R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
M AURIZIO L ETIZIA
1-motivi di varietà proiettive semplicemente connesse e scoppiamenti
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 66 (1982), p. 107-112
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proiettive semplicemente
connesse escoppiamenti.
MAURIZIO LETIZIA
(*)
È possibile
definire sul =n3(X) @ zC
di una varietàproiet-
tiva
complessa
nonsingolare
esemplicemente
connessa X una strut- tura diHodge
mista([5]) ;
sipuò
inoltre costruire una successione esatta di morfismi di strutture diHodge
miste:- ove
7C,(X)*
è il duale di munito della struttura diHodge duale,
82 indica ilquadrato
simmetrico e r è definita da = a. b ilprodotto
essendo preso nell’anello dicoomologia H*(X, C)
- cheesibisce come estensione di Ker r munito della struttura di
Hodge
indotta daquella
standard diH2(X, C)
tramiteH3(X, C)
munitodella struttura di
Hodge
standard([2]).
L’insieme di tutte le
possibili
estensioni della struttura diHodge
di Ker z~ tramite
quella
diH3(X, C)
è un gruppo chepuò
essere age- volmente identificato con:indicando il
sottogruppo degli
omomorfismi cherispettano
lafiltrazione di
Hodge
e(Ker 7:)z
essendo il reticolosoggiacente
a Ker 7:ossia il nucleo della restrizione di 7: a
82 H2(X, Z) ([1]).
(*)
Indirizzo dell’A.:Dipartimento
di Matematica, Libera Università di Trento, 38050 Povo(Trento).
108
Dunque
la struttura diHodge
mista su determina un insiemedi omomorfismi di Ker í in
H3(X, C) :
è immediato verificare che le restrizioni di tali omomorfismi aS2(H2(X, Z)
n r1 Ker icomposte
con laproiezione:
coincidono. Visto che X è
semplicemente
connessapossiamo
identifi-careH2(X, Z)
r1 con - indicheremocon A(X)
= E9Ai(X)
l’anello di Chow di X per
l’equivalenza razionale,
con cl:A(X) -
-~
H*(X, Z)
l’omomorfismo che associa ad un ciclo la sua classe dicoomologia
e conB(X)
= @Bi(X)
il nucleo di cl per cui seM(X)
è il nucleo della mappa
composta: S2AI(X) # A2(X)
-H4(X, C)
- con la
struttura
diHodge
mista din3(X)c,
dacui siamo
partiti, determina,
viaquella duale,
un omomorfismo p:.M’(X ) ~ J(X)
diM(X )
nella Jacobiana intermedia(di Griffiths)
di X che èdetto 1-motivo di X. li fatto fondamentale che si
può
provare al suoriguardo
è che esso coincide con lacomposizione B2(X ) ~ J(X )
0 essendo la mappa di Abel-Jacobi. Tale mappa
può
essere cos de-scritta : si
identifichi,
per dualità diPoincaré, J(X)
conN = dimc ; -
s’intende che dàluogo
a una formalineare su
C) tramite f
- se c è un N - 2-cicloalgebrico
su X7
omologo
a zero per cui è il bordo di una 2N - 3-catena a 0 associa alla classe diequivalenza
razionale di c la formalineare f
che è peria
l’appunto
ben definita modulo elementi diI1N-3,N(X)~ ~ + H2N-3(X, Z).
In
questa
notavogliamo
esaminare la relazione che c’è tra l’l-motivo,u : .l~(X ) -~ J(X)
di X e 1’1-motivop’: M(X’ )
-J(X’ )
diX’,
X’ essendola varietà ottenuta da X
scoppiandone
la sottovarietà nonsingolare
Y di codimensione
d>2.
Siaf :
X - Y loscoppiamento
inquestione;
sia
Y’= f-1(Y); U = X - Y;
U’ = X’ -Y’; 2: Y - X j :
Y’--~ X’ leinclusioni;
g : Y’ - Y e h : 1I’- U le mappe indotte daf .
Siano inol- tre N e N’ i fibrati normali di Y in X e di Y’ in X’rispettivamente.
Identificheremo come è lecito fare Y’ con
P(N),
il fibratoproiettivo
associato a N per cui
g*N
conterrà come sottofibrato il fibrato tauto-logico
chepuò
a sua volta essere identificato con N’. Indicheremocon F il fibrato su Y’
quoziente
dig*N
per N’.Infine y e
y’
indicheranno la classe diequivalenza
razionale di Ye Y’ in
A(X)
erispettivamente.
Cominciamo conl’esplicitare
la struttura di
A1(X’)
eA2(X’)
La commutatività e l’esattezza dellerighe
deldiagramma:
(in
cui le mappe sonoquelle ovvie)
mostrano che:Si ha inoltre che
~g*
è iniettiva e che:(([4]);
l’ultimauguaglianza
segue dac1(N’ )
+cl(I’)
=g* cl(.N) ;
conci indichiamo la i-esima classe di Chern a valori nell’anello di Chow
o nell’anello di
coomologia
a seconda delcontesto.)
La formula diautointersezione: j*j*(a)
=implica
è iniettiva sug*A{ Y)
-f-- ... + inparticolare
suA~( Y’) -[- Al(Y’)
+tiva in entrambi i casi.
Quanto
alla verifica che le somme scritte sonodirette si osservi che
f * f *
è l’identità - ciò segue dalla formula diproiezione
perf : f * ( f * ( c~ ) ~ b )
=af * (b) ponendo b
= 1 e tenendo conto che per definizionef * ( 1 )
= 1 - cheg* g*
= 0 - per la formula diproiezione
per g : per definizioneg*(1)
= 0 - chef * ( y’ )
= 0 - per definizione - chef * j* = z* g*
e infine che se t=
2* g* cz(N’)
= 0 - dato cheg*Al(Y’)
= 0 .Le asserzioni relative al caso d = 2 seguono da
110
si è usata la formula di autointersezione:
j* j*(b)
=be1(N’),
validaperaltro
perqualsiasi d
-, dag*(c1(N’))
= - 1 N’ è il fibrato tau-tologico
su Y’ - e dalla cosiddetta formula chiave che nel casospeci-
fico assume la forma
f * i*(a)
=Qualunque
sia d abbiamopoi
le formule:e
Quest’ultima
per b = 1 da:Se d =
2,
usando la formula chiave si ottiene:Un
procedimento analogo
aquello
che abbiamo usato per descriveree
A2(X’)
salvo usare successioni dicoomologia
relative o diMayer-Vietoris
inluogo
deldiagramma (*) permette
di stabilire chese d = 2 e
se
d > 3
eche, qualunque
siad,
oveJ°( Y)
è l’ordinaria varietà di Picard diY;
inoltre i vari omomorfismij * g*
considerati sono inogni
caso iniettivi.Ricordiamo infine che la mappa di Abel-Jacobi è una trasforma- zione di
funtori;
inparticolare
idiagrammi:
in cui le frecce orizzontali sono mappe di
Abel-Jacobi,
sono commu-tativi.
Tenuto conto di ciò identificheremo nel
seguito
concon
A1( Y),
conH2( Y, Z),
conJ(X)
econ
J°( Y) .
Passiamo ora a
esplicitare p’: M(X’) - J(X’ 1.
Possiamo scriverespetta
ladecomposizione
in somma diretta di eH4(X’, Z)
e si ha evidentemente:
p’
coincide con p sulprimo
addendo e con lacomposizione
di i* con lamappa di
Abel-Japobi
diB1( Y)
inJ°( Y)
sul secondo addendo.Se invece d = 2 e z -~- c~
+ ny’ possiamo
scrive-re + +
ny’
= cl(a(z)
-ny)
+ cl(ncl(N) + 2* a).
Occorre ora
distinguere
due casi a seconda che esistano o meno unoz1 E
S2AI(X)
e un a~ EAl(X)
tali che cl(zl)
= n~ cl(y)
e cl(i*al)
== - n2 cl con n1, n2 interi diversi da zero.
Se non esistono si ha evidentemente:
e
,u’
è come nel casod > 3.
Se invece zi ed a1 esistono supporremo che nl ed n2 siano i
più pic-
coli interi
positivi
con laproprietà specificata
e indicheremo con no il minimo comunemultiplo
di n1 ed n2 . Sia no =hni
no = eponiamo
Si ha ora : La
restrizione di
,u’
al secondo addendopuò
essere descritta come nei casiprecedenti
mentre =+
+( W§:
è la mappa di
Abel-Jacobi).
La nostra analisi è cos terminata: per
applicazioni
dei risultatiottenuti il lettore interessato è rinviato a
[2]. Ringrazio
il Prof. il.Clemens con il
quale
ho discussoquesta
ricerca.BIBLIOGRAFIA
[1] J. CARLSON, Extensions
of
mixedHodge
structures, Journées de GeometrieAlgebriques d’Angers
(1979, A. BeauvilleEd.).
[2] J. CARLSON - C. H. CLEMENS - J. MORGAN, On the
one-motif
associatedto 03C03
of a simply
connectedcomplex projective manifold (Preprint,
Univer-sity
ofUtah).
112
[3]
C. H. CLEMENS - P. A. GRIFFITHS, The intermediate Jacobianof
the cubicthreefold,
Ann. of Math., (2) 95(1972).
[4]
J. P. JOUANOLOU,Cohomologie
dequelques
schémasclassiques
et théoriecohomologique
des classes de Chern, S.G.A. 5 VII Lectures Notes in Ma- thematics.[5]
J. MORGAN, Thealgebraic topology of
smoothalgebraic
varieties, I.H.E.S.Pub. 48.
Manoscritto