A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
L ANDOLINO G IULIANO
Osservazioni sopra alcuni teoremi di semicontinuità degli integrali doppi
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 10, n
o2 (1941), p. 115-122
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DI SEMICONTINUITÀ DEGLI INTEGRALI DOPPI (*).
di LANDOLINO GIULIANO
(Pisa).
In
questa
breve Notaraccolgo qualche
osservazione sopra alcuni teoremi di semicontinuitàdegli integrali doppi
del Calcolo delle Variazioni in forma ordi-naria ; enuncerò,
sottoipotesi leggermente più larghe,
due teoremi di semicon-tinuità stabiliti da L. TONELLI e
generalizzerò
un teorema di semicontinuitàprovato
recentemente da L. AMERIO.1. - In una
importante
Memoria(1),
il TONELLI ha dato iseguenti
teoremi:TEOREMA I. - D un campo
aperto
e limitato eID(z)
unintegrale quasi regolare positivo
relativo al campo D e alla funzionef(.’V,
y,q).
Supponiamo
che :~) f(x,
y, z, p,q)
sia finita e continua insieme alle sue derivate par- ziali(2) fp, fq, fpx, fqy
perogni punto (x, y)
di D e per tutti i valori finiti di . z, p, q ;b)
sia sempref > N,
N essendo un numerofisso ;
in tal caso
ID(z)
è semicontinuo inferiormente nella classe C delle funzioniz(x, y)
assolutamente continue inD,
perogni
funzione di C cherenda
ID(z)
finito.TEOREMA II. - Sia
ID(z)
unintegrale quasi regolare positivo
relativo aun campo
aperto
e limitato D e a una funzione y, z, p,q).
Lavoro eseguito nel Seminario di Alta Matematica della R. Scuola Normale Supe- riore di Pisa.
(i) L. TONELLI: Sur la semicontinuité des intégrales doubles du Calcul des Variations.
Acta Mathematica. T. 53 (1929) pp. 325-346. Rimandiamo, per brevità, ai numeri 1, 2, 3, 4 del § 1 di questa Memoria per la definizione di campo aperto e limitato D, di campo chiuso
corrispondente D, di funzione assolutamente continua, di integrale quasi regolare, di semi-
continuità inferiore di un integrale doppio, etc. etc.
(2) Nell’enunciato dato dal TONELLI compare anche l’ipotesi dell’esistenza e della con- tinuità delle derivate parziali
f,,, fpq,
fqq; ma se, per dare la definizione di integrale quasi regolare, come lo stesso TONELnI ha osservato, (loc. cit. in (i)), si fa uso della funzione 03B2 diWeierstrass, tale ipotesi diventa superflua.
116
Supponiamo
che:a)
la frontiera di D sia una curvacontinua, chiusa,
senzapunti multipli, rettificabile;
.b) f(x,
y, z, p,q)
sia finita e continua insieme alle sue derivate par- ziali(3) fp, fq, fpx, fqy
perogni punto (x, y)
di D e della frontiera di D eper tutti i valori finiti di z, p, q ;
allora
ID(z)
è semicontinuo inferiormente nella classeC’
delle fun- zioniz(x, y)
limitate e assolutamente continue in D e perogni
funzionedi C’ che renda
ID(z)
finito.2. -
Supposto
di considerarel’ integrale ID(z)
nella classe delle funzioniz(x, y) integrabili (4),
oltre che assolutamentecontinue,
inD,
faremoqui
vedere chel’ipotesi b)
del Teorema Ipuò
sostituirsi con laseguente, più generale : b’)
esistono due funzioni99,(x, y) integrabile
inD,
ey)
limitatae
integrabile
inD,
in modo che inogni punto (x, y)
di D e per tutti i valori finiti di z, p, q, si abbia :Sia M un numero
positivo
tale che perogni punto (x, y)
di D risulti~ g~2(x, y) I lVl.
Siazo(x, y)
una funzione della classeC, integrabile
inD,
per cuiID(zo)
esista finito. SiaQ
unquadrato
a latiparalleli agli
assi x e y, con- tenente il campoD ;
si dividaQ
in 4nquadrati eguali (n
interopositivo)
mediante
parallele agli
assi e diquesti quadrati
si considerinoquelli (lati
com-presi)
i cuipunti
sono tuttipunti
di D. DiciamoDn
l’insieme(5) (limitato
echiuso)
costituito da tutti i loropunti
e siaBn
l’insiemecomplementare, rispetto
a
D,
dell’insiemeDn
interno a D. Per la condizioneb’)
si ha:e
e
perciò, prefissato
un numeroQ > 0 arbitrario,
sipuò
determinare un no tale che per n > no si abbia :(3)
Vedi nota (2),(4) Questa restrizione è superflua se 9’2 (x, y) - 0.
(5) Cfr. loc. cit. in
(i) §
1, n. 1.Poichè è:
ID(z),
sez(x, y)
è una funzione della classeC, integrabile
inD,
o esistefinito,
o vale + 00.
Ci si
può
limitare al caso diID(z)
finito.Si ha
allora,
per le(1)
e(2),
perSe e è un numero
positivo
tale che(6)
e
z(x, y)
è una funzione dellaclasse C, integrabile
inD,
soddisfacente in tutti ipunti
di D alladisuguaglianza :
si
ha,
tenendo conto della(4) :
e
perciò,
per la(3) :
per
ogni
n ~ no e perogni
funzionez(x, y)
della classeC, integrabile
inD,
sod-disfacente in D alla
(4).
Ne segue che per dimostrare la semicontinuità inferioredell’integrale ID(z) rispetto
alla funzionezo(x, y),
basta dimostrare la semiconti- nuità inferioredell’integrale ID (z) rispetto
alla funzionezo(x, y).
EssendoID,,(Z)
quasi regolare positivo
e il campoD.
costituito da un numero finito diquadrati
epoiché
valel’ipotesi a),
tale semicontinuità si deduce dal Teorema II del n. 1.3. - La dimostrazione data dal TONELLI del Teorema II
può ripetersi
anche se la frontiera del campo D è costituita da un numero finito o da
una infinità numerabile di curve
continue, chiuse, semplici,
rettificabilie di
lunghezza complessiva
finita.Infatti,
basta soltanto tenerpresente che,
indicando con il numero delleintersezioni della retta
y = y
con la frontiera diD, risulta,
anche inqueste
con-dizioni
più generali, N(y)
finita perquasi
tutti i valoridi y
e la funzioneN(y)
è ancora
quasi
continua eintegrabile (1).
(s) Indichiamo con la lettera D anche la misura del campo D.
(7) Cfr. loc. cit. in (1) pag. 345 e S. BANACH : Sur les lignes rectifiables et les surfaces dont l’aire est finie. Fund. Math. T. VII (1925) pp. 225-236 vedi pag. 228, Théorème 2 e pag. 235, Théorème 1.
118
4. - L.
AMERIÓI
in un suo recente lavoro(8), dimostra,
fral’altro,
ilseguente
TEOREMA. -
Se,
per il campoaperto
e limitatoD, approssimabile
me-diante i
campi Dn
in modo che sia limDn=D esiste,
incorrispondenza
n-oo
di
ogni
n, un numero finito(variabile
o no conn)
dipoligonali
chiusee
semplici,
una dellequali contenga
nel suo interno tutte lealtre,
cia- costituita di un numero finito di latiappartenenti
aD,
in modoche
sed n
è L’ insieme deipunti
interni allaprima
ed esterni allealtre, d ~
facciaparte
diD, contenga
nel suo internoDn
e siainoltre
internoa e se, indicando con
~n
ilperimetro
diLln,
esiste un numeroA> 0
per cui sia sempre~n ~ (9) ;
se
ID(z)
è unintegrale quasi regolare positivo
e la funzionef(x,
y, z, p,q)
soddisfa alle
seguenti
condizioni:a)
esistono finite econtinue,
per(x, y)
inD,
z, p, q,arbitrari,
le derivateparziali fp, fq, fqy;
b)
esistonoquattro
numeriz, p, q, M> 0
tali chef(x,
y,z, p, q)
siaintegrabile
inD,
esista finita la derivataparziale
y,z, jj, q)
erisulti,
per
(x, y)
in D :c)
per tutti i valori finiti di z, p, q si ha :allora
ID(z)
è semicontinuo inferiormente nella classe C* delle funzioniz(x, y)
assolutamente continue e
integrabili
inD,
perogni
funzione di C* che rendaID(z)
finito.S. - Allo scopo di
generalizzare
il teoremadell’AmERIO,
noi dimostreremo ilseguente
TEOREMA. - Sia
ID(z)
unintegrale quasi regolare positivo
relativo aun campo
aperto
e limitato D e a una funzionef(x,
y, z, p,q).
Supponiamo
che:a)
la frontiera di D sia formata da una curvacontinua, chiusa, semplice, rettificabile;
(8)
L. AMERIO: Studi su gli integrali doppi del Calcolo delle Variazioni. Annali della R. Scuola Normale Superiore di Pisa, 1941, Fasc. I. pp. 57-89 vedi pag. 69.(9)
L’AMERIO esprime tutto ciò dicendo che il campo D soddisfa alla condizione (1).b)
la funzionef(x,
y, z, p,q)
sia finita e continua insieme alle suederivate
parziali fp, fq, fpx, fqy
perogni punto (x, y)
di D e per tutti i valori finiti di z, p, q ;c)
esistanoquattro
funzioni99,(x, y), integrabile
inD,
ey), y), y)
limitate eintegrabili
inD,
con e q~~ continue in D etali che esistano in D le derivate
parziali
òx òy lequali
sianointegra-
bili in D in modo che in
ogni punto (x, y)
di D e per tutti i valori finiti di z, p, q si abbia:allora
ID(z)
è semicontinuo inferiormente nella classe C* delle funzioniz(x, y)
assolutamente continue e
integrabili
in D e perogni
funzione di C* che rendaID(z)
finito.Sia F la curva
continua, chiusa, semplice,
rettificabile che costituisce la frontiera di D.Sia
Q
unquadrato
a latiparalleli agli assi,
contenenteD ;
si dividaQ
in 4n
quadrati uguali (n
interopositivo)
e di ognuno di taliquadrati
si sup- ponga facciaparte
anche il relativo contorno. Abbiamo chiamato insiemeD
l’insieme di tutti i
quadrati
cos ottenuti che risultano tutti costituiti dipunti
di D. è contenuto in ed è limitato da uno o
più (in
numerofinito) poligoni chiusi,
che ne costituiscono il contorno. In virtù di un noto risultato di A. DENJOY(i°)
esiste una costantepositiva A
tale che lalunghezza
totaleÀn
delcontorno di
Dn
risulti sempre, per tuttigli
n, minore di ~,. Abbiamocos ,
qua-lunque
sia n,Sia ora M un numero
positivo
tale che perogni punto (x, y)
di D risulti :e
poniamo
Sia
z,,(x, y)
una funzione della classe C* e per cuiID(zo)
esista finito. Di- ciamoBn
l’ nsiemecomplementare
diDn rispetto
a D e si pongaPer la condizione
c)
si ha :(iO) A. DENJOY : Sur les polygones d’approximation d’une courbe rectifiable. Comptes
Rendus. 1933. 1. T. 196, pp. 29-32. -
120
e, tenendo conto delle
(2) :
e
perciò, prefissato
un numeroa>0 arbitrario,
sipuò
determinare un no tale che per n>no e perogni r
interopositivo
si abbia:Poichè è
ID(z),
sez(x, y)
è una funzione della classeC*,
o esistefinito,
o vale +00. Ci sipuò
limitare al caso diID(z)
finito e allora si ha per le(4)
e(5) :
Sia e un numero
positivo
tale chee
z(x, y)
una funzione della classe C* soddisfacente in tutti ipunti
di D alladisuguaglianza :
È allora,
per laprima
delle(2)
e tenendo conto dellaprima
delle(7) :
Si osservi ora che il campo
Eno’ r
è sempre costituito da un numero finito diparti
connesse ciascuna dellequali
ha per contorni dellepoligonali
chiusefacenti
parte
diA,,O+,
o dilno.
Sia una diqueste parti
e diciamoe
rispettivamente
lalunghezza
dellaporzione
di e diL no
che lespetta.
Si
ha,
per il teorema di GREEN :e
perciò,
tenendo conto delle(1), (2), (3), (7), (8)
anche:Dalla
(6),
per le(9)
e(10)
si haquindi:
e
perciò,
se r è sufficientementegrande:
e ciò per
ogni
funzionez(x, y)
della classe C* soddisfacente in tutti ipunti
di Dalla
(8).
Ne segue che per dimostrare la semicontinuità inferioredell’integrale ID(z) rispetto
alla funzionezo(x, y)
basta dimostrare la semicontinuità inferiore del-l’integrale rispetto
alla funzionezo(x, y).
Poichè è costituito daun numero
finito
diquadrati
e èquasi regolare positivo
ed è soddi-sfatta la condizione
b),
tale semicontinuità deriva dal Teorema II del n. 1.OSSERVAZIONE. - Il
ragionamento
oraesposto
si estende facilmente al casoin cui la frontiera del campo D sia formata da un numero finito o da
una infinità numerabile di curve
continue, chiuse, semplici,
rettificabili edi
lunghezza complessiva
finita.6. - Il teorema del n.
5, quando
si sostituisca alla condizionea) quella, più generale,
espressa nell’osservazioneprecedente, generalizza
il teorema dato dal- 1’AMERIO.Infatti
affermiamo,
inprimo luogo,
cheogni
campo D soddisfacente alla condizione(À) (11)
è un campo deltipo
considerato all’Osservazione del numeroprecedente.
Perquesto,
si osservi che la frontiera diogni
campopoligonale 4n (considerato dall’AmERIO)
costituisce un insieme di curvecontinue, chiuse,
sem-Vedi nota
(9).
122
plici,
dilunghezza complessiva
inferiore ad uno stesso numeroindipendente
da n e tutte contenute in uno stesso campo
limitato, indipendente
da n. Per-tanto,
per il teorema di HILBERT(’2),
esiste almeno una curva di accumulazione formata da un numero finito o da una infinità numerabile di curvecontinue, chiuse,
rettificabili e dilunghezza complessiva
finita.Ora,
la frontiera(insieme chiuso)
di D dovrà farparte
di tali curve di ognuna dellequali,
dato che icampi .1n potranno
non essereconvessi, potranno
farparte degli archi,
ognuno costituito dipunti (che
sono anchepunti
frontiera diD} multipli.
Poichèogni
tale curva ha
lunghezza finita,
il numero diquesti
archi ad essa relativirisulta,
per un noto teorema di
CANTOR,
finito o tutt’alpiù
numerabile. Si deduce che la frontiera di D è formata da un numero finito o da una infinità numerabile di curvecontinue, chiuse,
senzapunti multipli,
rettificabili e dilunghezza
com-plessiva
finita.Quanto
volevamo èperciò provato.
Si osservi ora
che,
com’èchiaro,
nonogni
campo deltipo
da noi preso inesame all’osservazione del n. 5 soddisfa alla condizione
(A).
S
noti, infine,
che la nostra condizionec)
èpiù larga
delle due condizionib)
e
c)
checompaiono
nell’enunciato del teorema dato dall’AMERIO.Come avevamo affermato
dunque,
il teorema del n.5, quando
si sostituisca alla condizionea) quella, più generale,
espressa nell’osservazione dello stesso numero,generalizza
il teorema dato dall’AMERIO.7. - OSSERVAZIONE. Se
ID(z)
è unintegrale quasi regolare positivo
Seminor-male
potrà abbandonarsi,
in tuttigli
enunciati dei teoremi soprariportati l’ ipotesi
dell’esistenza e della continuità delle derivate
parziali
efqy
come purepotrà,
se si
vuole,
non farsi alcunaipotesi
di derivabilità sullapurchè
si ammetta che laf(x,
y, z, p,q)
sia continua e che la suafigurativa
per
ogni punto (x,
y,z)
tale che(x, y) appartenga
a D(oppure
a D se si trattadel teorema II del n.
1)
sia unasuperficie
concava verso l’alto e tale che esista almeno unpiano
ilquale
la lasci tutta al di sopra e avente con essa un solopunto
a comune(13).
(1~~
Cfr. L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni. Zanichelli, Bologna, 1922,Vol. I, pag. 87.