R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G IOVANNI Z ACHER
Costruzione dei gruppi finiti a sottogruppo di Frattini identico
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 21 (1952), p. 383-394
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SOTTOGRUPPO DI FRATTINI IDEN TICO
Nota
(*)
di GIOVANNI ZACHER(a Napoli)
Nella
presente
nota dimostriamo inquale
modo sipuò
costruire un
generico
gruppo d’ ordine finito colsottogrup-
po di
FRATTINI ~)
identico. Per la dimostrazionepartiamo
da un teorema dimostrato da ORE
[1] 2)
che d~, una con-dizione necessaria e sufficiente
perchè
un gruppo d’ ordine finito G abbia ilsottogruppo
di FRATTINI identico. Da esso si deduce laseguente
altra caratterizzazione espressa dal se-guente
teorema : Condizione necessaria esufficiente a~inché
un gruppo d’ ordine
finito
G abbia ilsottogruppo
di FRATTINI identico è che G siaprivo
disottogruppi
normalic~bet~,ani,
op- pure, in casocontrario,
il gruppo N unione di t~ctti i sotto-gruppi
normali- minin~ci abeliacni di G abbia uncomplemento
in
G,
vale a dire che esista unsottogruppo
C di G per cui risultiUsando tale
teorema,
mediante la teoria dell’ampliamento,
ri-solviamo il
problema
enunciato.1. - Sia G un gruppo ed IC un suo
sottogruppo.
Diremoche H è un
sottogruppo complementato
diG,
se in G esiste(*) Pervenuta in Redazione il settembre 1952.
1 ) Dicesi sottogruppo di FBATTINI () di un gruppo G, il gruppo intersezione di tutti i sottogruppi massimi di G.
2) I numeri tra parentesi quadre si riferiscono alla bibliografia riportata in fondo alla nota.
almeno un
sottogruppo K
per cuivalgono
le due relazioniove 1 indica il
sottogruppo
identico di G.K si dirà un
complemento
diH, (e
viceversa H uncomple-
mento di
X)
in G.Dimostriamo ora due lemmi che ci saranno utili in
seguito.
LEMMA I: Se
H~, H2
sono duesottogruppi permutabili
traloro di
G,
conH2 complemento
diH~
inG,
seXl è
un sotto-gruppo di
H~ permutabile
conH~,
S6 uncomplemento
d-iI~s permutabile
conK2 stesso,
allora ~t gruppoH~ f1 gi
è un~o~npte~rcento
diK~
UH~
inG,
ossia si haDimostriamo anzitutto la
(1).
Abbiamo
Ora per
ipotesi ~_ ~ gs,
eK,
èpermutabile
conKi.
All’
espressione gs
U(H, n
sipuò quindi applicare
larelazione di
DEDEKIND,
sicchè si ha _Pertanto la
(3)
ci dàil che dimostra la
(1).
Per provare la
(2) ragioniamo
per assurdo.Supponiamo
che 1’ intersezione U
K,)
n(H,
(1K~)
= I non si riducaal
8sottogruppo
identico. Sia allora x un elemento di I diverso dall’identità. Poichè.gs
è peripotesi permutabile
conHi,
sa-rà o .= con
hi
elemento diH,, k~
elemento di8’s,
edhl =~= 1, k, =~= 1,
essendoKi n ga
=Hi
nH~
=1.Ora da si
ricava hl
Ma x sta inHs,
per- chè sta inKi k2
sta inHa
essendoHs. Quindi h,
è un elemento di
H1
e diH2
nonidentico,
il che contraddice alla relazioneHi
=1. L’ assurdo cui siamopervenuti
di-mostra cos anche la
(2);
il lemma I è con ciò dimostrato.COROLLARIO: Se C è il
compZemento di un sottogruppo
nor- ,male N di
G,
se K è unsottogruppo
normale di G contenuto in C e 8e C’ è une
complemento di
a~ltorc~ C’è un
comptemento
di N U K in G.Invero un
sottogruppo
normale di un gruppo G essendopermutabile
conogni
elemento diG,
èpermutabile
pure conogni sottogruppo
diG,
per cui sono soddisfatte tutte le condi- zioni del lemma I.LEMMA II: Se N è un
sottogruppo
uni.one disottogruppi
normali abeliani di un gruppo
G,
se 0 è ~cncomple- mento di N in G, privo
disottogruppi
normali abeliani inG,
tutti i
sottogruppi
normali minimiabeliani di G.
Dimostrazione : Procediamo per assurdo. Sia .a un sotto- gruppo normale minimo abeliano di G non contenuto in N.
Detto h un elemento di H non
identico,
consideriamo in G il sistemacompleto
T di elementiconiugati
individuato da l~.Gli elementi di T
appartengono
tutti ad8,
essendo H nor-tnale in
G,
e si ha g =( T j
~perchè
H è unsottogruppo
nor-male minimo di G.
Ogni elemento g
di G trasformagli
ele-menti di T tra di loro subordinando una
permutazione.
Essen-do N f1 H =
1, perchè .g
è unsottogruppo
normale minimo inG,
èN U H = N X H,
per cui N U H è un gruppo abeliano.Inoltre è G = N U C =
NC,
sicchè un elementogenerico h
idi T si
potrà rappresentare
comeprodotto
di un elementon; di N ed uno ci di C :
dove
gli
elementi ci sono univocamente determinati daessendo N n
C == 1.Sia ora n un elemento
qualsiasi
di N. Poichènht
isi ha
Ma nni = n~n, essendo N
abeliano,
equindi
la(4)
ci dà :ossia
. vale a dire
ogni
elemento èpermutabile
con c~ .Indichiamo con g un elemento
generico
di G. Essopuò porsi
in modo univoco sotto laf orma g
= nc con n in N e.0 in C. Ne segue
r1c.g
._ = d con din C.
In
definitiva
un elementoqualsiasi g
diG.,
trasf orma c;in un elemento
appartenente
ancora a C.Detto
questo, posto li.
= nici, =hi, 1&¡
= conMa
nl
sta inN,
essendo N unsottogruppo normale, cl
stain C per
quanto
si è visto or ora, equindi
data la unicità della
rappresentazione degli
elementi di Gcome
prodotto
di un elemneto di N per un elemento di C.Se allora indichiamo 1’ insieme
degli
elementi di Cche
8gnrano
nellarappresentazione degli
elementi di T comeprodotto
di unelemento
di N ed uno di0,
perquanto
si èvisto,
risulta che un elementoqualsiasi g
di C~ trasformagli
elementi di M tra di loro. Il gruppo
1
èquindi
un sotto-gruppo nor~nale di G. contenuto in
0,
non identico. Il gruppot
M ~~
èperò
ancheabeliano,
avendosie per la
(5) quindi
ossia
L’assurdo cui siamo cos
pervenuti
prova il lemma II.Osserviamo che il lemma II vale pure se si
toglie
l’ipotesi
che i
gruppi
normali minimi sianoabeliani, ipotesi
che abbia-mo fatto
perchè
ci sarà utile inseguito.
2. - Passiamo ora allo studio di un
*gruppo
d’ ordine finito in cui ilsottogruppo
diFUTTlNI fi)
di G è identico.ORE in una sua bella memoria sulla teoria dei
gruppi [1],
tra i molti risultati ivi
esposta,
dimostrò ilseguente
teorema:Condizione necessaria e ~uftleiente aflinché un gruppo d’ ordine finito Q’- abbia il
sottogruppo
di Fu’nINIidentico,
è che ilmassimo
sottogruppo
normalespeciale
L di G siaidentico,
op- pure L sia 1’ unione digruppi
abelianielepientari 3 )
e in que- st’ ultimo casoogni sottogruppo
normale minimo di G deveavere
complemento
in G.Notiamo
che, a~inchè
un gruppofinito
G abbia il sotto- gruppo diFRA’rrINI c~-
identico èsufficiente
cheogni sottogr~cp-
po abeti,amo norrrtat~e minimo abbia
complemento in
G.Invero
supponiamo
che pure essendo soddisfatta tale con- dizione inG,
ilgruppo I>
non sia identico.Essendo O
un grup- pospeciale [2],
esso contiene certamente un p-gruppo nor- male inG,
equindi
anche un p-gruppo H normale minimo in G. Ma un p-gruppo normale minimo di un gruppo G d’ or- dine finito è sempre abeliano(come prodotto
diretto di grup-pli semplici
d’ordinep).
comesottogruppo
nonpuò
averecomplemento
in G. Infatti se K è uncomplemento
di g in
G,
esso sarà certamente contenuto in unsottogruppo
massimo M di G. Ma il gruppo
W,
come intersezione di tutti isottogruppi
massimi di G è pure contenuto in H equindi
anche in M. Pertanto .H U g essendo in M
al. pari
diH e K non
può
coincidere con G.LI assurdo ottenuto prova la nostra affermazione.
Tenendo ora
presente
il teorema di ORE enunciato pocofa,
e che se in esso L è
identico,
G non hasottogruppi
normaliminiami
abeliani,
eviceversa, possiamo
dire:Condizione nece8saria e
sufficiente a~i~ehè
z~t gruppo di FRATTINI c~. di nn grnppo ,finito
G sia ’,dentico èche,
se Gam~nette
sottogrnppz
normali ~ninimiabeliQni, ogni
tate sot-togruppo
abbiaceomptemento in
G.3) Vale a dire un gruppo abeliano i cui elementi hanno ognuno per ordine un numero primo.
’
Siamo adesso in
grado
di dimostrare ilseguente
teorema : Condizione necessaric~ esufficiente affinchè
il gruppo diFRATTINI ~
di un gr~cppofinito
G identico èche,
se Gammette
sottogruppi
normaliabeliani,
N di tutti isottogruppi
di taltipo
abbiacomplemento
in G.Sia
dunque
G un gruppo finito colsottogruppo
di FRAT-TINI 4>
identico. SiaPi
1 unsottogruppo
normale minimo abe- liano di G. Esso avrà uncomplemento Ci
in G.Supponiamo
che
01 contenga
unsottogruppo P2
abeliano normale minimo in G. SeO2
è uncomplemento
diP2,
in virtù del corollario del n.1,
il gruppo01,2== 01
nC~
è uncomplemento
diP1
XP2
in G. Se
poi
esiste unsottogruppo
normale abeliano minimoP3
contenuto in01,2
eC3
è un suocomplemento
inG,
il grup-po
01,2,3
= nC3
è uncomplemento,
semprepel
corollariodel n.
12
diP1
XP2 X P3
in G. Coscontinuando, poichè
l’or-dine di G è
finito, dopo
un numero finito dipassi
si arriverà ad unsottogruppo C1,~,",,~
di G tale che esso non contienepiù
alcun
sottogruppo
normale minimo abeliano di G e che risul- ta ilcomplemento
di unsottogruppo
N di Gprodotto
direttodi n convenienti
sottogruppi
normali minimi abeliani: N = Ricordando allora il lemma II del n.1, possiamo
senz’ al-tro concludere che N è unione di tutti i
sottogruppi
normaliminimi abeliani di G.
La necessità della condizione risulta con ciò dimostrata.
Dimostriamo ora la sufficienza della condizione. Se G non
ha
sottogruppi
normali abelianiminimi,
il suosottogruppo
diFRATTINI 4Y
è identicopel
teoremaprecedente.
In caso contra.rio, supponiamo dunque
che ilsottogruppo N
unione di tutti isottogruppi
normali minimi abeliani abbiacomplemento
Cin G. Sia allora P un
sottogruppo
normale minimo abelianoqualsiasi
di G. Esso sarà contenuto in N. E’ facile convincersi che N sipuò rappresentare
comeprodotto
diretto di P e di unaltro
sottogruppo
H pure normale in Gbsa allora il gruppo H U C è un
complemento
di P in G.In definitiva
ogni sottogruppo
normale minimo abeliano di G hacomplemento
inG.
Ma ciòbasta,
perquanto
si èdetto, perchè
in G ilsottogruppo
diF~~r~NI ~
sia identico.Il nostro teorema è cos
completamente
dimostrato.3. - Sfruttando le conclusioni del n. 2 e facendo ricorso alla teoria dell’
ampliamento
di un gruppo[3],
facciamo vedere inquesto
n . come si possono costruire igruppi
d’ ordine finitoaventi il
sottogruppo
di FRATTINIidentico,
e nonprivi
di sot-togruppi
normali abel ani.Sia G un gruppo d’ordine finito col
sottogruppo
di FBAT-TINI 4Y
identico. Sia N ilsottogruppo
abeliano elementare di G unione di tutti isottogruppi
normali abeliani minimi. Il gruppo N ha allora uncomplemento
in C in G e C risultaprivo
di
sottogruppi
normali abeliani in G(n. 2).
Se diciamo $ ilsottogruppo
di C unione di tutti isottogruppi
normali in G econtenuti in
C, poichè N
nC =1,
saràpure N
n $ = 1 equin-
di N U
pertanto ogni
elemento di H è permu- tabile con tuttigli
elementi diN,
anzi $ è costituito da tuttie soli
gli
elementi di Cpermutabili
conogni
elemento di N.Invero se F indica il centralizzante di N in
G,
èMa
h’N n
C è unsottogruppo
normale diC,
essendoFN
nor-male in G. Ne segue che n C è pure normale in
G, perchè ogni
elemento diI’~
n C èpermutabile
conogni
elemento diN,
e il gruppo G è dato dalprodotto
NC.Quindi,
per la defi- nizione diH,
è pure eperciò
in definitiva $ _= FN
n C.°
Abbiamo visto che C non
può
conteneresottogruppi
abe-liani normali in G. Dimostriamo allora che .~C non
può
nep- pure conteneresottogruppi
abeliani normali in .g. Invero sia L unsottogruppo
abeliano normale minimo in H. Se conside- riamo i suoiconiugati
inG.,
essi sono tuttisottogruppi
diH, perchè
1"~ è normale in G e risultano puresottogruppi
normali,minimi in H come
corrispondenti
di L in convenienti automor- fismi di H. La loro unione risultaquindi
unsottogruppo
nor-male abeliano in G contenuto in
C,
il che è assurdo.Se noi associamo ad
ogni
elemento c di Cquell’ automor-
firmo che esso subordina in
N,
trasformando isingoli
elemen-ti di N mediante c, C risulta evidentemente omomorfo ad un
sottogruppo
T del gruppodegli
automorfismiAN
diN.
In taleomomorfiamo 1’ elemento identico è il
corrispondente
di tuttie soli
quegli
elementi _di C che sonopermutabili
conogni
ele-mento di
N,
sicchè risulta -Notiamo ancora che essendo ?V
prodotto
diretto disottogrup- pi
normali minimi abeliani diG,
H =R;
...x R, , ogni
elemento c di C deve trasformareR,
insé,
mentreR~ ,
es-sendo normale minimo in
(~,
non deve contenere nessun sotto- gruppo chegode
dianaloga proprietà ;
tenendo conto delsigni.
~ 8cato della
(6),
brevemente sipotrà
dire cheB, (i =1,
2 ...8),
ma nessun suo
sottogruppo proprio,
dev’ essere ammissibile perogni
automorfismo di T.Osserviamo ancora che il
g ru PP o G
risulta isomorfo al- 11 olomorfo L di T sopra N.Perciò dimostriamo la
seguente proposizione :
~~eG,
G’ sonodue
gruppi
ciascunoprodotto rispettivamente
di due sotto-con
H22H’, 8’~g’, posto h’=~(h)
aindicare il
corrispondente
in H’ di un ete~nentogenerico
h di.H
nett’ z.so~nor~CSrrzo
tra H eH’,
e8igni ficato analogo
per k’ .-f (k),
se dakh
= hk segueil gruppo G è
isomorfo
al gruppo G’.Invero associamo al~l’ elemento
generico
hk di (~’11 elemento
Dimostriamo che tale
corrispondenza
T è un isomortismo.Si tratta anzitutto di una
corrispondenza
biunivocagiacchè
per le
ipotesi
fatte unelemento g
di G sipuò rappresentare
in un solo modo come
prodotto
di un elemento di H e di unodi
~,
eanalogamente
unelemento g’
di C-~’ sipuò rappresentare
in un solo modo come
prodotto
di un elemento di H’ eduno
di ~’.Ci resta
pertanto
da dimostrare che si ha per due ele- mentiqualsiasi
di GPertanto,
tenendo contoche p ed f
sonoisomortismi
e della(7),
si haRitornando al uppo
k
abbiamoSe L è 1’ olomorfo di T
rispetto N,
risultaL = NT,
e sen, t
sono due elementiqualsiasi
di N e T si ha nt -tn’,
ove n’è 1’
omologo
di n nell’ automorfismo t di N. D’ altraparte
èe risulta pure soddisfatta la
(7)
inquanto
se c è un elementogenerico
diC,
1’ elemento cnc’ = n’ coincide coll’ elemento n cui l’automorfismo t di Ncorrispondente
all’elementoelhi
diC ~7
C
nel.l’ isomorfismo e Tporta
nQuindi
in base alla pro-H g p
.Q
pposizione
sopra dimostrata risultaDetto tutto
questo,
per costruire ungenerico
gruppo G d’ ordine finito colsottogruppo
di F~~rINI ~ identico e nonprivo
disottogruppi
normaliabeliani,
sipotrà procedere
nelseguente
modo.Si consideri un
gruppo N
abeliano elementare d’ ordine fini- toqualsiasi
e siscomponga N
in modo arbitrario nelprodotto
. di n
p-gruppi:
N =Ri X R2 X
... X.R" . Scegliamo quindi
unsottogruppo
T del gruppodegli
automorfismiAN
di N tale cheRs (i =1,
2 ...n)
sia ammissibile perogni
au,tomorfi,~mo appar- tenentea T,
ma che noncontenga
alcunsottogruppo godente
della stessa
proprietà.
Che ciò sia semprepossibile
prova laseguente
considerazione. Se con indichiamo il gruppo de-gli
automorfismi diRt,
consideriamo il gruppoprodotto
direttoM =
X
...X
Tale gruppo è isomorfo ed unsottogruppo
del gruppodegli
automorfismiAN .
Invero se
6 = (81 s 92,
...,9..)
è un elementogenerico
di M ed ... un elemento
generico
di Ncon hs
inRi,
la trasformazione ...hn"
risulta un automor-fismo di N che muta il gruppo
Ri
in sè.R;
contieneperò
nes-sun
sottogruppo
ammissibile per tuttigli
elementi di M. In-fatti ciò
implicherebbe
cheRi
contenesse unsottogruppo
am-missibile per
ogni
elemento di M deltipo (ei,
e2, ... , 96,,
... ,en)
con ej elemento identico diAR ,
J vale a direper
ogni
automorfismo diRi,
il che èimpossibile perchè
unp-gruppo abeliano elementare è
privo
disottogruppi
caratte-ristici.
,
Prendiamo ora un gruppo .bT
soggetto
alla condizione dinon contenere
sottogruppi
normaliabeliani,
che èequivalente
a dire
privo
disottogruppi
normali risolubili(invero
se Hcontiene un
sottogruppo
M normalerisolubile,
fra i derivatisuccessivi di M’
figura
uno abeliano che risulta normale in Hcome
,sottogruppo
caratteristico di unsottogruppo
normale diH),
econsideriamo
unampliamento qualsiasi
di H secondo T.Chiamiamo C tale
ampliamento,
e sia L 1’olomorf o di T ri-spetto
a N. Se c è unelemento generico
diC,
cont,
indichia-mo 1’automorfismo di N che
corrisponde
al lateraleelhi
nel-/Tf
l’isomorfismo
tra e
e T.Ji
Consideriamo ora le
coppie
ordinate(n, c)
con ~z elementodi N e c elemento di C e definiamo il
seguente prodotto
ove
n2’
è il trasformato in n2 mediante 1’ automorfismo ·Er facile verificare che in tal modo si viene ad ottenere un
gruppo _G
prodotto
di duesottogruppi N,
C isomorfi ad Ne e « con N fl
C = 1,
Nsottogruppo
normale diG,
egli
elementidi C
permutabili
conogni
elemento di N costituiscono un sot-- . - ...
GN
togruppo
normale H di G isomorfo adH,
per cui si H Verifichiamo che il gruppo G ha ilsottogruppo
di FRAT-identico.
Invero, poichè
il gruppo N hacomplemento in G,
basteràdimostrare,
perquanto
si è visto al n.2,
che N è unione di°
tutti i
sottogruppi
normali minimi abeliani di G.Indichiamo con U il gruppo unione di tutti i
sottogruppi
normali minimi abeliani di G. Dimostriamo anzitutto che
_ _
Per la
(8), ogni
elemento c di C determina nn automor- fismo inN,
che coincideprecisamente con te di T,
se c indicail
corrispondente
di c nell’isomorfismo tra C eC; poichè gli
unici elementi di C
permutabili
conogni
elemento di N sono.. - C ...
quelli
diH,
ne segue che - è isomorfoa T,
per cuigli n
. H
gruppi R1,
... ,R",
di cui N è ilprodotto
diretto risultano normali inG,
anzi normali minimiperchè
noncontengono
sot-togruppi
ammissibili per tuttigli
automorfismi di T. E’quin-
di
N ~ U.
_ _
Sia ora N c U. Allora il gruppo U n C non
può essere identico.
Ma U_fl C è abeliano e normale inC, perchè
U lo èin G. Inoltre U_(1 C deve stare in H in
quanto
tutti e soligli
elementi di Cpermutabili
elemento per elemento con Nsono
quelli
di H. Ma H èprivo
disottogruppi
abeliani nor-mali ;
d’ onde 1’ assurdo.Dunque
N =U ; pertanto
G ha ilgruppo di FRATTINI O identico.
Riassumendo le considerazioni fatte al n. 3
possiamo
con-cludere :
Un
generico
d’ordinefinito
G colsottogruppo
diFRATTINI identico e non
privo
disottogruppi
normali abeliani si ottiene nelseguente
modo : Preso un gruppo abeliano ele-mentare, N,
lo si scompone nelprodotto
diretto dip-grupp,i
N = R1
XR2 X
... XRnj si
indi unsottogru~~o
T d elgruppo
auto~norf~s~ni AN
di N in rnodotale
cheR;
manessun suo
sottogruppo
sta ammtssibíje perogni auto~nor~s~o
di N
appartenente
a T(i = 1, 2,
... ,n)
e ~siconsidera quindi
l’
olomorfo
L di T sopraN;
detto H un gruppoprivo
di sot-togruppi
abelianinormali,
sie~ettui
unayrcptiamento qual-
siasi di H secondo T. Se per le
coppie
ordinate(n, c),-
con ndi N e c elemento di
O,
ove 0 vn.dica t’a~np~i~arrnento
di H secondo
T,
side finisce
ilprodotto
rnediante lalegge
ove
ns’
è iltras f ormato
di ns mediantet’automor fie~no t~
corrispondente
dic 8 nett’ iso~nos mo tra e
eT, H
di
copp~e f orma
grupporispetto att’ o perazione
oradefi- nita,
ed il gruppo cos ottenutof ornisce
iltipo più generale,
di gruppo d’ordine
finito
colsottogruppo
di I’rattin~identico.
e non
privo
disottogruppi
normali abeliani.Ogni
gruppo d’ordinefinito privo
disottogruppi norncacl
zabeliani ha il
sottogruppo
di I’rattini identico.OSS~RVAZIONE : Nel caso che si tratti di costruire un grup- po risolubile G d’ordine finito col
sottogruppo
di FRAT-..’INI identico si deve -assumere H=1,
inquanto,
come si èdetto,
H dev’ essere
privo
disottogruppi
normalirisolubili,
per cui G si riduce all’o~lomorf o di T sopra N.,
’
BIBLIOGRAFIA
[1] O. ORE: Coutribution to the theory of groups of finite order, « Duke Math. Journal », vol. 5 (1939), pp. 444-445.
[2] H. ZASSENHAUS: Lehrbuch der Gruppentheorie, Teubner (1937),
p. 107.
[3] Loc. cit. [2], pp. 89-98.