degli aperti
a frontiera differenziahile di cni(1.1)
assicura l’esistenza. I)a(0.4)
si deduceper
ogni
cER, e perogni
Sia G un gruppo
abeliano,
dalla formula dei coefficienti universaliHj (B,
modG)
=Hj (Be
modB~, y , Z) 0 G (D
Tor(Hj-1 (B, Z), G) ponendo j
= n+ q + 1, 1& + q + 2,...
si ricavaPoichè tale
uguaglianza
vale perogni
c E R e perogni
v E N v~ 0,
da((1.1)~ ii))
segne latesi (3).
Una nota a
(1.2) :
conragionamenti analoghi
aquelli
usati nella dimo.strazione di
(0.1)
e di(0.4),
si vede che(Q
modZ)
è un gruppo libero perogni
e E R e perogni
v E N.(3) Sulla base della nota. (2) si può dimostrare qnalcosa di lievemente più
generale :
« Sia li) nna varietà fortemente q-pseudoconvessa rispetto ad nna funzione fortemente
q-plurisubarmonica al di fuori di m compatto If c Q, sia dim Q = n ; p : Q --> R sia una
funzione di classe C°° 0-plurisubarmonica al di fuori di If e sia R : =
{x E Q p
(x) KAllora si ha
e per ogni gruppo abeliano di coefficienti G ».
(1.3)
Sia X unospazio
diStein,
dim X= n e ,sia A un sotto-analitico
(chiuso)
diX,
allora esiste unsistema fondamentale
di intorniaperti
di A i,n X deltipo
ove ,X --~ Rè una
furzione 0- plurisubarmonica
su X.DIMOSTRAZIONE.
(cfr. 14]
Theor. 2 pag.380).
Sia U un intornoaperto
di A in
X,
allora esiste(v. [4]
Theor.1)
per unopportuno
numero naturaleN, un’applicazione
olomorfaf :
X -CN
tale chej.-1 (0)
=A, f|
x -A è iniet-ti va ed
f|
x-u èpropria.
Quindi, f (X - U)
è chiuso inCN
e non contienel’origine. Esiste,
al-lora,
un numeroreale ,B ( U) >
0 taleche,
definendo la funzioneN
CiN
- R con vp(Zt ... , zN)
= 03A3I zj 12 - fl
si haj=j
La funzione =
0f
è0-plurisubarmonica
su X e soddisfa le condizionivolute,
avendosi A cUp
c U.I lemmi ora mostrati ci
permettono,
estendendo una dimostrazione di[4],
di mostrare ilseguente
(1.4)
TEOREMA. SiaQ
2cnsottospazio aperto q-completo
di unospazio
diStein
X ;
sia n; allora si haIn
primo luogo
osserviamo che non è restrittivo sup- porre si abbia dim X = n. Infatti sia E L1 lafamiglia
dellecomponenti
irriducibili di X le
quali
abbiano intersezione non vuotacon Q;
alloraX : = ò U 4 Xò ,
essendo chiuso inX,
è unospazio
diStein
dicui Q
è unsottospazio aperto.
Inoltre dadim Xb dim Q
= n segue pos-siamo, quindi, porre X
=X.
Sia h una funzione olomorfa su X e tale che
contenga
l’insieme deipunti singolari
diX ; supponiamo, inoltre,
che h nonsi annulli identicamente su alcuna
componente
irriducibile diQ.
Allora A è uno
spazio
di Stein e dimA n Q n ; X -
A è una varietàdi Stein. Osserviamo che il
sottospazio aperto
diX Q - A = (X - A) n Q
è una varietà
q-completa (v. [6] Prop. (2.4))
e che si ha dim(Q - A)
= n.Sia u un sistema fondamentale di intorni
aperti
di A scelto comein
(1.3). ogni
si haove PP è una funzione
0-plurisubarmonica
su X - A(precisamente
p03B2 è deltipo
PP =p§
ovep’
è una funzione0-plurisnbarmonica
suX ) ; siamo, perciò,
nelle condizioni di(1.2)
epossiamo
scrivereper
ogni k > n +
q, perogni fi
E B e perogni
gruppo abeliano di coeffi- cienti (i.Per excisione si ha
al variare come sopra G.
()ra f Up
n è un sistema fondamentale di intorniaperti
di An Q
in
Q, quindi
al variare come sopra
di k, fl,
G.ll lagioniamo, adesso,
per induzione sulla dimensionedi Q : supponiamo
dice per
ogni
gruppo abeliano di coefficienti C si abbiaper
ogni aperto
Tq-completo
di unospazio
di Stein 8 con dim T n.Poichè
Q
è unaperto q-completo
dellospazio
di Stein A edim A n
~ n,
allora si haDalla successione esatta
segue
Hk (Q, G)
= 0 per k ) n+ q :
con ciò si conclmie ilragionamento
in.duttivo e si vede in
particolare
Finalmente,
dalla formula dei coefficienti universalisi
deduce
Si dà ora
qualche
condizione succienteperchè
unaperto
di unospazio
di Stein sia
q-conipleto.
(1.5)
OSSERVAZIONE.8ia. Q
un di unospazio
di SteinX ;
alloraQ è
unsottospazio
di X .se e solo se èq-pseudoeonve,sso.
DIMOSTRAZIONE.
Sia p
unafunzione q-plnrisubarmonica
che definiscala q-pseudoconvessità, di Q
sia nna funzione fortemente0.plurisubarlno.
nica che definisca la
0-completezza
di X(v. (0.2)) ; possiamo
supporre chen siano
positive
suQ. Supponiamo che 99
siaq-plurisuba~rmonica
al difuori del
compatto
K. Sia x E lí ed U sia un intornoaperto di x,
immersoinediante l’isomorfismo
analitico 7
. come sottoinsieme analitico in unaperto
Q diCN.
Esistono sa Q una funzione n fortementeO p urisubarmonica
ed^
una
funzione 9,
di classe C°° taliRestringendo
^
eventualmente
S2, possiamo
supporre chegli
autovalori diJ3 (n, y)
si man--
tengano
su Qmaggiori
di un numero 1n > O chegli
autovalori di,y)
si
mantengano
su Qmaggiori
di un numero s > - 00. Sia 0 tale^ ^
ehe
+
,s >0,
allora+
q è una funzione fortemente0-plurisubar
monica su Q.
Ricopriamo
g con un numero finito diaperti
scelticome U,
alloraesiste un numero
positivo
A tale che la funzione A n-+-
~ definisce la q-com-pletezza
diQ.
(1.6)
OSSERVAZIONE. Sia X unospazio di
unatún-zione q-plurisubarmonica
su X e sia:==j6(.y);0);
alloraQ
èun
sottospazio aperto
qcompleto
di X.DIMOSTRAZIONE. una funzione
positiva
fortemente0-plu-
risubarmonica che definisca la
0-completezza
di X.q-completezza di Q
èdefinita dalla funzione
Verif chiamo è
fortemente q-plurisubarmonica.
Sia U un intorno cii ximmerso secondo
l’isomorfismo X
come sottoinsieme analitico in unaperto Q
di le f idzioni n =--- 7 o
~2013~ , ~
oX -1
sonorispettivamente
forte-mente
0-plurisubarmonica e q-plurisubarmonica
suQ. Ponendo P
= ’P ox-1 si ha per ogni y E Q
e
quindi
i.~’ ( ~, y)
ha almenoN - q
autovaloripositivi.
Per
ogni
i c E Rponiamo
Br =(x
Ey (x)c ;
si haBcc (x
EX|r(x) ci.
Quindi,
per vedere che !>,. è relativamentecompatto
inQ,
basta osservareehe si
lm ~ ~,I
fla Be
= oB(1
denota la frontiera inX).
~ 2.
(2.1)
Sia uno9paZ10
di Stein eQ
sia unsottospazio aperto
di ..~-, dimQ
= n alloí-a ,si ha :DIMOSTRAZIONE. Ricordiano il teorema dei coefficienti universali
1)al
precedente
teor.(1.4)
e dalla formula ora scrittaapplicata
nel caso.j + q + 1,
segnei).
Si ottieneii) applica~ndo
ancora(1.4)
e la formulascritta nel
caso i
> n+
q e ricordando che un gruppo è uno Z-modulo iniettivo se e solo se e divisibile.In
particolare,
H’z+q+1(Q, Q)
=(Q, Q/Z)
= o.Quando Q
è unospazio complesso
di dimensione n,Hk (Q, Z)
= 0 perle ] 7a
-J- q
e(Q, Z)
èlibero, allora,
essendo Ext(Q, Z) Z)
=0,
ne segue
Z)
= O-J-
q. Un caso in cui si verifica tale pro-prietà
èqnello
di unospazio Q
come in(2.1)
e tale che.8n+q (Q, Z)
sia finitamente
generato ;
un altroesempio
è datodagli spazi
di Stein i cuipunti singolari
siano isolati(cfr. (0.1), [4]) ;
inparticolare
se X è unospazio
diStein 1-dimensionale si ha
H2 (X, Z)
=0 ;
un ulterioreesempio
èdato,
ri-cordando
(0.4),
dallaseguente
(2.2)
OSSERVAZIONE. SiaQ
una varietàq-completa
di n ; al-lora,,
perk )
ii-f- q.
(2.3)
COROLLARIO. Sia,Q
una varietàq-completa
ed A sia una sottova- rietà(chiusa)
diQ ;
si abbia dim A dimQ
= n.Allora,
iitdicai do con--/3 (A)
ilfascio (non analitico)
deigermi delle f icrt-
zioni
olomorfe,
1nai nulle e chevalgono
identicamente 1 suA,
abbiamo :DIMOSTRAZIONE. Proviamo che
ii)
è conseguenza dii).
Si ha la succes- sione esattaPoichè,
per(2.2),
H8-1(A, Z)
= 0 =H8(Q, Z)
per s > ~z+
q, allora si haH8 (Q
modA, Z)
= 0 per s>
n-E-
q. se è validoi), quando
siamax
(q, n + q
-1) 1~,
si ha Hk(Q, 93 (A)) ’‘-’
Hk+1(Q mod A, Z)
= 0.Proviamo
i).
Indichiamo con9 (A)
il fasciodegli
ideali deigermi
dellefunzioni olomorfe che si annullano
su A ;
indichiamo con Z(A)
il fascio suQ
le cui sezioni sonoquelle
del fascio Z che si annullano su A. Si ha la successione esattada cui la successione esatta di
coomologia
Da
(0.3)
si vede 0 = Hq+1(Q, -9(A»
= Hq+2(Q, ~(A)) _ ...
Per concluderebasta osservare che si ha ~k
(Q,
Z(A» -
Hk(Q
modA, Z).
Si
può, evidentemente, ripetere
il discorso ora concluso anche in altricasi,
secondoqnanto
si è fatto intorno alle osservazioni(2.1), (2.2).
Peresempio
se ,X è unospazio
di Stein 1-dimensionale ed A un sottoinsieme analitico(chiuso)
0-dimensionale diX,
alloraH 1 (X, 93 (A))
= 0.Se X è uno
spazio q-completo
o,più
ingenerale,
se X è unospazio coomologicamente q-completo [i.e. J)
=O per ogni k > q
e perogni
fascio analitico
coerente 7
su allora93 (Ø))
~8 k+2 (X, Z)
perk 2 q.
È noto,
per un teorema di Il. J. che unospazio complesso
arbitrario di dimensione n è
cooinologicainente n-completo, quindi
per untale
spazio gli
isomorfismiprecedenti valgono
a cominciare da’~’
z).
In
particolare
se X è una varietàcomplessa
di dimensione n,allora, poichè
X è una varietàn-completa (cfr.
ad es.[7]),
ne segue = U per it > 0(tale uguaglianza
è falsa per 11 =Ù) ;
con lo stesso metodo si vede c e se A è una sottovarietà chiusa con dim A dimX,
allora(X, c~~ ( A ~)
= 0 per it > 0.(2.4)
COROLLARIO. SiaQ
icusottospazio aperto
qcompleto
di unospazio
c1i Stein X. b’icc A mc sottoinsieme analitico
(chiuso)
diQ
con dimAdim Q=n.
indicando con
93 (A)
ilfascio (non analitico)
deigernii
dellemai nulle e che
valgono
identica1nente 1 suA,
abbiamo :DIMOSTRAZIONE. Si
procede analogamente
a(2.3)
sulla base di(2.1).
Quest’ultimo
risultato estende il Korollar 3 pag. 222 di[3],
dove, conlo stesso
metodo,
si provaii)
nel caso c~ = U.§ 3.
(3.1)
LEMMA. U unaperto
diRm+2(/;
si conside1’i immerso natu- in C’"’ e siidentifichi
R2q c09LCq;
allora esiste zcrcaperto q-coliipleto
D c
Cm
CI tale c 1) c- che U ,sia iiii 1’et’j’atto dideformazione
di n.DIXIOSTRAzIONE, Indichiamo con x~1, ... , x,n le coordinate di
R~ ~
conZ1 = x1 i
-~-
i ..., z,n =+
i Ym le coordinate di indichiamo con ... , Xm+2q le coordinate di che si identifica con Cq di coordinate+ 2,~’rn-f-q-f-1 ~
... , =+
In
([4]
Lemma 6 pag.383)
si dimostra che esiste unafunzione g:
R"’ XX R2q - R tale che :
i)
U E R- x(x)
>ii) g (x)
= O perogni
x ~
U, iii)
le derivate di tuttigli
ordinidi g
sono limitate in XR2q.
Fissata una funzione g di tale
natura,
perogni
e ~ O definiamo lafunzione pE :
Cm X Cq -> Rponendo
Per 1
-,- i, j
si indicando conóij
il simbolo diKronecker,
Si
può, quindi,
per laproprietà iii)
dellafunzione g,
fissare un e>
Otanto
piccolo
che perogni (z n+1, ... ,
ECq
lafunzione Ps (z1,
... , Zm ,ZO m +1 ’
... ,)
sia fortemente0-plurisubarmonica
inogni (z1,
... ,zm) E
«Scriviamo P8
= p.Vogliamo
vedereche p è
fortementeq-plurisubarmon,ica
su tuttoUm x
C’l.
Una condizione necessaria e sufficienteperchè
ciò si verifichi è clle perogni punto z° E
C1n x C esista unaapplicazione
biolomorfa zzo delt m 2013
disco
D", = t ( E j=1
1 I
in (1?n M Cq
tale che Tzû (O)
= x° e che POTz"
sia fortemente
0-plurisuburmonica
suD,,, .
Nel nostro caso taleproprietà
èsoddisfatta,
basta porre :Sia,
oraPer
(1.6)
D è unaperto q-completo.
Resta da dimostrare che U è un retratto di deformazione di D. Osser-
^
viamo subito che U infatti se z E
U, allora,
peri)
si han -
e
quindi
p(z)
= O - E 9(.l’) C
0.Inoltre,
si hainfatti,
basta notare che se(x,,..., X,,,,+2,,,) q U, allora,
perii), y(~)...y~-t-2?)==~
e
quindi p (z) 0 , cioè z E
D . Ciò mostra che la funzione continuaj° :
x ~ Cq definita daprende
i valori in U. Consideriamo la funzione F : D X[0, 1]
- D defi-nita da
essa determii a una retrazione di 1) su u.
(3.2)
TEOREMA. Sia G un gruppo abelianofinitamente generato
e sianok,
q, ~i itumei-i iittei-i tali claeallora esiste i7a C’~ un dominio D tale che
Hk (D, Z)
~ G.DIMOSTRAZIONE. In
([4]
pag.384)
si dimostrache,
fissati arbitrariamenteun gruppo abeliano finitamente
generato G,
un intero k >1,
ed un interos ~ k
-~- 3,
esiste uncomplesso
L finito e connesso immerso in RI, tale cheHk (L~ Z)
~ (~ e che L è un retratto di deformazione di unproprio
intorno~I in R8.
Nel nostro caso, essendo per
iii) (n
-q) + 2q h k +
3 e né q,
pos-siamo, quindi,
dire che esiste unaperto
L’ di tale che si abbiaBasta ora
applicare
il lemma(3.1).
(3.3)
TEOREMA. Sia G un gruppo abelianonumerabile ; k,
q, n siano nu-interi tali che si abbia
allora esiste in Cu un dominio D
q-completo
tale cheHk (D, Z)
~ G.DIMOSTRAZIONE. Esiste un
complesso X
connesso localmente finito di dimensione k+
1 per cuiHk (X, Z)
w G. Sipuò
realizzare X in un X contenuto in(4).
SiaDn+q-2(k+1)
il disco reale di dimensione""
n
+ q -
2(k + 1) e
sia 8= X
X allora si haHk (K, Z)
2t2 G.(4) Risultato gentilmente comunicato dal Prof. R. Narasimhan.
Sia U un
aperto
connesso di 1~ fn per cui si abbiaallora esiste per
(3.1 )
un dominioq-eonipleto 1)
in X C9 tale cheUniversità di Pisa.
Istituto di Mateinatica.
BIBLIOGRAFIA
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SORANI G., Omologia depli spazi q-pseudoconvessi, Ann. Sc. Norm. Sup. Pisa vol. XIV (1962) pagg. 299-304.[6]
SORANI G. and VILLANI V., q-complete Spaces and Cohomology, Transactions of the Am.Math. Soc. 125 (1966) pagg. 432-448.