R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
M. C RISTINA R ONCONI
Sui monoidi di ordine quattro di P
3singolari in codimensione uno
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 74 (1985), p. 23-37
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quattro singolari
in codimensione
uno.M. CRISTINA
RONCONI (*)
SUMMARY - In this paper it is
proved
that on every monoidal surface ~ ofdegree
four,singular
in codimension one, inP~ (C complex field)
thereis a curve which is not set theoretic
complete
intersection of itself with another surface 8.Introduzione.
Una
superficie Y
diP’ k
si dice a curve sottoinsieme intersezionecompleta quando
perogni
sua curvaalgebrica
C, esiste unaopportuna superficie 9
tale c. Lo studio dei monoidi di ordinequattro
diP’ k (T~
campoalgebricamente chiuso)
chegodono
della pro-prietà
di essere a curve sottoinsieme intersezionecompleta
è statoiniziato in una
precedente
nota[4]
nellaquale
sono staticlassificati,
a meno di isomorfismi
lineari, quelli
nonsingolari
in codimensione uno,nell’ipotesi
che k fosse di caratteristica #2,3.
Perquanto
con-cerne lo studio di
quelli singolari
in codimensione uno, è noto che il«generico »
monoide di ordinequattro
con una rettaluogo
dipunti doppi
contiene due rettesghembe ([1],
libroI,
cap.VII)
epertanto
non verifica la
proprietà
in esame([3],
p.246).
Tuttavia una analisidettagliata
dei monoidisingolari
in codim. 1 mostra 1’esistenza disuperficie
diquesto tipo
che noncontengono
rettesghembe.
Perstabilire se esse
godono
o no dellaproprietà
inoggetto,
non èpossi-
(*)
Indirizzo dell’A.: Istituto di MatematicaApplicata,
via Belzoni 7, 35100 Padova(Italy).
bile
applicare gli
strumenti che sono risultati essenziali nella classifica- zione diquelli
nonsingolari
in codim.1;
si deve ricorrerepertanto
a
metodologie
diverse.In
questa
nota viene affrontato lo studio di tali monoidi in rela- zione allaproprietà
suddetta. Innanzi tutto si dimostra una limita- zione sul numero delle rette(distinte)
uscenti dalpunto triplo,
che deveessere
rispettata
dai monoidi a curve sottoinsieme intersezione com-pleta.
Lesuperficie
che verificano tale limitazione vengono distri-buite,
a meno di isomorfismilineari,
in un numero finito difamiglie
che sono successivamente analizzate studiandone
l’equazione.
Sfrut-tando criteri che non richiedono limitazioni sul campo
(alg. chiuso) k,
si dimostra
che
non verificano laproprietà
lesuperficie
che conten-gono due rette
sghembe
equelle
che rientrano nellefamiglie
contras-segnate
con(o)
e( * ) ; supponendo k
di caratteristica zero o, se di caratteristicapositiva
non assolutamentealgebrico (cioè
nonalgebrico
sul suo campo
primo),
si ottieneanalogo
risultato per lesuperficie contrassegnate
con(* * ).
Si forniscono per ciascuna di esse le equa- zioni di una curva che non è sottoinsieme intersezionecompleta
su A.Si dimostra inoltre che anche le rimanenti non verificano le
proprietà,
ma vengono per esse
applicati
criteriche,
fancendo riferimento allaproposizione
11 di[6],
richiedono che k sia di caratteristica zero epiù
che
numerabile;
si tratta dellesuperficie contrassegnate
con(1 ), ... , (11),
le
superficie
con tre rette(distinte) luogo
dipunti doppi
e i coni conuna retta
luogo
dipunti tripli.
Si
può
cos concludereche, nell’ipotesi
che k sia di caratteristica zero epiù
chenumerabile,
non esistono monoidi di ordinequattro singolari
in codim. 1 a curve sottoinsieme intersezione
completa.
Tale risultatonon
può
tuttavia essere esteso al caso dicampi algebricamente
chiusiarbitrari
perchè esistono,
inquesto
caso,esempi
di monoidi che invece verificano laproprietà.
Adesempio
il monoide-~-(- X4 2 -~-
=== 0} (ottenuto
da(7) ponendo a
= b ---- c =0) è,
in caratteristica2,
a curve sottoinsieme intersezione
completa.
Taleesempio
mi è statocomunicato da P.C.
Craighero.
Notazioni.
Le
superficie
diP,,,
intese sempre comesuperficie algebriche
ri-dotte,
saranno indicate conA, B,
.... Con la scrittura A =f A
=0},
93 =
~B
=0),
... si intenderà che.A, B,
... sonogeneratori degli
idea,liprincipali
associati adA,
93....I monoidi trattati in
questa
nota vanno sempre intesi come super- ficie irriducibili.Le curve di
Pk (equidimensionali),
verranno indicate con a,b,
....Sia JÙ una
superficie
diPk
e C una sua curvaalgebrica.
Si diràche C è sottoinsieme intersezione
completa
su ~(, se esiste unasuperficie 19
di
Pk
tale che = c(per
brevità si scriverà che C è s.i.c. suSe
ogni
curvaalgebrica
di è s.i.c. su ~ si dirà che v~t è a curvesottoinsieme intersezione
completa.
Siano A e $ due
superficie
irriducibili diPk
e ... , Cr le compo- nenti irriducibili di A r1 $. Con la scritturainterpretata
in unopportuno aperto
affine diP,,
si intende che pi è lamolteplicità
di intersezione di A e 9}lungo
Cà .1. Su alcune condizioni necessarie
perchè
un monoide dip3
sia a curvesottoinsieme intersezione
completa.
In campo
algebricamente
chiuso di caratteristicaarbitra~ria,
si considerino le
superficie
A di ordine n con unpunto Po (n -1)-plo.
Tali
superficie,
a meno di isomorfismilineari, qualora
si suppongaPo
coincidente con
0(1, 0, 0, 0),
possono essererappresentate
da equa- zioni deltipo:
con A e B forme di
k[xl,
X2’x3~
di ordine n-l e nrispettivamente.
I monoidi di
Pk
di ordine n con unpunto Po
sonosingolari
in codimensione uno se e solo se sono
singolari lungo
rette uscenti dalpunto Po .
Inparticolare
un monoide di ordinequattro
èsingolare
in codimensione uno se una delle rette uscenti da
Po
èluogo
dipunti tripli
oppure se illuogo
deipunti doppi
è costituito da una, due o tre rettedoppie
uscenti daPo.
PROPOSIZIONE 1.1. Sia ~{, un monoide di ordine
n>2 (singolare
o no in codimensione
uno)
di ==+
B =0}.
Detta r unaretta di ~{, per il
punto (n-1)-plo 0(1, O, 0, 0)
e 19 =~G
=0}
unasuperficie
diPk
tale che ~{, n 6 = r, alloraG, immagine
di G nellaproiezione
canonica:k[xo,
x1, x2,~3]
~k[xo,
X~, x2,x3]/(Axo -E- B’),
è pro- dotto dipotenze
adesponente
intero delleproiezioni
canoniche di fattori irriducibili di A.Per la dimostrazione si veda
[5]
p. 140. Nell’enunciato della propo- sizione 2 di[5]
il monoide risulta nonsingolare
in codimensione uno;tuttavia nella
prima parte
delladimostrazione,
cheriguarda
il fattoin esame, tale
ipotesi
non viene utilizzata.PROPOSIZIONE 1.2. Sia A =
{Axo +
B =0}
un monoide di ordinequattro
diP,31, singolare
o no in codimensione uno. Indicati conA1, ... , As
i fattori irriducibili diA, A = Ai= ... A$8,
e con r~, ... , t’h le rette(distinte)
di A per0(1, 0, 0, 0),
condizione necessariaperchè
tali rette siano s.i.c. su fl
(e quindi
condizione necessariaperchè
Asia a curve
s.i.c.)
è cheh~s.
DIMOSTRAZIONE. Nel caso in cui s
=1,
cioè A = detta r unaretta di uit per
0,
sia 9 ={G
=0}
unasuperficie di P3k
tale che 9 r1 n vK, = r. Dallaproposizione
1.1 si deduce cheG =
>0 ) ; pertanto
fl r1~A~
=0}
= r. Ricordando che le rette di ~ per 0sono le
componenti
di .Â~ n{J.i
==0},
si deduce che su A c’è una sola retta per ilpunto triplo.
Nel caso in cui i fattori siano
più
di uno, indicate conAi
le super- ficie~A
i =o}
e con r~, ..., r~ le rette(distinte)
di A per0,
siaAi - A
- a1ir1
+ ... +
Se le rette sono s.i.c. suM,
esiste una super-ficie tale che Dalla
proposizione
1.1 sideduce che con mi interi
opportuni non
tuttinulli,
e
quindi
che PertantoPoichè per
ipotesi
tale sistema ammette una soluzione nonnulla,
il rango deve essere minore di s.
Analoghe
considerazionivalgono
per le rette r2 , ... , rh . Pertanto tutte le sottomatrici diottenute cancellandone una
riga,
devono avere rango minore di s.Se per assurdo h > s, il rango di
quest’ultima
matrice sarebbe minore di s equindi
una colonna sarebbe combinazione lineare delle rimanenti.Tenendo
presente
che le formeA~
sono inquesto
caso o lineari o di secondogrado,
se ne dedurrebbe che o duepiani
hanno in comunepiù
di una retta o che unpiano
e unaquadrica
ne hanno in comunepiù
di due e ciò è assurdo.PROPOSIZIONE 1.3. Sia ~ _
+ B = 0}
un monoide diPj§
(singolare
o no in codim.1)
e sia c una sua curvaalgebrica (irriducibile
e
ridotta)
distinta da una delle rette uscenti dalpunto (n - 1)-plo
0di ~. Se esiste 19 =
{G
=0}
di ordine m tale che ~ C) 9 = C, indicaticon
~.1~ = 0}
il cono che da Oproietta
c, conA~, ..., As
i fattori irridu- cibili diA,
A =A,,.
e conG, .T’,
ecc. leproiezioni
canonichedi
G, 7~
ecc. nell’anello delle coordinate omogenee diA,
deve risultare:dove a
e Pi
sonointeri,
a > O e if3i negativi
soddisfano la condizione:0
- ~i c vi(m - ~,),
con 1molteplicità
di 0 per 9.Per la dimostrazione si veda il lemma 1 di
[7].
2. Monoidi di ordine
quattro
con una rettaluogo
dipunti tripli.
Un monoide A di ordine
quattro di PjJ
con una rettaluogo
dipunti tripli
è unasuperficie rigata
e, cometale,
contiene due rettesghembe
oppure è un cono. Nel
primo
caso, come si deduce da una osservazione di D.Gallarati, [3]
p.246,
che non richiede alcuna limitazione sul campok,
nessuna delle due rette è s.i.c. su ~ equindi
talesuperficie
non è a curve sottoinsieme intersezione
completa.
Adanalogo
risul-tato si
perviene
anche se ~ è un cono, ma il criterio usato richiede che k sia di caratteristica zero epiù
che numerabile. Sotto taliipotesi
si consideri infatti un
piano
R, nonpassante
per il verticeV,
che inter-sechi J6
lungo
unaquartica
irriducibile c. Detto P unpunto
di C e tla retta di ~
passante
perP,
se ~ fosse a curve s,i,c, esisterebbe unasuperficie 9
cPk
tale che ~ = t equindi 9
r1 C = P. Laquartica
piana
c, razionale esingolare,
risulterebbedunque
apunti s.i.c.,
ma ciò sarebbe in contrasto con laproposizione
11 e corollario 1 di[6].
Ogni
monoide di]M,, k
campoalgebricamente
chiuso di caratteri-stica zero e
più
chenumerabile,
con rettatripla
non èdunque
a curves.i.c..
NOTA.
Ogni
monoide di ordinequattro
che sia anche cono contienenecessariamente una retta
luogo
dipunti tripli.
Tutti i monidi trat- tati successivamente nonpotranno dunque
contenere unpunto
mul-tiplo
dimolteplicità quattro.
3. Monoidi di ordine
quattro
con tre rette(distinte) luogo
dipunti doppi.
Le
superficie qui
trattate sonosuperficie
di Steiner con tre rettedoppie distinte, proiezioni (generiche)
dellasuperficie di ,Veronese
diP5. Le
superficie
di Steiner con due o tre rettedoppie
infinitamente vicine rientrano traquelle
analizzate neiparagrafi
4 e 5.È
noto chele
superficie
in esame sono linearmente isomorfe alla+ + + + Qualora
k sia di caratteristica zero epiù
chenumerabile tale
superficie
non è a curve s. i. c. Si consideri infatti laparte
affine Ma = {x2x3x0+x22+x23+x22x23 = 0}+
=0}
n0 }.
Ta-le
superficie
affine è isomorfa tramite(xo,
m2,X3)
-(xo -~-
X2X3’ 9 X2x3)
alla
superficie
cubica affiney.
= =0} che,
essendosingolare
in codimensione uno, non è a curve s.i.c. come dimostrato nellaproposizione
6.1 di[2].
Pertanto nessun monoide con tre retteluogo
dipunti doppi
è a curve sottoinsieme intersezionecompleta (su campi
di caratteristica zero epiù
chenumerabili).
4. Monoidi di ordine
quattro
con due rette(distinte) luogo
dipunti doppi.
Sia k un campo
algebricamente
chiuso di caratteristica arbitraria.Un monoide A di ordine
quattro
diPk3
con due rette r e Sluogo
dipunti doppi, qualora
si supponga, comepossibile
a meno di isomor-fismi
lineari,
che ilpunto triplo
di coincida con0(1, 0, 0, 0)
e chele rette r e S siano
rispettivamente {Xl
= x3 =0}
e~x2
-- X3 =0}1
può
essererappresentato dall’equazione
Si
distinguano
due casi: su ~ c’è una terza retta uscente da0 ;
su flnon ci sono altre
rette,
oltre a r e S, uscenti da 0.4.1. Nel caso in cui su ~ ci sia una terza retta uscente da 0
(che
non
può
ovviamente esserecomplanare
con r es),
sipuò
supporre,a meno di isomorfismi
lineari,
chequesta
sia la t ={X,
= x2 =0}.
In
questo
caso ~ èrappresentato dall’equazione (’)
in cui d’= e = 0.Qualora (b’, cf)
~(0, 0)
su A èpossibile
individuare due rettesghembe.
Comegià
osservatonel § 2,
una talesuperficie
non è a curves.i.c..
Qualora b’ =
c’ =0,
deverisultare a’ #
0(altrimenti
jtC sarebbeun
cono). Nell’ipotesi
che t non sialuogo
dipunti doppi
per A(per
non riottenere le
superficie già assegnate nel § 3),
lesuperficie
in esameo
contengono
altre rette uscenti da O oltre alle r, s e t(in questo
casonon sono a curve s.i.c. per la
proposizione 1.2),
oppure sono linear- mente isomorfe ad una tra le:Con lo stesso
procedimento
adottato per lesuperficie del §3,
èpossibile dimostrare, qualora
ilcampo
sia di caratteristica zero epiù
chenumerabile,
che le(1)
e(2)
non sono a curve s.i.c.4.2. Nel caso in cui su
+
B =0}
non ci siano altre rette uscenti da O oltre a r e s, secondo i vari casi che sipresentano
in real-zione ad risulta linearmente isomorfo ad una tra le
seguenti superficie:
(dove
C è una conveniente forma digrado
Infatti
~==~3~’. Qualora
A’ sia una forma di secondogrado irriducibile,
la conica~A’ = 0}
del0
deve contenerei
punti
.R e ~S intersezione di r e s con ~.Quindi,
a meno di isomor- fismilineari,
i Tenendopresente
che lecomponenti
dell’intersezione delle due
superficie luogo degli
zeri di A’ e B sono r e s e che ~ èsingolare lungo
r e s, si deduce che B =tB’ -j- (XIX2 +
oppure B
pertanto
è deltipo :
, cioè i monoidi in esame sono l.i.
Si vede ora facilmente che essi sono l.i. a
superficie
dellaprima famiglia.
Qualora
A’ siariducibile,
con unprocedimento analogo,
si dimostrache i monoidi sono linearmente isomorfi a
superficie
delle rimanentifamiglie.
Le
prime
due non sono a curve s. i. c.perchè contengono
le due rettesghembe (zi =
x3==0}
e~x2 = 0};
anche la(3)
e la(4)
non losono
qualora k
sia di caratteristica zero epiù
chenumerabile;
infattiper la
(3)
sipuò
sfruttare lo stessoprocedimento
adottato per le super- ficiedel §3.
Per la(4)
si consideri laparte
affine{X2x2+ x3 -E-
-~--
=0) = JÙ
n0)
e si indichino con ~c ilpiano {X2 == 1}
e con .R il
punto
intersezione di x con r. Si osservi innanzi tutto chese su esistono due curve c e
d
le cuiproiezioni
da0, c’
ed’,
su Rhanno,
oltre aI~,
un unicopunto P’
diintersezione,
tenuto conto dellacorrispondenza
birazionale che intercorre traA.
e alloraC e
d
hanno in comune, oltre ad eventualipunti lungo
r, il solopunto
Pdi
A.
la cuiproiezione
su R è P’. Si consideri ora la curva razionalesingolare
C =~x3 -f-
xxx3 = x2- 1 = 0)
intersezione di e ne si indichi con P un suo
punto.
La conica del fascio(zi
=- x2 - 1
=0}
e che passa per P ha in comune con C, oltre aI~,
ilsolo
punto
P. Pertanto la curvad,,
la cuiproiezione
su n èdt,
cioèla
d,
==+
X3+ tx2
= x1 =0},
ha in comune con c,oltre ad eventuali
punti lungo
r, il solopunto
P. D’altraparte
se t #0,
coicide con .l~ ed inoltre r = R
e C = .I~. Pertanto
d,
= P. Se per assurdof1,
equindi A,,,
fosse a curve
s.i.c., per ogni
esisterebbe unasuperficie
tale
che @t
=dt .
Alloragt
r~ C =P,
cioè c sarebbe una curvaaffine razionale
singolare
apunti s.i.c. ;
ma ciò sarebbe in contrastocon
quanto
affermato in[6]
p.173,
secondo cui le sole curve diA k 3
a
punti
s.i.c.(cioè quelle
che verificanoC2.F’D)
sonoquelle
razionalinon
singolari.
Pertantodt,
perqualche t,
non è s.i.c. su5. Monoidi di ordine
quattro
con una sola rettaluogo
dipunti doppi.
Sia M un monoide di ordine
quattro di P3k con
una sola retta rluogo
di
punti doppi.
A meno di isomorfismilineari,
è semprepossibile
sup-porre che il
punto triplo
di M coincida con0(1, 0, 0, 0) (cosicchè
Mpuò
essererappresentato dall’equazione Axo +
B =0),
e che la retta rsia la
{~?i == a?2 ~ ~}’
La discussione viene condottadistinguendo
ivari casi che si
presentano
in relazione al numero delle rette di ~ per0,
e ricordandoche,
se esso superaquello
dei fattori irriducibili di non è a curve s . i, c.(proposizione 1.2).
5.1. Su M ci sia una sola retta per 0:
quella doppia.
Qualora
A siairriducibile,
A = 0rappresenta,
sulpiano n = {xo
== 0},
una cubica asingolare
nelpunto R(0, 0, 1, 0)
intersezione dir e n. Nel caso in cui a è nodata è sempre
possibile
supporre A =- xl x2 x3 - xi - x2 ~
Ricordando che èsingolare lungo
r e che l’in-tersezione delle curve
luogo degli
zeri di A e B è.R,
non è difiicilericonoscere che B = tB’
+ x2 ),
dove t t ~0,
Lforma lineare di
x,1 e
B’ -+
oppure B’ - I monoidi inquesto
caso sono
dunque
l.i. ad uno deiseguenti:
Con
procedimento analogo, qualora
a siacuspidata,
siottengono superficie
linearmente isomorfe alla:La
prima
contiene le due curvesghembe
; la seconda contiene le due rette
sghembe
. Per dimostrare che la(5)
non è a curve s.i.c. si
può procedere, qualora k
sia di caratteristicazero e
più
chenumerabile,
come per lesuperficie del §
3. Per le super- ficiecontrassegnate
con(*)
èpossibile
adottare uno stessocriterio;
esso viene illlustrato
applicandolo
allaprima
delle due.Si consideri la
superficie =()}== {(~~~32013~2013~)~o + -~- xi
= la conica di v1(,: C ={~2 2013 ~i
.=+ xi
---0 ~.
Se per assurdo esistesse una
superf cie 8
=~G
=0)
di ordine m dilfl§
tale che g r1 Jt = C, indicato con G la
proiezione
canonica di G indovrebbe risultare
(proposizione l.3) :
= 2m C, da cui 12a
+
4m = 0.Dunque
a0 ; posto P
= - ocy m ==
3~.
PertantoDalle relazioni valide in
k[~],
si otterrebbequindi:
con y
polinomio
omogeneoopportuno
dik[xo,
Xl’ x2,ro3]. Comunque
fissato un
polinomio sia P
ilpolinomio
ottenutoda P
ponendo x2 = hx1,
Dall’ultima relazione si otterrebbe allora :Essendo
JJ1,
perogni
divisibile perx~~,
si dedurrebbeche 9,
per
gli
stessi valoridi h,
è divisibile perx~~-2.
D’altraparte, per h
=0, j0’
è divisibileper xi
e ciòimplicherebbe
cheG, per h
=0,
fosse divi- sibile per Pertanto lesuperficie g =O} avrebbero r
in comune, cioè 9 conterrebbe r control’ipotesi
assunta. c non èdunque
sotto-insieme intersezione
completa
su A.Per dimostrare che la
superficie
L’= =0},
dove M’ =_ ( xl x2 x3 - xi - xÉ ) xo - xi x2, contrassegnata
con( ~~),
non è a curves.i.c., qualora
sia di caratteristica zero o, se di caratteristicaposi- tiva,
non sia assolutamentealgebrico (cioè algebrico
sul suo campoprimo),
y è suffieiente verificare che non esiste alcunasuperficie 9
--_-
~(~
=0}
cPk
tale che n 8 = c, con C = - ax2 = CW3XO --
(a 3 +
-0_~.
Infatti se per assurdoesistesse,
indicatocon m il suo ordine e con G la
proiezione
canonica di G ink[~’],
anellodelle coordinate omogenee di
~’,
dovrebberisultare,
per laproposi-
zione
1.3,
Tenendo
presente
che, si deduce che 3a
+
m =0 ; pertanto
a 0. Posto - a =~,
si ha m =3fl
equindi
Tenuto conto delle relazioni valide in
k[J6’],
l’ultimauguaglianza
èequivalente
a:Esiste
pertanto
un tale cheSi esegua la
sostituzione,
comegià
si è fatto per la(*),
x2 =E k,
ottenendo :
ØM’ è divisibile per
quando h # O,
mentre è divisibile almeno perquando h
= 0. Af&nchè ciò siapossibile
è necessario che G =+ -~- x2L2,
conL~
eL2 polinomi opportuni.
D’altraparte
la(")
èequivalente
anche alla:pertanto
esiste unpolinomio
tale cheAnche in
questa relazione,
y effettuata la sostituzione zi =hx2,
y h Ek,
si vede che è divisibile per 0 e almeno per
X:P+l
quando h
= 0.Ciò,
per a tale che #1,
la cui esistenza è assicu- rata dalleipotesi su k,
è in contrasto conl’espressione
di G sopra determinata. Non esistedunque
alcunasuperficie 9 = ~G
=0}
taleche = c e
quindi
A’ non è a curve s.i.c.Nel caso in cui A = con
A1
forma lineare eA2
forma irri- ducibile del secondo ordine dik[xu
x2 ,xa], procedendo
con un metodoanalogo
aquello
usato nei casiprecedenti,
siottengono
monoidi linear- mente isomorfi ad uno deisequenti:
Per dimostrare che tali
superficie
non sono a curves s.i.c. sipuò
proce-dere,
perquanto
concerne la(6), nell’ipotesi
che k sia di caratteri- stica zero epiù
chenumerabile,
come per la(4) ;
mentre per la seconda delle due come per leprecedenti (*).
Qualora
A sispezzi
nelprodotto
di formelineari, poichè
su J6c’è una sola retta per
O,
ipiani .aei
=~Ai
=o} appartengono
ad unostesso fascio di
sostegno
r ed inoltre.aei
= r. Pertanto deve risultare i 3 altrimenti r sarebbetripla
per ~. I monoidisingolari lungo
la retta r che rientrano inquesto
caso sono linearmente isomorfi ad uno deiseguenti:
Tali
superficie
non sono a curve s.i.c.: per laprima
sipuò procedere
come per la
precedente (**)
sotto le stesseipotesi
la secondacontiene due curve
sghembe;
per la(7)
sipuò procedere
come per la(4), nell’ipotesi
che k sia di caratteristica zero epiù
che numerabile.5.2. Su Jt., ==
{Axo -f-
B =0}
oltre alla rettadoppia
ci sia unaseconda retta per 0 che si
può
supporre essere la s ={Xl
= X3 =0}.
Dalla
proposizione
1.2 si deduce che A deve essere riducibile in almeno due fattori(distinti).
Sia A = con
A1
forma lineare e.A2
forma irriducibile del secondo ordine. Se ilpiano ~1
= =0},
che deve contenere r,non passa per S, allora
A,
n A = r. Detto{L
=0}
unpiano
per r, che individua su ~ una conica irriducibile c, dallaproposizione
1.3si deduce che per
ogni superficie 9 == {G
=0}
di ordine m tale che9 n A = c, deve valere:
D’altra
parte, poichè
~ r1~A~
=0} =
r u s, deveessere ~
= 0.Inoltre deve risultare nulla anche la
molteplicità
di intersezione di 9 e Alungo
r;pertanto
4a+
4m = 0. oc risulta alloranegativo.
Do-vendo 9 contenere il
punto triplo
0 di dallaproposizione
1.3 sideduce
che - a m - 1,
ma ciò è in contrasto conquanto
sopra scritto. Non vi èdunque
alcunasuperficie 9
tale che ~ C) 9 - c equindi
i monoidisingolari lungo
r diquesto tipo,
tali cioè cheAi
non
contenga
s, non sono a curve s.i.c..Nel caso in cui
~1
sia ilpiano
individuato da r e da s, i monoidisingolari lungo
la sola retta r e che noncontengono
rettesghembe
sono linearmente isomorfi ad una delle
seguenti superficie:
Per dimostrare che sulla
prima
delle due c’è una conica che non ès.i.c.,
si
può procedere
come per leprecedenti superficie contrassegnate
con
(*).
Per la seconda si consideri la conica C individuata su M dalpiano ~xl - x2 = 0 ~.
Dallaproposizione
1.3 si deduce che perogni superficie 9 - {G
=0}
di ordine ~n tale che A n 9 - C, deve risultare:Da
M.{x1 = 0} = 3r + s, M.{x2x3 + x21 = 0} = 2r + 6s
eM.{x1 -
-x2 = 0} = c +2r,
segue cioè m-- 4B = a + 6B = 0.
a risultadunque negativo
equindi,
per la pro-posizione 1.3,
-a m - 1,
ma ciò è in contrasto con le relazioni sopra scritte. c non èdunque
s.i.c. su ~.Sia A =
A1 A2 A3 ,
conA
i forme lineari a due a due non propor- zionali. Siottengono
monoidi linearmenti isomorfi ad uno dei se-guenti :
Si verifica che tali
superficie
non sono a curve s.i.c.procedendo
comeper le rimanenti
superficie contrassegnate
con lo stesso simbolo esotto le stesse
ipotesi
su k.Sia .A = con
A1
eA,
forme lineari nonproporzionali.
Siottengono
monoidi linearmente isomorfi ad uno deiseguenti:
Per le
superficie contrassegnate
con( * )
e(o)
siprocede
come perquelle
con la stessa
notazione;
per la(8)
come per lasuperficie del § 3;
perla
(9)
e la(10)
come per la(4). (I
criteri adottati per le(8), (9), (10) richiedono,
come la(4)
e lesuperficie del § 3,
che k sia di caratteristicazero e
più
chenumerabile).
Le rimanenticontengono
due curvesghembe.
5.3. Su
A,
oltre a r, ci siano due rette s e t. Le tre rette possonoessere
complanari
o no. Siottengono superficie
che ocontengono
coppie
di rettesghembe
oppure sono linearmente isomorfe ad unatra le:
Per dimostrare che la
(11)
non è a curve s.i.c. siprocede
come per lesuperficie del § 3,
per le altre come per leprecedenti superficie
con-trassegnate
con(o).
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Manoscritto