Automorfismi involutori di p-gruppi finiti
EGLEBETTIO(*) - GIORGIOBUSETTO(**) - ENRICOJABARA(***)
ABSTRACT- Letpbe a fixed odd prime number. In this note we study the class of finite p-groups G admitting an automorphism W of order 2 such that G hg 1gWjg2Gi and (g 1gW)p1 for all g2G. In this paper we prove that if the derived length ofGisdandCG(W) is nilpotent of classc, then the nilpotency class ofGis bounded by a function depending only ond,candp.
We prove also that if p3 and CG(W) is nilpotent of class c, then G is nilpotent of class at most 2c1.
MATHEMATICSSUBJECTCLASSIFICATION(2010). 20F18, 20F45, 05B07.
KEYWORDS. Finitep-groups, involutive automorphisms, Brick loops.
1. Introduzione
Sia G un gruppo finito di ordine dispari e W un suo automorfismo di ordine 2. Se si considera il sottogruppo FCG(W) e l'insiemeIdegli ele- menti di G invertiti da W, allora G si fattorizza come GFI (cioeÁ ogni elemento di Gsi puoÁ scrivere in maniera unica come prodotto di un ele- mento diF e uno diI).
Da un lavoro di Fischer ([6]) segue che seG hIie ogni elemento diI ha ordine una potenza di un numero primop62, alloraGeÁ unp-gruppo e, sotto tali ipotesi, l'insieme delle involuzioni del prodotto semidirettoGhWi
(*) Indirizzo dell'A.: Liceo Scientifico G. B. Benedetti, Castello 2835, 30122, Venezia.
E-mail: egle.bettio@istruzione.it
(**) Indirizzo dell'A.: Dipartimento di Informatica, UniversitaÁ di Ca' Foscari, Via Torino 153, 30172, Mestre (Venezia).
E-mail: gbusetto@unive.it
(***) Indirizzo dell'A.: Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, UniversitaÁ di Ca' Foscari, Dorsoduro 3484/D, 30123 Venezia.
E-mail: jabara@unive.it
si puoÁ atteggiare a quasigruppo distributivo. Anche nell'insieme I si possono introdurre operazioni non necessariamente associative e le strutture che si ottengono in tal modo sono state indagate nel caso ge- nerale da Glauberman ([7], in particolare l'Esempio 2 a p. 379; si veda anche [5], p.120). Il caso in cuiIha esponente 3 eÁ di particolare interesse ed eÁ stato considerato, tra gli altri, da M. Hall ([10]) per caratterizzare alcune configurazioni geometriche, da Manin ([12], capitolo I) per lo studio di alcune questioni riguardanti le forme cubiche, da Beneteau ([1], [2]), Smith ([17], [18]) e altri autori in connessione con un problema posto da Bruck ([4] e tutto il capitolo 8 di [5]).
In [16] sono stati studiati i gruppi che soddisfano alla condizione di Fischer ed eÁ stata esibita una costruzione che forniscep-gruppi generati da Iaventi lunghezza derivata arbitrariamente elevata. Scopo di questo lavoro eÁ di approfondire lo studio di tali gruppi quando l'ordine di ogni elemento non banale di IeÁ un numero primo dispari p. Dimostreremo che seF eÁ nilpotente di classecallora la classe di nilpotenza diGeÁ limitata in funzione di c, di pe di d, la lunghezza derivata diG. Nel caso in cui siap3 di- mostreremo che seFha classe di nilpotenzacallora la classe di nilpotenza diGnon supera 2c1; da questo fatto discende che seFha esponente 3, alloraGeÁ nilpotente di classe al piuÁ 7 ed ha esponente al piuÁ 9.
2. Notazioni e risultati preliminari
In quanto segueGdenoteraÁ sempre un gruppo finito di ordine dispari,W un automorfismo di ordine 2 diG,FCG(W) il sottogruppo degli elementi centralizzati daWeIIG(W) il sottoinsieme diGcostituito dagli elementi invertiti daW. L'esponente diIeÁ il minimo comune multiplo tra gli ordini degli elementi di I. Infine con p denoteremo un numero primo dispari fissato.
DEFINIZIONE2.1. Diremo cheGeÁ unp-gruppo di Fischer seGeÁ dotato di un automorfismo involutorioWe sono soddisfatte le due condizioni se- guenti:
(a) GeÁ generato daI,
(b) ogni elemento diIha ordine una potenza dip.
Dal citato risultato di Fischer ([6]) discende che unp-gruppo di Fischer eÁ unp-gruppo nel senso usuale del termine.
DEFINIZIONE2.2. Diremo cheGeÁ unF (p)-gruppo, ovvero unp-gruppo di Fischer in senso stretto, se alla condizione (b) della Definizione 2.1 viene sostituita la piuÁ restrittiva
(b0) ogni elemento non banale diIha ordinep.
La precedente nomenclatura non eÁ standard; in particolare la classe dei gruppi in F (p) non coincide con quella dei p-gruppi che ammettono un automorfismoI-speciale (secondo la definizione data in [16]).
Scriveremo [a;b] per il commutatore a 1b 1ab di due elementia e b appartenenti ad un gruppo G, se poi c2G scriveremo [a;b;c] in luogo [[a;b];c]. SeA e B sono sottogruppi diG con [A;B] denotiamo il sotto- gruppo diGgenerato dai commutatori [a;b] cona2Aeb2B; poniamo poi, per induzione, [A;(1)B][A;B] e, se t2N con t>0, [A;(t1)B] [[A;(t)B];B]. Per il resto le notazioni usate saranno quelle usuali (come in [15] o in [8]).
Il Lemma 10.4.1 di [8] riassume le informazioni essenziali sui gruppi finiti dotati di un automorfismo involutorio. Ne riportiamo l'enunciato con piccole modifiche.
LEMMA2.3. Sia G un gruppo di ordine dispari e sia Wun suo auto- morfismo di ordine2. Allora:
(a) GFIIF, F\I f1gejIj jG:Fj.
(b) Se G eÁ abeliano allora I eÁ un sottogruppo di G e si ha GFI.
(c) Se S eÁ un sottoinsieme di F e SxS per qualche x2I allora [S;x]1.
(d) Se H eÁ un sottogruppo di G contenuto in I allora H risulta abeliano
eW-invariante. p
Osserviamo inoltre che sex2Ief 2Fallora (xf)W(x 1)f (xf) 1e dunque l'insieme I eÁ normalizzato da F. Utilizzeremo spesso, senza ri- chiamarli esplicitamente, l'osservazione precedente ed il seguente sem- plice risultato.
LEMMA2.4. I fg 1gWjg2Gg.
DIM. (Si veda anche il Lemma 2.1 di [16]). Se xg 1gW allora xWg Wgx 1 e x2I. Sia x2I e sia k un numero naturale tale che 2k1 mod. jxj (tale k esiste perche jGj eÁ dispari); posto gx k si ha
g 1gWx2k x. p
Il prossimo lemma si dimostra con una verifica diretta.
LEMMA2.5. Sia H un sottogruppo normale eW-invariante di G e siaW l'automorfismo indotto in maniera naturale da W su GG=H. Risulta allora CG(W)FH=H e IG(W)IH=H. p LEMMA2.6. Se G hIie N eÁ un sottogruppo normale di G contenuto in F o in I, allora NZ(G).
DIM. Dalle ipotesi segue cheN eÁ un sottogruppoW-invariante diG.
SeNFallora dal Lemma 2.3.c segue [N;I]1 e quindi [N;G]1.
Se NI,h2N e x2Iallora si ha (h 1)x(hx) 1(hx)W(h 1)x 1 da cui [h;x2]1. PoicheÂjxjeÁ dispari si conclude che [h;x]1. p Se k2N congk(G) denotiamo il k-esimo termine della serie centrale discendente diG.
LEMMA2.7. Se G hIiallora per ogni numero naturale t>0si ha che (a) Winduce l'inversione sug2t 1(G)=g2t(G);
(b) Winduce l'identitaÁ sug2t(G)=g2t1(G).
DIM. Per ogni numero naturalek>0 e per ognix1;x2;. . .;xk2Isi ha [x1;x2;. . .;xk]W[x11;x21;. . .;xk1][x1;x2;. . .;xk]( 1)k modgk1(G);
e quindi, ricordando cheGeÁ generato daI,Wagisce sugk(G)=gk1(G) come l'identitaÁ o come l'inversione a seconda cheksia pari o dispari. p
3. ProprietaÁ deiF (p)-gruppi
SeGeÁ unF (p)-gruppo alloraG=G0, essendo generato da elementi di ordinep, risulta essere unp-gruppo abeliano elementare. Da questo fatto discende (si veda, ad esempio, 5.2.6 di [15]) che per ognik2Nil quoziente gk(G)=gk1(G) eÁ unp-gruppo abeliano elementare; nel seguito utilizzeremo questo fatto senza richiamarlo specificatamente.
LEMMA 3.1. Se G eÁ un F (p)-gruppo allora per ogni x;y2I si ha (xy)p1.
DIM. PoicheÂp62 esiste un numero naturalertale che 2r1 mod.p.
Se y2I anche yr2I e, come eÁ facile verificare, yrxyr2I. Dunque (yrxyr)p1; sviluppando il prodotto si ottiene yr(xy)p 1xyr1 e quindi
(xy)p1. p
PROPOSIZIONE 3.2. Se G eÁ unF (p)-gruppo metabeliano allora G ha esponente p e classe di nilpotenza al piuÁ p.
DIM. SiaNG0. Poiche suG=Nl'automorfismoWinduce l'inversione, dal Lemma 2.5 segueFN. Un elementog2Gsi puoÁ scrivere (Lemma 2.3.a) comegfx 1conf 2Fex2Iopportuni. Allora
gp(fx 1)pffx. . .fxp 1x pffx. . .fxp 1
in quanto, per ipotesi,xp1. Siccomef appartiene aN, che eÁ normale e abeliano, si ha [fxi;fxj]1 per ogni coppia di numeri interii;jda cui
(gp)Wffx1. . .fxp1ffx. . .fxp 1 gp:
DunqueGpFe, per il Lemma 2.6, si haGpZ(G). Il gruppoG=Z(G) eÁ un gruppo metabeliano di esponentepe quindi ha classe di nilpotenza al piuÁp per un classico risultato di Meier-Wunderli ([13], si veda anche il Teorema 7.18 di [14]). Ne consegue cheGdeve avere classe di nilpotenza al piuÁp1.
Sianox;y2Ie siaH hx;yi, ricordando che un gruppo metabeliano di esponentep con 2 generatori ha classe di nilpotenza al piuÁ p 1 ([13]) e ripercorrendo i passaggi svolti sopra si ottiene cheHha clase al piuÁpe che HpF. Ma alloragp(H)F mentre il Lemma 2.7 porgegp(H)I: dun- que gp(H)1. Ne consegue che ogni sottogruppo di G generato da due elementi di I ha esponentep e classe di nilpotenza al piuÁ p 1. In par- ticolare per ogni x;y2I si ha [x;y]p1 e [x;(p 1)y]1. Poiche N h[x;y]jx;y2IiGeÁ abeliano e [x;y] ha ordine al piuÁpne segue cheN eÁ unp-gruppo abeliano elementare.
Dimostriamo ora che per ognig2Ne ognix2Isi ha [g;(p 1)x]1. Non eÁ restrittivo supporre chegsia prodotto di elementi della forma [a;b] con a;b2Iin quanto [a;b;c;(p 1)x]1 percheÂGha classe di nilpotenza al piuÁ p1. Quindi eÁ sufficiente dimostrare che [a;b;(p 1)x]1 per ogni a;b;x2I. Ricordando che [a;b;(p 1)x]2Z(G) e che in ogni gruppo meta- belianoMsi ha [u;v;z][v;z;u] 1[z;u;v] 1per ogniu;v;z2Me [u;v;z] [u;z;v] per ogniu2M0e ogniv;z2Msi ottiene:
[a;b;(p 1)x][b;x;a;(p 2)x] 1[x;a;(p 2)x;b] 1[b;(p 1)x;a] 1[a;(p 1)x;b]
che eÁ uguale a 1 essendo [a;(p 1)x]1[b;(p 1)x].
Presog2Gsi hagfxconf2Fex2Iopportuni (Lemma 2.3.a); inoltre xp1 per ipotesi efp1 percheÂf 2N. Nel gruppoK hg;gWi hf;xisi ha [f;(p 1)x]1. Siccomef 2Nil gruppohfiKeÁ abeliano e dunqueK ha classe di nilpotenza al piuÁp 1; quindiK, essendo generato da elementi di ordinep, ha esponentep.
Possiamo quindi concludere cheGha esponentepe, essendo metabe-
liano, classe di nilpotenza al piuÁp. p
Generalizziamo l'identitaÁ [x;y;z][y;z;x][z;x;y]1, valida in ogni grup- po metabeliano, nel seguente modo.
LEMMA3.3. Sia X un sottogruppo normale di un gruppo G e suppo- niamo che si abbia[X;G;G0]1. Allora
[x;g;h][g;h;x][h;x;g]1 per ogni x2X e ogni g;h2G.
DIM. Si tratta di una verifica diretta sui commutatori. p LEMMA3.4. Sia G unF (p)-gruppo e sia N un sottogruppo normale e W-invariante di G tale che N hN\I;[N;G]i. Allora
(a) [N;(p 1)G]N0[N;G0] e q uindi se NG0 allora [N;(p 1)G]
[N;G0].
(b) [N;(p)G][N;G;G0].
DIM. Nella dimostrazione sia di (a) che di (b) ci serviamo del seguente risultato: seN/Ge se [N;G] eÁ abeliano allora
[x;(p 1)g]1 8x2N\I 8g2I:
(y)
L'identitaÁ (y) eÁ un'immediata conseguenza del teorema di Meier-Wunderli applicato all'F (p)-gruppo metabelianohx;giche, per la Proposizione 3.2, ha esponentep.
Per dimostrare (a) possiamo supporre N0[N;G0][N;(p)G]1 e dimo- strare che per ognix2N e ognig2Isi ha [x;(p 1)g]1. Sianoa;b2N, ricordando che N eÁ abeliano si ottiene [ab;(p 1)g][a;(p 1)g][b;(p 1)g], dunque sea2Neb2[N;G] si ha
[ab;(p 1)g][a;(p 1)g];
in quanto [N;(p)G]1. Per ipotesi eÁ N hN\I;[N;G]i; si puoÁ quindi supporrex2Ie (y) fornisce la conclusione cercata.
SiccomeG0CG(N) si haGCG(N)Ie il gruppoJ G=CG(N) risulta abeliano e agisce in maniera naturale su N. Ogni elementoj2J ha una controimmagine inIe quindi per (y) risulta [x;(p 1)j]1 per ognix2Ne ogni j2J. In End(N) si ha quindi (j 1)p 10 per ogni j2J e ri-
cordando cheN eÁ unp-gruppo abeliano elementare si ottiene che
jp 1jp 2. . .j1(j 1)p 10 8j2J:
Siamo dunque nelle condizioni di applicare il Lemma 7.19 di [14] e ottenere [N;(p 1)J][N;(p)J];
dalle ipotesi segue che [N;(p 1)G][N;(p)G]1.
Per dimostrare (b) possiamo supporre che [N;G;G0][N(p1)G]1; in particolare [N;G] risulta abeliano. Come nella dimostrazione di (a) eÁ suf- ficiente far vedere che [z;(p 1)g]1 per ogniz2[N;G] e ognig2I. Es- sendo per ipotesiN hN\I;[N;G]ieG hIisi verifica facilmente che non eÁ restrittivo supporre z[x;h] con x2N\I e h2I. Quindi, ri- cordando che [N;G;G0]1, dal Lemma 3.3 si ottiene
[x;h;(p 1)g][h;(p 1)g;x] 1[x;(p 1)g;h]:
Essendohg;hiunF (p)-gruppo con due generatori risulta [h;(p 1)g]2G00e quindi
[h;(p 1)g;x]2[G00;N][N;G0;G0]1:
D'altra parte, per (y), si ha [x;(p 1)g;h]1. Quindi [x;h;(p 1)g]1, come
richiesto. p
OSSERVAZIONE3.5. La condizioneN hN\I;[N;G]ieÁ equivalente a N hN\IiG, in quantoGeÁ unp-gruppo finito. Abbiamo preferito la prima formulazione in quanto eÁ piuÁ comoda da utilizzare (come si puoÁ constatare
nella dimostrazione dei prossimi risultati). p
LEMMA3.6. Se G eÁ unF (p)-gruppo, alloragkp 1(G)[gk(G);G0]per ogni k2.
DIM. Sia`un numero naturale dispari. PoicheÂG hIidai Lemmi 2.5 e 2.7.a segue cheg`(G) hg`(G)\I;g`1(G)ie quindi per il Lemma 3.4.a si ha che
g`p 1(G)[g`(G);(p 1)G][g`(G);G0] se` >1, e, per il Lemma 3.4.b,
g`p(G)[g`(G);(p)G][g`(G);G;G0][g`1(G);G0]
per ogni`. Questo prova chegkp 1(G)[gk(G);G0] per ognik2. p
PROPOSIZIONE 3.7. Sia G un F (p)-gruppo. Allora per ogni numero intero t si ha g(p 1)t2(G)gt1(G0). In particolare se G0 eÁ nilpotente di classe t allora G ha classe di nilpotenza al piuÁ(p 1)t1.
DIM. Procediamo per induzione sut. L'asserto eÁ ovvio set0; se in- vecet>0 dal Lemma 3.6 e dall'ipotesi induttiva segue che
g(p 1)t2(G)[g(p 1)(t 1)2(G);G0][gt(G0);G0]gt1(G0)
e l'asserto eÁ dimostrato. p
LEMMA3.8. Sia G unF (p)-gruppo e sia N un sottogruppo abeliano, normale e W-invariante di G. Supponiamo che gk1(G)CG(N) per qualche k2N e che F sia nilpotente di classe c. Allora, posto mmaxfp;c1g risulta [N;(m)gk(G)]1. Inoltre esiste una funzione g(k)g(k;c;p)dipendente solamente da k, c e p tale che[N;(g(k))G]1; si ha g(k)mk.
DIM. Siccome N eÁ abeliano dal Lemma 2.3.b segue N(N\F) (N\I). Quindi, se si poneTCG(N)gk(G), ancora dal fatto cheNeÁ abe- liano, discende cheNCG(N)T.
Dimostriamo che [N;(m)T]1 distinguendo due casi.
keÁ pari.
AlloraWinduce l'identitaÁ sugk(G)=gk1(G) e dunqueT(T\F)CG(N).
Risulta quindiN\IT e in TT=(N\I) si ha [N;(c)T]1 percheÂ, per ipotesi,Fha classe di nilpotenzac. Dunque il sottogruppo normale [N;(c)T]
diGeÁ contenuto inIe per il Lemma 2.6 si ha [N;(c)T]Z(G) e quindi [N;(m)T][N;(c1)T]1:
keÁ dispari.
AlloraWinduce l'inversione suT=CG(N). Il sottogruppoL hT\IieÁ un sottogruppo normale eW-invariante diT, inoltreLrisulta essere un F (p)- gruppo e si haTLCG(N). Dal Lemma 3.4 e dall'Osservazione 3.5, posto R hN\IiL, si ottiene [R;(p 1)L]1 e quindi anche [N\I;(p 1)T]1;
in particolare si haN\IZp 1(T).
InGG=Zp 1(T) si ha quindiNCG(W) e percioÁNZ(G) da cui [N;(m)T][N;(p)T]1:
Per dimostrare che [N;(g(k))G]1 ragioniamo per induzione suk.
Sek1 alloraG=CG(N) eÁ abeliano; applicando il Lemma 3.4 e tenendo conto dell'Osservazione 3.5 si ottiene che
hN\IiGZp 1(G):
In GG=Zp 1(G) risultaNCG(W) e quindi, per il Lemma 2.3.c, si ha NZ(G). Dunque [N;(p)G]1 e si puoÁ porreg(1)p; per come eÁ stato definitomrisulta certamenteg(1)m.
Sia k>1. Consideriamo i quozienti GiG=[N;(i)gk(G)] per
i1;2;. . .;m; in Gi il sottogruppo [N;(i 1)gk(Gi)] centralizza gk(G) e
l'ipotesi induttiva porge [N;(i 1)gk(Gi);(g(k 1))Gi]1 da cui [N;(mg(k 1))G][N;(m)gk(G)]1:
Dunque [N;(g(k))G]1 cong(k)mg(k 1)mmk 1mk. p TEOREMA3.9. Sia G unF (p)-gruppo di lunghezza derivata d. Se F eÁ nilpotente di classe c allora la classe di nilpotenza di G eÁ limitata da una funzione f dipendente solamente da d, c e p.
DIM. La dimostrazione procede per induzione su d, la lunghezza de- rivata del gruppoG.
Se d1 allora si puoÁ porre f(1;c;p)f(1;0;p)1 e in questo caso l'asserto eÁ dimostrato.
Siad>1 e siaNG(d 1). AlloraNeÁ un sottogruppo abeliano, normale eW-invariante diG. SekeÁ la classe di nilpotenza diG=N, l'ipotesi induttiva porge chekf(d 1;c;p) e risultagk1(G)NCG(N). Dunque, per il Lemma 3.8 si ha, [N;(g(k))G]1, quindiNZg(k)(G) eGha classe di nil- potenza limitata da
kg(k)f(d 1;c;p)g(f(d 1;c;p);c;p) (ovegeÁ la funzione definita nel Lemma 3.8). Quindi ponendo
f(d;c;p)f(d 1;c;p)g(f(d 1;c;p);c;p)
si ottiene la definizione induttiva della funzione f cercata. p COROLLARIO3.10. Sia G unF (p)-gruppo di lunghezza derivata d in cui F ha esponente p. Allora G ha classe di nilpotenza limitata da una funzione h dipendente solamente da d e da p.
DIM. Essendo FG0 si ha F(d 1)1. Poiche F ha esponente p e lunghezza derivata (al piuÁ)d 1, il Teorema 7.18 di [14] porge che seceÁ la
classe di nilpotenza diFrisultac(p 1)d 1 1
p 2 . Quindi se poniamo h(d;p)f d;(p 1)d 1 1
p 2 ;p
!
dal Teorema 3.9 segue che la classe di nilpotenza di G eÁ limitata da
h(d;p). p
Per un ulteriore risultato suiF (p)-gruppi si veda la Proposizione 4.14 del prossimo paragrafo.
4. Il casop3
LEMMA4.1. Sia G unF (3)-gruppo. Allora per ogni x;y2I il gruppo hx;yiha esponente3e quindi classe di nilpotenza al piuÁ2e ordine al piuÁ 27. In particolare si ha[x;y]2F e[x;y]3 1.
DIM. EÁ sufficiente dimostrare che sex;y2Iallora il gruppohx;yiha classe di nilpotenza al piuÁ 2, infatti un gruppo di classe di nilpotenza al piuÁ 2 generato da elementi di ordine 3 ha esponente 3. Per il Lemma 3.1 si ha (yx 1)31 da cuiyx 1yxy 1xe quindi
[x;y](yx) 1xyyxyxxyyxyx 1yyxxy 1x[y 1;x][x;y]y1 da cui [x;y;y]1. In maniera analoga si prova che [y;x;x]1 e quindi [x;y]2Z(hx;yi) eg3(hx;yi)1.
Da [x;y]2Z(hx;yi) segue [x;y]W[x 1;y 1][x;y]2F. p Denotiamo con B(3;k) il gruppo con k generatori nella varietaÁ dei gruppi di esponente 3. EÁ noto che jB(3;2)j 33, jB(3;3)j 37, jB(3;4)j 314 e, in generale,jB(3;k)j 3rcon
rk k
2 k
3 :
Inoltre sek3 alloraB(3;k) ha classe di nilpotenza 3 (si vedano i Teoremi 14.2.3, 12.3.5 e 12.3.6 di [15]).
ESEMPIO4.2. SiaH ha;b;ciun 3-gruppo tale cheha;bi,ha;ciehb;ci siano tutti isomorfi aB(3;2). Se definiamo l'automorfismoWdiHponendo aWa 1, bWb 1, cWc 1, e poniamo N h(g 1gW)3jg2Hi allora N
risulta un sottogruppo normale eW-invariante diH. PostoGH=Nsi puoÁ verificare che
(a) GeÁ un 3-gruppo di ordine 310 ed esponente 9;
(b) Gha lunghezza derivata 3 e classe di nilpotenza 4;
(c) risultaG00g4(G)Z(G) e si hajG00j 33;
(d) GeÁ unF (3)-gruppo in cuiFha esponente 3, classe di nilpotenza 2 ed ordine 36;
(e) F0G00eG=G00risulta isomorfo aB(3;3).
PROPOSIZIONE 4.3. Sia G un F (3)-gruppo. Allora per ogni numero naturale t si ha g2t2(G)gt1(G0). In particolare se G0 ha classe di nil- potenza t allora la classe di nilpotenza di G non supera2t1.
DIM. Applicando la Proposizione 3.7 conp3 si ottiene che per ogni t2N si ha g2t2(G)gt1(G0). Del resto in ogni gruppo G si ha [gi(G);gj(G)]gij(G) e quindigt1(G0)g2t2(G). p PROPOSIZIONE4.4. Se G eÁ unF (3)-gruppo, allora G0ha la stessa classe di nilpotenza di F.
DIM. Sia c la classe di nilpotenza di F. Allora, ricordando che G0Fg3(G), si ha
gc1(G0)gc1(F)Yc1
i1
[G|{z}0;. . .;G0
i 1
;g3(G);G|{z}0;. . .;G0
c i1
]g2c3(G):
PoicheÂgc1(G0)g2c2(G) eGeÁ nilpotente, l'inclusione precedente porge chegc1(G0)1. Del resto la classe di nilpotenza diG0e maggiore o uguale a quella diFpercheÂFG0e questo dimostra l'asserto. p Per ottenere la Proposizione 4.4 eÁ essenziale cheGsia unF (3)-gruppo, come mostrano i seguenti due esempi.
ESEMPIO4.5. SiaG hg1;g2ie, posto
[g1;g2]g3; [g1;g3]g4; [g2;g3]g5; [g2;g4]g6; [g1;g6]g7; supponiamo che inGsiano soddisfatte le seguenti relazioni:
g311; g321; g331; g341; g35 1; g361; g371;
[g3;g6]1; [g4;g5]1; [g4;g6]1
e che inoltreZ(G) hg7i. Si puoÁ verificare cheGeÁ un 3-gruppo di ordine 37, esponente 9, lunghezza derivata 3 e classe di nilpotenza 5. PonendogW1 g11 egW2g21si definisce un automorfismo involutorio diG. Il centralizzanteF di W in GeÁ un gruppo abeliano elementare di ordine 9 mentre G0 non eÁ abeliano. L'insiemeI(che ha ordine 35) generaGma contiene elementi di ordine 9 e quindiGnon eÁ unF (3)-gruppo nel senso della Definizione 2.2.
ESEMPIO4.6. SiaG hx;yiil gruppo con due generatori nella varietaÁ dei gruppi di esponente 5 e classe di nilpotenza 5. Si puoÁ verificare chejGj 510, e cheG00g5(G)Z(G) ha ordine 25. Il gruppoGammette un automorfismo Wche inverte i generatori ed eÁ quindi certamente unF (5)-gruppo. Poiche G00g5(G) eÁ invertito daW, postoGG=G00si haF'Fed essendoFG0 se ne ricava cheF, e quindiFstesso, eÁ abeliano. Per costruzioneG0non eÁ abeliano e quindi non ha la stessa classe di nilpotenza diF.
TEOREMA4.7. SiaGunF (3)-gruppo in cuiFha classe di nilpotenzac.
SekeÁ la classe di nilpotenza diGrisulta:
2ck2c1:
DIM. Immediata, in vista della Proposizioni 4.3 e 4.4. p PROPOSIZIONE4.8. Sia G unF (3)-gruppo. Se F ha esponente3allora G ha classe di nilpotenza al piuÁ7, lunghezza derivata al piuÁ3ed espo- nente al piuÁ9.
DIM. Ogni gruppo di esponente 3 ha classe di nilpotenza al piuÁ 3 (12.3.5 e 12.3.6 di [15]) e quindi, per il Teorema 4.7,Gha classe di nilpotenza al piuÁ 7. SiccomeG0ha classe di nilpotenza al piuÁ 3 (comeF) si ha
[G00;G00][g2(G0);g2(G0)]g4(G0)1;
quindiG00eÁ abeliano e, per il Lemma 2.3.b, esso risulta prodotto diretto di un fattore contenuto inFe di uno contenuto inI. Per ipotesi entrambi tali fattori hanno esponente 3, dunqueG00ha esponente 3 eGha esponente al
piuÁ 9. p
OSSERVAZIONE4.9. Smith in [18] ha costruito, per ogni numero naturale n2, deiF (3)-gruppi generati danelementi diIaventi classe di nilpotenza (almeno) 2n 3. Dalla Proposizione 4.8 segue allora che esistono F (3)- gruppi in cui l'esponente diFeÁ almeno 9 (si veda anche l'Osservazione 4.13).
Costruzioni equivalenti sono state ottenute da Malbos in [11] e Beneteau in [1] utilizzando in luogo dei gruppi altri tipi di strutture algebriche. p
OSSERVAZIONE4.10. Alcune delle computazioni effettuate in [10], da cui abbiamo tratto spunto per la costruzione dell'Esempio 4.2, sono tratte dal lavoro [9] in cui M. Hall fornisce una soluzione positiva per il problema di Burnside relativo all'esponente 6. In effetti il gruppo che viene costruito nel corso della dimostrazione del Teorema 2.2 di [9]
permette di ottenere l'Esempio 4.11, una versione piuÁ elaborata del-
l'Esempio 4.2. p
ESEMPIO 4.11. Consideriamo il 3-gruppo G ha;b;c;di tale che i quattro sottogruppiha;b;ci,ha;b;di,ha;c;diehb;c;disiano tutti isomorfi a B(3;3). Definiamo un automorfismoWdi GponendoaWa 1,bWb 1, cWc 1,dWd 1; si puoÁ verificare che
(a) GeÁ un 3-gruppo di lunghezza derivata 3, di ordine 317ed esponente 9;
(b) GeÁ unF (3)-gruppo in cuiF ha esponente 3;
(c) Gha classe di nilpotenza 4,G00Z(G) eG=Z(G) eÁ isomorfo aB(3;4).
OSSERVAZIONE 4.12. Fissato k2N, k>0, sia Fk1 il gruppo libero generato daj1;j2;. . .;jk;fe sia
N hj3i;f2;(jif)2;[g;f]3jg2Fk1;i1;2;. . .;kiFk1: Nel gruppoGFk1=N hx1;x2;. . .;xk;Wi, ove si eÁ posto
xijiN i1;2;. . .;k e WfN;
il sottogruppoF(3;k) hx1;x2;. . .;xkieÁ normale, ha indice 2 e su di essoW induce un automorfismo involutorio che inverte i generatori.
Con abuso di linguaggio diremo che F(3;k) eÁ il gruppo libero con k generatori nella classe dei F (3)-gruppi (tale classe non eÁ una varietaÁ in quanto non eÁ vero che un sottogruppo di unF (3)-gruppo eÁ ancora unF (3)- gruppo). Un risultato generale asserisce cheF(3;k) eÁ finito per ognik2N (si veda [3]).
Per il Lemma 4.1 si ha F(3;2)B(3;2). L'Esempio 4.2 fornisce una dimostrazione diretta cheF(3;3) eÁ finito, in quanto eÁ facile verificare che il gruppo costruito in tale esempio eÁ effettivamente isomorfo aF(3;3). p OSSERVAZIONE4.13. Utilizzando il softwareGAP([GAP]) si puoÁ veri- ficare che il gruppo GF(3;4) ha classe di nilpotenza 6, esponente 9 e ordine 349. Risulta inoltrejIj 312,jFj 337ejg6(G)j 316eZ(G)g6(G).
Va anche detto cheFha classe di nilpotenza 3 ed esponente 9. p
Il seguente risultato fornisce una limitazione all'ordine di un F (p)- gruppo in funzione dijIj(questo risultato migliora quello ottenuto in [3] nel caso particolarep3).
PROPOSIZIONE 4.14. Sia G un F (p)-gruppo e sia jIj pk allora jGj pn con n1
2k(k1). Tale limitazione eÁ la migliore possibile.
DIM. Siacla classe di nilpotenza diG. PoicheÂGeÁ generato da elementi di ordine p, per ogni i2 f1;2;. . .;cg il gruppo gi(G)=gi1(G) eÁ abeliano elementare. Sia quindijIj pk enk(k1)=2.
Dimostriamo l'asserto ragionando per induzione suc.
Sec1 alloraGIe l'enunciato eÁ ovvio.
Sec2 alloraG0FeG0Z(G) eÁ abeliano elementare ed eÁ generato da al piuÁ k(k 1)=2 elementi e quindi jGj pn. Per ogni numero primo p>2 siaB2(p;k) il gruppo libero conkgeneratori nella varietaÁ dei gruppi di classe di nilpotenza 2 ed esponente p. Tale gruppo ammette un auto- morfismoWdi ordine 2 che inverte tutti i generatori e si verifica facilmente che jIj pk e jB2(p;k)j pn. Questo fatto mostra che la limitazione de- terminata eÁ la migliore possibile.
Siac>2.
SeceÁ dispari alloragc(G)Ie in questo caso l'asserto eÁ ovvio.
Se c eÁ pari allora gc(G)F. Sia pi l'ordine di gc 1(G)=gc(G) e sia GG=gc 1(G). In G si ha jIj pk i e quindi, per l'ipotesi induttiva, jGj pn con n(k i)(k i1)=2. Siccome G=G0IG0=G0 risulta jG=G0j jIj pk ie percioÁ si ha
jgc(G)j p(k i)i: Quindi
jGj jG=gc 1(G)j jgc 1(G)=gc(G)j jgc(G)j p(k i)(k i1)=2pip(k i)i e poiche risulta
(k i)(k i1)2i2(k i)i
2 k(k1)
2
i(i 1)
2 n;
l'asserto eÁ dimostrato. p
OSSERVAZIONE 4.15. La limitazione ottenuta nella Proposizione 4.14 puoÁ essere raggiunta anche nel caso di F (p)-gruppi la cui classe di nil- potenza sia maggiore di 2. Infatti il gruppo GF(3;3) costruito nel- l'Esempio 4.2 eÁ unF (3)-gruppo di ordine 310e classe di nilpotenza 4 in cui
jIj 34. p
Ringraziamenti. Gli autori desiderano esprimere la loro gratitudine al referee che, con numerosi suggerimenti, ha contribuito in maniera de- terminante a migliorare la struttura generale del lavoro e a raffinare alcuni risultati.
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[GAP] The GAP Group, GAP - Groups, Algorithms and Programming. Version 4.4.12 (2008).
Manoscritto pervenuto in redazione il 15 Febbraio 2011.