R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
E NRICO J ABARA
Una nota sui gruppi dotati di un automorfismo uniforme di ordine potenza di un primo
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 84 (1990), p. 217-221
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gruppi
dotati di
unautomorfismo uniforme di ordine potenza di
unprimo.
ENRICO JABARA
(*)
SUMMARY - An
automorphism
a of a group G is called uniform if for everyg E G
exists h E G suchthat g
= In a workby
Robinson it isproved
that afinitely generated hyperabelian
groupadmitting
a uniformautomorphism
ofprime
order p isnilpotent
and then finite of ordercoprime
with p. However,non-nilpotent
finite groups are known which admit uniformautomorphisms
ofcomposite
order. The main aim of this note is togive
apartial generalization
of Robinson’s theoremproving
that a
f.g. hyperabelian
group which admit a uniformautomorphism
oforder pn
(p
aprime)
is a finitep’-group.
I. Un automorfismo a di un gruppo G si dice uniforme se per
ogni elemento g
di G esiste h E G tale che g = h-1 ha.Il termine di automorfismo uniforme è stato introdotto da
Zappa.
in
[3]
per indicarequella
cheappariva
a molti lapiù
naturale esten-sione del concetto di automorfismo
privo
di coincidenze al caso digruppi
che non fossero necessariamente finiti.Infatti è noto
(si
veda 10.5.1 di[2])
che:(A)
In un gruppo finito un automorfismo è uniforme se e solose esso risulta
privo
di coincidenze. ·Era
già
noto( 1 )
che un gruppo finito e risolubile dotato di unautomorfismo di ordine
primo p privo
di coincidenze risulta esserenilpotente
e di ordinecoprimo
con p.(*) Indirizzo dell’A.: Dorsoduro 3647, 30123 Venezia.
(i)
Per la storia diquesto
sultato vedi 3].218
In
[3] Zappa generalizzava
tale risultatodimostrando,
mediantel’applicazione
di un teorema di Hirsch(5.4.18
di[2]),
che se un gruppopoliciclico
G ammette un automorfismo uniforme di ordineprimo p
allora G è
nilpotente.
Dal che discende che G risulta essere unp’-
gruppo finito.
Successivamente Robinson in
[1]
dimostrava una versionepiù
fortedel teorema di Hirsch ottenendo anche che il risultato di
Zappa
ele sue
implicazioni
continuano a valerequando all’ipotesi
che G siapoliciclico
si sostituiscequella, più debole,
che G sia finitamente gene- rato(f.g.)
eiperabeliano (Teorema
3 di[1]).
In
questo
lavoro ciproponiamo
di dare unaparziale generalizza-
zione dei risultati
precedenti
dimostrando ilseguente:
TEOREMA. Sia G un gruppo
iperabeliano
ef.g.
che ammette unautomorfismo uniforme di ordine pn, con p
primo.
Allora G è unp’-
gruppo finito.
Non ci si
può aspettare
lanilpotenza
di G inquanto
sono notiesempi
digruppi
finiti che ammettono un automorfismo uniforme di ordine 4 e che non sononilpotenti (si
vedal’esempio
a p. 298 di[2]).
Tra
gli esempi
che forniremo nell’ultimoparagrafo
ve ne sonoalcuni che mostrano come le
ipotesi
che G siaf.g.
e che l’ordine di asia la
potenza
di unprimo
sono essenziali per ottenere le nostre tesi.Altri
semplici esempi
mostrano che(A )
cessacompletamente
di valerenon appena si
prendono
in considerazionegruppi
di ordine infinito.2. La notazione che useremo è
quella
di[2];
con a denoteremosempre un automorfismo di ordine
P" ( p primo)
del gruppo G.Nella dimostrazione del teorema ci
serviremo,
oltre che di(A),
dei risultati
qui
diseguito riportati.
(B)
LEMMA. Sia a uniforme e sia N unsottogruppo
normalea-invariante di G. Allora:
1)
l’automorfismo à indotto da a suG = G/.N
èuniforme;
2)
se N ha indice finito in G anche la restrizione di a ad N èun automorfismo uniforme.
Si noti che nella dimostrazione di
questo
lemma non è necessarioche a sia di ordine
potenza
di unprimo;
e sufficiente cheo(a)
_ ~sia finito. Nell’ultimo
paragrafo
daremoperò
unesempio
di un gruppocon un automorfismo uniforme di ordine infinito per il
quale (B)
cessadi valere.
DIMOSTRAZIONE.
1)
Poichè si haN = N"r c ... ~ Na ~ N
equindi
Na = N.Sia
gH
EG,
allora in G esiste un elemento h tale che si ha g = da cuigN
= = h-1 NhaN =(hN)-l(hN)a.
_
2)
Sia con g = h-l ha e ma allora nel gruppo finito G si avrebbeh ~ 1:
assurdoperchè oc,
per ilpunto precedente
è uni-forme in G e
quindi,
per(A), privo
di coincidenze.(C)
LEMMA. Se G ènilpotente
ef.g. (oppure G
èfinito)
e a èuniforme allora G risulta essere un
p’-gruppo
finito.DIMOSTRAZIONE. Se G è finito a, per
(A),
risultaprivo
di coinci-denze ;
èquindi
sufficiente considerere le «-orbite in G per concludere cheo(G) =1 (mod p).
Sia allora G
nilpotente
ef.g.;
se G è di torsione esso risulta certa- mente finito e l’asserto discende daquanto
si è dimostrato sopra.Altrimenti, quozientando G rispetto
al suosottogruppo
di torsione(operazione che,
in base a(B.1 ),
non modifica le nostreipotesi),
pos-siamo supporre G libero da torsione. Allora è facile provare
(si
veda5.2.21 di
[2])
cheG/Gp
è un p-gruppo finito non banale.Ma ciò è assurdo
poichè
a, per(B.1 ),
induce suG/Gp
un auto-morfismo uniforme di ordine pn, contraddicendo
quanto provato
al-l’inizio della dimostrazione.
(D)
LEMMA. Se G èiperabeliano
essopossiede
unsottogruppo
normale abeliano a-invariante non banale.
Anche nella dimostrazione di
questo
lemma è sufficiente cheo(a)
= rsia finito.
DIMOSTRAZIONE. Sia A un
sottogruppo normale,
abeliano non ba-nale di G. Allora AA" ... risulta essere un
sottogruppo
normale a-in,variante non banale di Gche,
per il teorema diFitting,
ènilpo-
tente. Il suo
centro,
essendo abeliano ecaratteristico,
soddisfa airequi-
siti
dell’enunciato. D
3. Veniamo ora alla dimostrazione del nostro teorema.
Ragioniamo
per assurdosupponendo
che G sia un gruppo di ordineinfinito, iperabeliano
ef.g.
che ammette un automorfismo uniforme oc di ordine p n(p primo).
220
Sia
~Hi : i
EI}
una catena disottogruppi
a-invarianti e normali di G con laproprietà
che iquozienti G/Hi
non siano finiti e sia.H~ = U H i .
iEl
Se è finito da 1.6.11 di
[2]
discende che H èf.g.
e, di conse- guenza, H =Hi
perqualche i
E I: assurdo.Dal lemma di Zorn discende allora che esiste un
sottogruppo
a-invariante normale diG,
che chiameremoN,
massimalerispetto
laproprietà
cheG/N
non sia finito.Per
(B.1)
non è restrittivo supporre N = 1 e chequindi ogni
quo- zienteproprio
di G tramite unsottogruppo
a-invariante normale nonbanale sia finito.
Sia A un
sottogruppo
normale abeliano a-invariante diG,
che certa-mente esiste per
(D).
Poichè
G/A
èfinito,
da 1.6.11di [2],
discende che A èf.g.;
per(B.2)
è uniforme(di
ordine unapotenza
dip).
Per
(C) A,
equindi G stesso,
sarebbe finito : contraddizione..Osserviamo che nella nostra dimostrazione non si fa uso del teo-
rema di Robinson
(neppure
diquello
diZappa);
non si usa nem-meno il fatto che un gruppo finito che ammette un automorfismo di ordine
primo privo
di coincidenze risulta esserenilpotente.
4. Alcuni dei
seguenti esempi
sonogià comparsi (seppur
in con-testi lievemente
differenti) nell’ampia
letteratura che esistesull’argo-
mento ma, per
completezza, vogliamo segnalarli ugualmente.
1)
In un gruppo abeliano(scritto additivamente)
consideriamo l’automorfismo che mandaogni
elemento nel suoopposto.
Tale auto-morfismo risulta essere:
a)
non uniforme eprivo
di coincidenze inZ;
b)
l’identità inZ/2Z;
c)
uniforme eprivo
di coincidenze inQ;
d)
uniforme ma con coincidenze inQ/Z
e nella sua2-compo-
nente di torsione
Z 2"
Si noti che
negli
ultimi due casi igruppi
considerati non sono fini- tamentegenerali
e che nell’ultimocompaiono
elementi di ordine noncoprimo (in ogni
caso sembra che un gruppo con un automorfismo uniforme di ordine pn debba esserep-radicabile).
Il
seguente esempio (Zappa, [3])
mostraquanto
sia lontana dal- l’esser vera(A )
nel caso digruppi
infiniti.2)
Il gruppo diedrale di ordine infinito(che
non ènilpotente)
ammette un automorfismo di ordine 2
privo
di coincidenze.3)
Sia n un numero naturale diverso da 1. Allora l’automor- fismo del gruppoadditivo Q
definito daa(x)
= nx è uniforme di ordine infinito ma non induce un automorfismo sulsottogruppo
a-inva-riante Z.
4)
Sia il gruppo abeliano libero(scritto
additiva-mente) generato
da x e y e sia oc E Aut(G)
_GL(2, Z)
definito da«(s)
= y eoc(y)
_ - x+
y. Si verifica che a ha ordine 6 e risultaessere uniforme.
Questo
mostra che il nostro teorema non continua ad essere validose l’ordine di a non è la
potenza
di unprimo.
BIBLIOGRAFIA
[1] D. J. S. ROBINSON, A theorem on
finitely generated hyperabelian
groups, Invent. Math., 10 (1970), pp. 38-43.[2] D. J. S. ROBINSON, A course in the
theory of
groups,Springer,
New York ( 1982).[3]
G. ZAPPA,Sugli automorphismi uniformi
neigruppi
di Hirsch, Ricerche Math., 7(1958),
pp. 3-13.Manoscritto