R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G IUSEPPE A RNESE
Sulla dipendenza dal parametro degli integrali di una equazione differenziale ordinaria del primo ordine
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 33 (1963), p. 140-162
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INTEGRALI DI UNA
EQUAZIONE
DIFFERENZIALE ORDINARIA DEL PRIMO ORDINENota.
*)
d i GIUSEPPE ARNESE(a Bari) **)
In una nota di
parecchi
anni fa E. PINI[5]
ha dimostratoche se y,
z)
è una funzione definita per x $0 -~- a,a C y C (3, ~ x ~ C -~-
oo, ivi continua elimitata, l’integrale
supe- rioredell’equa~zione :
è semicontinuo
superiormente rispetto
ady i).
Successivamente F. CAFIERO
2)
haprovato
che alla. medesima conclusione siperviene
nel ca.so in cuiz)
è misurabilerispetto
ad x e continuarispetto
ad(y, z), ri sultando, inoltre,
i f (x,
y,z) i M(x, y)
conM(x,, y)
sommabile in[xo,
xo +ca]
perogni y
e monotonarispetto ad y
perogni
x.È
noto che tale risultato si è rivelato moltoutile,
fral’altro,
nello stabilire abbastanza
generali
teoremi di esistenza per certi*)
Pervenuta in redazione il 14luglio
1962.Indirizzo dell’A.: Istituto di Analisi matematica, Univereità, Bari.
**) Lavoro
eseguito
nell’ambito dell’attività deigruppi
di ricerca del Comitato Nazionale per la Matematica del C.N.R1) Analogamente l’integrale
inferiore è semicontinuo inferiormenterispetto
ad y e,quindi,
se si suppone che per la(I)
sussista un teoremadi unicità, la sua soluzione è continua
rispetto
ad y.t)
Cfr. [2], pagg. 241-242.i valori i i
iperbnliea
=
g(3*y
z,z,r, .z")
inipotesi
di continuità per la funzione ge di sufficiente
regolarità
per i dati iniziali3).
Recentemente (T.
SANTAGATI 4)
nello studio di unproblenia
di
questo tipo.
ma lIlipotesi pi i generali
per idati,
si è trovatonella necessità di estendere il risultato della PINI ed
ha, cos ,
dimostrato se
f (.r,
g,z)
verihcaipotesi analoghe a quelle
di]}~(~
ll (.~~, LI)
costante, e se e una funzionequasi
continua I11 ln soluzione
dell’equazione:
quando
per W1 diunicità,
ta misurabilerispetto
al
parametro
.li.nel di nna di
prossima pubblica-
lo di stabilire un teorema di esistenza al
problema
di perl’equazione zxy
=g(x,
y,z, zx, zy ) in (le]
tipo
diquelle
di CARATHEODORY per le3) (’fr., nel
esempio,
C. CILIBERTO, Il problema (li DARBOUX per unadi
tipo
iu Ricei-che di Matematica,l’T (195;), 1.5-29; idem, Su
problemi
relativi ad uitaequazione
(li
tipo iperbolico
in due variabili, Boll. lT .11. i. (3), XI ( 1456), 383-393;F.
problema
di GOURSAT, Ricerche di Matematica, IX (1960), 91-10.5; F. GUGLIELMI:SO, Sull’esistenza delle soluzioni deiproblemi
relativi alleequazioni
non lineari deltipo iperbolico
in due variabili, Le 1Iatematiche, XIV ( 1959),67-80. Applicazioni
del teorema dellasi sono avute anche per certi sistemi di
equazioni
alle derivateparziali;
cfr., inproposito,
A. ZITAROSA, Su alcuni sistemiiperbolici
di
equazioni
a derivateparziali primo
Ricerche di Matema- tica, VIII ( 1959) 240-270.4)
Cfr. G. SANTAGATI, Ilproblema
di DARBOUX per unaequazione
delsecondo ordine di
tipo iperbolico,
Le Matematiche, XIV (1959), 115-147.SANTAGATI utilizza,
poi,
la sua estensione del teorema della PINI per lo studio tli certi sistemianaloghi
aquelli
considerati da ZITAR08A nel lavoro citato in3);
cfr., a talproposito,
G. SANTAGATI, S. unproblema
al per una classe di aistemi
iperbolici
diequazioni
alledel
primo
ordsnp, Le Matematiche, XV (1960).equazioni ordinarie,
mi sono imbattuto nellaquestione
di studiarela,
dipendenza
dalparametro y degli integrali dell’equazione (II)
nel caso che
f (x,
y,z)
sia misurabilerispetto
ad(x, y)
e continua,rispetto
a z nonchèmaggiorata,
in valoreassoluto,
da una fun-zione
M(x, y) superficialmente
sommabile.A tal
proposito,
inquesta nota,
dimostroche,
nelleipotesi dette, 1’integrale superiore 5) dell’equazione (II)
è misurabilerispetto
ad i~.Tale
risultato, che, evidentemente,
contienequello
di SAN-trovHsi nel n. 3 di
questo
lavoro. Esso viene dedotto daun
altro,
contenuto nel n.2,
nelquale
pervengo alla medesima conclusione del citato teorema di CAFIERO ma inipotesi
menorestrittive. In tale deduzione è essenziale il lemmt V del n. 3 in cui viene messa in luce una
proprietà
delle funzionisuperfi-
cialmente misurabili. Il n.
1, infine,
è dedicato ad alcuni elemen- tari lemmipreliminari.
. 1. - Denotiamo con
R,. l’intervallo x0
C x x,(a
>0),
con
R1I
l’intervallo y.yo ! b (b
>0),
con J un insiemechiuso contenuto in
R,,
con R ilrettangolo R,
ed infinecon R* l’insieme
R, x
J.Sia
f (x,
y,z)
una funzionequasi
ovunque definita nell’insiemee sia tale da
risultare,
perogni y
EJ,
misurabilerispetto
per
ogni
fissato valore di z e continuarispetto
a z perquasi ogni
ai E
.Rx.
Denotato con
L,
l’intervallo - c x c(c
>0)
e conDr.
il
rettangolo R~
xLe,
diremo chef (x,
y,z)
èquasà
con.tinua ri-spetto
a(x, z)
inDe,
in modosemiregolare rispetto
Eu z edmemente al variare E
J ~),
se, perogni coppia
di numeri5) Per
quasi ogni y
E (a,~) 1’integra.le superiore dell’equazione (11)
esiste ed è definito in tutto l’intervallo [.zo, xo + a]
perchè
sono veri-ficate per
f (x,
y, z) leipotesi
di CARATHEODORY. Cfr., a talproposito,
( 1 ].l)
Osserviamo che sef (x.
y, z) è, perogni
y E J, misurabilerispetto
ad x e continua
rispetto
a z(per quasi ogni
x), per un teorema di G.positivi
E, OJ, èpossibile decomporre D c
in un numero finito di insiemi misurabili11&
nonchè associare ad e .7 un insiemeR~
inguisa
che mis e e Foscillazione dif (x,
y,z), qualunque sia y
e.7,
risulti minore di (I) inogni
insiemeI"
--
Lc. Facciamo
ora, leseguenti ipotesi :
u) Qualunque
sia il numero reale c >O,
la funzionef(,r,
?i,z)
siaquasi
continuarispetto
a(x, z )
inD(.,
in modosemiregolare rispetto
a z ed uniformemente al variare di ~~ e J.~) Sia,
in ~5~’~ :con
y)
nonnegativa
e sommabile(secondo Lebesgue)
in.R..,
perogni y
E J.y)
La funzionesia assolutamente c·ontinma
rispetto
ad x inR,;,
uniformemente al variaredi !1
E .7 :inoltre,
y siao)
L~, funzionesia continua
rispetto
a(x, y)
inR*,
perogni
z.SCORZA-DRAGOSI [6], essa risulta
quasi
continua inqualunque
sia c,in modo
semiregolare nspetto
a z ; cioè fissato unY E J
eprefissato,
r > 0, è
possibile
determinare un insiemeR,,
avente misuradi e e tale che
f(x,
y, z) come funzione di (x, z) sia continua in(JR’, 2013
- x Il concetto da noi
qui
introdotto appare,quindi,
comeuna ovvia estensione di
quello
di successione{ g"(x, z) }
di funzioniegual-
mente
quasi
continue inD~
in modosemiregolare rispetto
a z, introdottoda G. STAMPACCHIA [7] (pag. 204 e nota li) di pag. 213).
hitemianw
titile,
ai fini della chiarezza dellatrattazione, premettere
alcunisemplici
lemmi.I. -
p)
(Iy ), .~ ),
l’integra,lr
é uncc
f u n zin jr P
i rr ,·i o rn.bmisurabili E c
R,.,
al 1/ E ’I-La dimostrazione di
questo
lemma Ri effettua facilmente tenendopresente,
oltre leipotesi fatte,
cheogni
insieme bile diR,. può
essereapprossimato
c·on insiemiaperti 7)
che locontengono e c·he un inRien1e
aperto
diR:1’ può
considerarsi comelimite di nna successione crescente di
plurintervalli 8).
Osserviamo che non si utilizza la
(2) dell’ipotesi V).
11. - Se f(x, y,
z), quassi
ovunque definita in S* erispetto
x perogn i
Y E J e perogni
z, lo~),
;~), h), fiqsati
comunque z ed unla
è continua in J.
7) Ci si riferisce, ora ed in
segnito,
ad insiemiaperti
su intervalli (e nel caso di insiemipiani
ci si riferirà ad insiemiaperti
surettangoli).
8 )
Permaggior
chiarezzaesponiamo qui,
conqualche dettaglio,
ladimostrazione. Per
l’ipotesi
y),prefissato
> 0,può
determinarsi un~ > 0 tale che, per
ogni
gruppo finito n di intervalli diHr disgiunti
la cui somma delle
lunghezze
sia minore di o, siy)(lt
eper
ogni
y E J. Pertanto, se ...4. è unqualunque
insieme aperto diRz
di misura minore di c5,
poichè
esso è limite di una successione crescente diplurintervalli
di misura necessariamente minore di ~5, si haper
ogni y
E J. Da ciò. infine, consegue che, se è un insieme misurabile con misura minore di b,poichè può
sempre trovarsi un insiemeaperto IL,
di misura minore di ~, ehe lo contiene,,risulta f
-.A causa
fl)
t’ lemma I ziha, intanto, pretissato
1111 >0, può
determinarsi un altro numero d > O talequalunque
sia l’insieme misurabile1 c:
1~,,.
di misura minore siD’altra parte, u cause dell’ipotesi
,)), può
determi-narsi un numero a > U per
e
qualunque
siano ri a.bbia :e,
quindi,
perogni
intervallo 1 c1~~,
anche:Ciò premesso, se E è un inaienm misurabile contenuto in
Rz, può
trovarsi unplnrintervallo jl
diR:f
tale che :consta
di y intervallo,
perql1Hnto
dettoinnanzi,
fissato z,9)
Se A è un insieme aperto contenente A tale che mis(A -
E) d,n sarà un
plurintervallo
contenuto in A e tale mis (A - n) d.può
deternùnarsi un numero o = taleche,
pery -
Y2I
C ~re per
ogni
intervallo 1 cRx,
sia:Il lemma è cos dimostrato.
Diamo,
ora, un’altra definizione. Diremo che una funzionef(x,
y,z), quasi
ovunque definita inS*,
èquasi
limitata nell’insiemein
semiregolare rispetto
a z eduni f ormemente
al variare diy E J
1°)
se, comunque s~iprefissi
e >0,
èpossibile
determinareun numero .g > 0 nonchè associare ad
ogrni
y E J un insieme E(,) c:Rz
diguisa
che mis E(,) E ef (x,
y,z) i
K per y EJ,
o E
R~ - E~ ~’~ ,
- 00 z-¢-
00.sussiste, aflora,
ilseguente
lemma:III. - ~~e la
f unzione f (x,
y,z), quasi
ovunquedefinita
in 8*e
rispetto
ali x perogni y
E .1 e perogni
z,verifica, inoltre,
~o) Questo concetto
generalizza quello
di 8ucceøøione~g,~(x, x) ~
difunzioni
egualmente quasi
limitate in unrettangolo,
in modo semire-golare rispetto
a z, introdotto da G. STAMPACCHIA[7] (pag.
204, notaD)).
le
ipotesi 13), y), essa
rbntlta limitata itt U ittgolare
a z eduniforme-mente
al variare di Y E J.In virtù
dell’ipctesi B),
basterà far vedereche, prefissato s
>0,
sipuò
determinare un numero K > O nonehè associare adogni y
E J un insieme E(Y) -R,;
diguisa
che mis E(v) e e
y) K
per y EJ,
x ERx -
Se ciò non fosse vero, esisterebbe un e > (1 tale
che,
comunque siprenda
un intero n >0, potrebbe
incorrispondenza
esseretrovato un yn E J in modo che sia
Ma, allora, posto I" - Rx[M(x, yn)
>n],
perl’ipotesi y)
siavrebbe, :
per
ogni
intero n >0,
il che è assurdo.2. -
Consideriamo,
ora,l’equazione
in z:con
p(y)
funzione continua in J.Se
f(x, y, z),
perogni y
EJ,
risulta continuarispetto
a z perquasi ogni
x ER,
e misurabilerispetto
ad x ERx
perogni z e verifica, inoltre, l’ipotesi ~8),
allora esistonogli integrali superiore
ed inferiore
G(x, y)
eg(x, y) dell’equazione (6)
e sono definitiin tutto
Intendiamo studiare la
dipendenza
diquesti integrali
da~.parametro y
nelleipotesi
fatte nel n. 1.Sussiste,
aquesto
pro-posito
ilseguente
teorema:"1 Cfr. [ 1].
IV. -
a), y), Ò), (infe- riore) dell’equazione (6) è semicontinuo superiormente
rispetto ad y
E J12).
Dimostrazione. -
Neghianio,
perassurdo,
la semicontinuitàsuperiore
diG(.x, y) rispetto ad y
per ilvalore y
di y. Esiste alloraun E > tl in
corrispondenza
delquale può
determinarsi nnaii)
Daquesto
teoremapuò
dedursi facilmentequello
di CAFIERO enunciato nell’introduzione. Denotato con T l’intervallo u y(I,
sia
f(x,
y, z) definita per (x, y) E x i + oo, misurabilerispetto
ad x per
ogni (y,
z) e continuarispetto
a(y,
,~) perquasi ogni
.r; sia inoltre if (x,
jj, z) j c y) con y) sommabile inRx
perogni
y e monotonarispetto
ad y. Proviamo che inogni
intervallo 7~ =~[a’.
chiuso econtenuto in 1’ sono veizficate le
ipotesi
del teorema I V ; da ciò conse-guirà
chel’integrale superiore (inferiore) dell’equazione
(6) è semi- continuosuperiormente
(inferiormente) inogni
F’ equindi
in T.L’ipotesi
a) è verificata in quanto, per il citato teorema di SCORZA-DRAGONI f6]valido anche per funzioni con
più
di due variabili [8] (teor. 1. I, pag. :;f)), considera.to ilparallelepipedo
P = x F’ x7/p
eprefissato
un numeroE > 0,
può
determinarsi un insieme, che è lecito supporre aperto.c R,.
(li
guisa
che mif3 A,, E ef (x,
y, z) risulti continua(uniformemente)
nell’insieme chiuso
(Rx - Je)
x T’ xl’ipotesi f3)
è verincata.Inoltre,
poiché
y) è monotona, per es. crescente,rispetto
ad y, si ha, perogni
gruppo finito di intervalli diRz
nonsovrapponentisi
1"a ’e,
poichè J1(.£, (J’)
è sommabile inI~~.,
segue che è verificatal’ipotesi
y).Per dimostrare, infine, che è verificata
l’ipotesi «5)
osserviamo che es-sendo
f (x,
y, z) continuarispetto
allacoppia ( y,
x~ ed inoltre y, z) ~~’),
risulta che la funzione y, z) è continuarispetto
allacoppia (y,- z);
d’altra parte essa è continuarispetto
ad x, uniformemente al variare di(y.
z), dato chePertanto F(x, y, z) è continua
rispetto
ad (x, y, z) e,quindi, rispetto
ad (r, ~~) per
ogni
z.In
$1)
daremo unesempio
di funzione verificante laipotesi
u),B),
Y), ~) genza essere continuarispetto
a (!i. z).successione {yn}
()on Yn =y,
in modo che si abbia :in
qualche punto
diR,.
Le funzioni della
successione {G(x, yn)}
sonoegualmente
continues in infatti per
l’ipotesi (3)
donde consegue
quanto asserito,
in virtùdell’ipotesi y).
Le suddette funzioni sono anche
equilimitate
inR,j infatti,
sempre a causa delle
ipotesi ~3), y),
si ha:Allora,
per il teorema di ASCOLI -ARZELA,
dalla successioneyn) )
se nepuò
estrarreun’altra,
che persemplicità
deno-teremo con lo stesso simbolo usato per la successione
originaria,
uniformemente
convergente
in2~
verso una funzione continuaGo(x).
Se riusciamo a provare cheGo(x)
è unintegrale
della(6)
relativo al
valore y
delparametro,
cadremmo in unassurdo;
infatti,
perogni
x ERx
e per nmaggiore
di un certoindice v,
si ha:
donde
ma
e
quindi
in contrasto con la
(7).
Proviamo
quindi
che è unintegrale dell’equazione (6)
relativo al valorey.
Poiché
mentre,
d’altraparte,
dal lemma I e dalladisuguaglianza:
consegue
l’equiassoluta
continuitàdegli integrali
aprimo
mem-bro di essa nella
famiglia. degli
insiemi misurabili E c è evidente che la dimostrazione del teorema saràcompleta,
se siprova che è
possibile
estrarre dallasuccessione {yn}
nna succes-tale Che
quasi
ovunque inR,
e inoltre:Proviamo la
(9).
Postoa, causa
dell’ipotesi c~ )
e del lemmaIII,
la yn ,z) )
è costituita da funzioni
egualmente quasi-continue
edegual-
mente
quasi
limitate in modosemiregolare rispetto
a z, nelretta.ngolo D,.
Per un teorema di STAMPACCHIA
13),
èpossibile
estrarre dallauna
quasi
uni-formemente
convergente
inDe,
in modosemiregolare rispetto
a z;
pertanto, prefissato e
>(1,
èpossibile
determinare un insiemeaperto A Rx
in modo chee la converga uniformemente in
(7
-Ai)
xL~.
D’altra
parte,
per ungià
ricordato teorema di SCORZA-DRAGONI[6] ogni f (x, ynk, z)
èquasi
continua inDc
in modosemiregolare rispetto
a z e,pertanto,
perogni
intero k > ~può
trovarsi uninsieme
aperto
diguisa
chee in
....4.~)
xL~
la funzionef (x, ynk, z)
sia continua.Posto
si ha mis
As
C E e nell’insieme chiuso e limitato(l~z - Ae)
xL.
le funzioni
z)
risultanocontemporaneamente
continuementre la
z)} è
uniformementeconvergente.
Per l’inverso del teorema di AscoLi - ARZELA le funzioni
Yf~~’ z)
sono,
allora,
ancheequicontinue
in(Rx - Ae)
xL~. Quindi, prefissato
c~ >0, può
determinarsi h > O taleche,
per z, z EL,,
sia:
11)
Cfr. [7], pag. 204.D’altra
parte,
t ssato ó >O, può
determinarsi un indic·e v tale chementre da
(8)
e da(11)
si ha:Quindi
dalle(12), (13), (14)
si deducee da ciò consegue, in modo
ovvio,
la(9).
Proviamo, infine,
la(10).
Prefissiamo un numero co > 0.Per il lemma I
può,
incorrispondenza
di 00, determinarsi unnumero n > 0 tale che per
ogni
insieme misurabile E CRx
con rnis E
C ~
si abbia :Determinato n
>O, possiamo
incorrispondenza trovare,
perquanto
innanzidimostrato,
un insiemeA,~
ed un numero ~ > (1 diguisa
che misA’1
e, perz - z ~ i
~ sia:parte,
essendo um funzione continua elimitata,, può rappresentarsi
come limite di una successione uniformementeconvergente
di funzionisemplici ’¢). Può, pertanto,
trovarsi 14)Ogni
funzione misurabile è limite di una successione di funzionisemplici,
cioè assumenti solo un numero finito di valori, ciascuno su un insieme misurabile; la convergenza è uniforme se la funzione è, limitata. Osserviamo che per
ogni x
eR.,
si ha I c e,quindi,
per p abbastanza
grande
si haanche I gp(z) i
c perogni
x Eun tale
Determinato p, denotiamo con 1 l’intervallo
[xo , x],
conE1, E.,, ..., Eh
le intersezioni di 1 -Aj
congli
insiemi misurabiliin cui
g,,(.1:)
assume i suoi valori 91,92, ... gh .Infine,
per il lemma,11, può
trovarsi un indioe v tale cheSi
ha, allora,
dalla(15), (16),
tenuto conto di(14), (17)
e ,
’4 ),
e dalla(18), per k
> v:Con ciò è dimostrata la
(10)
equindi
il teorena.OSSERVAZIONE la. - Nelle stesse
ipotesi
del teorema e se,inoltre,
perl’equazione (6)
si ha l’unicità perogni
!1 EJ,
la zione della(6)
è continuarispetto
alparametro
!I.3. - In
questa
terzaparte
faremo leseguenti ipotesi:
A)
11,z)
sia una funzionequasi
ovunque definita nello stratocontinua
rispetto
a z perquasi ogni (,r, y)
E R e misurabile in R perogni
z;con sommabile in R.
Con le stesse notazioni del n.
1,
diremof(.v,
y,z) è
continua, nel
rettangolo ne
delpiano (x, z),
iii,semiregolare ri.,gpetto
a z euniformemente
al variare di y ER Il
se,prefis8ato
un numero e >
0, può
determinarsi un insiemeaperto AE C R"
di che mis e e la funzione
f (x,
y,z)
siaquasi
continuarispetto
a(x, z)
inne
in modosemiregolare rispetto
a z ed nnifor-memente al variare di y E
R" -
Sussiste il
seguente
lemma.V. - l-l ella sola
ipotesi A),
comunque si un numeroc >
O, f(x,
y,z)
risultcaq~uasi
eorztinua inne
in modosemiregolare rispetto
a z equasi uniformemente
al variare di y ER" 15).
Dimostrazione. - Prefissiamo un numero E > o. Per il citato teorema di SCORZA-DRAGONI
16) può deterniinarsi,
perogni
intero~- >
0,
un insiemeaperto H[*1
c R in modo;5)
Riteniamo nonprivo
di interesse rilevare che, nel caso di una funzioneg(x, y)
misurabile in R equasi
ovunque finita,questo
lemmaasserisce che
g(x, y)
èquasi
continuarispetto
a ciascuna variabilequasi
uniformemente al variare dell’altra, risultando ben chiaro cosa con ciò debba intendersi alla luce della definizione data sopra. Si
precisa
cosun classico risultato.
18}
Cfr.[6], [8]
(teor. i . I, pag.30).
e .’1,
z)
continua in(R - H(k)E) X Lc. Consideriamo,
perl’insieme, eventualmente vuoto, Sk(y) degli
tali- (.r~, y) e
H~~).
un insiemeaperto
e la funzione mis~~’,~(~~)
riesce misurabile inR1/.
Pertanto l’insieme:è misurabile; ovviamente non
Può
essere misJ(k)E > E
altrimenti-3i avrebbe:
Pertanto
Ovviamente a
J(k)E possiamo
costituire un insiemeaperto
elia lo
contenga
e per ilquale
sono ancora verificate(19) e (20);
tale insieme
aperto
lo denoteremo ancora conCiò premesso, osserviamo che è
possibile prolungare
la fun-zione continua
f (x, y, z)
dall’insieme chiuso e limitato(R -
-
H(k)E)
xL,,
a tutto ilparallelepipedo
F xL,
in una funzionecontinua
f(1;)(X,
y,z) 17).
Dividiamo, quindi,
ilrettangolo Rr
XL f
in 4"rettangoli equali (t
=1, 2, ... , 4")
eponiamo,
perogni
fissato y ERy :
~_)
Ciò Bipuò
fare con uno dei ben notiprocedimenti
classici; cfr.,per
esempio,
C. CARATHEODORY,Vorlesungen
uber reele Funktionen(Berhn,
Teubner 1927), 617-620.H)
Poniamo = 0 perquegli
y per cui = ~a -~-~].
Osserviamo ehe
w(k)n,t(y)
è sempre finitaperehè
y,z),
per yfissato,
è funzione continua nell’insieme chiuso e limitato~n.r -
XLc.
Altrettanto dicasi per Poichè
si
ha,
ovviamente:Poniamo, poi
Si
ha.,
Per un teorema di L. CE8ARI
19),
la funzione riescemisura bile in d’altra
parte,
per la continuità(uniforme)
di in
R,
xLr,
si ha perogni
Per il teoreina di SEVERIXI -
EGOROFF, può quindi
trovarsiun insieme
aperto Rv
diguisa
chee in
R, - J~~)
la(22) valga,
uniformemente. A causa della(21)
si
ha,
anche:uniformemente in
191
[4], nota11).
>
:,~
(I. a (li
(2(»,
mentre in
/B
2013.4 ~’")
la(23)
vaie nncorn uniformemente.Posto
si lia :
risultando,
inoltre,apprto;
in -_-lt.
lu(23) mente, comunque
si fissi k-, in..tI’
sussiste la(24).
thud k.
Tenendo tutto iii
grado
di (-11ez)
t’ continua iiiD,.
insemiregolare rispetto
a z, uniformemente al di li EAE, completando cosi
ladimostrazione del lemma.
Prefissiamo,
a taltine,
diie altri I111I11(’1’1 ? > u, n > 0; (leter- miniamo poi k in modo ()hpquindi
determiniamo iin indice v chetin n. > v, xi infine :
ove
risultando,
(altraparte
Poichè le
precedenti
conclusioni sussistono anchequando
irettangoli Q ti,’
vengono sostituiti daicorrispondenti rettangoli
Q;, ~ semiaperti superiormente
suD~,
epoichè
i(~~,,
sonodisgiunti,
resta
provato quanto
sopra. asserito.OSSERVAZIONE 2a. - Non vi è nessuna liiodifica da
apportare
alla dimostrazione per estendere il lemma V al caso di funzionif ... definite per
(J:~, y)
...JI
+ f misurabili perogni (~wi, ... , icn)
e continuerispetto
a(zv 1, ... ,
perquasi ogni (x, y)
E R.Dimostriamo,
ora, un altro lemma.VI. -
ipotesi A), B), prefissato
e >0, può
deterininarsiura insieme
aperto As c R1I
tale che mis e e al rariare di y ER" - verificate
perf (x,
y,z)
lea), ~3), y), ~)
del n. 1
20)
Questo lemma cipermette
di darel’esempio
di cui s’è fatto cennoalla fine di
1~).
Consideriamo la funzionequasi
ovunque definita in S : kx,y )
E R == [0 C x ~ 1,0 ~ y ~
1 ~, i + oo. Tutti ipunti
per cui x = y sonosingolari
per la funzione.A norma del lemma VI,
può
trovarsi nell’intervallo [0, 1] un insieme chiuso J, di misuraprossima quanto vogliamo
ad 1, tale che al variare di y E J siano verificate leipotesi
cx), y),h). Ovviamente, però,
non risulta continua
rispetto
ad(y,
z),per yeJ
e i~ +o~quando
si fissi z in modo arbitrario. Se consideriamol’equazione
ac _C
z
= j f(t,
y,z)dt + - ove
~, z) è la funzione innanzi definita.poichè
o
vi è unicità per
ogni
y, l’osservazione la ci permette di affei-mare che la soluzione y) è continuarispetto
ad y in J. In questo caso,peraltro,
essa risulta continua in tutto l’intervallo O ,y 1 in quanto si ha:
In virtù del lemma
V, qualunque
sia l’interon >
0~ posto L n
=[- n, ~n]
sipuò
determinare un insiemeaperto A;
cRlI
in modo che mis,4[
ef (~~t,
y,z)
siaquasi
continuain
Rz x Ln,
in modosemiregolare rispetto
a z ed uniformemente al variaredi y
eR" - A’n.
Postosi ha
e ~,
Z),
comunque siprenda
il numero cj 0,
risultaquasi
continua in
ne
in modosemiregolare rispetto
a z ed uniforme- mente al variaredi y
ER" -
A’.D’altra
parte,
sommabile inR,
la funzioneè assolutamente continua
rispetto
ad x E perquasi ogni
y ER,
e misurabile
rispetto a
y ER.,,
perogni
.r ER,..
Allora,
per un teoremn di CAFIERO21 ) K(x, y)
è una funzionequasi
uniformemente assolutamente continuarispetto
ad x;cioè, prefissato
un numero E >o, può
determinarsi un insiemeaperto
A * cR,
diguisa
chee
y)
risulti assolutamente eontinuarispetto
ad x uniforme-mente variare
di y
inRy -
.¿4. *..A. causa del teorema di’1) Cfr. [3]. pag. 231.
DRAGONI
possiamo scegliere
A* in modo cheK(x, y)
risulticontinua e
quindi
limitata in(R" - .4*)~).
Infine,
consideriamo la funzioneOvviamente,
tenendopresente l’ipotesi H ).
y,z)
risulta continuarispetto
perquasi ogni
,y, uniformemente al variare di z; d’altraparte,
sempre perB)
essa è continuarispetto
a ze
quindi è
continuarispetto
allacoppia z)
perquasi ogni Inoltre,
perozni (.r., z),
ancoraB), F(.r,
y,z)
Z- rabilerispetto
ad per ilgià
citato teorema diper funzioni con
più
di due variabili23),
perogni
interon. >
09 posto Ln
=[-
,possibile
determinare nn insiemeaperto ..~:
ci.R"
in modo chee y,
z)
sia continua inI?,
x(R" - ¿4:)
/~Ln.
Posto
si ha
")
Consegue
diqui
e dal lemma III cheprefissato
E > Upuò
deter-minarsi un insieme
R,
diguisa
chemis.A~:
e ef (x, y, z)
siaquasi
limitata x E z j i -!- oo, in modosemiregolare rispetto
a z ed uniformemente al variare di y E
R" -
Puòesprimersi
ciò dicendo, conterminologia analoga
ad altragià
usata inquesto
lavoro, che se verifica leipotesi ...4.),
B) essa èquasi
limitata iu U, in8emiregolare
euniformemente
al variare di y ER".
Analogo
risultato sussiste evidentemente per funzionisoddisfacenti alle
ipotesi
dell’osservazione 2a nonchèmaggiorate
in valoreassoluto da una funzione
:lf (:r,
t~) sommabile in l >.ti)
Cfr. lo).e, comunque si fissi c >
0 , y, z)
risulta continua inR~
X(Rw - _~." )
XLc.
In
conclusione,
seponiamo
Ae
risultaaperto,
di misura minore di e, equando
si favariare y
in
.AE,
daquanto
s’è detto si deduce chef(x,
y,z)
verificale
ipotesi a), (3), y)
e~).
Ritorniamo a considerare
l’equazione (6)
conz)
verifi- cante ora leipotesi A), B)
e cong(y )
misurabile equasi
ovunque finita in.R,~.
Per
quasi ogni
y EDy
esistonogli integrali superiore
ed infe-riore
G(x, y), q(x, y)
di(6)
e sono definiti in tuttoJR~ ~4).
Siamo ora in
grado
di dimostrare facilmente il teorema se-guente
cherappresenta.
lo scopoprincipale
diquesto
lavoro_VII. - Nelle
ipotesi A), B)
e eo racp(y)
misurabile equasi
ovunque
fi nita in fly, gli i yztegral i
edin f eriore
della(6)
sono
f unzioni
misurabili di y in Ry, perogni
x ER..
Dimostrazione. - Prefissato e >
0,
a norma del lemmaVI, possiamo
determinare un insiemeaperto
in modo che misA s i
e,quando y
E y,z)
verifichi leipotesi a), B), y), d).
D’altra
parte,
per il teorema dipossiamo
determinare unialtro insiemeaperto Ry
in modo che misAl §
esia continua in
Rv - A 8.
Posto
Aà
+A"
essendoverificate,
al variaredi y
inJ
===.?~2013 A8
leipotesi
del teoremaIV,
si conclude cheG(x, y), g(x, y)
sono funzioni semicontinuedi y
inRv -
Questo
basta per ritenere dimostrato il teorema.OSSERVAZIONE 3a - Nelle
ipotesi
del teorema VII e se,inoltre, l’equazione (6)
ammette una sola soluzione perquasi ogni y,
talesoluzione è misurabile
rispetto
alparametro
y.1&)
Cfr.[1].
BIBLIOGRAFIA
[1] CAFIERO F. : Sui teoremi di unicità relativi ad una
equazione diffe-
renziale ordinaria del
primo
ardine, Giornale Mat. diBattaglini,
vol. 78 (1948), 10-41 (in
particolare
pagg. 13-19).[2] CAFIERO F.: Sui
problemi
ai limiti relativi ad unaequazione diffe-
renziate ardinaria del
primo
ordine edipendente
da un parametro, Rend. Sem. Mat. Padova, vol. 18 (1949), 239-257.[3] CAFIERO F. : Sulle
funzioni
misurabilirispetto
ad una ed assoluta- mente continuerispetto
ad un’altra variabile, Ricerche di Mat., vol. I (1952), 227-240.[4] CESARI L. : Sul teorema di densità in senso
forte, Ann.
Sc. NormaleSup.
di Pisa, vol. VIII (1939), 301-307.[5] PINI E. : Sulla contiuuità
degli integrali dell’equazione y’
=f(x,
y, y)rispetto
ai valori iniziali, Rend. Ist. Lombardo Sc. e Lett., s. II vol. 63(1930),
531-534.[6] SCORZA-DRAGONI G.: Un teorema sulle
funzioni
continuerispetto
aduna e misurabili
rispetto
ad un’altra variabile, Rend. Sem. Vlat.Padova, vol. XVII (1948), 102-106.
[7] STAMPACCHIA G.: Criteri di
compattezza
pergli
insiemi difunzioni
continue
rispetto
alle variabiliseparatamente,
Rend. Sem. Mat. Padova, vol. XIX (1950), 201-213.[8] STAMPACCHIA G. :