R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
A NGELO F AVINI
Sulla interpolazione di operatori compatti
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 45 (1971), p. 279-304
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ANGELO FAVINI *)
Introduzione.
Nel presente lavoro viene studiata la
possibilità
di dedurre dallaipotesi
che un operatore lineare continuo da unospazio
di Banach adun altro
spazio
diBanach,
ha una certa,proprietà, (per esempio,
è com-patto oppure è
nucleare),
che tale operatore conserva questaproprietà
se
prolungato
o ristretto ad altrispazi.
Si sono
poi applicati
risultati di questo genere alla descrizione dispazi più complessi degli spazi
diBanach,
come certi limitiproiettivi
elimiti induttivi di
spazi
di Banach.I. Richiami.
Siano Eo ed E1 due
spazi
vettorialitopologici
localmente convessi(in breve,
SVTl.c.).
Diremo che E1 è immerso(densamente)
in Eo se Ei c Eo con iniezione continua(e
E1 è denso inEo).
Nel caso che Ei
(i = o, 1)
sia unospazio
diBanach, parleremo
diimmersione normale se E~ è ,denso in Eo e
X IIE1.
Se
{ Ea }, {Fa} } (o oc 1 )
sono duefamiglie
di SVTl.c.,
per cuiE~
è immerso densamente in E(1. e
Fp
è immerso inF,,,
con a,1],
diremo che
(E«) }
ha laproprietà
diinterpolazione (di interpola-
zione
forte) rispetto
a{F (1. },
seogni
operatore lineare continuo da Eoa Fo e da E1 a
Fi ,
è continuo anche da Ea aFa , ae[0, 1 ];
cioè:*) Indirizzo dell’A.: Istituto Matematico, Università di Bologna.
(se ogni
operatore lineare continuo da E’« a F~ e daEy
aFY ,
ay, è continuo daEo
aEo , 0~o~PY~l;
cioè :(cfr. [ 1 ], p. 106).
Nel caso che
{ Ea }
e}
sianofamiglie
dispazi
diBanach, { Ea }
ha la
proprietà
diinterpolazione
normale relativa a{ Fa },
se, oltre alla condizione(i),
è verificata la seguente:Inoltre, { Ea }
ha laproprietà
diinterpolazione
stretta relativa a}
se, vale la condizione(ii)
eNel
seguito,
supporremo per lopiù,
che lefamiglie { Fa }
go- dano di ulterioriproprietà.
A questoproposito,
ricordiamo che una fami-glia } (o oc 1 )
dispazi
di Banach è una scala normale continua(di spazi
diBanach) (cfr. [11,
pp. 89,97-98)
seEa
è immerso normal-mente in
E« ,
perimplica che I infine,
Gli
spazi
localmente convessi che saranno considerati sonoesempi
di limiti
proiettivi
e di limiti induttivi.Uno
spazio
limiteproiettivo
stretto(spazio LPS) E,
è unospazio, l.c.,
separato,esprimibile
come E = fl Ei(I
intervallo della rettareale),
I
munito della
topologia proiettiva
determinatadagli spazi
di Banach Eie tale che:
1 )
E è denso inogni E~ ;
2)
è immerso in Ei con(cfr. [9],
p.
40).
’
Uno
spazio
limite induttivo stretto(spazio LIS) F,
è unos~pazio
l.c. e separato F=
U Fn ,
dove F è munito dellatopologia
induttiva defi-n
nita dalla successione di
spazi
di Banach F,~ soddisfacenti la condizione che Fi è incluso inFj
con immersionecontinua,
peri C j,
e latopologia
indotta su Fi da
quella
diFj
è meno fine diquella
iniziale su Fi .Dati due
spazi LPS,
Eo=nE0,i ,
E1=n Ei,
i diciamo che E1 è nor- Imalmente immerso in Eo
(cfr. [2],
p. 362) seE1,
è immerso normalmente inEo, i ,
Inoltre,
lafamiglia { E~ } ( oc 1 )
dispazi
LPSn Ert, i ,
formauna scala normale continua
(di spazi LPS) (cfr. [2],
p.363),
seE5
èimmerso normalmente in
Ert,
per eEsempi
notevoli dispazi
LPS sono i cosiddettispazi
numerabilmente normaticompleti (secondo Gelfand-Scilov).
Un talespazio
è un limiteproiettivo
stretto di una successione dispazi
di e,n
inoltre,
è ilcompletamento
di 0rispetto
allanormal IIn.
Le
norme ll lln devono,
inultimo, godere
della seguenteproprietà
di
compatibilità:
se
(Xn)neN
è una successione diCauchy rispetto a ~ ~ ~ ~
i ea ~ ~ ~
convergente a zerorispetto
a una di esse, allora(xn)neN
convergea zero anche
rispetto
all’altra norma, (cfr.[ 3 ] ,
p. 16).Nel caso che i 4Sn siano tutti
spazi
diHilbert,
siparla
dispazio
numerabilmente hilbertiano
(cfr. [4],
pp.57-59).
Si danno definizioni
corrispondenti
pergli spazi
LIS. Cos diciamo che Ei =U E1, n
è immerso normalmente in Eo =U Eo, n
se è immerson n
normalmente in
Eo,
perogni
naturale n(cfr. [2],
p.378).
Ancora,
unafamiglia { Ea } (o a 1 )
dispazi
LIS Ea=U Ert,n
forman
una scala normale continua
(di spazi LIS)
se,{ Ea, n } (O::5x:51)
è una scala normale continua di
spazi
diBanach, (cfr. [2],
p. 379).Ricordiamo che
(cfr. [9],
pp. 41,43) valgono:
PROPOSIZIONE 1.1. Siano F= fl
Fj
duespazi
LPS. Al-i i
lora: Un operatore lineare T da E a F è continuo se e solo se
’3:iEI
_tale che la estensione di T a Ei è continua da Ei aF¡ .
PROPOS IZIONE 1.2. Siano L= U
Ln ,
M = U Mn duespazi
limitin n
induttivi di successioni strettamente crescenti di
spazi
di Fréchet. Alloraun operatore lineare T da L a M è continuo se e solo se:
tale che la restrizione di T a
L¡
è continua daLj
a Mi .Se E e F sono due
SVT,
si dice che un operatore lineare T da Ea F è compatto se esiste un intorno dello zero in
E, U,
tale cheT(U)
è relativamente compatto in F.Siano H~ e H2 due
spazi
di Hilbert.Allora, (cfr, [4],
p.29),
unoperatore
compatto da H1 a H2 ha la formaA = UT,
dove T è un ope- ratore compatto epositivo
inH~,
e U è unoperatore
isometrico daT(Hi)
a H~ .La
decomposizione
A = UT è detta ladecomposizione polare
di A.L’operatore
T è(A*A)~1~2,
dove A* èl’operatore aggiunto
di A. Siha
(cfr. ~[4],
p. 32 e[5],
p.90):
PROPOSIZIONE 1.A. Siano
H1,
H2 duespazi
diHilbert,
con pro- dotto interno( , )1
e( , )2 , rispettivamente,
e sia A un operatore com- patto da H~ a H2 .Allora A ha la
forma:
,dove e1, e2 , ... è un sistema ortonormale
completo
d’autovettoridell’ope-
ratore compatto
positivo T=(A*A)1/2, An>0, VnEN,
iAn
sonogli
auto-valori
corrispondenti agli
íViceversa, ogni
serie dellaforma (( 1 )) definisce
unoperatore
com- patto A per cui iÀ,n
sonogli
autovaloridell’operatore (A*A)1~2.
Infine,
Seguendo
Sebastiào eSilva, (cfr. [ 10],
pp.396-397),
diciamo cheuno
spazio
LPS E = n E,1 è unospazio
M* se:n
Vn e N
p ? n
tale che la immersione diEp
in En è compatta.Uno
spazio
LIS E= U En è unospazio
LN* se:«
la immersione di En in
En+1
è compatta.D’altra parte, per le
proprietà
dellatopologia
limiteinduttivo,
èsufficiente richiedere
(cfr. [5],
p.132)
che:VneN
3:p2::n
tale che la immersione in En inEp
ècompatta.
Ritorniamo alla
Proposizione
1.3. Nel caso che i numeripositivi Àn
che entrano nellaespressione ~((i)) dell’operatore
compattoA,
siano taliche
+ 00,l’operatore
A si dice ditipo Hilbert-Schmidt, (cfr.
M
M,
p.49).
Se, invece,
siha: 1
+~ , allora l’operatore
A è detto nuclearen
cfr. [4],
~p.49).
Il numero associato ad
ogni
operatore A ditipo Hilbert-Schmidt,
è uno norma sullospazio
vettoriale di talioperatori.
Quest’ultimo
è, anzi,
unospazio
di Hilbert.Analogamente,
il è una norma sullospazio
n
degli operatori
nucleari da Hi a H2 e talespazio
è unospazio
di Banach.Chiaramente,
se A è nucleare da Hi aH2 ,
allora:La definizione di operatore nucleare è stata data anche
quando
ildominio e il codominio
dell’operatore
sonospazi più generali degli spazi
di Hilbert. Noi rimandiamo al libro di Maurin(Cfr. [ 13 ] ,
pp.161-162),
oppure aquello
di Treves(cfr. [6],
pp.477-487).
Ricordiamo che uno SVT l.c. e separato si dice nucleare se
ogni
operatore lineare continuo dallo
spazio
inquestione
a unqualunque spazio
di Banach è nucleare.Supponiamo
che E sia unospazio LPS,
E = Allora E è uno 1spazio
nucleare se perogni i E I,
esiste tale che la immer- sione diE,;
in Ei ènucleare, (cfr. [ 5 ] ,
p.148).
2.
Operatori compatti, nucleari,
ditipo
Hilbert-Schmidt.’
Punto fondamentale per lo
sviluppo
successivo è il seguente risul,tato di Krein e Petunin
(cfr. ~[ 1 ] ,
p.112-113 ) :
PROPOSIZIONE 2.1 Sia
( F« ) } (o a 1 )
unafamiglia
dispazi
diBanach tali che:
1 ) =>
F~
è immerso densamente inFrt ;
2)
esiste una successione dioperatori degeneri, cioè,
didimensione
finita, definiti
suF~,
per cui:Se
{ Ea (0::5
a _-51)
è unafamiglia
dispazi
di Banach avente la pro-prietà
diinterpolazione
normalerispetto
allafamiglia {F r~.} }
e se T è un operatore lineare continuo da Eo a Fo e da E~ aF~,
compattorispetto
ad almeno una di queste
coppie
dispazi,
allora T è compatto anche operatore da E~ aFa ,
peraE ]0, 1 [ .
TEOREMA 2.1. Sia
{ Ea }
una scala normale continua dispazi
diBanach,
eEo ,
E1 sianospazi
di Hilbert tali che la immersione di E1 in Eo è compatta. Allora esiste una successione dioperatori
lineari(Pn)neN,
di dimensionefinita, soddisfacente
alle condizioni2)
i-ii dellaProposizione
2.1.DIMOSTRAZIONE. La prova
procede analogamente
aquella
di unrisultato di Browder
sugli operatori non-espansivi (cfr. [ 11 ],
pp. 398-399).
Dalla
ipotesi
che la immersione di E1 in Eo sia compatta segue che esiste unoperatore
compattoautoaggiunto
L da El a E1 tale che:Se x ~ 0,
(x, Quindi,
per il Teorema della rap-presentazione spettrale,
esiste un sistema ortonormalecompleto
di auto-vettori
ej, j=1,
2, ... di L in Ei con autovaloriÀ1 , À2,
..., tuttipositivi.
Nota: Gli spazi di Banach qui considerati sono supposti essere di dimensione infinita.
Sia F" lo
spazio
vettorialegenerato
da{ el ,
e2 , ...,en } .
L’insieme U Fnè denso in E1 . n
Sia Pn la
proiezione ortogonale
di E1 su Fn . Allora:Inoltre , per la definizione di Pn e la densità
Notiamo che VkcN e
ek)E0=(ej, Lek)E1=Aj8kj (8kj=simbolo
diKronecker).
Segue:
D’altra parte, Cos :
n
Dunque,
è un sistema ortonormale di vettori inE.
eper la
disuguaglianza
di Parseval. Cioè:TEOREMA 2.2 Sia
{ Ea } 1 )
una scala normale continua dispazi
di Banach avente laproprietà
diinterpolazione
stretta relativa-alla scala
{ Ha } (o oc _ 1 ),
dove Ha è lospazio
diHilbert, corrispon-
dente all’indice oc, ottenuto da Hom e H~ col metodo
complesso. Infine, supponiamo
che Ho e H~ sianospazi
di Hilbert e la immersione di H~in Ho sia
compatta.
Allora,
se T è un operatore lineare continuo da Ea a Ha e daE,
a
Hy, 0 _ oc C ~y 1,
ed è compattorispetto
ad almeno una di tali cop-pie
dispazi,
T è compatto anche daE~
aH~ ,
DIMOSTRAZIONE. Ricordiamo
(cfr. [12],
Th. 16.2, p.111), che,
nelle condizionienunciate, O~ay~ 1 => Hy
è immerso in Ha e la immersione diHy
in H~ è anch’essa compatta.A
questo
punto, siapplica
il Teorema 2.1 e laProposizione
2.1.TEOREMA 2.3. Siano
Ho ,
H~ duespazi
diHilbert,
H1 denso in HO,e la immersione di H~ i’rc Ho sia compatta. Allora anche la immersione di
H ó
inH 1
ècompatta (qui gli spazi
duali non vengonoidentificati.
con
gli spazi originali,
pur essendodefinita
suHí (i = o, 1 )
una strut-tura di
spazio
diHilbert) .
DIMOSTRAZIONE. Per
ipotesi, l’operatore aggiunto
di I : H, ~Ho ,
è un operatore lineare continuo daHo
aH 1
.D’altra parte,
poichè l’aggiunto
di un operatore compatto, è com- patto, I’ è compatto daHó
aH í .
Perdefinizione, infine,
Queste
uguaglianze
dicono che I’ è la immersione diHó
inH; .
TEOREMA 2.4. Sia
{ Fa } (0u 1 )
unafamiglia
dispazi
di Ba--nach
soddisfacenti
alle condizioni1)
e2)
dellaProposizione
2.1.Supponiamo
che{ F~, }
abbia laproprietà
diinterpolazione
normalerelativa a se stessa e Fr~ sia uno
spazio riflessivo, [0, 1 ] .
Allora,
se T è un operatore lineare e continuo daFí
aFí (i =
0,1 ),
ed è compattorispetto
ad almeno una di talicoppie
dispazi,
T è com-patto da
Fà
a] 0, 1 [ .
DIMOSTRAZIONE. Notiamo che dalle
ipotesi
segue che(F§ ) }
ha laproprietà
diinterpolazione
normale relativa a se stessa(cfr. [ 2 ] ,
p.383 )
4Quindi,
T è lineare e continuo daF’
aF~.
È anche compatto;infatti:
Supponiamo
che sia compatto daFó
aFó
e continuo daFí
aFí .
Allora
l’operatore
duale T’ di T è compatto da Fo a Fo e lineare conti-nuo da Fi a Fi. Tale affermazione è conseguenza della riflessività
degli spazi
inquestione ~(qu~est’ultima proprietà implica
anche cheFó
è densoin
F í
equindi,
T’ come operatore da Fi a Fi coincide con la restrizione diT’,
come operatoreaggiunto
di T :Fó - Fó ,
aF~), (cfr. [ 1 ],
p.101).
Quindi,
T’ è compatto da Fa a Fr~ . D’altra parte, anche T" :Fa -~F ~
è compatto.
Ma,
per la riflessività diFa,
T" = T .TEOREMA 2.5. Siano
} (0a1)
due scale normale continue dispazi
di Hilbert.Supponiamo
che{ Ha}
abbia laproprietà
di
interpolazione
normale relativa a{ K~, }. Inoltre, gli spazi
Ko e K~abbiano la
Proprietà 2)
dellaProposizione
2.1.Allora,
se T è un operatore lineare e continuo da Ho a Ko e da H1a
Ki,
ed è nucleare da Ho aKo ,
T è nucleare da Ha aKa,
a E] 0,
1[.
DIMOSTRAZIONE. Poichè T è nucleare da Ho a
Ko ,
T è compatto,quindi,
in base allaProposizione
2.1, T è compatto da Ha. aKa ,
perad ]0, 1 [ .
Ciòimplica che Il
dove iÀa,n
sonogli
n
autovalori
dell’operatore (T*T )1~~ :
Hr~ ~ Ha .D’altra parte, se
À«, n
è autovaloredell’operatore (T *T )1~2 :
allora
~,~,, n
è autovalore di(T *T )1~~ :
:Ho--> Ho .Inoltre,
lamultiplicità (finita)
di nonpuò
diminuire.Ma,
peripotesi,
se iM, n
sonogli
autovaloridell’operatore (7"T)~ : Ho2013>Ho,
si ha:Quindi,
anche T : è nucleare.TEOREMA 2.6. Siano
{ H« }, { K~ } (oa 1)
due scale normali con- tinue dispazi
diHilbert,
tali che le immersioni di H1 in Ho e di K~ in Ko siano compatte.Inoltre,
lafamiglia {Ha}
abbia laproprietà
di inter-polazióne
normale relativa allafamiglia { K~, }.
Se T è un operatore lineare e continuo da Ho a Ko e da H~ a
K~,
ed è nuclearerispetto
ad almeno una di talicoppie
dispazi,
allora Tè nucleare da Ha a
Ka ,
V E] 0,
1[ .
DIMOSTRAZIONE. Se T è nucleare da Ho a
Ko ,
allora la tesi è conseguenza immediata del Teorema 2.5 e del Teorema 2.1.Sia ora T nucleare da Hi a Ki. Allora T’ è nucleare da
jK~ 1
aH] , (cfr. [6],
p.483). Inoltre,
T’ è continuo daKó
aHó -
Dal Teorema 2.3 segue che anche la immersione di
H.
inH1
ècompatta. Inoltre,
lafamiglia ( K§ ) } (o a 1 )
ha laproprietà
di inter-polazione
normale relativa allafamiglia {K’} } (cfr. [2],
p.
283).
Ora, T’,
essendonucleare,
è anche compatto daI~í
aHí ; perciò,
si
può applicare
laProposizione
2.1 e il Teorema 2.1 per ottenere che T’ ècompatto
daK:
a~ .
D’altra parte, ora si
ripete
la situazione che occorre nella dimo- strazione del Teorema 2.5.Quindi,
sipuò
affermare che T’ è nucleare daK~
aH., 1 [ .
Ciòimplica
che T" = T è nucleare da a K..TEOREMA 2.7. Sia
(E« ) }
una scala normale continua dispazi
di Hilbert.Supponiamo
che{ Ea }
abbia laproprietà
diinterpola-
zione normale relativa a se stessa e che Eo ed E1 abbiano la
proprietà 2)
.dellaProposizione
2.1.Allora,
se T è un operatore lineare e continuo da Eo a Eo e da E, a Ei ed è nuclearerispetto
ad almeno una di talicoppie
dispazi,
T è nucleare anche da Ea a Ea , Vae
] 0,
1[ .
DIMOSTRAZIONE. Basta dimostrare che se
Eo) n L(El ,
ed è nucleare da Ei aEi ,
allora T è nucleare da Ea aEa , me ]0, 1 [.
Poichè T è nucleare da E1 a
E1 ,
T ècompatto
da El a Ei .Quindi,
per la
Proposizione 2.1,
T è compatto anche da aEa , ae]0, 1 [ .
Ma
allora,
T’ è compatto daE’
aEi . Inoltre,
dallaipotesi
segueche T’ è nucleare come operatore da
Eí
aE ~ .
Siano
À«, n , n=1,
2, ...,gli
autovalori di(T’~’T’)1~2
comeoperatore
dalE’
aE’ . Ora, Quindi,
se è autovalore di(T’~T’)1~~
come operatore da
E’
aE~ ,
è anche autovalore di(T "’T’)l~z
come,operatore da
Eí
aEí í
e la suamultiplicità
nonpuò
decrescere.Perciò,
la norma nucleare diT’,
come operatore daE’
aE’ ,
è minore ouguale
della norma nucleare di T’ come
operatore
daEí
aEí ; cioè, T’,
ènucleare da
E ~
aE ~ .
Ciòimplica
che anche T" = T è nucleare daa E~.
OSSERVAZIONE. I risultati ottenuti
valgono quando
si suppone che T sia unoperatore
ditipo
Hilbert-Schmidt. Le dimostrazioni si fondano sulla valutazione della norma di un taleoperatore
come[1: ~?]I~2,
dove iÀn
sonogli
autovaloridell’operatore (T*T)1~~.
n
Inoltre,
vale il seguente:COROLLARIO. I teoremi 2.5-2.6-2.7
rimangono
veriquando
si sosti-tuisce
l’ipotesi
che lefamiglie
dispazi
abbiano laproprietà
di inter-polazione
normale conquella
che esse abbiano laproprietà
diinterpola-
lazione stretta e la tesi con
l’affermazione
seguente:Se T è un
operatore
lineare continuo da H« a Ka e daHy
aKy,
ed è nucleare
rispetto
ad almeno una dellecoppie
di’spazi (rispettiva-
mente, è nucleare da Hr~ a
K~ ,
per ilcorrispondente
del Teorema2.5) ,
allora T è nucleare daH~
aK~ , 0:5Ia,~y:51.
TEOREMA 2.8. Siano
Ho ,
H1 duespazi
diHilbert,
H~ immersonormalmente in Ho .
Se T è un
operatore
lineare e compatto da Ho a Ho e da H~ aH1,
allora:DIMOSTRAZIONE. Poichè T è compatto da Ho a
Ho, il
T == sup dove i sono
gli
autovaloridell’operatore
definitopositivo
n
Come nella prova del Teo-
n
rema 2.4, osserviamo che
T*,
comeoperatore
da Ha aHo ,
è una esten- sione di T* come operatore da Hi aHi ,
per la densità di Hl in Ho .D’altra
parte,
se~,1, n
è autovalore di(T*T)1~~ :
alloraè autovalore anche di
(T~kT)1~2 : Ho -+ Ho ,
equindi:
Ora, l’operatore
duale T’ diT, è,
come conseguenza delleipotesi,
compatto da
Hó
aH’0
e daH í
aHí . Inoltre, Hó
è immerso normal-19
mente in
H~ , (cfr. [ 1 ],
p.101). Quindi,
per ilragionamento già fatto,
Dalle
(i), (ii)
e(iii)
segue la tesi.OSSERVAZIONE. Il Teorema 2.8 è ancora valido
quando
si sup- pone chel’operatore
T abbia comeproprio
codominio unospazio
diHilbert Ki
(i=0, 1 ),
K1 immerso normalment~e in Ko .TEOREMA 2.9. Siano
Hi,
Ki(i=0, 1 ) spazi
diHilbert,
con H, immerso normalmente inHo ,
K~ immerso normalmente in Ko .Se T è un operatore nucleare da Ho a Ko e da H~ a
Ki ,
con normenucleari 111
Trispettivamente,
allora:DIMOSTRAZIONE. Per dove i
n
sono
gli
autovaloridell’operatore positivo
e nucleare--~Hi , (i=0, 1).
Con un
ragionamento analogo
aquello
usato per dimostrare il Teo-rema 2.8, si prova che:
D’altra parte, si sa
(cfr. [6],
Corollario allaProposizione 47.5,
p.
484),
che:Quindi,
le(i), (ii)
e(iii)
portano al risultato.TEOREMA 2.10.
Valgano
leipotesi
del Teorema 2.9.Se T è un operatore di
tipo
Hilbert-Schmidt da Hi aKi , (i = 0, 1),
con norme
(di tipo Hilbert-Schmidt) i
TIHo4Ko, T rispettiva-
mente, allora:
DIMOSTRAZIONE. Si sa che se T è un operatore di
tipo
H-S da Hia allora anche T* è un operatore di
tipo
H-S da Ki aHi ,
eInoltre,
con unragionamento
del tuttoanalogo
a
quello
usato per dimostrare il Teorema 2.8, si riconosce che:Ora mostriamo che anche
l’operatore
duale T’ di T è unoperatore
ditipo
H-S daKí
ai = o,
1.Infatti, (Cfr. [5],
p.85),
doveIH,i
i è l’isometria canonica diH í
su Hi(i = 0, 1)
eIK,
i è l’isometria canonica diKí
suKi , (i = o, 1).
Laeguaglianza precedente
silegge
anche cos :Ciò
implica
cheT’,
comecomposizione
di un operatore ditipo
H-Scon
operatori continui,
è ditipo
H-S daK í
aInoltre, poichè
i e i sono delleisometrie,
Sull’operatore
ditipo
H-S fi’ daKó
aHó
e daKí
a7-~ ,
siripete
lo stesso discorso fatto
sull’operatore T;
siconclude, cioè,
che:Cos ,
la dimostrazione è terminata.TEOREMA 2. i 1. Siano E =
fl En ,
F = flFi
duespazi LPS,
ed E sia anche unospazio
M*. Allora: n ’Se T è un operatore lineare continuo da E a
F,
allora:’3n E N tale che la estensione di T a E,~ è
compatta
da En aF¡.
Vale un risultato
analogo
se si suppone che E=fl En
sia unospazio
n
nucleare,
oppure si suppone che H e K sianospazi
tiumerabilmente hilbertiani: H=nHn,
K = che m per cui la im-n n
mersione di
Hp
in Hm è ditipo
Hilbert-Schmidt.DIMOSTRAZIONE. Dalla
ipotesi
che T sia lineare e continuo segue:‘d j E J
gi e N tale che T è lineare e continuo da Ei aF; .
D’altro canto, per
ipotesi,
esiste un indice k > i tale che la immer- sione di Ek in Ei è compatta;quindi, T,
ristretto aEk ,
risulta essereun
operatore
compatto da Ek aFi
comecomposizione
di un operatorecompatto
con un operatore continuo.Le due rimanenti affermazioni si provano come la
precedente.
In-fatti,
se E è unospazio nucleare,
Vi tale che la immersione di Ek in Ei ènucleare. Cos ,
la restrizione di T a Ek risultanucleare,
per- chè lacomposizione
di un operatore nucleare con un operatore continuo è nucleare(cfr. [5],
p.99).
Nel terzo caso, dalla
ipotesi
segue cheVjeN
3feN tale che la estensione di T a Hi è lineare continua da Hi aK; .
Ma,
k > i per cui la immersione di Hk in Hi è ditipo
Hil-bert-Schmidt.
Poichè, però,
lacomposizione
di un operatore ditipo
H-Scon un
operatore
lineare continuo è ancora ditipo
H-S(cfr. [ 5 ] ,
p.94), T,
come operatore da Hk aK; ,
è ditipo
Hilbert-Schmidt.OSSERVAZIONE. L’asserzione concernente la
proprietà
di nuclearità rimane valida anchequando
lospazio
E è unospazio LPS,
per ilquale
l’insieme di indici non è numerabile.
TEOREMA 2.12. Siano
{ Ea }, { Fa } (0 a 1 ),
due scale normali continue dispazi
LPS Ea = f 1Ea, n ,
Fa = f lFCt, ¡,
tali che:n 1
1)
almeno unodegli spazi Eo,
E1 è unospazio M* ;
2) famiglia { Ea, n } (0m 1 )
ha laproprietà
di inter-polazione
normale relativa allafamiglia { Fa, ; } (0
a1 ), V j
EI.
3) le famiglie }
posseggono laproprietà
descrittanella
Proposizione 2.1, V j E I.
Allora,
se T è unoperatore
lineare e continuo da Eo a Fo e da Ela
Fl , gk e N,
tale checompatto,
Va c] o, 1 [ .
In
particolare,
se Fr~ è lospazio
Ea stesso, Va e[ 0, 1 ],
allora Eaè uno
spazio M*, 1 [ .
Valgono
risultatianaloghi
se si operano le sostituzioniopportune nell’enunciato,
come nel Teorema 2.11.DIMOSTRAZIONE. In base al Teorema
2.11,
sesupponiamo
che E1sia uno
spazio M*,
gk e N tale che i è lineare e compatto;
Vje J
tale che T : i è lineare e continuo.Se
ik,
allora i con immersione continua.Quindi,
la restrizione di T aEo, k
è continua daEo, k
aFo, ; . Inoltre,
T è compatto daE1, k a F1, j .
Se
i > k,
allora con immersione continua.Cos ,
la restri- zione di T aEi, ;
è compatta daE1, i a Fl,; ,
essendo lacomposizione
diun operatore compatto con un operatore continuo
(la
immersione diEi,
i inE1, k).
Per di
più,
T è lineare e continuo daEo, ~
i aFo, ; .
In entrambi i
casi,
per laProposizione
2 .1, si conclude che:tale che i è lineare e compatto,
1 [.
Quanto alla seconda
affermazione,
osserviamo chedall’ipotesi
cheEo ,
peresempio,
sia unospazio M*,
segue che:i tale che la immersione di
Eo p
inEo
è compatta.D’altra parte,
poichè p > i,
la immersione diEi, p
inE1,
è continua.Dunque,
perinterpolazione,
è compatta anche la immersione diEa, p
incioè,
E~ è unospazio M*, 1 [ .
Si supponga, ora, che Ea e Fa siano
spazi
LPS dispazi
diHilbert,
soddisfacenti le
ipotesi
del Teorema 2.6 e T sia un operatore lineare continuo da Eo a Fo e da E1 a F1 .Ragionando proprio
comeprima
siconclude che tale che T : è
nucleare, ~1.E]O, 1 [ .
In
particolare,
seEa == F (J., [0, 1 ] ,
allora Ea è unospazio
nu-cleare, 1 [ .
Cos siprocede negli
altricasi, applicando
i Teoremi2.5 e 2.7.
TEOREMA 2.13. Sia E= fl En uno
spazio
LPS. Allora:n
1)
Se E è unospazio
M* e T è un operatore lineare e continuo da E a E, alloraVjeN
MieN tale che T : compatto.2)
Se perogni operatore
T lineare e continuo da E aE,
RieN tale che la estensione di T a Ei aEi
è lineare e compatta da Eia
Ej,
allora E è unospazio
M*.Vale un risultato
analogo
se si sostituisce laproprietà
di essere unospazio
M* conquella
di essere unospazio
nucleare e laproprietà
perun
operatore
di essere compatto conquella
di essere nucleare.DIMOSTRAZIONE. L’affermazione
1)
discende dal Teorema 2.11.Quanto alla
2),
osserviamo che la immersione I è lineare e conti-nua da E a
E; quindi,
peripotesi, b’j
~i tale che I : Ei ~E,,-
ècompatta, Necessariamente,
i >i. Infatti, supponiamo
sia Allora:per la continuità di I da Ei a
Ei .
Quindi,
lenorme Il e il
sarebberoequivalenti,
per cuiEi=E¡ .
Ciò
implica
che I sarebbecompatta
da Ei a Ei . Cioèl’operatore
identità sare~bbe compatto, il che è
impossibile, perchè
Ei è unospazio
di Banach di dimensione infinita.
La prova dell’altra affermazione segue le tracce della
precedente, perchè
un operatore nucleare è compatto.TEOREMA 2.14. Sia
{ Ea } (O::Sz::5
1 ) una scala normale continua dispazi
LPS eM*,
Ea = flEa.,n , 1 ];
siapoi { F~ } (o oc 1 )
n
una scala normale continua di
spazi
LPS Fa= flF«, n,
tale che ciascunan
delle
famiglie { E~, ,~ } (0a 1 )
ha laproprietà
diinterpolazione
nor-male relativa alla
famiglia } (O::5,a::5 1 ),
Allora,
sè T è un operatore lineare e continuo da Eo a Fo e da E~a
F~,
Vj
~i tale che T è compatto come operatore daEa,
i aF.,
Analogamente,
se E(1. è unospazio
numerabilmente hilbertiano tale che Vi!li>
i per cui la immersione di inEa,
i è ditipo
H-S Va E[ 0, 1 ] ,
F« è unospazio
numerabilmentehilbertiano, ferma
restando la pro-prietà
diinterpolazione,
allora:VjEN,
aiE N tale che T è ditipo
H-S daEa.,i
i aFa, ; .
Vale una conclusione
corrispondente
se si suppone chegli
E« sianospazi
nucleari.DIMOSTRAZIONE. Poichè T è lineare e continuo da Eo a Fo e da
Fi ,
si ha:Vj mk
tale che T :Eo,
k -Fo, ;
i è lineare econtinuo;
Vi gi
tale che i è lineare e continuo.Ciò in base alla
Proposizione
1.1.Per i fissato,
sarà o k i o k > i . Nelprimo
caso,Eo, ;
i è immerso con continuità inEo, k
e la restri- zione di T aE~o,
i risulta ancora continua.Nel secondo caso,
E,, k
è immerso con continuità inEl,
i e T è al- lora continuo come operatore da aF~, j .
In
definitiva,
sipuò
supporre cheVi
3~ tale che T è continuo daEo, k
aFo, ;
e daE i, k
aFl, ; .
Dalle
ipotesi
segue,allora,
che T èprolungabile
come operatore lineare e continuo daEa,k
aFa, ; , a e ] 0, 1 [ . Quindi, (cfr. Proposizione 1.1),
è lineare continuo da Ea a F~ . Laapplicazione
del Teorema 2.11 conduce al risultato.Le restanti affermazioni si provano allo stesso
modo,
sempre ricor- rendo al Teorema 2.11.TEOREMA 2.15. Siano E== n Ei uno
spazio
LPS di Fréchet eI
F= U Fn uno
spazio LIS,
T un operatore lineare da E a F. Allora:n
1)
se T è continuo da E a F allora esistono due indicii E I, j E N
tali che T : Ei ~
Fi è
continuo;2) viceversa,
se esistonoi E I, j E N
tali che la estensione di Ta Ei è continua da Ei a
Fj,
allora T è continuo da E a F.DIMOSTRAZIONE.
1)
Lo’spazio
LPS E è unospazio
diFréchet,
equindi,
per un risultato di Grothendieck(cfr. [7],
pp.227-228),
esistej E N
tale cheT(E) c Fj
e T è lineare continuo come operatore da E aF; .
Ma
allora,
dalla definizione ditopologia proiettiva,
segue che esiste unindice i E 1 tale che T : è continuo.
2)
Esistano tali che è lineare e continuo.Ora,
la immersione di E in Ei è continua equindi
T è continuo comeoperatore da E a
F; . Allora,
dal fatto che anche la immersione diF;
in F è
continua,
segue che T è lineare e continuo da E a F.TEOREMA 2.16. Sia
{ E~, ~
unafamiglia di spazi
LPSEa= e sia
{ Fa } (0
a1 )
unafamiglia
dispazi
LIS F~, = Un n
Inoltre:
è immerso normalmente in
Ea;
è immerso in Fa .
Se per
ogni
i e N, lafamiglia
dispazi
di Banach{ Ea, i } (0 oc 1)
ha laproprietà
diinterpolazione
normale(rispettivamente,
diinterpo-
lazione
stretta)
relativa a ciascuna dellefamiglie { Fa, n } (0 oc _ 1 ),
allora:(rispettivamente,
~Y 1).
DIMOSTRAZIONE. Sia T un operatore lineare continuo da Eo a Fo
e da E1 a Fi . Allora
(cfr.
Teorema2.15):
gi, i
tali che T :Fo, j
l è lineare econtinuo;
3:k,
1 tali che i è l neare e continuo.Sia
m = max (i, k), n = max ( j, 1).
Allora T è continuo anche daEo, m
a
FO,11
e da aInfatti,
la immersione diEo, m
inEo,
i e inEo, k
è
continua; analogamente
è continua la immersione diE1, m
inE1,
i ein
Ei, k .
Quindi,
T è continuo daEo, m
aFo, ;
e da aFi, i.
Confrontiamoj
e l. Percostruzione,
la immersione diFo, ;
i in Fo, ,, ècontinua;
cos è anche la immersione diFo,
i inFo, n .
Continue sono pure le immersioni diFl, ,;
inFl, n
e diFl,
r inF l, n .
Perciò,
T risulta continuo daEo,,,,
aFor,,!
e daE1, m
aFl, n ;
ciòimplica
cheFa, ,2). Cioè,
esistono due indici m, n tali che è lineare e continuo. Per il Teorema 2.15, l’afferma- zione risulta provata.OSSERVAZIONE. I risultati contenuti nei Teoremi 2.15 e 2.16 por- tano alla conclusione che è
giustificata
la definizione diproprietà
diinterpolazione
fra duefamiglie
dispazi
localmenteconvessi,
l’una costi- tuita dispazi LPS,
l’altra daspazi
LIS.Infatti,
l’affermazione che unoperatore lineare fra tali
spazi
è continuo si riduce aquella
che è con-tinua la sua estensione, definita su un opportuno
spazio
diBanach,
e a valori in un altro opportunospazio
di Banach.TEOREMA 2.17. Sia E= n EH uno
spazio
LPS e M* e sia F= U F,,n n
uno
spazio
LIS. Allora:1) Se T è un operatore lineare e continuo da E a F allora esistono due indici
i, i e N
tali che T : Ei ~Fi
è compatto.2) Se T è un operatore lineare da E a F ed esistono
i, j E N
taliche T : Ei è compatto, allora T è compatto da E a F.
Analogamente,
se E è unspazio nucleare, valgono 1)
e2),
con laparola
« compatto » sostituita con laparola
« nucleare ».Ancora,
se E è unospazio
numerabilmente hilbertiano e F è unospazio
LIS di una successione dispazi
diHilbert,
e, inpiù,
tale che la immersione di
E¡
in Ei è ditipo Hilbert-Schmidt,
allora valela
affermazione 1),
con laparola
« compatto » sostituita dalla locuzione« di
tipo
Hilbert- Schmidt ».DIMOSTRAZIONE.
1 )
Poichè T è lineare e continuo da E aF,
esi-stono
i, j E N
tali che T : Ei --~Fi
è continuo(cfr.
Teorema2.15).
Ma Vi tale che la immersione di Ek in Ei è
compatta;
equindi, T,
definito suEk ,
risulta compatto da Ek aF¡ .
2)
Dalleipotesi
segue che T è compatto da E aFj .
D’altra parte, anche la immersione diFi
in F è continua.Perciò,
T : E - F è com- patto.Le rimanenti
aff ermazioni
si dimostrano in modoanalogo.
TEOREMA 2.18. Sia
{ E~, } (O~rl~l)
unaf amiglia
dispazi
LPSEa = n
Ea ,,z
e sia{ F~
(O~rl~1 )
unaf amiglia
dispazi LIS,
con Fa =n
= U ·
n
Supponiamo
che:1)
Uno almenodegli spazi Eo ,
E1 sia unospazio
M*.2) ViE N,
lafamiglia } (O~rl~l)
abbia laproprietà
di in-terpolazione
normale relativa a ciascuna delle{ Fa, k } (O ~ (J., ~ 1).
3) 0 a, C ~3 1 ~ Ea, ,2 (rispettivamente, Fa,11)
sia immerso den-samente in
Ea, " (rispettivamente,
inFa, ,?),
n =1, 2, ...4)
Lefamiglie { F~, n } (0
a1 )
abbiano laproprietà
descrittanella
Proposizione
2.1.Allora,
se T è un operatore lineare e continuo da Eo a Fo e da E1 aF~ ,
T è compatto da Ea a Fa ,
1 [ .
DIMOSTRAZIONE.
Su~pponiamo
che E1 sia unospazio
M*. Se Tè un
operatore
lineare continuo da Eo a Fo e da £1 aF~,
allora(cfr.
Teorema 2 .17 ) :
3:i, j
tali che T :Eo,
i --~Fo, j
i è lineare econtinuo;
3:k,
1 tali che T :E1,
k --~F~,
i è lineare e compatto.Ragionando
come nella dimostrazione del Teorema2.16,
sipuò
sup- porrek = i,
l =j.
Eallora,
perinterpolazione,
in base allaProposizione
2.1, si deduce che T è un operatore lineare e compatto da
Ea, ;
i aFa, ; , 1 [.
Quindi,
per la seconda parte del Teorema2.17,
T risulta compattoda Ea a Fa.
TEOREMA 2.18’. Sia
(Ha ) }
(0a1 )
una scala normale continua di ispazi
numerabilmente hilbertiani Ha = nHa, n
e sia{ Ka } (a ~ 1)
n
una scala normale continua di
spazi
LIS Ka= UKa, n spazio
diHilbert,
nInoltre:
1) Uno almeno
degli spazi Ho ,
H~ sia unospazio
nucleare.2)
con immersione compatta,analoga
rela-zione
fra
eKo, n .
3)
lafamiglia { Ha, t } (0 oc 1 )
ha laproprietà
di inter-polazione
normale relativa allafamiglia { Ka, ; } (O 5
oc1 ), V j
E N.Allora,
se T è un operatore lineare e continuo da Ho a Ko e da H~ aKi ,
T è nucleare da Hr~ a
Ka ,
a E] 0,
1[ .
DIMOSTR.AZIONE. È
analoga
aquella
del Teoremaprecedente,
inbase al Teorema 2.17 e al Teorema 2.6.
TEOREMA 2.19. Sia E= fl En uno
spazio
LPS e sia Fa = U Fn unon n