R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
E MMA P REVIATO
Gruppi nel cui reticolo duale la relazione di Dedekind è transitiva
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 58 (1977), p. 287-308
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Gruppi
la relazione di Dedekind è transitiva.
EMMA
PREVIATO (*)
Nel
presente
lavoro vengono esaminati igruppi iperciclici (1)
nelcui
reticolo 2 (G),
duale delreticolo (G)
di tutti isottogruppi
diG,
la relazione di Dedekind è transitiva(.~-gruppi).
Si ottiene una
descrizione completa
di taligruppi,
contenutanegli
enunciati dei teoremi2.3, 3.8,
4.1 e4.2 ;
taligruppi
costitui-scono una sottoclasse
propria
della classe deigruppi iperciclici
incui la relazione di Dedekind è transitiva
([6]).
1. -
Elementi
di Dedekind-duali.Un elemento h di un
reticolo £
si dice elemento di Dedekind- dualein 2 (brevemente d-elemento)
se e solo se h è elemento di Dede- kind nel reticolo dualedi 2 ;
in formaesplicita,
dati comunquegli
elementi a, b di
~,
sono soddisfatte le relazioniseguenti : i)
da a > b segue = b Uii) da h >_ b
segue =(*) Indirizzo dell’A. : Seminario Matematico dell’Università, Padova.
Lavoro
eseguito
nell’ambito deiGruppi
di Ricerca Matematica delC.N.R.
(1) Un gruppo G si dice
iperciclico
se e solo seogni immagine
omo-morfa non identica di G
possiede
unsottogruppo
normale ciclico nonidentico.
OSSERVAZIONE 1. Da
i), ii)
si deduce immediatamente che h èd-elemento in £
se perogni k h
risulta k di Dedekindin £.
OSSERVAZIONE
2. 2
è un reticolo modulare se e solo seogni
elemento
di £
èa-elemento.
Ci saranno utili le
seguenti proprietà
deid-elementi
di unreticolo,
ottenute dualizzando
proprietà analoghe
relative ad elementi di Dedekind in un reticolo([10],
pp.74-76,
e[5], paragrafo 1).
1.1. Sia h un elemento del reticolo
C.
i) h
èa-elemento in £
se e solo se perogni k E ~ l’applica-
zione U k realizza un isomorfismo tra
gli
intervalli[h/h f1 k]
e
[h
Uk/k] ;
il suo inverso è dato da 99h : x -i--~ xii)
se h e k sonod-elementi,
allora h èd-elemento.
iii)
se h èi-elemento in £
e se k h èd-elemento
nel reticolo[h]
=x
allora k èd-elemento in ~ .
iv)
se h è d-elementoin £
e k E52,
allorah n k
è d-elemento in[k].
v)
se h èd-elemento in £
e ke C ?
allora h U k èà-elemento
nel reticolo
[ ~/k] - ~ x E ~ ~ x > k ~.
Daremo ora alcune
proprietà
deia-elementi
in un~-reticolo,
ossiaun
reticolo £
aventein §j
la relazione di Dedekind transitiva : seh è
d-elemento in £
e k èi-elemento
in[£/h],
allora k èd-elemento in £.
1.2. PROPOSIZIONE. In un
D-reticolo £
l’insieme dei3-elementi
costituisce un sottoreticolo.
DIMOSTRAZIONE. Siano
h , k d-elementi
in52.
Allora h U k èà-ele-
mento in
(1.1 v)); poichè 52
è unD-reticolo,
èdunque
h U kd-elemento,
come purehn k
per 1.1ii).
1.3.
PROPOSIZIONE. In unÒ-reticolo algebrico (2) ~’,,
una unionequalsiasi
did-elementi,
è un d-elemento.(2)
Diremoalgebrico
un reticolo che siacompleto,
e in cuiogni
ele-mento sia unione di elementi
compatti (per
una definizione di elementocompatto
cfr.[2],
p. 186). Ricordiamo che, se G è un gruppo,~(G)
èalgebrico.
DIMOSTRAZIONE. Sia una
famiglia
did-elementi,
sia k un ele-mento
qualunque di £ ,
eponiamo
Usiamo la condizionei)
di 1.1. risulta
(x
Uk) ~ h > x ; viceversa,
se y è unelemento
compatto
contenuto in(x
Uk)
f1h, allora y ( f1
Uk,
ove#eF
.F è un insieme finito e
x~ ~
è unafamiglia
di elementicompatti
lacui unione è x . Sia ora .F" un insieme finito tale che h = U
h« _>
y ,aEF’
= U
Ora,
tenuto conto di1.2,
9risulta y (x
Uk)
=~iEF
- x
Uh) ~
x , e in conclusione(x U k)
f1 h x .L’applicazione k]
-[h
Uk/k]
èpertanto iniettiva,
e la sua inversa sinistra è datada 92h ;
si dimostraanalogamente
che è suriettiva.1.4. PROPOSIZIONE. Il
prodotto
cartesiano di unafamiglia
di.D-reticoli
è unD-reticolo.
DIMOSTRAZIONE. Verifica immediata.
1.5. PROPOSIZIONE.
ÌiÙia £
un reticoloalgebrico,
esia
g« lafamiglia degli
elementicompatti di £ .
Dato un elemento hdi £ ,
ysia {hB}BEJ
lafamiglia degli
elementicompatti
contenuti in h . Al- lora h è und-elemento
in£
se e solo se perogni
insieme finito-l9 E I ,
ed yposto g - U g« , h = U hp, s = h (1 g , l’appli-
aEF
cazione qhUs risulta isomorfismo fra i reticoli e
[h U sls].
DIMOSTRAZIONE. La necessità si prova osservando che la
una restrizione dell’isomorfismo 99h :
[h
Ug lg]
-[h js].
Per la suffi-cienza,
usiamo1.1 ) ;
sia k unqualunque
elementodi £ ,
y e sia Allora(x U k) viceversa, se y ~
è un elemento
compatto, sia y (
U U( U g«)
com-yEF «EF
patti, g« k compatti, e
sia h =x- = U "y
J allorafJEF’ yeF"
per
ipotesi y (x Ug)
(1(h
Us)
U s x , e in conclusione(x
Uk)
= x .Analogamente
si prova la suriettività della mappa[h/h
nk]
-[k
Uhlk].
Si verifica
infine,
utilizzando 1.1 :1.6. PROPOSIZIONE. Se
£
è unD-reticolo
e se h èd-elemento
in£,
allora[h]
ed[ £/h]
sono entrambiD-reticoli.
2. -
~-gruppi ipercielici aperiodici.
2.1.
PROPOSIZIONE. Sia G un.D-gruppo
esia j
una serieascendente di
G ,
invariante e a fattori ciclici. Allora èd-elemento
in2(G»
perogni a y .
DIMOSTRAZIONE. Usiamo induzione
(transfinita)
su a ; sea =1, H~-
è un
sottogruppo
normale ciclico diG ,
e(Osservazione 1),
Se a =
j8 + 1 ,
alloraG/Hp (Osservazione 1),
edunque Hp+1
inquanto G
è.D-gruppo. Infine,
se a è un ordinale li-mite,
per 1.3.2.2. PROPOSIZIONE. Sia G un
D-gruppo aperiodico,
esia ~ H~
una serie ascendente di
G ,
invariante e a fattori ciclici. Se èabeliano,
per un alloraogni
elemento c di G induce suun automorfismo
potenza.
~DIMOSTRAZIONE. Usiamo induzione su ao ;
H1
è normalizzato da c , ed èciclico, quindi
l’affermazione è vera. Se ao è ordinalelimite,
c normalizzaogni sottogruppo
ciclico di.gao ,
equesto
provadi nuovo l’asserto. Sia
dunque
ao -~8 -+-1 ,
e sia =b ,
c normalizza
ogni sottogruppo
diH. (ipotesi iduttiva),
inoltreogni sottogruppo
di è d-elementoin G ,
essendo abeliano eH~+1 d G(2.1 ).
Se bn EH.
per un n >0 ,
si conclude facilmente avendosi c-1 bc =brh ,
per un h E edunque
e-’ bn c = b±n ==
(br h)n ,
per cui(br+1 h)n
=1 ,
edunque h
E b >. Se invece èaperiodico,
risulta c-l bc = con E1= + 1 , h
EDistinguiamo
due easi :a)
Cc> .si deduce c >
e
poichè ~ , ~ > ~ 6~
saràC b , h > = C b > ,
come si voleva.Sarà e-’ hc =
hE2,
edunque
sulta allora
8~
-1 ,
essendob > n h > = )1 )
e,se h ~ 1 ,
+ + ... +
= 0 , quindi
81 - - E2 , ed spari.
Esclu-diamo anzitutto il caso 82 = - 1 .
Infatti, posto s
= 2mt ,
con tdispari,
è(2m
+1)
tdispari,
edunque (h ~ 1) G2mt h
> n; d’altra
parte,
h
> , quindi
essendo c mt h >d G
risultary j > / > ],
mentre il fatto che(ct h)2m+’- = ct(~’~+~)
h dice che il secondo reticolo ha elementiperiodici
nonnulli,
una con-traddizione. Dovrà
quindi
essere 82 =1 ,
81 = - 1 .Allora
[ b , c > / h , c > ]
è un reticolofinito,
dato cho.[ b , c > / c > ]
è il reticolo di un gruppociclico ; pertanto
~ b ,
c > :h , c > ~ i
co(come
sipuò
vedere adesempio ragio-
nando modulo
h > ) ; [ h , c > / h , c2 > ]
halunghezza
1quindi
in conclusioneb , c > : h , c2 > ~ oo .
Ma allora ilgruppo
aperiodico b ,
c > è abelianoperchè h ,
c2 > è contenuto nel suo centro e un gruppo il cui centro ha indice finito ha il deri- vato di ordine finito([7].
Theorem4.12) ;
assurdo.Risulta c-i bc = b-1
cm, m ~ 0 ;
b = c-m bcm =dunque
è
pari.
Risulta inoltre(2 +1 dispari, dunque c(2+m)m
b > nC(2+m)m+1 b > ~ ~ 1 ~ ~
Cc~‘’+m)m b >
U b > = > , dacui,
essendoC ~(2+m)m b > .~ ~ G ,
^_J ~ C c ,
b > b>],
mentre si ha e(2+m)m-I-1b ~
edunque
a cb >corrisponde
un elemento ciclico finito in.£
b > , y una contraddizione. PertantoC b > d b , c > .
2.3. TEOREMA. Un gruppo
iperciclico aperiodico
G èD-gruppo
se e solo se è abeliano.
DIMOSTRAZIONE. Proviamo la necessità. Sia ~ una serie ascendente di
G ,
invariante e a fattoriciclici,
tale che UHa
= G .a:
Proviamo,
per induzione su a , y che è abeliano. Se a= 1,
y èciclico ;
se a è ordinalelimite,
èpossibile
trovare unsottogruppo
abelliano che
contenga
due elementigenerici
di.Ha .
Siadunque
a
= ~B +
1 e sia =H~ ,
c > . Per2.2,
c induce suHp
un auto-morfismo
potenza.
Se talepotenza
non è1, allora
c non induce suc2 , 9 Hp
> un automorfismopotenza,
mentrec2 , .g~
> è abe- liano normale : ciò è in contraddizione con 2.2.3. -
D-gruppi iperciclici periodici.
3.1. LEMMA. Un gruppo finito
supersolubile
G è unD-gruppo
se e solo se è modulare.
DIMOSTRAZIONE. Proviamo
anzitutto,
usando induzione sullaclasse di
nilpotenza,
che un p-gruppo finito P che siaD-gruppo
èmodulare.
P/Z(P)
è modulare peripotesi
induttiva(per
l’Osserva-zione 1 è
Z(P) _ d P) ;
allora per la~-proprietà
èZ(P),
x >per
ogni x E P ,
e daC x > ~ C Z(P) , x > d P
segueNe segue che
ogni sottogruppo
di P èd-elemento (1.2),
edunque
Pè modulare
(Osservazione 2).
Sia ora G un
D-gruppo supersolubile finito ; proviamo
che G èmodulare per induzione sull’ordine di G . Sia g > un
sottogruppo
normale di ordine
primo
p di G . AlloraG/
g > èÒ-gruppo, quindi
è
modulare,
da cui perogni C g , h > _ d G . La
conclusione si otterràprovando
che h >d C g , h > , nè è
restrittivo supporreI h i
=qn , q
un numeroprimo (1.2).
Se p = q , allora > èmodulare,
essendo un p-gruppo conproprietà D .
Sia orap # q ;
usia-mo induzione su n per provare che
C h > d C g , h > .
Se n = 1g , h > è un gruppo modulare avendo ordine pq . Se n >
1,
y per la~-proprietà
el’ipotesi
induttiva si avràd C g , hq >
C dg , h
> .Infine,
il reticolo[ C g , h > / C hq > ]
halunghezza
duee
dunque
èmodulare,
cos h > èa-elemento
in[
g , h> /
hq >],
da cui
C h > d C h , g > ,
y come si voleva.3.2. LEMMA. Sia G
un ~-gruppo iperciclico periodico ;
se N è ilsottogruppo
di Ggenerato dagli
elementi9 E G
tali cheC g >
y allora :i)
N è reticolarmente invariante inG, ii)
N èmodulare,
DIMOSTRAZIONE.
i)
è ovvia.iii) ogni
elemento x di è contenuto in unsottogruppo gl ,
... , gt > con> d G ;
ora ... , gt >è un
D-gruppo (1.2)
ed è finito essendo G localmente finito. Per 3.1 g1, ... , gt > èmodulare,
per cui x > dgl , ... ,
gt >d G ,
da cui x >
d G .
Tenuto conto di1.3,
laiii)
èdimostrata ; ii)
ne segue usando l’Osservazione 2.
3.3. PROPOSIZIONE. Un p-gruppo
ipercielico G con p #
2 è~-gruppo
se e solo se è modulare.DIMOSTRAZIONE. Dimostriamo la necessità. Il
sottogruppo
Ndi G
generato dagli elementi g
E G tali cheg > _ d G è
modulareper 3.2.
Supponiamo
perassurdo N #
G e consideriamo un elemento G tale che x , N> /N d G/N e ~
x , N = p .Sup-
poniamo
anzituttoI x i
= p . x normalizzaogni elemento y
diN,
avendosi
x , y > :y > i
= p ; essendopoi p # 2,
il gruppo x , y > è modulare([9]) ;
ne segue~>~~,~>, dunque
x >
_ q x , N >
e infine C x > ~ ~ x , N >(Osservazione 1).
Ma x >
d x , N > _ d G comporta C x > ~ d G ,
in contrad-dizione col fatto che Sia
ora I x I = pn ,
n >1 ; possiamo
usare induzione su n per dimostrare x > d x , N > , y nelle
ipotesi y > _ d G
perogni y E N.
Il caso n =1è risolto per
quanto
visto sopra. Consideriamo ilsottogruppo
di N
generato dagli
elementi di ordine p . N èmodulare,
yquindi
è abeliano
elementare,
inoltreS~1(N) ~ d G, pertanto
il gruppo è ancora unÒ-gruppo,
è tale cheogni
suo sotto-gruppo è
d-elemento, quindi
in sipuò applicare l’ipotesi
induttiva per concludere x , >
d
x , N> /S~1(N),
da cui per la
Ò-proprietà
x , >::;4
x , N > . Ma x >è normalizzato da
ogni
elemento z di essendoi
x , z > :x > ~ _ p , quindi
è ancheC x > _ d x , S~~(N) >
e infinex >
d G ,
come si voleva.La sufficienza è ovvia.
3.4. PROPOSIZIONE. Un
2-gruppo iperciclico
G non modulare èÒ-gruppo
se e solo se è un(q)-gruppo G
= c , A > , y con A2-gruppo
divisibile(non identico),
c-i a-l perogni
a E A(3).
DIMOSTRAZIONE. Necessità. Sia G un
2-gruppo iperciclico,
nonmodulare con
proprietà .D ;
consideriamo ilsottogruppo N
di G gene- ratodagli
elementi g E G tali cheg > _ d G . N è
modulare(3.2), quindi N ~ G .
Sia e un elemento di G taleche
2e
c , N
>G ; proviamo che,
se N haesponente finito,
allorac >
d G . Infatti,
se g > è und-elemento
di ordine2,
risulta(3) Per una descrizione dei
2-gruppi (risolubili)
conproprietà (q),
cfr.
[3].
Per gruppo divisibile si intende sempre gruppo abeliano divisibile.c > ~ 2 ;
ne segueCe,S~~-1(N)
>e
dunque Cc> dCc, ,~21(N)> dCc, ,522(N)> ~ ...
= c , N > ; per la
transitività,
e >d G .
Ma allora per defi- nizione di N sarebbe c EN ,
control’ipotesi.
Pertanto N non haesponente finito,
ed essendo modulare è abeliano.Possiamo
quindi
considerare ilquoziente C c , N > / C c > f1 N ,
che è ancora
D-gruppo (3.2) ;
persemplicità
discrittura, supponiamo
1 j, quindi I c I
-2. Essendo~c,~>:~>~=2
per
ogni g E N ,
e induce su N un automorfismopotenza
di or-dine 2.
Supponiamo
che siaN2 # N ,
e sia h EN , h
E N2. Essendoc , N >
IN2
un gruppo abelianoelementare,
risulta c , N2 > dda
f
seguedunque
per
ogni g E N ,
mentrelegi ]
- 2 e,per
igi I
>2 ,
risulta ~I
> 2 inquanto g-lh c-
E cg , ch >, assurdo. N è
dunque
divisibile.Abbiamo
ragionato
modulo e > nN ;
nel casogenerale,
pro-viamo che c induce su A un automorfismo
potenza,
ove N = A xB ,
ed A è il massimo
sottogruppo
divisibile di N.Infatti,
siac] i
= 2ne sia arbitrario.
Se a1
è tale chea = a2"
da =a(1 cm
(cm
EN)
segue c-1 ac = = ----a-1,
come si voleva.Proviamo infine che G =
A,
c > ; anzitutto èN ,
e > =-
C A ,
e > ,infatti,
se risultaN = A X b > .
Supponiamo
per assurdo che esista un d E G taleche ha indice 2 in e è un
D-gruppo (basta scegliere d , c , N > G).
Seè abeliano
elementare,
allorad , N >
edunque,
perquanto
visto sopra per il gruppo
c , N
> d induce su A un automorfismopotenza
non identico(se
fosseidentico,
sarebbe d> ~ d G) ;
maallora
cd ,
A > è un gruppoabeliano,
edunque
cd >d C cd , A > ~ C cd , N > d G,
per cui cdEN,
assurdo. Siadunque
d ,
c , N >/N
un gruppociclico ;
se si prova che d induce su Aun automorfismo
potenza,
allora siperviene
ad unassurdo,
inquanto
c = d2 h E
~(A).
A tale scopopossiamo ragionare
modulo d > nN, quindi
supporrei di
- 4 . Alloraogni
elemento di induce sud > l’identità
(diversamente
non darebbeluogo
a und-elemento).
Supponiamo
ora che d normalizziogni sottogruppo
ciclico di N di ordine2 s,
e sialai I
=2 s +1 ;
alloraad = aa1 ,
con2 s ;
maessendo e
_ ~ 1 j f
deve risultareC a , a1 > = C a > ,
inquanto
è
d-elemento ; quindi
normalizza C a >, come si voleva. Risultadunque A ,
c > =G , OG(A)
=A ,
C2 > = N ha indice 2 inG , ogni sottogruppo
di N èa-elemento,
e qunque èquasi
normale in G(è
immediato verificare che in un p-gruppo finito una-elemento
è
quasi normale),
ma allora G è un(q)-gruppo ([3],
TeoremaC2,
suf-ficienza ).
Sufficienza. Consideriamo nel
(q)-gruppo
G =A ,
c > und-elemento H,
e in[GIH]
und-elemento
K. Essendo0,(A) = A ,
C2 >normale in
G,
eabeliano, ogni
suosottogruppo
risultaquasi
normalein
G,
edunque d-elemento (Osservazione 1).
Non èpertanto
restrit-tivo assumere c E .K . Se anche ~1
contiene c,
allora A .~ =G ;
infatti
supponiamo
escegliamo
a1 E A tale che a =a2" , i
2r >lel
;allora
[
c> /
ca1 > nH] ~ [
c , a1> / > ],
ma ilprimo
reticolo ha
lunghezza
1 essendo cal > n H = c2 > , una con- traddizione.Supponiamo
orac w g, dunque
H Anche inquesto
caso,vogliamo
provare che .K >_A,
ossia g = G . A tale scoponon è restrittivo
suppore I c i = 2,
infatti c2 EK,
d’altraparte
mo-dulo C2 > H è ancora
d-elemento
e .K èd-elemento
in[G/H].
Supponiamo
il reticolo[ C
c > UHIH],
che halunghezza
1 essendoquasinormale,
deve essere isomorfo a[ c , a > U g] ; quest’ultimo reticolo,
per laquasinor-
malità di
H ,
y è isomorfo a( C c , ac > / C ca > U (C c , ac > f1 H)] ;
poichè
H(2,(A)
risultac~>f1~=~>nj~y
edunque,
avendo ca > ordine
2,
con una sceltaopportuna
di a siperviene
a una contraddizione. Il teorema è
quindi
dimostrato.3.5. LEMMA. Un
~-gruppo iperciclico periodico
G che siaprivo
di
sottogruppi
divisibili è modulare.DIMOSTRAZIONE. Consideriamo il
sottogruppo N
di G definito daN = C g E G/ C g > _ d G > . Supponiamo
perassurdo N #
Ge
scegliamo
unp-elemento
x E G tale che e~ C x , N > /N ~ i
= p . Proviamo che risulta C x >_ d G ,
una con-traddizione. Il
gruppo N ,
y essendo modulare(3.2)
erisolubile,
saràprodotto
diretto diP*-gruppi generalizzati
ditipo
A g > , con A abelianoelementare,
digruppi primari
diesponente
finito e digruppi primari
diesponente infinito, quindi
abeliani([9]).
Talisottogruppi
sono caratteristici in
N,
edunque
normaliin G ;
consideriamo untale
sottogruppo
L di N taleche, eventualmente, xP =A
1 appar-tenga
adL ;
x > .L è unD-gruppo,
essendo isomorfo alquoziente
di x , N > su un
d-elemento (il complemento
di L inN).
Se L èdel
tipo
AC g > ,
risulta x >_ d x , A > _ d C x > (A
g> ),
in
quanto
si posono formarequozienti finiti,
che sonoD-gruppi
edunque
modulari(3.1).
Se .L è q-gruppo, L x > risulta modulare in virtù di 3.3 e 3.4. Risultadunque,
detto.L~
ilcomplemento
di L inN, x , N > /L1 ( _
x , .L > U x , .L> ) ; quindi
x ,LI
> è unÒ-gruppo
e x > nL1 = ~ 1 ~ .
Possiamo con-siderare ora i
D-gruppi
x >.L2 ,
9 oveL2
èP*-gruppo
o gruppopri-
mario
modulare ;
se.L2
è come sopra si conclude chex >
.L2
èmodulare ;
se.L2 = Q
è q-gruppo diesponente
finito siha
Cx> d Cx> S~1(Q)_d x> S~2(Q)_d..._d x> Q,
I dacui C x >
d Q
x > ,e dunque x > Q è modulare ;
seQ = L2
ha
esponente infinito,
allora x induce l’identitàsu Q poichè
eviden-temente C x ,
Q
>lqqg
èabeliano,
non appena n > 1 . D’altraparte,
x centralizza
ogni
gruppo.L2 ,
eccetto alpiù
uno, infatti x >(~2
XL2)
deve risultare modulare non appena haesponente
finito.Il reticolo di x ,
L~
> si scomponepertanto
nelprodotto
direttodi due
reticoli,
uno deiquali
contiene x > comed-elemento.
Sipuò
concludere che x > d G .Facciamo a
questo punto
un’osservazione che ci sarà utilepiù
volte nel
seguito :
sia N unsottogruppo
normale del gruppoperio-
dico
iperciclico
G. Se N èmodulare,
sipuò parlare
del massimosottogruppo
divisibile diN,
diciamoloN1 . Allora,
seG/N
èprivo
disottogruppi divisibili,
anche ne èprivo. Infatti,
se è divi-sibile,
lo è anche per cui A_ N ;
ora A è abelianoperchè
i suoisottogruppi
diSylow
non hannoesponente finito,
edunque
A è divi-sibile =
xn y - xn zn
=(xz)n , y
EN1).
3.6.
LEMMA. Sia G unD-gruppo iperciclico periodico.
Posto N = - g EG/ g > d G > , G/N
risultamodulare,
inoltreogni
ele-mento non identico di
G/N
induce un automorfismopotenza
non identico sul massimosottogruppo
divisibile di N .DIMOSTRAZIONE. Diciamo
N~
il massimosottogruppo
divisi-bile di N .
Sia inoltre M il
sottogruppo
diG/N generato
daii-sottogruppi
cicli ci. Proviamo che infatti se x E M ed
Diversamente,
si avrebbe x >~ x , N1 >
d x , N > d G (3.5
e osservazionesuccessiva),
edunque
C x >_ à G ,
9 ma allora x E N . Osserviamo inoltre cheogni
elemento di induce suN~
un automorfismopotenza.
Sia infatti x E M-Ne
lxl=p4. Se y E N1
e nonpuò
essereC y > X ~ c y > ,
altrimenti il gruppoC y > " U
y > avrebbe ordine assurdo essendo contenuto nelq-sottogruppo
diSylow
di
N1.
Se p = q , consideriamo inN1
ilsottogruppo Cy complemento
del
q-sottogruppo
diSylow ;
risultax , N1
>d G (3.5)
edunque
x ,
N~
>/C
unD-gruppo primario.
In virtù di3.3, 3.4, x
induceun automorfismo
potenza
su In conclusione.1V1/N
è isomorfoa un
sottogruppo
diAutP(N1), quindi
nonpuò
avere un sotto-gruppo
divisibile,
edunque
M deve coincidere con G(3.5) ; questo
prova entrambe le affermazioni.
3.7. PROPOSIZIONE. Sia G un gruppo
iperciclico periodico
nonmodulare,
con2(G) indecomponibile.
G è unD-gruppo
se e solo sesoddisfa alle
seguenti
condizioni : Gpossiede
unsottogruppo
divisi-bile
B,
B èprivo
di2-elementi,
B è di Hall inG, ogni sottogruppo
diB è normale in G
(ma (2(B) G),
e perG/B
si verifica uno deiseguenti
tre casi :i) G/B
è ciclico di ordinepn,
oppure ;ii) GIB
è2-gruppo (iperciclico)
non modulare conproprietà D,
appure ;
iii) G/B
= x >EIB
è unP*-gruppo (generalizzato),
con- qm,
e, perogni
b E B di ordine rspotenza
di unprimo r,
risulta x-1 bx =bmg.
conMq *
1 mod. r.(4).
DIMOSTRAZIONE. Dato il
gruppo G
comenell’enunciato,
dimo-striamo la
necessità ;
sia N = g E G ~i
g >d G
> , y siaN~
ilmassimo
sottogruppo
divisibile diN,
e sia B ilsottogruppo
diN1 generato dagli
elementi di ordinedispari.
Verifichiamo che il sotto-gruppo B
soddisfa le condizioni enunciate.Dalla definizione di B segue che esso è
divisibile ;
per dimostrare che è di Hall in G vediamo anzitutto che :(1)
se p Eco(G/N)
ep # 2 , allora p w a~(11T1).
Ricordiamo
che,
in conseguenza di3.6,
èN1 ~ ~
eogni
elementodi G induce su
N1
un automorfismopotenza. Ora, supponiamo
per (4) Poichè x induce su B un automorfismopotenza,
perogni
interopositivo
s esiste un intero ms tale che 0 ms rs, m. = mod. rs-1 e perogni
elemento di B di ordine ps, è x--1 bx = bms([8], 4.1.1).
assurdo che un
sottogruppo (divisibile)
diN~
sia p-gruppo ; sia P ilp-Sylowgruppo
di N e sia tale cheixl i = pn
e~ C x , 1V’ i
= p ; risulta P C x > un p-gruppoabeliano,
infattiè
Ò-gruppo,
essendo isomorfo alquoziente
di x > N sulcomple-
mento di P in
N,
ep #
2.Sia Q
unq-Sylowgruppo
di N tale che xnon centralizzi
Q
nN~ (un
taleQ
esiste per3.6 ) ;
essendo r >(Q
XP)
unD-gruppo,
risultaQ , x
> dQ , P , x
> . Non è restrittivo suppore x > n P= { 1},
essendo unD-gruppo
anchex >
(Q
XjP)/
x > n 1’ . Se ora z E E ez ~ I
> , risulta~~>n9~>=jlj?
edunque
i e[
yx , zx> / > ]
sonoisomorfi,
perogni y E Q .
Maquesto
nonè vero, non appena l’altezza di y > supera
quella
di x > , infattii yx i
=i x i
, mentreyz-1
E zx > .Sia ora 2
~
p E se risultaanche p
E vediamoche
P,
ilp-Sylowgruppo
diN,
è contenuto inZ(G), quindi,
essendo Pdi Hall per
(1),
il reticolo di G èdecomponibile,
assurdo. Sia x unelemento di G che non centralizza
P,
e siaIxl i
=q" ; risulta q ~ p,
invirtù di
(1), perchè z w N
ep ~ 2 ;
inoltre x induce un automorfi-smo
potenza
suP,
infatti : P èabeliano, ogni
y > P èi-elemento,
per cui
abeliano e normale in C x , y > . Detto
P1
il massimosottogruppo
divisibile di
P ,
9 il~-gruppo
x > risulta modulare(3.5), quindi _ d C x , P > .
Non è restrittivo supporreIxl i
= q , yinfatti si
può ragionare
modulo~(P),
che èd-elemento
inx, P>.
x>
Se y
eP""’Pl’
risultaf1 C x > P~ - ~ ~~~,
edunque [ > /
J 1 ~ ~ ^_~
perogni z
EP1 ,
assurdoperchè
C xz , xy > contiene
zy-I
chepuò
avere ordine comunquegrande,
mentre
]
- q = ~ .Resta cos
provato
che B è di Hall in G. per 3.5 e per l’osser- vazioneseguente,
è modulare.Supponiamo
che in un fattorediretto sia un
P/-gruppo generalizzato
x > conE/Nl
p-gruppo abeliano
elementare, x ] - qn.
Proviamo che(3)
L~’Supponiamo
che un a EE, i ai ]
= p, non centralizzi unr-Sylow- gruppo
diN1 .
R non è un2-gruppo, perchè p >
2 e a induce su .R un automorfismopotenza ;
B è di Hall in G. Nelquoziente
sulcomplemento
di R inN1,
abbiamo un~-gruppo
x > Eove risulta C a >
E ,
per cui[ C a > / ~ 1 ~ ~ ^_~
Cx>], quindi
e infine a > 4a , x > .
C x > / C x > ],
perz se x
E ~ (.R),
allora x > U za > 3X,xa
edunque
anchea, assurdo
perchè
za > haordine p.
Sepoi
x non centralizzaR,
la contraddizione sta nel fatto che il gruppo z, a > C x > ha i
sottogruppi
diSylow ciclici,
mentre z non centralizza a e x non cen-tralizza nè z nè a . Pertanto E _
~(N~).
Supponiamo
ora che x non centralizzi unr-Sylowgruppo R di B ;
se x-x zx
= zm,
per z dimostriamo cheMq
1 mod. r.Infatti,
se ciò non
avviene,
non è restrittivo assumere( z ~ i
= r, edunque
{xz)q
=xq ;
ma, essendo x , R >d-elemento
in x , E > , y allora[ > ] ~ > ],
il che è assurdoperchè
in xz , xa > c’è un
sottogruppo
in cui > ha indice p, e uno in cui ha indice r .Vediamo ora che
(4)
un p-gruppo che sia fattore diretto in è ciclico.Nel
caso p = 2
eP/B D-gruppo
nonmodulare,
l’affermazione segue da 3.4.Supponiamo dunque p ~ 2,
oppure p = 2 eP/B
modulare. Inogni
casoP/B
è fattore diretto in Se fosse B0 (B),
il reticolodi G sarebbe
decomponibile, quindi
esiste un k E P che non centra- lizza unr-Sylowgruppo R
dii
=p" . Ragioniamo
nelquoziente
di G sul
complemento
di R inB,
esupponiamo
che kP centralizzi 1~ . Orasupponiamo
per assurdo dipoter scegliere
un elemento g taleche
igi ]
= p e Poichèk,R>
èá-ele-
mento, è ~Ck>/~ 1 ~~ ^_~ [ Cg, k>/Cg>], quindi
e g normalizza k > . Allora
possiamo ragionare
modulo kP > , che èd-elemento.
Ora gcentralizza k ;
essendo> /
~ 1 ~ ~ ^_~ [ xk , g > / C g > ], g
deve centralizzare x perogni
e infine
I C xk > /~ 1 ~ ] ^_~ [ xk , gk > / C gk > ],
mentreC xk , gk
>contiene
gx-1
che ha ordinep I x j,
assurdo. Rimane da escludere lapossibilità
cheP/B
sia il gruppo deiquaternioni
di ordine 8. Sianoa 9 b generatori
diP/B, con- j~j i
=i b i
= 4. Si possonoscegliere a , b
in modo ehe a2
= b2 ;
infatti se b2 = a2 z , per z EB ,
bastaprendere
per a un
opportuno generatore
di unsottogruppo
diSylow
diAllora,
essendorisulta C a , b > ~
P/B .
Sia R unSylowgruppo
di B che non è nelcentro di
P ; poichè
il gruppodegli
automorfismipotenza
di I~ èabeliano, a2
deve centralizzareI~ , dunque
induce su R l’inversione.Da
[ az > / a2 > ]
2~segue che ~
Caz,b> ~ =8,
ossia b induce su az
1’inversione,
ma allora bcentralizza z ;
sosti-tuendo b con
acb,
siperviene
ad un assurdo.Vediamo ora che nel gruppo
G/B
c’è un solo fattore diretto. Innan-zitutto, poichè
èmodulare,
equindi prodotto
digruppi coprimi modulari,
alloraG/B
èprodotto
digruppi coprimi
modulari e diun
2-gruppo,
che èD-gruppo
non modulare oppure, come si èvisto,
è ciclico. Infatti non
può presentarsi
il caso di unP*-gruppo
x >con
Ixl 211,
se il2-sottogruppo
T diN1
è non banale. Altri-menti x,
dovendo centralizzaregli
elementi di ordine 2 inT,
devecentralizzare T per la condizione vista in
(3).
Maallora, ragionando
modulo il
complemento
di T inN~, ogni 2-sottogruppo
èi-elemento,
essendo contenuto in x , T > che è
abeliano, ogni p-sottogruppo
è
d-elemento perchè
E _C(N1), quindi
il gruppo x , E > sarebbemodulare,
un assurdo.Ora,
sep # q
sono elementi diw(G/B),
rela-tivi a fattori
distinti,
alloraogni p-elemento k
centralizzaogni q-ele-
mento g .
Infatti,
sia p > q ; risultaB ,
k> eB , k >
n C g > =quindi [ C g , 1~ > /
C g >] -t- [ k > j ( 1 ) ],
il che im-plica i
eC g , k > ^_~ C g , 1~ > B jB,
abeliano.Allora,
sianoP/B
eQ/B
due fattori diretti diG/B ; P/B
eQ/B
pos-sono essere
gruppi primari
o-P*-gruppi ;
inogni
caso, perquanto
visto,
esiste unp-elemento k
E P che non centralizza B e tale checon .L _
~(B).
Ma se diciamorisulta B =
B,
XB2 ,
e ilsottogruppo S
di Ggenerato
da tutti ip-elementi
è un fattore diretto di Hall inG,
che non contieneq-ele-
menti : è di Hall in
quanto
contieneB2
e centralizza edogni q-ele-
mento centralizza
ogni p-elemento.
Allora£(G)
sarebbedecompo- nibile,
una contraddizione. Ancheiii)
risulta oracompletamente provata,
nel senso che x nonpuò
centralizzare alcunSylowgruppo
di
N~ ,
altrimenti(essendo
talesottogruppo
sarebbeun
sottogruppo
di Hall centrale. ed£(G)
sarebbedecomponibile,
contro
l’ipotesi.
Dimostriamo ora che la condizione è sufficiente. A tale scopo, consideriamo un
d-sottogruppo H
di G e unsottogruppo
K che siad-elemento in
[G/H] ;
il nostro scopo è provare .K~ G .
DiciamoN1
il
sottogruppo
divisibile di G taleche,
nel casoii), N1/B
sia il mas-simo