A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E MILIO B AIADA
Sopra un problema non regolare e un problema isoperimetrico del calcolo delle variazioni
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 13, n
o1-4 (1948), p. 59-75
<
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E UN PROBLEMA ISOPERIMETRICO DEL CALCOLO DELLE VARIAZIONI (*)
di EMILIO BAIADA
(Pisa).
1. - In un gruppo di
cinque
memorie apparse su Transactions of the rican MathematicalSociety (Vol. 45)
MAC SHANE si occupa delproblema
di Calcolo delle Variazioni nel caso non
regolare
e di alcuniproblemi isoperi-
metrici che si
ricollegano
aquello.
La nota III si occupa del
problema
relativo al casoincompletamente regolare
e i risultati a cui
giunge
si riferiscono a due casi distinti :1°)
Il campo Criempie
tutto ilpiano (x, y) (Theorem I).
Il teorema dato dal MAC SHANE estende alcuni deirisultati,
ottenutiprecedentemente
da C. CARA-THEODORY
(1),
L. TONELLI(2)
e N. BOGOLIOUBOFF(3).
2°)
Il campo C non invade tutto ilpiano
ed è formato da un insieme chiuso dipunti.
Il risultato ottenuto(Theorem II)
non è ilpiù generale,
comeapparirà
dallapresente
nota.Nelle memorie IV e V il MAC SHANE si occupa
più specificamente
del pro- blemaisoperimetrico,
tanto perintegrali
in forma ordinaria(nota IV) quanto
per
quelli
in formaparametrica (nota V).
Iproblemi
trattati sono intimamente connessi aiproblemi
liberi studiati nelleprecedenti
note(I,
II eIII); perciò
sfruttando i risultati ivi
raggiunti Egli perviene
a dei teoremi da cui ricava per corollario dei teoremi notiprecedentemente
ed afferma che i teoremi da Lui dati sonopiù generali
diquesti
ultimi. A prova di ciò viene datol’esempio
notevole
seguente :
Poslo :(*)
Lavoro eseguito nel Seminario di Matematica presso la Scuola Normale Superioredi Pisa nel 1942.
(1)
C. CARATHEODORY : Ueber die starken Math. Annalen, 62 (1906) p. 440-505.(2
L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, Vol. Il, p. 203.(1)
N. BOGOLIOUBOFF : Sur quelqucs méthodes nouvelles dans le Calcul des Variations.Annali di Matematica, Serie IV, vol. II. -
trovare,
tutte le curve continue rettificabili checongiungono
duepunti
del
piano
e tutte dilunghezza uguale L, quelle
che rendano massimo9 0*
Faremo vedere che la prova dell’ esistenza del
massimo,
pur non rientrandodirettamente nei casi
contemplati
dai teoreminoti,
sipuò
dare facendo uso diragionamenti
che entrano nelquadro
diquelli
che si fanno nel metodo diretto del Calcolo delle Variazioni.In
generale
sipuò
osservare che iragionamenti
del MAC SHANE sonotutt’ altro che
semplici,
inoltreEgli
ricorre sempre all’approssimazione
delle curvemediante
poligonali.
Faremoanche,
inultimo,
osservare delleproprietà
dellacurva massimante.
2. - Per affrontare lo studio del
problema isoperimetrico
enunciato nell’ intro- duzionesvolgiamo prima
alcune considerazioni sulproblema
libero relativo a unintegrale incompletamente regolare.
Questo problema, prima
del MACSHANE,
è stato studiato da molti cheperò
si sono
sempre
limitati al caso in cui il campo invade tutto ilpiano.
Vediamo ora
quali
considerazioni si possono pure farequando
ci si riferiscea
campi
limitati.Sia
F(x,
y,x’, y’)
una funzione definita per tuttigli (x, y) appartenenti
aun campo finito e chiuso C e per
ogni x’, y’
non entrambi nulli.Supponiamo
inoltre che la
funzione,
là dove èdefinita,
sia continua e derivabile delprimo
esecondo ordine
rispetto
a tutti i suoiargomenti
equeste
derivate siano pure continue. La funzione F sia inoltrepositivamente
omogenea digrado
unorispetto
a x’ ey’.
Se 0 indica una curva continua rettificabile di
equazioni parametriche
x
=x(s),
y=y(s),
0 sL, poniamo :
dove nella y,
x’, y’)
si è sostituito a x, y le coordinate della curva e alposto
dix‘, y’
le derivaterispetto
alparametro,
là doveesistono,
e uno là dovenon esistono.
Supponiamo
inoltre chel’integrale JC
risultiincompletamente regolare positivo :
cioè risultino soddisfatte leseguenti
condizioni :I. - La
figurativa
della funzione F relativa a unqualsiasi punto
delcampo
G~
ha sempre almeno unpiano d’appoggio (4)
e resta tutta aldisopra
di tale
piano.
(4) Per il significato di questa denominazione vedere il seguito.
II. -
Se,
inP, l’angolo
9corrisponde
a una direzione orientata d’ ap-poggio (5)
per lafigurativa,
in talepunto
è :III. - In ciascun
punto (x, y)
esistono le estreme direzioni orientated’ appoggio
relative alpiano d’ appoggio multiplo
dellafigurativa
e, se0(1), 01’)
sono
gli angoli
che definiscono tali direzioniorientate,
è :£ll(z, y)=
cos cos0(2)@
sen2) +
sen cos02,
sen)2013
- cos
82Fx(x, ,
cos81,
sen1)-
sen cos81,
sen8a) $0.
Oltre
all’ integrale olo
consideriamo anchel’ integrale
che chiameremo associato al
precedente
e dove la funzioneG(.t,
y,x’, y’)
inte-granda
è definita nelseguente
modo :1° per tutti i 0 che definiscono direzioni orientate esterne ai massimi
angoli d’ appoggio,
porremo :2° per tutti
gli
altri0,
porremo :G(x,
y, cos0,
sen8)=
cos y, cos6(1),
sen0(1» +
+ sen y, cos
8f1~,
sen0(1) =
coseFx/(x,
y, coso~2?,
sen9(2»
+ + sen y, cos0(2)@
sen0(2» ;
;3°
G(x,
y,x’, y’)
sia inoltrepositivamente
omogenea digrado
1rispetto
a x’ e
y’.
Terremo semprepresente
il notosignificato geometrico
dellaG(z,
y,x’, y’).
Da
questa
definizione e da teoremi noti(6)
si vede subitol’esistenza
del mi- nimo inpiccolo
per il funzionale eprecisamente :
Considerato
un insie1ne A limitato e chiuso ctipunti
interni aC
epreso
ad arbitrio un numeroa > o,
sipossono
determinare due numeripositivi ,)0
e Po, con po~ 8~,
in modoch,e,
se M e N sono duepunti
qua-lunque, rispettivamente
di A e diC,
distanti tra loro per meno di po, nella classe di tutte lc curve ordinarie 0, cheappartengono
al cerchio(M, 00)
e che
congiungono
fra loro in un dato ordine ipunti
M eN,
ne esistealmeno una m2tairnante *
Queste
minimanti sono costituite dapunti
interni al cerchio(0)
e(5)
Per tali denominazioni vedere L. TONELLI : Calcolo delle Variazioni, Vol.11,
p. 191-192.(6)
Vedi L. TONELLI : Calcolo delle Variazioni, Vol. II, n. 51 a) e ossery. n. 4, c) e 34 f)-sono delle
estremaloidi semplici positivamente semiforti (i)
aventi alpiù
un numero finito di
punti angolosi (8).
Supponiamo
inoltre che il funzionale soddisfi a una condizione che cipermetta
di assicurare l’ esistenza del minimo(per
es. : ipiani d’ appoggio
sianosempre distinti dal
piano (x’, y’)
mentreF(x,
y,x’, y’)
sia semprepositiva
o almassimo nulla solo su un numero finito di curve di classe 2
aperte prive
dipunti multipli
e aventi a due a due alpiù
un solpunto
a comune e tali danon formare nessuna curva chiusa
(9)).
Sia inquesto
casoCo
una curva mi- nimante perl’integrale
associato e dimostriamo che ipunti
diquesta
curva chenon ammettono
tangente
non possono averepunti
d’ accumuiazione interni al campo C. E infatti seP°
fosse uno diquesti punti
in forza del teorema pre- cedente sipotrebbe
trovare unpunto Pi
su60
sufficientemente vicino aP°
tale che 1’ arco di minimante dovrebbe avere al massimo un numero finito dipunti angolosi,
contrariamenteall’ipotesi
cheP°
sia unpunto
d’ accumulazione di talipunti.
Perciò in
ogni
arco di80
interno a C non vi possono essere che un numerofinito di
punti angolosi
egli
eventualipunti
d’ accumulazione di essi dovranno trovarsi sul contorno di C.Suddividiamo la
curva C,,
o nei suoi archi interni al campo C e nei suoi archi sul contorno del campo : ognuna diqueste
due classipuò
contenere alpiù
un’ infinità numerabile di archi. Ora su ognunodegli
archi interni è cer-tamente
F- G, poichè
essi sono archi d’ estremaloidipositivamente semiforti ; quindi,
perquanto compete
aquesti archi,
il valore del funzionaleèle
è lo stessódel suo associato.
D’ altra
parte,
se perqualunque
arco di Cgiacente
sul contorno di C è pure_Te
,(per
es : se il contorno di C è contorno rettificabile el’ angolo
didirezione della
tangente,
ovequesta esista,
risulta esternorispetto
ai massimiangoli d’appoggio)
oppure se il contorno di C è tale che nessun arco della minimante2o
possagiacervi, (per
es : se il contorno di C è una curva di classe 2e non è su di essa soddisfatta la condizione necessaria di EULERO
generaliz-
zata alla frontiera del campo
(10»
avremo sempre per risultato :Notiamo subito che
queste
due eventualità favorevoli possono entrambe(7)
Per ilsignificato
di estremaloide semplice e di direzione positivamente semiforte,ved. L. TONELLi : Calcolo delle
Variazioni,
Vol. II, p. 189 e seg.(8)
Vedi L. TONELLI : Calcolo delleVariazioni,
Vol. II, p. 200.(9)
Vedi L. TONELLI : Calcolo delleVariazioni,
Vol.II,
p. 25-27.Vedi per es. L. TONELLI: Calcolo delle Variazioni, Vol. II, p. 119.
verificarsi
suparte
distinte del contorno del campoC,
la conclusione rimanend()vera
ugualmente (11).
Ma siccome
élo
è minimante per ilproblema
associato ed inoltre :è :
L’ esistenza della curva minimante risulta cos dimostrata ed inoltre
sappiamo,
che essa è formata da archi d’ estremaloidi
positivamente
semiforti ed eventual- mente da archi di contorno ed ipunti
in cui latangente
non esiste devonoavere i loro
punti
d’ accumulazione sul contorno del campo.3. -
Applichiamo
i risultati delparagrafo precedente
alproblema
libero rela- tivo alla funzione :Per campo C
prendiamo quello
rinchiuso da untrapezio
isoscele di cui le due basi sonoparallele all’ asse y,
illato obliquo più prossimo
allaprima
biset-trice
degli
assi coordinati siaparallelo
aquesta
bisettrice e nongiacente
su diessa, inoltre tutto il campo stesso stia da una medesima
parte rispetto
allabisettrice suddetta. A
parte
ciò il campo Cpuò
essereperfettamente
arbitrario.L’ integrale :
-è sul campo C
incompletamente regolare
definitopositivo
perogni M >
dove con A si è indicato il massimo
di 1
in C.Infatti :
_I "n
e, per
ogni M
8(X-y)2,
esistono duepiani d’appoggio
simmetricirispetto
alpiano (y’, u).
Si verifica subito con un breve calcolo che sulle direzioni estremed’ appoggio
èF~
> 0.Quanto
alla funzione :--- - - --
,
(11)
MAC SHANE ammette l’ipotesipiù
restrittiva che il problema sia quasi regolare sullafrontiera del campo. ,
si
può
osservareche,
siccome perragioni
di simmetria dellafigurativa rispetto
ai
piani (x’, u), (y’, u)
è :è
quindi :
La funzione
QF
si annullaqualunque
sia .~ solo sulla bisettricequindi
mai nel campo C. Sono cos verificate le condizioniI, II,
III del para-grafo
2.Sulle basi del
trapezio
la funzione F coincide con laG giacchè l’angolo
didirezione
0=M/2
2 è sempre esterno ai due massimiangoli d’ appoggio
qua-lunque
sia M. Oravogliamo
verificare che sui latiobliqui
deltrapezio
nonpossono
giacere degli
archi della minimante delproblema
associato. Infatti perun teorema classico dovuto a WEIERSTRASS che estende la condizione di EULERO .al contorno del campo dovrebbe essere :
la disuguaglianza superiore
vale se il campo si trova a sinistradell’ arco,
seil campo si trova alla destra deve valere la
disuguaglianza inferiore).
Nel nostro caso dovrebbe essere :
Nel
semipiano superiore
limitato dalla bisettrice è e sesi pensa percorrere il contorno di C nel verso antiorario lasciando
perciò
l’ areaalla sinistra è anche
x’ + 8 y’ > 0 :
lacondi~ione precedente
nonpuò pertanto
essere verificata.
Analogo
risultato vale seC
è nelsemipiano
inferiore.In forza dei risultati ottenuti nel
paragrafo 2,
comunque fissati duepunti Pi
eP2
diC,
fra tutte le curve rettificabilicongiungenti Pi , P2
eappartenenti
a C ne esiste almeno una minimante per il
problema
libero inquestione
qua-lunque
siaM > VS A 2 (12).
(12)
Sipotrebbe
dimostrare l’ esistenza del minimo anche per M =~8A2,
come si è accen-nato nel §
precedente,
ma tale esistenza non occorre nel seguito e perciò non vi insistiamo.4. - In
questo paragrafo poniamo :
e
dove con
£e
si è indicata lalunghezza
della curva 0_.Osserviamo
che, supposto
che ilproblema
del minimo fra tutte le curverettificabili
congiungenti
duepunti P1
eP2,
relativo al funzionaleHp (M),
am-metta soluzione e, se
G(M)
è unaminimante,
indica la sualunghezza,
anche il
problema
del massimo del funzionale fra tutte le curve continue rettificabili del campoprecedente congiungenti Pi
eP2
che abbianolunghezza uguale
a ammette soluzione. Infatti da:sen
i -
se ne ricava : lSappiamo
dalparagrafo precedente
che per> ~ 8A2
ilproblema
di mi-nimo per
H,2 (M)
ammette soluzione.Sappiamo
anche(13)
che laquantità £,p(,)
pensata
come funzione di M è monotona decrescenterispetto
a M.Dimostriamo
qui
che essa è anche continuarispetto
a M.Sia per ciò una successione :
di numeri tendenti a un numero e siano :
le curve minimanti del
problema
libero relativo ai funzionali :Siccome
queste
curve sono limitate inlunghezza, giacchè £e(M)
è una fun-zione monotona
decrescente,
esse ammettono una curva d’ accumulazione che indichiamo con0-,.
(i3)
Vedi E. BAIADA : Sopra un problema di MAYER. Annali della R. Scuola NormaleSuperiore di
Pisa,
Serie II, vol. IX, 1940.della Scuola Norm. Sup. - Pisa. 5
Dimostriamo che
Go
è una minimante per ilproblema
libero relativo al fun- zionale e chequindi :
Osserviamo che :
Proviamo che la successione II è una successione minimizzante per il pro- blema di minimo relativo al funzionale associato al funzionale
Infatti,
sia :una successione minimizzante per il
problema suddetto ; sappiamo
che l’insiemedellé
lunghezze £e(Mn)
delle curve della II èsuperiormente
limitato cioè :qualunque
sia n.Anche le
lunghezze
delle curve della successione(II’)
sonosuperiormente
limitate essendo
He(Mo)
definitopositivo
equindi :
(3) qualunque
sia n.Se indichiamo con
GM(x,
y,x’, y’)
la funzione associata della funzione :avremo :
Se
Al,,
tende aJfo
la differenza sotto il segno diintegrale
tende allo zerouniformemente
qualunque siano x, y,
in C e0 8 2~.
Infatti se con0(1~
indichiamo una delle direzioni orientate
d’appoggio
relativamente allaessa è
uguale
a :per
ogni 0
compreso nellaparte
a comuneagli angoli d’ appoggio ;
aper
ogni 0
esterno a tuttigli angoli d’appoggio ;
aper
ogni
8 esterno agli angoli d’appoggio
dellaGm.
ed intermo a unangolo
~d’ appoggio
dellaGM ;
finalmente a :nell’ eventualità
contraria.Ora,
è sufficientemente vicino(14 ) a Mo,
anche è vicinoquanto
si vuole a e
questo
uniformementerispetto
a x, y in C.Da
questo
e dalle(2)
e(3)
avremoche,
preso un 8 >0, possiamo
determi-nare un indice n intero tale
che,
se sia :e un indice
intero n
taleche, se n> n,
sia :Inoltre essendo la
(II’)
successione minimizzante sipuò
determinare un n’intero tale che per
n>n’ sia,
se i indica 1’ estremo inferiore di sulla nostra classe di curve :Ma la curva che è una minimante per il
problema
relativo al fun- zionale è anche curva minimante per ilproblema associato FC(Mn)
acausa della dimostrazione stessa dell’ esistenza
di quella
minimante equindi :
e, per la
(4),
mentre per la
(5)
si avrà :Risulta cos dimostrato l’asserto. Perciò con
gli
stessiragionamenti già
fattial
paragrafo
2 si dimostrerebbe cheeo
è una minimante per ilproblema
asso-ciato e
quindi
anche per ilproblema incompletamente regolare.
Si ha cos :
,e, per
quanto
si ègià visto,
che èminimante,
è formata da un numero(29)
Vedi L. TONELLI : Calcolo delleVariazioni,
Vol.II,
n. 62 b).finito di archi di estremali sulle
quali
èF,
> 0. Per unimportante
teorema dí convergenza(15)
è anche :È
cos dimostrato che’£e(M)
è funzione continua di M.5. - Da
quanto
è stato detto risulta che se si tratta di risolvere ilproblema isoperimetrico
relativoall’integrale
fra tutte le curve dilunghezza
e riusciamo a provare che esiste un lVl
per cui > K
mentre che se M tende all’ infinito£ 0-(M)
tende alla distanza dei duepunti,
l’ esistenza della soluzione delproblema
vieneprovata. È questo
lo schema delragionamento
chefaremo nel
seguito.
~)
Proviamoprima
che se M tende all’ infinito lalunghezza feCz.!)
dellaminimante tende alla distanza
Pi P2 .
Infatti la
minimante, giacchè
per .M sufficientementegrande l’integrale
diventa
regolare,
deve soddisfare alleequazioni
di EULERO - LAGRANGE scritte.nel modo
seguente :
da
cui,
combinando linearmente eintegrando rispetto
a s, viene :Per M sufficientemente
grande
ilproblema
diventaregolare
e la minimante ha ovunquetangente.
Seper A
e ,uprendiamo
i coseni direttori d’un assenormale a
Pi P2,
per il teorema del valor medio esisterà sempre unpunto
in cui equindi
per M tendente all’ infinito la costante c(che dipende generalmente
da si mantiene limitata. Daquesta
osservazione risulta allora che deve necessariamente tendere uniformemente a zero per M ten- dente all’ infinito e cos tende uniformemente alsegmento Pi P2
e la sualunghezza ~~~~)
tende allalunghezza
delsegmento,
b) Supporremo
ora invece M sufficientemente vicino a~8 A9 :
ilproblema
di minimo relativo al funzionale
incompletamente regolare
e, per(15)
L. TONELLI : Calcolo delle Variazioni, Vol. II, n. 124 e n. 120.quanto
si è vistoprecedentemente
nella dimostrazione dell’ esistenza della mini-mante,
sipuò
osservare chel’angolo
didirezione,
inogni punto
della inini- mante(nei punti angolosi prenderemo
latangente
a sinistra o latangente
adestra)
deve risultare non interno ai dueangoli d’ appoggio.
Ora,
perragioni
disimmetria,
ipiani d’ appoggio
devono contenere l’ assey’
e sulle direzioni orientate estreme
d’ appoggio
deve risultareJ~==0
e cioè:e
dunque
Cosichè,
se indichiamo con il minimopositivo
dii x - y i
nel campoC
avremo che in
ogni punto
della minimantel’ angolo
di direzione 8 dellatangente (la tangente
destra e latangente
sinistra neipunti angolosi)
là doveesiste deve essere tale che :
da cui
Ne seguc
che,
seP1, P2
non si trovano su una medesimaparallela all’ asse y (s~~
e indichiamo con zi e x2
rispettivamente
le ascisse diP,
e diP2,
sarà :3
e, se
scegliamo
M minore diVB A3,
sarà anche :Ora,
se facciamo tendere a zero tutte le dimensioni di Crimpiccolendolo
per similitudine e lasciando fermi ilpunto P1
e la direzione avremoche a
tendea6 ----
.
a 1 e tende a zero del
primo
ordineripetto
aP1 P2
come.
infinitesimo
principale
e cospure i
è infinitesimo delprimo
ordine. Perciò’£e(M)
ècertamente d’ un ordine d’ infinitesimo minore o tutt’ al
più uguale
(i6)
l’esistenza della minimante è evidente e la minimante consta di due-segmenti paralleli all’ asse delle y.
Questo ragionamento
dimostra 1’ esistenza della soluzione « inpiccolo »
delproblema isoperimetrico
considerato : vedremo nelparagrafo seguente
come sipasserà
alproblema
ingrande.
,6. - Prendiamo adesso in considerazione il
problema isoperimetrico
enun-ciato nel
paragrafo
1.Sia :
una successione massimizzante per
l’integrale 901 (x- y) 2 ~x’2 + 8y’z
ds frae
tutte le curve rettificabili e continue
congiungenti
duepunti P2
e tutte di lun-ghezza
L. Facciamoprima
alcune considerazioniche
ci saranno utili nelseguito.
1. - Se una curva continua rettificabile (2 è incontrata in due
punti P
eQ
da una stessa
parallela
all’ asse x e se P eQ
si trovano entrambe dalla me-desima
parte rispetto
alla bisettricey -x=O,
e se tutto 1’ arco stesso C~’ staccatoda
questa
secante sulla curva G si trova al disotto[al disopra]
diquesta
secantenel caso in cui P e
Q
siano nelsemipiano [nel semipiano
operando
una simmetria dell’ arco C’rispetto
alla secante e sostituendo a @’ nellacurva 8
1’ arcosimmetrico,
otteniamo una curva 8continua, rettificabile,
dilunghezza uguale
aquella
della curva C. Però come è evidente :2. - Se una curva
continua,
rettificabile C è incontrata da unaparallela
all’ asse y in due
punti
che si trovano sul medesimosemipiano ~2013.r>
0[y - x 0]
e se tutto 1’ arco 8’ staccato da
questa
secante si trova a destra[a sinistra]
rispetto
aquesta secante,
seoperiamo
una simmetriarispetto
aquesta
secantee se sostituiamo nella curva 8 all’ arco 8’ il suo
simmetrico,
otteniamo cos una curva e continua rettificabile dilunghezza uguale
aquella
della curva (2. Però anchequi
sarà :, , .,
Ripetendo queste
simmetrie un numero finito o infinito divolte
si viene ad ottenere una curva (2*(direttamente
se le simmetrie sono in numerofinito,
come curva d’ accumulazione nel caso di infinite
simmetrie)
per cui non accadenessuna delle due eventualità
precedenti
ed inoltre tale che :In
seguito
aquesto ragionamento possiamo
senz’ altro supporre che la suc-cessione massimizzante
(I)
sia formata tutta di curve per cui non accadono leven tualità
precedenti.
La successione
(I)
ammette una curva limite60 continua,
rettificabile e daessa si
può
estrarre una successione che tenda uniformemente a60
secondo unalegge
dicorrispondenza (17)
D.È
evidente che se lalunghezza
di60
risultauguale
ad L ilproblema
ammette soluzione e60
è una curva massimante.’
~
Potrebbe però presentarsi
il caso£(2, o
L. Faremo vedere nelseguito
checiò
è
da escludersi.,
Supponiamo
che ciò avvenga, vuol dire che esisterà almeno unpunto P,,
tale che comunque
presi
duepunti P~l~,
P~~~ di60 precedente
eseguente Po (se Po
non èpunto
terminale di solo o soloP~2~
sePo
èrispettiva-
mente secondo o
primo punto
terminale di e indicati con : e ipunti
dellaen corrispondenti
secondo la ~2 aP~1~,
P(2) e con :gli
archi delle curve della successione(I) corrispondenti
secondo la -(2 all’ arcodella curva
60
di estremiP~1~,
sia:a) Po
non sia sulla rettax - y =-- 0, P(1), P2)
sipotranno
allorascegliere
in modo che tutto
P(2)
sia da una medesimaparte rispetto
alla biset-trice.
È
chiaro per le considerazioni fatte in1°)
e2°)
e a condizione di pren- dere sempreP(l),
P(2) sufficientemente vicini aPo, che, posto
o(Xi’ y~)
p2) -
(x~ , y2),
sia :Supponiamo
che inPo
non esista latangente parallela all’ asse y,
ciòimplica che,
comunque sirestringa
l’intorno diPo
esistono sempre deipunti P(1)@ P(2) comprendenti Pj .
e un0 K 03C02
tali che1’ angolo
di direzione 03B8 della cordaP2) sia : - K 0 K. Quindi
è un infinitesimo delprimo
ordinerispetto
apc2),
mentre R è infinitesimo[dalla (1)]
delprimo
o diordine superiore
alprimo. È dunque possibile
trovare un intornoC,
a forma di tra-pezio
deltipo
diquelli
consideratial § 3,
sufficientementepiccolo
e contenentePo
internamente e duepunti
@ P~2) tali che esista un M per cui :Dalla curva con n sufficientemente
grande
in modo che essaappartenga
al campoC, congiungendo
conP"’
e conp(2)
mediantesegmenti,
otteniamo una curvaen,
e perquanto
si ègià visto,
fra tutte le(1’)
Per il significato dicorrispondenza il
vedere L. TONELLI : Calcolo delle VariazioniVol. I, n. 18 b).
curve
congiungenti
e dilunghezza fen’ 0,1
yappartenenti
al campoC,
neesiste una massimante che indichiamo con
C*n .
Sia il valore del para- metro .lWl chegli corrisponde.
Siccome
£ (2(M)
è funzione monotona e continua e siccome£e:
tende a Rper n tendente
all’ infinito, M
deve tendere a un numero determinatoMo
tale che :La
successione {C*n} è,
come abbiamo vistoal § 3,
una successione mini-mizzante
per ilproblema
libero fra tutte le curve rettificabilicongiungenti
P(3)interne al campo C e relativamente
all’integrale
associatoall’integrale
Ma siccome :
la è anch’ essa minimizzante per
questo problema .giacchè :
Per
gli
stessiragionamenti
fattial §
3 viene cheP(2»
è minimanteper il
problema
relativo a equindi
contrariamenteall’ipotesi.
03B2)
Consideriamo ora l’insieme E deipunti
dieo
che hannotangente parallela
all’ asse y. L’ insieme E è misurabile secondo LEBESGUE e, preso un~>0~
sipuò ricoprire
E con alpiù
un’ infinità numerabile di archi :tali
che, posto :
sia :
Per la
(1)
viene :dove sono i
corrispondenti
di(i),
N (i) secondo lacorrispondenza
~2.Ma siccome :
1 1 , - - II
sarà pure :
Ora,
per un teorema noto di confronto(18)
è :dove
(xi’, yi’)
sono le coordinate di unpunto
dell’ arco mentre per brevità abbiamoposto :
Però,
siccome il funzionale8 ~~ -R~
è semicontinuoinferiormente,
è:cosichè la
(4) permette
di scrivere laseguente disuguaglianza :
da
cui,
sommandorispetto a i,
tenendo conto della(3)
e indicando con A il massimo di(x - y) 2
su viene:e
quindi,
per la(2) :
7) Sia Q
l’insieme deipunti
diélo
chegiacciono
sulla bisettricez-y=0.
Comunque prefissato
un8> O, Q
sipuò ricoprire
con una successione di archi :tali che
Consideriamo ora la curva
~o
etogliamo
da essa iplurintervalli
Rimarrà un insieme chiuso T di
punti
tale che perogni
suopunto Po
esisteun arco
-P(2»,
che lo contieneinternamente,
per cui :e tale
uguaglianza
vale anche perogni arco interno
a~c~1 ).
(18)
Vedere L. TONELLI : Calcolo delle Variazioni, Voi. I, n. 121.(~3)
Vedi per es. L. TONELLI : Calcolo delle Variazioni, Vol. II, n. 153.A rmali della Scuola Norm. Sup. - Pisa. 6
Diciamo che si
può ricoprire
T con una successione di archi :in modo che se,
8,,(i)
indicano icorrispondenti
diU~i~,
secondo lacorrispondenza Q,
sia :e inoltre :
Infatti,
per il lemma di PINCHERLE -BOREL,
sipuò scegliere
un numerofinito di archi
ricoprenti
T e chegodono
dellaproprietà (5) ;
inoltre sipuò
trovare un
plurintervallo
4 chericopra
anch’ esso T e taleperò
che :Considerato il
plurintervallo prodotto
di J e del numero finito di archi sopradetto,
essoricopre
T egode
dellaproprietà
richiesta.Per
quanto
abbiamo visto in~)
è :e, per ciò che abbiamo detto in
y),
èda
cui,
sommando membro a membro con la(6)
e ricordando che le conver-genze sono
uniformi,
risulta -Poichè s è
arbitrario,
è cosprovato
che la curva80
è curva massimante per ilproblema
considerato._
7. -
Sappiamo già
che la curva massimanteC~o _--_ (x =;~(s), y=y(s»
deve(se
non si riduce a unsegmento)
soddisfare alleequazioni :
da
cui,
sommando :àla,
per la dimostrazione svoltanel § precedente, sappiamo
cheogni punto jP~
di
2o
in cui latangente
non esiste sipuò
circondare con un arcoP2))
che rende anche minimo il
problema
libero relativo al funzionaleH,2(Mo)
equindi
relativamente aquesto
arco devono essere soddisfatte leequazioni
otte-nute dalle
7)
e8)
sostituendo H conMo ;
e facendo la differenza risulta :e
quindi,
o si tratta d’unsegmento rettilineo,
oppure Inoltresappiamo
che in
Po
alpiù
vipuò
essere unpunto angoloso.
Indichiamocon 0,
0 lesdirezioni orientate delle
tangenti
destre e sinistre esappiamo già
che(§ 3) :
e
inoltre,
ola
9)
diventa#)
M cos0== _
C. equindi
la2a)
e3a)
eventualità non possonopresentarsi giacchè
0 nonpuò
essere~ 2 .
D’ altraparte,
conf rontandofl)
con
a),
si ricava che neipunti
in cui non esiste latangente
deve essere :Ora,
èsemplice
verificare che una curva nonpuò
essere massimante se è incontrata inpiù
di duepunti
da unaparallela
alla bisettriceD’altra
parte
dalle1°)
e2°)
si vede che sePo
si trova sulla bisettricez-y=0
e se s è il valore delparametro s
chegli corrisponde
avremo chepassando
al limite per s tendente a s in7)
e8)
viene che esistono lim~:’,
elim
y’
equindi
esiste latangente
anche inP, . 9
~~8
Da