A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
S ILVIO C INQUINI
Sopra le condizioni necessarie per la semicontinuità degli integrali dei problemi variazionali di ordine n
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 6, n
o2 (1937), p. 149-178
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NUITÀ DEGLI INTEGRALI DEI PROBLEMI VARIAZIONALI DI ORDINE n (*)
di SILVIO
CINQUINI (Pisa).
In una recente Memoria
(1)
ho cominciato adoccuparmi
deiproblemi
varia-zionali,
in formaordinaria,
di ordine n, neiquali
cioè si devonotrovare,
fra lecurve
y=y(x),
una certaclasse, quelle
che rendono minimol’integrale
ove n è un numero
intero > 1,
ed f è una datafunzione, proponendomi
di esten-dere a
questi problemi
ilmetodo,
fondato dal TONELLI(2)
e basato sul concetto disemicontinuità, che,
nel cason=1,
ha permesso aquesto
Autore diristilvere,
per primo, questo problema
in tutta la suageneralità.
All’ inizio della citata
Memoria,
nellaquale
ho dato teoremi di esistenza del minimodell’ integrale
ho enunciato le condizioni sufficienti per la semi-e[n
continuità di tali
integrali,
osservando che le relative dimostrazioni(3)
si dedu-cono immediatamente da
quelle
stabilite dal TONELLI pern=1,
esoggiungendo
che mi sarei
occupato
in altro lavoro delle condizioni necessarie per la semi- continuitàdegli integrali
stessi.La ricerca di
queste
condizioni formaoggetto
delpresente lavoro,
che èdiviso
in
cinque paragrafi,
nell’ ultimo deiquali
vengonodedotte,
dalle condizioni neces-sarie per la
semicontinuità, quelle
di LEGENDRE e diWEIERSTRASS,
necessarieper 1’ esistenza dell’ estremo.
(*) Lavoro eseguito nel Seminario Matematico della R. Scuola Normale Superiore di Pisa.
(i)
S. CINQUINI : Sopra l’esistenza della soluzione nei problemi di Calcolo delle Varia- zioni di ordine n. (Annali della R. Scuola Normale Superiore di Pisa, S. II, Vol. V (1936),pp. 169-190).
(2)
L. TONELLI: Fondamenti di Calcolo delle Variazioni. Due volumi. (N. Zanichelli, Bologna, 1921-1923).(3) Vedi anche, S. CINQUINI : Sopra una condizione sufficiente per la semicontinuità degli integrali dei problemi variazionali di ordine n. (Annali di Matematica pura e appli- cata, S. IV, T. XV (1936-1937), pp. 77-86).
Anche
qui,
come nella citataMemoria,
si considerano le curvecon
y(x)
assolutamente continua insieme con le sue derivate deiprimi
n -1ordini,
e tale che esista finitol’integrale
c ovef(x,
y,y’,...., y(n))
è una datafunzione.
e
Rileviamo subito che i
risultati,
a cuiperveniamo
nelpresente lavoro,
pre- sentano la stessageneralità
diquelli
che il TONELLI ha stabilito per n=1(4),
e che
quindi questi
ultimi vengono ad esserecontenuti,
come casoparticolare,
in
quelli
delpresente
lavoro.Premesse
nel §
1 legeneralità,
vengonodate, nel § 2,
le condizioni neces-sarie per la semicontinuità
dell’ integrale
in tutto il campo di definizionec
della funzione
f(x,
y,y’,...., y(n)),
estendendoopportunamente
il metodoseguito
dal TONELLI per n=1.
Invece,
per stabilire le condizioni necessarie per la semicontinuità su una data curva, abbiamo dovutoprocedere
in modo diverso daquello seguito
dalTONELLI per n =1. Le dimostrazioni di
questo
Autore sono basate sullapreli-
minare inscrizione nella curva in
questione
di unapoligonale,
sulleproprietà
di cui
godono queste poligonali, quando
lelunghezze
di tutti i loro lati tendono allo zero, e sul fatto che in tutti ipunti
di un intervallo dell’ asse delle x, che èproiezione ortogonale,
su tale asse, di un lato dellapoligonale,
la derivata delprimo
ordine dellafunzione,
da cui è definita lapoligonale,
ha sempre lo stesso valore.L’idea
che,
nel nostro caso, sipresenterebbe quindi
aprima vista,
sarebbequella
digiovarsi
inluogo
dellepoligonali,
di curve formate di un numero finito di archiy=y(x),
cony(x)
funzione razionale intera digrado
n. Ma ad ognuno diquesti
archi si possonoimporre
soltanton+ 1
condizioniagli estremi,
mentrenel nostro caso avremmo
bisogno
che ognuno diquesti
archi soddisfacesse a 2n condizioni(dovendo
la funzioney(x)
e le sue derivate deiprimi
n -1 ordini avererispettivamente gli
stessi valori della funzioneyo(x),
da cui è definita la curvadata,
e delle sue derivate deiprimi
n -1ordini, negli
estremi dell’ intervallo del- l’asse delle xcorrispondente
all’ arcoconsiderato),
ma evidentementeè,
pern > 1, 2n > n + 1 (mentre
pern =1,
si haproprio 2n = n + 1 ).
D’altraparte
se si pren- dessero pery(x)
delle funzioni razionali intere digrado 2n-1,
sopra ognunodegli
archi inquestione
la derivata di ordine n non sarebbepiù costante,
e per- tanto sipresenterebbero
altri notevoli ostacoli.Abbiamo
superato questa
difficoltàgradatamente,
cominciando astabilire,
nel§ 3,
le condizioni necessarie per la semicontinuità sopra una curvay=yo(x),
tale(4) Vedi L. TCINELLI, luogo cit. in
(2),
Voi. I, Cap. X, pp. 369-381.che la derivata di ordine n -1 della è a
rapporto
incrementale limitato. Le dimostrazioni vengono fattesupponendo,
che lacondizione,
che deve risultarenecessaria per la
semicontinuità,
non siasoddisfatta,
ma, a differenza dalTONELLI,
le curve di cui facciamo uso per provare
che,
in tal caso, sulla curva inquestione l’ integrale
non sarebbe semicontinuoinferiormente,
vengono co-c
struite « immediatamente » sulla curva
data,
cioè facendo uso soltanto di curvecostruite come
nel §
2.Alla fine
del §
3 si deducepoi,
come immediata conseguenza, la forma cheassumono
queste
condizioni nel caso in cui la funzioneyo(x)
abbia la derivata diordine n finita e continua in tutto
F intervallo
di definizione della funzioneyo(x)·
Nel
~~ 4,
in cui viene trattato il casogenerale,
la costruzione delle curve~J2013
viene, invece,
fatta « mediatamente », sostituendocioè,
innanzitutto,
ad alcuniarchi della curva
data,
convenientementescelti, degli
archi di curva definiti da funzioni aventi la derivata di ordine n sempre inferiore ad un numerofisso,
eperciò,
in ultimaanalisi,
riconducendo ilproblema
inquestione
aquello
trattatonel §
3. Dobbiamoqui
rilevare che la costruzione diquesti
archiausiliari,
perquanto
notevolmente diversadall’ originale,
ci è statasuggerita
da un metododi
approssimazione seguito
dal TONELLI per n=1(5).
Come
già
abbiamorilevato,
i risultati delpresente
lavorocontengono,
comecasi
particolari, quelli
stabiliti dal TONELLI per n=1,
ma mentre le dimostrazionidel § 2,
pern =1,
si riducono aquelle
delTONELLI, quelle
dei§§
3 e 4 forni-scono nuove dimostrazioni dei teoremi stabiliti da
questo
Autore per§
1. - Generalità.1. - Generalità.
Per le
generalità
rimandiamo al lavorogià
citato(6),
limitandoci nelpresente
numero a
qualche
cenno e aqualche aggiunta.
a).
Considerato unospazio
adn+ 1
dimensioni(con
n interopositivo),
riferito ad un sistema di assi cartesiani
ortogonali (x,
y,y’,....,
dicesicampo
A[n] ogni
insieme diquesto spazio
contenente tutti i suoipunti
di accu-mulazione
posti
al finito. Inoltre perogni punto (x,
y,y’,...., y(n-i)
diA[n],
e perogni
valore finito diy(n),
supporremo definita una funzionef(x,
y,y’,....,
finita e
continua,
salvo avvisocontrario,
insieme con leproprie
derivate par- zialify(n),
La funzione Co di WEIERSTRASS è
definita, indipendentemente
dall’ esistenza(5) Vedi L. TONELLI: Sur une question du Calcul des Variations. (Rec. Math. Moscou,
T. XXXIII (1926)). Vedi anche, B. MANIÀ : Sull’approssimazione delle curve e degli integrali.
(Boll. Unione Matematica Italiana, A. XIII (1934), pp. 36-41).
(6) Vedi S. CINQUINI, luogo cit. in
(i), §
1, n.- 1.della derivata
parziale y~~z~y~~~,
perogni (x, y, y’,....,
diA[n] ,
e perogni coppia
di valori finitiytn), y(n),
nelseguente
modofl).
Si considerano le curveper le
quali y(x)
è una funzione assolutamente continua insieme con le sue deri- vate deiprimi
n-1 ordiniy’(x),...., ogni punto (x, y(x), y’(x),....,
(con a x b) appartiene
al campoA1°°1,
ed inoltre esiste finitol’ integrale (del LEBESGUE)
Se
ogni punto (x, y(x), y’(x),...., (con a-:-:---x--b)
è interno al campoAlnl,
diremo che la curva è
completamente
interna al campoy).
Sia o una curva diremo chel’ integrale .1,1
e unaunafunzione semicontinua inferiormente sulla curva se, preso ad arbitrio
un numero
E > o,
èpossibile
determinare un in modo che ladisuguaglianza
sia verificata per tutte le curve
appartenenti propriamente
all’ intorno dellaSe
poi c gode
della semicontinuità inferiore suogni
curvaClnl,
diremosemplicemente
che taleintegrale
è una funzione semicontinua inferiormente.Analoghe
definizioni per la semicontinuitàsuperiore
e per la continuità.~).
Avvertiamo inoltre che ci occuperemo soltanto delle condizioni relative alla semicontinuità inferiore[al minimo], perchè quelle
relative alla semicontinuitàsuperiore [al massimo]
siottengono
dalleprime,
cambiando il senso delle disu-guaglianze
che vifigurano.
~
2. - La semicontinuità in tutto il campo.2. - Condizione necessaria per la semicontintutà inferiore.
Condizione
necessaria,
affinchèl’integrale
sia una funzione semi-continua
inferiormente,
è che siC
s?,a u
continua
inferiormente,
è che si abbiaper
ogni y(11).,
in tutti ipunti (x,
y,y’,...., y(n-’»
interni al campoA[n],
e inquelli
di accumulazione di talipunti.
Dimostrazione. - Supponiamo
invece che esista almeno unpunto (xo,
yo,Yo’,....,
interno al campo e un valore finito per iquali
si abbiaPer la continuità della derivata
rispetto
alle suen + 2 variabili,
conside-rato un numero
positivo r¡,
comunquescelto, purchè
soddisfacente alladisuguaglianza
è
possibile
determinare unó>0y
in modo che si abbiaogniqualvolta
siano verificate len + 2 disuguaglianze
h essendo inoltre scelto in modo che
ogni punto (x, y, y’,...., 9 y("»,
soddisfacente alleprime n + 1
delledisuguaglianze (3), appartenga
al campoAlnl.
Si consideri ora la curva
con
Zoo essendo scelto in modo che si
abbia
e che inogni punto
del-l’intervallo
(xo,
siano verificate ledisuguaglianze
è evidentemente una curva
Cl"1,
e in tutto dx n= Yo -
Preso un numero intero
m > 1,
si divida l’intervallo(xo,
in mparti uguali
mediante ipunti
diascisse,
poi
ognuna diqueste parti (xr, xr+1)
si divida in 2nparti uguali
mediante ipunti
di ascisseFissato un numero non
superiore a - ,
2 si definisca in(xo,
unafunzione continua nel
seguente
modo:Zm(X)
e le sue derivate deiprimi
n -1 ordini siano nulle perx= xr,
o,inoltre, posto
sia
z.(x)
viene cos ad essere definita in tutto e, per ele sue derivate dei
primi
n -1 hanno valore nullo. Mediante laperiodicità
diperiodo
definiamo la funzionezm(x)
in tuttoOsserviamo che in tutto
(xo,
è sempree
quindi
anche perogni
essendoConsideriamo ora la curva
con
Per le
(4)
e(7), appartiene
al campoA[n] ,
e siccome esiste finito,tale curva è una curva
C[n]. cm
Considerata la differenza
risulta, applicando
losviluppo
accorciato diTAYLOR,
ove
3t§>
è compreso fra 0 e4")(x),
ed èquindi i ~ ~"
Abbiamoquindi
Preso
E > 0
adarbitrio, essendo
in virtù delle(6),
per la continuità della f
possiamo
determinare un numero mi >1,
in modoche,
per
ogni
interol’integrale
chefigura,
perprimo,
nell’ ultimo membro della(8) sia,
inmodulo,
8.Inoltre,
per un lemma del TONELLI(’), possiamo
determinare un numero m2 >1,
tale che per m > m2 sia
x -x
Pertanto dalla
(8)
risulta per tuttigli
m2,20132013,
, e tenendo contodella
(2)
~e è 8
8
Ma,
per le(6),
preso un adarbitrio, possiamo
determinare un nu- merom~ > 1,
in modo che perogni
interom > m~,
la. curvaappartenga propriamente
all’ intorno(p)n
dellaSe è
quindi
anchem > m~,
’91 per la(9) l’integrale
non è semicontinuoC
inferiormente sulla curva
C.1’41,
contrariamenteall’ ipotesi
fatta.Pertanto se è una funzione semicontinua
inferiormente
in tutti ipunti
e [n] y
y,
y’,....,
interni adA~n~
e perogni y(n),
deve essere verificata la(1).
Inoltre per la continuità della la
(1)
deve essere verificata anche inogni punto
di accumulazione dipunti
interni adAl4.
(7)
Vedi L. TONELLI, opera Cit, in (’~) Vol. I, n.O 79, pp. 213-217. Si prendaAnnali della Scuola Norm. Sup. - Pisa.
3. - Nuova forma della condizione necessaria per la semicontinuità.
Condizione
necessaria,
affinchèl’integrale
sia una funzione semi- continua inferiormente è che si abbiae [n]
continua inferiormente è che si abbia
per tutte le
coppie y(11), y(n),
in tutti ipunti (x,
y,y’,...., y~n-~>)
interni alcampo e in
quelli
di accumulazione di talipunti (8).
Nelle
ipotesi
indicate nel n.°1,
la dimostrazione diquesta proposizione
sideduce immediatamente da
quella
del numeroprecedente.
Ma perquanto
dovremostabilire nel
seguito
conviene dare una dimostrazione diretta.Questa
dimostrazione valeindipendentemente dall’ ipotesi
dell’ esistenza della derivataparziale
Supponiamo dunque
che esista almeno unpunto (xo, ya, yol
internaal campo e una
coppia
di numeri finitiy o Yo
con necessaria-mente,
tali che siaPreso un numero
r~ > 0,
comunquescelto, purchè
tale che si abbiasiccome,
per la continuità della f e della anche la 6 ècontinua,
èpossi-
bile determinare in modo che sia
ogniqualvolta
siano verificatele ’n+ 1 disuguaglianze
~ essendo inoltre scelto in modo che
ogni punto (x, y, y’,...., y(n-i»
soddisfacente alle(13) appartenga
al campoSi consideri ora la curva
con
(8)
Per il teorema del presente numero e per quelli dei n.i 4 ; 6 ; 7 ; 8, b ; 10 ; 11; 14;’l’ipotesi, fatta al n.- 1, che esista finita anche la derivata parziale superflua.
Più generalmente, prescindendo anche dall’ esistenza della derivata parziale si può dimostrare che : condizione necessaria, affinchè l’integrale sia una funzione semicon- tinua inferiormente è che, in tutti i punti (x, y,
y’,....,
interni al campoAlnl
e in-supponendo
inoltre che sia e che inogni punto
di(xo, xoo)
sianoverificate le
disuguaglianze
è evidentemente una curva e in tutto
(zo,
èPer la continuità della derivata
f y (n)
èpossibile
determinare un numero90
>O,
in modo
che,
per tuttigli x
di(xo,
e perogni 0, con- ~ 9o ~
siabbia,
posto 03BB = y0(n) - y0(n)
Ciò premesso, preso un numero intero
m> 1, qualunque,
si divida l’inter- vallozw)
in mparti uguali,
mediante ipunti
di ascissePoi,
considerata unaqualunque
diqueste parti (xr,
la si divida in 2nparti,
mediante i
punti
di ascissein modo
che,
fissato un numero01,
di segno contrario aquello
di~,
cone determinati due
numeri L,, l2,
iquali
risultanosempre > 0,
tali che siaove si è indicata con 1
l’ ampiezza
dell’ intervallo(xo,
si possa definire sul- l’intervallo(xr,
una funzione finità e continua insieme con leproprie
deri-vate dei
primi
n -1ordini,
tale che essa e tuttequeste
derivate abbiano valore nullo per x=xr e per X=Xr+i, e tale inoltre che intutti
ipunti
interni ad unplurintervallo
m dilunghezza L1,
costituito di 2n-s fragli intervalli,
in cuiè stato suddiviso
(xr,
si abbia=Â,
e neipunti
interni alplurin-
tervallo
d2’~r,
costituito dai rimanenti intervalli di(xr,
e aventequindi lunghezza m
m si abbia dx01 (9).
quelli di accumulazione di tali punti, f(x, y,
y’,....,
ypt», considerata come funzione della sola y(n), sia concava verso l’alto (ossia convessa secondo JENSEN).(9) Per costruire la funzione zm(x) basta modificare opportunamente la costruzione fatta al n., 2, ove, essendo
81= - ~,
avevamo potuto suddividere (xr, Xr+i) in 2’~ parti uguali.Per eliminare ogni difficoltà, premettiamo la seguente osservazione :
Si definisca
poi
la funzione in tutto(xo, x~,)
mediante laperiodicità
di
periodo
*2013.
m
Al variare di m abbiamo una successione di funzioni
(m=2, 3,....),
lequali,
per m - oc, convergono uniformemente allo zero in insieme con le loro derivate deiprimi
n -1 ordini.Presi due numeri qualunque a
e #,
entrambi > 0, e tali che siasi considerino sull’ asse delle x i punti Co, Ci, °2’ aventi come rispettive ascisse 0, a,
/?.
Definiamo una funzione z(x), con
prendendo z(n)(x) ==
l,
per Co x ~ CL; z(n)(x) =() ~’
perCí --~
x C2 .Fig. 1.
Per la (a) risulta
z(n-1)(C2)=O
(ove per brevità indichiamo, qui e nel seguito, con F(C)il valore che F(x) assume per x uguale all’ ascissa di C).
Poi di seguito a (Co, C2) si prenda un intervallo (C2, C22) di ampiezza
a+P,
e siae si prenda
z(’~)(x)=9~,
per C2xC3;z(n)(X) = Â.,
perRisulta evidentemente
z(’~-1>(C2~)=0, ~"-~)(~2)==0;
ed inoltre, in tutto 1’intervallo (Co,la derivata
z(n-2)(x)
ha segno costante (positivo o negativo secondochè è~~0),
e si annulla soltanto negli estremi,Se ora prendiamo di seguito a (Co, C22), che ha ampiezza
2(a+fl),
un intervallo (C22, C23),di ampiezza
2(ct-}-~)~g,
noi potremo determinare lc3 in modo che risultiInfatti, suddividiamo (C2t, C2s) in quattro parti mediante i punti di ascisse
e prendiamo z(n)(x) =
91,
per C22 x C,, e per C7 X C,~,3; e =l,
per 05 x C7 . Allora, qualunque sia k3, risulta e inoltre siccome in (°22,023)z(’~-2)(x)
ha segno costante (contrario a quello che ha in(CO,
C22)) e si annulla soltanto negli estremi, possiamo determinare k3 in modo che siae quindi anche
z(’b-3)(Ca) = 0 ;
e k3 risulta certamente > 0.In generale, avendo determinato l’intervallo (C0
°28)
e definito in esso laz(n)(x),
pren-deremo
(°28, °28+i)
di ampiezza[2(a+~)(l+~)(l+~....(l+~)]~+i.
Poi, se j è un numero intero tale che
2~~2~+~
per determinare l’ampiezza di(Q,
considereremo l’intervallo
(Oj-2S, C _zs+!),
e, secondochè in questo intervallo è : I)z(n)(x) = 03BB,
Potremo
quindi
determinare un interom~ a 1,
taleche,
perogni m> mi,
sia in tutto(x,, zoo)
Consideriamo ora la successione di curve
con
Evidentemente ogni
curva è una curvaClnl.
Considerata la differenzae tenuto conto della formula di definizione della funzione 9 di
WEIERSTRASS,
abbiamo -- -
oppure II)
z)(n)(x)=03B81,
prenderemo l’ampiezza di uguale a quella dell’ intervalloconsiderato, moltiplicata rispettivamente se ha luogo il caso I), per a se considerato, moltiplicata rispettivamente
a ks+1,
se ha luogo il caso I),fl
seha luogo il caso II), e in
(Cj,
definiremo~)(~)===~
se in(C-2S, C~2a+1)
èe viceversa.
Qualunque sia e potremo
determinare in modo che sia anche
Alla fine veniamo a determinare un intervallo
C2n)
di ampiezzatale che la somma delle sue parti, in cui è = l, ha ampiezza
e quella delle parti, in cui è 5’9(z) =
81,
ha ampiezzaInoltre avremo
Ciò premesso, per costruire la richiesta funzione zm(x), basta dividere l’intervallo (xr,
in parti proporzionali a quelle in cui è diviso e in ognuna di queste parti pren- dere per valore di
zm(n)(x),
quello che z(n)(x) ha nella parte corrispondente di (CO,C2n).
Preso
E > 0
adarbitrio, possiamo,
come al n.°2,
determinare un numero m2 in modoche,
per ciascuno dei dueintegrali
chefigurano
perprimi
all’ ultimo membro della
(19), sia,
in valoreassoluto,
8.Rimane da esaminare 1’ ultimo
integrale.
Indicato conA(’),
ilplurintervallo
somma dei
plurintervalli (r =-- 1, 2,...., m),
e con ilplurintervallo
sommadei
A(-), (r=1, 2,...., m),
abbiamoove
per la(12),
in virtù delle(14),
risultaessendo 1
lalunghezza
delplurintervallo
D’ altra
parte,
tenendopresente
la formula di definizione della funzioneC9,
eapplicando
alla differenzala formula del valor
medio,
abbiamo~
Pertanto
prendendo
ilvalore assoluto,
essendo afortiori 10 00,
per la(15)
risulta
l2
essendo lalunghezza
2delplurintervallo
Abbiamo
quindi
dalla(19),
tenendo conto della(17),
e osservando che dalle(16)
e
(17)
si deducee1 l,
,se i , per
ogni m > mí,
m2 ; e si conclude in modoanalogo
allafine del n.O
2,
tenendo ora conto della continuità della funzione t9.4. - Condizione necessaria per la
continuità.
Dal teorema del n.O 3 e dal capoverso
~)
del n.O 1 si deduce che se l’ inte-grale
è funzione continua deve essere Cper tutte le
coppie y(n), y(n),
in tutti ipunti (x,
y,y’,...., y(n-i)
interni alcampo e in
quelli
di accumulazione di talipunti,
equindi
f deveessere funzione lineare della
y(n),
ossia§
3. - La semicontinuità su una data curvaCl"1,
definita da una funzione con derivata di ordine n limitata.
5. - Prima condizione necessaria per la semicontinuità inferiore.
Sia
una curva
CM, completamente
interna al campoj4M,
e tale che esista unnumero finito modo che si abbia in tutti i
punti
di(ao,
inesiste
finita,
a
dxn
esiste finita,Allora,
set’ integrale
è semicontinuo inferiormente sulla curvaa
o 9lo
pseudointervallo
dei valori di x dell’intervallo(ao, bo),
neiquali
esistefinita la derivata
d"yo(x)
dx Y ed ècon B
o(-v)=
9-1
r - ,2,....,
,....,n , /
deve eve avere misura nu a.avere misura nulla.Dimostrazione. -
Supponiamo
invece che la misura dellopseudointervallo
dei
punti
di(ao, bo),
in cui esiste finita la ed è verificata la(23),
nonsia nulla. Indicatala con
2~u, possiamo
trovare un e un insieme chiuso E diquesti punti,
di misura e tale che in esso sia sempreInoltre per la continuità della
possiamo
determinare un numeroposi-
tivo
~ 1,
in modoche,
se x è unpunto qualunque
diE,
si abbiaogniqualvolta
sia soddisfatta ladisuguaglianza y~n~-yp’~~(x~ ~ ~,
e che inoltretutti i
punti (x, y, y’,...., y(n-1~)
soddisfacenti alledisuguaglianze
appartengano
al campoIndicato con M il massimo modulo di
f(x, yo(x), yo’(x),...., y~’~>)
per tuttigli x
di(ao, bo)
e per tuttigli y(n)
soddisfacenti alladisuguaglianza N+ 1,
preso un
E > 0
ad arbitrio e subordinato ad esso un tale che sia èpossibile
determinare un numero finito di intervalli di(ao, bo),
non sovrap-ponentisi,
dilunghezza complessiva
nonsuperiore
a e tali che in essi siano contenuti tutti ipunti
dai- E.Se
qualcuno
diquesti
intervalli haampiezza >~,
noi lo divideremo in un numero finito diparti,
ognuna dellequali
abbiaampiezza
nonsuperiore
ab,
efra
gli
intervalli cos ottenutisopprimeremo quelli
che noncontengono
almenoun
punto
di E. Verremo cos ad avere un numero finito di intervalli di(ao, bo)
di
lunghezza complessiva
non-superiore
a uí+ a,
e checontengono
tutti ipunti
di E.Fissato un numero
2>0,
nonsuperiore a ,
2procedendo
come al n.O 2 eprendendo
per(xo, xw)
successivamente ciascunodegli
intervalli(25),
si costruiscasu ciascuno di essi la funzione e si definisca
poi
una curvaponendo
perogni x, appartenente
ad almeno unodegli
intervalli(25),
e
negli
altripunti
di(ao, bo)
Per
quanto
si è visto al n.O 2 esiste un numero mo >0,
taleche,
perogni m >
mo,sono verificate le
(7),
equindi
la curvaappartiene
al campo -inoltre tenuto conto della(22) 1’ integrale e[n
esiste finito equindi
è una curvaConsiderata la differenza Cm
abbiamo
evidentemente,
eprocedendo poi
come al n.°2,
ove
Ùii9)(z)
è compreso fra e. In modo
analogo
al n.° 2possiamo
determinare un numerom’ >0
in modoche,
perogni
interom > m’,
ciascuna delle due somme, chefigurano
perprime
all’ ultimo membro della
(26),
sia in modulo ~.Inoltre,
indicato conC(E)
ilcomplementare
di Erispetto agli
intervalli(25),
abbiamo evidentementee
quindi
tenendo conto che inogni punto
E è verificata la(24),
mentre inogni punto
diC(E),
la funzioneintegranda
è in e ricordando che la misura diC(E)
è nonsuperiore
a o, dalla(26) abbiamo,
siccome~, ~ 1,
se " E
1’2
perogni
m > mo, ,se è per
ogni
m"Ma per le
(6),
preso adarbitrio, possiamo
determinare un numeropositivo
m~ tale che perogni
la curvaappartenga propriamente
all’ intorno della e
quindi
per la(27) l’integrale
non è semicon-tinuo inferiormente sulla curva
c
Pertanto se è semicontinuo inferiormente sulla curva lo
pseudo-
intervallo dei
punti (J 8i (ao, bo),
neiquali
esiste finita la derivata ed èverificata la
(23),
deve avere misura nulla.Osservazione. - È
darilevare,
per ilseguito,
che in ciascunodegli
estremidell’intervallo
(ao, bo)
la funzioneym(z)
e le sue derivate deiprimi
n-1 or-dini hanno
rispettivamente gli
stessi valori dellayo(x)
e delle sue derivate deiprimi
n -1 ordini.6. - Seconda condizione necessaria per la semicontinuità inferiore.
Se la curva
soddisfa alle condizioni del
5,
condizionenecessaria,
affinchè l’ inte-grale
sia semicontinuo inferiormente sulla curva è che abbiao
omisura nulla lo
pseudointervallo
dei valori di x dell’ intervallo(ao, bo),
nei
quali
esiste finita la e non è verificata per tuttigli y(n)
ladisuguaglianza
... i .. . I fu’ i I">ove (r)( )
=_1 o n .
o dx 1 -L,~....~!.
Dimostrazione. -
Supposto
invece che lopseudointervallo
E’ deipunti
di
(ao, bo),
neiquali
esiste finita la ed esiste almeno un numero fi- nitoy~’~~,
tale che risultiabbia misura
positiva,
con considerazionianaloghe
aquelle
fatte dal TONELLI(10),
ma
opportunamente modificate, possiamo
determinare un numerofisso A,
diversodallo zero, un
numero q>0
ed unopseudointervallo E’,
di misura ~ti> 0,
inogni punto
delquale
esista finita la e sia verificata ladisuguaglianza
Preso un numero
positivo ó 1,
tale che tutti ipunti (x,
y,y’,....,
soddisfacenti alle
disuguaglianze
appartengano
al campo indicato con lVl il massimo modulo di -per tutti
gli x
di(ao, bo)
e per tuttigli y~n~,
con(N
essendoil numero che
figura
nella(22)),
preso une>0
ad arbitrio e subordinato adesso un
o>0y
con e e,ripetendo
le considerazioni fatte al n.O5,
pos- siamo determinare un numero finito di intervalli di(ao, bo),
nonsovrapponentisi,
(so) Vedi L. TONELLI, opera cit. in
(2),
Vol. I, n.o 91, a) pag. 256.di
lunghezza complessiva 1
nonsuperiore
a iquali contengano
tutti ipunti
diE,
siano tali che ciascuno di essi abbiaampiezza
nonsuperiore
a~,
e
contenga
almeno unpunto
di E.Per la
continuità
della èpossibile
determinare un numero in modoche,
perogni x appartenente
ad uno almenodegli
intervalli(30), sia,
perogni I o I -- 01,
’
Fissato un numero
01,
di segno contrario aquello di l, con
procedendo
come al n.O 3 eprendendo
per(X07 xro), successivamente,
ciascunodegli
intervalli(30),
si costruisca su ciascuno di essi la funzionez.(x) (11),
e sidefinisca la curva *
ponendo,
perogni x appartenente
ad uno almenodegli
intervalli(30),
e
negli
altripunti
di(ao, bo),
Per
quanto
abbiamo visto al n.° . 3 esiste un numerom1>1
taleche,
perogni
sono verificate le(18)
in tutti ipunti appartenenti agli
intervalli(30),
e
quindi
la curvaappartiene
al campoAl"1 ;
per la(22)
esiste finito l’inte-grale
equindi
si conclude facilmente che è una curva CM.Cm
Considerata la differenza
abbiamo
evidentemente,
eprocedendo poi
in modoanalogo
al n.°3,
(11)
È da tener presente che, nel secondo membro della (16) del n.o 3, si dovrà sosti- tuire al posto di l, successivamente, l’ampiezza di ognuno degli intervalli (30).Con considerazioni
analoghe
aquelle
fatte al n.O3, possiamo
determinare unnumero
m’ > 0
in modo che perogni
interom> m’
ciascuna delle due sommeche
figurano,
perprime,
nell’ ultimo membro della(32) sia,
in valoreassoluto,
minore di e.
Indicando con il
plurintervallo (chiuso)
somma di tutti iA(’),
di cui al n.° 3 eráativi
ai vari intervalli(30),
e cond2’~~
ilplurintervallo
somma di tuttii
A(’)
di cui al n° 3 e relativi ai vari intervalli(30),
e conC(Ei(m»
l’insiemecomplementare, rispetto
a diquella parte Ei(m)
diE,
che è contenuta in abbiamoIn
ogni punto
di è verificata. la(29),
e inogni punto
diC(E~’~~),
la cuimisura è non
superiore
a 6, il massimo modulo della funzioneintegranda
è nonsuperiore
adM,
equindi, ragionando sull’ integrale
esteso a in modoanalogo
al n.° 3 tenendo ora conto della
(31) (cfr. la (20)),
si deduce dalla(32),
indi-cando con
12
lalunghezza
delplurintervallo
e
quindi, poichè
la misuran1(E/"’»
di non è inferiore alla differenza fra laIunghezza 4
delplurintervallo
e il numero ci, siccome è ed anche Ma e,risulta,
Sommando membro a membro le
analoghe
delle(16)
relative a tuttigli
inter-valli
(30),
e cos pure leanaloghe
delle(17),
abbiamoda cui si deduce
e
quindi
risultase è is
32013 . /
- 1/
. E si concludepoi
in modoanalogo
al n.° 5.Osservazione. - Può
ripetersi
l’osservazione fatta alla fine del n.° 5.7. - Condizione necessaria per la continuità.
Dal teorema del n.°
6,
tenendopresente
il capoverso~)
del n,°1,
si deduce che : se la curvasoddisfa alle condizioni del n.O
5,
condizionenecessaria,
affinchè l’ inte-grale
e siauna
funzione continua sulla curvaC[n],
o èche,
. tutti ivalori di
y(n),
la funzionef(x,
y,y’,...., y(n)) abbia,
in tutti ipunti della
curva la forma
seguente
8. - Curve definite da funzioni aventi derivata di ordine n finita e con-
tinua. .
Se
è una curva Clnl
completamente
interna al campoAlnl,
tale che la derivata di ordine n dellayo(x)
sia finita e continua in tutto l’intervallo(ao, bo),
le condizioni necessarie date ai n.i 5 e 6 assumono la forma
seguente :
a).
Condizionenecessaria,
affinchè l’integrale
- semicontinuoa).
Condizionenecessaria,
affinchèl’integrale o
sia semtcontinuo inferiormente sulla curvaCJn],
è che siabbia,
perogni
x di(ao, bo),
b).
Condizionenecessaria,
affinchèt’ integrale
9 siasemicontinuo
cenl
(12) Per la dimostrazione cfr. L. TONELLI, opera cit. in
(2),
Vol. I, n.O 93, pp. 258-259.inferiormente sulla curva che si
abbia, ogni x di (ao, bo) e
per tutti i valori diy(n),
Ciò segue immediatamente dai teoremi dei n.~ 5 e 6
rispettivamente.
Osservazione. - Può
ripetersi
~ osservazione fatta alla fine del n.° 5.§
4. - La semicontinuità su una data curva C M(nel
casogenerale).
9. - Prima condizione necessaria per la semicontinuità inferiore.
Se
è una curva
completamente
interna al campo A[n], condizione neces-saria,
affinchèl’integrale
sia una ficnzione semicontinua inferior-cini
mente sulla curva è che lo
pseudointervallo
dei valori di x dell’ in-tervallo
(ao, bo),
neiquali
esiste finita la derivata ed ècon (r)( )
=J’
,r =1, 2,...., n ,
abbia misura nulla.con
Yo x - r- , ,....,/
a misura nu a.Dimostrazione. -
Supposto
invece che la misura dellopseudointervallo
deipunti
di(ao, bo),
neiquali
esiste finita la ed è verificata la(34), sia > 0
e indicatala con
2~C, possiamo
trovare 0 e un insieme chiuso E’ diquesti punti,
di misura,u’ >,u,
e taleche,
in esso, sia sempree che il modulo di
YÒn)(x) ammetta,
inE’,
un limitesuperiore
finito che indiche-remo con N.
Per la continuità della
possiamo
determinare un numeropositivo ó 1,
in modo
che,
se x è unpunto qualunque
diE’,
e(x,
y,y’,....,
è unpunto
di soddisfatte le
disuguaglianze
sia
b essendo inoltre scelto in modo che i
punti (x, y, y’,....,
soddisfacenti alleprime n+ 1
delle(35), appartengano
al campo. Sia
lVlo
il massimo modulo dif(x, y, y’,...., y~n~)
perogni (x, y, y’,....,
soddisfacente alle
prime n + 1
delle(35),
e perogni i y(n) i ----N+ 1,
e sia M ilmassimo modulo di Y(
y’,...., y~n>)
pergli. stessi
valoridi x, y, y’,...., y(n).
~ c
Si indichi
poi
conDn,
il valore( - I ) 2
2n-2 3~-s...· (n - 3)~ (n - 2) 2 (n -1 )
del determinante
e con
1’n
ilmaggiore
dei valori assoluti dei suoi minori di ordine n -1.Fissato un numero
positivo
eo, conove
determiniamo un numero
positivo
tale che siae
che,
se J è unopseudointervallo
di(ao, bo)
di misura nonsuperiore
a 00, risultiSia R un numero intero
positivo ~ 1.
80
Costruita la successione gi, g2, g3,....,
degli
intervalli di(ao, bo), contigui
alla,pseudointervallo E’,
siav’R
il minimo intero taleche,
indicato ilJR
ilplurin-
tervallo costituito da tutti
gli
intervalligv’ R +2,....,
siaB n n
e inoltre la
lunghezza
diJR
non siasuperiore
a 00.Soppressi
dall’ intervallo(ao, bo)
ipunti
interniagli
intervalli gi, g2,...., nonchè ipunti
ao,bo
se sono estremi di uno almeno diquesti intervalli,
si ot--tiene un numero finito di intervalli di
(ao, bo), i2’,...., 2’vR , (con V*R ---- V’R),
dilunghezza complessiva
nonsuperiore
a e contenenti tutti ipunti
di E’..Fra