A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E MILIO B AIADA
Sopra un problema di Mayer
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 9, n
o2 (1940), p. 109-141
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di EMILIO BAIADA
(Pisa).
Introduzione.
Sia
F(x, y, x’, y’, u)
una funzione finita econtinua,
insieme con le sue deri-vate
parziali
delprimo
ordinerispetto
ax’, y’,
perogni punto (x, y)
di un datocampo A,
perogni coppia (x’, y’)
di numeri non ambedue nulli e perogni
uappartenente
a un dato intervallo4u
finito o infinito.Supporremo
inoltre cheF(x, y, x’, y’, u) sia,
nel dominio indicato che chiameremoD, positivamente
omo-genea di
grado
1rispetto
ax’, y’,
cioè chevalga l’uguaglianza :
Consideriamo una curva,
continua, rettificabile,
eappartenente
al campo Ae di
equazioni parametriche: z=z(s), y=y(s), (dove s
indica la lun-ghezza
dell’arco della curva contata apartire
dal suoprimo punto terminale,
seè
aperta,
da unpunto qualunque
fissato inprecedenza,
se la curva èchiusa,
mentre L indica la
lunghezza
di tutta lacurva).
Se
nell’uguaglianza: u’ =F(x, y, x’, y’, u)
si sostituiscono alposto di x, y
lefunzioni
x(s), y(s)
della curva e e alposto
dix’, y’
le derivatex’(s), y’(s)
làdove esistono
(cioè quasi-dappertutto),
e dove non esistono si mettex’=1, y’=1,
si ottiene
l’equazione
differenziale:Se
questa equazione
ammettequasi-dappertutto in (0, L)
una soluzioneu(s)
assolutamente continua in tutto
(0, L)
e soddisfacente alla condizione ini- zialeu(0)
= a e tale inoltre che tutti i valori diu(s) appartengano
aAu,
allorala curva e la chiameremo curva ordinaria relativa alla funzione
F(x,
y,x’, y’, u)
e all’elemento iniziale a; se di
più,
fissato un suo valore la soluzione è ancheunica,
la curva la diremo ordinaria normale. E da notare cherispetto
alle solu-zioni assolutamente continue la
(a)
èequivalente
alla :(*) Lavoro eseguito nel Seminario di Alta Matematica della R. Scuola Normale Supe-
riore di Pisa.
La soluzione considerata
dell’equazione precedente dipende
tanto dalla curva Cquanto
dall’elemento iniziale a, e la indicheremo nelseguito
conUea(s).
Sia data adesso un altra funzione
G(x, y, x’, y’,
u,v),
definita e continua con lesue derivate
parziali
delprimo
ordinerispetto
ax’, y’,
perogni punto (x, y, x’, y’, u)
del campo D e per
ogni v
di un intervalloAv,
finito o infinito. LaG(x, y, x’, y’, u,v)
la supporremo inoltre
positivamente
omogenea digrado
1rispetto
ax’, y’.
Se
nell’eguaglianza v’ = G(x, y, x’, y’, u, v)
si mettono alposto di x, y
lex(s), y(s),
alposto
dix’, y’
le derivatex’(s), y’(s)
là doveesistono,
e 1 là dove nonesistono,
e alposto
di u si mette laUea(s),
si ottienel’equazione
differenziale:Se,
la e è una curva ordinaria relativa alla F e all’elemento iniziale a, el’equazione
differenziale(b)
ha una soluzione che la verifichiquasi-dappertutto
e soddisfi alla condizione iniziale
~(0)=~
e se,inoltre, v(s)
è sempreapparte-
nente all’ intervallo
Jy,
allora la curva e si dirà curva ordinaria relativa- mente alle funzioniF,
G eagli
elementi iniziali a,,8
e la soluzione del-l’equazione (b)
si indicherà conVea,
Notiamo anche
qui
che la(b)
perquanto riguarda
le soluzioni assolutamente continuepuò
essere sostituita con la :Osserviamo pure che
~(L) (che
indicheremo spesso, se ciò non daràluogo
adubbi,
conUe
eYe)
sono funzioni di linea. Va rilevato cheVC
è sub-ordinato al
comportamento
diIl
problema
di cui ci occuperemo è ilseguente :
Sia data una classe K di curve
e,
ordinarie relativamente alle fun- zioniF,
G eagli
elementi iniziali a,f3,
lequali potranno
inoltre soddi-sfare a certe condizioni ai l2mit2
(per esempio,
averegli
stessiestremi) ;
stacchiamo da
questa
la classe K delle curve e tali che :dove ú è un numero fissato
appartenente
adu .
Se la classe K non èvuota,
si tratta di studiare l’esistenza e leproprietà
delle curve diquesta
classe che rendono minimo
(o massimo)
il funzionaleUn caso
particolare
del nostroproblema
si haquando
la G siaindipendente
dalla v.
Se, inoltre,
tanto la Fquanto
la G nondipendono
dalla u si ricade nelproblema isoperimetrico
del calcolo delle variazioni.D’altra
parte,
se si considera laimpostazione
delproblema
di LAGRANGEcome è stata data da G. A.
BLISS,
C. F. Roos e L. GRAVES(1),
si nota chequesto problema può
rientrarvi come casoparticolare.
Il
problema
cosimpostato presenta
molte difficoltàperchè
è di natura iso-perimetrica
e difficilmente trattabile direttamente.Se si
toglie
la condizione(1)
si ottiene unproblema
liberopiù semplice.
Questo
caso è stato studiato da B. MANIÀ ed altri e sipuò
chiamareproblema
di LAGRANGE o di MAYER
libero;
se invece si introduce la condizioneU ea =u
si ottiene un
problema
di LAGRANGE o di MAYERisoperimetrico
che faparte
dei
problemi
di LAGRANGE o di MAYER condizionati.Volendo trattare il
problema impostato
sopra, risulta molto comodo utilizzare i risultati ottenuti per ilproblema
di LAGRANGE o di MAYER libero. Eperciò
saràdi molta
importanza
assicurarci la semicontinuità dei funzionaliUea
a e a, pCriteri per la semicontinuità dei funzionali che si
presentano
inqueste
que- stioni Sono stati dati da B. MANIÀ{2),
L. GRAVES(3)
epoi
in formapiù
gene-rale,
da L. TONELLI(4).
Fra tutti i criteri sarà di
particolare
utilità ilseguente
del TONELLI(4) (per gli
altri rimandiamo ai lavorioriginali):
« Se la funzione
u)
è semprepositiva
nel dominio D e soddisfainoltre alla condizione:
dove R è un numero
positivo fissato, allora,
se sul dominio D è sempre:considerata una classe I~ di curve ordinarie relativamente alla funzione
F(x, y, x’, y’, u)
e all’elemento iniziale a, il funzionaleUC,,, (s) è
uniformemente semicontinuo inferiormente suogni
elemento della classe stessa.Ammessa la semicontinuità di un
analogo
teorema vale per il fun-(1) C. F. Roos : Generalized Lagrange problems in the calculus of variations. Transac- tions of the American Society, vol. 30 (1928), pp. 360-384. - L. GRAVES: On a trasformation of the problem of Lagrange, id., vol. 35, pp. 675-682.
(2) B. MANIÀ : Sul problema di Mayer. R. A. Lincei, novembre 1933 e Sui problemi di Mayer e Lagrange. R. C. M. Palermo, t. LVIII, anno 1934.
(3) L. GRAVES : The existence of an extremum in the problem of Lagrange. T. of A. M.
Society, vol. 39, pp. 456-477.
(4) L. TONELLI : Sulla semicontinuità nei problemi di Mayer e di Lagrange. Voi. XXIV
dei R. A. N. Lincei, serie 6a, dicembre 1936.
zionale a condizione che la G soddisfi a una condizione
analoga
alla(A)
e sia non decrescente
rispetto
a u.Nel lavoro
presente
studieremo ilproblema
come lo abbiamoimpostato
sopra,giungendo
ad alcuni teoremi d’esistenza che estendouoquei
teoremi che si dannonel
problema isoperimetrico;
stabiliremo anche un criterio che non ha riscontro in nessun diquelli
noti per iproblemi isoperimetrici,
einfine,
determineremo leequazioni
delle estremanti col solito metodo elementare.CAPITOLO I.
Teoremi preliminari.
1. - Io Teorema di convergenza.
Se
è un insieme di curveCn
ordinarie relativamente alle fun- zioni F eG,
eagli
elementi iniziali an, se la funzione F si suppone uniformementelipschitziana (5) rispetto
alla u e la G uniformementelipschitziana rispetto
alla v ; se le successioni d’ insiemi :sono tali
che,
laprima
tenda uniformemente ad una curvaeo
continuarettificabile,
la seconda e la terza tendanorispettivamente
ai due nu-meri ao,
(30; allora,
segli insiemi
formati con lelunghezze Ln
dellecurve
en
formano unasuccessione íL~},
,....,i ,....
che tende allalunghezza Lo
dieo,
se ne deduce che la curvaC o
è ordinaria relativa- mente alle funzioniF,
G eagli
elementi iniziali ao,(30,
e le successioniformate coi funzionali
Ven,an,Pn(s)
relativi alla curva
en
eagli
elementi iniziali an,fJn,
tendono uniforme- mente erispettivamente
aUeo ~ ao(s), Veo,
Occupiamoci
del funzionaleUC
e facciamo una dimostrazione perapprossi-
mazioni successive con il metodo che il PICARD
(6) adopera
inquestioni
moltoanaloghe.
Supporremo
adesso .... = an = .... = ao = a ; la dimostrazione nel casogenerale
nonpresenta
difficoltàessenziali,
mentrecomplica
le notazioni.Prima di tutto estendiamo la definizione di F anche fuori di
Au.
Siano a(5)
Cioè i 1 Fz,
y,x’, y’,
Ui) - F(x, y, x’,y’, U2) R i
con R costante.(6) E. PICARD : Traité d’Analyse. Gauthier-villars, 3e édition (1936), t. II, p. 368 e seg.
e b i due estremi di
du [se
èfinito,
un solo estremo sedu
è infinito da unasola
parte,
nessun estremo seA.=--(-oc, +oo)].
Porremo:en
essendo curvaordinaria, Ue n,a (8)
è ottenibile come limite per 00 delle funzioni :dove
limite che esiste
finito,
avendosupposto
la Flipschitziana.
Analogamente possiamo
considerare il limitea (s)
delle funzioni :dove
questa
funzionea (s)
soddisfaquasi-dappertutto all’equazione
differenzialeu’ =F(x,
y,x’, y’, u), cos
chebasta dimostrare
chea(s)
è contenuto inL1u
per provare che
eo
è curva ordinaria. °’Consideriamo una curva
Cn qualunque
e indichiamo con sn e s lelunghezze degli
archigenerici
delleGn
eGo rispettivamente,
contati apartire
daiprimi
estremi delle curve. Avremo le due
rappresentazioni
analitiche :e facendo la trasformazione avremo la
rappresentazione
analitica si-multanea :
é
ZoDimostreremo ora
che,
preso un epositivo
adarbitrio,
sipuò
determinare un n tale che pern> n,
e perogni
m si abbia:dove
e
con
la
disuguaglianza (1)
valendo perogni s
di(O, Lo).
Essa è evidente per per m=1 si ha:Ora la F essendo continua
rispetto
ai suoiargomenti
epoichè
lelunghezze Ln
tendono aLo
si sa per teoremi noti(’)
chefn(s), gn(s)
tendono uniformementea
xo(s), yo(s) e fn’(s),
convergonoapprossimativamente
alleyo’. Dunque,
preso
possiamo
determinare un n taleche,
per si abbia :per
ogni
tappartenente
ad un intervallo finitoft2)
che contiene tutti i va-lori di
T-7»(em)(s). (Che questo
intervallo risulti finito e chiaro se si pensa che0 0
tende a
U eo (8».
Si ottiene
poi
successivamente:(7) L. TONELLI: Fondamenti di Calcolo delle Variazioni. Zanichelli, t. I, n.o 29.
il secondo
integrale,
pern > -n,
risulta minoredi q
in valoreassoluto,
perquanto
abbiamo visto
precedentemente ;
edunque
per la condizione di LIPSCHITZ risulta :analogamente :
e in
generale :
ossia :
e allora
prendendo q k
si ottiene la(1)
per Ora siccomesappiamo
che :se ne ricava che
Infatti,
preso unE > 0
sipuò,
perogni n > n,
determinare un m per cui:qualunque
sia s in(0, Lo),
a causa della convergenza uniforme delleapprossi-
mazioni del PICARD. Ma allora combinando
(2)
con la(1)
si ha :Ne segue che
Ue o, a(s) appartiene
all’intervallo4u
e il teorema sarebbe cos dimostrato. °’Il teorema risulta cos definitivamente dimostrato.
Per il funzionale
Y~
il teorema si dimostra in modoperfettamente analogo poichè
la viene ad essere una nuova variabile di cui si conoscegià
ilcomportamento.
2. - 110 Teorema di convergenza.
Nell’enunciato
precedente togliamo
la condizione di LIPSCHITZ e sostituiamolacon la
seguente:
con e
(x, y, x’, y’, 2c)
inD,
Rpotendosi
supporrepositivo (8). Supponiamo
inoltre il funzionale
Ue (s)
semicontinuo inferiormente e la funzioneF(x,
y, x, y,u)
limitata nel suo campo di definizione. Estesa la definizione di F per tutti
gli
u, come nel numeroprecedente,
per il teorema d’esistenza di PEANO per leequazioni
diffe-renziali esiste
a0
(s).
Basta anchequi
dimostrare chelim !
an(s) }= U
o ao(s)
perchè eo
sia anche curva ordinaria.Bisogna
dimostrareche,
comunque sifissi e>0,
sipuò
determinare un n tale che per siabbia ao(s) ~ E qualunque
sia s inSiccome il funzionale è semicontinuo inferiormente e le
en
tendono unifor-memente verso la
eo,
basterà dimostrareche,
comunque si fissi 8positivo,
sipuò
determinare un n taleche,
siaan (s)
squalunque
sia s.
(Si immagina
anchequi eseguita
la sostituzionesn = L’‘ s,
in modo da~o
ottenere una
rappresentazione
analitica simultanea delle curve inquestione).
Anche
qui,
persemplicità,
supporremo an = ao = a ; sarà :Osserviamo subito che se fosse sempre
negativo
la cosasarebbe dimostrata.
Ora,
se nel secondo membro si mette alposto
di unafunzione
U* (s) Cn(s)uguale a uguale
a 01 a perogni s
per cui Cn, a o , a euguale
aUCn,a(s)
perogni altro s,
siproduce
un alterazionedell’integrale,
che
possiamo, scegliendo n
abbastanzagrande,
rendere minore di un 8,prefis-
sato.
(Questo,
sempre in virtù della semicontinuità inferioreuniforme,
della uni-forme convergenza delle
Cn
allaeo
e della continuità della Frispetto
ai suoiargomenti).
(8) Per la G e
Ve(s)
sono richieste delle condizioni analoghe a quelle poste per F eUe(s).
Si avrà cos :
o ancora,
Per un teorema noto
sugli integrali dipendenti
da una curva(9)
il secondo in-tegrale scegliendo n
sufficientementegrande,
sipuò
rendere minore di E1.A causa delle
ipotesi
fatte sullaF,
si hadunque :
e
quindi
anche essendo sempre:e sostituendo
più
volte sottol’integrale,
membro
dell’eguaglianza
stessa si ottiene :con il secondo
Per la
supposta
limitatezza della~’,
viene:da cui
scegliendo contemporaneamente
m sufficientementegrande
e 8f sufficien-temente
piccolo,
sipuò
fare in modo che:Il teorema è cos dimostrato.
3. - Dai teoremi di convergenza dei n.! 1 e 2 discende il
seguente :
TEOREMA : Ammesse soddisfatte le
ipotesi
di uno dei due teoremi diconvergenza I o
II,
e considerata una curvaC o
ordinaria relativamente alle funzioni F e G eagli
elementi iniziali ao,,8o rispettivamente
appar- tenenti adu
eAv
e scelto ad arbitrio un numeroE > o,
èpossibile
deter-minare altri due numeri b e e
positivi,
taliche,
perogni
curva ordi-naria e relativamente alle
F,
G eagli
elementi inizialia, P appartenente
ordinatamente all’intorno
(e)
diC’o
e soddisfacente alle :(dove L, Lo
sono lelunghezze
di e eeo)
sia :
La dimostrazione è la stessa di
quella
d’un noto teorema(9).
Osserviamoinoltre che la scelta di b e e si
può
fare in modo che le(2) valgano
unifor-memente su tutto l’intervallo
(0, Lo),
ridotto che sia il secondo funzionale alparametro
s.4. - Cerchiamo d’ invertire il teorema del n.O 3. Perciò
premettiamo
laOSSERVAZIONE : Sia data una funzione
a(s)
continua nell’intervallo(0, Lo)
e tale chea(s) appartenga
sempre adu .
Fissata una curvaeo
or-dinaria relativamente alla funzione F e indicando con
Go(s)
laporzione
di curva che va dal
punto
diparametro
s al secondopunto terminale,
si
può,
preso unE > o,
determinare uno > o,
taleche,
perqualunque
curvaordinaria e
appartenente
ordinatamente all’intorno«(2)
diGo(s)
si abbia :dove i funzionali sono calcolati ed esistenti per lo stesso valore iniziale
a(s),
e la
disuguaglianza
valendo uniformementequalunque
sia s in(0, Lo).
Infatti, sappiamo
che per unparticolare s,
che indichiamo con s èpossibile
determinare un che
goda
dellaproprietà detta,
ciò in forza della semi-continuità.
Ora,
siccomea(s)
è funzione continua sipuò
determinareun q>0
tale
che,
suqualunque
intervallo di(0, Lo)
minoredi 17,
l’oscillazione dia(s),
risulti minore di
2
Allora indicando con o2 il minore dei duenumeri g1/2
e q,preso un s dell’intervallo di centro s e
ampiezza
(l2, si ha chequalunque
curva e(9) L. TONELLI: Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, tomo I, pp. 312-315.
appartenente
ordinatamente all’intorno(Q2)
dieo(s), appartiene
ordinatamente all’intorno(gi)
di ed èdunque:
poichè
anche i valori iniziali differiscono per meno di Lo,.Ma ~
sipuò scegliere
tanto
piccolo
che :a causa della continuità della soluzione di una
equazione
differenzialerispetto
all’elemento iniziale. E
quindi :
possiamo
cos direche,
adogni
s di(0, Lo) corrisponde
un intervallo per cui vale ladisuguaglianza precedente.
Per il teorema di PINCHERLE-BOREL Si pos-sono trovare
degli
intervalli in numero finito chericoprono (0, Lo)
e per iquali
vale la
proprietà precedente.
Prendendo allora ilpiù piccolo
dei (o cosottenuti
si ha
quanto
si voleva dimostrare. ,Questa
osservazione ci mette ingrado
d’enunciare ilseguente :
5. - TEOREMA : Se la funzione
F, positiva
inD,
è tale che la relativafunzione di Weierstrass :
E(x,
y, cos0,
seno,
cos0,
sen0, u)
risultipositiva qualunque
sia(x, y)
inA,
u inAu
e per 0-0 diverso da 0 e da unmultiplo qualunque
di2n,
allora scelti due numeri aoe 03B4 > 0,
e unacurva ordinaria
normale, eo
del campoA,
relativamente alla funzione Fe
agli
elementi iniziali ao, è semprepossibile
determinare due numeripositivi
e e Q, taliche,
perogni
curvae,
ordinaria relativamente alla Fe all’elemento iniziale a,
appartenente
ordinatamente all’intorno(e)
diCo
e soddisfacente alle
disuguaglianze :
(L, Lo
indicano lelunghezze rispettive
die, eo
ed M è un numero fissopositivo)
siasupposto
cheao
(Lo)
non sia il secondo estremo didu .
Facciamo osservare che le
ipotesi
fatte sulla F cipermettono
d’affermare che il funzionaleUea
è semicontinuo inferiormente e uniformemente su qua-lunque
curva ordinaria del campo A(i°).
(10) L. TONELLI loc. cit. nell’ introduzione.
Siano
per
semplicità supponiamo
i valori inizialiuguali
e rammentiamol’ ipotesi L M
allora :
e
sappiamo
dal calcolo sui funzionali che sipresentano
nel calcolo delle varia- zioni(1s)
che preso un8 > 0
sipuò
trovare un pi taleche,
perogni
curva eappartenente
ordinatamente all’ intorno(pj
di~o
e dilunghezza
ilsecondo
integrale
risultimaggiore
di8i > °,
81 essendo un numero che sipuò
determinare in
corrispondenza
del o.Dimostriamo che si
può
trovare abbastanzapiccolo,
edun (>0
tali
che,
perogni
curva eappartenente
ordinatamente all’intorno(é)
diGo
edi
lunghezza L > Lo ~ ~,
esista almeno un valore s* delparametro s
per cui :Ragioniamo
perassurdo,
cioèsupponiamo che,
comunquepiccoli
si scel-e e positivi,
si possa sempre trovare una curva e ordinaria appar- tenente ordinatamente all’intorno(Q)
della curvaeo,
soddisfacente allaper cui non esista nessun s per cui
valga
la(2). Scegliamo
"8 cospiccolo
inmodo da fare che
cosa che si
può
sempre fare in virtù della nostraipotesi,
della semicontinuità del funzionaleUe (sempre prendendo (é)
sufficientementepiccolo),
e della conti- nuità della F. Perciò,
perquanto
s’è detto per la(1),
verrebbe:che contraddice
l’ipotesi. Dunque:
---
(il) L. TONELLI: Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, tomo I, n.i 115-121 special-
mente n.,, 118.
Qualunque
sipuò
determinare un § eun ~ positivi,
taliche,
perqualunque
curva ordinariaappartenente
ordinatamente all’intorno(Q)
dieo
edi
lunghezza L M, L - Lo > ó,
esista un s* di(O, Lo)
per cuivalga
la(2).
Ora,
considerata la curvaeo
e essendo s ilparametro
relativo a un suopunto P,
se. consideriamo la soluzionedell’equazione
differenziale(a)
rela-tiva alla curva
eo
e che assume in P il valorea= Ueo(s) ~ ~, sarà,
per l’am-messa unicità della
soluzione,
> Poichè al variare con conti- nuità di P sullaeo
varia con continuitàU eo (Lo),
esisterà unB’,
taleche,
qua-lunque
siaP,
sia :Ora per l’osservazione fatta in
principio, preso 8’
sipuò
determinare unO’ >
0in modo
che,
perogni
curvae, appartenente
oràinatamente all’intorno(~O’)
di sia :
questo qualunque sia s,
e dove si sia fattoa(~) == (s) +1.
Sia e’ una curva ordinaria
qualunque appartenente
all’ intorno(e’)
di(?o~
si riducano e’ e
eo
a unarappresentazione
analitica simultanea con la sosti- L’s, esisterà certamente un s* per cui : L0
se non, il teorema sarebbe dimostrato
(confrontare
con la(2)).
Nella
(4)
siprenda
per squesto s*,
sarà cos :ma
~’(s~)
è una curva cheappartiene
ordinatamente all’intorno(,o)
dieo(s*)
e
dunque:
---dove essendo il valore iniziale
a(s) = Ueo (s) + 8
è anche :perciò :
Ora se invece di
9’
siprende o",
il minore dei due numeriQ’ e ó
vale anchela
(3),
per cui :Ma per
1’ ipotesi (5)
è evidentementeIl teorema è cos dimostrato.
Naturalmente esso ammette le stesse estensioni del teorema di calcolo fun- zionale su cui la dimostrazione si
appoggia
inizialmente(12).
OSSERVAZIONE. - Abbiamo sempre ammesso nei teoremi
precedenti
che lelunghezze
delle curve fossero limitate.Spesso questa
condizione sipuò togliere;
per
esempio :
seUe,
è taleche,
data unasuccessione
di curve che converge allaC o ,
le cuilunghezze
crescono oltreogni limite,
ancheUen ,
n cresce oltreogni
limite. Ciò avviene se F nel campo didefinizione,
risultamaggiore
d’unnumero m
positivo.
Per il funzionale
Ve valgono
teoremianaloghi
aquelli
dati perUe,
ci limi-teremo a dare il
seguente :
6. - TEOREMA : Se per la F e il funzionale il teorema dato nel numero 5 e se la funzione
G(x,
y,x’, y’,
u,v)
è non decrescenterispetto
alla u, sempre
positiva
e tale che la sua funzione di WeierstrassEG(x,
y, cos0,
sen0,
cos0,
sen0,
u,v)
siapositiva
per tutti i valori di(x, y)
in
A,
con 0-0 diverso da 0 e da un interoqualunque
di2~c ;
allora considerata una curva
eo
ordinaria normalerispetto
aF,
G eagli
elementi iniziali ae fl
di A e presoun ~ > 0
sipuò
determinareun 8 e un e
positivi
tali che perqualunque
curva e ordinariarispetto
a
F,
G eagli
elementi iniziali a,03B2 appartenente
ordinatamente all’in- torno(e)
dieo,
dilunghezza
L minore d’un certo IVI comunque fissato esoddisfacente alla
disuguaglianza
sia :Infatti si
può
scrivere :(12) L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, tomo I, n.i 119-121.
ossia :
Osserviamo che per la semicontinuità del funzionale e la non decre-
scenza della G
rispetto
alla u il secondointegrale
del secondo membro sipuò
renderemaggiore
d’ un numeronegativo
di modulopiccolo
apiacere.
Infatti comunque preso
un e1/2 > 0
sipuò
determinare unal> 0
tale che seU L s - U (s) 61
il secondointegrale
viene a risultare minore in modulo’ / ea
di
e1.
2 Ora se perqualche
valore s* di s è invece U(2013t2013C (s*) > a1
in/
~oa
virtù della non decrescenza della G
rispetto
a u alterandonell’ integrale
il va-lore di
L.a Q /mettendoci invece quello di
mettendoci invecequello
di(s*)
si viene cos al mas-simo a diminuire il valore
dell’ integrale
edunque
il secondointegrale
riusci-rebbe
maggiore di - 21.
Per il terzointegrale
vale un noto teorema di calcolo funzionale(13),
preso unb > 0
sipuò
determinare~i>0y
eO1 > 0
tale che perqualunque
curva ordinaria eappartenente
all’intorno diCo
e dilunghezza
il valore
dell’ integrale
risultimaggiore
di2ei. Quanto
alprimo integrale
vale lo stessoragionamento
fatto nel numero 5 e vale la stessa con-clusione. Per ciò il teorema si ritiene dimostrato.
7. - I risultati
precedenti permettono
d’enunciare ilseguente :
TEOREMA : Le funzioni
F,
G soddisfino alle condizioni del teorema di convergenza I(o II) e a quelle
dei teoremi dei numeri 5 e6; la
succes-sione
curveordinarie en rispetto a F,
G eagli
elementi ini-ziali an,
03B2n appartenenti rispettivamente a dv
converga uniformemente(13) L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, loc. cit. al n.o 5.
a una curva ordinaria e normale
e,,
relativamente aF,
G eagli
ele-menti iniziali ao,
f3o;
egli
converganorispettivamente
a ao,flo.
Allora condizione necessaria e sufficiente affinchè
gli
insiemi formaticon
Ue ’ nan V e nan, ~r~
converganorispettivamente
aUe oao
è cheindicata con
Ln
lalunghezza
dien,
la successionedegli insiemi L1 ~ ~
~
,....,~ L~ ~ ,....
converga allalunghezza Lo
dieo.
La condizione sufficiente coincide con il teorema di convergenza
già
dimo-strato. Dimostriamo la condizione
necessaria ;
cioèsupponiamo
cheU e nan
tendaa preso un
b>0
sipuò
determinare un 8 e un gpositivi
tali che per 0a0ogni
curva ordinatamente all’intorno(e)
dieo
e soddisfacentealla
aUe,a,1
oao 18con I a - ao Lo,
sia verificata ladisuguaglianza I L - Lo 1
o. Infatti sequesta
non fosse verificata sarebbe certamente
L - Lo > o,
a causa della semicontinuità inferiore dellalunghezza
d’una curva, ma inquesto
caso sipotrebbero
sce-gliere
8 e ~O in modo cheUea -
> 8,questo
in virtù del teorema prece- dente e ciò è assurdo.~ °"°
Analoghi ragionamenti valgono
per il funzionale8. - Vediamo adesso di mettere in
relazione, quando esistono, lim
n---oo n e
lim j
supporremo le funzioni F e Glegate :
si otterranno cos dei teo-n-· ao n
remi di confronto.
Più
precisamente
facciamol’ipotesi :
ossia :
con
f(x, y)
funzione definita e continua in A eF(x,
y,x’, y’, u) positiva
onulla in D.
TEOREMA : Se l funzionale è semicontinuo inferiormente su
ogni
curva di una classe K di curve ordinarie relativamente a F e G appar- tenenti al campo
A ;
data unasuccessione i~’ C2 ~,...., ~ Gn ~,....
d’insiemidi curve della classe K tendente uniformemente ad una curva
Co
ordi- naria e normalerispetto
aF,
allora : ammessa l’esistenza del limite finito per n -- 00 dei funzionaliUe n1 V en
calcolati sulle curve della successione data e congli
elementi iniziali an,f3n
diAu, Av
tendenti ai numeri ao,f3o,
è :dove
yo)
indica unpunto
della curvaGo .
Supporremo
an=ao, e li ometteremo nella scrittura. Preso unE>0
arbitrario si divida la curva in mparti. eJ2),....,
in modo che su cia-scuna di esse l’oscillazione della
f(x, y)
risulti minoredi e,
e considerata unalegge
laquale
ponga unacorrispondenza
S~(14),
tale che la massima distanza tra duepunti corrispondenti tenda
a 0come -
n y siano :n , Cn(2),...., n’ g L
),te»
1gli
archi di
Gn corrispondenti
aquelli
dieo.
Avremo:dove
conuen,
nUe~~.,
0 si è indicato i valoripresi
da nUeo
O sull’arco resimo.Applicando agli integrali qui
scritti il teorema della media abbiamo :dove
fn, r, fo, r
sono valori dif(x, y)
in determinatipunti
die~), eJr); onde :
ossia ancora:
Ora,
presom,
sipuò
sempre determinare unintero n,
tale che per sia:(14) L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, tomo I, n.o 72.
ciò in forza della semicontinuità inferiore del funzionale Infatti i valori iniziali sono i valori di
Ue(,)
n e O calcolati sulprimo
estremo dell’arcoresimo,
equesti
per n sufficientementegrande
sono taliche, o
n oo,
e al-lora è vero
l’asserto,
oppure è e a causa dell’unicità della solu-n o
zione
dell’ equazione differenziale,
è ancora vera ladisuguaglianza
di sopra. Si noti che n sipuò scegliere
in modo che ladisuguaglianza
scrittavalga
qua-lunque
sia r.Applicando
di nuovo il teorema della media allaprima
sommatoria viene:dove
fn
è un certo valore intermedio ai diversifn~ r
ed èdunque
il valore dif(x, y)
calcolato in un
punto
conveniente di Ora peripotesi
sipuò
determinare unintero
n>n,
tale che per sia:e sarà
dunque anche,
combinandocoll’uguaglianza precedente :
e siccome m si è scelto in modo che l’oscillazione della
f(x, y)
su unqualunque
arco sia minore
di 8, scegliendo n
sufficientementegrande
sipuò
fare in modo che:e cos il
primo
membro delladisuguaglianza (I)
viene minore di:dove f indica il
massimo, finito, di ~ 1 f(x, y) I
in un conveniente intorno dieo.
Sene
deduce,
per ~ arbitrarietà di 8:Supponiamo
oralim ~ u en
-U~ = 0, o
deve essere allora nullo anche ilprimo
membro;
il teorema è allora verificatoprendendo
per(xo, yo)
unpunto qualunque
di
eo.
Se invecelim {UCn} - Ue
o è diverso da zero, sarà certamentepositivo
n ~ ~ 0
a causa della semicontinuità
inferiore,
dovrà allora esistere il limite dei numerifn
per n tendente all’ infinito. Ma
poichè fn
è un determinato valore dif(x, y)
inun
punto
della curvaGn,
equesta
tende uniformemente allaGo,
se ne ricavache
fn
tende af(xo, yo)
dove xo , y yo è unpunto
dieo. È
vera inogni
caso laformula dell’ enunciato.
9. -
Questo
teorema sipuò
estendere al caso in cui sia :cioè:
con
f(x,
y,u)
eF’(x,
y,x’, y’, u)
semprepositivi, f(x,
y,u)
continua e non decre-scente
rispetto
alla u. Non si ottienepiù un’ uguaglianza
ma unadisuguaglianza,
e
precisamente:
dove m è il minimo di
f(x,
y,u)
su laeo.
Basta
ripetere
le considerazioni del numeroprecedente
sino ad ottenere la relazione:in cui
fn, r, fo, ,.
sono valori dif(x,
y,u)
su ee(’);
a causa della semiconti-nuità di
e
per la non decrescenza di frispetto
a u, sipuò
fare in modo che: dovefó,,
è il valore dif(x,
y,u)
nelpunto corrispondente
per la
Q,
aquello
su cui è calcolatofn, r. Scegliendo
leparti
in cui abbiamosuddiviso la
eo,
sufficientementepiccole,
viene :e
dunque
osservando chelim í Uc,,, ~ - 0,
eripetendo
le considerazioni svoltez_ T. o
in fine del teorema
precedente,
si ricava la relazione detta che chiameremo nelseguito
ladisuguaglianza isoperimetrica.
CAPITOLO II.
Esistenza dell’ estremo.
1. - I° Teoreina d’ esistenza : il caso continuo.
Se
y), y)
sono due funzioni continue in tutto il campo A. SeSe la funzione
G(x,
y,x’, y’,
u,v)
è semprepositiva
nel suo campo di definizione e soddisfa anche a una condizione sufficiente per la semicon- tinuità del funzionaleConsiderata una classe
completa (i5)
K di curve ordinariee,
tutte con-tenute in una
parte
limitata e chiusa A’ del campoA,
e detta K la sotto-classe di tutte le curve
U ea =u (dove
u è un valore costante didu),
esisteil minimo assoluto di
Ve, ,
in .K. _Osserviamo subito che se e è una curva
qualunque
di I~(che supponiamo
non
vuota)
e se L è la sualunghezza,
indicando con m il minimo di G per(x, y)
in
A’,
e v minore d’un numero sufficientementegrande,
si ha :Indicando con i
,
il limite
- inferiore di a,BK,
econ { wn ] l’insieme
i ditutte le curve
Gn
di K che soddisfano alladisuguaglianza
per ladisuguaglianza precedente
sarà :’ "
Allora la
successione W2 ~,....
ammette almeno una curva di accumulazioneeo, continua,
rettificabile edappartenente
adA’,
e daquesta
suc-cessione si
può
estrarneun’altra C1 ~, ~ G2 ~,.... ~ Gn ~,....
che converge uniforme- mente allaeo
epoichè Uea
a ècontinuo,
sarà lim n ~ ~U,0 = U e
no =ú.
0 Inoltre per lasemicontinuità di
Ye
si ottiene che edunque eo
è una curva minimante.C C0
2. - II° Teorema d’esistenza,
a). Nell’ ipotesi
G =f(x, y) F(x,
y,x’, y’, u),
dove ~’ sia inoltresupposta
sempre
positiva
sul suo campo, diamoqualche
condizioniche,
se vengono soddi-sfatte,
cipermettono
d’affermare l’esistenza dell’estremo.----
(15) Per il significato di classe cornpleta vedere, L. TONELLI: .F’ondamenti di Calcolo delle Yariazioazi, vol. II, pp. 3 e 281.
Supponiamo
il funzionaleUe
semicontinuo e osserviamo anchequi che,
seconsideriamo curve contenute in una
parte
finita e chiusa A’ diA, possiamo
limitarci a considerare curve di
lunghezze
limitate.Diciamo J il limite inferiore di
V e
su K e consideriamo la successione mini- mizzante del numeroprecedente :
essa ammette una curva d’accumulazioneeo
continua e rettificabile
appartenente
alla classeI~,
perl’ipotesi
che la classe K siacompleta.
Si
può
allora estrarre dalla successioneprecedente
i Wn’ ~,.... convergente
uniformemente allaeo
e tale che le curvedi
sianoestratte
dall’insieme
di indicesuperiore.
Dalla semicontinuità del funzio- naleUe
viene e per il teorema del confronto del n.°8, capitolo
I :dove
(Xi, yi)
è unpunto
dieo.
Se
è U eo =u
la curvaeo
e minimante. Se invece ciò non accade saràUeo ~c’
però
introducendo delle nuoveipotesi possiamo
tuttavia assicurarci dell’esistenzadel minimo. ’
10). Supponiamo
che le curve della classe I~ soddisfino alleseguenti
condizioni :
.
Su di esse
f(x, y)
siapositiva
noncrescente,
per il loro secondopunto
terminale si possa tracciare una curva
continua, rettificabile, chiusa,
dilunghezza piccola
apiacere, appartenente
al campoA ;
inoltre la curvaottenuta
aggiungendo
a unaqualunque
e di K ipunti
diquest’ultima,
in modo da ottenere una curva
continua,
sia ancora zcna curva di K.In
questo
caso il minimo esiste.Infatti consideriamo
quella
curva chiusa r(che
esistesempre)
taleche,
lacurva
eo
ottenutaaggiungendo@
r allaeo,
verifichi la :Ueo =ù ;
sarà :dove nel secondo
integrale
la u va sostituita con la soluzionedell’equazione
differenziale:
u’:~F(-X(s), -Y(s), -X’(s), y’(s), u), (x(s), y(s)
sono le funzioni para- metriche cherappresentano
la curvar)
che assume il valore inizialeCon notazioni identiche avremo :
è cioè : o