A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
I DA C ATTANEO G ASPARINI
Sulla deformazione di un solido elastico omogeneo anisotropo soggetto a stress lineare
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 7, n
o1-2 (1953), p. 1-15
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DI UN SOLIDO ELASTICO OMOGENEO ANISOTROPO
SOGGETTO A STRESS LINEARE
di IDA CATTANEO GASPARINI
(Pisa)
.Nella Memoria del Prof. SIGNORINI alcune
questioni
didei aistemi continui »
(1)
sono caratterizzate le sollecitazioni esterne che in unsistema
elastico,
omogeneo ma comunqueanisotropo,
dannoluogo
a uno statodi tensione
indipendente
dalla natura del materiale. Vi èriconosciuto,
tra1’altro,
che tale stato di tensione è necessariamentelineare,
pur senza ulte-riori
limitazioni,
ed è individuabile mediante le sole coordinate astatiche eiperastatiche
della sollecitazione totale esterna. L’esame dello stress lineare è ivicompiuto
senza intervento dello strainprodotto
nelsolido ;
tenuto pre- sente tuttavia che taletipo
di tensione si trova a sussistere inimportanti
casi
concreti,
come neiproblemi
di SAINT-VENANT dipiù larga applicazione pratica,
mi è parsa nonpriva
di interesse anche una breve analisi della cor-rispondente
deformazione.Questo
èappunto,
con riferimento a ungenerico
solido
anisotropo, l’argomento
delpresente
lavoro(2).
L’analisi
chequi
appressosvolgeremo
si basa essenzialmente su unaormai classica formula cinematica che il VOLï’ERRA pose alla base della teoria delle distorsioni elastiche
(3)
e dellaquale
èqui
data una dimostra-zione
direttanell’ipotesi specifica
di strain lineare.L’esame,
svoltodapprima
in
generale
epoi
conriguardo
ad alcuniproblemi particolari (trazione
o com-pressione
di un cilindrogenerico,
torsione di un cilindroellittico, ecc.);
varràa mettere in luce l’influenza che sulla deformazione di un solido elastico ha
(1)
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Serie 11~ voi. II pag, 19.(2)
Un’analisi analoga, nel caso dei solidi isotropi, ha formato oggetto di una Memoriadi P. UDB8CHINI (Rendiconti dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, vol. LXXXIV,
Fase. II, 1940-41, pag. 469).
(3) Cfr. V. VOLTERRA, Sur l’équilibre des corps élastiques multiplement connexes, Ann, , Éc. Normale (3) XXIV, séptmbre 1907, pagg. 401-517,
1. Annali della Souola Norm. Sup. - Pisa.
l’anisotropia
del materiale. Esso consentirà inparticolare
di ritrovarerapi-
damente un classico
procedimento
per la determinazionesperimentale
delle21 costanti di elasticità.
1. RICHIAMO DI UNA FORMULA DEL VOLTERRA IC SUA SPECIFICA- ZIONE NEL CASO Di STRESS LINEARE. - Nel caso di defoimazioni infini- tesime lo
spostamento
s delgenerico punto
Ppuò
notoriamente ricavarsi dalle caratteristiche di deformazione 8"s(r , s - 17 2, 3)
con soleDetta 8
l’omografia
dideformazione, l’espressione
di s è foruita dalla formule, del VOLTERRAove 0 indica un
punto
ausiliario scelto adarbitrio,
che assumiamo come ori-gine
dellecoordinate s o
lospostamento
inO,
w0 2 il semiroto-, , ,
re di s valutato in
(y’1, y2 , y’)
ilpunto
variabile sull’arco ó Y , "(YI
Y2 ,y3)
ilgenerico puuto
del sistemaelastico,
e infiueir (i- == 1 ~ 2 , 3)
i versori della terna di riferimento.
L’integrale
è esteso a un arbitrario arcodi linea
congiungente
0 con 1’.Nel caso di linearità delle caratteristiche di deformazione si
può
daredella
(1)
unasemplice
dimostrazione. Basterà perquesto
far vedere:c~)
che il vettore Sp definito dalla(1)
è funzione univoca diP,
ossiache
l’integrale
(
esteso a
qualunque
linea chiusa ènullo;
b)
che lecomponenti
del vettore derivato di tale sprispetto
alleyi
(i
=r1 , 2 , 3)
dannoproprio,
nelle loro classichecombinazione
le cara«te- ristiche di deformazione da cui si èpartiti.
Per dimostrare il
primo punto spezziamo l’integrale
chefigura
in(1), pensato
esteso a una lineachiusa l ,
nella somma di due termini :La
componente
diindice j ( j = 19 2 , 3)
delprimo
diessi,
in virtù delteorema di commutazione
applicato all’omografia E
e del teorema dinonché della costanza di rot e
ij conseguente
alla linearità dellostrain,
vale : ,
ove o è una
qualunque superficie
avente 1 percontorno completo
ed n è ilversore della normale alla o nel suo
punto generico,
orientata in modo cherispetto
ad essa il verso di circolazionelungo 1 appaia positivo.
Circa l’altro termine della(2)
si ha’
e
quindi,
essendo(come
si vedeapplicando
il teorema di STOKES allagenerica componente
delprimo
membro della(4)
etenendo presente
l’identità : rot(m v)
= ~z rot v+ + grad m 1B ~) ,
. La
quantità
entro laprima parentesi,
comesi può
facilmente control-lare,
ènulla;
laquantità
entro laprima parentesi
del secondo termine.vale 1. Resta in definitiva
(4) Si ramment~i l’identità vet,toriale
e il confronto con la
(3) permette
di concludere, come sivoleva,
che è nullo. l’integrale
1
a
qualunque
linea chiusa 1 esso sia esteso.Per la
completa
dimostrazione della(1)
non resta ormai che provare ilpunto b),
basta cioè far vedere che lecaratteristiche
di deformazione che si deducono dal vettore definito dalle(1)
sonoproprio
le caratteristiche di de- formazione dallequali
si èpartiti.
Dette infatti ui(i -- 1 2 ~ 3)
le compo-nenti del vettore
(1),
si haAnalogamente, essendo
si verifica che
2. ESPRESSIONE DELLO SPOSTAMENTO MEDIANTE GLI ELEMENTI DELLO
.
STRESS LINEA.RE. Adotteremo d’ora in
poi
per le caratteristiche di tensionee di deformazione le notazioni a un solo indice
Per la
supposta
linearità dello stresspossiamo
porreessendo
X: e ;8 quantità,
scalari evettoriali,
costanti. Come ènoto,
la mutuadipendenza
tra stress e strain è espressa dalle seiequazioni
localiove le 36
quantità
mrs,parametri
di sono, nelle nostreipotesi
diomogeneità,
altrettante costanti. Sechiamiamo 03BCs (s = 1,
2 ,... , 6)
l’omo-grafia (dilatazione)
definita dalla matricepossiamo
considerarel’omografia di
deformazione E come sommadi
seiomografie,
cioèPer arrivare a una
espressione generale
dellospostamento
elastico in ungenerico
solido omogeneoanisotropo soggetto
a stresslineare,
effettuiamo nella(1)
ladecomposizione (8)
e valutiamopoi
spprescindendo
dallo spo- stamentorigido.
Per brevità di locuzione chiamiamo dirett~~ice la retta condotta per 0
parallelamente
ail
e sezioni noi-mali le sezioni del solido elasticoeseguite
con
piani
normali ai1.
Osserviaino chei, corrisponde
a una direzione af-fatto
qualunque perché
la linearità è per lo stress unaproprietà
invarian-tiva
rispetto
alla scelta della terna(i1 , i2 , Successivamente,
dettaPd
laproiezione
di P sulladirettrice,
fissiamo nella(1)
1’arbitrario cammino diintegrazione facendolo
coincidere con laspezzata
bilatera0 Pd P .
Indichia-mo con u il versore di
Pd
P . ~ .Avremo in
primo luogo
Di
qui, posto Pd P = Il) d P u,
chiamato 10l’angolo
del versore u conig,
1osservato che
e valutato in modo
analogo l’ integrale
si ottienePer il calcolo dell’altro
integrale figurante
in(1)
basta osservare che at-tualmente è
avremo allora
1
Sommando le
espressioni (9) (10)
esvolgendo
itripli prodotti vettoriali,
siottiene come
espressione
definitiva dellospostamento elastico,
a meno diuno
spostamento rigido
diinsieme,
La
(11 ) permette
c~idecomporre
lospostamento
che si provoca nel ge- nericopunto
P neiseguenti
termini :a)
un terminesp.
cherappresenta
lospostamento
che si ha inPd
b)
un termine npindipendente
cioèuguale
per tutte le se-zioni
normali,
,c)
un terminen’ py
variabile da sezione asezione
9costituito
da unatrasformazione
omografica
nella sezione medesimaa~~
infine un termine deltipo
ove si è
posto
~1,5~)
In
compendio
Il termine
nh
si annulla identicamente tutte le volte chei
i sia per-pendicolare
a tutti i vettorii ;8 (ossia quando
le caratteristiche di tensionenon
dipendono
day~ ).
I
componenti
My e (of di ffi secondo la direttrice e secondo unpiano
normale alla direttrice danno
luogo
a una rotazione di vettore (OT(torsione)
e a una rotazione di vettore (of
(flessione).
Se leX,
sono funzioni esclusi- vamentedi yi (se
cioè le03BEs
sonoparallele
ai1)
la torsione si annulla.Faremo ora
applicazione
diquesti
risultati aqualche problema
concretoparticolarmente espressivo.
3. APPLICAZIONF, AD ALCUNI PROBLEMI PARTICOLARI. INDICAZIONI
SUL MODO DI DETERMINARE SPERIMENTALMENTE LE 21 COSTANTI DI
ELASTICITÀ.
a)
Trazione ocompressione
di un cilindropesante
ad asse verticale.Sia C un cilindro elastico omogeneo di sezione arbitraria. Assumiamo come terna di riferimento la sua terna centrale con
1’asse i1 (direttrice) parallelo
alle
generatrici
del cilindro. Taleconvenzione,
per orasuperflua,
sarà utile inseguito.
Supponiamo
che’in tutto C sia.~1
e;1 costanti).
Il sistema di forze esterne inequilibrio
con tale distri- buzione disforzi,
come si riconosce dalleequazioni
delCANCHY,
è costituito da un insieme di forze di massaagenti parallelamente
adil
di intensitàk F = ~i > i~ (k .
=densità,
~’ = forza unitaria dimassa) e
da una distri-buzione uniforme di forze
superficiali normali,
di intensitàXi ,
sulle basi.È questo
il caso di un cilindro ad asse verticalesoggetto
alproprio
pesoe a
opportune
azioni uniformi i dicompressione (o trazione)
sulle basi.In tali
ipotesi
la(11)
dà per lospostamento
elasticol’espressione
e la
decomposizione
effettuata ingenerale
al n. 2si specifica
ora cos :Particolarizzando ancora,
supponiamo
il cheequivale ’ad
ammettereche
Xi
sia funzione lineare soltantodi Y1
equindi
costante su ciascunasezione.
Supponiamo
inoltre che il cilindro in esame sia costituito da uncristallo del sistema rombico avente come
piano
di simmetria in 0 ilpiano i2 i3 : ciò’ porta
laseguente
riduzionedelle.
costanti elastiche(6) :
(6) Ricordiamo che le 21 costanti elastiche m,.s, cioè i coefficienti della forma qua- dratica nelle X - W(X) - che dà il potenziale specifico di elasticità, dipendono dalla
scelta della terna di riferimento. Precisamente, indicata
oon fl « [[
Xrsil
1’omogcafia ditensione si ha Xr
= fl
ir x ir (r = 1, 2 , 3),X4 = ~31~ X i3 ,
Ne risulta che, scambiando
1,
in restano inalterati Xi, X3, X4 mentreX5
e XC, cambiano di segno. Lo stesso scambio lascia invariatele si ,
s2 , 63 , ~4 mentre fa cambiare di segno ad 65 e ad 66. Ne segue che per lo scambio di Il in -ii
restano inalterati tutti i ooemcienti mrs salvo quelli corrispondenti a termini di W contenenti soltanto X5 o sol-tanto Xe al primo grado, vale a dire M251 nt351 m4s, MJ6, m4s . Supposto allora che
in 0 (che possiamo far coincidere con un punto qualunque del sistema) la struttura elastica del solido ammetta il piano
Oigig
come piano di simmetria, ipotesi che corrisponde asupporre che gli mrs restino tutti inalterati per lo scambio in
-li’
dall’osservazione premessa risulta, subito ohe condizione necessaria e sufficiente affinché ciò accada è che sia,in 0, = m25 = M35 = n’45 = m1~ = m2s = M36 = m4s = 0 . Ciò riduoe il numero delle mrs da 21 a 13
In tali
ipotesi
Mi(0 Pd)
è un vettore diretto comei~ ,
diintensità Y1 sPd
haperciò
la direzione dii1:
la fibra centrale siallunga
o si contraema non si flette.
Infine se,
più
inparticolare,
il corpo èisotropo (sempre supponendo
;1 Il i1),
se cioè si hala
(1 ~)~ proiettata sugli assi,
dàne risulta che mentre la fibra centrale non subisce
flessione, ogni
fibra adessa
para,llela
si trasforma in unaparabola (basta
porre ad es. nelle(22)
2/2
- o
1 Y3 -eost)’
Torniamo ora a( caso di un corpo
anisotropo qualunque, ponendo però
~~ = 0
cioèXt ==
cost =.L¥l*:
sono nnlle allora tutte le forze di massa :siamo
nel caso della trazionesemplice.
Dalla(12)~ applicata
aquesto
casoparticolare,
discende che ipunti
della direttrice subiscono lospostamento mentre,
come risulta dalla(15’),
si annullano la torsione e la flessione. Lecomponenti
dellospostamento
elastico possono ora del restoesplicitarsi
assaisemplicemente :
ne resta subito messo in evidenza che
ogni
sezionenormale y1
= c rimanepiana
ma cambiagiacitura,,
rotando attorno alla rettaDalle (23)
discende inoltreSe misuriamo
perciò
la deformazione di - unparallelepipedo
rettoritagliato
nel nostro sistema cristallino e
soggetto
apressione
o trazionesemplice
sulle facce
parallele
alpiano i2 i3,
si possono subito ricavare i moduli m~2 , ~13 ? n215 , ’1U16. Sollecitando invece allo stesso modo le facceparallele
alpiano i, i2 ,
si ricavano 7n21, m22 , M23 ’1n24 , m25 , M26 e solleci- tando infine la terzacoppia
di facce si calcoleranno m3, n233 ~m34 ,
m35 , m36. Si arriva cos adeterminare,
come ènoto,
15 dei 21 moduli dielasticità
(7).
’b)
Torsione di un cilindro ellittico. Conservando le convenzioni e le notazioni sopraadottate, supponiamo
ora che il cilindro- di asse y~ , a,bbia sezione ellittica disemiassi a2 ~
a3 diretti comegli assi Y2,
Y3,rispettiva- mente,
e siasoggetto
a torsione. I valori dello stress possono in tal caso senz’altroidentificarsi
per la sua linearità e per la suaconseguente
indi-pendenza
dalla costituzione delmateriale,
con i ben noti valori che ad essocompetono
nella torsione di un cilindro ellitticoisotropo :
ove
Mi
è il momento torcente. Si ha incorrispondenza,
secondo la(11),
laseguente espressione
dellospostamento
elastico(7) Si ofr. ad eo. R.
MARCOLONGO,
Teoria matematicadell’equilibrio
dei elastici.ove si è
posto
per brevità Ladecomposizione (12)
sispecifica
ora coà :
La costante che misura la torsione attorno a
,
è data daMoltiplicando
la(26)
scalarmente per~ 1 , ~2 , i3
si ha comeespressione
dellecomponenti
dispostamento
Tenuto conto della infinitesimalità della
trasformazione, possiamo
dire chela sezione
piana y1
= cost si trasforma nellasuperficie Y1=
ul(pur
di as-sumere come
piano
di riferimento ilpiano
stesso dellasezione)
ossia nelparaboloide iperbolico
diequazione
Il
piano y1
= O(cioè
il’piano originario
dellasezione)
risultatangente
alparaboloide ; l~equazione complessiva
delle due rette r ed s secondo lequali
esso interseca il
paraboloide stesso,
risultada cui possono ricavarsi i due loro coefficienti direttivi.
,
Dalla misura
sperimentale
diquesti
e di possono ricavarsi altret- tante relazioni tra i moduli m55, m56 , ’1n66 . ·In un cilindro circolare
(a2
- a3 =a)
le due rette r ed s sonoortogo~
nali e la
(28)
e la(31) più semplicemente danno,
indicatocon 99, l’angoló
che
l’una,
ol’altra,
delle due rette forma con 9Se del materiale in esame si
ritagliano
invece cilindri circolarigeneratrici parallele agli
assii2
oi 3
si ricavarispettivamente con
-
Dalle misure
sperimentali
diroTi’ tg 2 ~~ (i ~ 1 , 2 , 3)
e dalle relazioni(32) (33) (34)
sipuò
calcolare il valore dei sei moduli ~~a44 ~ 5 M55 1n66 , 1n5~ , mg4 j m45 . Sipuò dunque
arrivare alla.completa
determinazione dei 21 moduli di elasticità con soleesperienze
di trazione o di torsione.’
Per
completare
ora lo studio della deformazione di un solido elasticoanisotropo, soggetto
atorsione,
esaminiamo la curva trasformata dell’asse del cilindro.Applicate
le(29)
aipunti
dell’asse ed eliminato traesse yi
siricavano le
equazioni
rappresentanti
unaparabola
contenuta in unpiano
per l’assei1.
Le diffe-renze . essenziali di
comportamento
tra un cilindroanisotropo
e un cilindroisotropo
nel caso della torsione risultano leseguenti :
1)
in un cilindro circolare omogeneoanisotropo soggetto
a torsioneuna
generica
sezione normale non restapiana
come nel caso diisotropia,
ma si trasforma in una
superficie
del secondoordine ;
2)
l’asse di torsione non restageneralmente
immutato come nel casodi
isotropia,
ma si trasforma in unaparabola
contenuta in unpiano
pas- sante per laposizione originaria
dell’asse medesimo(basta
tuttavia che la struttura elastica del corpo ammetta inogni
suopunto
ilpiano parallelo
a
i2 i3
comepiano
disimmetria,
ciò checomporta
m15-m,, - 0 , perchè
l’asse di torsione resti
immutato).
e)
Flessione di un cilindro elastico omogeneoanisotropo
disezione arbitraria.
Dall’analogo problema
per i solidiisotropi
si hatensioni valide anche nel caso di
anisotropia,
stante la loro linearità. Lecomponenti
dellospostamento
elastico di P si scrivono inquesto
caso, conriferimento alla formula
(11),
.Appare
da esse che una sezione normale non restageneralmente piana,
come accade nel caso di
isotropia,
ma si trasforma nellaquadrica
di equa- zione(riferita
alpiano originario
dellasezione
stessa comepiano coordinato)
Quanto all’asse,
esso si deforma in unaparabola
contenuta nelcome nel caso dei solidi
isotropi
.Le
(12)
siparticolarizzano
nelle formuleseguenti
Osserviamo in
proposito :
1)
mnanca la trasformazioneomografica
caratterizzata dan’p
2)
il vettore w sidecompone
nella somnia : ro =(OT+
(Of con O)T =~; si ha cioè una torsione attorno all’ asse