A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E NRICO M AGENES
Sui teoremi di Tonelli per la semicontinuità nei problemi di Mayer e di Lagrange
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 15, n
o1-4 (1950), p. 113-125
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NEI PROBLEMI DI MAYER
EDI LAGRANGE (1)
di ENRICO MAGENES
(Pisa).
Nel
1936(2)
ilcompianto
Prof. LEONIDA TONELLI ha enunciato alcuni notevoli teoremi sulle condizioni sufficienti per la semicontinuità deifunzionali,
che siincontrano nei
problemi
diMayer
e diLagrange, proponendosi,
comeEgli
stessoscrisse,
dipubblicarne
successivamente ledimostrazioni;
edaggiungeva
«....,voglio
fin d’ora rilevare che tali dimostrazioni si
ottengono integrando
oppor- tunamentequelle
da medate,
pergli integrali semplici
in forma para-metrica,
nei miei Fondamenti di Calcolo delle Variazioni(Vol. I,
pp.262-275)
e, per
gli integrali in
formaordinaria,
nella mia Memoria(3) : S2cgli
inte-grali
del Calcolo delle yariazioni in forma ordinaria(pp. 407-411)
».Scopo
dellapresente
Nota è di far vedere come siottengano
le dimostra-zioni di
quei teoremi, seguendo appunto
le indicazioni soprariportate.
Forma parametrica.
’
a)
SiaF(x,
y,x’, y’, u)
una funzione finita econtinua,
insieme con le suederivate
parziali
del I ordinerispetto
a x’ ey’,
perogni (x, y)
di un campoA,
per
ogni coppia (x’, y’)
di numeri non ambedue nulli e perogni 2c
di un datointervallo 4. Inoltre y,
x’, y’, u)
sia nel dominio indicato(che
diremo do-minio
D) positivamente
omogenea digrado 1, rispetto
a x’ ey’,
e soddisfi alla :con R costante fissa e u2 .
Diremo curva
ordinaria,
relativa alla ~’ e all’ elemento iniziale a EA, ogni
curva continua e rettificabile essendo la lun- (~) Lavoro eseguito nel Seminario Matematico della Scuola Normale Superiore di Pisa.
(2) Su la semicontinuità nei problemi di Mayer e di Lagrange. Rend. Acc. Naz. dei Lincei (6), Vol. XXIV, 1936, pp. 399-404.
(3) Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Vol. 3, 1934, pp. 401-450.
Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa 8
ghezza
dell’ arco variabile e L lalunghezza
totale della Cappartenente
ad A etale che
l’ equazione
differenziale :ammetta,
inquasi-tutto (0, L),
unasoluzione,
assolutamente continua in(O, L)
esoddisfacente alla condizione :
u(o) == a, u(s) e 4. Rappresenteremo
detta solu-zione con Uc,
a(s).
Considerata una classe I~ di curve ordinarie
C,
diremo che il funzionalenella classe
K,
uniformemente semicontinuo inferiormente su una curva ordinariaCo,
dellaclasse,
relativa all’elemento iniziale ao, se, preso ad arbitrio8> °,
èpossibile
determinare~>0~
in modoche,
perogni
curva ordi-naria C di
K, appartenente
ordinatamente all’ intorno(g)
diCo
e relativa all’ ele-mento iniziale a tale che fissata comunque una
corrispondenza
ordinata S~
(4)
fra C eCo ,
tale che la distanza fra duepunti corrispondenti qualsiasi
risultisempre Q,
la differenza tra il valore di uC, a in unpunto qualunque
di C equello
di nelpunto corrispondente
diCo
resti sempre> -8.
Dei 3 teoremi enunciati dal
TONELLI,
mi limiterò a dimostrare ilseguente
Teorema II
(il
Teorema I si dimostra in modoanalogo
e il Teorema III si deduce da esso,seguendo gli accorgimenti
usati dal TONELLI nel n.98,
pp.272-275,
del vol. I dei Fondamenti
(5).
TEOREMA II. - Nelle
ipotesi
ammesse sullaF(x,
y,x’, y’, u),
se nel do-minio D é sempre, per tutte le
coppie (X-’, y’)
di numeri non ambedue nuLLi :e se, per x, y,
x’, y;,
u fissi il segno - in(2)
non vale mai per tutte lecoppie -Y’) sopraindicate,
il funzionale UO, aè,
nella classeK,
uniforme-mente semicontinuo inferiormente su
ogni
curva di K.b)
Dimostrazione. - Sipuò
supporreR > 0.
In virtù di notiragionamenti (6),
per
ogni yo)
di A eogni
uo diA,
si possono determinare 3 numeri Po, qo e ro con1’0> O,
in modo che la funzione(4) Per la definizione di corrispondenza Q v. L. TONELLI : Fondamenti.,., Vol. I, p. 72.
(5) È opportuno osservare che anche i teoremi analoghi, enunciati dal TONELLI nella stessa Nota per il caso in cui la F dipenda, oltre che da x, y,
x’, y’,
u, anche da un’ altra variabile v, si possono dimostrare in modo analogo.(6) V. L. ToNELLI : Fondamenti..., Vol. I, pp. 239-241 e pag. 269.
e per tutte le
coppie (x’, y’)
di numeri non ambedue nulli. Sia alloraCo
[x=xo(s) ; y=yo(s),
una curva ordinaria diK,
di elemento iniziale ao.Se consideriamo nello
spazio (x,
y,u)
la curva rettificabile1’,
diequazioni :
potremo quindi
determinare perogni punto [xo(s), yo(s),
di r i numeripo, qo e ro sopra indicati
(7),
equindi
una sfera diraggio
ro col centro nelpunto
stesso. Sostituiamo aquesta
sfera un cilindro di asseparallelo
all’ asse ue inscritto nella sfera
stessa,
in modo che il massimo arco di1’,
contenente ilpunto [xo(s), yo(s),
uOo, e in essocontenuto,
sia anche contenuto nel cilindro coassiale diugual
base e di metàaltezza,
con baricentro nelpunto stesso ;
e fissiamo diprendere
tra tutti ipossibili
tali cilindriquello
diraggio
massimo.Il teorema di PINCHERLE - BOREL ci
permette
discegliere
un numero finitoOi, 02,..., Om
diquesti
cilindri equindi, sopprimendo
in ciascuno di essiquelle parti
che risultasseroappartenere
anche ad altri cilindri dello stesso gruppo e di indiceinferiore,
un numero finito di intornispaziali,
senzapunti
interni acomune,
ricoprenti
la curva F. Incorrispondenza
ad essi r risulteràspezzata
in un numero finito di archi consecutivi e
quindi
cos avverrà anche per lacurva
Co.
Potremo anche far inmodo,
suddividendo ulteriormentegli
archidi
Co,
cosdeterminati,
che ciascuno di essi abbialunghezza 1/2R .
Basteràallora dimostrare la semicontinuità inferiore di Uo, a su ciascuno di
questi archi, poichè
sono in numero finito. Perquesto
supporremo senz’ altro cheCo
stessa soddisfi alle condizioni cui soddisfanogli
archisuddetti,
vale a dire :.I)
allalunghezza
II)
esistono 4 numeri po , qo, eo >O, Ro >0
in modo che la funzione :sia > 0
pergli (x, y)
di Aappartenenti
all’intorno(eo)
diCo,
per u e A esoddisfacente alla dove
Uo
eUo
sono il minimo e il mas-simo di
uCa, aa(s)
in(0, Lo), e
per lecoppie (x’, y’)
di numeri non ambedue nulli.Scelto
e> 0
adarbitrio,
maRo, poniamo
Detti m e M il21R+1
minimo e il massimo di
F(x,
y,x’, y’, u),
per(x, y)
E A eappartenente
all’ in-torno
(eo)
diCo,
per e soddisfacente alla eper le coppie (x’, y’) normalizzate,
determiniamoun ~ > 0
in modoche,
perogni punto
(7) La scelta di po, qo, ro può fissarsi in modo analogo a quello indicato a pag. 269 del Yol. I dei Fondamenti.
(xo , yo)
diCo ,
se x’ ey’
soddisfano allae se u soddisfa alla sia
per
ogni (x, y)
di A distante da(xo, yo)
per nonpiù
di ó.Inoltre,
tenendopresente
cheFx’(xo(s), y.(s), xo’(s), y.I(s), uCo ao(s»
eyo(s), Yo’(s),
sono in
(0, Lo) integrabili
e in moduloMi ,
conMi
costanteopportuna,
de-terminiamo
(8)
un q > 0 tale che sia, .,. ar 1
per
ogni
sistema di intervalli(ar, br)
nonsovrapponentisi
di(0, Lo)
e perogni
funzione
y(s)
assolutamente continua soddisfacentenegli (a?., br)
alla1 Y(S)
e
quasi - dappertutto negli br) alla ;
Dividiamo ora
Co
in narchi,
diuguale lunghezza,
mediante ipunti
póoy P,10’,..., corrispondenti
ai valoriso=0,
~i~...~sn = Lo di s,
in modo chesiano soddisfatte le
per
ogni coppia (s’, s")
di valori di sappartenenti
a uno stesso intervalloe inoltre in modo
che,
se yo è unqualsiasi
arco diCo ,
perogni
arco y continuo e
rettificabile, appartenente
ordinatamente all’intorno di yo , sia(8) V. L. TONELLI : Fondamenti..,., Vol. I, pag. 213.
Sia
poi g > 0 e
min(oy "21)
inoltre tale cheogni
curva, appar- tenente ordinatamente all’ intorno(9)
di unqualunque
arco diCo,
abbia
lunghezza > 1 Zo.
°2n
Fissati cos n e e, sia C una
qualunque
curva ordinaria diK,
di elementoiniziale a, con
appartenente
ordinatamente all’ intorno(e)
diCo.
· Sia S~’ unaqualunque corrispondenza
ordinata tra C eCo
tale che la distanzatra due
punti corrispondenti
sia sempre e e indichiamo conPo, -P,,..., pn
ipunti
di Ccorrispondenti
a intendendoche,
se in base a Q’corrispondessero più punti
sullaC,,, Pr
sia ilprimo
di essi per rn e l’ultimo per r=n. Indicando con a lelunghezze degli
archi di C e con 6~,..., Jnquelle
di
C(Po, Pi),..., C(Po,
sarà allora :Per
ogni i
da 0 an-1, poniamo
fra eC(Pi, Pi+,)
la nuovacorrispondenza
ordinata Q" definita da :Se
(0
è larappresentazione parametrica
di C infunzione
di a,
introducendo le(10)
otterremo perC(Pi,
Detti
Q
(0) e P ipunti
diCo
eC, corrispondenti,
secondo laQ",
a uno stessovalore di s in
(si,
e detto ilpunto
diCo corrispondente
a P secondoQ’,
risulta dist. i e
quindi
dist.#v #v #v
e
perciò :
oper s E
(Si, si+i) e
inoltre :E
negli
archi in cui èverificata
lavarranno pure in
quasi - tutto (si,
leSia ora P un
qualunque punto
di Ccorrispondente
al valore sdi s ;
per ipunti jR0)
eQ ~°~, corrispondenti
a P secondo la Q’ e la Q" èsoddisfatta,
invirtù di
(7),
laintendendo d’ora innanzi di indicare con
uo (P)
eu(P)
il valore di uCo,in un
punto
P. Se è per la(14)
è pure e.Supponiamo
allora e sia(s*, s)
l’ intorno sinistropiù ampio di s,
nei cui
punti
interni vale ancora lau(P) 2c°(Q~°~) ; supponiamo dapprima
chesia verificata in
(s*, s)
la :(15)
Osserviamo che è
dove P* e
Q*(O) corrispondono
a s*rispettivamente
su C e suCo.
Se
(s*, s)
è contenutonegli
intervalli(si, per i
da r a q, cioè se è :potremo
scriveredove si intende
e
analogamente
pergli
altri simboli.E
analogamente :
Osserviamo ora
che,
in virtù anche dellaipotesi (15)
è :Se
quindi
è verificata la è senz’ altro :Analoga
osservazione va fatta pergli
archiPr+1), C(P*, Pr+i),
Q(°)), C(Pq, Cosicchè,
tenendopresente
la(16)
e la(8),
si ha :dove
~.
è estesa solo aquegli
archi in cuivalga
la[o
leanaloghe
se si tratta diPr.~~), C(P *,
o di ~C(Pq, P)].
Postoallora,
perogni i della ]
si ha :
Il
primo integrale
dell’ ultimo membro è ilsecondo,
in virtùe
quindi,
se~i
è il massimo di ~ %Infine si ha :
Cosicchè,
sommandorispetto
ad i secondo la e ricordando la(2),
si ha :dove
gli integrali
estesi a(s*,
e(Sq, s)
possono eventualmente mancare.In virtù allora delle
(11), (13), (6)
e(5),
otteniamo :e
analogamente
pergli
altriintegrali. Sicchè,
in virtù delle(11), (12), (6)
edella
Lo";; 2~’
otteniamo in definitiva :Dico che è
Infatti,
set è un valore di(s*, s)
tale cheuo(s’) - 2~[6(s’) ]
=di,
detti P’e
Q’(°)
ipunti corrispondenti
a s’ su C e suCo, ripetendo
su~(P’) - u°( Q’ co))
il
ragionamento,
fatto or ora suu(P)-uo(Q~°>),
otterremo :da cui
In virtù anche della
(14),
si haquindi :
Dimostriamo ora che la
(15)
è effettivamente verificata.Infatti,
se ciò nonfosse, poichè
vale la(16),
ci sarà unprimo
valoredi s, s" > s*,
tale cheper
s* s s"
è verificata la(15). Ripetiamo
allora su(dove
P"corrisponde
a s" su C ecorrisponde
a P"secondo la
S2’)
ilragionamento
fattopiù
sopra per che ci ha condotti alla(18) ;
otterremou(P") -u°(P"~°?) > -E~ > -R°,
in contraddizione col fattoche,
essendoúo
il minimo di suCo
dovrebbe essereu(P")-u°(P"~°~) c -.R° .
c. v. d.Forma ordinaria.
a)
Siaf(x,
y,y’, u)
una funzione finita econtinua,
insieme con la sua de-rivata
parziale fy,,
perogni (x, y)
di uncampo A, ogni y’
finito eogni 2c
diun intervallo A.
Inoltre,
nel dominio oraindicato,
la f soddisfi allacon R costante fissa e ui > u2 . Diremo curva
ordinaria,
relativa alle f e all’ele-mento iniziale
ogni
curva C :y = y(x), a ~ x ~ b,
cony(x)
assolutamente continua in(a, b), appartenente
ad A e tale chel’equazione
differenzialeammetta in
quasi-tutto (a, b)
unasoluzione,
assolutamente continua in(a, b)
esoddisfacente alla
u(a) =a
e allau(x)
E d.Rappresenteremo
detta soluzione conUO,
a(x), e
porremo ovviamente una definizione di semicontinu tà inferiore uni-forme, analoga
aquella
data per la formaparametrica.
Dei teoremi enunciati dal
TONELLI,
mi limito anchequi
a dimostrare il Teo-rema IV
(il
Teorema V si deduce da esso come sipuò
dedurre il Teorema III dal TeoremaII ; valgono
anchequi
osservazionianaloghe
aquelle
della nota(5)).
TEOREMA IV. - Nelle
ipotesi
ammesse sullaf(x,
y,y’, u),
se nel dominioDi è,
tuttigli y’,
purchè
per x, y,y’,
ufissi,
il segno = nonvalga
mai per tuttigli y’,
ilfunzionale uc, a
è,
in una classe K di curve ordinarieC,
uniformemente semicontinuo inferiormente suogni
elemento di K.’
b)
Sipuò
supporre1~ > o.
In virtù di notiragionamenti (9),
preso ad ar- bitrio une> 0,
perogni (xo, yo)
eA, ogni
uo E L1 eogni yo’,
si possono deter- minare 4 numeri p, q,’)1>0,
in modo che per e sod- disfacenti alla :sia :
per tutti
gli y’,
eper
gli y’
tali e.Considerata allora una curva ordinaria
Co
di K(y = yo(x)
dielemento iniziale ao, sfruttando la
prima parte
dellaproprietà
oraenunciata,
inmodo
analogo
aquanto
si è fatto per il TeoremaII, potremo riportare
la dimo-strazione al caso che
Co
soddisfi alla condizione :I)
esistano 5 numeri con v, ~Oo e ropositivi,
in modo cheper
(x, y)
E A eappartenenti
all’ intorno(Oo)
diCo,
y per u E d e soddisfacente alla(dove u
eUo
sonorispettivamente
il minimo e il mas-simo di
uCo, ao (x)
in(ao,
perogni y’
siae
inoltre,
in virtù dell’ uniforme continuità diyo(x)
e diUCo,ao(x)
in(ao, bo),
esempre per il fatto
che,
avendo diviso una curva in un numero finito di archie volendo dimostrare la semicontinuità di Uc, a su di essa, basta dimostrarla su
ciascuno
degli
archiconsiderati, potremo
anche supporre cheCo
soddisfi allacondizione
v v v v J
dove
Yo e yo
indicano il massimo e il minimo diyo(x) (ao, bo).
Sia ora C :
y=y(x), a ~ x ~ b,
unaqualsiasi
curva ordinaria diK,
appar- tenentepropriamente
all’intorno(p)
diCo
e relativa all’elemento iniziale a, tale che a - ao> O,
dove (2 èpositivo
e (20 e ro.Preso ad arbitrio un
e>0
ero,
sia x unqualunque punto
di(a, b).
Indichiamo per brevità con
u(x)
euc,,,,,,,(x)
conuo(x)
eponiamo
(9) V. Lemma 2, pag. 405 e Lemma 14, pag. 422, della nota citata in (3).
Supporremo
che siainoltre,
per ilmomento,
che in tutto(a, ~)
sia verificata la
Allora,
sepotremo
scrivere :e
quindi
in virtù del fattoche,
per le(4)
e(3),
èf(x, y(x), y’(x), 2c(x)) > o,
della assoluta continuità della funzione
integrale
e della continuitàdell’ integrale
se p è sufficientemente
piccolo :
Se le stesse considerazioni ora fatte danno subito :
se
b),
considerazionianaloghe
cipermettono
di
riportare
ilproblema
alperciò
ci limiteremo aquest’
ultimo. Sia allora(x*, x)
l’intorno sinistro di xpiù ampio,
contenuto in(ao + Q, x-),
neipunti
interni delquale
è ancorau(x) uo(x).
Se è x* > ao + Lo, èse è per la
(5),
èu{x*) -uo(x*) > - O - 21;
inogni
caso sarà
dunque :
Poichè,
in virtù delle(1)
e(2),
la funzionef(x, y(x), y’(x), uo(x)) è
mag-giorata
e minorata da funzioniintegrabili
in(x*, x),
esistel’integrale
e si
può
scrivere :Il secondo
integrale
del secondomembro,
in cui compare solo lauo(x) può
essere con un
ragionamento analogo
aquello
svolto dal TONELLInella nota citata in
(3),
n.3,
pp.407-410,
se e è sufficientementepiccolo;
invirtù anche della
(1),
si avràquindi :
da
cui, posta-
Ma si ha :
E
d’altra parte,
avendosupposto u(x)
è :cioè :
e
perciò
la(6)
diventa :Ne segue
Dalla
(7)
e dalla(3)
ricaviamo :da cui
Sicchè sostituendo in
(8)
siottiene,
ai, tenendopresente
il valoredi E1 e
l’ipotesi II) :
Ragionando
in modoanalogo
aquanto
si è fatto peróí
nella dimostrazione del TeoremaII,
si ottiene unamaggiorazione di (J ((J 60
7e1)
e in definitivaquindi :
È poi
immediatoverificare,
in modoanalogo
aquanto
si è fatto nella dimo-strazione del Teorema