R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
P. A IENA
U. O LIVERI
Operatori di Riesz generalizzati su spazi di Banach
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 61 (1979), p. 303-312
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Operatori di Riesz generalizzati
suspazi di Banach.
P. AIENA - U. OLIVERI
(*)
l. Un certo interesse
presenta
la teoriaspettrale
di alcune classi dioperatori
nonautoaggiunti
suspazi
diHilbert,
la cuiparte
nonreale dello
spettro presenta
una situazioneanaloga
aquella
dellospettro degli operatori compatti
epiù
ingenerale
aquello degli
ope- ratori di Riesz. Alcuni autori(M.
S.Brodskii [1],
M. S.Livsic [1] )
hanno analizzato il
problema
di dare unarappresentazione spettrale
ad
operatori
K E~(g),
con£(H)
=spazio degli operatori
limitati su unospazio
di Hilbert.~1,
aventiparte immaginaria (K - K*)/2i
di classetraccia. Tale studio è stato
ripreso
egeneralizzato
da J. T. Schwartz[8]
per
operatori
conparte immaginaria appartenenti
alla classedegli operatori compatti
di von Neumann-SchattenC~
con p oo.Tali
operatori presentano
laseguente
caratteristica in comune:ogni punto a
+ zb0,
dellospettro
è unpunto
isolato che è anchepolo
del risolvente Ri -(ÂI - I~)-1.
Taleproprietà,
come ènoto, caratterizza,
con l’unica eccezione dello zeroqualora
esso appar-tenga
allospettro,
l’interospettro degli operatori
di Riesz.È
natu-rale allora il
problema
dellosviluppo
di una teoria unificata che tratti leproprietà spettrali
di una classe sufficientementeampia
da gene- ralizzaregli operatori
conparte immaginaria compatta
egli operatori
di
tipo
Riesz. In taledirezione,
unprimo
studio delleproprietà
diuna classe di
operatori,
chegeneralizzi quella
diRiesz,
è statofatto,
sempre su
spazi
diHilbert,
da G. Costantin([3], [4]).
Lo scopo della
presente
nota èquello
di estendere tale studio alla situazionepiù generale
dioperatori
limitati su unospazio
diBanach,
(*)
Indirizzodegli
AA.: Istituto di Matematica, Università di Plaermo - Via Archirafi 34 - 1-90123 Palermo.ottenendo contestualmente altre
proprietà spettrali,
ed ancheproposi-
zioni che interessano la struttura
algebrica
etopologica
di tale classe dioperatori.
Il recente volume di Heuser[6]
costituirà il riferimento diquesta
nota perquanto riguarda
laterminologia,
le notazioni ed i risultati basilari.2. Sia E uno
spazio
di Banachcomplesso.
Indicheremo con£(E)
,
l’algebra
di Banachdegli operatori ( = endomorfismi)
limitati suE,
l’ideale
degli operatori
di rangofinito, K(E)
l’ideale chiusodegli operatori compatti.
Denoteremorispettivamente
conN(~K)
e ilnucleo ed il range
dell’operatore
I~’ e chiameremo « difetti » i numeri:Un
operatore
limitato su unospazio
normato E dicesi di Fredholmse ha difetti
finiti,
range chiuso e.K(A )
èaperto
perogni aperto
Adi E. In uno
spazio
diBanach,
come è bennoto,
unoperatore
è diFredholm se e solo se
oc(K)
oo, oo.’
Consideriamo le
seguenti
catene :È semplice
verificare cheN(Kn0)
=N(Kn0+1) implica
che _dn =
1, 2,
... ; similmente per la catena dei range.Indicheremo,
seesistono,
y con p e q ipiù piccoli
naturali per cuiN(g~) -
eK«(E) = KQ+1(E).
Un
operatore
dicesi di catene finite se ambedue le catene si fer-mano da un certo
posto
inpoi,
in tal caso inumeri p
e q coincidonoe sono
legati
ai difettidell’operatore
dallaseguente:
PROP. 2.1
(Heuser [5]). a) ogni operatore
di catene finite ha difettieguali (eventualmente infiniti ) .
b )
se unoperatore
K ha difetti finiti ed una delle catene1)
e2)
ha
lunghezza finita,
allora I~ è di catene finite.Diremo che uno scalare  è un
punto
di Riesz perl’operatore
.g E
£(E),
con E unospazio normato,
se perl’operatore
).1 - K sonoverificate le
seguenti proprietà :
I)
è unoperatore
diFredholm,
305
Un
operatore
si dirà di Riesz seogni ~. ~
0 è unpunto
di Rieszed inoltre vale la
seguente proprietà:
III ) gli
autovaloricostituiscono,
nel caso che non siano in un numerofinito,
una successione che converge a 0.In uno
spazio
di Banach laI)
è sufficiente a caratterizzaregli
ope-ratori di Riesz
([6], §52).
Indicheremo con erispettiva-
mente la classe
degli operatori
di Riesz e la classedegli operatori
diRiesz
generalizzati,
cioè::
ogni
~, = a -f-ib,
con b =1=0,
è unpunto
diRiesz}.
Naturalmente
~i,(E) ~
e tranne il caso in cui lospazio
è di dimen- sionefinita,
l’inclusione è ingenerale propria.
Abbiamo
([6], Prop. 50.3):
PROP. 2.2. A è un
punto
di Riesz se e solo se A è unpunto
isolatodi I~ e la relativa
proiezione spettrale
è un
operatore
di rango finito(dove
h è un cerchio contenuto nel risolvente =CBQ(g), Q(.K) spettro dell’operatore K,
di centro Ache non contiene altro
punto
dia(K)
al di fuori diA).
In tal caso ~,è un
polo
del risolvente(ÂI - K)-~.
Quindi
.K ER(E)
se e solo seogni punto spettrale
non reale è iso-lato e la relativa
proiezione spettrale
è di rangofinito,
ed inoltre:PROP. 2.3
(Costantin [3]).
Ipunti
dell’insiemesono in un numero finito o costituiscono un insieme numerabile i cui
punti
si accumulazionegiacciono
sulla retta reale.L’operatore
A E~,(E)
si dice di Atkinson se:IV) almeno
uno dei difettia(A)
eP(A)
è finito.V) A
è relativamenteregolare nell’algebra £(E),
cioè ~B EC(E)
tale che ABA = A.
L’operatore A
E£(E)
dicesi di semi-Fredholm se vale laIV)
edinoltre il range
A(E)
è un sottoinsieme chiuso di E.Analogamente
aquanto
succede pergli operatori
di Riesz nelladefinizione della classe
R(E)
si possono eliminare ridondanze(Eser-
cizio
5, § 52, [6])
ed abbiamo:PROP. 2.4. Un
operatore
se e solo se perogni l’operatore
è unoperatore
di Atkinson.PROP. 2.5. Un
operatore K E 3t(E)
se e solo se perogni Im ~, ~ 0,
ÀI - K è unoperatore
di semi-Fredholm.3. Studieremo adesso la struttura
algebrica
etopologica
della classe Chiameremo « dominio di Fredholm »dell’operatore K
e(E)
l’in-sieme
è un
operatore
diFredholm~ .
L’insieme è un
aperto
di C( [6], Prop. 51.1)
e nel caso di unospazio
di Banach di dimensione infinita è un sottoinsiemeproprio
di C. Un ideale bilaterale N di
£(E)
dicesi un O-ideale seVII)
VIII)
è unoperatore
diFredholm,
VK c- Y.Consideriamo il caso dim E = + oo
(diversamente ogni
O-idealecoincide con l’intera
algebra £(E))
esupponiamo F
chiuso(ipotesi
lecita
perchè
la chiusura di un O-ideale è ancoratale).
L’algebra quoziente t ==
èun’algebra
di Banach e risulta( Heuser [6], Prop. 51.6):
PROP. 3.1. Sia A E
~(jE7).
A è unoperatore
di Fredholm se e solose la classe
resto A
è invertibile._
Quest’ultimo
fatto cipermette
di caratterizzare fortemente la classe9i.(E),
infatti:PROP. 3.2. Sia Î~ E
£(E). L’operatore
K E3t(E)
se e solo sea(_K)
c R.DIMOSTRAZIONE. Per la
Prop.
3.1 è invertibile « K è diFredholm,
sicchèl/JK
=9(-k).
Sia Im C =~~, = a
+ ib :0~.
Se. .,K E
~,(E)~
Im C C~~ _
Allora se J~. E certamenteÀ w
Im C307
quindi a(..K )
c R. Viceversa sia c R eÅo
uncomplesso
nonreale
1per
ipotesi quindi Ào e é (K) = Oy,
ovvero L’insieme~K
ha la
proprietà
che inogni
suacomponente
connessaaperta
massi-male 11 risulta:
oppure
Ora, poichè
Im C èparte
della stessacomponente
di che contiene ed inoltre perogni Ä E e(X)
risulta banalmente =0,
segue che si ha oo, Per la
b )
dellaProp.
2.1risulta infine
q(ÂoI - K)
o0 ovveroÀo
è unpunto
di Riesz.La somma di due
operatori
di Rieszgeneralizzati
in genere non èancora tale come mostra il
seguente
ESEMPIO. Sia
Xl’ K2 E C(ll)
sianorappresentati rispetti-
vamente dalle matrici e
( b i j )
dove:La matrice relativa
all’ operatore
è laseguente:
Ora, gli operatori K1
eK2
E(vedi
S. R. Caradus[2])
equindi
appartengono
a~,(E).
Lospettro
+g2)
è invece costituito dal disco{~eC: quindi
Una
semplice
modifica di un altroesempio
considerato in[2]
ci dà unesempio
dioperatori
di Rieszgeneralizzati
il cuiprodotto
nonè
più
tale. Consideriamol’operatore K,
eC(ll)
di matriceL’operatore Ks
è di Riesz e risulta = + 00.Se
Ào
E ImC, l’operatore
K=X0K3 è di Riesz e03B1(X0I - KK1)
====
a(I -
= + 00,quindi Ao
non èpunto
di Riesz perl’operatore K.Ki .
La struttura di O-ideale ci
permette
di studiareagevolmente
alcuneproprietà
diPROP. 3.3.
I)
SianoK2
E eKi . K2 E :F (o
ancheK2. I~1
E~)
allora
DIMOSTRAZIONE.
Nell’ipotesi I) .K~.Ji2 = Ô;
orase Â.o E 1m C gli operatori
e sono diFredholm;
essendo la classedegli operatori
di Fredholm unsemigruppo moltiplicativo
risultaancora di
Fredholm, quindi
è invertibile per la
Prop. 3.1,
sicchèAo 0 (](K~ + g2)
e per laProp.
3.2l’operatore gl + g2 E
La dimostrazione è
analoga
per laII)
ove sitenga
contoquesta
volta cheKi
- _+ K2
=0.
LaIII)
segue banalmente dal teoremaspet-
trale,
309
Proviamo adesso alcuni risultati su successioni di
~,(E).
Utilizze-remo a tal scopo alcuni risultati di
Newburg [7]
suspazi
di Banachpremettendo
sin d’adesso che la convergenza è intesa nel senso dellatopologia
uniforme. Per « distanza di Hausdorff » tra due sottoinsiemi chiusi A e B di C si intende il numero:LEMMA 3.1
(Newburgh).
Se E èun’algebra
di Banach ed(0153n)
èuna successione che converge ad x tale che = x ~ x~
(n
=1, 2, ... )
allora converge a nella metrica di Hausdorff.PROP. 3.4.
Supponiamo
che(Kn)
sia una successione di3i(E)
checonverga a
K,
inoltreKn
e K siano 0-commutabili(cioè
Abbiamo allora che K E
3t(E)
DIMOSTRAZIONE. Per
ipotesi KnK
= inoltreC
Il gn - K il
ci assicura cheÍ~~, ~ j~~
per il lemmaprecedente
segue che ~ nella metrica diHausdorff,
cioè è un sotto-insieme di R. _
COROLLARIO. Se c converge a K e =
.,ggn (n =
= 1, 2, ...)
risulta K EOSSERV. In
[4]
è statoprovato
che se1(2)
è una funzione anali-tica in una
regione
che contieneo~(.g),
ed inoltre perÀo e
E Im C risulta
f(Âo) E
ImC,
allora Eimplica
EÈ
vera anche laproprietà seguente:
PROP. 3.5.
Sia f
una funzione analitica su unaregione
contenentea(.K),
tale chef (,u)
eR, V~t
ER,
allora se .K Ex,(E)
anchef (.K)
EDIMOSTRAZIONE. Consideriamo solamente il caso dim E = + oo.
Poichè se  risulta
L’omomorfismo canonico
£(E)
-~come è
noto ècontinuo,
quindi
per leregole
del calcolo in£(E)
abbiamodove h è una curva contenuta in
e(K)
il cui interno contienea(K).
Essendo
a(k)
Ca(K), f (~,)
è ancora analitica in unaregione
con-tenente
a(lt),
segue allora che i’uitima della(o)
coincide conf(K).
Se _K E è un sottoinsieme di R e per il teorema
spet-
tralea( f (g) )
== =f (a(-k»
cR,
cioèf (K)
ER(E).
Confrontando l’osservazione
precedente
con l’ultimaproposizione
dimostrata abbiamo:
COROLLARIO 3.2.
COROLLARIO 3.3.
Sia e
poniamo a(K)
n 1m C. NellaProp.
2. 3abbiamo visto come
ai(K)
sia un insiemenumerabile; supponiamo
che esso non sia finito
(diversamente,
considerando inquel
che segue le somme in senso finito leproposizioni
continueranno ad esserevere)
e che
(~.~)~° 1
sia un ordinamento di esso. Indichiamo infine conP, la proiezione spettrale
relativa alpunto Xj.e supponiamo
infine che l’ordi-00
’
namento
prescelto
sia taleche
converga nellatopologia
uni-j=1
forme. In
[3]
è statoprovato
che sea(K)
è totalmente sconnessoallora g = C
--E- S
con C EK(E), a(8) ç R,
C ~ ~’ _ 8. C = 0.Vogliamo
dimostrare come tale
proprietà
didecomposizione
sia ancora vera se non si fa alcunaipotesi
sua(g),
ottenendo cos anche unageneraliz-
zazione di un risultato di T. T. West
([9],
Teor.3.2).
_
n
LEMMA 3.2. Sia
Sn = K - Cn.
Abbiamo:3=1
DIMOSTRAZIONE.
Per lasemplice
dimostrazione dellaI)
vedere[3]
(Lemma 2.2).
Proviamo laII).
Sono ben note leeguaglianze ([6], § 49)
311
Utilizzando la
1)
e la2)
abbiamo:cioè
Inoltre
Per la
3)
e la4)
infine abbiamo:PROP. 3.6. Sia Se per
qualche
ordinamento(~)J°=i
di00
cr(K)
laserie E KPj
converge, allora:j=1
K - C
+ 8
con Coperatore compatto, 8 operatore
aspettro
reale e
’
DIMOSTRAZIONE. In
[3] l’ipotesi
che fosse totalmente scon- nesso era utilizzata per provare, attraverso un lemma diNewburgh,
che
Noi utilizzeremo il Lemma 3.1. Scelto e >
0,
per laProp.
2.3 esisten
n E N tale che: ||ImXj|e, Vj>n, Sia
8,, - K - C,,,
peri=1
il lemma
precedente
abbiamo che c{A
E C:11m Ai e}.
Sicchè altendere di e a
0, gli
insiemi tendono nella metrica di Hausdorff ad un sottoinsieme della retta reale.Per
ipotesi
la successione convergeall’operatore
C =2 KPj,
3=1
che è
compatto
inquanto
limite dioperatori
di rangofinito, Quindi 8n
= K -C,,
converge a 8 = K - C. Essendo per il lemma prece- dente segue che8,, C::=
equindi SnS == 88,,.
Peril Lemma 3.1 abbiamo infine che
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Manoscritto pervenuto in redazione il 23 dicembre 1978.