R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
P IERO P LAZZI
Un teorema di L
2continuità per certi operatori pseudodifferenziali
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 57 (1977), p. 217-230
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per certi operatori pseudodifferenziali
PIERO
PLAZZI (*)
Intro duction.
Beside the results about Hórmander’s classes
.L~ a ,
the bestknown result
concerning
.L2continuity
ofpseudodifferential
opera- tors isperhaps
the Calderòn-Vaillancourt theorem[1],
which statesthat a
pseudodifferential operator
whosesymbol
is 000 and bounded with all derivatives is .L2 continuous.There are several variants and
improvements
of this result(see
e. g.
[2]) : they require
grow conditions for the derivatives of thesymbol,
up to a certain order.Though
similar results which do not rest on the smoothness of thesymbol
are available([3] , [4]), they
do not dealdirectly
with L2
conditions ;
on thecontrary,
in this paper, which deals with the one-dimensional caseonly,
werequire mostly
.L2 conditions for thesymbol
in order to assure .L2 boundedness : hence the weak smoothnessassumptions
in the main theorem(Theorem 1).
This result is then used to show the L2
continuity
of a class ofpseudodifferential operators
whosesymbols
are not squareintegrable (Theorem 2).
NOTAZIONI. Se A si R è
(L - )misurabile,
la norma usuale inLP(A), 1 ~ p _
si indicheràcon il
opiù semplice-
(*)
Lavoroeseguito
mentre l’Autoregodeva
di una bor~a di studioper laureati del CNR.
Indirizzo dell’A. : Istituto Matematico « S, Pincherle », Piazza di Porta S. Donato, 5 -
Bologna.
mente
con il lip
se non vi èpossibilità
diequivoco; l2(Z),
ol2,
indica lo
spazio
delle successionicomplesse
a indici in Z diquadrato
sommabile : la sua norma verrà denotata ancora con
il ~~2 .
Se 3 (R
indica lospazio
delle funzioni 000(R, C)
asupporto
com-+00
è la trasformata di Fourier
per
f
E3(R), r
ER ,
se è tale che1’espressione
scrittaha senso ; per
operatore pseudodifferenziale
disimbolo 99
si intenderàl’operatore
definito su3(R) .
Per
brevità,
siporrà
nelseguito
parte
intera :[x] Z , y _
.§
1. - Alla dimostrazione del teorema 1 èopportuno premettere
due lemmi.
LEMMA 1. Sia 99 =
(99.).,z
unac successione in condizione necessariac esuf f iciente af finchè
tac serieconverga in
.L2 perogni f E L2 e l’operatore
linearef -~ f
sia .L2continuo è
che, posto cn, le
= 9n~x > - cx , n ~
risulti : tTc
sia lineare e continuo da l2 a l2._
DIMOSTRAZIONE.
a)
Sufficienza.Supponiamo che q
soddisfi i eii,
e che sia A s Z finito.
Se si
sceglie S~~+~ ~ "- ~P+~2013~ .... - ~ 2013 ~ ! t
per p , q , r , s e
N ,
si riconosce che la serie(1)
converge‘d f E L2 ;
,è ora lecito nella
diseguaglianza precedente scegliere
A =Z ,
y da~cui si ha che
Sq;
è continuo e,b)
Necessità.Supponiamo
che(1)
converga inV f E
L2 eche Sq
sia continuo. Allora E Z
e
poichè,
per il teorema diRiesz-Fischer, ( f ,
> un’arbi- traria successione inl2,
si hache,
fissati k E Ze ~ == 1°,
converge
Il teorema di Banach-Steinhaus ora
implica é~ e 12,
eperciò ck E l2.
Dunque
vale i eT~
è definito su t’.ove ii è una successione
con un numero finito di termini non nulli 4 esistono
funzioni
.Jperciò T~
ècontinuo,
eLa dimostrazione è ora
completa ;
si noti che da(2)
e(3)
segueOSSERVAZIONI. 1. Se le cpn sono costanti
hn
i e ii sonoequi-
valenti all’unica condizione che
(hn)nEz
sia limitata. Infatti in è il simbolo diKronecker)
eViceversa,
se vale ii ènon fosse limitata vi sarebbe una sottosuccessione i
,
posto
alloraaltrimenti, è E E l2 ma
il che è assurdo.
In
questo
caso2. Una condizione necessaria è
j~)J2 ~
costante se infattiS~
è continuo siha,
V n eZ ,
i3. Una
semplice condizione, largamente sufficiente,
cheimplica
i e ii
poichè
vale lamaggiorazione
È
infatti immediato che essaimplica i ;
si hapoi
e
dunque
vale ii con4.
Segnaliamo,
nel caso che le CfJn, siano tali che risulti == > = per certi
dj
E CVn, k
EZ,
un’altracondizione necessaria e sufficiente :
convergente
inL2,
definisce unafunzione
d(t)
E Loo(I).
-- --
Infatti è noto
([5],
vol.I,
p.168)
che se vale(4)
eTà($) =
; è lineare e continuo da tz a t2 se e solo se
Poichè in
questo
casoT,
=Td
si haLEMMA 2.
Siano 99
E C(R, C) ,
N > 0. Allora,DIMOSTRAZIONE. Poniamo
non è
poi
restrittivo R .Si considerino la
scomposizione ~~
di[ - N ,
yN~
definita da di intervalli com-ponenti
e la relativa somma
come è
noto, Allora,
dasegue il lemma.
TEOREMA 1. Sia
~:~2013~C
continua e tale cheposto che,
almeno per una successionedivergente di Å,
Ze~n
soddi-sfino te
condizioni del lemma1,
siano relativioperatori da l!. a l2; ebbene, se
l’operatore pseudodifferenziale di
simbolo q è L2 continuo s~c3)(~) ~
DIMOSTRAZIONE. Per
f
E e  > Oponiamo f ~(x)
=consideriamo solo i  per cui supp I .
Se
SAq
el’operatore
determinato dalleqAn
risultaPer una successione di  per cui le
g~n
soddisfano leipotesi
dellemma 1 si ha
ove
Fissato x E .R la serie converge
puntualmente
ed assolutamente :poichè q può
essere scelto ad arbitrio.Allora
poichè
èla
(6)
divienepassando
al lim inf eapplicando
il lemma di FatouA-+oo
ove si è
posto
Resta solo da provare
che, fissato y E R,
esisteSi fissi un N > 1 e si ponga
Risulta allora
Vq
E Nquindi
per~, >
1 e q =p(y) + 2
si ottieneove è la funzione zeta di
Riemann
generalizzata.
Per essa vale ladiseguaglianza ~(h , v)
°oV1-k
per v 2:: vo >0 ,
h >ho
>1 ,
mentre00 dipende
solo daho
e vo :
questa diseguaglianza
segue immediatamente daDunque
risulta infinePer il lemma
2, poichè
ècontinua,
Fissato e >
0 ,
y per N> N~
il secondo ed il terzo termine scritti simaggiorano con E;
fissato in tal modoN ,
ilprimo
termine si3
maggiora
con - se A >Âe,
da cui(9).
Si noti chenell’applicare
3
il lemma 2 si è
supposta 99
continua solo nellavariabile ~ .
§
2. - Il teorema 1 viene oraimpiegato
nel dimostrare la .L2 con-tinuità di una classe di
operatori pseudodifferenziali ;
per chiarezza sipremette
un lemma elementare sulle serie di Fourier.LEMMA 3. La serie
~
sen
(kt)
converge V t E R ad unafunzio-
ne limitata
DIMOSTRAZIONE. Basta considerare lo
sviluppo
di Fourier della 1funzione
f(t) - - (n - t) ,
tE=-]0 ,
>2n[ , f(0)
= 0prolungata
su R2
con
periodicità
2R.TEOREMA 2. Si consideri il simbolo
q(x, E)
=F(x)
era(x) ove a, F E000,
a èdispari
e a valorireali,
F èpari
oppuredispari.
l’operatore pseudodifferenziale
è L2 continuo.
DIMOSTRAZIONE. Dalle
ipotesi
segue che.I’ ~ ~
èpari,
bdispari
equindi
èpari, y pari, y’ dispari.
Posto n E Z si dimostrerà
che i coefficienti
Cn, k
= > sono della formadk-n
per una successione
(dj)jEZ
in12(Z) : quindi
basterà provare ched(t) - ~ dkeikt è
una funzione di L°°(R)
e che lim inf + co :kEZ
il teorema 2 segue allora dal teorema 1 per l’osservazione 4 al lemma 1. Ciò premesso, si ha e Z
Ciò prova intanto che e 12 e
perciò
esiste in .L~Risulta ora per i
se infatti fosse si avrebbe
= + 00 e
perciò
fissato n E N ad arbitrio esisterebbeCn positivo
tale che tra
parte
perperciò per A
>C,
si avrebbeda
ciò,
per l’arbitrarietà di n, contro i .Dunque
i e iiimplicano
Dalla formula sen
quindi,
per il lemma3, I~
convergepuntualmente
VA e Vt a unafunzione di
L°°(.R) : VA
> 01100. R R.
2 Resta ormai solo daprovare che
I2
converge a una funzione dimaggiorabile
in valor assoluto con una costante
indipendente
da  > 0 .È
(la
serie converge inL2) ; posto
per g E(R)
Risulta ora per una C > 0
indipendente
Infatti è immediato che inoltre
Per
l’ipotesi
ii si hae
perciò
restaprovata (10).
Ne segue che e ciò
comporta
intantoconverge totalmente su R ad una funzione continua di
periodo
2n . Infinee ciò prova il teorema.
BIBLIOGRAFIA
[1]
CALDERÒN-VAILLANCOURT, On the boundednessof pseudodifferential
operators, J. Math.Society Japan,
23 (1971).[2]
CALDERÒN-VAILLANCOURT, A classof
boundedpseudodifferential
opera- tors, Proc. Nat. Acad. Sci. USA 69 (1972).[3] GUSSI-ZAIDMAN, Estimates
for pseudodifferential
operators, Rev. Rou- maine Math. PureAppl.
16 (1971).[4]
ZAIDMAN, Somenon-homogeneous symbols
and associatedpseudodiffe-
rential operators, Ann. Scuola Norm.
Sup.
Pisa (3) 21 (1967).[5]
ZYGMUND,Trigonometric
Series, II Ed.,Cambridge University
Press (1959).Manoscritto