R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
R AFFAELE B ALLI
Precessioni ad asse verticale del solido pesante
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 55 (1976), p. 91-104
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pesante.
RAFFAELE BALLI
(*)
l. - Introduzione.
Il
problema
dellapossibilità
dinamica diprecessioni
ad asse ver-ticale di un solido
pesante,
fissato senza attrito per un suopunto 0,
è stato affrontato inizialmente da E. Routh
[1],
ilquale
ha dimostratoche non sono dinamicamente
possibili precessioni regolari
nondege-
neri ad asse di
precessione
verticale ed asse difigura principale d’inerzia,
se non nel ben noto caso
giroscopico.
Ilproblema
è stato successiva- menteposto
nella sua formulazionepiù generale
da G.Grioli,
ilquale
in un noto lavoro[2]
ha determinato l’intera classe delle pre- cessioniregolari
dinamicamentepossibili
per un solido asimmetrico:si tratta di
precessioni
ad asse diprecessione
nonverticale;
risultadimostrato in tal modo che non sono dinamicamente
possibili
in gene- raleprecessioni regolari
del solido asimmetrico con asse diprecessione
verticale. In
questo
stesso lavoro G. Grioli ha dimostrato anche che per il solido a strutturagiroscopica
sonopossibili
soltanto le ben noteprecessioni regolari
con asse difigura giroscopico (Lagrange-Poisson).
Egli
haquindi
definitivamente risolto ilproblema
dellapossibilità
dinamica di
precessioni regolari.
Successivamente haposto
ilproblema più generale
dellapossibilità
dinamica diprecessioni
nonregolari,
edha individuato una classe di
precessioni,
indicate come «semiregolari »,
nelle
quali
è costante la velocità diprecessione,
mentre variaquella
di rotazione
propria [3].
In base ad un risultato di R. Troilo[4], questa
classe esauriscecompletamente
l’insieme delleprecessioni semiregolari
(*)
Indirizzo dell’A.: Istituto Matematico della Facoltà di Scienze della Università diPerugia.
di
questo tipo
con asse diprecessione verticale;
è stato riconosciutopoi
da E. Pucci[5]
che non sonopossibili precessioni semiregolari
ad asse verticale dell’altro
tipo,
cioè con velocità diprecessione
varia-bile e velocità di rotazione
propria
costante.Resta
aperto
ilproblema generale,
indicato da G. Grioli[2]
dellapossibilità
dinamica diprecessioni
ad asse verticale nonregolari
deltutto,
e cioè con velocità diprecessione
e velocità di rotazionepropria
variabili.
La risoluzione di
questo problema
costituiscel’oggetto
della pre- sentenota,
nellaquale
si dimostra che non sono dinamicamentepossi-
bili
precessioni
ad asse verticale che non sianoregolari
o semire-golari.
2. -
Impostazione
meccanica.Per
precessioni
nonregolari
ad asse verticale si intendono moti in cui la velocitàangolare
w ha la forma:con c versore della verticale
(che
sisceglie
orientato verso ilbasso);
x versore fisso nel corpo, v =
v(t), p
= funzionigeneralmente
va-riabili nel
tempo,
note con il nome di velocità diprecessione
e di velo-cità di rotazione
propria rispettivamente ( 1 ) .
Conviene
scegliere
per terna diproiezione
una ternail, i2, i3)
solidale al corpo con
i3
= X e taleche, rispetto
ad essa,l’omografia
d’inerzia assuma la forma ridotta:
Si indicano inoltre con ci le
componenti
di c econ ~i
lecomponenti
di 0G* =
mgOG rispetto
alla terna R1’.(1)
Nelleprecessioni regolari
la velocità diprecessione
e la velocità di rota- zionepropria
sono costanti. Nelleprecessioni semiregolari
una delle due velo- cità varia neltempo
mentre l’altra rimane costante.Un moto di
precessione
con w = vc-E--
èindividuato,
a menodi un inessenziale
spostamento
rotatorio attorno allaverticale,
dallefunzioni
c2(t), c3(t), v(t), p(t). Questo
moto è dinamicamente pos- sibile se e solo se le dette funzioni verificano il sistema diequazioni:
per le
quali
sussistonogli integrali primi
classici:e
l’integrale primo particolarizzato:
Proiettando le
(1) sugli
assi di .~h siottengono
leequazioni
di Poisson:Analogamente
dalle(2)
siottengono
leequazioni
di Eulero:avendo
posto:
È possibile
risolvere leequazioni
fornitedagli integrali primi rispetto
alle
incognite v
e p ottenendo( 2 ) :
essendo
Derivando
rispetto
altempo
la(6),
e tenendo conto delle(1’)
si ot-tiene
(3):
essendo z =
z(ci , C2)
=B’ c2 - A’ cl .
Sostituendo le
espressioni
ottenute di v e v nelleprime
due equa- zioni di Eulero si ha:(2)
8(C~,e2)
= risulta semprepositivo perchè
la formaquadratica
associata alla
omografia
6 è definitapositiva (si
esclude che il corporigido
sia
rettilineo);
semprepositiva
per lo stesso motivo.(3) Alla stessa relazione si
perviene
anche utilizzando la (2.3); in effettiogni
moto che verifichi i dueintegrali primi
verifica anche la terzaequazione
Eulero, data lacomplanarità
inogni
istante di w, c edi3.
avendo
posto:
Il
problema
è cos ricondotto alla determinazione delle funzionic~(t), c2(t), ,u(t) ;
lacompatibilità
dinamica del moto è allora caratterizzata dal sistema fornito dalleequazioni (7), (2.1’) (2 .2’ )
e dalleAd
ogni
moto diprecessione
nonregolare corrisponde
una soluzionec2(t) e
delle detteequazioni
concl(t), c2(t), p(t)
non costanti(4)
viceversa da
ogni
soluzione siffatta delle detteequazioni,
yponendo c3
= 1 - a2 ev(t)
deserminato dalla(6),
si ottiene una soluzione delleequazioni
di Eulero e diPoisson,
cioè un moto dinamicamentepossi-
bile a carattere
precessionale.
La ricerca delle eventuali soluzioni comuni alle dette
equazioni,
che sono in numero
sovrabbondante,
viene effettuata trasferendo ilproblema
nel campocomplesso
mediante ilprincipio
delprolungamento
analitico.
3. - Condizioni dedotte mediante il
prolungamento
analitico.Le
equazioni (1.1’ ), (5’)
e(7)
individuano le funzioni analiticheci(t), cz(t), partire
daassegnate
condizioniiniziali;
ilproblema
(4) Le soluzioni con cl(t) e C2(t) costanti
corrispondono
a precessionidege-
neri in rotazioni attorno alla verticale, le soluzioni con p(t) costante corri-
spondono
esclusivamente aprecessioni regolari
come dimostrato in [4].della loro determinazione è risolubile per
quadrature.
Per la(5’)
èlecito porre
dalla
(1.1’)
si ottiene allora0
= p e dalla(7) ()2
=1/f(0). È quindi
con
f (0)
_ cos0, a
sin0)/F(a
cos0, a
sin0).
La scelta della determinazione della radice è individuata per con- tinuità in
corrispondenza
a tutti i valori di 8 per iquali
èf (8) ~ 0 ;
nella funzione analitica espressa dalla
(8)
si hannopunti
di dirama- zione incorrispondenza agli
zeri della funzionef(0),
e si hannosingo-
larità in
corrispondenza
aipoli
dif(0).
Poichè T e ~l sono
polinomi in e,
e C2’ ipunti
di diramazione corri-spondono
a zeri di 1~ sulla circonferenza(5’)
ed ipoli corrispondono
azeri di ll sulla stessa circonferenza.
La funzione
f(0)
haquindi
inogni
dominio limitato delpiano
com-plesso
0 un numero finito dipoli
e dizeri;
perogni coppia
di numericomplessi 0o
e01
distinti daquesti,
èdunque
semprepossibile scegliere
un cammino che unendoli non incontri nè
poli
nè zeri.Ciò mostra che la funzione analitica
0(t)
assume al variare di t nel campocomplesso
tutti i valoricomplessi, quali
che siano le condi- zioni iniziali. In definitiva perogni
soluzioneci(t), c2(t),
nel campocomplesso,
lacoppia (ci, c2)
assume, al variare dit,
tutti i valoripossi-
bili sulla
circonferenza C2 1 + c2
= a2. Fissata una soluzioneci(t), c2(t), p(t)
delleequazioni (1.1’), (5’), (7)
ilproblema
di riconoscere sequesta
è anche soluzione delle
(2.1’)
e(2.2’)
è ricondotto alla verifica di dueequazioni
nella variabile 0 oequivalentemente
all’annullarsi di due funzioni dellacoppia
cl, c2 in tutti ipunti
della circonferenza(5’).
Infatti la
(7) esprime p
in funzione di cl e C2’ ed utilizzando le(1)
siottiene :
essendo
però
risulta
con
In
questo
modo anchep
risulta espressa in funzione di Cl e c2 equindi
le due
equazioni (2.1’)
e(2.2’)
possono essere tradotte in funzione di cle e, e devono essere verificate per
ogni coppia
cheappartenga
allacirconferenza
(5’), poichè
perogni
soluzione ec2(t)
assumono tuttii
possibili
valori sulla dettacirconferenza,
esclusi alpiù
ipoli
dellafunzione
1 / f (8 )
che sono in numero finito. La scelta dellaparticolare
soluzione delle
equazioni (1.1’ ), (5’), (7)
è tradotta inqueste
ultimeequazioni,
dai valoriparticolari
delle costanti ac,Eo, kc,
che inter-vengono nei coefficienti del
polinomio T,
e dallequali dipende quindi
la presenza di
singolarità
nella soluzione delle detteequazioni
espressa dalla(8).
La verifica
esplicita
delleequazioni (2.1’)
e(2.2’)
non è attuabile per la estremacomplicazione
deicalcoli;
èperò possibile
individuare condizioni strutturali o dimoto,
necessarie per lacompatibilità
dina-mica dei moti
cercati,
dallo studio diqueste equazioni
nell’intorno deipoli
della funzione,u2(cl, C2)
=T/A
definita sulla circonferenza(5’)
dalla
(7)
nel caso in cuiquesti poli
sianopresenti,
mentre ilproblema
risulta
semplificato
dalla condizione di assenza dipoli.
Si
presentano
le diverse eventualità a seconda chegli
zeri di Asulla circonferenza siano o no
degli
zeri anche di 1~. Gli zeri di 1l. sulla circonferenza sono le soluzioni del sistema:avendo
posto
Queste
sono:- 1
-~- ~,2.
Esse sonoconiugate
due a due e distinte tra loro per valorimeccanicamente accettabili dei
parametri (L1 == c~>0, C > 0) ,
esono tutte al finito tranne
quando
sia u = v e A’B’ = 0 nelqual
casoesse sono tutte
improprie.
La discussione prosegue
distinguendo
iseguenti
casi:1)
Le soluzioniZi
del sistema 27 sono al finito ec2)
hapoli (al finito)
risultandoF =A 0
incorrispondenza
a due o a tutte leZi:
-.2)
Essendo sempre leZ,
alfinito, c2)
non hapoli
al finitorisultando = 0 per tutte le
Zi .
3)
le soluzioni del sistema Z sono tutteimproprie: questa
even- tualità sipresenta
se e solo se è u = v, A’B’= 0.4. - Caso 1.
Siano Z e Z’ due soluzioni del sistema Z in
corrispondenza
allequali
non si annulli .1~. Poichè si tratta di soluzioni
semplici
diZ,
in corri-spondenza
ad essep2
= ha unpolo
di ordine 1 equindi
è infi-nito di ordine
2.
Dalla(9)
si riconosce inveceche 1,Li I
è un infinito dio
ordine 2 non essendo A infinitesimo.
Una condizione necessaria affinchè le
(2.1’)
e(2.2’)
siano verificate per valori di C~ e c2 nell’intorno delle dette soluzioni è che sia:quando
allacoppia
vengano attribuiti i valori Z e Z’.Poichè nei
punti
Z e Z’ è ~l. --- =0,
l’annullarsi di s com-porta
l’annullarsi di a3 equindi
dal sistema(10)
si deduce che o è= = oppure è a3 =
0, s
= 0. Poichè perogni
radice del sistema il
rapporto
è nonreale,
laprima
eventualitàpuò
essere verificata soltanto se risultaLa seconda eventualità è invece
verificata,
come si vedeagevolmente,
soltanto nei
seguenti
casi:i casi
e)
ed)
sono diversi solonominalmente;
in essi il segno+
sussisteper una
coppia
delle radici di ~ ed il segno - perl’altra ;
ne segue chesono
compatibili
inquesto
caso soltanto duepoli
perp2.
5. - Caso 2.
Per esaminare la
compatibilità
dinamica di moti diprecessione
nelcaso in esame è
opportuno
osservareche,
conriguardo
a dei moti chenon si riducono a delle rotazioni attorno alla verticale
(necessaria-
mente
uniformi),
la(7) può
essere sostituita con unaequazione equiva-
lente di forma
più semplice.
Utilizzando la
parametrizzazione
razionale della circonferenzadalla
(7)
si ottiene:essendo
F’(-r)
eA’(-r) polinomi
digrado
6 e 4rispettivamente.
Poichèc2)
è nullo incorrispondenza
alle soluzioni di~,
cioè in corri-spondenza agli
zeri di ll sullacirconferenza,
risultah’(~c)
= 0 in corri-spondenza
allequattro
radici diA(-r)
equindi
è:con
F"(~) polinomio
digrado
2.Effettuando la trasformazione inversa si ottiene la
preannunziata equazione più semplice equivalente
alla(7):
da
questa
per derivazione si ha:Sostituendo nella
(2.1’ )
si ottiene:Utilizzando ancora la
parametrizzazione
razionale della circonferenza si ricava:essendo
P3
e W’polinomi
digrado
6 e 10rispettivamente.
Se non è identicamente
nullo,
il che avviene se e solo seidenticamente nullo sulla circonferenza
(5’)
dalla elimina- zionedi 03BC
tra la(13)
e la(11)
si ottiene:Questa equazione
deve essere verificata identicamente per la compa- tibilità delle dueequazioni;
si riconosce allora che deve essere:e
quindi
dalla(11)
p = po =costante,
checomporta,
come si ègià osservato, precessioni regolari.
L’esistenza di un moto di
precessione
nonregolare
èquindi possi-
bile soltanto
quando
risulti sulla circonferenza(5’) C2)
= 0. Conragionamento analogo
si riconosce che deve risultare anchee,)
= Osulla stessa circonferenza.
Da
queste
condizioni si ottiene:6. - Condizioni necessarie di moto.
Nei
paragrafi precedenti
si sono dedotte condizioni necessarie per lapossibilità
dinamica di moti diprecessione
nonregolare.
Le diverseeventualità vengono in
seguito
esaminatesingolarmente
confrontan- dole anche con i risultatiparziali già
noti. Nel casogiroscopico
le soleprecessioni possibili
sonoregolari.
Nel caso di Poinsot sonopossibili
precessioni
soltantoquando
l’ellissoide d’inerzia è rotondo e si tratta diprecessioni regolari.
G. Grioli ha inoltre dimostrato che:i)
non sonopossibili precessioni
nonregolari
ad asse verticaleper il solido asimmetrico con asse di
figura passante
per ilbaricentro, quando
detto asse risultiortogonale
aipiani
ciclici dell’ellissoide d’inerzia relativo alpunto fisso;
ii)
non sonopossibili precessioni
nonregolari
ad asse verticaleper il solido asimmetrico
qualora
l’asse difigura
sia unodegli
assiprincipali
d’inerzia relativi alpunto fisso ;
iii)
sonopossibili
soltantoprecessioni semiregolari (v costante)
nelle condizioni strutturali di Hess: asse di
figura
baricentricoortogo-
nale alla sezione ciclica dell’ellissoide
reciproco
d’inerzia(5).
Questo
confrontopermette
di eliminare direttamente alcuni dei casiindividuati,
e di ridursi ad esaminare i rimanenti:1)
Caso di esistenza dipoli
al finito per la funzione,u2(el, c2) :
2)
Caso di assenza dipoli
al finito per la funzionec2) :
3)
Caso di assenza di zeri al finito per la funzionec2) :
7. - Discussione dei casi elencati.
Si discute
questo
casoindipendentemente
dallaipotesi
di esistenza dipoli
per la funzioneC2).
Essendo A = Bl’omografia
d’inerziaassume la forma ridotta
(adottata
nellaimpostazione generale)
perogni
terna di assi coni3
= X; è allorapossibile scegliere
la terna inmodo che risulti B’ = 0. I
polinomi Pz , li, 1~’,
assumono cos unaforma
semplificata,
equesto permette
di determinareagevolmente
(5)
Cfr. [3], pag. 32 e pag. 43.sotto
quali
condizionil’equazione algebrica .F(cl, c2)
= 0 ottenuta so-stituendo in
(2.1’)
a,u2 e gi
le loroespressioni
fornite da(7)
e(9),
risultiverificata da
ogni coppia (cl, c2) appartenente alla ci + c2
=a2,
cioèsotto
quali
condizioni lac2)
=0, rappresentante
inc2)
unacurva
algebrica, contenga
la circonferenzaci + c2
= a2. Una condi-zione necessaria
perchè
ciò avvenga è che detta curvapassi
per ipunti
ciclici di R2.
Imponendo questa
condizione si ottiene:per la
possibilità
dinamica diprecessioni
è necessarioquindi
che risultio A’= 0
oppure $1 == ~2
= 0. Conqueste
ulteriori condizioni si ricadeperò
nei casii) ed ii).
a3 si annulla in
corrispondenza
alle due radicidi
1:; l’ipotesi
che incorrispondenza
aqueste
due radicip2
abbia unpolo comporta
che sial’ipotesi
chep2
abbia soltanto duepoli comporta
che incorrispondenza
alle altre due radicidi E risulti h =
0 ;
daqueste
condizioni si ottieneRisulta allora
Sostituendo nella
prima equazione
di Eulero leespressioni semplifi-
ficate di
p2 e p
si ricava per al’espressione 03BC
=GIL
essendo G ed Lpolinomi
in y c2 conL fl 0 ; questi polinomi, poichè contengono
sol-tanto
potenze pari
di Cl possono essereriportati
apolinomi
nella solavariabile c2.
Quali
che siano igradi
diquesti polinomi l’espressione
di(g)
L’altro caso (con segno opposto) si discuteanalogamente.
p2
da essi fornita nonpuò
accordarsi conl’espressione
dip2
==nella
quale
la differenza tra l’ordine del numeratore e del denominatore è 1. Ne seguel’impossibilità
dinamica diprecessioni
nonregolari.
2’) 1~~ = 0, ,u 2 privo
dipoli.
poichè
.1~ = ws e w è lineare in e, e c2 per almeno una dellecoppie
diradici di E deve essere s = 0 e
quindi
a3 = 0.Questa
condizione perquanto
visto inprecedenza comporta
una delle due eventualitàb)
oppure
c).
L’esistenza di moti nella
prima
eventualità è statagià
esclusa aproposito
del caso1’)
nella discussione delquale
non si è utilizzatal’ipotesi
di esistenza o meno dipoli
per,u2(cl, c2).
Nel secondo caso essendo
-~-
si annulla peruna sola delle
coppie
di radici equindi w
deve annullarsi per l’altracoppia. Questo comporta
che sia~i=0
eA’ (~3 c3 -~- Eo ) _ ~2 Cc3 .
Siottiene allora per
p2 la
formasemplificata:
Sostituendo in
(2.1’)
leespressioni
di,u2
edi A
si ottiene unaequazione algebrica
cherappresenta
una curvaalgebrica
in R2.Imponendo
la con-dizione di
passaggio
per ipunti
ciclici si ottiene:Per la
possibilità
dinamica diprecessioni
è necessarioquindi
che risulti o A’ - 0 oppure~l = ~2
= 0. Conqueste
ulteriori condizioni si ricadeperò
nei casiii)
ediii).
8. - Conclusioni.
Si conclude che le uniche
precessioni
ad asse verticale del solidopesante
asimmetrico fissato senza attrito per un suopunto
sono leprecessioni semiregolari
a velocità diprecessione
costante individuate da G.Grioli;
esse sono dinamicamentepossibili
per un solido avente la struttura di Hess e sono moti alla Hess.B IBLIOGRAFIA
[1] E. ROUTH, Advanced
rigid dynamics of
a systemof rigid
bodies, DoverPublications Inc., New York (1955).
[2] G. GRIOLI, Esistenza e determinazione delle
precessioni regolari
dinamica-mente
possibili
per un solido pesante asimmetrico, Annali di Matematica, serie IV, 26 (1947).[3]
G. GRIOLI, Forma intrinseca delleequazioni
dinamiche del solido pesante asimmetrico con un puntofisso
e ricerca dei moti diprecessione,
Atti Univ.Ferrara, sez. 7, 3 (1954).
[4] R. TROILO, Sulla caratterizzazione delle
precessioni semiregolari
con asse diprecessione
verticale, Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, 46 (1971).[5] E. PUCCI, Sulle
precessioni semiregolari
di un solido pesante ad asse diprecessione
verticale, Rend. Acc. Naz. Lincei,54,
fasc. 4(1973).
Manoscritto