R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
E DMONDO M ORGANTINI
Teoria dei nomogrammi a punti allineati ed a scale rettilinee, dal punto di vista delle corrispondenze plurilineari tra forme di prima specie
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 16 (1947), p. 3-72
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ED A SCALE RETTILINEE, DAL PUNTO DI VISTA
DELLE CORRISPONDENZE PLURILINEARI TRA
FORME DI PRIMA SPECIE (*) (**)
W; EDMONDO MORGANTINI(a Padova).
È
a tutti nota1’ importanza
che lanomografia
ha assuntonegli
ultimi decenni in tutti i rami della tecnica. Abachi e no-mogrammi
sono datenxpo
entrati nellapratica
e benpochi
sonocoloro che non abbiano avuto occasione di servirsi di essi. Par- ticolarmente familiari li ha resi ad es. il
largo
uso che se ne faper risolvere sistematicamente alcuni
problemi topografici
e ditiro delle
artiglierie.
Amplissima
ne è la letteratura(1),
a carattere essenzial-(*)
Questo lavoro fu iniziato dall’ A. durante il suo richiamo alle armi(1939-43),
quando
ebbe 1’ incarico dal Comandate del 20oRegg.to
Art. ·~ Piave », col. TIi3FRI0 TIBKRI di costruire un nomogramma a punti allineati per il ra-pido calcolo delle distanze. Fu poi redatto, in una forma che differiva da
questa solo per
qualche
ritocco formale, al ritorno Padova dopo 1’,SRette~ubre 1943.
(-~*)
Pervenuta in Redazione il 29 Ottobre 194~.(1)
Un’ amplia bibliografia
correda ad es. tanto l’ articolo di It,~c ~umerisclces », quanto il suo rifacimento a cura di M. D’
« Galcus rí5pettiv-amente nelle edizioni tedesca
(1902)
e fran-cese
(1909)
dellaEncyclopaedie
der mathematischenWissenschafton,
ler Bd.,2er Teil, F, pagg. 941-1076
(Tome 1,
4mo Vol., et 3m° fase., nella edizione francese, che inseguito
indicheremo brevemente con A). In essi un a~np~ocapitolo
(A, nn. 49-57) è dedicato allanomografia
ed in particolare al metododei
punti
allineati(A,
n.53).
Un’ esposizione più
recente, concisa ed interessante per le sue vedute ge- nerali èquella
di M.D’.OCAG.NE,
contenuta nel Fasc. IY dei Méinorial des Se.Fsqzcisac
de la(Paris,
Gauthier- VinlBrSl~4
mente
applicativo
inItalia,
ove si eccettuinopoche
opere scolastiche(2).
Classico in
argomento
il trattato del D’ OCAGN~già
citato~).
Tra i
nomogrammi
offronoparticolare
interesse per la loropraticità quelli
apunti allineati, specialmente
se a scale rettili-nee. Della loro teoria
qnesto
lavoro vuoi dare una rielaborazioneoriginale, ponendosi
dalpunto
di vistageometrico
della conside- razione dellecorrispondenze
che nascono tra isostegni
dellescale, qualora
sia fissato iltipo
del nomogramma.Che io
sappia
talepunto
di vista è nellaquestione
esse-zialmeute nuovo, ed
apporta
alla teoria una unità ed una conci- siol~e notevoli.Durante la trattazione sono esaminati anche altri concetti
già noti,
sottopunti
di vista che credooriginali
e convenienti.Cos
(nell’ i~~~roduzione)
si suppone ingenerale proiettivo
ilriferimento dei
sostegni
delle scale.Tale
ipotesi,
insieme alla considerazione dellacorrispondenza
trilineare
(3),
rendeparticolarmente semplice
edelegante
la tratta-1925), alla fine del
quale
vieneaggiornata
anchel’ ampia bibliografia
conte-nuta nel classico de
N omographie» (Paria, Gauthier- Villars,
1 er ed.1899,
2e ed. 1921). (che indicheremo inseguito
con E)il cap. III è dedicato ai nomogrammi a punti
allineati;
nel ·~ Traité .... ~ i cap. III e VI.(2)
Notissimo ad es. il libro di G. Prsci « Cennz dinomografia »
(2& ed.Livorno
1901).
Nel grosso volume di G. C~SSINIS ~ Calcolz numerici
gra fici
e r~zeecanici ~Tip.
Ed.Mariotti-Pacini, 1928)
il cap. IV è dedicato ai metodigrafici
di calcolo (pagg. 63-134). Di questo la sez.
D) parla
dei nomogrammi a punti allineati, limitandosi - come dice ~ Autore(pag.
98) - « a tr~ ttare alcuni casiparticolari semplici,
che hannoimportanza
nelleapplicazioni ».
Una breve
esposizione degli
elementi della·~ Nomografia »,
si trova anchein una conferenza di 0.
CHISINI, pubblicata
nel vol. VI(1932)
dei Rendiconti del Seminario Matematico e Fisico di Milano.Recentemente pei
tipi
della R. Accademia Navale di Livorno è apparso il volume di A. ÅGOSTINI(Livorno,
1942) che contiene ancheun breve elenco dei
migliori
trattati recenti sul~ argomento.(3) Un ampio cenno
bibliografico
ed una esposizione elementare della teo- ria dellecorrispondenze
trilineari per le forme di primaspecie
sono contenutinella
monografia
di E. I1IORG~rTI~ I ~c Teoria dellecorri.spondenxe
trilinearizione della teoria dei
nomogrammi
apunti
allineati con tre scalerettilinee
(cap. I), permettendo
di ritrovare naturalmente e per altra via i risultatigià conseguiti
dal Ad es. la no-zione di
punti
critici(4)
si identifica conquella
dipunti singolari
della
trilinearità;
si ritrova iltipo più generale
diequazione
suscettibile di tale
interpretazione noinografica,
ecc.Nel
capitolo
II si confronta la nozione di abaco a curveconcorrenti con
quella
di nomogramma apunti allineati,
sta-bilendone i
legami
eprecisando
lageneralità
chepertinge
alsecondo concetto. Si definisce la nuzione
più geue~~a1 e
di i nomo-gramma a
punti dipendenti
e siprecisa
la nozione diequiva-
lenza di fronte a certi
gruppi
di trasformazioni(dei sostegni
edel
piano
delnomogramma)
chegeneralizzano
inparticolare
1’ a-namorfosi rettilinea di i L. e
quella
di J. 131ASSAU(5 ¡.
Si passa
quindi
a trattare nelcapitolo
III deinomc>grammi
a scale rettilinee ed a
punti
allineati perquattro
opiù variabili,
introducendo la nozione di
prodotto
diprima specie
di due trili-nearità con due
sostegni
in comune.Nel
capitolo
IV la considerazione delprodotto
di secondaspecie
di due trilinearità serve diguida
per la costruzione dei varitipi
dinomogrammi
aquattro
scalerettilinee, doppio
alli-neamento a cerniera rettilinea.
tra fórine di iii Rendiconti d,,,1 Sø~n. ~Iatè :nat~co della R. l Il~- versità di Padova
(Padova Cedan~,
1938), che indicheremo in seguito con T.Dòpo
lapubblicazione
di T sono venuto a conoscenza _- per avern1ene 1’Autoregentilmente
inviata una copia - di una nota di A.Abbildung
dei- biniiren Tràlznearform » ~.Jahresbericht d. DeutSCher1 ~rathe~n.Vereinigung,
XXXII(1922),
p.234).
In essaEgli
fa vedere, ~spirandosi ailavori di C. SEGRR citati nella successivi nota
(~’~,
come lo studio della cor-rispondenza equivalga a
quello
della configurazione~luadrica
r~~f~ta-fa,-;cio di piani dellospazio
ordinario.Colgo
l’ occasione per ricordare che della teoria della corrispondenza tri- liJ1earc recentemente si è anche occupato E. A. ,Y F. iSS, morto il ~~ - 2 - 4‘~durante la 2a guerra mondiale. L’elenco completo dei suoi lavori si trov a
alla tine dell’ articolo cO~nrne~norativo di I~, STRUB~iXKER in Deiitsche
matik, Anno 70
(1943),
p. 254-298.(4)
Confronta E, pag. 29.Confr. A, pagg. 367 - 3 î 2 ; h:, pa g . 16.
6
Per assegnare
il , tipo più generale
diequazione
inquattro variabili
d’ordinenomografico quattro
suscettibile di tale inter-pretazione nomo~’rafica,
sipremette
nelcapitolo
V un cenno sullaclassificazione
proiettiva
dellecorrispondenze quadrilineari
traforine di
prima specie,
tratta inparte
da un noto lavorodi _
C.
( s)
C. SEGRE:eurrispondenn.e quadrili~aeari
tra dispecie
e su alcune loro-appresentaxioni spaziali »
in Annali diMatematica,
(3) XXIX (1920), pagg. 105 -140. Cfr. anche C. Un
principio di
riduzioite studio delle
eorrispondenxe algebriche »
in Rend. Accad.Lincei, (5)
XXYIII2(1919),
pagg. 308-312: In questo lavoro l’ autore enuncia le ideegenerali
che poi nell’ altroapplica
al casoparticolare
dellequadrili-
nearità tra forme di
prima specie.
Scale funzionali - Nomogrammi
ecorrispondenze.
1. -
Prem.essa.
’La nozione
generale
di i scala funzionale(1)
si basa sulla rap-l’res~H~tazione geometrica
di i una variabile realedipendente
o nosui
punti
’di una curvapiana.
Infatti essadipende
dallapossibi-
lità di istituire una
corrispondenza
biunivoca e continua tra inumeri z~ di un intervallo A del campo reale ed un arco di curva (;. ~om’r noto tale
possibilità
esiste sempre, appena C sia una lineasemplice
edaperta
di i2. - Scale funzionali rettilinee : scelta del
riferimento.
A
reale,
C unaretta, ehiusa,
nel sensodella
geometria proiettiva (2).
Basta introdurre sulla retta un si- stema di ascisse opiù
ingenerale
un sistema di coordinateproiet-
tive x.
.
Ogni
altro riferimento ?/ biunivoco senza eccezioni e Col1t1I111U deipunti
di C ai numeri di A genera,qualora
siassocîno punti
’
aventi la stessa
coordinata,
unacorrispondenza 1t
biuuivoca senzaeccezioni e continua della retta in se
(un legame
funzionale.IJ = 1
(x) qualora
si associno le eoordinate x ed y di un mede- siamopunto,
iove 1 è univoca e continua ed il suo dominiv -4 coincide col suocodo~~~~nio). Quindi
appena 1 sia suscettibile dirappresentazione analitica,
7c è unaproiettività (1
è una funzionelineare
fratta) .
"~."} ) Cfr. A, n. 42, pag. 325;
E,
pag. 2.(-)
Specialmente
nel caso deinomogrammi
a punti allineati, dovendosi costruire i puntiincogniti
mediante una catena diproiezioni
e seLioni, ~ op- yortnuo considerare i sostegni delle si~ale dal punto di vista della geometriaproietti va.
8
Dunque
il nuovo riferimento è ancora un sistema di coor-dinate
proiettive.
Scelti i
punti
fondamentali ed ilpunto
unità sipuò
costruire liuearmenteogni punto
razionale(8), quindi
inpratica (cioè
col1’ approssimazione
che consente ildisegno) ogni punto
reale,3. - Nella
pratica,
data unaretta,
si presuppone sempre datosu di essa un sistema di
ascisse x,
a meno del versopositiva
edella scelta dell’
origine,
inquanto
si conviene ad es. di 111isurare lelunghez~e
in milli~uetri. Apartire
da talesistema,
per costruireun
qualunque
sistema di coordinateproiettive
?1 sipuò
pro- cedere :a)
per viagrafica,
medianteproiezione
da un centro oppon- tuno del sistema di ascisse di una rettaausiliaria;
b)
per vianumerica,
avendopreventivamente
costruita Lillatabella del1~ funzione lineare fratta // = l
(x).
In un caso e nell’altro si
può
sempre fare in ~~~udo che uticerto
segmento corrisponda
ad mn dato intervallo del campu reale(più precisamente
che trepunti
dati abbiano coordinateassegnate).
D’ora in
poi
supporremo sempre che suisostegni
delle scale rettilinee chesi
considerano siaprefissato
un sistema di coordi- nateproiettive.
Se del casopreciseremo
ipunti
fondamentali del riferiniento ed ipunti unità,
oppure assegneremo le coordinate di trepunti.
.
4. - Definizione.
Dopo
di ciòpossiamo precisare
che cosa intendiamo per scala funzionale rettilioea :Sia data una funzione reale !1 =
1*(x),
definita in ull certointervallo del campo reale I =
(a H b) (più
in ’~enerale
in iinaggregato semplicemeute infinito . Supponiamo
che in tale in- tervallo essa sia univoca assieme alla suainversa,
sebbene inmolti casi sia
sufficiente supporle
tali dapoterne
considerare se-paratainente
i vari rami univoci nell’ intervallo dato.(3)
Cfr. ad es. A. CO~iESSATTI, Le:ioni di~eo~rtetri~t
etive, (Parlova,
Cedam1931)
p. 11. pagr. 10il-104.. Su di una retta
(sostegno della scala)
sia fissato un sistell1ádi coordinate
proiettive
y. Associaimo adogni punto
y il valore.x di I tale che sia
f (x)
= y nel ramo che si è preso in esame della fauzionef.
~lettiamo ciò in evidenzagraficaniente
scrivendca fianco dei
punti corrispondenti
adopportuni (4)
valori di :1’ la loro«quota»
x. Cosprocedendo (5)
per ~ intero intervallo i considerato si viene a costruire la scalaficrt~io~aale
rettilinea della funzione 2~= f (x),
relativa al sistema di coordinateproiettive
considerato.
5. -
Esempi.
Casi
particolari
ltissirni sono iseguenti,
in cui il sistema di riferimento un sistema di ascisse:~c)
Laf (x)
è lineare ed intera !1 == ax--;--- h;
si ottiene lao nzetriec~.
t~ )
La Lax) ~~ f (
~~ lineare fratta 1 i ii ea re fratta v t -201320132013,;
si ottiene SI o ~ene la scaloe)
IJa fti zioi e è si ottiene la6. -
Sca.le funzionali curvilinee asostegno
razionale.Sia 1’ i ntero campo reale e () una curva razionale
(6),
datamediante le sue
equazioni parametriche
in tlll sistema cartesianoortogonale X,
Y :La funzione da considerare sia y
= f (x),
definita in un certoiniervallo I =
(n
Hh).
relazioan al signihcato di x. Di solito x è la ~rtzsura di una
tità tisica. C~nBTerrà allora segnare le quote corrispondenti a
multipli
e multipli convenienti della unità di misura, tenendo conto della grafica e dellapossibilità
di interpolare a vista con una certa esattezza.É~’) preventivamente costruito una tabella della funziono
f (x),
oppure Hfruttando una costruzionegeometrica
sistematica che permcttvdi costruire graucamente il punto di coordinata -~ data la sua quuta x.
l’~)
Come nel caso delle scale rettilinee conviene considerare anche ipujiti
impropri
della curva iù(Cfr.
o nota (2) ).10
Auzituttu
scegliamo
su C un sistema diriferimento,
preii- lendo su di essa come coordinata delpunto
corrente il para- inetro t opiù
ingenerale
unaqualsiasi
sua trasformataproiet-
tiva r. Si possono cos far
corrispondere
ai valori di un intervallocontenuto in I i
punti
di un arcoprescelto
della curva data. Piùprecisamente
a tre valoriassegnati
di x si possono farcorrispon-
dere tre
punti
dati.Dopo
di che siprocede
come per la costru- zione della scalarettilinea,
assumendo comequota
delpunto z
il valore di 21 tale che sia
f (x)
= r.7. -
Nomogrammi a punti dipendenti
ecorrispondenza
trai
sostegni
delle scale.Dalle considerazioni i
precedenti
risulta elin~i~~ata l’ artificiosa nozione di1),
inquanto
che la scelta del ~~~odulo non4 che un
particolare
dellu scelta del sistema di riferimento sulsostegno
della scala. ,L’opportunità
di presupporre sulla retta un riferimento.proiet- rivo,
ancorchè i sistemi di misuragrafica
che si usano in pra-~ic~a, sianu
metrici,
risulta dalla convenienza che si renderà semprepiù
manifesta colprocedere dell’esposizione
di basare lo studio Ieinomogranmi
apunti
allineati suquello
dellecorrispondenze
cenerate tra i
sostegni
dall’ allineamento.’
In altre
parole
la costrnzione di un nomogramma a~punti
allineati e
più
inbeneralN ~r, punti di~e~tde~tti (nel
senso che ipunti corrispondenti
delle varie scaleappartengano
a~i una curvavariabile in un sistema cfr. n.
20)
non è altro che la in-tt3r-pretazione
di un sistema diequazioni
variabili eon~e equa- zioni di unacorrispondenza
tra isostegui
di un certo numero discale funzionali. D’altra
parte
si cerca nongià
di costruire untipo
diverso di nomogramma perogni legame funzionale,
mapiut-
tosto di ricondurre il
maggiore
numeropossibile
dilegaini
funzio-nali diversi allo stesso
tipo
dirappresentazione nomografica.
Fissato
quindi
iltipo
del nomogramrua apunti dipendenti
rimane fissato il
tipo
dellacorrispondenza
tra isostegni
dellescale. Ora lo studio di tali
tipi
dicorrispondenze
ad es. tra rette o traiuive razionali è stato
già
fatto o saràopportuno
farlo dalpunto
di vista della
geometria proiettiva,
classificandole sia di fronte alletrasfortnazioni
proiettive
reali deisuategni,
sia di fronte alle tra- sfortnazioniproiettive
reali delpiano.
Di
qui
inparticolare l’opportunità
di un riferimentoproiet-
tivo à~~Zichè metrico e
più
ingenerale 1’ upportunità
di basare lanomograf a
apunti dipendenti
oltre che sullo studio deilegaiiii
funzionali in
questione,
anzitutto sullo studio dellecorrispondenze relative,
inquanto
la loro classificazione fornirà utili indicazioni i sultipo più generale
dilegame
funzionale suscettibile di una datainterpretazione noinografica
e(dato
un funzionalesiffatto)
suggerirà gli accorgimenti
necessari per la costruzione delle rela- tive scale.CAPITOLO PRIMO
Nomogrammi
a trescale rettilinee,
apunti allineati
8. - Generalità.
Rimandando al
capitolo
II(~i. 19)
un’ analisipiù .detta- gliata
del concettogenerale
di nomogramma apunti allineati,
converrà
qui precisare
che cosa s’ intencleper "
punti alli~aeat2.’,
a tre di unaequazione
È
unauappreseutaziuue pratica
delle sue soluzioni ottenutadistendendo le tre variabili a,
~3,
yrispettivamente
su tre rette(in generale
distinte: i delle«scale»),
per modo che ipunti Pl P--> P3 immagini
di tre valori ao , 70 costituenti una soluzione della F = 0 risultinoallineati,
e vice-versa tre
punti
allineati(uno
per ciascunascala) corrispondano
a valori
~o
10 soluzioni di F = 0.La
corrispondenza
che si uttiene fra i tresostegni
i(dove supponiamo
siano fissati tre sistemi di coordinateproiettive
;r y
x)
associando trepunti P1 P.~ P3 appartenenti
alla stessaretta
(fig. 1)
è com’ è noto unacorrispondenza
trilineare(alli- neata), parabolica
odiperbolica
a secondache le tre rette date
passino
o no per un medesimopunto,
iiiparticolare semplice-
mente
degenère
se duce delle scale hanno lo stessosostegno (1).
D’ altra
parte
di fronte alle trasformazioniproiettive
realidei
sostegni,
tutte le trilinearitàiperboliche
orispettivamente paraboliche
odugual m en te degeneri
sono fra loroequi valenti (~)o
(’) Cffr. ’.~, nn. pago 7U e seg..
( )
Cfr. T, Ho 19, n. 4H.,Ciò
significa
che data’ unacorrispondenza
trilineare diequazione (in
coordinateomogenee) :
dove le sono costanti
reali,
se essa è tale che il suo discri tninante(s)
á(a)
siainaggiore
oduguale
a zero, sipuò
semprescegliere
laposizione
ed il riferimentoproiettivo
deisostegni
inmodo che la
corrispondenza
risulti allineata. Fa eccezione i! Lcaso che essa sia
doppiamente degenere,
che d’ altronde non hi-~interesse
no~nografico..
5e A
(a) >
0 laposizione
deisostegni è
arbitraiia, condizione che nonpassino
per un medesimopunto.
Se A
(a)
= 0 i tresostegni
debbono passare per uno stessopunto (in particolare
possono essereparalleli),
e due di i essidebbono coincidere se la trilinearità è
semplicemente degenere.
La scelta del riferimento
proiettivo
deisostegni
èlegata
alla considerazione dei
punti singolari
dellacorrispondenza (4),
che nel caso della trilinearità allineata debbono necessariamente cadere nei
punti
d’ intersezione deisostegni,
ed è vincolata dalia condizione ulteriore(necessaria
e sufficienteperchè
tutte le ternedi
punti corrispondenti
risultino allineate(5))
che:risultino allineati i
punti
di una terna gene- rica(non
contenentegli
elementisingolari) ;
se 0 (a) = 0
risultino allineatigli
elementi di tre ternegeneriche,
inparticolare quelle
di unasestupla
associata(6);
infine,
se la(1)
èse~uplicemel1te degenere,
che laproietti-
vità fondaimentale si riduca all’ identità ed il
punto
fondall1en- tale della terza scala cada nell’ intersezione colsostegno
comunedelle altre due.
9. -
Scelta
del riferimento nel casoiperbolico.
Sia á
(a) >
0. Determiniamo(1)
le coordinate r’ r‘’ s’ ~"(3) Cfr. ~‘, 11.
12,
pag. 11.(4)
Cfr.T,
n. 11, 10.(5) Cfr. T, n.
pag.
73.(6)
Cfr. T, 47, 50.(~) Cfr. T, iiii. pag. ~I. ~ 1.
14
t’ t" dei
punti singolari
esupponiamo
di aver scelto le nota- zioni in modo che essi siaccopp no
secondo lo schema dellafig-.
2.Siano inoltre 1’’’’ .s"’ t"’ le coordi- nate di una terna di
punti corrispondenti.
Allora il riferimento sui tre
sostegni
deveessere preso in una delle due maniere indicate
negli
schemi dellefig.
3-4:Rirnangono
arbitrarie leposizioni
della(R, S, T)
e delle tre scale.
’
Di tale arbitrarietà conviene di solito
approfittaré
per:a) scegliere
due delle scaleparallele
ed a distanzaopportuna ;
b) giastapporre gli
intervalli utili(8)
delle relative gra-dU~tzioni;
’
c) disporre
le scale in modo da diminuiregli
errorigrafici
di intersezione con la
retia « indice » a ;
d)
dilataregli
intervalli utili delle tre scale allo scopo di renderepiù
facile eprecisa
la lettura.Questi accorgimeuti,
evidentemente vanno studiati cas, per’
10. -
Osservazione.Se nel riferimento
presistente
sui tresostegni
le coordinate oniogenee deipunti
X T(fig. 3-4)
eranorispettivamente :
(8)
Cioèquelli
in cui si prevede oscilleranno le variabili «, p, y in re- lazione all’ impiego previsto del nomogramma. Non hannoperciò
di solitorelazione con-
gli
intervalli di definizione delle (2) n. 11 se non in quanto vi sono sempre contenuti.le relazioni bilineari che fanno passare dai vecchi riferimenti
, 1J C
ai nuovi x y Jr sono ovviamente deltipo:
11. -
Tipo generale deh’ equazione
a nomogrammaiper-
Da
quanto precede
consegne che possono essere rappresen- tate mediante un nomogramma apunti allineati,
a tre scalt.rettilinee non
concorrenti,
tutte e sole leequazioni
.F(!1., ~3, 7)
= 0 -Ü~ tre variabili
ot p
T riducibili altipo (1), quando __ il
d scrinii-nante della
(1)
èpositivo (~)
e dove:sono rami univalenti
(nella
stessa accezione del numero4)
(Hfunzioni reali delle variabili
it, 3, -,,,
defi ni te inopportuni (10)
intervalli del campo reale.
S,celti i
sostegni
e su di essi il riferimento nella maniera;. ~ ~1 opportuna, seg-ueudo
ilprucedicneuto già descritto,
le(2)
~’-~rn ~ scùno le
graduazioni
delie scule.e) Cfr.
E,
n. 15, han. 30. D’ chiama di zero i non" -E~1’Ui119I11 a punti alliueati e con le tre scale rettilinee comunque disposte nei piano (cfr.
E,
n. 14, 29). Una equazioneF (oc, ~3, ; ) = 0
che ~~~cùia~~tt’(2)
possa scriversi sotto la forma(l)
è da lui chiau1hta cone 1 i tre (E, n. "
pag- 1:t),
(10) Uno di essi fa 111 ¡nato
dagli
altri due e dalla F = 0.16
12. - Esempi.
Se:
ed : , o
oppure :
la
equazione
dellacorrispondenza
associata assume la forma ca-nonica x y x =
1,
oppure x y - x, e lo schema del nomogramma relativo per la(4)
è uno dei due dellefig.
5-6 :Per la
(5)
è uno dei due che siottengono
daquesti
biando nel riferimento della scala delle lo zero con l’ infinito.
In tal caso conviene
scegliere
due scaleparallele (fig. î -8)
per modo che su di esse le coordinateproiettive di veng-ano
ascisse.Il riferimento
proiettivo
sulla terza scalapuò
otre~~ersirispettivamente :
a) proiettando
dalpunto
unità dell’ asse y il riferimento metricu dell’ asse i ;b) proiettando
dalpunto
unità dell’ asse x il riferimento metrico dell’ asse x.13. - Caso
parabolico.
Accenno al caso che la trilinearità siasemplicemente degenere.
Scelta del riferimento.Deterrninati
gli
elementisingolari (11)
r s t equelli prin- cipali
e secondari di unasestupla
associata(6) 1" s’ t’,
T" s"t",
il l’iferi~uento sui tre
sostegni
deve essere scelto come è indicatonella
9,
rimanendo arbitraria laposi-
zione delle scale
(purchè
COIlCOrreIltl 111illl
punto P)
equella
delle rette a e(purcllè
i loropunti
di intersezione 1~ 1; C cadanorispettivamente sugli
assiz) -
Di tale arbitrarietà si
approiittera
anche ora her :
a) scegliere
eventualmente le tre scaleparallele
ed alla distanzapiù
conveniente una dall’ altra ; -.~j ‘ g i ustaporre gli
intervalli utili dellerispetti ve graduazioni;
~~j
dilataregli
intervalli utili dellescale,
in modo da ren-dere
più
facile eprecisa
la lettura e da diminuiregli
errorigrai ci.
Come
prima (n. 10)
siprocede
per passare dal riferimentopreesistente
aquello
occorrente per lagraduazione
delle scale.ntine se la
(1)
èsemplicemente degenere
e laproiettività
fondamentale intercede fra y e z, il riferimento su una di esse y o
~1’~JItI’aI’10~
nell’ altra(il
cuisostegno
deve coincidere cony)
e
deterininato,
dovendo ad es. neipunti
fondamentali di y ca- dere i tre loroomologhi Al
X2 ~3 nellaproiettività
fondamentale.La terza scala x ha
posizione
e l’iferi~nentogenerici, purcln
al(’) ComP nel caso
iperbolico.
Cfr. T, 1, e.. in (i).18
pmto
di i intersezione colsostegno
delle altre due compata 1B coordinata xo dell’ elementosingolare.
È
evidente che inquesto
caso basta per larappresentazione non10grafica
costruire la scala funzionale dellaproiettivit:1
chelega
.li e i, non occorrendo affatto segnare la scala deliezl.
14. -
Tipo generale
delleequazioni
relative.Sono
pertanto
suscettibili dirappresentazione mediante,
unnomogramma a
punti
allineati ed a scale rettilinee e con-correnti tutte e sole le
equazioni (9) F’ (a, ~, ~) = 0
in tre vi- .riabili :,
fi, y,
riducibili altipo (1), quando
il discriminanteâ (a)
della(1)
ènullo, purchè
la trilinearità(1)
non siadoppi-
mente
degenere,
I e dove come al n. 11 x, sonlP,~ati
ada,
fi,
1 dalle(3),
che conservano il lorosignificato.
Anche ora
scelti
isostegni
e su di essi il riferimento 1~~-guendo
ilprocedimento
testèdescritto,
le(3)
forniscono 1~, gra-duazione delle scale.
15. -
Esempio.
. Sia:
posto x
= a, y = = lo" laequazione
dellacorrispo~,cle3~~:~
assume la forma: °
°
Punti
singolari
sono ipunti
oo delriferimento.,
per modo che prese le scaleparallele
su di esse x y z liaiinosignincato
ascisse. Inoltre alla
corrispondeoza appartiene
lasestupla
as.sociata con
gli
elementiprincipali
in0 - -1 o e quelli
dari
in ~ , 0
1(11).
Pertanto lo sche-a
c
’)
ma del nomogramma è
quello
dellafig.
10.Apparentemente
esso nonrispecchia
la simmetria della
(6),
ma diviene sim-metrico appena si
segnino
sulle scale an-che i
punti
e si mettano in e~-idenZa le terne for- mate da essi e dai
punti già
consi-derati. Cos = ’ = 1 ~~ ha lo schema della 1 ~.
Iii
questo
casosupponiamo
unpreesistente
comune riferimentc metrico delle tre ad es. in minimetriine accade se esse son 1 un 1
fogliv
di carta millimetrataparallelal11ente
ad uno dei lati dellaquadrettatura,
di cui ~ altro lato siaj>«ii.allel>
.4r)
iversi concordi a
quelli segnati
sullafigura.
Allora 1(, mistm’e assolutea,
p, v in deisegmenti
unitari(i
i modnti i dellegraduazioni)
sonolegate
alle ~l~utne(listanze (11 ~,, da
delle scale(d~ +
=d2!
dalla relazione diproporziunalitn :
che fornisce una comoda iudieazioue per la scelta delle rntutue
distanze delle scale in ha,se al]’
tln1p~ezza degli
intervalli utili dellegraduazioni.
16. - Osservazione.
L’ esempio precedente acquista
unparticolare signitieatu
~ nalora
sipensi
che il ~ nomogramma relativo f’~ suscettibile di i(1’)
In T a pag. 49, 5-ultiina riga, si de,re~ ... ad es. del
tipo :
1
20
rappresentare,
entro certi limitiàipendeuti
dalgrado
di appros- simazione che si desidera(ossia
considerando come intervalli utiliopportuni
intorni delpunto
0 delle trescale), qualsiasi legame
fanzionale fra tre variabili a,p,
1,purche
esso soddisfiai
seguenti requisiti :
a)
sia definitoimplicitamente
da unaequazione :
b)
siaF (0, 0, 0)
= 0. Aquesto
caso si riconduce 1’ altropiù generale
in=0,
con leposizioni :
c)
laF (a, ~3, 7)
siasviluppabile
in serie di MAC-LAURIN inun intorno del
punto (0, 0, 0).
Allora infatti a meno di infinitesimi di ordine
superiore
ri-spetto
ad a,P, 7 (13)
sipuò
ritenere sia soddisfatta la(6)
inun intorno del
punto (o, 0, 0),
essendo :17. -
Altroesempio.
Sia:
Posto x = a, la
equazione
dellacorrispon-
denza associata diviene:
Anche ora
(1&) gli
elementisingolari
sono~~~~proprî,
per modo che convienescegliere
le scaleparallele,
e su di esse le(13) Supposti
Y tlello stesso ordine, ocito i~~ pri~na appros-~imazione.
t14)
Cfr. ’r. n. 47, f)O. icoordinate hanno il
significato
~li ascisse. Inoltre alla trinnearità~.ppar~iene sestupla
associata congli
elementi
prineipali
nelpunto O
dei rife-rimenti e
gli
elementi secondari neipunti
unità. Lo schema del nomogramma relativo è
pertanto quello
dellafig.
12. Tra le mu-tue distanze delle scale ed i modu1i delle
gru(~ nazioni
intercedono le stesse relazionigià
considerate per lo schema dellafig.
I 1.
CAPITOLO
Abachi
a curveconcorrenti
enomogrammi
a
punti. dipendenti.
18. - inanizione di abaco a curve concorrenti.
Riinandando ai
capitoli
successivi l’ esame di altritipi
di no-mogrammi
apunti
allineati conquattro
opiù
scale rettilinee a~~- diaI110 ora ari vedere,
eon~~~ontal’e ed eventualmenteampliare
alcuni concetti
stianoti.
Un abaco del
tipo più
gene- rale(1)
a curveconcorrente
im-magine
di unaequazione
in trevariabili
si ~ttiene cos
procedendo (fig. 13) : 1)
Si considerino tre sistemi ool di curvepiane 1, 1,,
diparametri
x y ~, tali che in una certa
regione
~’del
piano
per unpunto
Ppassi
un numero finito di curve diciascun
sistema,
traquelle
circoscritte dalle limitazioni relative aiparametri (2 ) :
II)
Iuquesti zntervalli x ~ ~
siano funzioni reali univalenti nel senso del n. 4 delle variabili reali 7:( ) Cfr. E, n. 9, pag. 14.
(:2)
Dalla condizioneIL)
risulta che di tali limitzzioni la terza è conse- guenza delle prime due per tramite della(1)
e delle inverse delle (3).111)
Le(3)
siano tali che ladipendenza
tra a,P, y
espressa .dal a( 1)
si traducageometricamente
nelpassaggio
per uno stessopunto
P di R di tre curve le cuiquote
ao soddisfino alla(1).
I tre sistemi
Xi ~2
possono anche coincidere in un unico sistema~,
nelquale x
J n sono tre riferimenti ingenerale
di-versi,
ma che inparticolare
possono essere anche loroparzial-
111ente o totalmente coincidenti. In
quest’ ultimo
caso lacorrispon-
denza tra i
parametri
x y x di tre curve concorrenti è sim-metrica
~). ..
Ad un abaco dello stesso
tipo
siperviene:
a)
Cambiando il riferimento su~1 ~2 ~3
covariantemente ri-spetto
alle( 1 ), (3)
ed alla condizione dipassaggio
per unpunto.
~~)
Trasformando ilpiano punteggiato
dell’ abaco in un altropiano punteggiato,
per modo che ad .Rcorrisponda
una certa’
regione
R’.La nl0dalità
h) comprende
laa), giacchè
se ades. 1, 1, 1,
sono distinti e per un
punto P
di R passa una sola curva di ciascun~isterna, pensate x
come coordinate curvilinee(sovrab-
bondanti e
perciò legate
dalla relazione = 0 che si ot- tiene sostituendonella, (1)
le funzioni inverse delle(3)), ogni
cambiamento del riferimento
può
anchepensarsi
come una cor-rispondenza
tra R ed un’ altraregione R~:
Linee coordinate ri- mangono inquesto
caso semprequelle
dei sistemi~1 I~2 £3,
mentrein
generale
la trasformazioneb)
cambia addirittura la natura dei sistemiEt ~2 Ej, potendo
inparticolare
trasformarli in un unicosistema S.
L’anamorfosi rettilinea di
(cfr.
nn.1, 25)
èappunto
un caso
particolare
della trasformazioneb),
in cui1,
e1,
riman-gono
in~~l1utati,
mentre cambia sostanzialmente il sistemaig.
o, ( ’) Ò
algebrico
e di ordine n talecorrispondenza
simmetrica e di indici [n - 9, i -- 2, il - 2] è associata allagn
deigruppi
di curve 2 per uu puntogenerico
del piano (assieme aÌl’identitii e ad oclcorrispondenze
degeneri che si ottengono ad es. associando al parametro x = y di una curva, Y di 2 i gruppi diquelli
~,=, ... , ~.n delle curve di ~ per un punto gene-di w1 / ’
24
19. - Definizione di
nomogramma
apunti allineati.
Analogamente
siperviene
alla nozionegenerale
di non~o-gra~nll1a
(~)
apunti
allineati :I, II)
Siano tre curvepiane (ad
es.razionali),
sulleclnali x
y ~ sonorispettivamente
iparametri
delpunto corrente,
legati
ada, p,
y dalle(3) (fig. 14).
.III)
Nell’ llltol’I10 di unpunto
a,,poYo [F (ao j3o ’(~,) _ 0]
in cuila
(1)
definisce il 1legaine
funzionale tra v, talelegaine
si traduca per tramite delle(3)
nella condizione diallineamento
dei tre
punti
di a~ a, i,corrispondenti
a trevalori di a,
[3, y
soddisfacenti alla(1).
La eventuale cond zione che per un
punto
P di Ilpassi
una sola curva di2i ~2 ~3
traquelle
i cui iparametri
sod-disfano
alle
limitazioni(2) corrisponde
alfatto che su
ogni
retta (li allineameento y(tig. 14)
si trovi unsolo
punto di a1
a2 a3 traquelli corrispondenti
a valoriaoddisfacenti
alle limitazioni(2).
Le tre curve a, a2 a3 possono anche coincidere in unica
curva 5123
(ad
es.razionale)
sullaquale
x y z sono tre riferimenti ingenerale diversi,
ma che inparticolare
possono essere anche loroparzialmente
o totalmente coincidenti. Inquest’ultimo
cnsola
corrispondenza
tra ipara~netri x
di trepunti
allineati osi ~umetrica
(5).
Introdotto un sistema di coordinate
proiettive
sulpiano
delnomogramma,
siano XI :
X2 : X3, YI : Ha, ~2 : ZI le coordinate omogenee delpunto
corrente su a1 52 a,, funzionirispettivamente
r. Allora la
corrispondenza
allineata fra le tre curve liaper
equazione:
(~)
Ciihà,
Il, 18, pag. 37.~ e)
Se ai23 èalgebrica
e di ordine )i tale corrispondenza S~mIlletnecl ~’di indici i
[~20132,
íi - 2,n - 2]
c; associata allag2
dei gruppi i di punti tagliati 1 su aiz3 dalle rette del piano (assieme all’ identità ed alle x i coi]-i-spondenze
degeneri che si ottengono associando ad es. ad un punto T ,y di a123 tutti i gruppi di punti 5n ,, ... , z,,tagliati
su a123 dalle rette delpiano per x = y.
~’