A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
G UIDO F UBINI
I fondamenti della geometria proiettivo-differenziale
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 4, n
o3 (1935), p. 219-224
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DELLA GEOMETRIA PROIETTIVO-DIFFERENZIALE (1)
di GUIDO FUBINI
(Torino).
Ringrazio
la Direzione della Scuola di avermi dato 1’ occasione di esporre leidee,
che hanno condotto alla modernageometria proiettivo-differenziale, proprio
in
queste
auleove
ancora si muove lospirito
del miogrande
Maestro Prof. LUIGIBIANCHI,
dove tanti e tantistudiosi,
e io traessi,
abbiamo appreso 1’ amore della ricercageometrica. Proprio
per opera delBIANCHI,
accanto allageometria
diffe-renziale euclidea ebbero
rigoglioso sviluppo
legeometrie
differenziali non euclidee.E in
questi campi
di ricerca si erano trovati molti teoremicomuni, perchè
sistudiavano
proprietà proiettive piuttosto
cheproprietà
metriche.Tanto per citare
qualche semplice esempio,
ricorderò la teoria delle asintotiche di unasuperficie, quelle
dellesviluppabili,
dei fuochi e deipiani
focali di una con-gruenza di rette e infine la teoria delle congruenze W
che,
per opera delBIANCHI,
fece
compiere
tantiprogressi
alla Geometria Differenziale.Ad altri
problemi
in apparenza digeometria metrica,
peresempio
alproblema
della deformazione infinitesima di una
superficie,
si riconosceva il carattereproiet- tivo,
senza che si riuscisse acapirne
1’ intimaragione.
Di altriproblemi (per esempio
diquello
della ricerca dellesuperficie
a curvatura nullanegli spazii ellittici)
non si era
capito
il carattereproiettivo.
WILCZYNSKI per
primo
ha studiato in modo sistematico lageometria proiettivo- differenziale,
ricorrendo a certi sistemi diequazioni
differenziali lineari illimitata- menteintegrabili;
e, perquanto
il suo metodoapplicato
peresempio
allesuperficie
si
complichi
in modo gravoso se non si assumono a coordinatecurvilinee u, v
i
parametri
delleasintotiche,
pureegli
ha ottenuto risultatifondamentali;
traquesti specialmente
feconda è stata lascoperta
delle direttrici(direttrici
della congruenzacomune ai due
complessi
lineari osculatori in unpunto A
di unasuperficie S
alle asintotiche di S uscenti da
A).
A un
punto
di vista molto diverso si riannodano le ricerche che riducono lo studio delleproprietà proiettive
di unasuperficie
aquello
di alcune forme diffe-(i) Riassunto di una conferenza tenuta il d 8 febbraio 1934 presso la R. Scuola Normale Superiore di Pisa.
Annali della Scuola Norm. S‘up. - Pisa. 15
220
renziali,
e che in altreparole vogliono
estendere allageometria proiettiva
i metodicreati da GAUSS per la
geometria
metrica.A tale fine si è cominciato col
rispondere
alladomanda,
se e inquale
modofosse
generalizzabile
la nozione disuperficie applicabili.
Se due
superficie S,
S’ sono metricamenteapplicabili,
tra i loropunti A,
A’intercede una
corrispondenza biunivoca ;
e lafigura
Fcomposta
di unpunto
Adi S e dei
punti
infinitamente vicini A + dA èuguale
allafigura
F’ formata daipunti omologhi A’, A’ ~ dA’:
ciò cheappunto
è espresso dallauguaglianza degli
elementi lineari di GAUSS. E 1’ asserzione che F ed F’ sono
uguali equivale
apostulare
l’esistenza di un movimento M cheporta
F in F’.Sorge spontanea
l’ideadi dire che le due
superficie
sonoproiettivamente applicabili
se, perogni coppia
di
punti omologhi A, A’,
esiste non un movimento ma unaproiettività
cheporta
lafigura F in
F’. Ma una tale definizione non èaccettabile, perchè
dallacorrispon-
denza biunivoca tra i
punti
diS,
S’ segue come immediata conseguenza 1’ esistenza di infiniteproiettività
cheportqno F
in F’. Per trovarequalcosa
diinteressante, bisogna
limitare ladefinizione,
tenendo conto anchedegli
infinitesimi di secondoordine,
e considerare lafigura 0
formata da un talepunto A,
daipunti
A + dAe
A + dA + 1 d2A
insieme allafigura omologa
0’. Si è trattato diprecisare
daun
punto
di vista sia analitico chegeometrico
taledefinizione;
e, senza neancheaccennare alle estensioni ad altri enti
geometrici (congruenze, complessi
disette, ipersuperficie ecc.),
mi accontenterò di enunciare ilprincipale
risultato a cui siè
giunti
per la teoria dellesuperficie. Supposto che 8, 8’
siano incorrispondenza biunivoca,
siscelgano
su esse coordinatecurvilinee u,
vomologhe,
tali cioè chepunti corrispondenti
dis ed 5" abbiamouguali
coordinatecurvilinee u,
v. Perl’applicabilità
metrica è condizione necessaria e sufficienteche S, S’
abbianouguale
elemento lineare di GAUSS
(radice quadrata
di una formaquadratica
differenziale indu, dv):
per1’ applicabilità proiettiva
vale un teoremaanalogo, purchè
all’ ele-mento lineare di GAUSS si sostituisca 1’ elemento lineare
proiettivo
che si rico-nosce essere il
quoziente
di due formeF3, F21’ una cubica,1’ altra quadratica
indu,
dv. Le due forme F sono naturalmente cos definite solo a meno di un fattore comune, funzione delle u, v.Questo
risultato è ottenuto escludendo il caso banale dellesuperficie sviluppabili (per
lequali F2
si ridurrebbe ad unquadrato perfetto,
e sarebbe anzi identicamente nulla se la
superficie
si riducesse a unpiano).
Negli
altricasi, gli
uniciimportanti,
si sonopoi
norrnate le formeF,
sosti-tuendo ad esse due forme p3, 992
(determinate completamente
dallasuperficie
consi-derata)
inguisa
che (P3: ~2 siaproprio uguale
aF3 : F2. Sorge spontanea
laquestione
diinterpretare geometricamente questo teorema ;
e delle tanteinterpre-
tazioni
geometriche
trovate per tale elemento lineare lapiù semplice
èquella
dovutaal TERRACINI che ha trovato una
semplicissima
relazione tra tale elemento linearee il
birapporto
deiquattro punti
in cui letangenti
asintotiche in duepunti A,
Bvicini sulla
superficie tagliano
la retta intersezione deicorrispondenti piani tangenti.
Anche per la
forma 992
si sono trovateeleganti
esemplici significati geometrici :
meno
semplici
sono leinterpretazioni geometriche
della forma f{J3. Ma ciò ha scarsaimportanza:
1’ essenziale è lo studio delrapporto
C’p3: f{J2.Molto
importante
è lo studio dei casi in cuiquesto rapporto
si annulla o diventainfinito,
cioè dei casi in cui~==0y
oppureCP3=:O. L’ equazione CP2 =-= O
definisce leasintotiche;
laCP3 = O
definiscedirezioni, già
trovate per altra via da CLEBSCHe da DARBOUX. Diamo un’ idea della via
seguita
da DARBOUX : nellageometria
me-trica le sfere che toccano una
superficie S
in un suopunto A tagliano
~5’lungo
una linea che in A ha un
punto doppio
atangenti t, t’ generalmente
distinte.Vi sono due sfere
(le
sfere dicurvatura)
per cui talepunto doppio
si riduce aun
cuspide,
e lerette t,
t’ coincidono. Le due direzioni di t= t’ relative aqueste
due sfere sono ledirezioni t,
z di curvatura. Non esisteperò
alcuna sfera la cui intersezione con S abbia unpunto doppio
in A e lerette t, -c
cometangenti
intale
punto.
Analogamente
noi considereremo lequadriche
che toccano S inA,
inguisa
tale che la loro intersezione con 8 sia una linea che in A ha un
punto triplo
con tre
tangenti t, t’,
t"(generalmente distinte).
Esistonoperò
dellequadriche
per cui
queste tangenti coincidono, (per
cuit= t’ = t").
Inquesto
caso taletangente
individuerà su S una direzione di DARBOUX
(sarebbe meglio
dire di CLEBSCH-DARBOUX).
Daogni punto generico
A dis escono tre direzioni di DARBOUX ed(in contrapposto
aquanto
avviene nel casometrico)
esistono CX)i 1quadriche Q (quadriche
diDarboux)
chetagliano
S in una linea che ha unpunto triplo
in
A,
e vi ha pertangenti
le direzioni di DARBOUX.Queste quadriche
formanoun
fascio,
cuiappartiene
ilpiano tangente
contato due volte. Lo Hessiano di CP3 èproporzionale a
p2: ciò che dà una relazione tratangenti
asintotiche e tan-genti
di DARBOUX. Le direzioniconiugate
aquelle
di DARBOUX sono state dalungo tempo scoperte
per tutt’ altra via da C. SEGRE.Se u, v
sono iparametri
delleasintotiche,
ad elemento lineareproiettivo
sipuò
assumere ilrapporto
(ove P,
y sono ivincoli ~1 , 22
di CHRISTOFFEL per 1’ elemento lineare di2
iGAUSS).
Se esso è identicamente
nullo,
e le linee di DARBOUX sonoindeterminate,
la
superficie
è unaquadrica.
Se invece è soltantoP=:0
oppurey=0,
lasuperficie
è
rigata.
Se ne deduce tostoche,
com’ eraprevedibile a priori,
lageometria
diffe-renziale
proiettiva
dellesuperficie rigate
ha caratteri dispeciale semplicità;
e noinon ce ne occuperemo
più
inquesto rapido sguardo. 0,
allora sipuò
porre222
provando
che tali forme sonocompletamente
determinate dallasuperficie (e
sipossono facilmente scrivere in coordinate curvilinee
qualsiasi).
Le linee di SEGREsono determinate dalla *
Ma si
può, volendo,
non definire in blocco lequadriche
diDARBOUX,
ma defi-nirne
qualcuna
in modo diretto. Cos peresempio
laquadrica
di LIE è laquadrica
che contiene le
tangenti
a tre asintotiche v= cost. tirate da unpunto A
e dai duepunti A’,
A" infinitamente vicini ad A sulla asintotica u=cost. uscente da A(e,
come ha
già provato
S.LIE,
talequadrica
non cambia se scambiamo 1’ ufficio delle asintotiche uscenti daA).
Altrequadriche
di DARBOUX si possono definirecon metodi
analoghi ; perciò ogni quadrica
di DARBOUX sipotrà
definireproietti-
vamente dando il
birapporto
che essa forma(nel
fascio di taliquadriche)
con trequadriche particolari
di DARBOUX definite direttamente(una
dellequali può
ancheessere il
piano tangente
in A contato duevolte).
Si
presenta spontaneo
un elementogeometrico
essenziale :ogni
retta ?’ uscenteda A ha come retta
polare rispetto
ad unaqualsiasi
dellequadriche
di DARBOUXrelative al
punto
A ùna medesimaretta e posta
nelpiano
a che tocca S nelpunto
A : due rettesiffatte,
una r uscente daposta
in a si dirannopolari (cos
peresempio
se ~’ è a curvatura metricacostante,
la rettapolare
dellasua normale metrica è all’ infinito e
viceversa).
Tutta lageometria
differenzialeacquista
un carattere disemplicità,
se, scelte in un modoqualunque
le coordinate omogenee x di unpunto
A diS,
siscelgono (come
si provapossibile)
le coordinateomogenee ~
di unpiano
atangente
ad 8 inguisa
tale che : La retta r interse- zione deipiani
(~, ,u, v
costantiarbitrarie)
la per retta
polare e
la rettacongiungente
ipunti (del piano ~x~
(Con
ecc. indico le derivateparziali di x, ~ ecc.).
Cos per
esempio
se delle coordinate omogenee x leprime
tre sono le solitecoordinate
cartesiane,
e laquarta
èuguale
ad1,
lecoordinate ~ corrispondenti
sono le coordinate di LELIEUVRE tanto utili nella
geometria
metrica.Come,
normandoopportunamente,
sipuò
passare dalle formeF2, IlJ
alleforme 993,
completamente
definite dallasuperficie,
cos da un sistemaqualsiasi
di coordinate
omogenee x, ~
sipuò
passare a coordinate omogeneenormali,
cioècompletamente
determinate dallasuperficie
S perogni
suopunto
A. Se ne deducela
possibilità
di definire una normaleproiettiva,
iraggi
di curvaturaproiettiva
e
perfino
digeneralizzare
il theoremaegregiu1n
di GAUSS.In modo
analogo
aquanto
avviene nellageometria
metrica per definire unasuperficie,
oltre all’ elemento lineare(alle
formeF2, F3
oppure gz, si deve dare un’altra formaquadrica;
si possono dareequazioni
differenziali del secondo ordinea cui soddisfano le x e
le ~,
i cui coefficienti sono determinati appena siano datele forme differenziali
citate;
e si possono estendere leequazioni
di GAUSS e diCODAZZI. Lo studio delle
coppie
disuperficie proiettivamente applicabili porta
adalcune classi di
superficie
che eranogià
state studiate per tutt’ altra via e chegodono
diproprietà
estremamente notevoli. A me basta ricordare che di tali classi disuperficie
fannoparte
tuttequelle superficie,
per cui il BIANCHI ha creato lasua teoria delle trasformazioni per congruenze W.
Queste
non solo si possono estendere a nuove classi disuperficie,
ma nel caso del BIANCHI ricevonocomple-
menti notevoli e
semplicissime
definizionigeometriche.
Nevoglio qui
ricordare una.Sia 8 una
superficie
peresempio applicabile
metricamente sopra unaquadrica.
Scelta ad arbitrio una retta r dello
spazio,
si consideri la congruenza delle rette t che toccano lasuperficie S
e siappoggiano
ad r. Deformiamo(proiettivamente) S
in modo che
ogni
suo elementosuperficiale
trascini con sè la retta tcorrispon-
dente.
Ogni
retta t daràorigine
ad una rettat’,
che genera una delle congruenze W delBIANCHI,
la cui seconda falda focale è una trasformata dellasuperficie
iniziale.Da
ogni punto
A di unasuperficie
Å9 esce unpiano (il piano canonico)
sucui
giacciono
le rettepiù importanti,
uscenti da A e dotate diqualche
notevoleproprietà geometrica :
oltre alla normaleproiettiva
e alla direttrice di WILCRYNSKI si sono trovate molte altre rettecanoniche,
che aquattro
aquattro
hanno di solitobirapporti puramente
numerici.Anche la teoria delle congruenze
W, spogliata
da tuttigli
elementi metricidelle trattazioni
abituali,
diventadi una
estremasemplicità
cosicchè non solo leproprietà proiettive,
ma anche leproprietà
metriche trovano trattazioni brevi esuggestive;
i nuovi fatti analiticiscoperti
hanno ricevutopoi
fecondeinterpreta-
zioni
geometriche.
È
cos costruito il fondamento di un nuovo edificiogeometrico : problemi
nuovisi affacciano in gran
copia (per
non dire d’ altro ricorderò soltanto la teoria dellegeodetiche proiettive
e dellepangeodetiche).
Problemi antichi ricevono nuovaluce,
si studiano in modo
più semplice.
Ricerchedisparate
si fondono ecollegano
inuna struttura
più semplice
e armonica.Tra le nuove classi di
superficie
ricorderòquelle
le cui asintoticheappartengono
a
complessi
lineari che pongono in nuova luce legià
citatesuperficie
a curvaturanulla
negli spazii ellittici,
ricorderò lesuperficie
di coincidenza(per
cui coincidonotutte le rette canoniche uscenti da un
punto),
ricorderò lesuperficie R (per
cui
7.) già
studiate da DEMOULIN e TZITZEICA e lesuperficie
di JONAS(per
cui
#u=yv),
ricorderò infine lesuperficie
isotermo-asintotiche(per
cuile uniche
superficie
che sono falde focali di una congruenza sulle cui falde sicorrispondono
non solo leasintotiche,
ma anche le linee di DARBOUX o diSEGRE.
Da una
superficie
si passa alladuale,
cambiando di segno l’elemento lineare(scambiando F3
oin - F3
adin - g~3),
cioè cambiando~8,
1 di segno. E teoremianaloghi valgono negli iperspazii.
224
E,
come nellageometria metrica,
cos anche nellageometria proiettiva
leipersu- perficie degli spazii
adn > 3
dimensioni sono, trannepochi
casi di nessuninteresse, proiettivamente
indeformabili. Molto interessanti ricerche aquesto riguardo
haeseguito
ilgiapponese KANITANI,
Professore a Port-Arthur.Interpretazioni geometriche svariate,
nuove forme differenziali sono dovute alBOMPIANI,
al TERRACINI ed a molti altriricercatori,
fra iquali primeggiano
CARTAN e
CECH (2).
E,
mentre a nuovi entigeometrici
siapplicano
i metodi dellageometria proiet- tiva,
aquesta geometria
si subordinano sia lageometria
affine che legeometrie
metriche euclidea e non euclidea. Ed accanto al nuovo edificio altri si costruiscono:
la
geometria
nel gruppo delle trasformazioni conformi che halegami
cos intimicon la
geometria proiettiva
dei sistemi di rette per nonparlare
di altregeometrie
meno
importanti. E,
tanto per dare unesempio,
lesuperficie
isoterme della geo- metria metrica non sono che lesuperficie
deformabili nel gruppo delle trasfor- mazioni conformi : Ilproblema analogo
della determinazione delle congruenze di retteproiettivamente
deformabili non è ancora invece risolutocompletamente,
nonostante le
poderose
ricerche che CARTAN ha dedicato aquesto argomento.
(2) Recentemente (marzo 1935) il Prof. BOMPIANI mi ha comunicato nuove interpretazioni
dell’ elemento lineare proiettivo di una superficie, assai notevoli per eleganza e semplicità.