A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E MILIO B AIADA
Il problema isoperimetrico del calcolo delle variazioni
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 15, n
o1-4 (1950), p. 97-112
<
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DEL CALCOLO DELLE VARIAZIONI
di EMILIO BAIADA
(Pisa).
1. - Introduzione. - Con il nome di
problema isoperimetrico
sicomprende,
nel Calcolo delle
Variazioni,
una vasta classe diproblemi
chegeneralizzano
ilclassico
problema degli isoperimetri. Questi problemi
sono deltipo
condizionatoe si possono brevemente porre, nella forma
parametrica,
nel modoseguente:
Siano
due
integrali
definiti per una classe K di curve ordina1 iee;
fra tutte le curve di K per lequali L’ integrate g e
assume un datovalore,
deter-minare
quelle
che rendono minimoL’integrale
*È
noto chequesto problema,
digrande interesse, presenta
delle forti diffi-coltà,
alpunto che,
sino a recentemente erano noti essenzialmente due soli teoremi d’ esistenza(1).
Diquesti
due teoremi uno era relativo al caso in cuiÉ#p
fosse unintegrale
« continuo »rispetto
alla curvae,
ossia cheG
avessela forma :
l’altro invece era relativo al caso in cui
!9 e
fosselegato
in modoopportuno all’integrale FC
eprecisamente
che:Questi teoremi,
se da unaparte
risolvonoquelle questioni, specialmente
dinatura
geometrica,
da cui storicamente deriva ilproblema,
da un’ altraparte appaiono troppo particolari. Malgrado
lo sforzo di vari Autori ilproblema
nonsi
poteva
dire affatto risolto.In una nota
precedente,
dovendomi occupare d’unproblema
di calcolo delle(1)
Vedere L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, Vol.II,
p. 449 e 466.Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa 7
variazioni
(2),
avevoproposto
un metodo affattogenerale
per trattarequesti problemi,
metodo che estende ilprocedimento
diLagrange
per affrontare i pro- blemi condizionati del calcolo ordinario. Inquesta
nota mi propongo disvilup-
pare
questo
metodo perraggiungere
enunciati moltogenerali.
Tra il 1939 e il 1940 sono apparse delle note di E. J. MAC-SHANE
(3)
relative al
problema
nonregolare
del calcolo delle variazioni. La IV e la V nota si occupano delproblema isoperimetrico
ed inparticolare
la V nota tratta delproblema isoperimetrico
messo sotto formaparametrica.
I risultati delMac-Shane vengono
raggiunti partendo
dai risultati ottenuti nelle noteI, II,
IIIprecedenti,
relative alproblema libero,
ma anche se ottenuti con metodialquanto
elaborati e diversi dai
consueti,
sono in realtà molto notevoli.Riportiamo qui
appresso
questi
risultati. Premettiamoperò prima
alcune definizioni.2. - Siano
F(x, y, x’, y’)
eG(x, y, x’, y’)
due funzioni definite per(x, y)
inun campo
S
e perqualunque (x’, y’)
non entrambi nulli. Esse siano inoltrepositivamente
omogenee digrado
1rispetto
a(x, y)
ed ammettano derivate secondeparziali rispetto
a x’e y’
continue escluso per i valoridi x’ e y’
entrambi nulli.
a)
Si dice « insiemed’ appoggio » (Approach Set)
relativo alpunto (x, y)
e alla
coppia
delle funzioni F eG,
l’insieme A dellecoppie
diangoli (01, 02)
tali che la matrice :
sia di caratteristica inferiore a 2.
Si prova immediatamente che se
l’integrale FC
èquasi-regolare
normalenel
punto (x, y)
di ed A è l’insiemed’appoggio
relativo alpunto (x, y)
secondo la definizione
precedente,
esiste un numeroA(x, y)
taleche,
considerata la funzione:I’ insieme A è anche l’insieme
d’appoggio
relativo alpunto (x, y)
per la fun- zioneH,
intendendo per insiemed’appoggio
relativo a una sola funzione H(2)
Vedere E. BAIADA : Sopra un problema di Mayer, Annali Scuola Norm. diPisa,
Serie
II,
Vol. IX(1940),
IV Teorema di esistenza.(3)
E. J. MAC-SHANE : Some existence theorems in the calculus of variations. Transactions of the American MathematicalSociety,
Vol. 44 e 45.l’insieme delle
coppie (03B81, 02)
tali che :Il viceversa è evidente.
b)
Sia K la classe di tutte le curve rettificabili diequazioni parametriche : x=x(s), y=y(s), 0 C s ~ ~~ (dove s’e
indica lalunghezza
della curvae)
econgiungenti
duepunti
fissiyi)
e(x2, Y2) appartenenti
entrambi al campo S.Indichiamo con
K(L)
la sottoclasse di K formata da tutte le curve e per cui1’ integrale :
’
assume valore costantemente
uguale
a L.Il MAC-SHANE dimostra il
seguente
teorema :Ammesse le
seguenti ipotesi (4) :
a) Supponiamo
che ilcampo S
coincida con tutto ilpiano (x, y).
~8) Supponiamo
che adogni coppia
di numeripositivi l,
mcorrisponda
un numero
positivo J1,
tale che se la curvae, appartenente
alla classeK,
ètale che :
sia anche:
y) Supponiamo
che l’insiemed’appoggio
relativo a unqualunque punto (x, y)
delpiano
sia o vuoto ocontenga
un numero finito divalori Oi (i== 1, 2,..., n),
che possono essere ordinati in modo tale che
DH(x, y, 6i, ~)0)
sei j;
dovecon
S~H
abbiano indicato la funzione diWeierstrass,
relativa alla funzioneH, seguente :
o) g e
siaquasi-regolare
normale.Allora : o la sottoclasse
K(L)
è vuota oppure esiste in essa una curva e che rende minimol’integrale FC.
(4)
Per lenotazioni, locuzioni,
definizioni qui adoperate vedere L. TONELLI : Calcolo delleVariazioni,
indici delledefinizioni,
Vol. II.Osserviamo subito che
questo
bel risultato di Mac-Shane escludeperò
1’ esi-stenza di
piani d’ appoggio multipli
che hanno tutto un tratto a comune con lafigurativa,
contrariamente aquanto
fa il Mac-Shane stesso per iproblemi
liberi.3. - Illustriamo ora un
procedimento
affattogenerale,
utile nello studio delproblema isoperimetrico.
Esso è naturale estensione del metodo diLagrange
per le risoluzioni dei
problemi
di minimo condizionato del calcolo ordinario.Sia
Ø(x)
una funzione definita per tuttigli
x reali. Conserviamo le nota- zioni definite nel numeroprecedente.
Data una curva e della classe
k,
consideriamo il funzionale :Supponiamo che, qualunque
sia lafunzione 4Y
equalunque
sia 1 in unintervallo
Å2),
ilproblema
di minimo relativo al funzionaleRe (1, 0)
ammetta soluzione nella classe K.
Indichiamo con
e(1, 0)
una minimantequalunque
diquesto problema (se
1’ esistenza della soluzione è stata
provata
mediante il metodo delle successioniminimizzanti,
vi è lapossibilità
discegliere
una diqueste
minimantiadoperando
il
procedimento
diArzelà-Tonelli).
Indichiamo con
[e(2, 4S)]
l’insieme delle curve minimanticorrispondenti
aun A e a
una 0
fissati. Seproblema isoperimetrico posto
nel-C(A, P)
1’ introduzione ammette
0) quale
minimante nella classeK(L)
delle curveper le
quali !?e =-- L. Infatti, esprimendo
cheT»
è minimante per il fun- zionaleRe,
avremo:Quindi,
se indichiamo con[Z(~ ~)]
l’ insieme dei valori assunti da@ e
sullecurve della classe
[ G (~, 0)],
ilproblema isoperimetrico
da studiare ammettesoluzione per
ogni
valore L dell’ insieme[L(1, 0)] -
Indichiamo ora con
[L(1)]
l’ insieme formato con tutti i numeri che appar-tengono
a unoqualunque degli
insiemi[Z(~ Ø)],
dove 0 è unaqualunque
funzione e /L un numero fissato dell’intervallo
(All, A2).
Indichiamo con[L]
l’in-sieme formato da tutti i numeri che
appartengono
ad almeno unodegli
insiemi[L(1)] .
Perquanto
detto sopra, perogni
numero L della classe[L]
ilproblema
isoperimetrico proposto
ammette soluzione.4. - Vediamo ora come il
procedimento generale
indicato nel numero prece- dente possaarticolarsi,
attraverso lo studio dell’ insieme[L],
in unaproposi-
zione effettiva dedotta da
ipotesi
chepermettano
di assicurare 1’ esistenza del minimo per ilproblema
di minimo libero assoluto relativo al funzionaleRe
definito nel numero
precedente.
Oltre alle
ipotesi
di continuità messe alprincipio
del numero2,
ammettiamole
seguenti ipotesi :
I) G(x, y, x’, y’)
siaquasi-regolare
normale sul campo S.II) Qualunque
sia/L4=0
la funzioneF(x, y, x’, y’) +~G(x, y, x’, y’)
soddisfi alla
seguente
condizione:in ciascun
punto (x, y)
del campo ,S esistono le estreme direzioni orientated’appoggio
relative alpiano d’ appoggio multiplo
dellafigurativa
e se(J~, 0,,
sono
gli angoli
che definisconoqueste
direzionid’ appoggio,
sia :Gli insiemi
d’ appoggio
si distribuiscano inoltre in un numero finito alpiù
di intervalli.
Va osservato che
questa
condizione èpiù generale della y,
infattiogni piano d’ appoggio multiplo
fornisce un insiemed’ appoggio
relativo allacoppia
di fun-zioni F e
G.
Si osservi inoltre chegli
insiemid’appoggio
posson contenere interi tratti.III)
Sia K una classe di curve e rettificabili diequazioni parametriche : x=x(s), y=y(s), 0 ~ s ~~e,
soddisfacente allaseguente
condizione:a)
Siacompleta,
eogni
sua curva e sia formata dipunti di S
di indif-ferenza
rispetto
a K.b)
Adogni coppia
di numeripositivi l,
mcorrisponde
un numeroposi-
tivo
ll,
tale che se eappartiene
alla classe K e sia tale che :c)
Se(con
lVl sufficientementegrande),
y e non sia unsegmento.
d)
Le curve e tali cheriempiano
unaporzione
limitata S’ tutta interna al campo S.Questa
classe èpiù generale
diquella
ammessanell’ ipotesi b)
del n. 2.Se
vogliamo
allora studiare ilproblema
del minimo diYp
nella classe dicurve
K(L),
bastaprendere
in considerazione soltanto le curve di K che abbianolunghezza £e M’+ 1,
dove M’ èquel
numero che secondo laipotesi
III corri-sponde
a L e a unoqualunque
dei valoriche F
e assume su una curva e per cui Persemplicità
indicheremo ancora con Kquesta
sotto classe dicurve di
lunghezze limitate,
laquale
è ovviamente ancoracompleta,
e le cuicurve saranno formate di
punti
di indifferenza(ristretta).
5. - Sia una funzione sempre crescente continua e derivabile definita per tutti
gli x
reali.Dimostriamo nelle
ipotesi
ammesse, che il funzionale:ammette minimo nella classe
K, qualunque
0.Due casi si possono
presentare :
1°)
lafigurativa
relativa alla funzione: ed a unpunto qualunque
di
S’ abbia
almeno unpiano d’ appogg o
e resti tutta aldisopra
diquesto piano.
2°)
laipotesi 1°)
non è verificata. Presa allora una successione minimiz- siaeo
una sua curvad’accumulazione,
se sueo
è verificata laipotesi 1°),
si èriportati
alprimo
caso avendo curadi prendere
per campo un intorno sufficientementepiccolo
della curvaeo.
Se invece esiste unpunto
dieo, (e quindi
esiste tutto unintorno)
in cui non è verificata la1°),
vorrà direche
potremo
ammettere che abbialunghezza
massima e chequindi
limn ~ ~
{LCn} = LC0,
da cui,
1’ esistenza del minimo.
n ~ ~
Dimostriamo che anche nell’ eventualità
1°)
il minimo esiste.A tale uopo,
poniamo :
e consideriamo
l’ integrale ausiliare :
dove la funzione H sia costruita nel
seguente
modo :10)
essa siapositivamente
omogenearispetto
alle variabilix’, y’.
2°)
indicati con01, (}2, gli angoli d’ appoggio
che definiscono le estreme direzioni orientated’ appoggio
relativamente alpunto (x, y),
perogni 8 corrispon-
dente a una direzione orientata
d’ appoggio
non interna a nessunodegli
insiemid’ appoggio, poniamo :
mentre per
ogni
altra direzione si pone :Questa
nuovaespressione gode
delle stesseproprietà
diregolarità
ammesseper F
eG,
se si eccettuano alpiù quelle coppie (x’, y’)
checorrispondono
alleestreme direzioni
d’ appoggio.
In virtù di teoremi
noti, l’integrale HC
cos comel’integrale GC
sonosemi-continui inferiormente nella classe
K,
equindi
lo sarà pure il funzionale,~e + ~(~’ e~ , giacchè
abbiamo ammesso la crescenza di 0.Il funzionale detto ammetterà minimo nella classe K. Sia
eo
una delle sue minimanti(scelta
peresempio
mediante il metodo delle successioniminimizzanti).
Ora siccome è :
anche il funzionale
(1)
ammette minimo nella classe K(5).
L’uguaglianza precedente
vieneprovata,
inquesti problemi
ditipo
non rego-lare,
apartire
dalleequazioni
di EULERO - LAGRANGE allequali
devono soddisfare le minimanti relative al funzionale ausiliare.Osserviamo
che,
se~Y
indica una curvaqualunque
di.K,
tale che~.o 4= g e o
possiamo
scrivere :e
poichè
abbiamo ammesso la derivabilità della4Y, quando
tende ao
zero,
l’espressione :
tende a un numero,
indipendente
da y.In base a
questi ragionamenti
siperviene
alrisultato,
che la minimante deve soddisfaread
un sistema differenziale che è esattamente lo stesso diquello
chesi dovrebbe scrivere per la minimante relativa
all’ integrale
doveperò
lacostante 1
vaopportunamente
cambiata.Indichiamo con E l’insieme dei
punti
della curvaeo
tali che in essi esista latangente
orientata interna al massimoangolo d’appoggio ;
su E èdunque :
_ (5)
Vedere E. BAIADA : Un problema non regolare del C. d. V. Annali Scuola Norm.Sup.
(Pisa),
2, Vol. XI (1942).(dove
sia sottinteso che,~H
non è calcolata per il valore 1 dellacostante,
maper un altro valore
opportuno
come è stato dettosopra).
Sel’insieme E
nonfosse di misura
nulla, queste
due relazioni andrebbero a contraddire laipotesi
IIdel numero 4.
Risulta cos dimostrata la
(2).
Per tutti iparticolari
diquesta
dimostrazione rimando alla nota citata in(5).
Per la validità di
quanto
è stato dettobisogna
essenzialmente che la mini- manteCo
soddisfi alleequazioni
necessarie diEULERO-LAGRANGE,
il che è ovviose la
lunghezza
della minimante è inferiore aM’+ 1,
cioè non èmassima, poichè
la curva stessa è tutta interna al campo S. Nel caso in cui la
lunghezza
dieo
sia
massima,
faremo vedere ora che essa deve ancora soddisfare alleequazioni
di EULERO - LAGRANGE. Per
quanto
è stato ammesso sulla classeK,
inquestQ
caso la minimante non si riduce a un solo
segmento,
cioè non è un estremaleper
1’ integrale :
Supponiamo
cheG o
non siadunque
un’ estremale relativaall’integrale
prece-dente e sia ao un arco della curva
eo. Quest’
arco è tutto interno alcampo S.
Qualunque
curva ordinaria aventegli
stessi estremi di ao eappartenente
ordi-natamente ad un intorno sufficientemente
piccolo
diquest’ arco, può
essere sosti-tuita ad ao, nella
eo,
senza far uscire dalla classe K.Siano
allora, x=xo(s), y==yo(s), (81, S2)
leequazioni
dell’arco ao. Siccome a(}non è un estremale relativa a
~~,
esiste unacoppia
di funzioni eassolutamente continue in tutto
(s1, 82),
con le derivate limitate(dove esistono)
e soddisfacenti alle :
03C32
Scegliamo
un’ altracoppia lpi (s)
e di funzionianaloghe
a ele
quali però
possono anche non soddisfare alladisuguaglianza.
La curvaar,17:
Ò" ~ "0 (S) + ywi S) + rw(S), v ~ v0 (S) + yvi (S) + rv(S), (Si, S2),
è ordinaria e, per
qualunque coppia
sufficientementepiccola ( y, 1]),
la curvaer,17’
che si ottiene da
eo
sostituendo ao con ay~ ~ , yappartiene
alla classe .K ed è interna ad S. Gliintegrali
e£~Y, ~ dipendono
e y. Scriviamo oral’equa-
zione :
Per tutti i
b,
tali che laseguente
relazionepuò
essereespli-
citata
rispetto
a 97, in una funzione finita e continua insieme con lasua
derivata
r¡’(r),
e soddisfacente allar~(o) =o.
Con ciòdunque
la curvaappartiene
alla classeK(M’ + 1),
per tutti i valori di y sufficientementeprossimi
allo zero.
Se è
y=0
la coincide con laeo,
laquale
peripotesi
è una curvaestremante per e
poichè
come funzione di 7, ammette la derivataprima
finita econtinua,
pery=0,
ne viene :Ma è:
e, in virtù della
(3),
Si ha cos
ponendo :
1’ equazione :
Osservando che al variare di b la
espressione può prendere
infiniti
valori,
mentre lequantità :
rimangono
inalterate al variaredi b,
se ne deduce che deve necessariamenteessere :
Il
ragionamento
proseguequindi
come nel casoordinario,
per arrivare alleequazioni
di EULERO - LAGRANGE.6. - Per
quanto
dimostrato nel numeroprecedente, possiamo
allora asserireche l’insieme
[L(1)]
non è mai vuoto per tutti iA + 0. Distingueremo
due casi :1°)
l’ insieme[L(1)]
contiene un soloelemento,
2°)
l’ insieme[L(1)]
contiene almeno due elementi. Sianoe(1, ~J~)
ee(1, ~~)
le due minimanti
relative,
lequali,
peripotesi,
devono essere tali che :(rimanga
sottinteso che4Y,
e~2
possonorappresentare
anche la stessafunzione).
Supponiamo
che :Scriviamo che è minimante per il
problema
libero assoluto relati- tivamente al funzionale03A62),
avremo :Da
questa
relazione osserviamo che è limitata inferiormente per tutteles
curve e per le
quali g e C ~’e~~~ ~2~ .
*Sostituendo a e la
e(1,
nella(4),
abbiamo :7. - Enunciamo ora alcune
proposizioni sugl’ insiemi
di funzioni esugli
insiemi di curve.
a)
Fissati un numero Lpositivo
e un intervallo(a, b),
comunquepresi
due numeri E, a
positivi,
sipuò
incorrispondenza
ad essi determinare un altro numeropositivo,
taleche,
comunque siprenda
una funzioneF(x)
definitasull’ intervallo
(a’, b’),
interno ad(a, b)
cherappresenti
una curva rettificabile dilunghezza 1F
inferiore adL,
ad essa sipuò
farecorrispondere
unnumero 2,, positivo
taleche,
sef(x)
è una funzione definita su un intervallo(c, d) interno
ad
(a, b)
i cui estremi differiscono per meno die F dagli
estremi dell’ intervallo(a’, b’),
cherappresenti
inoltre una curvarettificabile
continua dilunghezza lf,
e siano verificate le
disuguaglianze :
allora l’insieme dei
punti
in cui non è :si
può
rinchiudere in unplurintervallo
diampiezza
minore di 8.La dimostrazione di
questa proposizione
è la stessa diquella
data da L. To-NELLI su
analogo argomento
eriportata
in Fondamenti di Calcolo delle Va-riazioni,
Vol.I,
pp. 92-95.b)
Fissati un campolimitato S,
e un numeropositivo L,
comunque siprenda
un numeropositivo E,
sipuò
incorrispondenza
ad esso determinareun numero z
positivo,
taleche,
comunque si consideri una curva ordinaria delcampo 8
e dilunghezza ~~
inferiore adL,
sipuò
trovare incorrispondenza
ad essa un numero
positivo Qe,
tale che se e indica unaqualunque
curvaordinaria del
campo appartenente
all’intornogC
di C che abbialunghezza fe
soddisfacente alla :
allora è anche :
La
dimostrazione di. questo
teorema corre all’incirca comequella
data daL. TONELLI e
riportata
inFondamenti,
ecc., Vol.I,
pp.227-229,
e la tralasciamo perragioni
di brevità.c)
Siano dati un campo limitato S e un numeropositivo
L.Supposto l’integrale qg quasi-regolare positivo normale,
scelto ad arbitrio un numeropositivo ó,
èpossibile
determinare un numeropositivo e,
tale che comunque siscelga
una curva ordinariaeo appartenente
al campo S e dilunghezza Leo
inferiore o
uguale
aL,
sipuò
associare ad essa un numeropositivo
inmodo
che,
perogni
curva e delcampo S, appartenente propriamente
all’ in-torno
Q e o
dellaeo
e soddisfacente alladisuguaglianza ~2013~ > ~
si abbia :La dimostrazione di
questo
teorema è la stessa diquella
data da L. TONELLIe
riportata
inFondamenti,
ecc., Vol.I,
pp.303-320,
e pp. 327-330.,
d)
Mediante l’ausilio delleproposizioni a), b), c)
eripetendo
lo stessoragionamento
classico sulla convergenzadegli integrali
dilinea,
si ottiene ilseguente
teorema :Dato un campo limitato
~’,
e un numero Lpositivo,
sel’ integrale @
èquasi-
regolare normale,
e ammesse le soliteipotesi
diregolarità
sulla funzione y,x’, y’),
comunque fissato un numeropositivo
E, ad esso sipuò
farecorrispondere
un numero
positivo
r~ taleche,
ad unaqualunque
curva ordinariaC’o
del campoS,
di
lunghezza
minore ouguale
adL,
sipuò
farcorrispondere
un numeroposi-
tivoeí?o
taleche,
perogni
curva ordinaria e del campoS, appartenente
pro-priamente
all’ intorno dieo,
per laquale
è soddisfatta ladisuguaglianza :
1 !?e C r~,
è vera ladisuguaglianza :
8. - Veniamo ora a studiare il
problema
del minimo diYe
nella classe dicurve della classe K per cui
!9 e == L.
Consideriamo una successione minimizzante
’f e
nella sotto-classeL)
e la indichiamo con
{(?~}.
Se essa è formata con un numero finito di curveil minimo esiste. Se avviene che :
è anche per
quanto detto,
e
quindi
esiste il minimo.Supponiamo
invece ora chegeo
L.Scegliamo
un A tale cheEsistono allora curve e di .K tali che bastando a tale scopo
collegare,
onde formare una curva
ordinaria,
unaopportuna parte
dieo
con una oppor- tunaparte
diend,
con n sufficientementegrande.
Prendiamo un B
maggiore
di L. Fissando la nostra attenzione peresempio
sulla
curva e,
in virtù d’una immediata conseguenza del teoremac),
esistonocurve e’ per cui
g e’
sia un numeroqualunque
compreso tra A e B. Inoltre esiste un numero M per cui sia sempre£e’ C
M.Sia J l’estremo
superiore di ’f e
sulla classe di curve e per cuig e
siacompresa tra A e B e le e siano inoltre di
lunghezza
M. Vista la limitatezza dellalunghezza
delle curve e delcampo S,
J è un numero finito.Sia a un numero compreso tra A e B.
Sia fa
l’ estremo inferiore dei valori di9
calcolati sulle curve e di K per cui~’~ = a.
Poichè fra le curve per cui esiste una curva deltipo
e’ ed è siccomesarà :
In
corrispondenza
al numero J e al numero B esiste un numero M’ per cui se :è :
Nello studio del
problema
del minimo di’5 e
nella classe delle curve di K per cui è~~ = a,
con AaB, possiamo quindi
limitarci a considerare lecurve di K le cui
lunghezze
sono inferiori aN,
dove N è ilmaggiore
dei nu-meri
M+ 1
ell’ + l .
Perogni
curva e di K per cui è :Per la classe di curve di 1~ per cui
~~ C N,
esiste un Epositivo
tale che seper la curva
C
sono verificate leprime
duedisuguaglianze f e1 7~~~ ~
in un
qualunque
intorno di(?1
esistono curve e tali che~’e> ~’~1 + E,
equesto
in virtù del teorema
c)
del numero 7.9. - Per
quanto
abbiamo visto nel numeroprecedente possiamo
sempre supporre che A siamaggiore
del minimo di@ e
nella classeK,
nel caso con-trario si dovrebbe
presentare
laprima
eventualità colàprospettata.
Dimostriamo ora che comunque fissato un numero b
maggiore
del minimodi
!9,
nella classeK,
e minore diA,
esiste un valore di 1 tale che~’e~~l
siaminore
di b, quando
ilproblema
di minimo di~~
sia relativo alle curve della -classe K per cui lelunghezze
siano N’. N’ essendo ilmaggiore
dei numeri N e~2013~
dove£-e
è lalunghezza
di una curva e diK,
per cui:Senza alterare nulla nei risultati relativi al funzionale lo pos- siamo sostituire con il
funzionale 1/03BB FC + GC .
Siccome le curve che conside- riamo sono dilunghezza
inferiore aN’,
esisterà un T taleche C
T. Sipuò quindi
trovare unA> 0
incorrispondenza
d’ llll Epositivo prefissato,
taleche Y~p : 1 ) 8.
-
Indicata con
e(1)
la minimante relativa al funzionalesopradetto,
perogni
curva di I~ di
lunghezza
inferiore aN’,
deve essere:e
quindi :
e,
poichè
fraqueste
curve vi è la curvae,
dovrà essere:Essendo e un numero
arbitrario,
esisterà un A per cui:Se e indica una curva di K per cui
~~
èmaggiore
diB,
sipuò operando
come abbiamo fatto
precedentemente,
e aumentando se occorreN’,
trovare unÀ
tale che la curvaC (~),
che minimizzal’ integrale
sia tale che:Ovviamente 1 si
può
sempre pensarenegativo.
10. - Consideriamo 1’ intervallo
[~~~~), 9’ e(ï)] ,
che contiene ~ intervallo(A, B),
sia a un numero diquello intervallo,
non coincidente con ilprimo estremo,
scelto un numero epositivo
e sufficientementepiccolo,
consideriamo l’intorno(a - E, a)
e indichiamo conl’estremo
inferiore diF a
calcolatosulle curve di K tali che il valore
9’ e corrispondente
ad esse sia interno aquesto
intorno. Dalla relazione(4)
del numero 6 è~a~ E ~ -
00. Siapoi tf a
illimite di
quando -
tende a zero.Dimostriamo che
’:fa
è funzione continua di a.Infatti comunque fissato un 6
positivo
sipuò
trovare un Epositivo
taleSe
prendiamo ~
ie siccome
9’ a, E
è crescentequando e decresce,
è :Per
quanto
detto al numero7,
comunque fissato un numero apositivo,
sipuò
ad esso far
corrispondere
un numeroq>0
taleche,
comunque siscelgano
curve ordinarie
eo
diK,
per tutte le curve C’ diK,
entrambeeo
e e di lun-ghezza
inferiore aN’,
soddisfacenti alladisuguaglianza 9C-, + r~
edappartenenti
ad un intorno sufficientementepiccolo
dieo,
sarà :Per
quanto già
a suotempo osservato,
tali curve esistono effettivamente.Fissato che sia
stato cv,
sipuò
trovare una curva e* tale che sia comun-que vicino a sinistra al valore a ed inoltre tale che :
Facendo coincidere e* con la
eo
dell’ alineaprecedente,
siraggiunge
la conclu- sione cheesistono,
in tutto un intorno di a delle curve e per cui :e
quindi :
È
cosprovato
che esiste tutto un intornodi a,
tale che se a’ è inquesto intorno,
èy~ ~ ~ + 2y
y la continuità asserita è coscompletamente
dimostrata.Osserviamo adesso che se per una certa funzione 4S la minimante
e(1, 4S)
relativa al funzionale
~~,(~,
da un valore interno all’intervallo ~ I
allora è :
Infatti sempre in virtú dei teoremi del numero
7,
esistono curve di .~che,
mentre danno
all’integrale
valori comunque fissati in unopportuno
intornodi
GC(03BB03A6),
, dannoall’integrale FC
valori che differiscono4’)
permeno di un numero
prefissato,
equindi
deve essere :Siccome è
d’ altra parte :
se è sufficientemente vicino a
ne risulta cos 1’ asserto.
’ ’ ’
°
Dopo quanto
detto la continuità di_T,,
nel secondo estremo dell’ intervallo è assicurata. Nelprimo estremo,
comunque fissato un Epositivo
sipuò
deter-minare un a
positivo,
tale chese
Siccomeovviamente,
ricordando chee(1, 4S)
è la minimante delproblema
di minimo. relativo al funzionale
9~,
è :Se definiamo allora la funzione
j’a uguale
a~’e(~~
nelprimo
estremo del-l’intervallo,
essa risulterà cos definita e continua su tutto[GC(03BB),
11. - Prima di andare
oltre, premettiamo
duesemplici
osservazioni.Se
f(x)
è una funzione definita in(a, b)
ed ivi limitata inferiormente:e finita nel
punto
b :Comunque
preso un epositivo,
si
può
determinare un A tale che la funzione: non possa avere minimo nell’ intervallo(a, 62013e).
_ _ _
Infatti, prendiamo
Allora se:e se, invece:
e
quindi
il minimo se c’ è deve avvenire dentro all’intervallo(b-e, b).
Analogamente
aquanto
fattoqui
sopra, sipuò
dimostrare che : sef(x)
èdefinita in
(b, e)
ed è inoltrel~f
e/’(~)>2013~
comunque preso un epositivo
sipuò
determinare un A tale che la funzionef(x) +?~x,
nonpuò
avereminimo nell’ intervallo
(~+~ e).
Prendiamo A == 2M
e
mentre che
per x = b
è :quindi:
Comunque
fissiamo un a interno all’intervallo[~’e~~~,
comunquesi
prenda
un e in modo che(a - 8, a + 8)
sia tutto contenuto in[~’ e(~~ , sia
può
trovare un valoreli
e una funzione~3
non decrescente continua e deri- vabile tale che il funzionaleRC(03BB1,03A63)
abbia minimantee (Ài , 4’3) ché
dàif 3 4f 3
all’ integrale
un valore interno all’ intorno(a -8, a + 8).
Siccomesappiamo
che
ST,3,
per tutte le curve e che dannoall’integrale
un valore compreso nell’intervallo[g e(~) , ~’~~~~~, risulta > -M,
basta a tale fineprendere Aí 2M+ 1 A,
e03 più
crescente di4M ~ 1 x +- I~3 per x ~
a e costante perma sempre interno all’ intervallo
cl(í) ~ ~~~1~ ,
mentre che perk~ _ ~, - ~i ,
ek3 , k4, k5
tre costanti scelte in modo che0,
risulti continua. Si raccordi ulteriormentegli
eventualipunti angolosi.
La funzione non
può
avere minimo fuori dell’ intervallo(a-e, a+e).
Per ciò il funzionale deve avere minimante03A63)
tale cheGC(03BB1, W3)
debba essere interno all’intorno E di a,perchè
incaso contrario
_T,
avrebbe minimo fuori diquesto
intorno.Va osservato
che,
seA’>2",
1’ insieme[Z(~~)]
contiene 1’ insieme[L(~’)], giacchè
laparte (A’-2")x può
sempre essere assorbita dalla funzioneDalla costruzione
precedente
ne deduciamo che l’insieme è ovunque denso sull’ intervallo[~~(~~,
Noi
sappiamo
dalla relazione 5 del n. 6 chel’ espressione
è decrescente
rispetto
a’e( W)
1perciò
lafunzione Fx+A1x
essendo continuae coincidendo su un insieme ovunque denso sul suo intervallo di definizione
con una funzione
decrescente,
deve assere allora anche essa decrescente.Si