R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G IOVANNI P RODI
Teoremi di tipo locale per il sistema di Navier-Stokes e stabilità delle soluzioni stazionarie
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 32 (1962), p. 374-397
<http://www.numdam.org/item?id=RSMUP_1962__32__374_0>
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Memoria
(*)
di GIOVANNI PRODI(a Trieste) (**)
Nel
presente
lavoro viene studiato il sistema di Navier-Stokesin un campo tridimensionale limitato.
Vengono
dati per il pro- blema misto teoremi di esistenza e unicità ditipo
localerispetto
alla variabile t. Risultati in
questo
ordine di idee sono stati dati datempo
daLeray [10],
per il caso di un campo coincidentecon lo
spazio
tridimensionale. Teoremi ditipo
locale sono statiottenuti da A. A. Kiselev e 0. A.
Ladyzenskaia [6],
S. G. Krein[7],
P. E. Sobolevski
[15],
T. Kato e H.Fujita [5]. L’impostazione qui seguita
è vicina aquella
diSobolevski ;
i risultati ottenutipresentano qualche miglioramento rispetto
aquelli
diquesto A.,
il metodo dimostrativo
qui seguito èr
inoltrepiù
diretto.In vista di
applicazioni
ad altriproblemi
noi diamoqui
unavalutazione dell’intervallo in cui è
garantita
l’esistenza della soluzione- ----_- ,
(*) Pervenuta
in redazione it 30maggio
1962.Indirizzo lanuto matematico
Università,
Tnoate.(**)
Laricerca-qui riportata è
stati finanziof
>> attraverso L’Ufficio Europeo (Grant No. AF JSMT8~-7).
Successivamente,
cioccupiamo
delproblema
della stabilitàdelle soluzioni stazionarie. Si
tratta~ esattamente,
di unaquestione preliminare
allo studio della stabilità: noi dimostriamoche,
sel’operatore
alle variazioni associato ad una soluzione stazionaria u* ha lo-spettro
tutto conparte
realepositiva,
la soluzione u*è stabile asintoticamente.
Questa
è unaproposizione
ammessaimpl citamente
in tutti i lavoririguardanti
la stabilità idrodina- mica(Si
veda: C. C. Lin[11]),
ma non ci risulta che sia stata finora dimostrata. La dimostrazione non richiede un teorema di esi- stenza e unicità « ingrande * (il
cui sussistere non è stato ancoranè
provato
nènegato).
Infatti lemaggiorazioni
ottenute assi- in virtù del solo teorema ditipo
locale sia l’esistenza ingrande *
delle soluzioni che hanno il valore iniziale in unconveniente intorno di
u *,
sia la loro convergenza verso u * pert -- +oo.
Molti
problemi rimangono aperti riguardo
alla stabilità. Sitratta,
adesempio,
distudiare,
in casiparticolari,
lospettro deIToperatore
alle variazioni. Molti.ssime ricerche sono state de- dicate aquesto problema pervenendo
anche a risultatinumerici,
in casi
particolari,
ma alcuniaspetti
sono ancora oscuri. Adesempio,
spesso vienepresupposto
che lospettro
siareale,
senzache ciò sia
dimostrato;
si tratta di unaquestione
chepresenta
certamente notevoli difficoltà.
Si
può
infinecongetturare, ovviamente,
che la stabilità nonsussista
quando l’operatore
alle variazioni abbi-apunti
dellospettro
conparte
realenegativa.
Non ci è statopossibile, tuttavia,
di
rispondere
aquesta questione.
1. Sia S~ un insieme
aperto,
limitato e connesso dello spa- zio R8.Supporremo Q
-di classe2,
benchè alcuni dei risultati che ora stabiliremovalgono
inipotesi più generali.
Indichiamo con è un p un numero
>
i )
lospazio
delle funzioni definite inQ,
av-enti derivatedi
(in
sensogeneralizzato)
ap-sima potenza
sommabile.la
normadove,
essendo
i a i
a 1 + a $+
a ~ .Quando
siomette l’indice p, è sottinteso che p = 2.
Per q, y E
HO,
scriviamoPer 99, poniamo:
Indicheremo con o lo
spazio
delle funzioni dotate di derivate continue di tuttigli
ordini e nulle fuori di uncompatto
conte-nuto in
Q,
conHI,p
la chiusura in HI,P e, ingenerale,
peri >
1,
con lospazio
con la norma diNelle
ipotesi
fatte perQ,
inH1 le
normeil il e il II i
sonoequivalenti.
Indicheremo con il simbolo
(o
lospazio
dei vettorile cui
componenti appartengono
ad(o
adrispettiva- mente). L’espressione
della norma siotterrà, ovviamente,
con-siderando,
inluogo
dei valoriassoluti,
i moduli dei vettori. Ana-loga
estensione disignifica,to
daremo ai simboli(u, v), ( (u, v»;
sostituiremo cioè nella loro
espressione
ilprodotto
scalare alprodotto
ordinario.Indicheremo
con D lospazio
dei vettori le cuicomponenti appartengono
a~,
con .N’ ilsottospazio
di D -formato dai vettoria
divergenza
nulla. Sia N la chiusura di JW inH°;
è noto.(vedi [17])
che N ha come varietàortogonale
in H° 1’insieme di tutti i vet- tori deltipo gradlo (essendo
Losoggetta
all’unica condizione diavere le derivate
prime,
sempreinteàe
in sensogeneralizzato,
a
quadrato
sommabile inD).
Per
ogni intero l > 1,
indichiamo con ilsottospazio
diformato dai vettori u per cui div u = 0.
Si dimostra facilmente che Nl coincide con la chiusura di J~ in
å~.
Indichiamo con P il
proiettore ortogonale
di ? su N. Consi-deriamo ora in N
l’operatore
A definito dalla relazioneSi vede facilmente che A è
autoaggiunto.
Da recenti risultati(Cattabriga [1],
Vorovich e Yudovich[16])
si deduce che il do- minio di definizione di A coincide con N2 e si ha1)
All’operatore
Apossiamo
associare un sistema di autoso-completo
sia in N che in Nl e normalizzato in N.Inoltre si ha A = - Pd .
Dato uno
spazio
di BanachB,
indichiamo conC(0
H ~;B) [con
LP(0
H T;B)]
lospazio
delle funzioni definite nell’inter- vallo 0 t-t T, con valori inB,
continue[oppure,
ap-esima potenza
sommabilerispettivamente]
con le norme naturali.PROBLEMA A
(Condizioni
al contornoomogenee).
Si suppone che sia
f (t) T; HO) (non
costituisce evi-dentemente,
restrizione supporref (t) T; N))
e cheuo e Nl.
Si cerca una soluzione
u(t), p(t)
definita in un intervallo 0 H z(con
0 C T CT)
tale cheu(0) - uo,
avente leseguenti proprietà:
a) u(t)
ha derivata(intesa
in sensodebole) appartenente
1)
Qui e nelseguito
indichiamo conki, k,
... costanti chedipendono
solo da S~, con c, e,, C~ ... costanti che
dipendono
anche da ulteriori dati delproblema.
’
La condizione
b) implica
la,(2)
e traduce anche la condizione di annullamento sulla frontiera diQ. °
OSSERVAZIONE: Dal lemma
3,
che dimostreremosotto,
8iin zirtù delle
b), c) : (u ~ grad)u
E L2(0
T;Re).
Il
problema posto può
essere tradotto nelseguente
modo.Applichiamo
ad ambo i membri della(1) 1’opera,tore P, ponendo
-
R(u).
Otteniamol’equazione:
Per le soluzioni della
(4),
in virtù dellea), b), c),
si ha .A.u =g(~)
dove
g(t)
ED(0
H-r; N); pertanto
per un risultatoriguardante
il sistema di Stokes
(v. aattabriga, [1]),
allau(t)
sipuò
associareuna
p(t),
congrad p(t)
e H z;H°)
cos da soddisfare alla(1).
2. Si tratta ora di trova,re
maggiorazioni
apriori
per le so- luzioni delproblema
A.LEMMA 1:
Supponiamo
cheu(t)
sias 0 1 T esoddisfi a), b), c).
Allora si haPreso
un ~,
conO ~
T, consideriamo lafunzione
definita nell’intervallo 2013 8 H T+ 8,
coincidente conu (t )
pertale
che Z(t) - u~ - t ) per -h C t C 8
==
1l{2T - t)
per Tt
z+
h. Laú-(t)
soddisfa alle condizionia), h), c)
relativamente all’intervallo 2013 8 l-l T+
8. Sia ora puna funzione reale non
negativa, pari,
indefinitamentederivabile,
nulla fuori dell’intervallo
Per
ogni
0 e~,
consideriamol’operatore
diregolarizzazione
J8
definito dalla relazione(dove
0 C t
z~.
Ricordandoche,
perogni v
ENl,
ro E N$ si ha(~, Aro) = ((~’, (0)),
ricaviamoda cui segue
l’asserto,
tenendopresente
la continuità dii~ (t)
in N’.OSSERVAZIONE: La dimostrazione ora svolta
può
esserefa-
cilmente adattata a provare che le condizioni
a)
ec) impl"no
la
b),
almeno se si ammette che la u siaassegnata
in modo tale da risultare continua in N(ciò
che siottiene,
inogni
caso, candone ladefinizione
in un insieme di misuranulla). Questa
osser-vazione,
delresto,
discende come casoparticolare
da un risultatodi
( [12 ],
teorema2.1).
Il
seguente
lemma fornisce unainaggiorazione
perR(u).
LEMMA 2: Per
ogni
u E N2 si haInfatti --
Applichiamo
aquest’ultimo
termine ladiseguaglianza
diHòlder
generalizzata
conesponenti 3, 2, 6;
esso risulterà mag-giorato dall’espressione
Applicando poi
alprimo
e all’ultimo fattore il teorema di immersione(ricordando
che Q è unaperto 3-dimensionale) quindi applicando
la(3)
si haCos il lemma risulta dimostrato.
Moltiplichiamo
orascalarmente,
inN,
membro amembro,
la
(4)
eintegriamo
nell’intervallo 0 H z(con
0 tT).
Siottiene mediante la
(5),
Da
questa
deduciamoche Il
è funzione assolutamente con-tinua di t e si ha
quasi
ovunqueApplicando
ladiseguaglianza (6)
si ricava facilmente daquesta
la
seguente diseguaglianza
Si
può
allora ottenere daquesta
una limitazioneper Il
in un intervallo 0 H r la cui
ampiezza dipende
unicamente daÈ
interessante dare una valutazione perl’ampiezza
diquesto
intervallo per il caso in cuiPoniamo
(8)
Si ha allora la
diseguaglianza
da cui si ottiene facilmente la
maggiorazione
valida in
ogni
intervallo diampiezza
Ty dove è rC 1 ( u(0) 112
+4k
+
CI,)-2.
Dalle limitazioni trovateper ll u(t) ll2
è immediato ri-cavare limitazioni per
L’esistenza di una soluzione
può
essere ora facilmente dimo- atrata con il ben notoprocedimento
diGalerkin-Faedo-Hopf.
Ricordiamo che abbiamo indicato un sistema di auto- funzioni
dell’operatore A, ortogonale
ecompleto
sia in N che in Nl e normalizzato in N. Consideriamo la successioneu,(t)
=ft.
= dove i coefficienti soddisfano alle condizioni
da cui si ottiene ovviamente un sistema differenziale ordinario in forma normale. Teniamo ora
presente
che èessendo
Â~:
l’autovalore relativo alla autofunzione diPerciò, moltiplicando
membro a membro la(9)
per e sommandorispetto
all’indice k si ottieneQuesta
èanaloga
alla( 7 ) ;
da essa si possono ricavare limita-zioni per uni-
formi
rispetto ad n,
essendo l’intervallo 0 H T il medesimo per cui abbiamo stabilito sopra le limitazioni apriori.
Dalla
successione {un}
sipuò
estrarre una successione par- ziale{unk} convergente
fortemente inD(0
H i;N)
verso unafunzione
u t ()
e tale cheAu., (t) k()
e dt convergono debolmente in T;N) (verso
Au edu rispettivamente).
Si constataB dt Pe
/
allora che
R(u*)
converge debolmente versoR(u) (sempre
inL*(0
« T;N)). Questo porta
come conseguenza che lau(t)
soddisfaalla
(4)
nell’intervallo O H T.L’unicità della soluzione segue da
precedenti
risultati(vedere
ad
esempio [14]).
D’altronde per ilproblema considerato,
che èdi
tipo
f orte ~, è f acile ricavare l’unicità damaggiorazioni
a~na-loghe
aquelle
di cui abbiamo fatto uso sopra. Possiamo conclu-. dere
con ilseguente
TEOREMA 1: Il
problema
ha un’unicasoluzione,
in un inter-0 H T, con 0 T
T,
abbastanzapiccolo in dipendenza
Se
E f Loo(0 l-l T; N),
bastaprendere
T4k 4k 4 ( Uo 112+
essendo
Cl
data dalla(8)
ed essendok,
una costantedipendente
solo da Q.
Dal teorema di
tipo
locale dimostrato scaturisce in modo ovvio l’ esistenza di una ed una sola soluzione nell’inter- 0 H 1’ tutte le volte che si possa stabilire unamaggiorazione . priori
perIL u(t) IL
in tale intervallo.OSSERVAZIONE: Con la stessa tecnica di cui abbiamo
f attv
usoqui
ri di’1nostra anchefacilmente
ladipendenza
continua delle so-in
C (0
H z;Ni)
dai valoriiniziali, presi
in N’.3. PROBLEMA B
(Condizioni
al contorno nonomogenee) .
Sia u* EHI(D),
con div u* = 0 e siaf(t)
EL2(0
HT; N).
Ciproponiamo
di trovare una soluzione del sistema(I ), (2 )
che as-suma
gli
stessi valori al contorno di u* e che assumaprescritti
valori iniziali.
Precisamente, posto u(t)
= u* +v(t),
cerchiamonna 80luzione del sistema
(1 ), (2 )
definita in 0 H T(con
0T )
tale chev(t)
soddisfi alle condizionia), b), e).
Si im-porrà
ancora:grad p(t)
EL°(0
H t;HIO).
Il valore iniziale u° == u* sarà tale che v° E N’.
Applicando
ancora alla(1 ~ l’operatore
P si otterràl’equazione
dove si è
posto:
di Nl in N. Infatti si
ha,
tenendopresente
cheu *,
in virtù delteorema di
immersione,
èlimitata,
moltiplicando
scalarmente la(10)
membro a membro per Av si ottiene immediatamente una relazioneanaloga
alla(7)
e, daquesta,
ladiseguaglianza
Da
questa
si ottiene una limitazione apriori
ditipo
localee
quindi, procedendo
come sopra, un teorema di esistenza(e unicità)
di
tipo
locale.Possiamo concludere:
TEOREMA 2 : Il
problema
B ha un’unicasoluzione,
in un inter-vallo 0 H T, T > 0 abba8tanza
piccolo (in dipendenza
dali
u*ll2,
1OSSERVAZIONE 1: Il
problema posto
presuppone la risoluzione delseguente
altro costruire unaf unzione
u* Eg~ (S~ ),
a
divergenza nulla,
di cui siaassegnata
la traccia su"3Q. Ora,
dair-isultati di L.
Cattabriga [1],
si hache, assegnato
un vettore w sucon w E
~~~ ~ ( ~S2 ),
e conflusso
suDD nuUo,
esiste una u * Ea
divergenza nulla, soddis f acente
allaequazione
= 0 e aventew
come
traccia suOSSERVAZIONE 2: Il
procedimento seguito
sipuò
ovviamenteapptieare alt’equazione
ottenuta data(10)
per linearizzazione(cioè
termine
R(v)).
Inquesto
caso sipuò
dimostrare l’esistenza della soluzione ingrande,
cioè per l’intervallo 0 H Tassegnato.
PROBLEMA DELLA STABILITÅ
Supponiamo
che nella(1) f (t)
siaindipendente
da t. Siadunque f (t) = f
E N. L’esistenza di una soluzione stazionaria assumenteprescritti
valori al contorno è stata dimostrata1)
da vari autori(anche
per ilproblema esterno,
di cui non cioccupiamo qui) (F.
K. G.Odqvist [13],
J.Leray [9],
O.Ladyzenskaia [8],
R. Finn[2],
H.Fujita [3]).
Siadunque
u* una soluzione stazionaria esupponiamo
notiamo che(sempre
secondo i risultatidi L.
Cattabriga [1]) ogni
soluzionegeneralizzata
soddisfa aquesta condizione,
non appena per i valori al contorno u~ si abbiaw E e, come abbiamo
supposto,
siaf
E N.Ci
occupiamo
ora della stabilità di u*rispetto
all’insieme delle soluzioni assumenti i medesimi valori alcontorno ; queste
solu-zioni saranno intese nel senso del
problema
~. Ponendo ancorau~t )
= u * +v (t )
e tenendopresente
che ora u * è soluzione dellaequazione,
si ricavaIl
problema
della stabilità della u * si traducepertanto
nelproblema
della stabilità della soluzione nulla della(11).
4. Sia A
l’operatore
introdotto nelparagrafo
1. Sia M unaqualsiasi applicazione
lineare continua di Ni in N. Si avrà dun-que Mu ~ i
ciil
u Inparticolare potrà
essere M =M,~*,
essendo
M.* l’operatore
v - M(u*, v)
introdottosopra.
ln
questo §
e nel successivo studieremoi’operatore
A == A
+ M,
allo scopo digiungere
amaggiorare
le soluzioni di1)
L’unica condizione sostanzialmente restrittivaimposta
ai dati èche il flusso sia separatamente nullo su ciascuna delle
superficie
di cuisi compone la frontiera.
come
spazi complessi.
Anzitutto considereremo
l’operatore A assegnato
inN,
condominio di definizione
uguale
a N2 e otterremo alcunesemplici maggiorazioni.
Posto Âu = g,moltiplicando
scalarmente membro a membro per u in N si ricavaSupponendo
Areale,
si ottieneDa
quefata
si ricava lamaggiorazione
Perciò sei
ha,
D’altra
parte,
dalla(13)
siottiene, posto A
=0,
Questa permette
di stabilire(tenendo
conto della(3 ) )
la chiusuradell’operatore A.
In virtù del teorema diHille-Yosida, 2013 1
ègeneratore
di unsemigruppo
f ortemente continuo in N.Ritorniamo ora alla
(12), 8upponendo  complesso,
eprendiamo
la
parte immaginaria
di ambo i membri :Otteniamo:
da
cui,
dividendo per-i u ed
elevando alquadrato:
Prendiamo ora la
parte
reale della(13);
si hada cui
Sommando membro a membro
questa
con la(15), dopo
averlamoltiplicata
r1
si ottiene4c,2
Da
questa
segue che lospettro dell’operatore
A è tutto conte-nuto entro la
parabola
Inoltre si
ha, posto
A = y-~ i~C,
perogni
fissato y,L’oper atora 2
sipuò
ritenere ancheassegnato
inNi,
condominio di definizione costituito dalla varietà lineare di N2 for-
~
mata dai
punti u
tali che Au E Ni. Si riconosce facilmente che tale dominio è denao in Nl eche 2
è chiuso. Sia ora Àu = g,con
Moltiplicando
scalarmente per du inN,
si ricavada cui
~
Perciò 2013 A è
generatore
di unsemigruppo
fortemente continuo anche in Nl.Ancora dalla
(17 ), operando
su di essa in modo del tutto simile aquello seguito
per la(12),
si ottiene la relazioneanaloga
alla
(16)
Consideriamo ora per t > 0
l’equazione
linearecon
h(t) E L2(0
HT ; N) qualunque
sia T > 0. Le soluzioni sa-"
ranno sempre intese soddisfacenti alle condizioni
a), b), c)
del§
1.Indicando con il
semigruppo generato (in N,
N
oppure in da - A le soluzioni
dell’equazione (20)
si possonorappresentare
inquesto
modo :Ci occorrono ora due
maggiorazioni
che èopportuno
ricavaredirettamente dalla
(20).
Poniamo nella(20) h(t)
= 0 e molti-plichiamo
scalarmente perv(t)
in N. Otteniamoda cui
Da
questa
si ricava facilmente la limitazionePerciò,
per 0 C t1,
si haD’altra
parte
siha: IL
questa
si dedace chePossiamo concludere con la
diseguaglianza:
Prendiamo ora la
(20). Moltiplicando
scalarmente perAv,
inN,
otteniamo la relazione
e da
questa
ladiseguaglianza:
da cui
Dalla
(23)
si ottieneinoltre, integrando,
5.
Siamo ora ingrado
di otteneremaggiorazioni
delle solu- zioni della(20)
ingrande (rispetto
alla variabilet)
sottoipotesi particolari
sullospettro
diA.
Unaprima maggiorazione
che cer-cheremo successivamente di
raffinare,
è espressa dalseguente
lemma.
-
LEMMA.: Lo
spettro dell’operatore A
abbia tutteparte
reale po-per le
8oluzioni della(20)
vale la limitazione688endo c. una costante
opportuna, indipendente
da t.(t
>0).
Anzitutto osserviamo
che,
perquanto
detto nel§
4 circal’ubicazione dello
spettro
di .1 e per leproprietà
ora ammesse, esiste unnumero y
> 0 tale che perogni
Aappartenente
allospettro di i
si abbia > y.Dimostriamo ora
che,
preso untale y,
esiste una costante 07tale che
Infatti,
perogni
t >0,
vale larapprésentazione (cfr. [4],
cap.11)
dove
l’integrale
è esteso ad unsegmento parallelo
aITasse im-maginario
di ascissa y. Poniamo oraÂ
= y edeseguiamo
unaintegrazione
perparti. Otteniamo, prendendo
la norma N --~N,
oppure Nl e tenendo
presente
la(16)
e la(19) :
Poichè il
semigruppo
exp{ - tA ~
è fortemente continuo sia in N che in N1 si possono trovaremaggiorazioni
uniformi per lasua norma nell’intervallo 0 H 1
(Lo
stesso risultato sipuò
otte-nere con
maggiorazioni dirette,
dalla(20)).
Se ne deduce la va-lidità delle
(27).
La seconda delle
(27) permette
subito dimaggiorare
ilprimo
termine a secondo membro nella
(21).
Si avràIl secondo termine
potrà
esserescritto,
per t>
1:Si ha ora
Possiamo infine
applicare
la(24), ponendo
in essa t =1,
otte-nendo
Teniamo ora
presente
che siha,
per t >1,
Applicando
ora la(22),
con t =1,
e la seconda delle(27),
si ot-tiene
Si ha allora
Sia
ora y’
un numero tale che 0y’
y. Si haDa
questa
e dalla(30)
si ricavaLa
diseguaglianza
è stata ora dimostrata per t >1,
ma tenendopresente
la(24)
si riconosce immediatamente la sua validità perogni
t >0,
con una conveniente scelta della costante c~ . Dalla seconda delle(27)
e dalla(32)
si ricava intanto:Utilizzando la
(25)
si ottiene ora, subito la(26).
Il lemma risultacos dimostrato.
La
(26) può
esseremigliorata.
Sia infatti o un numero reale>
O,
tale che lospettro
diÀ
si trovi a destra dellaparallela
all’asse
immaginario
di ascissa a.Eseguiamo
nella(20)
la sosti- tuzionevP(t)
=v(t)
expat;
si ottienel’equazione
dove 8i è
posto
Osserviamo che
l’operatore
A * rientra fraquelli
studiati nel§ precedente
e inquesto.
Infatti aIrappresenta
una ap-plicazione
continua di N1 in N. Inoltre è evidente che1*
ha lospettro
conparte
realepositiva.
Possiamo alloraapplicare
alla(34)
il lemma3,
ottenendo ladiseguaglianza
da cui 8i ricava subito
dove la costante c* non
dipende
da t.6. Sia u* una soluzione stazionaria del sistema di Navier-
Stokes ;
indichiamo conMw* l’operatore v --~ M(u*, v)
intro-dotto
nel §
3. Sussiste ilseguente
teorema di stabilità:TEOREMA 3: Se lo
spettro dell’operatore
A --E-Mu*
ha tuttoparte
realepositiva,
u * è una soluzione stabile del sistema di Navier- Stokes.Possiamo fare uxo della
diseguaglianza (35). Applichiamo
que- sta con unopportuno
o >0,
alla(11), ponendo h(t)
=R(v(t)).
Teniamo
poi presente
lamaggiorazione (6).
Cos ricaviamo:da cui
Ponendo
y(t)
=il ro(t) il’
exp(- 2M)
si ottiene ladisequazione
assumente il valore iniziale =
e* il
si ha perogni
t
> 0, y~(t) z(t).
Dasemplici
calcoli si ottieneSi ha
pertanto
una limitazione apriori,
valida per 0 C t+oo,
nel caso che
il Vo wa
Daquesta
si ottiene la dimo- strazione della stabilità asintotica della soluzione identicamentenulla;
inoltre vieneprecisato che,
nellanorma il li,
le soluzioni relative a valori inizialipiccoli
subiscono un decremento espo- nenziale.BIBLIOGRAFIA
[1] CATTABRIGA L.: Su un
problema
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