R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
E DVIGE P UCCI
Esistenza e determinazione delle precessioni semiregolari ad asse verticale di un corpo rigido in un campo di forze newtoniano
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 54 (1975), p. 133-146
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precessioni semiregolari
ad
asseverticale di
uncorpo rigido
in
uncampo di forze newtoniano.
EDVIGE PUCCI
(*)
Nell’ambito della ricerca di moti di
assegnata
caratterizzazionecinematica,
dinamicamentepossibili
per un solido con unpunto
fissosoggetto
a forze newtoniane in secondaapprossimazione,
sono statestudiate in modo
completo
le classi diprecessioni regolari degeneri
enon
degeneri [1, 2, 3].
Si è riconosciuto che le uniche classi di preces- sioniregolari
nondegeneri
dinamicamentepossibili
sonoprecessioni regolari
con asse diprecessione parallelo
allacongiungente
ilpunto
fisso 0 con il centro di attrazioneQ (verticale)
sia per il solido asimme- trico che per ilgiroscopio.
Nel caso classico del solido
pesante (forze
newtoniane inprima approssimazione)
è stato risolto ilproblema
dellapossibilità
dinamicadi moti di
precessione semiregolare
ad asseverticale,
cioè di moti pre- cessionali in cui unacomponente
della velocitàangolare
varia neltempo,
mentre l’altra rimane costante. Si è riconosciuto che non sono dinamica- mente
possibili
moti diprecessione semiregolari
con velocità di pre- cessione variabile e velocità di rotazionepropria
costante(I specie) [4].
È
stata invece determinata da G. Grioli[5]
una classe diprecessioni semiregolari
in cui è costante la velocità diprecessione
e varia neltempo
la velocità di rotazionepropria ( II specie).
Si pone
qui
ilproblema
di vedere se, nel caso in cui la sollecitazione è valutata in secondaapprossimazione,
esistono classi diprecessioni semiregolari
ad asse verticale che siano dinamicamentepossibili; queste (*)
Indirizzo dell’A.: Istituto di MatematicaApplicata,
Università diPerugia.
Lavoro
eseguito
nell’ambito deiGruppi
di Ricerca Matematica del C.N.R.classi
potrebbero
essere oanaloghe
aquelle
che sonopossibili
per il solidopesante,
oppureampliamenti
della classe delleprecessioni
re-golari
determinate in[2],
riducendosi comequeste
allaquiete quando
si trascuri il termine correttivo.
È possibile
in tuttageneralità
fissare un riferimento solidaleRF(0, il, i2, ia)
in cuiia
siaparallelo
all’asse difigura
erispetto
alquale 1’omografia
d’inerzia del corpo assuma la forma ridottaPer moti di
precessione
ad asse verticale(di
versorec)
la velocitàangolare
ha la formaNel
seguito
per la ricerca di condizioni necessarie per lapossibilità
dinamica di
precessioni semiregolari
ci si basaprincipalmente sugli integrali primi
classici delleequazioni
di Eulero e di Poisson che hanno la forma:e
in cui si sono usate le notazioni abituali
( 1 ) .
Sussiste inoltre la relazione
e3 = costante
(1)
Per le notazioni cfr.[2]
e[3].
che caratterizza nel riferimento scelto le
precessioni
ad asseverticale,
ed accanto a
questa l’integrale primo particolarizzato
l. Precessioni
semiregolari
diprima specie.
Nelle
precessioni semiregolari
diprima specie
varia in genere neltempo
la velocità diprecessione v
mentre rimane costante la velocitàdi rotazione
propria
p.Una condizione necessaria per la
possibilità
dinamica del moto è che sianocompatibili
le(1), (2)
e(3)
nelle variabili di moto e, =c1 (t)
c2=
c2(t),
v =v(t)
nel senso che le treequazioni algebriche
abbianoinfinite soluzioni nelle tre variabili
cl, c~, v (2).
Risultavantaggioso
sostituire alla
(1) l’equazione più semplice
che si ottiene da una combi-nazione di
(1)
e(2):
Le
equazioni (2)
e(4)
sono entrambe lineari nella variabile v con coef- ficienti che sonopolinomi
in Cl e e,;ponendo
(2)
Le (1), (2), (3) ammettono ingenerale
un numero finito di soluzioni,ma i moti
corrispondenti
ad una soluzione C2’ v sono rotazioni uniformi intorno alla verticale; d’altra parte se le soluzioni sono infinite essendo costi- tuite da uno opiù
valori dellacoppia
C~, C2 ad ognuno deiquali corrispondano
infiniti valori di v, i moti
corrispondenti
sono rotazioni nonuniformi;
mentredette
equazioni
assumono la forma:e
Eliminando tra
(2’)
e( 4’ )
si ottienePoichè in una
precessione semiregolare
diprima specie
cl e e, assu-mono tutti i valori reali soddisfacenti la
(3),
lacompatibilità
del motocon
gli integrali primi comporta
che laquartica rappresentata
inc2)
dalla
(5) contenga
tutti ipunti
della circonferenzarappresentata
dalla
(3),
sia reali checomplessi, propri
edimpropri.
Si deduce unacondizione necessaria per la
possibilità
dinamica del motoimponendo
che la
(5) passi
per ipunti
ciclici dic2).
Per farequesto
è suf-ficiente considerare soltanto i termini di
grado
massimo della 0 chesi
ottengono
per altro soltanto nelprodotto Q2 R2 ,
si riconosce alloraagevolmente
che la condizione dipassaggio
per ipunti
ciclici è veri- ficata se e solo seEventuali
precessioni semiregolari
sonodunque
dinamicamente pos- sibili soltanto se l’asse difigura
èortogonale
ad una sezione ciclica dell’ellissoide d’inerzia. Essendo A = B sipuò inoltre,
in tutta ge-neralità,
assumere B’ - O(3).
se le soluzioni sono infinite essendo costituite da uno o
più
valori di y adognuno dei
quali corrispondano
infiniti valori per lacoppia
cl , c2 i moti cor-rispondenti
sonoprecessioni regolari.
Leprecessioni semiregolari
cercate cor-rispondono
invece ad un numero infinito di soluzioni in cui i valori di cl, C2 varino in modo tale che ad ognuno diquesti
valori sia associato uno opiù
valori di v, i
quali
variano al variare di c , c2 . (3) Cfr.[6].
Con
queste
condizioniscompaiono
inQ2
edR2
i termini di secondogrado
e si hanno le formesemplificate:
e
quindi
la(5)
diventa:con
La conica
(6)
nonpuò
mai coincidere con la circonferenzaperchè
manca il termine in
c
equindi
condizione necessaria e sufficiente per lapossibilità
del moto è che la(6)
risulti identicamente soddisfatta.Si conclude
quindi
che sonocompatibili
congli integrali primi
tutti i moti di
precessione
che avvengono con le condizioni strutturalie di moto:
Questi
moti avvengono con velocità diprecessione
da cui tenendo conto delle
equazioni
di Poisson si ottiene:I moti
compatibili
congli integrali primi
verificano anche leequazioni
che si
ottengono proiettando
la secondaequazione
cardinale sulle direzioni di w e c.È
chiaroquindi
che risulta verificata da tutti i moticompatibili
congli integrali primi
anche la terzaequazione
di Euleroessendo
i~ , w,
ccomplanari.
Per la
possibilità
dinamica del moto è sufficiente che sia verificatauna delle
prime
dueequazioni
diEulero, perchè
in genereii ed i2
sono
complanari
ad w e c soltanto in istanti isolati.La seconda
equazione
di Eulero nelle condizioni strutturali e di motoassegnate
assume la forma:Esprimendo
v e v in funzione di Cl e c2 per mezzo di(7)
e(8)
si ottiene:dove si è
posto
Essendo Cl non identicamente nullo deve risultare nulla
l’espres-
sione tra
parentesi
che è unpolinomio in C2
del terzoordine,
laquale
per
altro, poichè C2
assume infiniti valori deve avere nulli tutti i coef- ficienti. Devequindi
essere :Si riconosce che sono dinamicamente
possibili
moti diprecessione
sesono verificate
queste
condizioni:oppure
queste
condizioni:Nel caso
a )
da(7)
risulta v = costante e si ritrovano leprecessioni regolari
delgiroscopio.
Nel casob)
sostituendo in(7)
i valori e7~~
si ottiene v == =F per cui anche inquesto
caso moti dinamica-mente
possibili
sonoprecessioni regolari,
e sono i moti diprecessione regolare
del corporigido
asimmetrico individuati da E.Bentsik [2].
2. Precessioni
semiregolari
di secondaspecie.
Nelle
precessioni semiregolari
di secondaspecie
varia in genere neltempo
la velocità di rotazionepropria
,u mentre rimane costante la velocità diprecessione
v.Una condizione necessaria per la
possibilità
dinamica del moto è che siacompatibile
il sistema 1 delle treequazioni algebriche (1), (2)
e(3)
nelle variabili di moto el=el{t),
C2 ===C2(t),
,u=,u(t).
Se siescludono
precessioni degeneri
in rotazioni attorno alla verticale(già
determinate in
[3])
talecompatibilità
va intesa nel senso che il sistema 1 ammette infinite soluzioni realicorrispondenti
ad infiniti valori per lacoppia
cl, c2. Escluso il caso in cui v = 0(precessioni degeneri
inrotazioni)
il sistema 27 èequivalente
al sistema ~’ costituito da(2), (3)
e da:ottenuta combinando
(1)
e(2).
In C2,
p)E’ rappresenta
un sistema di trequadriche
e lacondizione necessaria enunciata si traduce nell’esistenza di una curva
algebrica
reale comune alle tresuperficie
che non si riduca ad un numero finito digeneratrici
del cilindrorappresentato
da(3). Questa
eventuale curva che è al
più
delquarto
ordine ha intersezioni realio
complesse, proprie
oimproprie
conogni piano n
in numerouguale
al suo ordine:
queste
intersezioni sono ipunti
comuni alle curve inter- sezioni delle tresuperficie
con ilpiano
~.Le curve intersezioni di dette
superficie
con ilpiano improprio
nO) hanno
equazioni:
Le
( 2’ )
e(3’ )
hanno due intersezioni riunite in( 0, O, 1),
mentre perquesto punto
non passa la(10’)
essendoC ~ 0.
Le intersezioni co-muni alle tre coniche del
piano
’Jtoo sono le due ulteriori intersezioni di(2’)
e(3’)
se perqueste
passa(10’ ) ;
l’eventuale curva T comunealle tre
superficie
èdunque
alpiù
del secondo ordine(4),
equindi
èpiana.
La conica(3’)
ècostituita,
se si eccettua ilpunto (0, 0, 1)
tuttada
punti complessi coniugati,
mentre la(10’)
è costituita dalle due rette r diequazione a = 0
ed s diequazione
+A’ c2) -
Poichè è necessario che la curva T sia
reale,
se ad essaappartiene
unpunto complesso
deveappartenere
anche ilcomplesso coniugato. Questo comporta
che la r passa o per ipunti
di interse- zione di(3’ )
con r o per ipunti
di intersezione di(3’ )
con s. L’eventuale conica 1~appartiene dunque
o ad unpiano
del fascio per r o ad unpiano
del fascio per s. Nel
primo
caso la happartiene
ad unpiano
= costantee
quindi
eventuali moti sonoprecessioni regolari;
nel secondo casola 7"
appartiene
ad unpiano nz
diequazione
(4) Potrebbe infatti verificarsi che i
punti
comuni sianopunti
isolati comuni alle tresuperficie.
Le intersezioni di s e
(3’)
sono i duepunti
di coordinateLa
(2’)
passa perquesti punti
se è verificata la relazioneche
equivale
alle due condizioni:La curva 1-’ esiste
quindi
alpiù
nei tre casi:Nel caso
a)
ipiani
del fascio(11)
sonopiani p
= costante equindi
eventuali
precessioni
sonoregolari.
I casib)
ee)
sonoequivalenti,
in-fatti si
può
ottenere un caso dall’altrosemplicemente
scambiandoii
con
i2;
perquesto
si discute il solo casob)
in cui si esclude che risultiA’(v2-q) = 0 perchè questa condizione,
unitamente a B’ = 0 por- terebbe per(11)
ancora aprecessioni regolari.
L’eventuale curva T è
rappresentata
dal sistema ~* dellequattro
superficie :
Le curve intersezioni delle
superficie
E* con ilpiano 03BC
= O sonoPer l’esistenza della h è necessario che
queste
curve abbiano duepunti
in comune:(14’)
e(15’)
devonodunque
passare per i duepunti
comuni a
(3’)
e(13’)
che sono:e
Si vede
agevolmente
che affinchè(14’) passi
per entrambiquesti punti
occorre che sia
~1=
0.La
quadrica (15)
è un cilindro congeneratrici parallele
all’asse el;se si pone
~,=
0 anche laquadrica (14) degenera
in un cilindro congeneratrici parallele
allo stesso asse. Poichè ilpiano (13)
èparallelo
all’asse e1 condizione necessaria e sufficiente per l’esistenza della curva I~ è che il
piano
e i due cilindri(14)
e(15)
abbiano infinite rette co- muni. Devonoquindi
essere identicamente soddisfatte leequazioni
nella sola variabile p ottenute
eliminando c2
tra(13)
e(14)
e tra(13)
e(15).
Tenendo conto della condizione
(v2 - r~) A’2 = Cv2(B - A)
si otten-gono le due
equazioni
lineari in p:(~)
Oltre a questa retta la (14) ha in comune con ilpiano p
= 0 la rettaimpropria;
questapuò però
essere trascurata in quanto ipunti
comuni a(13’)
e (3’) sono
propri.
con
Annullando U, V, W, Z
siottengono
le condizioni:La classe delle
precessioni semiregolari compatibile
congli integrali primi
è costituita da moti che avvengono con le condizioni strutturalie di moto:
Durante
questi
moti le variabili c2 =c2(t) e
,u =íu(t)
sonolegate
dallalegge
lineareda cui si
può ricavare,
tenendo conto delleequazioni
di PoissonPer
quanto
detto nelparagrafo precedente
èsucciente,
per dimo- trare lapossibilità
dinamica diquesta
classe diprecessioni semirego-
lari,
verificare la secondaequazione
di Eulero che per~, = 0
e perB’ - 0 ha la forma:
Sostituendo a p
e p
lerispettive espressioni,
tenendo conto delle condi- zioni strutturali e di moto trovate inprecedenza
si ottiene:Poichè cl non è identicamente nullo la
(18)
risulta verificata se e solo seSotto le condizioni strutturali e di moto espresse da
(17), (17’)
e(20)
sono dinamicamentepossibili
per un corporigido
fissato senzaattrito per un suo
punto, precessioni semiregolari
ad asse verticaledi seconda
specie.
In
particolare,
dovendo essere B’ = 0 e~i == O
è necessario che il baricentro e l’asse difigura appartengano
ad uno stessopiano prin- cipale d’inerzia,
mentre la condizioneA’# 0 (senza
laquale
si ricadenelle
precessioni regolari) implica
che l’asse difigura
non coincida conun asse
principale.
Con alcune
semplici
considerazioni da(17)
e(20)
siottengono l’equazione:
e la
disuguaglianza:
Supposte
verificate le(21)
e(22)
è dinamicamentepossibile
un motodi
precessione semiregolare
con c3=-A), v2=A’2n/(A’2- - C(B -A))
e p espressa dalla(13).
Per una
più agevole interpretazione
diqueste
condizioni è con-veniente riferirsi alla terna
principale RC(0, i, j, k); supposto
che Gappartenga
alpiano j,
k sia~3
l’asse difigura:
la terna~1~2? ’.I)
con
ii
i i è allora individuatadall’angolo
a che il versoretg
dell’assedi
figura
forma con il versore k.La
equazione (21),
espressa per il tramite deiparametri A*, B*, C*,
y,,, Zo relativi alla ternaprincipale
si traduce in unaequazione
in
tg oc
con coefficienti realidipendenti dagli
altriparametri:
A
questa
condizione siaggiunge
ladisuguaglianza (22)
che per il tramitedegli
stessiparametri
diviene:mentre la condizione
A’#0 comporta
la condizione strutturaleB*=C*
esin a cos a = 0.
La
disuguaglianza (22’) comporta
una effettiva limitazione solo se~1
è l’asse di medio momentoprincipale d’inerzia,
altrimenti essa è identicamente verificata.La determinazione dei moti di
precessione semiregolari
si ricon-duce
quindi
alla ricerca delle soluzioni reali e non nulle dellaequazione algebrica detta;
che soddisfino alladisuguaglianza (22’).
Nel casogenerale A* # B* # C*, ~~:0
e zj~ 0 l’ equazione algebrica (21’)
è delsettimo ordine ed ha termine noto non
nullo;
ne segue che essa am- mette sempre almeno una soluzione reale non nulla.Si conclude
quindi
che se il baricentroappartiene
ad unpiano prin- cipale
di inerzia contenente l’asse di mediomomento,
sono dinamica-mente
possibili precessioni semiregolari
ad asse verticale di secondaspecie,
con asse difigura
una rettaopportuna
delpiano j,
1~ la cui direzione è individuata dalla(21’).
Nel caso invece che il baricentroappartenga
alpiano ortogonale
all’asse di medio momento d’inerzia lapossibilità
dinamica diprecessioni
dello stessotipo
è subordinata anche al verificarsi delladisuguaglianza (22’).
3. Conclusioni.
Si è dimostrata
l’impossibilità
dinamica diprecessioni semiregolari
ad asse verticale di
prima specie,
che non si riducano aprecessioni regolari.
Si è riconosciuta invece lapossibilità
dinamica diprecessioni semiregolari
ad asse verticale di secondaspecie,
che avvengono conopportune
condizioni strutturali e di moto.Queste precessioni,
qua-lora si assuma q = O
(cioè
ci si riduca al caso del solidopesante)
costituiscono la classe di
precessioni semiregolari
individuate da G. Grioli.BIBLIOGRAFIA
[1]
V. V. BELECKII, Someproblems of
motionof
arigid body
in a Newtoniancentral
field,
J.Appl.
Math. Mech., 23 (1959).[2] E. BENTSIK, Su un
tipo
diprecessioni regolari
per un corporigido
asim-metrico soggetto a
forze
newtoniane, Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, 41 (1968).[3]
R. BALLI, Rotazioni di un solido con un puntofisso
soggetto aforze
ditipo
newtoniano, Rend. di Mat. dell’Univ. Roma, Vol. 7 (1974).[4] E. PUCCI, Sulle
precessioni semiregolari
di un solido pesante ad asse diprecessione
verticale, Atti dell’Acc. Naz. dei Lincei, 54, fasc. 4 (1973).[5] G. GRIOLI, Forma intrinseca delle
equazioni
dinamiche del solido pesante asimmetrico con un puntofisso
e ricerca dei moti diprecessione,
Atti del-l’Univ. di Ferrara, sez. VII, 3 (1954).
[6] G. GRIOLI, Sul moto di un corpo
rigido
asimmetrico soggetto aforze
di potenza nulla, Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, 27 (1957).Manoscritto