A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
B ASILIO M ANIÀ
Esistenza dell’estremo assoluto in un classico problema di Mayer
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 2, n
o4 (1933), p. 343-354
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IN UN CLASSICO PROBLEMA DI
MAYER (1)
di BASILIO MANIÀ
(Pisa).
Numerosi
problemi
classici del Calcolo delle Variazioni sono stati trattati in modocompleto
erigoroso
soltantorecentemente,
con la risoluzione delle que- stioni di esistenza dell’ estremoassoluto,
dovuta in granparte
al metodo diretto del TONELLI. I teoremi di esistenza ottenuti si riferisconoagli
estremi liberie ai
problemi isoperimetrici,
ecomprendono
anche iproblemi
condizionaticon
equazioni
di condizione in terminifiniti, poichè
le classi di curve ammissi-bili,
per condizioni diquesto tipo,
risultanocomplete,
cioè tali cheogni
curvadi accumulazione per le curve della
classe,
laquale
sia continua erettificabile, appartiene
alla classe.Invece,
per iproblemi
condizionati conequazioni
di condi-zione in termini
differenziali,
non sono stati dati ancora dei teoremi di esistenza dell’ estremo assoluto(2).
In
questo
lavoro ciproponiamo
di risolvere laquestione
di esistenza del- l’ estremo assoluto nelproblema
della curva di massima velocitàfinale, applicando
i
procedimenti
del metodo diretto ricordato sopra.1. - Se un
punto
materiale si muove sopra una curva dellospazio, continua, rettificabile,
di classe1,
data dalleequazioni
sotto l’ azione della
gravità
e della resistenza del mezzo, laquale
sia rappresen- tata da una forzaopposta
al moto e di intensitàR(v),
conR(v)
funzione con-tinua del valore scalare della velocità del
punto mobile,
perogni
valore di Ty la(1) Lavoro eseguito nel Seminario Matematico della R. Scuola Normale Superiore di Pisa.
(2) Mentre finivo di trascrivere questo lavoro ho visto annunciato nel Bulletin of the American Mathematical Society, Vol. XXXIX, 1, January 1933, un lavoro di L. M. GRAVES,
nel quale si danno dei teoremi sull’ esistenza dell’ estremo assoluto per i problemi di LA GRANGE
le cui equazioni di condizione sono della forma In questo tipo non rientra il problema qui considerato.
Annah della Scuola Norm. Sup. - Pisa.
velocità
v(z), supposta uguale
a un valorevo > 0
per z=zs, soddisfal’equazione
differenziale
ammesso che l’ asse delle z sia stato orientato verticalmente verso il basso.
Fatte sulla funzione
R(v)
alcuneipotesi
chepreciseremo
nelseguito,
se lafunzione
v(z),
con soddisfa la(2)
in un intervallo(zi, T)
e nell’interno diquesto
intervallo è semprev(,c) ->-0, v(,c)
è l’unica soluzione della(2)
nell’ in-tervallo
(-ci, i).
Diremo che la curva
(1)
èpercorribile
totalmente con la velocità ini- ziale Vo >0,
se la(2)
ammette una soluzionev(-t)
in tutto l’intervalloz2),
con e nell’interno dell’intervallo
z2).
Ciò
posto,
ilproblema
della curva di massima velocità finale si enuncia nel modoseguente :
Fra tutte le curve dellospazio, continue, rettificabili,
diclasse
1, congiungenti
duepunti
fissiPi, P2,
epercorribili
totalmente con una data velocità iniziale determinarequella
per laquale
la velo-cità finale
T9,
assume il massimo valore. T~
Analiticamente,
ciòequivale
a determinare fra tutte le curve di classe1,
dellospazio (x, y,
z,v),
diequazioni
soddisfacenti la
(2)
e le condizioniquella
per laquale
il valoredell’ espressione (3)
diventa massimo(3).
Ma,
perpoter applicare
iprocedimenti
del metododiretto,
occorre modificarel’ impostazione
classica delproblema
oraindicata,
cos dapoter
considerare anchecurve continue e rettificabili di classe 0. Però notiamo subito
che,
inquesto modo,
come nel caso dell’estremo libero per la curva estremante di cui si viene a pro-
vare
1’ esistenza,
leequazioni
di EULERO si possono scrivere soltanto nella formaintegrale (4)
finchè non sia stato dimostrato che la curva estremante è di classe 1.Sia C una curva di
equazioni (1), continua, rettificabile,
di classe1,
total-mente
percorribile,
esupponiamo
di aver scelto comeparametro
z l’arco s di C.(3) Vedi O. BOLZA : Vorlesungen iiber Yariationsrechnung (1909), pp. 578-579.
(4) Vedi L. M. GRAVES : On the problem of Lagrange, Am. Journal of Math. (1931),
pp. 547-554.
Allora, posto
l’ equazione (2)
si può scrivere in unoqualunque
dei modiseguenti
.Definiremo come curve ammissibili tutte e sole le curve.
continue,
retti-ficabili, congiungenti
i duepunti Pi, P2,
per lequali l’equazione (5),
am-mette una soluzione u assolutamente continua e che la soddisfa in
quasi
tutto l’intervallo(0, L),
essendo L lalunghezza
della curva.Diremo invece curve
percorribili
le curve continue e rettificabili soddisfa- centi le condizioni oraindicate,
eccettuata alpiù quella
delpassaggio
per ipunti P,,
P2.Per la funzione
R(v)
supporremo che sia finita econtinua,
insiemela sua derivata
prima,
per tutti i valori nonnegativi
di v, che sia monotonnon
decrescente,
e,inoltre,
si annulli per v=O e perquesto
valore soltanto..2. - Per
ogni
curva ammissibile la soluzione udell’equazione (5),
con la:condizione iniziale
U(0) =_ V2 o
è unica.C ò segue, per un noto teorema di.
unicità,
dal fatto che il secondo membro, della(5)
è una funzione non crescente di u.Infatti, supposto
che la(5)
abbiadue soluzioni us, U2, sia s un valore di s in
(0, L)
peril* quale
e-indichiamo con so un valore di s, che sia s e tale che
Ui(811)=--U2(80)
mentre,in tutti i
punti
rimanenti di(so, s)
èAllora,
si hae
quindi, supposto
adesempio u2(s) > u4(s), integrando
in(so, s)
i due membri-dell’ equazione
orascritta,
dalleipotesi
fatte su R seguecontro
l’ipotesi
fatta che sia3. - Nel n.O 4 dimostreremo che le eventuali curve estremanti del teorema che stiamo studiando sono situate sul
piano
verticalepassante
per ipunti
P, eP2 ..
Ma,
perquesto,
ci occorrepremettere
dueproposizioni.
,a)
SeW1, W2,...., Wn,....
è una successione di insiemi di curve continuee
rettificabili, percorribili
con la velocità iniziale vo, su ciascuna dellequali
la velocità restamaggiore
ouguale
di un numero nonnegativo V,
uguale
per tutte le curve, se la successione converge uniformemente a unacurva continua e rettificabile
Co
dilunghezza Lo,
e se,inoltre,
indicatocon Ln ~
l’insieme dellelunghezze
delle curve diWn,
lasuccessione
!
L2~,...., ~ Ln ~,....
converge aLo,
anche00
è una curvapercorribile
e su diessa la velocità è
maggiore
ougule
di-V..
,Se
C,t
è una curva diJ¥;~
dilunghezza maggiore
diLo,
consideriamone unarco iniziale di
lunghezza Lo,
e se lalunghezza
di~~
è minore di Loaggiun- giamo
a C,z unsegmento
orientato verticalmente verso ilbasso,
in modo da avereuna curva
percorribile
dilunghezza
Lo. Indicata conOn
la curva ottenuta daCn
nel modo
indicato,
la successioneWi,...., Wn,.... degli
insiemi delle curveCn
con-verge ancora uniformemente alla curva
Co,
e,assegnato
o>0arbitrario,
da uncerto indice in
poi,
la velocità sopra leCn
èsempre > 5-o.
Indichiamo con ~ .
I , , i~ -,
le
equazioni parametriche
in funzione dell’ arco della curvaCo
e delle curveCy~
di Sia
poi
Un la soluzionedell’ equazione (5) corrispondente
alla curva Cn.Le funzioni un sono
ugualmente limitate,
come si vedeintegrando
i due membridell’ equazione (5).
Ne segue, perquesta
stessaequazione,
che anche le sonotutte
ugualmente limitate,
equindi
le 2cn sonougualmente
limitate edequiasso-
lutamente continue. Allora le ammettono almeno una funzione di accumula- zione uo assolutamente continua nell’ intervallo
(O, Lo) e possiamo ammettere,
senza restrizione di
generalità,
che la successione Ui, U2,----, un,.... converga uni- formemente a uo,Ma
poichè
per la(5)
èdeve essere anche
.
da
cui,
derivando siottiene,
inquasi-tutto (0, Lo~,
e la
proposizione
enunciata è cos dimostrata.b) Ogni
curva continua e rettificabile C è almenoparzialmente
percor- ribile con velocità inizialevo > o,
e, se il massimo arcopercorribile
noncomprende
tutta la curva, nel secondopunto
terminale di esso la velocità è nulla.Consideriamo da
prima
una curva continua e rettificabile C formata da unnumero finito di archi di classe 1. Per il teorema di esistenza della soluzione
delle
equazioni differenziali,
essa è almenoparzialmente percorribile (5)
con lavelocità iniziale Di
più,
preso un suo arco iniziale dilunghezza 1,
con 1uguale
alpiù piccolo
dei due numeriv2:4[g+R(~2-v2)]
edL,
essendo L la lun-ghezza
diC,
inogni punto raggiungibile
di esso,è,
per la(5),
e
quindi
da cui
Osservando
che,
sullaC,
un arco limite di archi inizialipercorribili
è pureun arco
percorribile,
si ha che su C esiste un massimo arcopercorribile.
Nelsecondo
punto
terminale diquesto
arco, se esso noncomprende
tutta la curva,non
può
esserepoichè
altrimenti un arco successivo ad esso sarebbe percor- ribile con una velocità inizialeuguale
al valore della velocità finale sul massimoarco
percorribile,
e l’ arco considerato non sarebbe il massimo arcopercorribile.
. Di
qui
e dalla(6)
segue che il massimo arcopercorribile
di C. halunghezza
nonminore di l.
Supponiamo
ora che C sia una curva continua e rettificabilequalunque,
econsideriamo un suo arco iniziale di
lunghezza
l. Indicata con lapoligonale
che si ottiene dividendo
questo
arco iniziale in nparti uguali
edaggiungendo
alla
poligonale
inscrittacorrispondente
unsegmento
diretto verticalmente versoil basso in modo che
H,,
abbialunghezza l,
lepoligonali II2,...., H,,,....
sonopercorribili,
perquanto
si èvisto,
e su di esse la velocità è sempremaggiore
di un numero
positivo fisso,
per la(6). Allora,
per laproposizione
dimostratain
a),
anche l’arco iniziale di C èpercorribile.
Che
poi
nel secondopunto terminale,
del massimo arcopercorribile
diC,
seesso non
comprende
tutta la curva, la velocità debba esserenulla,
si prova con lastessa
osservazione fatta sopra per le curve formate da un numero finito di archi di classe 1.4. -
a)
Se C è una curva continua e rettificabilepercorribile
con velocitàiniziale Vo > 0 e sulla
quale
è sempre v >0,
fatta eccezione alpiù
per il suosecondo
punto terminale,
anche laproiezione
C’ di C sopra unpiano
ver-ticale
qualunque
èpercorribile
con velocità iniziale Vo e inogni punto
di C’ la velocità è non minore che nel
punto corrispondente
di O.----
(5) Cioè, almeno in un intervallo (0, À) di (O, L) esiste la soluzione della (2) con v(0) =-- vo,
e quindi la soluzione della (5).
Detto
C’
il massimo arcopercorribile
diC", prendiamo
su di esso come para- 1netro 1’ arco s diC,
intendendo che adogni
valore di scorrisponda
suC’
ilpunto proiezione
sulpiano
verticale considerato delpunto
di C determinatoda s ;
indichiamopoi
con ui la soluzionedell’ equazione (5)
relativa a C’.Supposto
ehPil
piano
verticale considerato sia ilpiano (x, z), integrando
i due membri della(5),
otteniamo
rispettivamente
per C eC’,
.da cui
Poichè,
pers=0,
se per un certovalore si
di s fosse vi sarebbeun intervallo con So Si’ tale da
aversi,
in so, e, nell’interno di(so, sí),
2~1 u, equindi
Ma,
dalla(7),
da cui
contrariamente
all’ ipotesi
fatta.Allora,
sopraogni
arco inizialepercorribile
diC’,
la velocità èsempre> O,
e
quindi,
per laproposizione
dimostrata al n.°3, b),
il massimo arcopercorri-
bile di C’
comprende
tutta la curva.b)
Se la curva C considerata ina)
non èuguale
alla suaproiezione
C’e se la velocità finale sopra C è
> 0,
la velocità finale sopra C’ ègiore
della velocità finale sopra C.Conservando le notazioni di
a) abbiamo,
inpunti corrispondenti
di C e diC’,
e dalla
(7)
segue che nonpuò
essere sempre ui=u. Siadunque
P unpunto
di C nelquale
la velocità sia minore che nelpunto corrispondente
P’ diC’,
e indichiamo con vi
e Vi queste
due velocità.L’arco finale di C avente in P il
primo punto
terminale èpercorribile
conla velocità iniziale vi, e
quindi anche,
come si vedefacilmente,
con la velocità iniziale Se dimostriamo chequando
lo si fa percorrere con la velocità iniziale la velocità finale risultamaggiore
diquando
lo si fa percorrerecon la velocità iniziale v~,
applicando
il risultato ottenutoin a),
all’ arco finaledi C e alla sua
proiezione
sulpiano
verticaleconsiderato,
risulteràprovata
laproposizione
enunciata.Sia ui la soluzione
dell’equazione (5)
relativa al detto arco finale di C per.la velocità iniziale Vi, e
ú~
la soluzione relativa allo stesso arco per la velocità inizialevi .
Contando le
lunghezze degli
archi apartire da P, queste
due funzioni di ssono continue e Dal teorema di unicità del n,° 2 segue che se per
da
quel
valore di s inpoi,
è Neviene, intanto,
che è sempreMa se, per un certo valore
di s,
si ha1’ uguaglianza,
indichiamo con so ilprimo
dei valori di s per iquali
ciò accade e osserviamo che dalla(5)
seguee
quindi
è una funzione continua insieme con la sua derivataprima
,per la
quale,
dalla(5),
si haMa il secondo membro di
questa equazione
differenziale nella funzione g della variabile s è una funzione continua di s e di op,lipschitziana in p
perogni s
di e 99 vicino a
g=0.
Perciò nell’intervallo(O, so) l’equazione
ammetteun’unica soluzione con
g(so)=0,
laquale
deve essere identicamentenulla, poichè op(s)
* 0 è una soluzione in(O, so).
c)
Se vi èqualche
curva di massima velocità finale nella classe dellecurve
ammissibili,
almeno una diqueste appartienne
alpiano
verticalepassante
i duepunti
fissi-P,,
P2.Per dimostrare ciò cominciamo con l’ osservare che se una curva C è percor- ribile con velocità iniziale
nulla,
il suo secondo estremo è situato a un livello nonmaggiore
del livello delprimo,
come segue dalla(5) integrando
ilprimo
e il se-condo membro.
Inoltre,
la velocità finale sulla curva è minore della velocità finale sopra ilsegmento
verticaleQ1P2
che ha il secondo estremo inP2
e ilprimo
estremo
Q1
allo stesso livello diPs,
esclusi i casi in cuiquesto segmento
si ri-duca a un
punto,
equindi
tanto sulla curva data che sulsegmento
la velocitàfinale risulti
nulla,
o che la curva C coincida colsegmento QiPz.
Ciò si vedecon
gli
stessiragionamenti
fatti ina)
e inb),
che ora si possonoripetere
anchese sulla curva data la velocità si annulla in
qualche punto,
essendo assicurata lapercorribilità
delsegmento Q1P2. Infatti,
ivil’ipotesi
che sopra la curva Cfosse sempre
v > o,
eccettuato alpiù
il secondoestremo,
serviva soltanto ad assi-curare la
percorribilità
della curvaproiezione.
Ciò
posto,
sia C una curva ammissibilequalunque,
e sia C’ la suaproiezione
sul
piano
verticalepassante
perP1
eP2,
che supporremo sia ilpiano (xz).
Sela velocità sopra la curva C si annulla al
più
nel secondoestremo,
sulla suaproie-
zione C’ la velocità finale è non minore che su di essa, per
quanto
si è visto ina)
eb)..
Se inqualche
punto di C la velocità ènulla,
sia M ilprimo
diquesti punti
e indichiamo con la suaproiezione
sulpiano (xz)
e con N’ ilpunto ~
di incontro delle
parallele agli
assi x e z condotterispettivamente
per M’ eP2.
Allora,
la curva formata dall’arco di C’ e dallaspezzata M’N’P2,
è unacurva del
piano (xz),
sullaquale
la velocità finale è non minore che su C.Di qua segue immediatamente l’ asserto.
d)
Dalleproposizioni precedenti
si ha che sePi, P2
sono situati sopra una stessaverticale,
la velocità finale sopraogni
curva ammissibile è nonmaggiore
della velocità finale sopra la sua
proiezione
sulla rettacongiungente
ipunti Pi
e
P2,
epoichè
trattipercorsi più
volteportano
una diminuzione dellavelocità,,
come si vede dalla
(5),
ilsegmento PiP2
è un estremante(ammesso
che esistano effettivamente curveammissibili).
Di qua segue che per dimostrare l’ esistenza della curva di massima velocità finale ci si
può
limitare a considerare la classe delle curve ammissibili che appar-tengono
alpiano (xz)
e sono contenute nella striscia compresa fra le due rette verticalipassanti
perPi
eP2. Infatti,
se una curva ammissibile C di(xz)
nonappartiene completamente
aquella striscia,
ipunti
di C esterni ad essa formanoun insieme numerabile di archi le cui corde sono
segmenti
delle rette verticalipassanti per Pi
eP2,
e possono essere sostituiti da tali corde senza che la velo-cità finale diminuisca.
5. - Diamo infine le ultime
proposizioni
ausiliarie che cipermetteranno
di affer-mare l’esistenza di una curva di accumulazione per la successione estremante e,
quindi,
di assicurarci che tale curva fornisce 1’ estremo cercato.a)
Le curve ammissibili delpiano
verticalepassante
perPi, P2
sonotutte comprese in una striscia orizzontale di
ampiezza
finita.Se C è una curva ammissibile si
ha,
per essa,e
quindi,
dalla(5),
Poiehè la funzione
integranda
che compare nelprimo
membro della(8),
è sem-pre ~ 0, questa disuguaglianza
deve valere anche se si calcolal’ integrale
alprimo
membro sopra un intervallo
parziale
di(0, L). Perciò,
ancora dalla(5),
si hae di qua segue
che, quando z(s)
èmaggiore
di un numeroconveniente,
è
maggiore
di un numeropositivo
afissato,
equindi R(~u)
èmaggiore
di unnumero
positivo ~. Ma,
per la(8),
la misuracomplessiva degli
archi di C suiquali
èdeve essere
e,
perciò,
la curva ammissibileC,
nonpuò
andare al di sotto di una conveniente orizzontale delpiano
Analogamente
alla(8)
si trova ladisuguaglianza
da cui
Ne segue che la curva C non
può
avere deipunti
al di sopra di una conve- niente orizzontale delpiano (xz),
e cos è dimostrata laproposizione
enunciata.b)
Le curve ammissibili sullequali
la velocità è sempremaggiore
diun numero fisso
positivo
hannolunghezza
limitata.Infatti,
se è sempre e anche essendo r un numeroconveniente,
equindi,
dalla(8),
6. - Nella classe delle curve ammissibili esiste almeno una curva di massima velocità finale.
Nel caso che P1 e P2 siano situati sopra una stessa
verticale, l’asserto
è statoprovato
al n.°4, d). Se Pi
eP2
non sono situati sulla stessaverticale,
indichiamocon pi e
p2 le
due verticalipassanti rispettivamente
perP1
e P2.Sopra
p1 esisteun
punto
M tale che è il massimosegmento
di Pi, situato al di sopra diP ,
il
quale
siapercorribile
con la velocità iniziale fissata vo. Ipunti
per iquali
esistono delle curve
percorribili
con la velocità iniziale vo, aventi inP1
ilprimo punto
terminale e in essi ilsecondo,
sono tutti e soliquelli
che non sono situatial di sopra
del.piano
orizzontalepassante
per M.Dunque,
se esistono effettiva-Fig. Ì.
mente delle curve
ammissibili, P2
non è situato al d sopra della retta orizzontale r condotta per M nelpia-
no
(x, z),
e noi indichiamo conP2*
laproiezione
orto-gonale
di P2 sopraPossono
presentarsi
due casi. Detta N ~ intersezione di e di r, la spezzataP~MNP2
dà l’ estremocercato,
oppure il limite
superiore
delle velocità finali sulle curveammissibili è
maggiore
della velocità finale suquella spezzata.
Nelprimo
caso l’ asserto risultadimostrato;
nelsecondo, ragioniamo
nel modoseguente.
Cominciamo con l’osservare che deve essere vo
>0, poichè
sevo=0
si verifica ilprimo
caso.Infatti,
sevo =0,
il
punto P2
nonpotrebbe
essere situato aldisopra
delpunto perchè
altrimenti non esisterebbero curveammissibili,
e, dettaP2
laproiezione ortogonale
di PQ sulpiano
orizzontale pas- sante perPi,
tutte e sole le curve di massima velocità finale sarebberoquelle
for-mate da un arco tutto
appartenente
aquel piano
e dalsegmento P2P2.
La velocità finale sulla
spezzata
per la velocità iniziale vo, èuguale
alla velocità finale sopra la
spezzata Allora,
detto I il limitesuperiore
delle velocità finali sulle curve
ammissibili,
sipuò
determinare sulsegmento PIM
un
punto Mi
taleche,
perogni
M di la velocità finale sullaspezzata
quando
la si percorra con la velocità vo, sia77,
essendo I un numero con-veniente. Per
quanto
si è visto al n.°4,
la velocità finale sopraogni
curva ammis-sibile che abbia
qualche punto
al di sopra della retta orizzontale t condotta per è ~, Di qua e dal n.O5, a),
segue che ci sipuò
limitare a considerare le curve ammissibili contenute in unrettangolo S
di cui tre lati sono Pi, t.Se una di
queste
curve ha in unpunto
P non situato al di sotto diP2P2*
una velocità minore di
quella
che ha nellaproiezione
P’ di P sulla retta il grave lasciato cadere da 3f con velocità inizialenulla,
la velocità finale su diessa è
I,
equindi,
se dalla classe di curve allaquale,
ci siamo limitati ne le- viamoalcune,
in numero finito oinfinito,
che inqualche punto
che non sia aldi sotto di
P2P2*
abbiano una velocità minore della minima velocità su MiP2*del grave lasciato cadere da M con velocità
nulla,
la sottoclasse che otteniamo èequivalente,
per la nostraricerca,
alla classe data.Per
ogni punto Q
di S non situato al di sopra di consideriamo la spez- zataPIMI Q.
La velocità finale su di essa è una funzione diQ,
continua in Se sempre
positiva,
equindi
esiste unnumero m2 > 0
delquale quella
velocitàfinale non è mai minore. Se sopra una curva ammissibile
appartenente
ad 8 inqualche punto
non situato al di sopra diPP2*
la velocità considerato il massimo arco di essa che contiene tuttiquesti punti, possiamo
sostituirlo conuna
spezzata PiM1 Q
in modo da ottenere una curvaammissibile, appartenente
ad
S,
sullaquale
neipunti
non situati al di sopra diP2P2*
la velocità è sem-pre ::.;=;. m2,
e,inoltre,
tale che su di essa la velocità finale èmaggiore
che sullacurva data.
Detto m il
più piccolo
dei due numeri mi, m2, e indicata con K la classe dellecurve ammissibili
appartenenti
ad B e suflequali
la velocità èsempre > m >0,
nella ricerca della curva di massima velocità finale
possiamo
limitarci a conside-rare la classe K. Per le curve di K
possiamo
osservareche,
in virtù del n.°5, b),
tali curve hanno tutte
lunghezza
inferiore ad uno stesso numero(finito).
- Sia
W1, W2,....,
una successione estremante relativa alla classe K.Sia d
(numero finito)
il minimopunto
di accumulazione dellasuccessione í
~ L2 ~,...., ~ Ln ~,...., essendo ( Ln )
1’ insieme dellelunghezze
delle curve di Wn. Dalla successioneWl’ W2,u.., W~2,....
se nepuò
estrarre un’ altraW2’,...., Wn’,....,
essendo
Wn
un insiemeparziale
di un certo conm ~ n,
cosche í L
~Z~~~...~ ~Z~/~....
converga a A. Ciòposto,
perogni
curvaGi
diWn’,
indichiamocon
Cn
la curva dilunghezza
~1 che si ottiene da essa trasformandola come al n.O3, a).
Indicato con l’insieme delle curveCn,
scriviamo per ciascuna curva diWi, W2,...., Wn,....
larappresentazione parametrica
in funzione dellalunghezza
dell’ arco.
Allora,
si ha per leCn
unarappresentazione
simultanea sopra l’inter- vallo(0, ~1)
mediante funzioni tutteugualmente
limitate eugualmente
continue.Applicando
il teorema di ARZELÀ(6)
si haquindi
che dalla successioneWi , W2,....,
_ ~
Wn,.... si può
trarre una successione di insiemi di curveWi, W21 .... i WI,1
conWyL appartenente
a un certo Wm di indice~1~,
laquale
converga uniformemente a una curva continua e rettificabileCo,
diequazioni
essendo la
corrispondenza
fra una curvaC72
e la curva Co datadall’ uguaglianza
del
parametro.
Ciò
posto,
dimostriamoche,
fissato unpunto raggiungibile
suCo,
le velocitànei
punti corrispondenti
delleCn tendono,
per n-oc, a diventarepiù piccole
diogni
numeromaggiore
della velocità inquel punto
diCo (1). Allora,
dal fatto che sulleCn
la velocità è sempremaggiore
di un numero fissopositivo
e dal fattoche la velocità finale tende al limite
superiore
delle velocità finali inK, seguirà
che la curva
Co
è ammissibile e che dà 1’ estremo cercato.)
(6) V. L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, Vol. I, pp. 86-87.
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(7) Cioè la velocità, considerata sulle curve degli insiemi
Wn
e su Co, è una funzionesemicontinua superiormente in ogni punto di Co.
Indichiamo con t la
lunghezza
dell’ arco sulla curvaCyz qualunque
e con squella
dell’arco sulla curva00.
Sia Pi unpunto raggiungibile
della curvaCo,
ed esso
corrisponda
al valore ti delparametro t.
Per la
(5) è,
con notazionievidenti,
perogni
to di(O, ti),
Dico
che,
preso adarbitrio,
sipuò
determinare tale che perScegliamo n
in modo che perogni
siaSupponiamo
che perqualche C,~
con ~t > ~avalga
laAllora, poichè
è esisterà un massimo valore to di t in inmodo che sia In tutto sarà
perciò
equindi
Dalla
(9)
seguepertanto
contro la