A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
L IONELLO L OMBARDI
Sulla semicontinuità degli integrali di Fubini-Tonelli
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 12, n
o1-2 (1958), p. 129-153
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SULLA SEMICONTINUITÀ
DI FUBINI - TONELLI
di LIONELLO LOMBARDI
(Milano)
Introduzione
La teoria
degli integrali
di Fubini-Tonelli è stataoggetto
di ricer-che dei
proff.
Faedo eMagenes. Al
Faedo si debbono le condizioni necessarie e sufficienti per la continuità di talifunzionali,
nouchè alcune condizioni necessarie per la loro semicontinuità. IlMagenes
si èoccupato,
in uno studio
sistematico,
di dare cond.izioni sufficienti per la semicontinuitàe l’esistenza
dell’estremo,
trattando anche lecorrispondenti equazioni
diEulero :
queste
ricerche concernono una classe diintegrali
diFubini-Tonelli,
« quasi-regolari positivi
», secondo la definizione data dalMagenes
stesso.Nel
presente lavoro,
che costituisce una rielaborazione della mia tesidi
lau-rea presso l’Università di
Pisa, sull’argomento «Integrali
di Fnbini.Tonelli »propostomi
dalprof. Faedo, io
do un’altra definizione diintegrale quasi- regolare positivo.
Con taledefinizione,
e con un’ipotesi ausiliaria,
dimostroche
ogni iiit,grale quasi-regolare posztivo
è semicontinuoinferiormente.
Non misembra che i miei risultati siano ricondncibili a
quelli
delMagenes ;
nèd’altra
parte
conoscoesempi
incui,
pur avendosi laqnasi-regolare positi- vità, l’ ipotesi
ausiliaria introdotta non sia verificxta.§
1. -Definizioni.
1. A : Iiisieme
aperto
dellospazio
cartesiano84 (x ,
YIy2).
2. Punti
P, Q,
P è ilgenerico punto
delcampo A,
eQ
ilgenerico punto
delpiano
cartesiano(y’ , y’)
di cui chiamoQo l’origine.
3. Funzione
f (P, Q) :
funzione continua assieme alle sue derivate4. Bilinea C : è una
coppia
di funzioniy~ = y1 (x) (a ~ x ~ $)~ y2 - y2 (z)
1 reali ed assolutamente
continue,
tali che tutti ipunti
deltipo (x ~ z ~ M ?
1 Y2(Z»
1 cheappunto
chiameremo «punti
dellabilillea »,
siano9. Annali della Scuola
contenuti in A. Una bilinea è
pertanto
unasuperficie
dellospazio 84 (~ ~
9 YI9 Y2) -
°5. Ordinarietà . Una bilinea si dice ordinaria se esiste unito
l’integrale (di Lebesgue)
" -"Nel
seguito
ometteremo perbrevità, quando
non vi siapossibilità
diequi-
voco, l’indicazione dei limiti
nell’ integrale.
6.
lipschiziaitità.
Una bilinea O si dice di classe 1[di
classe
2], [lipschiziana],
se le funzioni e Y2(y),
che c’biameremo « com-ponenti
dellaC »,
nanno continue le derivateprime [hanno
continue lederivate
prime
eseconde], [sono lipschiziane].
Tuttequeste
bilinee sonoordinarie, qualunque
sia lafunzione f.
7.
Topologia.
Se 0 è una bilinea e e unnumero > 0,
diremo intorno e della C 1’ insieme deipunti
lacui
- distanza in84
daipunti
dellabilinea è
à o.
Perbrevità,
chiameremo_C
una bilinea le cuicomponenti
siano e
y2 (z) (c z d) .
Una bilinea C si dirà tenentepropriamente
all’intorno e dellaC,
se è .b)
Perogni x
comune aisegmenti
ab e ab èe)
Perogni z
comune aisegmenti
ed e cd èd)
Perogni x a
edappartenente
e perogni z
c ed appar- tenente a cd èe)
Perogni x ~ ó
edappartenente
a ab e perogni z >
d ed appar- tenente a cd èTutti i
punti
della 0appartengono quindi
all’ intorno e della C,(1)
,
,
(i) Problemi di Calcolo d. V. concernenti funzionali che presentano analogie con
gli integrali
di F. T. sono stati studiati mediante metriche diverse :v. ad esempio M. PICONE, Let. di Analisi Funzionale (Cap. 2-3), Tnmminelli Roma, 1946.
G. FICHERA 1 ) Sull’ubicazione e l’unioità delle e8tremanti del polinomiale quadratico nella sfera di Hilbert (Pubbl. INAC n. 160, 1949. ’ ’
G. FICHERA I Sui fnnoionali continui con la metrica di Ft-échet. (Atti Lincei, 1947,
vol.
II,
fasc. 2).1
8.
(,),
7 semicontinuità. Se C è una bilineaordinaria l’integrale
che il Faedo
chiamato
integrale
diFubini-Tonelli,
si dirà seinicoiitiiiao inreriormeme[superiormente] [contil uo],
su O se, nellatopologia
dellospazio
delle bilinee testèintrodotta,
siha,
consideraudo come un fnnziona e deanito sulle biliueeordinarie,
Se su O
risúlta
I7 y2) = +
00, si dirà che I(y1, y2)
è semicontinuo infe-riormente su C se è lim
y2) = +
00. ,’, 9. Funzioue
8 (P, Q):
è una funzione.arbitraria,
reale e coartinna con10.
Bs (P, Q, Q).
SeQ - (,yi , ,~)
è un altrogenerico punto
delpiano
(yr , y]) ,
definiamoLa funzione
Bf 8
è bilineare nelleYI, y2
·11.
Funzione 8~ 9 Q ~ Q)
di Weierstrass : è definita da12.
Integ1’ali 8q
r p e q r p. Diremo che Iy2)
èSq
i- p(quasi-rego.
lare
positivo rispetto
adS)
se è sempre. Diremo che q r p
(quasi-regolare positivo)
se esiste almeno una funzione S tale che siaSq r p (2).
(~) V. bibliografia finale per i numeri tra
[ ].
(2) Il Magenes ohiama invece un iutegrale quando esso soddisfa alle seguenti 3
condizioni _ - ... - w - --
3, f (P, Q) è la somma di una funzione non negativa e di una del tipo
i
fs (P, Q).
SeI (y1, Y1)
e definiainoLa
fs
si ottiene cioè sottraendo daQ)
la funzione bilineareQo, Q)
relativa
all’origine Qo.
Per la 1.3è fs (P, Q~ ~ 0 . Iuoltre, posto
e
1 (y~ ~ y2) è Sq
r p. Infatti èÈ poi,
avendosiper
ogni
i P.14. Funzione
cpR.
Sia dato unintegrale
Consideriamo unnuovo
integrale
dedotto da esso secondo la defini.,
zione
N.
13. Se R è unnumero > 0
indicheremo concpR
una funzione diP
e Q
soddisfacente alle condizioniseguenti
R R R R R ·R /
1)
Sia continua con /2)
Sia tale cheP integrale sia q r
p .3)
Risulti sempre edinoltre,
per~+~2~~
4)
Esista’ almeno una funzioneS (P, Q) ,
tale che-
. siaSq r p,
ed almeno un numeroW,
tali chesia
sempreOSSERVARONO. Ponendo sarebbero soddisfatte le condizioni
1), 2)
e3),
ma ingenerale
la4)
non lo è : basta considerarel’esempio
f _-_ yi2 -~ y22
per sincerarsene. Ilsignificato
della funzione(pR
èquello
diuna funzione avente tutte le
proprietà
della coincidente con lafs
stessaper P qualsiasi
eper Q
nel cerchio di centroQo
e diraggio R,
edavente,
fuori di
questo cerchio,
uucomportamento
all’ infinito simile aquello
diuua funzione bilineare
nelle yi
ey2:
se laf
è bilineare inquesti
suoiargomenti, ponendo
si verifica subito che è verificata una condizione.del
tipo 4):
infatti la bilinearità dellaf implica quella
dellafs.
15.
Integrale
a. b. I(Y1 , Y2)
si dice a. b(asintoticamente bilillearizzabile)
se, per
ogni
numero realepositivo R,
si conosce unprocedimento
per costruire unacp R
OSSERVAZIONE. Come vedremo in
seguito,
unintegrale I (Y1 , Y2) può
essere
contemporaneamente
eS r p
in ciii8 (L’, Q)
e 8*(P Q)
sono due funzioni diverse. Si possono
quindi
dedurre da due diversiintegrali 1 (y1, y~) :,
cioè~ fs dx dz dz. Ora,
se si conosce
un
procedimento
di asintotica bilinearizzazione apartire
dafs,
se ne deduceimmediatamente un altro a
partire da fs* : basta a
tal .fine notare che lafunzione
fs -,fs*
è bilineare nelle~1~2’
L’asintotica bilinearizzabilità èquindi
intrinsecaall’ititegrale considerato,
e nondipende
da uuaparticolare
scelta della funzione
S (P, Q).
§
2. -Alcuni criteri
ecritiche alle definizioni.
Faccio ora alcune osservazioni atte a motivare la definizione di inte- Base del mio studio è il
seguente teorema,
dovuto a S. Faedo[2]
Se A
(P),
B(P),
C(P),
D(P)
sonofunzioni
continue in tutto il ca1npo A assieme alle loro derivateBoo,
ICz
e allora .è continuo su
ogni
bilinea delcampo (1).
Inolt10eogni integrale
continuo ha laforma
2.1[S. Faedo; [1], [2].]
(1) Non è necessario dire «bilinea ordinaria » dato che questo particolare integrale
esiste finito su ogni bilinea. Quest’osservazione ci sarà utile iu seguito.
Tonelli, trattando
ilproblema
della semicontmuità dell’integrale
~ (y) =
lm dato laseguente
defini zi one diintegrale g(y) quasi regolare positivo [1,
voi.1] : «e7(y)
si dice q r pquando,
per x, y nel campo A eper y’ qualunque,
èRicordiamo che Tonelli chiama
«figurativa »
la funzioneconsiderata
però
come fuuzione della solay’,
per x e y fissati. La definizione diintegrale
q r p sipuò quindi
dare inquesti termini, perfettamente equi-
valenti ai
precedenti.
si dice q.r.p
quando,
comunque fissati x e y nelcampo A,
lafigurativa di ~ (y)
è una funzione concava verso l’alto(in
sensodebole.
Sempre Tonel1i,
nella stessa opera, hadimostrato
checarattetoistica
afflitchè
uit siaconitinuo
è clae lasua per
ogni (x
e1/)
iitA,
sit unafunzione lineare (1)
dellay’.
osserviamo che il fatto che
f (y’)
sia uua funzione concava versol’alto, significa
che perogni y’
esiste una funzione lineare diy’,
che chiaiiieremoLY’(y’),
e soddisfacente perogni y’
alla condizioneLy 1(y’) ~,f’(y’) .
Oragli integrali
che hanno uuafigurati va
ditipo LY’ (y’)
soiio
appnnto quelli continui,
equindi possiamo
darequesta
terza defini-zione, equivalente
alle dueprecedente
di iquasi-regolare positività.
si dice q r p,
quando,
comunque fissatix, y , y’,
con(x , y)
inA,
esiste uncontinuo,
tale chesia ed
inoltre
si abbia perogni y’ ».
Partendo dal concetto di
quasi regolare positività,
Tonelli ha dimostrato il suo fondamentaleTEOREMA: .
Ogni integrale CI (y)
semicontinuoiuferiormente.
L’ultima forma data alla definizione di mette in rilievo il
legame
esistente fraquasi-regolare positività
e continuità.Il teorema di Faedo ci dice
quali
sonogli integrali
continui :sono cioè
quelli
la cuifigurativa (la f
cioè considerata come funzione della solaQ)
è una funzionebilineare,
perogni
Pfissato,
delleyi ~ y2 .
Ho
quindi
dato la definizione diintegrale 1 (Yt , y2) q r p
im modo che fraquasi-regolare positività
e continuitàdegli integrali
di Fubini-Tonellicorra la stessa relazione che vi è nel caso di e7
(y) .
Infatti la definizione12,
tenuto conto delle definizioni 10 e
11, equivale
allaseguente
(i)
In generale non omogenea~,« I (yi , y2)
si dicequando,
comunque fissatiPe ~~(~1~2),
esiste un
integrale
continuo clie ingenerale
dipendenderà
da P e daQ,
tale che si abbia ’OSSERVAZIONE. Si noti che la definizione di
integrale
dipende
da un elemento indeterminato : la funzione S.Questo
fatto nontrova riscontro nel caso
Infatti,
nel caso di~ (y)
lafigurativa
diintegrale
continuoLY’(y’) ,
di cui si èparlato,
èperfettamente
determinata : il suografico
nonpuò
essere altro che latangente
nelpunto (y’ ~ f (y’)
algrafico
dellafigurativa di ~ (y) .
Nel caso di~1 (y1, y2)
la cuifigurativa è
unasuperficie,
succede inveceche,
fissatiP
eQ,
possono esistere varie funzioni bilineari diy2 ,
soddisfacenti alle condizionia)
eb).
Peresempio,
se è12 + y’2
@ponendo
le
a)
eb)
sono soddisfatte perqualunque k
soddisfacentealla
(Si
veda anche l’osservazionedopo
il 3° criterio di q r p pag.139).
In altri
termini,
se80 (P, Q)
è unaqualunque
funzione continua consoddisfacente in
più alla ’o’ 2 ,
alloral’integrale
Concludiamo
quindi
che la necessità di introdurre un elemento indeter- minato nella definizione diintegrale
diFubini-Tollel.li
è dovuta alla natnra diquesti funzionali,
e non ad una sostanziale diversità fraquesta trattazione
equella
cheTonelli
ha svolto per ilproblema
della semiconti-nuità
di 9 (y)
..Darò ora alcuni
criteri
tutti di immediatadimostrazione
atti a verifi-care la
positività
diy2) . Premetto
ilseguente
>
TEOREMA : necessaiia
afjinchè
1(yl , Y2)
sia q 10 Pè che si abbia
contemporaneanente
Infatti,
per le1.l, 1.2, 1.3,
fissati Pe Q
eposto
si hail che
significa che~
fissati comunque P ef (P ~ Q)
considerata comefunzione della sola è concava verso l’alto : ne segue la 2.2
a). Analoga-
mente si ottiene la 2.2
b). Queste
condizioni non sonoperò
sufficienti a ga- rantirela q
rpositività.
Consideriamo infattil’esempio
Si ha
Prendiamo
==(12)
sulla retta di Se esistesse unafunzione S tale che
I (y~ ,
fosse8 q r p,
essendof (P , Qo) =,~yi (P , Qo)
=Qo)
=0,
dovrebbeaversi, essendo 8~ (P, Qo, Q)
>0 ,
per
ogni Q
tale che’sia yl
=y2 .
Per P
Qo)
è un numero.Si noti
che,
sulla rettayg = Y2
è sempree
quindi
non
potrebbe pertanto
esser sempre vera la 2.3(1).
1 ° di
quasi regolare positività.
Sef
ha laforma ~. (~’ ~ Q) -j- (yi , y2) ~ 8qrp
conS = D (P, Q).
Infatti,
per la1.1,
è(i) Questo integrale è già stato preso in considerazione dal lB1agenes, il quale ha dimostrato che esso non è semicontinuo,
e
quindi
per la 1.2OSSERVAZIONE. Notiamo il
fatto,
di immediataverinca, che,
detto(quasi regolare negativo)
unintegrale
per cui sia sempre0,
se un inte-grale
ècontemporaneamente S1 qrp
e82
lia unafigurativa
bilineare nellequindi,
per il Teorema diFaedo,
esso è continuo.Si
può
facilmente verificareche,
inquesto
caso, è necessariamenteSi == 82 .
20 Criterio di
quasi i-egol(ii-e positività :
Se laf g2crcrtiva
diy2) ~~
per
ogni P,
unafunzione
convessa verso l’alto iit sensodebole, I (yl y2)
èSqrp
Infatti
Bl ,
considerata come funzione della solaQ,
lia comegrafico
ilpiano tangente
allafigurativa
di nelpunto P, Q.
Per lasupposta
convessità di
questa figurativa,
ilpiano tangente
non si trova mai al disopra di essa.
Quindi,
per la1.2,
è sempre~~0.
OSSERVAZIONE.
Questa
condizione diconvessità,
dellafigurativa, che,
com’è noto
[Tonelli 1,
vol.1 ;
2. S.Cinquini (1J~
è necessaria e sufficiente agarantire
la semicontinuitàdegli integrali semplice Cf (y)
edoppio 07D(z)
delcalcolo delle
variazioni,
è invece sufficiente(dato che,
come vedremo inseguito, la q
’fpositività
l~a come conseguenza lasemicontinuità)
ma nongià necessaria,
per la semicontinuità diI (y1 ~ yz).
Per sincerarcene basta considerarel’esempio
Quest’ integrale
è q r p per il nostro 1°criterio,
ed è inoltre ’continuo per il Teorema di Faedo. La suafigurativa
nou èperò.
una funzione con-vessa : si ha infatti °
In altri
termini,
la convessità dellafigurativa,
che caratterizza la semicon- tinuità e die7D(z), è
stata assunta da Tonelli i come definizione diquasi-regolare positività.
Nel caso diI (y1, y2) ,
1gli integrali
configurativa
convessa non sono invece che un caso
particolare
diintegrali semicontinui ;
la nostra definizione di
integrale
q r pcomprende quindi
altricasi,
oltre aquelli
relativi afigurative
convesse: adesempio quello
testè considerato.COROLLARIO. Se è ==
fyl
=O,
ossia se I(Y1 , Y2)
nondipende
dalla
prima componente,
e se iitolti-e è sempreq
Infatti è in
questo
casofylyl
· Pel’ la 2.4 lafigurativa
èquindi
convessa verso l’alto.Si
noti che,
tenendo conto della definizione data da Tonelli diintegrale
?(y)
q t. p, e del fatto che unpuò
sempre essere consideratocome un
particolare integrale
diFubini-Tonelli,
soddisfacenteappunto
allequesto
corollario sipuò
enunciare cos :Un
integrale semplice
di lineaCi (y)
q i-p, è q i*p arrche considerato coineintegrale
di ossia co»ieintegrale
diUn
analogo
-corollario si ottiene scambiando il ruolo delle(x ~ yl)
conquel lo
delle(Z ,
y2 ,y2) ·
- ,30 Criterio di
quasi ’regoltu.e positività,.
Se lef~ (i
= 1i&)
sonofunzioni
tali che
gli integrali h (Y 1 , y2) *fffi dx dz siano Si
q r p, e se Vi (P)
sono
funzioni reali
non negative,
continue con le loro rispetto
ad x ed a z,
allora, posto
1 Y2)
La dimostraziol e si ottiene
semplicemente
scrivendo la 1.3 per ciascunamoltiplicandone
i membriper Vi (conservando
il senso delledisugua- glianze
in virtù dell’ipotesi
sommando membro amembro. ,
10
.Esempio
diintegrale
q r p .Infatti e
y22
sono qr y in conseguenza del corollario .a! 2° criterio.Applicando
i30 criterio,
con si ottiene l’asserto.Lo stesso
può
vedersi osservando cheyl~ + Y22 è
una funzione convessaverso
l’alto,
edapplicando direttamente
il2°
criterio.OSSERVAZIONE. Si noti che la
funzione 8, rispetto a
cuil’integrale dell’esempio
10 è non è determinata in maniera uuivoca. Infattiqualunque
sia lafunzione S, purchè
soddisfialla L SI:::;: 2,
si haIn altri casi
invece,
esiste una sola /S’ tale da rendere un dato inte-grale.
Se peresempio
èf = yl 1 y’ , 2 I (Y1 y2) è S q r p
allora ed allora soltanto .che è2°.
Esempio
diintegrale
q i- p. Gliintegrali
finora considerati sono tuttiove si ponga Diamo un
esempio
in cuiqnesto
nonavviene. Sia
Quest’integrale
è i in cuiSo == 2yl . y’
= Si hainfatti, eseguendo
i conti’
Ma esso non è Si verifica infatti che è
di
integrale q t’ p.
SeAi (P) (i
= 1 ...7)
sono funzionicontinue con le loro derivate
rispetto a.
x ed a z, e se inoltre eA7
non sono
negative,
ilpolinomio
è tale che
è qrp.
Infatti dx dz è q r p per il 10 criterio.
dz lo sono per il corollario al 20 criterio.
1
lo è per
quanto
si è visto nel 20esempio. Applicando
il30
criterio conVi === 1, T~~ ~ A~,
9V3 =-== A e,,
1V4 == A7
si trova 1’asserto.Criterio
diasintotica bilinearizzabilità.
Com’è
noto,
unproblema
chepossiamo
chiamare di « asintoticalinea-
rizza,zione » sipresenta già
pergli integrali semplici
di[v.
Tonelli, 1,
VOI.1,
pag.398].
Si tratta inquesto
caso di sostituire alla funzionef
un’altrafunzione g,
a,vente le stesseproprietà
didifferenziabilità
di f,
configurativa
convessa, tale che sia sempre 0 e,per
f = g ,
laquale, inoltre,
abbia limitata in tutto il campo la derivatagy .
Esiste anzi una trasformazione del tutto
generale,
che cipermette
di tra-sformare
qualsiasi f,
e perogni
fissatoR,
in nna, funzione g. Ossiaogni
è asintoticamente linearizzabile. Nel nostro caso
invece,
non ho trovato alcuna costruzione valida in
ogni
caso, che cipermetta
ditrasformare
qna,lsiasi ,fs
in unaPoichè,
di conseguenza,bisognerà
pro- cedere caso per caso, darò alcuni criteri di asintotica inbilinearizzttbilità,
attia servire di indicazione per il metodo da
seguire.
10. Criterio di asintotica Se la
l git -ativa
diY2) è,
perogni P,
unasuperficie
dirivoluzione,
cioèse,posto
e =+ Y22,
è/(~,9)=F(~~), Z(~,~) ~ ~
è a . b .La fs
viene inquesto
caso ad avere a sna volta unafigurativa
di rivo-luzione.
§arà
infatti saràfs (-P , Q) = f (P , Q) - questo
perogni 8
tale cheI (y , y2)
siaS q r p.
La 99R si
può
sempre costruireponendo
Si noti che la cos definita ba a sua volta come
figurativa
unasuperficie
di rivoluzione: laquale,
per2R,
è un cono. Sonoquindi
soddisfatte
~è
condizioni 4 della definizione 14. Le condizioni 1 io sonoper i teoremi di derivazione sotto il segno. Essendo per
ipotesi I «YI 1 Y2)
qrp, sarà sempre
> O,
da cui segue, come siverifica, a2 99R
> O . Os-ae2 b,02
sia la
figurativa
della 99R è concava verso l’alto. Si verifica facilmente che è soddisfatta anche la3)
condizione della definizione 14.20 Criterio di a - b . Se
I (y i , y2)
èq r p ed
inoltre è Ofz === fy2
=0)~
è a. b .In
questo
caso infatti il nostrofunzionale,
come abbiamogià osservato, può
essere trattato come unintegrale
di lineag(y): gli
sipuò applicure
senz’altro la trasformazione indicata da Tonelli per la linearizzazione di
9(Y) [vedi
TonelliI,
voi.1,
pag.398].
30 Criterio di a. b . Se
Si ha in
questo
caso S ---_0,
e bastaquindi
porrefs .
140
di a. b . Se sonofunzioni
continue con le loro derivaterispetto
ad x e a z, e nonnegative,
e sefi (P , Q) (i
= 1...n)
sonofunzioni
tali che
Ii (Y1 , y2) = li
dx dz sianoin’tegmli
q l’ p e a.b,
allora anche Tenuto conto del 3° criterio di basterà notare clie la condizione4)
della definizione 14 si conserva per sommazione :ossia,
se 99Ri è la tra-li
sformata
della fi ,
basterà porre =1
§
3. -Semicontinuità.
a) La sernicontinuità sulle
bilineelipschiziane.
I° Teorema di semicontinuità. Se
1 (yi , y2 é
q r p esso é semicontinuo suogni
bilinealipschiziana.
Precisiamo innanzi tutto che l’essere 1
(yl y2)
semicontinuo su di una bilinealipschiziana significa
esseresemicontinuo
su di essarispetto
a tuttol’insieme
delle
bilinee del campo, e nongià rispetto
al solo sottoinsieme delle bilineelipschiziane.
Sia ora ao
co ~ z il o)
una bilinealipschiziana qualunque.
Essa è certamente ordinaria(1).’
In conseguenza
dell’assoluta
continuità delle funzioniY01 (z) ,
comunque fissato B, con
01
sipuò
trovare una bilineac --_ (1 (x),
n2
~x) ~
ao -s/4
C x ~bo + 8/4,
Co -s/4
~ z Cdo + 8/4)
di classe 2 appar- tenentepropriamente
all’ iutorno 8 dellaC ,
tale cherisulti,
se .R è il mag-giore
fra i moduli dilipschizianità
delleY02 (z)
Si
può
supporre inoltre che dettirispettivamente E,
e.E2 gli
insiemimisurabili degli
intervalli°0 ho [risp.
in cui non esiste finita laYól [Yó2]
oppure non è8ia
.
Per la definizione di
8
siha,
perogni
Pappartenente
a,ll’intorno e della°0,
con 0 éE ,
e perogni Q,
La 3.3 è vera
qualunque
sia la funzione S. Facciamo ora intervenirel’ipotesi
che ossia che sia sempreAllora,
se Cè una bilinea ordinaria
qualsiasi appartenente. propriamente all’intorno p
della
Co ,
è’
(1) È bene notare che la quasi regolare positività di un integrale implica che se una
bilinea non è ordinaria, su di essa è
I (y~ , y2) = -~-
oo . Si ha infatti, per la positivitàOra esiste finito su qualunque bilinea : ne segue quanto volevamo dimostrare,
Sia M un numero
maggiore
di massimi moduli delle funzioniper P variabile sulla bilinea
Co
eper Q
variabile nelquadrato
delpiano yi, yz in
cuiè ~yi~~ R~ ~y2~R.
Per
ogni coppia
dinumeri x, z,
con ao xbo ~
c~do,
matali che x non
appartenga a E1
e z nonappartenga
aE2,
yessendo,
per ilteorema del valor
medio,
se » è sulla bilinea°0
si avrà
.
Quindi,
tenendo conto delle3.1,
èAllora,
per le 3.2 e 3.4 èin cui
è numero
positivo
che nondipende
da e ne dalla bilinea 0.Per le 3.3 e
3.6, posto A
à[x ,
z ~ yl(X)
y2(z); ní (X) , (z)]
eAo
==
[x 7 z (X) ,
yo2(z) i (X) , 2 (z)
sarà,
Per la continuità delle funzioni
ci (x) ci’ (x) , 2 (z) , (z) , possiamo applicare
il teorema di Faedo alprimo integrale
al secondo membro del- l’ultimadisuguaglianza :
ilquale integrale
risultapertanto
essere continuo:ossia
possiamo
determinare un numero(e» 0 ,
taleche, purchè
si abbiao e (8),
la differenza fra i dueintegrali
al secondo membro sia minore di 8. Saràquindi,
perogni
biliiiea ordinariaappartenente propriamente
all’intorno e
dellaCo ,
.il che prova l’asserto.
OSSERVAZIONE.
Questa
dimostrazione èindipendente ciall’operaziove
diasintotica bilinearizzazione.
b)
Lasemicontinuità
sullebiliuee
ordinarie.’
Nel
precedente
teoremal’ ipotesi
dellalipscbizianità
della bilinea00
eraservita a scrivere le
3.1,
a determinare ilnumero
ed in conclusione astabilire la 3.6.
Ora vedremo che a,d una relazione del
tipo
della 3.6possiamo
arrivaresenza alcuna
ipotesi
sulla ma valendociperò
di unaipotesi
limita-tiva
sulla f.
Vale infatti ilseguente
, 110 Teorema di semicontinuità: Se
y2)
éS q
i- p, e se perogni parte
chiusa e limitata, A’ i di A si
può
trovareW,
taleche,
per _P E A’e Q qua lunque,
sia’
allora
y2)
é semicontiituoinf.
8uogni
bilinea.OSSERVAZIONE. Si noti che le
ipotesi poste y2) implicano
cheogni
bilinea è ordinaria.DIMOSTRAZIONE. Sia
00
unaqualnnque bilinea,
ee’
la distanza inS4
fra i suoi
punti (che
costituiscono un insieme chiuso e limitato diS4)
e lafrontiera del campo A. Sia e un numero
arbitrario,
soddisfacente alleoE1,
5~~/2.
Come nel caso
precedente,
costruiano labilinea n,
con le stesse pro-prietà, tranne,
naturalmentequella
espressa dalle3.1,
chedipende
dallalipschizianità
dellaCO.
Possiamo anzi supporre chegli
insiemiE1
e an-zichè alle
3.2,
soddisfino alle relazionie che inoltre la variazione totale di ~c1
(x) (z)]
sn (lobo [co do]
nonsuperi
quella
di Y01(x) [Y02 (Z)1 -
Per
"ognï
P coutenuto nell’ intorno diraggio
8 della°0
e perogni
iQ
sarà di nuovo valida la
3.3,
equildi,
perogni
bilinea G’appartenente propriamente
aguell’ ilnorno,
varrà la 3.4.Sia ora A’ l’insieme dei
punti
dell’intorno chiuso diraggio e’ /2
dellaCo.
Esso è un insieme limitato. Sia W il numero di cui all’enun-ciato, corrispondente
a A’. Per tuttigli x
diaobo
nonappartenenti
e per tutti
gli z di co do
nonappartenenti vd E2
saràQuindi
chiamandoVoi 1v021
la variazione totale della funzione YO,(x)
[Y02 (Z)1
sull’ iiiterva,llo a,obo [co dol,
tenendo conto delle3.2’,
èiu
cui k1
è un numero che nondipende
da 8 nè dalle C e n, ma solo dalla00.
Si deducequindi
una relazioneanaloga
alla3.6,
in cui soltanto alposto
di kfigura k1.
Indi, proseguendo
ilragionamento
esattamente come nella dimostrazione del 10 teorema disemicontinuità,
si arriva all’asserto.10. Annali della Scuoda Norm. Sup.. Pisa.
1°. Un caso elementare in cui sono verificate le
ipotesi
diquesto
teorerna èquello in
cui èin
questo
caso- sipuò
porreEsèrnpio
2°. Un caso non banale diintegrale
che rientra nelleipotesi
di
questo
teorema èquello
in cui è #ove
91, 92 , 03
sono funzioni reali nonnegative,
continue assieme alle deri- vate8~x , 92x ~ 93x ,
991;:, 92;: , 932.
Iufatti IY2)
è inquesto
caso S q i- pper il 20
criterio,
con Bastapoi
porreW (A’)
=maXAI [01 (1)) . 03 (-P)I’
OSSERVAZIONE. Le condizioni del 1I° teorema non sono necessarie per la semicontinuità: infatti se
è f = yí 2@
èsemicontinuo,
inquanto
rientra
nell’ ipotesi
del 30 teorema disemicontinuità,
che dimostreremo nellepagine seguenti.
Tuttaviaè,
perogni
P edogni y2
fissatiil che contrasta con le
ipotesi
del 20 teorema.Si tratta ora di eliminare le
ipotesi
che abbiamo testè vistoessere restrittive. Ciò si ottiene dimostrando il
seguente
1110 l’eorema di semicontinuità : «
Ogni integrale
q r p ed a.b. è semicontinuoinferiormente
suogni
bilinea ordinaria ».OSSERVAZIONE 1a. Se
I (yl , y2)
è unintegrale 1’integrale
fs dx dz
esiste finito su tutte e sole le bilinee ordinarie perI (y1, y2) :
infattiI(Yi’ y2)
-y2)
esiste finito suogni bilinea,
datoche,
secondo la defiuizione13,
la funzionef- fs é
bilineare(1).
Inoltre,
per lo stesso motivo e per il teorema diFaedo, Il integrale
~
ècontinuo. Pertanto,
al fine di dimostrare che su di una(~) Vedi anche nota (1) a pag. 8.
. data bilinea è semicontinuo
I (y1, y2) ,
è sufficiente far vedere che vi è semiconti n uo I(yl , Y2) .
,
OSSERVAZIONE 2. Per
quanto
si è detto nell’osservazione che segue la definizione14,
non sarànecessario,
ove vi siaambiguità, specificare
lascelta della funzione by nel passare dalla
f alla fs
ed alla qs .DIMOSTRAZIONE. Per
quanto
è stato testèosservato,
basta dimostrareche è semicontinuo su
ogni
curva ordinaria1’ ivtegrale I (Y1 , Y2).
SiaCo
mna curva ordinaria. Fissato e
~ 0,
sipuò
trovare un numeroR,
tale chedetto
Aj jA2]
1’insieme misurabile delsegmento leo do]
in cui nonesiste finita la
yói [Yó2]
oppure non è verificata ladetto T P insieme dei
punti (x, z)
delrettangolo
cobo
X Codo
in cui è x EA
1oppure
z E A2 ,
e ilcomplementare
di ’11rispetto
alrettangolo,
siaNe segue, essendo
fs
h 0Passiamo
ora a considerare la e notianoche l’integrale
=== soddisfa alle condizioni del secondo teorema di
semicontinuità;
avendosi sempre
esiste fluito sulla
Co .
Sipuò
cioè trovare un numeroO > 0 ?
taleche,
se C è unaqualunque
bilinea ordinariaappartenente propriamente all’ intorno e
della y è(~)
L’esistenza, delnnmero
R segne all’essere Co naa bilinea ordinaria.Per le 3.7 e 3.8 è
poi
e
quindi
per
ogni
bilinea Cappartenente propriamente
al detto intorno : ossiaI(yl,y2) è
semicontinuo sullac)
Lasenicontinuità
intutto
ilcampo.
Sia ora
00
una bilinea non ordinaria perl’integrale
qrp.Per quanto
abbiamo osservato(v.
nota a pag.142)
è certamenteConcluderemo
quindi
la nostra trattazione della semicontinuitàdegli integnali
diFubini-Tonelli, provando che, supposta
l’asititotica bilinearizza- bilità diy2) , è
ossia dimostrando il
seguente
IVO Teorema di semicontinuità:
Ogni iiítegi-ale
q 1" P e a b é semicontinuosu
ogni
bilinea nonordinaria.
A
questo
si arriva modificandoopportunamente
ilragionamento seguito
nella diiiiostrazione del 110 e 1110 teorema di seu)jcoutinuità.Si noti iutanto che
1’integrale
esiste finito ed è continuo anche sulla
Co ,
y e chepertanto è
Basterà cioè anche in
questo
caso dimostrare la semicontinuità diI (Y1 , y2) ,
ossia che è ,La 3.9
implica che,
comunque fissatoR ~ 0~
detto Z’’ 1’ insieme deipunti
delrettangolo ao bo
X Oodo
in cui èesso è misurabile e
che,
detto0 (T’)
il suocomplementare rispetto
al ret-tangolo,
èSia un numero
positivo arbitrario,
e R tale che siaRiprendendo
ilragionamento
colquale
si è dimostrato il 1110 Teorema disemicontinuità,
consideriamo la funzione 99R- Notiamoche,
per le condi-zioni 4 cui soddisfa la PR, e per il 20 teorema di
semicontinuità., IR(yl,y2)
esiste finito ed è semicontinuo inferiormente sulla
C° .
Sipuò
trovare cioèun numero O
>
0 taleche,
se O è unaqualunque
bilinea ordinaria appar- teneutepropriamente
all~ intorno o dellaC° , è
’
Essendo sempre
fs
> cpR, èe per la 3.10
Da
questo
teorema segue ilseguente
corollario di ovvia dimostrazione COROLLARIO I. Se C é uninsieme
di bilinee oi-dinarie per unintegrale y2)
q r p e (~b,
e°0
unabilinea
d’accumulazione per esse, e se esiste un numero H tale che perogni
0 éYz) H,
allora°0
é ordinaria.Potremo dire che
I (y1 yo)
è « semicontinuo inferiormente in tutto il campo »,quando ’
lo è su tutte lebilinee,
ordinarie o no. I teoremi 1110 eIVO si possono
quindi
riassumere nelseguente
>generale
di seemicontinuità : Sey2
é q r p e a b esso ésemicontinuo
inferiormente
in tutto il campo.COROLL.A.RIO II. Nelle
ipotesi del
corollarioI,
è§
4. -L’integrale I(y, y) .
Diciamo «simmetrica» una bilinea
se è
contemporaneamente
ossia
se le suecomponenti
sonouguali.
Chiameremo
I(y, y)
unintegrale
consideratoperò
definitosolamente sulle bilinee simmetriche del campo A. Se
00
è unabilinea
sim-metrica ordinaria per un certo
integrale I (y, y),
si dirà chequesto
èseui-
continuo inferiormente su di essa, se perogni
8> 09
sipuò
trovare un0,
tale che’ogni
bilinea ordinariasimmetrica, appartenente propriamente
nel senso della
topologia
delle bilinee ingenerale, all’intorno Lo
dellaCo ,
soddisfa alla
Se invece
Co
non èordinaria,
la 3.1 sarà sostituita dallaEssendo 1
(y, y)
11nparticolare
1Y2)’
tutte le condizioni atte ad assicurare la semicontinuità di 1y2) valgono
a fortiori agarantire quella
di
I(y , y) .
Dai teoremi del Il
paragrafo possiamo quindi
dedurre direttamente altrettanti corollari di semicontinuitày),
cheenuncio,
sottintendendoche, quando
si tratta diI (y, y),
con laparola
« bilinea » s’intende indicare,una bilinea simmetrica.
IO di semicontinuità. 1
(y, y)
é q r p esso é semicontinuoinferiormente
suogni
bilinealipschiziana
». ’11° Corollario di semicontinuità. « Se I
(yg y)
é S q i- p, e se perogni
chiusa e limitata A’ di A si
può
trovare un nume1°OW,
tale che per P E A’e
Q qualunque
sia sempreI (y, y)
é semicontinuo in tutto il campo ».’OSSERVAZIONE 1. Anche
qui,
come nelcaso
del 110Teorema, ogni
bilinea è ordinaria.
OSSERYAZIONE 2. Si noti che il fatto di trattare con
integrali I (y , y)
anzichè
I (Y1 , y2)
noncomporta
alcunasemplificazione
dell’enunciato del 110 corollariorispetto
aquello del
11° teorema. ,III Coi-ollario di se?nicoiiti?iuità.
« Ogni I(y, y)
q t’ P e semicontinitoínferíoriitente
suogni
bilii ea ordinaria ».IV Corollario di semicontinuità.
« Ogni 1(y, y)
q 9,.p e a.b è semicontinuoinferiormente
-sitogni
biliitea°0
per cui siaOsservando che se
I (y , y)
è p,ogni
bilinea non ordinaria soddisfa alla 3.2(vedi
nota pag.22),
concludiamo colseguente
Corollario
generale
di semicontinuità.« Ogni I (y , y)
q i- p ,e a. b é continuoinferiormente
in tutto il campo ».’
Viene del tutto naturale di passare dal concetto di « bilinea » a
quello
di « triliuea » : essa sarà costituita da una terna di funzioni
~y1 (x) ,
y2(z) ,
y~
(t), ~, C x ~ b ~ e ~ ~ ~, f ~
assolutamente continue.Analoga-
mente
potremo prendere
in considerazione la classe dellen-linee,
la cuidefinizione è 1’ovvia estensione di
quella
delle classi delle bilinee e trilinee.Potremo considerare
integrali
di Fabini-Tonelli estesi alle n-linee. Nelcaso delle trilinee
questi
funzionali saranno definiti dalla’