R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
F RANCESCO S TOPPELLI
Sui fenomeni giroscopici in un solido qualsiasi
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 21 (1952), p. 25-43
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IN UN SOLIDO QUALSIASI
Nota
(*)
di FRANCESCO STOPPELLI(a Napoli)
In
questa
Nota mi occupo del moto di un solidoqualunque.
S con un
punto
fisso0, soggetto
a forzeaventi, rispetto
ad0,
momento M di direzione
qualsiasi
e alquale
sia stataimpressa
una fortissima rotazione iniziale 6)0 = intorno ad un asse a di rotazione
permanente
stabile.Scopo
di essa è di esten-dere a
questo
caso, conopportune modifiche,
alcune considera- zioni sulprincipio
dell’ effettogiroscopico
contenute in unamia
precedente
Memoria1)
esopratutto
di mostrare che i feno- menigiroscopici più cospicui (tenacia
dell’ asse dirapida
rota-zione,
tendenza di esso adisporsi
normalmente allaforza)
costituiscono una
proprietà specifica degli
assi di rotazionepermanente
stabili e nondipendono
ulteriormente dalla strut- tura di S nè dalla direzione del momento M.Nella citata Memoria avevo
supposto
il momento M orto-gonale
ad ac ed avevo dimostrato che1’ equazione
fornita dalprincipio
dell’ effettogiroscopico:
dà un’
approssimazione
dell’ atto di moto solo se S è ungiro- scopio
ed M è inizialmentenullo;
nel caso invece chequeste
*) Pervenuta in Redazione il 26 marzo 1952.
1 ) Cfr. F. STOPPELLI, Sul principio dell’ efletto giro8copico [ c Gior- nale di Matematiche » di Battaglini ; serie IV, vol. LXXX, 1950-51,
pagg. 14-38].
due condizioni non siano
verificate,
la(I)
- sebbene non diaun’
approssimazione
dell’ atto di moto -permette
di determi- nare, a meno di infinite~imi di ordinesuperiore rispetto ad 1
9ro
gli angoli
di Eulero equindi
laposizione
di S.Supponiamo
ora che M non siapiù ortogonale
ad a e di-ciamo
(Q, F)
un vettore che abbia momento Mrispetto
adO, Q’
laproiezione ortogonale
diQ
su a, M* il momento di(Q’ F) rispetto
ad 0 e0, 41, f gli angoli
di Eulero. Il risultato a cui pervengo inquesto
lavoro è chegli angoli
di Eulero0,
si possono
dedurre,
a meno di infinitesimi di ordinesuperiore rispetto ad i ,
dalla relazione:ro
dove si è
posto:
In altri
termini,
nei limiti dell’approssimazione considerata,
le
espressioni 9 (t), degli angoli
di Eulero coincidonocon
quelle
che si otterrebbero nel caso che 8 fosse ungirosco- pio,
avente lo stesso momento d’ inerzia Crispetto
ad a(coin-
cidente con Il asse
giroscopico),
dotato di una fortissima rota- zione inizialec~(o)
= e sollecitato dalla forza(Q’, F).
Ciògiustifica
tra 1’ altroquanto
si è detto aprincipio
aproposito
dei fenomeni
giroscopici.
Allo scopo di dare un
esempio concreto
a cui non sonoapplicabili
i risultati della citata Memoria e che invece rientra nelleipotesi
delpresente lavoro,
ho considerato il casoparti-
colare di un solido
pesante
alquale
sia stataimpressa
unaf ortissima rotazione iniziale intorno ad un asse di ~ rotazione
permanente
stabile non baricentrico.L’ estensione della
(II)
al caso di un solido libero è accen-nata alla fine della Nota.
§
1. -Tras f ormazioni preliminari
detteequazioni
del moto di~cn solido con un
punto
1. - Sia 8 un solido
qualsiasi,
con unpunto
fisso0,
deno-teremo con :
T
(x, y, z)
una ternaprincipale
d’ inerzia di 8 relativa alpunto O ; i, j,
lt i relativi versori edA, B,
C i momenti(prin- cipali)
d’inerzia ;
T’
(~,
"1,~)
una terna fissa diorigine O ;
M il vettore velocità
angolare
di Trispetto
a T’ e p, q, r le suecomponenti sugli
assi diT;
0, gli angoli
di Eulero di Trispetto
aT’ ;
M il momento delle forze attive
rispetto
ad 0 edAf.,, M?19 M~
le suecomponenti sugli
assi di T.Poniamo inoltre
Con tali notazioni le
equazioni
differenziali del motodi S,
nella forma di
Eulero,
si possono scrivere :Supponiamo
che 1’ asse z di T siaper S
un asse di rota-zione
permanente stabile;
per es. che sia 1’ asse minore del- 1’ ellissoide d’ inerziaE,,
relativo ad 0. Inquesta ipotesi
lasoluzione delle
(1)
determinata dalle condizioni iniziali:è anche soluzione del
seguente
sistema diequazioni
funzionalis) :
dove si è
posto :
2) Cfr. loc. cit. in ( 1 ), pag. 19.
se z coincidesse con 1’ asse massimo di
Eo
il sistema(3) equivalente
a(1), (2)
non muterebbe sostanzialmente mentre invece se z coincideeee con 1’ asse medio(asse
di rotazione per- manenteinstabile)
alle funzioni circolaridegli argomenti ~/ abrt*
e andrebbero sostituite le funzioni
iperboliche.
In
quest’
ultimo caso nonsarebbero, ovviamente,
valide le con-seguenze che nei
prossimi
numeri ded arremo dalle(3).
2. - Consideriamo il sistema delle forze attive
agenti
su S :esso si
potrà
ridurre a due vettori di cui uno,Fi, applicato
nel
punto
fisso O. Se diciamo( Q, F)
1’ altrovettore,
sarà :Indichiamo con
1~’~, Fr,
lecomponenti
di Fsugli
assidi T’ ;
lecomponenti F., Fy, F.,
dello stesso vettoresugli
assimobili
saranno ’) :
dove si è
posto :
Indicando con x, y, z, le coordinate del
punto Q
in T etenendo conto delle
(4),
si ha:3) Cfr. loc. cit. in 1 ), pag. 20.
3. - Al n. 1 abbiamo scritto le
equazioni
del moto di 8in forma
integrale.
Da esse si deducesubito,
tenendo anche conto delle(5)
e(6), che,
se le coordinate x, y, zdi Q
in Te le
componenti F~
di F secondogli
assi fissi sono con-tinue e limitate per funzioni p, q, r r".
6-60,
~,» 9 -
o- rt*
simantengono
limitate aldivergere
di ro.Ad un’analisi
più approfondita
di talifunzioni,
equindi degli integrali
delmoto,
convienepremettere
alcune considerazionisugli integrali
che ricorrono nelle(3).
a)
Indichiamo con E una funzione delle sole variabilit, 9, c~~,
ed r, derivabile finchè occorra eponiamo:
Tenendo conto delle
(1)
si ha:e
queste
si possono scrivere:dove
E1
è una funzione delle solevariabili t, 6, ~
ed r.b )
Poniamo :Integrando
perparti
siha,
per le(7):
c)
Poniamo:Queste,
tenendo conto di(1).
epoi integrando
perparti,
diventano :
cioè ·
d)
Consideriamo infinegli integrali:
Anche
qui, integrando
perparti,
si ha:e
analogamente
pergli
altri tre.In definitiva si
perviene
alseguente
sistema:dal
quale
si ricava :§
2. -Approssimazione degli integrali
del nel caso di unaf ort~,ssima
rotazione iniziale intorno ad un asse di rota- zionepermanente
stabile.4. - Scriviamo le
prime
treequazioni
del sistema(3)
tenen-do conto delle
(fi), (8), (10)
e(12) ;
si ha :Supponiamo che,
aldivergere
di ro, po e qo siano infinitesi-mi
di ordine non inferiorerispetto
p e che le compo-ro p
nenti
F~,, 1J’,
della forza e lecoordinate x, y, z
del suopunto
diapplicazione Q
siano funzioni delle solevariabili t, 0, g ed r,
insieme alle loro derivateparziali prime
eseconde,
continue e limitate al
divergere
di ro.In
queste ipotesi,
le funzioni p, q, r ro sono certamentelimitate; inoltre,
in base alle(9)
e(13),
p e q sipotranno
scri-vere nella forma:
dove pi e q~ sono funzioni limitate per ro - oo . Da
queste
osservazioni segue che le funzioni:sono, al
divergere
di infinitesime di ordine non inferiorerispetto ad ~. Perciò,
a meno di infinitesimi di ordine supe-r:
*
riore rispetto
9 si ha: ,riore
rispetto
ad 2013~ si a : .re
s. - Ci
possiamo
calcolare ora, a meno di nflnitesimi di ordinesuperiore rispetto ad i ,
il vettore velocitàangolare
6).r.
Infatti,
in base alle( 9’ ), ( 11’ ), (13’)
siha,
in detto ordine di’
approssimazione :
e
queste, ponendo :
diventano :
Infine,
se indichiamo con p, q, rgli integrali
del moto spon- taneo di S determinati dalle condizioni iniziali:le
( 14’ ),
nell’ ordine diapprossimazione
indicato sopra, si pos-sono scrivere:
Nel caso che = y = O si
può
dare alle(14")
una for-ma vettoriale molto
semplice:
indicandocon k
il versore del-1’ asse di
rapida
rotazione nel caso del motospontaneo
di S determinato dalle condizioni iniziali(16)
e conMi
il vettore delpiano (o, y)
simmetrico di Mrispetto
dalle(14")
si ricava :
dove si è
posto :
Le
(16)
nel caso A =B, M(0) =
0 danno la notaequazione
del
principio
dell’effettogiroscopico:
6. - Abbia,mo ora
quanto
occorre per ricavare8 (t), c~(t), q(t)
a meno di infinitesimi di ordine
superiore rispetto
p In ro base alle( 14" )
si ha infatti:Di
qui integrando
e tenendo conto delle( 11’ )
e-( 13’ )
siha,
nel suddetto
ordine
di’approssimazione :
Si osservi che se si calcolano
0, partendo
dalle rela- zioni :invece che dalle
(14"),
siottengono ugualmente
le(18).
Sicco-me le
(19)
o leequivalenti :
coincidono con le
( 16’ ), possiamo
concludereche,
a meno diinfinitesimi di ordine
superiore rispetto
Pe Pe leespressioni
ro P
9(t), ~r (t), ~ (t) degli angoli
di Eulero coincidono conquelle
chesi otterrebbero se S fosse un
giroscopio,
avente lo stesso mo-’mento d’ inerzia C
rispetto
a z(asse giroscopico),
dotato di ve-locità
angolare
inizialeo (0)
= e sollecitato dalla forza(Q’, F)
di momento M*.Le
(19)
o le(19’)
pur non essendo delle formule atte adapprossimare
Il atto di moto~) permettono quindi
diapprossimarne
laposizione.
Da esse deduciamo chequando
unsolido S è in
rapida
rotazione intorno ad un suo asse di rota- zionepermanente stabile, questo
manifesta una tenacia » con-tro forze
agenti
inqualsiasi punto
di S e che inoltre losposta-
mento di tale asse per 1’ azione della f orza
( Q, F)
avviene inun
piano
normale ad F.7. -
Applichiamo
i risultati dei numeriprecedenti
al casodel solido
pesante. Scegliendo
verticale orientato verso1’ alto ed indicando con P il peso di S si ha:
e
quindi:
Se indichiamo con 60, yo, zo le coordinate del baricentro
~) Cfr. loc. cit. (~) pagg. 36-38.
di S,
le(18)
si possono scrivere:Di
qui,
trascurando infinitesimi di ordinesuperiore rispet-
to
ad 1
s ha infine:ro
Possiamo concludere
perciò che,
a meno di infinitesimi di ordinesuperiore rispetto
P Pad 1
il moto di unualsiasi
solidoro q
pesante
con unpunto fisso,
alquale
sia stataimpressa
unafortissima rotazione iniziale intorno ad un asse di rotazione
permanente stabile,
è unaprecessione regolare.
§
3. - Estensione al solido libero.8. -
Supponiamo
che lecomponenti
yVC
della forza Fdipendano,
oltre cheda t, 8, c~
ed r, anche dalle funzionisl(t),
... ,sn(t), integrali
del sistema costituito dalle(1)
e dalle
equazioni
differenziali:I risultati
precedenti valgono
ancora inquesto
caso inquantochè
le nuoveipotesi
didipendenza
noncomportano
nes-suna modifica nei calcoli fatti per
ottenerli, purchè
si sostitui-sca nella def~nizione della f~unzione E del n. 3 a
DE 1’ es res-
sca, nella definizione della funzione
J~i
1 del n.3,
a~-
cy l’ espres-sione :
Queste
considerazionivalgono,
inparticolare,
per un solido libero. Infatti in tal caso le(1)
sono leequazioni
del motointorno al baricentro e le
(20),
se si identificano i con le coordinate del baricentro e le loro derivateprime, quelle
delmoto del baricentro.