R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
A NNA M ARIA B RESQUAR
Su alcuni criteri di oscillazione per le equazioni differenziali lineari del secondo ordine
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 63 (1980), p. 185-198
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equazioni
differenziali lineari del secondo ordine.
A.NNA MARIA
BRESQUAR (*)
SUMaiARY - Sufficient conditions for oscillation of the
equation (r(t)y’)’
+1. - Introduzione.
Si consideri
l’equazione
l’equazione (1)
è oscillante(1) ;
se invecel’equazione (1)
non è oscillante.(*) Indirizzo dell’A.: Istituto di Matematica
Applicata
dell’Università, Padova.Lavoro
eseguito
nell’ambito dell’attività del G.N.A.F.A.(1) In questo lavoro, per comodità di studio, considero solo l’oscillazione
su una semiretta.
Per ottenere criteri di oscillazione
(o
di nonoscillazione)
nel casoin cui uno solo
degli integrali
diverga
è spesso utile usare una trasformazione di KummerNaturalmente si suppone
(2)
di modo che il
problema
di sapere sel’equazione (1)
è oscillante o nosi
trasporta
nello stessoproblema
perl’equazione
trasformatadove
Può
accadere,
comegià puntualizzò Leighton [6],
chequando
uno solodegli integrali (4)
èdivergente
icorrispondenti integrali
perl’equa-
zione
(6)
siano entrambiconvergenti
o entrambidivergenti,
da cuil’utilità della trasformazione di Kummer.
Scegliendo,
come è semprepossibile,
(2) In alcuni testi si trova g~ E
01[a,
-~-- 00), il che è evidentemente unasvista.
con
l’ipotesi
l’equazione
trasformata diventadove
Di modo che la condizione
costituisce un criterio di oscillazione
(3)
perl’equazione (1).
Essa si
può
scrivereutilmente,
tornando allavariabile t,
In
questo
ordine di idee variando la scelta dellafunzione
il Willett[13]
ha scritto alcuni interessanti criteri.
Il criterio V a pag. 272 di
[13]
è sfortunatamente errato. Esso cor-risponde
al casoed alla scelta
(3)
Il criterio è invertibile nel senso che: sel’equazione
(1) è oscillante esiste unafunzione
> 0, y EC2[a,
+ oo) tale che le(7’), (9)
siano verifi- cate, vedi Moore [8], p. 126.dove si ponga
Ponendo ancora
questa
sceltaporterebbe,
secondol’Autore,
al criterio:l’equazione (1)
è oscillante se esiste un intero nonnegativo n
tale checondizione
corrispondente
alla verifica della(10) (4).
Sfortunatamente la
(7’)
non èverificata,
essendodove si è
posto
= u.Oltre la
dimostrazione,
è il criterio stesso che nonsussiste,
comedimostra il
controesempio
delparagrafo
2.Segue
nelparagrafo
3 unaproposta
di sostituzione del criterio V diWillett,
ottenuta mediante una sceltaopportuna
diy(t).
Inoltrenel
paragrafo
4 vieneproposto
un altro criterio di oscillazione ditipo
diverso dal
precedente,
ma ad essocollegato.
(4)
In realtà la (10) darebbe la condizioneper la
quale
la (12) è condizione solo sufficient.2. -
Controesempio.
L’equazione
con definita da
(11"),
non è oscillante mentre ilcorrispondente integrale (12)
èdivergente.
Infatti la
(13)
ammette la soluzione y = Mentre si hae la condizione
(12)
diviene3. -
Proposta
di un criterio sostitutivo.Supposto
come in Willett[13]
criterio V(pag. 272)
scegliamo
Si ha
allora, posto R(t) _
u,mentre la
(10)
divieneLa
(15),
ricordando che è soluzionedell’equazione + +
=0,
fornisce per la(1)
ilseguente
criterio :l’equazione (1)
è oscillante se esiste un intero n nonnegativo
tale che
ESEMPIO. Si consideri
l’equazione
che con la condizione scritta per k* è oscillante ed ammette le soluzioni
Il criterio
(16)
èapplicabile
se sisceglie
n >p, non èapplicabile
se siconsidera n
c p -1.
Si ha infatti dalle
(14)
e la
(16)
per n = p forniscementre per n
= ~ -1
fornisceScelto
-~-- h con h = 1, 2, ...
la(16)
divienecon A costante
opportuna
e su unaopportuna
semiretta.Invece per n
= p -1- h
conh = 1, 2, ...
la(16)
divienecon A costante
opportuna
e su unaopportuna
semiretta.Ci si
può
chiedere il motivo della scelta(14’)
diy(t).
Lospirito
del criterio V del Willett
[13]
era che per n =0 y(t)
fosse di ordine~.R(t)~l2
e desse inquesto
caso un criterio di oscillazione per la(1) analogo
aquello
fornito dal criterio II del Willett[13]
per n = 0 nel casoCome
già
detto tale scelta diy(t)
non èpossibile perchè
non soddisfala
(7’);
sipuò
invecescegliere 1p(t)
==~.1~(t)~-~~2
come si ottiene dalla(14’)
per n = 0.
Il criterio II del Willett è il
seguente; posto
l’equazione (1)
è oscillante se esiste un intero nonnegativo
tale cheEsso per n = 0 fornisce il criterio
Effettivamente la
(16)
per n - 0 fornisceanaloga
alla(19).
..Tutto ciò in accordo con il lavoro di Moore
[8]
che contiene im-plicitamente
nel teorema 7quanto
sarebbe sufhciente per stabilire i criteri(19)
e(20), corrispondenti
alle trasformazioni di Kummer da lui citateOvviamente la funzione
y(t)
data da(14’)
non è l’unica che coincidecon
[_R(t)]-112
per n =O,
ma tale funzione ha ilvantaggio
di renderesemplicissimo
il calcolo della(10)
e di avere ordine di infinitesimo decrescente al crescere di ~~.Questo
ultimo fatto dovrebbe ingenerale
rendere
migliore
il criterio(16)
al crescere di n. Adesempio
la scelta1p(t)
=.L~ 1~2 (.R(t))
dà un criterio chepeggiora
al crescere di n.Infatti,
~eliminati i termini ad
integrale convergente,
si riduce a4. - Secondo criterio di oscillazione.
Nel
paragrafo
3 abbiamo visto chel’equazione (1)
è oscillante seè verificata la
(16)
cioè se esiste un intero nonnegativo n
tale cheNel caso che
questo integrale
converga nel senso diCauchy-Lebesgue,
ferme restando le altre
ipotesi
sur(t)
eq(t),
vale ilseguente
criterio :l’equazione (1)
è oscillante se esiste un intero nonnegativo n
tale che
con
~; > 4,
per t > to > an+x con O(6).
Si noti che
questa
ultimacondizione,
che è stataaggiunta
persemplicità, può
sempre essere verificata perogni n purchè
si molti-plichi l’equazione (1)
per una costanteopportuna,
oppure è certa- mente verificabiledall’equazione (1)
per n abbastanzagrande.
Preliminare alla dimostrazione del criterio è il
seguente
teoremadovuto a Taam.
TEOREMA
(Taam).
Considerate le dueequazioni
differenzialicon
C1[a, + oo),
qj EC[a, + oo), (j =1, 2 ),
esistano nel senso diCauchy-Lebesgue gli integrali
Supposto
chese la
( 22’ )
non èoscillante,
non lo è nemmeno la(22).
Si utilizzerà per la dimostrazione del criterio
(21)
ilseguente
co-rollario al teorema di Taam.
(5)
Precisamente nel caso n = 0 si suppone = 0; nei casi n == 1, 2, 3, ... si suppone anche = 0.
COROLLARIO. Considerate le due
equazioni
con 1
esistano nel senso di
Cauchy-Lebesgue gli
evalga
ladisuguaglianza
tallora,
se la(24) oscilla,
oscilla anche la(24’).
Infatti il cambio di variabile
riduce
questo
enunciato alprecedente
nel casoparticolare ri(u)
==
r2(u)
= 1(g).
DIMOSTRAZIONE DEL CRITERIO.
a)
Caso n = 0. Si tratta di dimostrare che la condizionecon k >
1,
t > to > a1, log R(a1) = O assicura l’oscillazionedell’equa-
zione
(1).
Eseguo
il solito cambiamento di variabili:(6) Questo corollario rientra nel teorema 10 a pag. 16 di
[2].
In virtù
dell’ipotesi
=0,
si ha T =log R(t)
el’equazione (1)
si muta nella
(8)
condi modo che la
(25), posto u
=log .R(s), equivale
acon k
> ~,
T >log R(to)
>log
= 0.D’altra
parte
la(26),
vedi in sostanza Taam[9],
costituisce uncriterio di oscillazione per la
(8)
da cui la conclusione.b )
Casi n =1, 2, 3,
.... Fissato un valore di n, si esegua il cambiamento di variabileL’ipotesi
O fornisce 7: =1,,(R(t»
el’equazione (1)
si mutanella
(8)
con fornita da(8’).
Calcolo oral’espressione
Utilizzando i calcoli fatti per ottenere la
(16)
si haDi modo che la
(21), posto u
=equivale
acon
~> ,
e tutto si riduce a dimo-strare che la
(27)
è una condizione sufficiente per l’oscillazione del-l’equazione (8)
A tale scopo si considerino infatti le due
equazioni
La sostituzione
y(r)
=z-’12 x(,r)
muta la(28) nell’equazione
e la
( 28’ ) nell’equazione
che è notoriamente oscillante
per k > ~ . L’applicazione
del corollario del teorema di Taam alle(28)
e(28’),
resapossibile
dalla(27),
con-duce alla conclusione.
ESEMPIO. Si vede subito che il criterio
(21)
èapplicabile all’equa-
zione
(17)
per n= p -1.
5. -
Osservazioni.
La condizione
(27)
che assicura l’oscillazione
dell’equazione d2zfdr2
= 0migliora
un risultato di
Wray [15]
che ha ottenuto come condizione di oscil- lazione ladoppia disuguaglianza
supposta
valida perqualche u > 0, e
> 0.Egli
inoltre ha ottenuto il risultato che la condizionecon
,u > 0,
assicura la non oscillazionedell’equazione (8).
Si noti che mentre la condizione
(26)
di oscillazione perl’equazione (8)
rientra nel criterio di oscillazione di Hartman
ciò non è vero per la condizione di oscillazione
(27).
Infattil’equazione
verifica la
(27),
ma non la(29).
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