Aspetti teorico-assistenziali del bisogno di sicurezza
Fondamenti di Infermieristica Clinica I anno Corso di Laurea per Infermieri
Sicurezza
• Tutela della persona umana
• Diritto alla vita
• Diritto alla sicurezza
• Diritto alla libertà dal bisogno
• Diritto alla libertà dal pericolo
Dovere dello Stato di tutelare la salute dei cittadini
Dovere di ogni cittadino di tutelare l’integrità personale propria e altrui
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Medicina Preventina
Branche specialistiche:
• Igiene: prevenzione nell’ambito degli ambienti di vita in genere
• Medicina del Lavoro: prevenzione nell’ambito dei luoghi di lavoro
1. Prevenzione primaria: evitare il danno
2. Prevenzione secondaria: diagnosi precoce
3. Prevenzione terziaria: evitare che il danno si aggravi (riabilitazione)
Rischio: possibilità di un evento dal quale derivi un danno
• Rischio generico: comune a tutta la popolazione (inquinamento, fulmini, terremoti)
• Rischio specifico o professionale è limitato ad alcune categorie di persone esposte a un potenziale pericolo
• Infortunio sul lavoro:
Evento accidentale in occasione del lavoro che
ripercuotendosi dall’esterno in tempo breve sul corpo ne determina un danno
• Malattia professionale:
Processo morboso non occasionale che si contrae nell’esercizio e a causa della professione, dove il lavoro rappresenta un rischio specifico, ad azione diretta e diluita nel tempo
Fattori di rischio
• Agenti chimici
• Agenti fisici
• Agenti biologici/infettivi
• Agenti psicosociali ed organizzativi
• Rischi generici
• Rischi ospedalieri
Principali fattori di rischio extra-ospedalieri
Determinati da agenti:
• Chimici (veleni, irritanti, intossicanti o inquinanti)
• Termici (fiamme, vapori)
• Elettrici
• Luminosi (raggi UV, luce molto intensa)
• Radioattivi
• Sonori
• Meccanici (urti, cadute, lesioni)
Principali fattori di rischio ospedalieri
Rischi Fisici:
• Rischio radiologico:
Radiazioni ionizzanti (diagnostica per immagini, radioterapia, medicina nucleare)
- particelle , e neutroni - raggi x ,
Le radiazioni, a eccezione di quelle
elettromagnetiche della regione visibile e infrarossa dello spettro, non sono
percepibili attraverso i sensi
Meccanismi elementari del danno biologico su DNA e nucleo cellulare: alterazione cromosomica,
mutazione di un singolo gene o riduzione di efficienza dei sistemi di riparazione
Organi più colpiti: testicoli, ovaie, cute, cristallino e midollo osseo.
Effetti:
- 1) Somatici (leucemie, tumori solidi, cataratte, infertilità , radiodermite)
- 2) Genetici (mutazioni geniche, aberrazioni cromosomiche)
• Le radiazioni ionizzanti hanno sia capacità iniziatrice che promotrice dei tumori,
secondo una nota correlazione quantitativa tra dose e probabilità di induzione oncogena
• Il meccanismo elementare che porta alla comparsa di un tumore è rappresentato da mutazioni genetiche su cellule somatiche,
specie quelle che interessano geni regolatori,
soppressori e proto-oncogeni.
• Nella fase fetale, dall’inizio del 3 mese fino al termine della gravidanza,
la frequenza e la gravità delle malformazioni diminuiscono, mentre risulta rilevante il
rischio di uno sviluppo difettoso del sistema
nervoso centrale
RADIOLESIONI CUTANEE
Eritema:
Esposizione acuta: 6 – 8 Gy (gray: 1 Gy= 100 rad misura della dose assorbita)
Esposizione cronica: 30 Gy Epilazione:
- Temporanea: 3-4 Gy (esposizione acuta)
- Permanente: 7 Gy (esposizione acuta) 50-60 Gy (esposizione frazionata in alcune settimane)
Epidermide secca: 5Gy
Epidermide essudativa: 12-20 Gy Ulcerazioni cutanee: 18 Gy
Necrosi: 25 Gy
Il rischio radiologico
Normative sulla protezione in campo radiologico vanno estese anche ai non addetti ai lavori ma esposti al rischio:
• Sentenza del Consiglio di Stato (decisione 2575/03 del 14 maggio 2003): l’indennita' di rischio radiologico
spetta non solo al personale medico e tecnico di radiologia, ma anche agli altri dipendenti che siano sottoposti in modo continuativo a radiazioni ionizzanti
• Obbligo di organizzare corsi di formazione continua in materia di Radioprotezione con periodicità almeno quinquennale (art. 7 del D.lgs. 187/2000)
Principali fattori di rischio ospedalieri
Rischi fisici:
• Radiazioni non ionizzanti (RMN,
marconiterapia, radarterapia, ipertermia, magnetoterapica, chirurgia-laser)
Esteso campo di frequenze di onde elettromagnetiche: da 0 a 300 THz, radiazioni ottiche (infrarosso, visibile,
ultravioletto) usate per diagnosi, terapia, sterilizzazione e disinfezione
Effetti poco chiari: su sistema cardiovascolare,
Principali fattori di rischio ospedalieri
Rischi fisici:
• Microclima (temperatura, umidità, velocità dell’aria)
• Illuminazione
• Pressione (camere iperbariche)
• Rumore
• Vibrazioni
• Movimentazione manuale dei carichi
• Videoterminali
Postura corretta al videoterminale
• Occhi distanti dallo schermo 40-60 cm
• Busto eretto, sedile regolabile e posto a 40-50 cm dal pavimento
• Piano di appoggio della tastiera
orizzontale e disposto a 60-70 cm dal suolo
• Gambe ad angolo retto rispetto ai
piedi che poggiano bene sul pavimento
Principali fattori di rischio ospedalieri
Rischi chimici
:• Laboratori bio-medici
• Disinfettanti
• Gas anestetici
• Chemioterapici antiblastici
• Rischio allergico
Principali fattori di rischio ospedalieri
Rischio biologico:
• Rischio infettivo:
- ospedale
- pronto soccorso - emodialisi
- laboratorio microbiologico
Agenti psico-sociali ed organizzativi
• Turnazione
• Lavoro notturno
Rotazioni regolari
Limitare notti consecutive
Almeno 24 ore di intervallo dopo il turno di notte Non iniziare troppo presto il turno del mattino Maggior numero possibile di week-end liberi Preferire la rotazione in ritardo di fase (M-P-N)
(Costa G. 1990)
• Stress da carico di lavoro eccessivo
• Burn-out
Bisogno di sicurezza
Fattori che influiscono sulla sicurezza.
• Percezione e cognizione
• Grado di attenzione
• Mobilità e reattività
• Integrità dei sistemi:
1. Cardiovascolare
2. Muscolo-scheletrico 3. Neurologico
• Età e fase di sviluppo
• Esperienza diretta
• Ambiente (domestico, pubblico, professionale)
PROCESSO DI ASSISTENZA PER IL BISOGNO DI SICUREZZA
• Raccolta dati:
- accertare la presenza di fattori di rischio (dati soggettivi e oggettivi)
Diagnosi infermieristiche:
Rischio di lesione:
Rischio di aspirazione Rischio di avvelenamento Rischio di cadute
Rischio di soffocamento
Rischio di trauma (ferita, ustione, frattura, ecc.)
Rischio di infezione
D. I. Rischio di lesione
Definizione:
stato in cui la persona è a rischio di subire danni a causa di deficit
percettivi o fisiologici, inadeguata consapevolezza dei rischi o livello di maturazione legato all’età.
Presenza di fattori di rischio Fattori correlati:
Correlato a inadeguata conoscenza delle precauzioni necessarie, secondaria a deficit sensoriale o motorio
Correlato a inadeguata consapevolezza dei rischi ambientali Correlato a ipotensione ortostatica
Interventi:
Ridurre o eliminare i fattori di rischio (interventi di natura tecnica, relazionale, educativa
)
D.I. Rischio di infezione
Def.: stato in cui l’organismo è a rischio di essere invaso da agenti opportunistici o patogeni (virus, miceti, batteri, protozoi o altri parassiti), da fonti endogene o esogene
Descrive una situazione in cui le difese dell’ospite sono compromesse, rendendolo più suscettibile ai patogeni.
Obiettivi degli interventi infermieristici:
- ridurre al minimo l’introduzione di microrganismi - rafforzare la resistenza alle infezioni (per esempio,
migliorare lo stato nutrizionale).
Prevenzione rischio infettivo in ospedale
• Precauzioni standard (sangue e liquidi biologici), lavaggio mani - Uso di dispositivi di protezione
individuale (DPI): guanti, maschere, occhiali, scudi facciali, camice,
grembiuli
- Controllo ambientale - Cura della biancheria
- Prevenzione infortuni (evitare ferite e punture con oggetti taglienti
contaminati: aghi, bisturi, ecc.)
Prevenzione rischio infettivo in ospedale
• Isolamento
(linee-guida CDC Atlanta)
• Vaccinazioni (profilassi generale: D.
7/04/99 Ministro Sanità: DTP, antipolio, Epatite B, MPR)
• Vaccinazioni personale sanitario (626/1994, art 86): antitetanica, antitubercolare, antiepatite B, salmonelle attenuate.
D.I. Inefficace
mantenimento della salute
• Def. Stato in cui la persona (o il gruppo) è soggetto, o rischia di essere soggetto, a un’alterazione della salute a causa di uno stile di vita inadeguato e della mancanza delle conoscenze necessarie per gestire una determinata condizione
• Caratteristiche definenti
Maggiori: la persona riferisce o dimostra un’abitudine o uno stile di vita non sano (es.: guida imprudente, abuso di sostanze, consumo di alimenti in eccesso, tabagismo)
• Fattori correlati (esempi):
Correlato a: mancanza di motivazione Correlato a: insufficiente istruzione
Correlato a: difficoltà di accesso a sevizi sanitari adeguati