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Statua terzina di giovanetto con cane Dispersa

Collocazione nella Villa

La statua probabilmente inizialmente fu collocata in una delle due nicchie esterne della Fontana di Leda, laddove il progetto prevedeva le statue di Castore e Polluce. INVENTARIO 1572, [c. 379r]: Sotto la scala del palazzo. […]Una statua nuda di marmo (?) AUDEBERT 1576, p. 172: Et hors ladicte fontaine(Fontana di Leda),de ce mesme costé ý un petit Adonis et son chien pres de luy (?).

Prima del 1611 andò a sostituire, insieme alla statua terzina di Venere e ad una statuetta di satiro, la statua di Cavaspino mandata a Ferrara nella stanza dell‟appartamento di Ippolito d‟Este della Galleria. DEL RE 1611, p. 13: Giovanetto riccio, che con una sferza minaccia ad un cagnolino peloso. Alta palmi cinque e doi quarti.

Durante il XVII secolo venne spostata insieme alla versione terzina della Venere pudica e alle due statue di satiri che suonano sulla balaustra della Loggia scoperta di accesso alla Sala del piano nobile. FONTANIERE 1725, pp. 66–67: Quattro statue antiche di marmo bianco alte palmi cinque per ciascheduna adornano la Balaustrata, che circonda questa Ringhiera […].L‟ultima statua appoggiata al muro à mano sinistra, è di un giovanetto riccio, che con una sferza minaccia di battere un piccolo cagnolino, che gli stà à piedi; STATUE ESISTENTI

1753: Loggia scoperta in detto Salone. Quattro statuette di Marmo rappresentanti tre Fauni et una Venere, a questa mancano le braccia, et è alta p.mi 4, ad uno dei fauni manca un braccio, gli altri sono rotti, ma vi sono li pezzi, l‟altezza loro è di p.mi 4 1/3 incirca opere moderne 140 (scudi) [nel margine sinistro aggiunta di altra mano: “Li due Fauni di faccia sono antichi mà in mal stato li considerano scudi 100 la Ven.e e l‟altro scudi 40”];STATO DELLE STATUE 1753: Nella Loggia scoperta Appresso la detta Sala Quattro statuette di

marmo rappresentanti trè Fauni ed una Venere 140(scudi).

192 30. Statua terzina di Venere pudica

Dispersa.

Collocazione nella Villa

Inizialmente non trovò collocazione all‟interno del Palazzo e rimase nella guardaroba.

INVENTARIO 1572, [c. 379v]: Nel discoperto sopra la guardaroba […]. Una Venere ignuda con un delfino a‟ piedi intiera, di marmo(?).

Per le sue dimensioni terzine trovò più facilmente collocazione nel Palazzo che all‟esterno e prima del 1611 venne collocata, insieme alla statua terzina di giovane con cane e ad una statuetta di satiro, nella stanza dell‟appartamento di Ippolito d‟Este detta Galleria al posto della statua di Cavaspino mandata a Ferrara. DEL RE 1611, p. 14: La seconda alta palmi quattro, e doi quarti di vna Venere con la mano destra dinanzi alle parti donnesche vergognose, et vn delfino a‟ piedi, et con la mano sinistra sù la sinistra mamella, et capelli raccolti, et alquanto pendenti.

Durante il XVII secolo venne spostata insieme alla statua del giovane con cane e alle due statue di satiri che suonano sulla balaustra della Loggia scoperta di accesso alla Sala del piano nobile. FONTANIERE 1725, pp. 66–67: Quattro statue antiche di marmo bianco alte palmi cinque per ciascheduna adornano la Balaustrata, che circonda questa Ringhiera. La prima à mano destra appoggiata al muro è una Venere giovinetta con la mano destra avanti le parti Donnesche, con la sinistra sulla mammella sinistra, con i capelli raccolti, e con un Delfino à piedi; STATUE ESISTENTI 1753: Loggia scoperta in detto Salone. Quattro statuette di Marmo rappresentanti tre Fauni et una Venere, a questa mancano le braccia, et è alta p.mi 4, ad uno dei fauni manca un braccio, gli altri sono rotti, ma vi sono li pezzi, l‟altezza loro è di p.mi 4 1/3 incirca opere moderne 140 (scudi) [nel margine sinistro aggiunta di altra mano: “Li due Fauni di faccia sono antichi mà in mal stato li considerano scudi 100 la Ven.e e l‟altro scudi 40”]; STATO DELLE STATUE 1753: Nella Loggia scoperta Appresso la detta Sala Quattro statuette di marmo rappresentanti trè Fauni ed una Venere 140(schudi).

193 31. Putto che mangia un graspo d’uva

Città del Vaticano Museo Pio Clementino Inv. 2508 (?)

Stato di conservazione

La parte superiore della testa del putto, dalla bocca in su, e buona parte del cigno sono di restauro.

Collocazione nella Villa

Inizialmente utilizzato nella Grotta di Venere. INVENTARIO 1572, [c. 378r]: Nella grotta di Venere. Una Venere di marmo ignuda con dui puttini che sedono nelle [...] di marmoro. In seguito furono utilizzati per decorare la recente Fontana dei Cigni. DEL RE 1611, p. 71: Et intorno sono due statue di marmo simili di due puttini, alti palmi due et vn quarto, vno da‟piedi, che sopra vn cigno mangia vn graspo d‟vua; et l‟altro che siede sopra vn cigno, e li stringe il collo per affogarlo.

In seguito fu aggiunto un terzo putto in piedi con un cigno507. VENTURINI 1691, tav. 26:

Fontana de cigni, con statva di ninfa che dorme nel piano del giardino”.

In occasione degli ultimi spostamenti di sculture all‟interno della Villa, quando la statua di Ione e di Bellona furono condotte all‟interno del Palazzo, i due putti furono collocati nelle nicchie laterali della Fontana di Leda. FONTANIERE 1725, p. 49: Né muri esteriori (della Fontana di Leda), á cui appoggiano le balaustrate si trovano due nicchie, nelle quali invece di due statue, che furono trasportate in Palazzo per levarle dall‟inclemenza dell‟aria, si vedono due piccole statue antiche di marmo bianco, rappresentanti due PUTTI lavorati per altro dá buon artefice; STATUE ESISTENTI 1753: Primo Ripiano del Giardino (Fontana di Leda) […]. Due putti di marmo moderni con braccia rotti, alti p.mi 2 1/3 e sotto di essi due piedistalli di marmo intagliati di egual maniera 30 (scudi); STATO DELLE STATUE 1753: Nel primo ripiano del Giardino (Fontana di Leda) […]. Due putti di marmo sopra piedistalli di marmo intagliati 30 (scudi).

507 Cfr. infra scheda n.

194 Descrizione

Un putto “sedente sopra un cigno che nuota nell‟acqua e sta mangiando un rampazzo d‟uva” (Giustificazioni 1790, 1170 [130]) fu venduto ai Musei nel 1790 dallo scultore Francesco Antonio Franzoni. La scultura raffigura un fanciullo intento ad affondare avidamente la bocca su di un grappolo d‟uva che stringe nelle mani, mentre siede su di un cigno parzialmente immerso nell‟acqua.

Il soggetto è noto da alcune repliche, ma solo quella del Museo Pio Clementino presenta il cigno. È attestabile quindi l‟esistenza di un modello riconducibile alla produzione della tarda età ellenistica, di cui la statuetta vticana sarebbe una eclettica variante con l‟aggiunta del cigno. La statuetta è documentata alla villa insieme alla compagna fino alla metà del Settecento, mentre non figura più nella documentazione relativa alle vendite del 1787 – 1788.

Nella documentazione non c‟è nessun riferimento alla sua vendita e non è stato quindi possibile ricostruire i passaggi che l‟avrebbero condotta nello studio dei fratelli Franzoni.

Bibliografia

Lippold III.2 (1956), p. 171, n. 27; Raeder 1983, p. 202, V34; Gaffiot, Lavagne1999 p. 249, n.

88 (P. Liverani); Spinola III (2004), p. 137, n. 27.

32. Putto che siede su un cigno