R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
F RANCO N APOLITANI
Proprietà reticolari dell’insieme dei sottogruppi subnormali
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 38 (1967), p. 293-304
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DEI SOTTOGRUPPI SUBNORMALI
FRANCO NAPOLITANI
*)
Sia G un gruppo. Un
sottogruppo
I~ di G dicesi subnormale in G se esiste una catena disottogruppi,
ciascuno normale nel suc-cessivo,
con n
finito ;
se .g è subnormale in G si scrive G.Indichiamo con
8 (G)
l’insieme deisottogruppi
subnormali di G.È
notoche,
ingenerale, 8 (G)
non è un reticolorispetto
alleoperazioni
di intersezione ed unionegruppale :
l’unione di due ele- menti di8 (G)
non sempre è unsottogruppo
subnormale di G.Dati due
sottogruppi
g ed H subnormali inG,
si dice che(K, H)
forma unacoppia
modulare di~S ( G )
se, perogni
si ha
In
questa
nota si prova che(g, H )
è unacoppia
modulare dib~ ( G )
se, e solo se, K ed .Hr sono
sottogruppi permutabili ;
da ciò segue inparticolare
che l’unione di duesottogrnppi
subnormali che for-mano una
coppia
modulare di~’ ( G)
è ancora unsottogruppo
subnor-male di G.
*) Lavoro eseguito nell’ambito dell’attività dei gruppi di ricerca del Comi- tato Nazionale per la Matem. del C. N. R..
Indirizzo dell’A.: Seminario matematico, Università Padova.
Nel reticolo
É(G )
di tutti isottogruppi
di G si considerapoi
il sottoreticolo
S (G ) generato
da~S ( G ) ;
si determinano igruppi G
risolubili con
S (G )
distributivo. La risoluzione diquesta questione
consente anche di
completare
alcuni risultati di M. Curzio e R.Permutti
[1]
relativi aiT-gruppi
risolubili(brevemente ~ST-gruppi)
con il reticolo dei
sottogruppi
normali distributivo.Infine,
considerata la classe9k
di tutti igruppi
che verificanola condizione minimale per i
sottogruppi subnormali,
si dà una con-dizione necessaria e sufficiente aftinché un gruppo G E
9k
abbia8 (G) distributivo ; questo
risultato deve ritenersi unaparziale
estensionedi un teorema di G. Zacher relativo ai
gruppi
finiti[5].
Le notazioni saranno
quelle
usuali della teoria deigruppi.
In
particolare,
se H e .K sonosottogruppi
di un gruppoG,
con e denoteremo
rispettivamente
il normalizzante ed il centralizzante di ..g ing ;
il simbolob, ... >
indicherà ilsottogruppo generato
dallaparte ac, b, ... )
di G e n( G )
l’insieme di tutti i numeriprimi
p tali che Gcontenga
un elemento di ordine p.1. Si ha subito :
LEMMA I. Siano K e H
sottogruppi
subnormali di G :(K, H )
è una
coppia
modulare se, e solo se, EH = HE.D mvt :
È
sufficiente provare che(K, H) coppia
modulare di S( G ) implica
KH =HK,
il viceversa essendo evidente.Sia
la serie normale discendente
1)
di .K in G . Se l’indice di subnorma- lità i i(K, G )
di .K in G è 0oppure 1,
laproposizione
è vera ; siprocederà
allora per induzione su i.i) Sia g un sottogruppo subnormale di G. La serie normale discendente di 1~ in G viene definita ponendo Ko = G e, supposto definito come un sotto-
gruppo contenente K, si ottiene come intersezione di tutti i sottogruppi
normali di
2L
contenenti K. La lunghezza i (K, G) della serie normale discen- dente è minore o tutt’al più uguale alla lunghezza di ogni altra catena normale tra K e G : i (8, G) si chiama indice di subnormalità di K in G.Per
ogni
fissato si hae
quindi (K,
H n1’,)
forma unacoppia
modulare di ~SOra è minore di
i(K, G);
sicchè perl’ipotesi
diinduzione si ha
Quindi, poichè (K, H)
è unacoppia
modulare di~~ ( G ),
ed9
essendo(~,
KK1)
è normale in g u H.L’asserto segue allora dalla relazione
OSSERVAZIONE 1 : Nella dimostrazione del lemma I non si è fatto uso della
ipotesi
che H fosse unsottogruppo
subnormale di G. Pertanto sipuò
affermare che unsottogruppo
subnormale B’ di G èpermutabile
con unsottogruppo
H di G se, e solamente se,per
ogni CE S(G),
si ha 0=C ).
D. S. Robinson ha osservato
[3]
che in un gruppo l’unione di unacoppia
disottogruppi
subnormalipermutabili
è ancora unsottogruppo subnormale ;
si haquindi :
COROLLARIO I. Se K
-1-el G,
HQQ G formano
unacoppia
modulare di
S ( G ),
allora K u H è subnormale in G.2. Sia G un gruppo con
8 (G)
distributivo. Poichè due qua-lunque sottogruppi
subnormali di G formano unacoppia
modularedi
S ( G ),
segue dal corollario Iche 8 (G)
coincide con~S ( G ).
Inoltreogni sottogruppo
subnormale edogni immagine
omomorfa di G haancora il reticolo
generato
dai suoisottogruppi
subnormali distri-butivo ;
e,poichè
in un gruppo abeliano S(G) = £(G), G quando
è
abeliano,
risulta localmenteSegue
da ciò cheogni
fat-tore abeliano di un
sottogruppo
subnormale di G è localmente ci- clico : inparticolare
isottogruppi
subnormali abeliani di G sonolocalmente ciclici.
Si consideri 1’unione
AG
di tutti isottogruppi
subnormali abe- liani di G : semprenell’ipotesi
cheS (G)
siadistributivo, AG
è lo-calmente ciclico. Infatti se
A1
eA2
sono duesottogruppi
subnor-mali abeliani di
G,
dalla distributività diS (G )
segue che 1c Al n A2
è una catena centrale diA2 .
AlloraA2
ènilpotente,
9 sicchè8 (A A2)
coincide con2 (Ai u A2)
edA u A2
è localmente ciclico.Sono adesso evidenti le considerazioni da fare per concludere che
AG
è localmente ciclico.LEMMA 2. Se nella serie derivata
di un gruppo G due successivi
quozienti G(i-l) / G(i)
e G(i)/
sonolocalmente
ciclici,
si ha = 1.Il lemma
2,
dimostrato in[7] nell’ipotesi
che iquozienti
sianociclici,
si estende conanaloghe argomentazioni.
LEMMA 3. In un gruppo G con S
(G)
distributivoogni sottogruppo
subnormale risolubile o
fattore
risotubile ha serie derivata dilunghezza
al
pi c
2.. D~lB~: Evidente a
partire
dalle considerazioniprecedenti.
LEMMA 4. Sia G un gruppo non
abeliano,
libero da torsione erisolubile.
~S (G)
è distributivo se, e solo se, si ha simuttaneamente :a)
G =H À ( a ~ (prodotto
semi-diretto di H~ Gper
a~)
con H localmente ciclico
~) ogni sottogruppo
subnormale di G èconfrontabile
con H.2) È noto che un gruppo G è localmente ciclico se, e solo è distributivo.
DIM : Sia G un gruppo
risolubile,
non abeliano e libero da tor-sione ;
inoltre~S (G)
sia distributivo. Per il lemma 3Aa
contiene ilderivato G’ di
G,
sicchè è localmente ciclico. Ne segue cheCG
è abeliano equindi, poichè A.G
è ilpiù grande
sotto-gruppo subnormale abeliano di
G, CG (AG) = AG. G/AG
è allora iso- morfo ad un gruppo di .N di automorfismi diAG .
Se
G/AG
fosse ditorsione,
1’V avrebbe ordine 2(si tenga presente
che
A G
è localmente ciclico e libero datorsione)
e sarebbe gene- rato dall’ automorfismo involutorio diAG ;
esisterebbepertanto
un elemento a tale che G
= a, A G )
ed aba-1 = b-1 perogni b E Aa .
In
particolare a a2
a-l = a2 =a-2,
ossia a4 = 1 ed a sarebbeperio-
dico : assurdo.
GIAG
èdunque
libero da torsione. OraAG , quale
gruppo abeliano libero da torsione e di rango
1,
è isomorfo ad unsottogruppo
diQ+ (gruppo
additivo dei numerirazionali) ; quindi G/AG ,
dovendo essere isomorfo ad unsottogruppo
libero da torsionee di rango 1 del gruppo
moltiplicativo Q - (0)
deirazionali,
è ci-clico
3).
Ricordando cheogni
estensione di ungruppo B
medianteun gruppo libero si spezza
su B,
sipuò
scrivere( a ~
con a
aperiodico
e laa)
èprovata.
Resta da. provare la
fl) ;
a talfine, supponiamo
per assurdo che esista un non confrontabile conAG .
Allora
e è
abeliano,
essendo sia cheAG/T 1’B Aa abeliani,
equindi
localmente ciclico. Ma ciò èassurdo,
osservatoche
T/A a
è libero da torsioneed,
essendoT n Aa ~ 1,
è di torsione e non identico.
Viceversa è chiaro che un
gruppo G
che verifica laa)
e lafl)
ha
~’ ( G )
distributivo.Il teorema che segue consente di determinare i
gruppi
risolu-bili e senza torsione con
~S ( G)
distributivo.3) È sufficiente osservare che si ha Q -
101
= Z (2) x L con L gruppo abelianolibero; dunque gli unici sottogruppi localmente ciclici di Q -
)0j
sono monogeni.TEUREMA. I. Sia G un gruppo libero da torsione risolubile e non abeliano. Sono
equivalenti
leproposizione :
a)
G è l’estensione diQ+ mediante
a),
dove a è zcn elementoche induce su
Q+
2cnautomorfismo aperiodico.
~8) ~S ( G ) è
distributivo.a)
>fl).
Sia G l’estensione di
Q+ mediante a>,
con a elemento che induce suQ+
un automorfismoaperiodico.
Sipuò
scrivere G ==9+B~>.
Poichè l’anello
degli
endomorfismi E(Q+)
diQ+
èQ,
esiste unrazionale t tale che per
ogni
111 EQ+
l’elemento èuguale
al-l’ordinario
prodotto
tmz dei razionali t ama-l = tm.Il commutatore
[a, 1n]
= ama-1 di ac ed m èquindi (t - 1)m ;
ora t è diverso da
1,
per cui t - 1 è un elemento invertibile diQ.
Segue
che il derivato di G èQ+.
Indicato con A un
sottogruppo
contenentepropriamente Q+,
Aè
uguale
aQ+ X
con n intero non nullo e,pertanto,
rima-nendo valido per A il
precedente ragionamento,
il derivato di A èancora
Q+.
Ciò premesso,
supponiamo
per assurdo esista unsottogrnppo
non confrontabile con
Q+. È
lecito supporreQ+c TG (T).
Si ha
sicchè,
essendoTII, n Q+
e nQ+ abeliani,
anche 2’ wQ+/T n Q+
è abeliano.
Dunque
T nQ+
contiene il derivato di T ~Q+ ;
osservatoche T u
Q+
e cheQ+
è contenutopropriamente
inQ+
siè
pervenuti
ad una contraddizione.__
Il lemma 4 assicura allora che
8 (G)
è distributivo.)
>a).
È
sufficiente a tal fine provare cheogni
estensione G di ungruppo H localmente
ciclico,
libero da torsione e non isomorfo aQ+
mediante un gruppo ciclico
infinito a )
nonpuò
avere S( G )
distri-butivo. Poiché H non è un gruppo divisibile esiste un numero
primo
~ tale che
H;
g~ è caratteristico in~, dunque
normale inG e, tenuto conto del fatto che H è localmente
ciclico,
si ha che|H/Hp| = p.
Il centralizzante
0 GIp (.H/Hp)
diH/HP
inG/.Hp
haquindi
indice finito in
Segue
che°e/HP
contienepropriamente H/Hp.
Osservato che
(H/HP)
è abeliano e ditipo misto,
è chiaroche ~S
( G )
nonpuò
essere distributivo.LEMMA 5. Sia G un gruppo risolubile con almeno un elemento
periodico
non identico. Se 8( G )
èdistributivo,
G è unT-gruppo 4).
DIM : I
Distinguiamo
i casiseguenti :
1a) AG
è di torsione.AG
è allora un gruppo acomponenti primarie
deltipo z ( pk) ,
O oo. Essendo
ogni sottogruppo
diAG
caratteristico in G eG’,
isottogruppi
confrontabili conA G
sono normali in G.Se G contiene un
sottogruppo
T dd G non confrontabile consi ha
sicchè
TA,91T n AG
èabeliano,
essendo siaAG)
cheabeliani,
equindi
localmente ciclico. PoichèA~
è ditorsione,
anche
TIAG
n T è di torsione econseguentemente
anche G.Dopo-
dicchè con
semplici
considerazioni si ha T Q G e G è unT-gruppo.
b) Aa
è libero da torsione.L’esistenza di un elemento di ordine finito non identico
implica [G : AG]
= 2 equindi
G= ~ AG , a ) con a2
=1,
Ora
A 2 G = AG,
altrimentiG/AG
sarebbe un gruppo abeliano elemen- tare di ordine22
ed ~S(G; A~) _ ~ (G/A~)
non sarebbe distributivo.Allora i soli
sottogruppi
normalipropri
di G sono isottogruppi
diAG ,
ed anche inquesto
caso G è unT-gruppo.
In base al lemma
precedente
èdunque necessario,
se si vuoleconoscere la struttura dei
gruppi
risolubili G conS ( G ) distributivo,
determinare i
T-gruppi
risolubili G conN (G )
distributivo. A tal4) Un T-gruppo è un gruppo in cui la normalità è una relazione transitiva.
fine
riportiamo
la classificazione deiT-gruppi risolubili,
cos comeè stata data da D. S. Robinson
[2] : a) gruppi abeliani ;
b) ST-gruppi
ditipo
1 : un,ST-gruppo G
si dice ditipo
1se non è abeliano e non è
periodico;
c) ST-gruppi
ditipo
2: unST-gruppo
G nonperiodico
sidice di
tipo
2 se non è abeliano eCG ( G’)
èperiodico;
d ) ~ST-gruppi periodici
non abeliani.TEOREMA 2.
(cfr.
M. Ourzio - R. Permutti[1])
Un gruppo G èun
T-gruppo
risolubile ditipo
1 conN ( G)
disttibutivo se, e solo se, G-_ ( A, z ~
con A gruppo localmente ciclico senza torsione ed A =A2,
z2 ;
1,
zaz-’ = ac-1(Va
EA).
TEOREMA 3. Un di
tipo
2 haN(G)
distributivo se,e solo se, si ha
contemporaneamente :
i)
G’ laaccomponenti primarie quasi-cicliclae ; ii) G/G’
è localmente ciclico e libero da torsione.DIM: Sia G un
81’-gruppo
ditipo
2 che verifica lai)
e laii) ; N ( G )
sarà evidentemente distributivo seogni sottogruppo
normaleg di G risulterà confrontabile con G’. Infatti
supponiamo (un
assur-do)
che esista un non confronta,bile conG’ ;
essendoG/H n
G’ è unST-gruppo
con un elemento di ordine infinito che centralizza il derivato. Ora un~ST-gruppo
conquesta proprietà
è odi
tipo
1 oppure abeliano[2]:
laprima
eventualità èperò
da esclu-dere in
quanto
in unST-gruppo
ditipo
1gli
elementi di ordine finito non costituiscono unsottogruppo.
PertantoG/Hn
G’ è abeliano :un risultato che contrasta con l’assunzione che G’ sia il derivato di G.
Viceversa,
sia G un~ST-gruppo
ditipo
2 conN (G )
distribu-tivo. Il derivato G’ di G è un gruppo abeliano divisibile e di tor- sione
[2], quindi
vale lai).
Laii)
è conseguenza del fatto cheè distributivo e
G/ G’
non èperiodico.
TFOREMA 4. sia G un gruppo. Sono
equivalenti
leproposizioni:
a)
G è unperiodico
con N(G)
distributivo.b)
G -A X (B ~ 0),
dove A e B sonogruppi
abeliani a compo- nentiprimarie
cicliche oquasi
cicliche e C è un2-gruppo
di unodei
tipi seguenti : i)
Z(2k)
con 0 C 1~ oo ;ii)
Z(2°°), z >
conz2 =
1,
zaz a-1 perogni
a E Z(2°°) ; iii) (
Z(2°°), z >
con z2 = al(elemento
di ordine 2 di Z(2°°))
e zazw = aw perogni
a E Z(2°°).
0.
c)
G è unST-gruppo periodico
edogni sottogruppo
didi G è un
T-gruppo
con il reticolo deisottogruppi
normali distribu-tivo.
DIM : 1
a)
>b).
Sia G un
ST-gruppo periodico
con(G)
distributivo.G/CG (G’),
essendo localmente
ciclico,
ha(al più)
lapotenza
del numerabile equindi
G ha la« splitting property » [2] (si
spezza,cioè,
sulla com-ponente dispari
del terzo termine della sua serie centrale discen-dente).
G hapertanto
laseguente
struttura[2~ :
G =A À (B ~ C),
dove A e B sono
gruppi abeliani,
C è unT2-gruppo (2-gruppo
cheè
T-gruppo)
risolubile ed inoltreDall’ipotesi
che il reticolo deisottogruppi
normali di G è distribu- tivo segue che£(A) = N(A), E (B) = N(B)
edN (C)
sono distri-butivi,
equindi A
e B sonogruppi
abeliani acomponenti primarie
cicliche o
quasi-cicliche,
mentre C è unT2-gruppo
risolubile conN
( C )
distributivo.Osservato
che,
a norma di un teorema di M. Curzio - R. Per- mutti[1],
tutti e soli iT2-gruppi
risolubili con il reticolo dei sot-togruppi
normali distributivo sono i2-gruppi i), ii)
eiii)
di cuiall’enunciato della
b),
laproposizione b)
rimaneprovata.
b)
>c).
Sia G
= A À (B X C) con A,
B e Cgruppi
che soddisfano alle condizioni enunciate nellab).
Per un lemma di D. S. Robinson(cfr. [2]
pag.35)
G è unT-gruppo.
Inoltre isottogruppi
diSylow
di
A,
B e C sonoT-gruppi
con il reticolo deisottogruppi
normalidistributivo. Per concludere che vale la
c)
basta osservare cheogni sottogruppo
diSylow
di G è isomorfo ad unsottogruppo
diSylow
di uno dei tre
gruppi A, B,
C.c)
>a).
Supposta
valida lac),
siano X eY, Y,
duesottogruppi
normali di G tali che
X/Y ( _ p2 (~
numeroprimo).
G essendoperiodico
erisolubile,
è localmentefinito ;
allora(ragionando
local-mente)
si vede che esiste unp-sottogruppo
diSylow
~S di G tale che X. Ora X n ,S e Y n8,
X n 8 :D Y ~8,
sonosottogruppi
normalidi 8 ed X n
8/ Y
n 8 ~X/ Y
ha ordine~2.
Poichè N(~S )
è distribu-tivo,
X nS/Y
n ~’ è ciclico equindi
ancheX/Y
è ciclico. Un teorema di M. Curzio e R. Permutti[1 J
assicura allora che N( G )
è distri-butivo.
Raccogliendo
i risultati a cui si èpervenuti,
si ha che igruppi
risolubili G con il reticolo S
(G )
distributivo sono :ac)
igruppi
localmente ciclici liberi da torsione.b)
le estensioni del gruppo additivoQ+
dei razionali deltipo Q+ X
a),
con a elemento che induce suQ+
unautomorfismo aperiodico.
c)
igruppi
G tali cheG - C A, z )
con A gruppo localmente ciclico senza torsione ed A2 =A,
z2 =1,
zaz = a-’ perogni
a E A.d)
iT-gruppi
risolubili ditipo
2 neiquali
il derivato G’ è una
componenti primarie
cicliche oqna-si
cicliche ed ilquoziente G/G’
è un gruppo libero da torsione localmente ciclico.e)
igruppi
con laseguente
struttura : G =A X (B X C),
con A e Bgruppi
abeliani acomponenti primarie
cicliche oquasi cicliche,
C2-gruppo
di uno deiseguenti tipi : i)
Z(2k)
con 0 e k C oo,ii)
Z(2°°), z)
con z2 =1,
zaz a-1 perogni
a E Z(2°°), iii)
Z(2°°), z )
conz2=at (elemento
di ordine 2 di Z(2°°))
e zaz-1 = a-’per
ogni
a E Z(2°°) ;
ed inoltre 11;(A) (B)
_ ~(B)
n 11;( C)
=OSSERVAZIONE 2. I
gruppi
deitipi a), c), d),
ede)
sonoT-gruppi ;
essi sono tutti e soli i
T-gruppi
risolubili con il reticolo dei sotto-gruppi
normali distributivo.3. In
questo
numero vengono caratterizzatigll 9N-gruppi
G conil reticolo
(G )
deisottogruppi
subnormali distributivo5).
5)
J. E. Roeeblade ha dimostrato che in un M-gruppo l’insieme dei sotto-gruppi subnormali è un reticolo
[4].
LEMMA 5 : 1 S’ia G un
ogni
catena normate di G ha cicliczi fattoriali di
ordinequadrato
di un numeroprimo,
S(G)
è modulare.
DIM : È
sufficiente provare che leprecedenti ipotesi implicano
che i
sottogruppi
subnormali di G sono a due a duepermutabili.
Se
neghiamo
che~S ( G )
sia un reticolo disottogruppi permutabili,
~’
(G )
conterrà un elemento H minimalerispetto
allaproprietà
« esisteB tale che H u B ». Indicato con K il
sottogruppo generato
da tutti isottogruppi
subnormalipropri
dig,
nonpuò
aversi g =
H,
altrimenti da 2’ w B = TB perogni
TH (T
CH)
discenderebbe anche Pertanto ed è sem-
pli ce.
Se[J?:2T]=~ ( ~
numeroprimo),
H sarebbeperfetto
ed anorma di un teorema
6)
di H. Wielandt[4]
H u B = HB. Devequindi
essere[H:
h’J = p ; poichè
H non è normale inG,
la serienormale discendente di H in G
ha
lunghezza n >
1. Esiste allora x EHn-2 --
tale che H x == X_,
g ; essendo H Q
e H x sono entrambinormali in H" C
H~~_1 j
e,poichè G
è unM-gruppo,
H n 2~ èun
sottogruppo proprio
sia di H che di Hx .Segue
ed,
osservato che igruppi
H/
H n H x ed Hx/
H n HÌcontengono rispettivamente
K/
Hn Ho e I~~/
H n Hx comesottogruppi
di indicep, si ha che H u Hx
/
K v .g~ è un gruppo di ordine~2
non ciclico.Ma ciò è
assurdo,
onde l’asserto.TEOREMA 5 : Sia G un Sono
equivalenti
leproposizioni :
1a) ogni
catena normale di G ha ciclici ifattoriali
di ordinequadrato
di un numeroprimo.
6) Precisamente : Siano G un M-gruppo, H e .g sottogruppi subnormali di
G ~ se H è perfetto, allora J = H u K è uguale a MK
x E j
b) S (G)
é distributivo.DIM :
a)
>b).
Valendo la
a),
il lemma 5 assicura cheS ( G )
è modulare.Sup- posto
per assurdo~’ ( G )
nondistributivo,
la condizione di catena assicura l’esistenza di un sottoreticolo( A, B, C ~,
in cuiA, B,
Ccoprono e sono
coperti
daAllora
è abeliano. Ma
A/A
n B -B/A
n B 2CCI A -
B sonogruppi semplici, quindi
A uBIA n
B è un gruppo di ordinep2
nonciclico ;
una coil-traddizione che prova la validità della
b).
b)
>a)
Evidente.BIBLIOGRAFIA
[1]
M. CURZIO-R. PERMUTTI - Distributività nel reticolo dei sottogruppi normali diun T-gruppo, Le Matematiche, Catania Vol. XX, fasc. 1 (1965) pp. 46-63.
[2]
D. S. ROBINSON - Groups in which normality is a transitive relation, Pro. Camb.Phil. Soc., 60 (1964), pp. 21-38.
[3]
D. S. ROBINSON - Joins of subnormal subgroups, Illinois Journal of Mat., Vol.9 No. 1 (1965).
[4]
J. E. ROSEBLADE - On certain subnormal coalition, Journal of Algebra, Vol I,No 2, pp. 132-138.
[5]
G. ZACHER - Sui gruppi finiti per cui il retticolo dei sottogruppi di composizione è distributivo, Rend. del Sem. Mat. Univ. Padova, 27 (1957) pp. 75-79.[6]
G. ZAPPA - Sui gruppi finiti risolubili per cui il reticolo dei sottogruppi di com- posizione è distributivo, Boll. Un. Mat. Ital., II (1956) pp. 150-157.[7]
H. ZASSENHAUS - The theory of groups, Chelsea Pub., New York (1949).N. B. - A lavoro ultimato ho appreso dal dottor R. Schmidt che il lemma 1 è contenuto nella dissertazione di H. Heineken.
Manoscritto pervenuto in redazione il 24 giugno 1966.