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(1)

Fondamenti di Infermieristica Clinica I anno Corso di Laurea per Infermieri

Aspetti teorico-assistenziali del

Bisogno di movimento

(2)

OBIETTIVI DEL CORSO:

• Conoscere le caratteristiche generali del bisogno di movimento

• Identificare la relazione tra il movimento e gli altri bisogni

• Identificare i fattori biologici, psico-sociali e fisico-ambientali che possono influire sul bisogno di movimento

Applicare il PROCESSO ASSISTENZIALE al bisogno di movimento:

• raccolta dati (tramite osservazione, colloquio, esame fisico)

• identificazione delle diagnosi infermieristiche e dei problemi collaborativi

• pianificazione (obiettivi ed interventi infermieristici)

• realizzazione

• valutazione

(3)

Movimento

• La capacità di muoversi liberamente, senza difficoltà, in modo ritmico e volontario è un aspetto fondamentale della vita in stretta relazione con la salute della persona

• Ogni persona tende a raggiungere e

mantenere l’autonomia nella capacità di muoversi e di assumere le posizioni

convenienti

(4)

SCOPI DEL MOVIMENTO

In particolare:

• esplorazione dell’ambiente;

• acquisire conoscenze e

sviluppare abilità motorie che permettono un normale sviluppo psicomotorio

• mezzo di comunicazione

• favorire l’instaurarsi di relazioni interpersonali significative

• valvola di scarico delle emozioni

Mezzo per soddisfare tutti gli altri bisogni

e realizzare le attività di vita quotidiana

(5)

MECCANICA CORPOREA

Definizione: uso efficiente, coordinato e sicuro del corpo per muoversi e mantenere l’equilibrio durante il movimento Se è adeguata:

- promuove la corretta funzione muscolo-scheletrica - riduce l’energia richiesta

- riduce la fatica e il rischio di lesioni per utenti e operatori La meccanica corporea implica il funzionamento integrato del

sistema muscolo-scheletrico e nervoso.

Elementi fondamentali:

ALLINEAMENTO CORPOREO (POSTURA)

EQUILIBRIO (STABILITA’)

MOVIMENTO COORDINATO DEL CORPO

(6)

ALLINEAMENTO FISIOLOGICO DEL CORPO

POSTURA indica come il corpo si colloca nello spazio

Essa fornisce informazioni (oltre che su deformità o patologie di natura fisica) su: umore, autostima e personalità

Allineamento fisiologico o postura corretta è l’organizzazione

spaziale delle varie parti del corpo in modo tra loro equilibrato.

Una postura corretta:

- permette una relazione armoniosa e priva di tensioni inadeguate nelle articolazioni, nei muscoli, tendini, nei legamenti o nelle ossa - favorisce l’espansione polmonare e l’efficace funzione circolatoria,

renale e gastrointestinale

- dà un aspetto gradevole e attraente

(7)

EQUILIBRIO (STATICO E DINAMICO)

E’ il risultato di un buon allineamento e del movimento coordinato del corpo

Si mantiene se la linea di gravità cade all’interno della base d’appoggio

Per accrescere la stabilità:

1. centrare il peso del corpo simmetricamente alla linea di gravità e avvicinare al corpo gli oggetti che si spostano

2. allargare la base d’appoggio nella direzione del movimento

3. abbassare il baricentro avvicinandolo alla base d’appoggio (es.: postura seduta o a letto)

Def.: stato di stabilità in cui le forze opposte si uguagliano

(8)

• Il baricentro (o centro di gravità) nell'uomo si

trova ad un livello equivalente al 56% dell'altezza del soggetto dalla base d'appoggio: il baricentro in stazione eretta si trova quindi a livello superiore della terza vertebra sacrale.

L'individuo in posizione di riferimento, cioè a capo eretto, spalle simmetriche, talloni uniti, punte dei piedi volte lievemente all'infuori, ha la sua linea di gravità (o di carico):

- sul piano frontale dall'occipite al punto di mezzo

tra i talloni, esattamente a dividere il corpo in due

metà uguali

(9)

Sul piano sagittale la linea di gravità (o di carico) va dall'apice del cranio,

passa per la II vertebra cervicale, al centro del moncone della spalla,

attraversa il corpo vertebrale della III vertebra lombare,

passa per l'apice del grande

trocantere, per giungere al malleolo

esterno proiettandosi al suolo nel

centro del quadrilatero di sostegno

(base d’appoggio) rappresentato dai

piedi.

(10)

MOVIMENTO COORDINATO DEL CORPO

Per ottenere un movimento equilibrato, nella direzione stabilita e di intensità proporzionata, è importante il ruolo svolto da:

tono muscolare, riflessi neuromuscolari e movimento coordinato dei gruppi muscolari volontari opposti.

I muscoli POSTURALI mantengono il corpo nella postura eretta opponendosi alla forza di gravità.

Essi coincidono per la maggior parte con i muscoli

estensori che sopportano in gran misura il peso del

corpo con una contrazione continua che si chiama

tono posturale

(11)

Quando i flessori di un’articolazione si contraggono gli estensori corrispondenti si rilassano e viceversa.

Quando la linea di gravità si allontana dal centro della base d’appoggio i muscoli della parte del corpo

contraria alla direzione del movimento si

contraggono per ricuperare l’allineamento corporeo

(12)

PRINCIPI DI MECCANICA CORPOREA e conseguenze pratiche

• Lo sforzo muscolare continuo può provocare tensione e fatica muscolare

- alternare i periodi di contrazione muscolare con periodi di riposo

• L’attrito tra un oggetto e la superficie fa aumentare il lavoro richiesto per spostarlo

- creare una base asciutta, morbida e liscia per

spostare una persona allettata

(13)

PRINCIPI DI MECCANICA CORPOREA e conseguenze pratiche

Muovere un oggetto orizzontalmente richiede minor lavoro che sollevarlo lungo una superficie inclinata o alzarlo contro la forza di gravità

- evitare di lavorare contro la gravità

- tirare, spingere o far rotolare invece di sollevare

- abbassare la testata del letto prima di tirar

su un paziente

(14)

ALTRI PRINCIPI DI MECCANICA CORPOREA e conseguenze pratiche

• La contrazione muscolare isometrica preparatoria prima di muovere un oggetto permette di utilizzare meno energia e di evitare lesioni muscolo-scheletriche

prima di spostare un oggetto pesante contrarre i muscoli glutei, addominali, delle gambe e delle braccia per prepararli all’azione

• L’utilizzo sincronizzato di gruppi muscolari più grandi fa diminuire la fatica e il rischio di lesioni

per alzare oggetti che si trovano al di sotto del nostro baricentro cominciare con le ginocchia e le anche flesse; usare i muscoli glutei e quelli delle gambe per spingere il peso verso l’alto

distribuire il peso tra le braccia e le gambe per evitare lesioni alla schiena

rivolgersi sempre nella direzione del movimento per evitare torsioni della colonna e l’uso inefficace dei gruppi muscolari maggiori

(15)

FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MOVIMENTO

BIOLOGICI

PSICO-SOCIALI

AMBIENTALI

(16)

FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MOVIMENTO

BIOLOGICI

Alterazioni del sistema muscolo-scheletrico o nervoso (congenite o acquisite)

Alterazioni sensoriali (vista, udito, percezione tattile)

Patologie gravi a carico di altri sistemi corporei

Dolore (posture antalgiche)

Età e livello di sviluppo

(17)

FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MOVIMENTO

PSICO-SOCIALI:

Temperamento

Attività lavorativa o ricreativa

Stile di vita

Cultura

AMBIENTALI

Clima

Caratteristiche architettoniche di edifici e percorsi urbani

Domicilio

(18)

ACCERTAMENTO DEL BISOGNO DI MOVIMENTO: dati soggettivi

COLLOQUIO INFERMIERISTICO A) ABITUDINI DI VITA rispetto al movimento

- svolge attività fisica regolare? Se sì: agonistica o no?

- che lavoro svolge?

- esegue sforzi pesanti o movimenti poco corretti (torsioni..)?

- come si reca al lavoro e come si sposta abitualmente nei percorsi urbani?

- svolge attività ricreative?

- che tipo di calzature e indumenti indossa abitualmente?

- che tipo di dieta segue? (calcio, vitamine, calorie, etc.) - esposizione al sole sufficiente?

(19)

ACCERTAMENTO DEL BISOGNO DI MOVIMENTO: dati soggettivi

B) PROBLEMI PASSATI O ATTUALI - limitazioni nel movimento (es. paralisi: da che parte?) - quale è la mano dominante?

- patologie concomitanti (posizioni controindicate oppure obbligate) - capogiri, vertigini, difficoltà nell’equilibrio?

- astenia, debolezza in una zona del corpo?

- dolore che limita il movimento (sede, comparsa, durata, intensità) - amputazioni

- difficoltà di movimento (capacità funzionale):

per alzarsi dalla sedia o dal letto

per cambiare posizione nel letto

per deambulare (equilibrio, vertigini?)

per mangiare, pettinarsi, vestirsi o manipolazioni fini

di che ausili ha bisogno? di quanti operatori?

- resistenza all’attività fisica

(20)

ACCERTAMENTO DEL BISOGNO DI MOVIMENTO: dati soggettivi

C) CONOSCENZE

sul suo bisogno di movimento e su come migliorarlo

(es.: nel periodo pre-operatorio, conosce gli esercizi per prevenire le conseguenze dell’immobilità?)

D) AMBIENTE (fattori di rischio e risorse) - clima

- caratteristiche del domicilio e del centro abitato in cui vive - presenza di ostacoli alla locomozione

- illuminazione sufficiente

- tipo di sedie, tavoli, materassi e reti del letto che usa

(21)

ACCERTAMENTO DEL BISOGNO DI MOVIMENTO: DATI OGGETTIVI

RILEVAZIONE PARAMETRI

Rilevazione dell’altezza, del peso, del loro rapporto

Misurazione perimetrica della massa muscolare:

- braccio e avambraccio: al terzo medio - coscia: a 20 cm dalla base della rotula - gamba: a 20 cm dall’apice della rotula ISPEZIONE

proporzione dei vari segmenti corporei (dal vertice del cranio alla sinfisi pubica  da sinfisi pubica ai piedi)

simmetria (atrofie, deformità colonna o arti)

massa muscolare

edemi, eritemi

ausili o protesi

ampiezza movimento articolare

contratture (posture rigide)

postura nelle varie posizioni (vd. allegato)

(22)

ACCERTAMENTO DEL BISOGNO DI MOVIMENTO: DATI OGGETTIVI

OSSERVAZIONE DEI MOVIMENTI

autonomia negli spostamenti:

- da supino a laterale

- da laterale dx. a sn. e viceversa - da supino a prono

- da supino a seduto a letto

- per sedersi o alzarsi da una sedia - spostarsi dal letto alla poltrona

andatura

equilibrio (segno di Romberg)

resistenza all’esercizio

coordinazione (vari esercizi)

eventuale presenza di anomalie (es.: tremori)

(23)

ACCERTAMENTO DEL BISOGNO DI MOVIMENTO: DATI OGGETTIVI

PALPAZIONE

 tono (flaccidità-spasticità)

 forza muscolare (cfr. bilateralmente con vari esercizi)

 temperatura articolare

 palpazione edemi AUSCULTAZIONE

 rumori articolari

(24)

RACCOLTA DATI OGGETTIVI CARTELLA CLINICA

 Età

 patologie del sistema muscoloscheletrico

 patologie concomitanti: - neurologiche o sensoriali,

cardiocircolatorie o respiratorie, psichiatriche, ormonali, dentarie

 prescrizioni mediche:

- riposo relativo o assoluto

- terapie: narcotici, sedativi, ipotensori etc.

ANALISI DATI DIAGNOSTICI

 dati di laboratorio

 dati radiografici

(25)

VALUTAZIONE DELL’ALLINEAMENTO CORPOREO

Obiettivi: identificare:

 i normali cambiamenti dovuti alla crescita e sviluppo

 posture scorrette (che possono portare a deviazioni compensatorie in altri segmenti corporei  tensione e lesione dei legamenti e delle strutture articolari mal allineati e portanti il peso del corpo

 fattori che contribuiscono a una postura scorretta (fatica, bassa autostima)

• debolezza muscolare o altre alterazioni motorie

(26)

POSTURA ERETTA:

1 VISTA ANTERIORE

Testa eretta

colonna allineata

spalle alla stessa altezza

linea verticale che passa per il baricentro

attraversa la linea media della fronte e cade al centro della base d’appoggio

braccia rilassate lungo i fianchi, gomiti leggermente flessi

gambe unite

linea che attraversa la rotula e la metà della caviglia finisce a livello del II o III dito del piede

dita dei piedi e ginocchia rivolte in avanti

(27)

POSTURA ERETTA:

2 VISTA LATERALE

 pelvi ben allineata

 colonna lombare allungata e addome liscio

3 VISTA POSTERIORE

 spalle alla stessa altezza

 anche alla stessa altezza

 colonna allineata: assenza di curve

laterali

(28)
(29)

POSTURA SEDUTA

VISTA LATERALE

testa e tronco come nella postura eretta;

curvatura lombare meno convessa

anteriormente per la flessione dell’anca

il peso del corpo si distribuisce soprattutto su natiche e cosce

le anche e le gambe sono flesse a 90

i piedi sono poggiati e perpendicolari alle gambe

avambracci leggermente flessi e poggiati (per evitare abbassamento o elevazione delle

spalle)

zona poplitea almeno a 2,5 cm. dal bordo della sedia

(30)

Postura corretta al videoterminale

• Occhi a livello della parte alta dello schermo, distanti dallo schermo 40-60 cm

• Busto eretto, sedile regolabile, appoggio lombare

• Piano di appoggio della

tastiera orizzontale e disposto in modo che l’avambraccio

rimanga appoggiato e ad angolo retto rispetto al braccio

• Gambe ad angolo retto rispetto ai piedi che poggiano bene sul

(31)

ABITUDINI POSTURALI SCORRETTE

 INCROCIARE LE GAMBE può provocare:

 scoliosi posturale della colonna toracica e lombare

 alterazioni della circolazione degli arti inferiori

 APPOGGIO SU UN FIANCO mentre si sta seduti può portare

• anormalità posturali temporanee (o permanenti se la

posizione scorretta è abituale)

(32)

POSTURA SUPINA

come quella eretta più: sostegno della curvatura del rachide cervicale tramite un cuscino

piedi a 90 (evitare flessione plantare)

SUPINA LATERALE (destra o sinistra)

come la precedente e in più: arti in leggera flessione e sostenuti da cuscini

POSTURA PRONA

capo ruotato lateralmente

·

cuscino che sostiene le spalle

·

braccia in abduzione verso l’alto; avambracci flessi

piedi sostenuti a 90 da un cuscino

(33)

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

ASSOCIATE AL BISOGNO DI MOVIMENTO

COMPROMISSIONE DELLA MOBILITA’

Stato nel quale la persona ha o rischia di avere una limitazione del movimento fisico senza tuttavia essere immobile

SINDROME DA IMMOBILIZZAZIONE

Rischio di deterioramento dei sistemi o apparati dell’organismo in conseguenza di un’inattività muscolo-scheletrica prescritta o

inevitabile

INTOLLERANZA ALL’ATTIVITA’

Riduzione della capacità fisica di sopportare l’attività al livello desiderato o richiesto

AFFATICAMENTO

Stato auto-riconosciuto in cui la persona prova un forte, opprimente senso di esaurimento e diminuita capacità di lavoro fisico e

mentale che non sono alleviati dal riposo

(34)

D.I. COMPROMISSIONE DELLA MOBILITA’

Def.: Stato nel quale la persona ha o rischia di avere una limitazione del movimento fisico senza tuttavia essere immobile

Caratteristiche definenti maggiori

- Compromessa capacità di muoversi con un fine all’interno dell’ambiente

- limitazione dell’escursione articolare

Caratteristiche definenti minori:

- - restrizione obbligata dei movimenti - riluttanza a muoversi

Fattori correlati:

- Fisiopatologici

- situazionali (personali ambientali) - fasi maturative

(35)

D.I.: SINDROME DA IMMOBILIZZAZIONE

Def.:Rischio di deterioramento dei sistemi o apparati

dell’organismo in conseguenza di un’inattività muscolo- scheletrica prescritta o inevitabile

Caratteristiche definenti: presenza di un gruppo di diagnosi infermieristiche reali o di rischio correlate all’inattività:

(Rischio di): Compromissione dell’integrità cutanea, Stipsi,

Compromissione della funzionalità respiratoria, Compromessa perfusione tissutale periferica, Infezione, Intolleranza all’attività, compromissione della mobilità, Lesione, disturbo della

percezione sensoriali, senso di impotenza, disturbo dell’immagine corporea.

(36)

D.I.: SINDROME DA IMMOBILIZZAZIONE

Fattori correlati:

- Fisiopatologici:

-Riduzione del sensorio -Stato di incoscienza

-compromissione neuromuscolare -condizioni muscoscheletriche

-malattia terminale -disturbi psichiatrici

- Correlati a trattamenti (trazione,ventilazione meccanica..) - Situazionali (personali, ambientali)

(37)

COMPLICANZE DELL’IMMOBILITA’

SUI VARI SISTEMI CORPOREI

SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO

  forza muscolare

  resistenza fisica

  massa muscolare (atrofia)

demineralizzazione ossea (osteoporosi da disuso) porta a ipercalcemia, ipercalciuria e depositi di calcio sui tessuti lesi

 fibrosi articolare (aumento del tessuto connettivo fibroso)

anchilosi (fissazione)

(38)

COMPLICANZE DELL’IMMOBILITA’

SUI VARI SISTEMI CORPOREI

SISTEMA CARDIO-VASCOLARE

 aumento della frequenza cardiaca,  pressione diastolica, il flusso coronarico e il volume di eiezione, tachicardia o angina per piccoli sforzi;

utilizzo della manovra di Valsalva

ipotensione ortostatica

difficoltà del ritorno venoso e incompetenza valvolare;

tromboflebite

embolia

(39)

Valvole venose a nido di rondine

A: aperta; B: chiusa; C: incompetente

Trombo venoso

(40)

SISTEMA RESPIRATORIO

 Respirazione superficiale e riduzione della capacità vitale

 Accumulo delle secrezioni mucose negli alveoli polmonari

 Alterazione della circolazione sanguigna polmonare e riduzione della produzione di sostanze surfattantiatelettasia

 Polmonite ipostatica

(41)

SISTEMA URINARIO

 Stasi urinaria renale e vescicale (posizione, diminuzione del tono muscolare del detrusore)

Calcoli renali

Ritenzione urinaria con incontinenza urinaria occasionale

Infezioni urinarie

(42)

SISTEMA GASTROINTESTINALE

stipsi

SISTEMA TEGUMENTARIO

diminuzione del turgore

rischio di lesioni dell’integrità cutanea SISTEMA NEUROLOGICO E PSICHE

 rallentamento dello sviluppo psico-motore

• diminuzione dell’autostima e alterazione del ruolo

(43)

PREVENZIONE COMPLICANZE DELL’IMMOBILITA’

SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO

1. cambi posturali con buon allineamento corporeo - paziente paraplegico: ogni 15-30 minuti

- paziente allettato: ogni 2-3 ore 2. attività di carico

- mobilizzazione precoce

- mobilizzazione progressiva: posizione Fowler sempre più

elevata, seduta al bordo del letto, alzarsi in piedi e deambulare - carico passivo (letti rotatori)

3. esercizi isotonici e isometrici

4. esercizi di mobilizzazione articolare attivi, passivi e attivi assistiti

(44)

PREVENZIONE COMPLICANZE DELL’IMMOBILITA’

S. CARDIOVASCOLARE

movimento ed esercizio

evitare la manovra di Valsalva

recuperare la vasocostrizione periferica: (elevazione graduale, rilevando i parametri vitali)

uso di calze o bende elastiche

allineamento corporeo corretto:

evitare indumenti troppo stretti o attillati

elevare le gambe e esercizi di flessione dorsale del piede N.B: in caso di sospetto di trombo non eseguire massaggi né

mobilizzare l’arto.

(45)

PREVENZIONE COMPLICANZE DELL’IMMOBILITA’

SISTEMA URINARIO

cambi posturali

 curare rilassamento e postura durante la minzione, favorire l’intimità e proteggere il pudore;

esercizio:

aumentare l’idratazione:

accurata igiene perineale

 manipolazione asettica del catetere vescicale e sistema chiuso;

acidificare le urine

(46)

PREVENZIONE COMPLICANZE DELL’IMMOBILITA’

SISTEMA RESPIRATORIO

· cambi posturali

· esercizi di fisioterapia respiratoria e di drenaggio posturale:

· assunzione di liquidi: almeno 2 litri/dì;

SISTEMA GASTROINTESTINALE

· Movimento ed esercizio

· dieta ricca di fibre e di liquidi

· protezione dell’intimità

· favorire il modello di eliminazione intestinale normale

(47)

PREVENZIONE COMPLICANZE DELL’IMMOBILITA’

SISTEMA NEUROSENSORIALE

· fomentare gli stimoli sensoriali e facilitare i contatti sociali

· preservare controllo del paziente sulla situazione, la partecipazione al programma di cura

· facilitare il mantenimento dell’immagine di sé permettendo l’uso di oggetti personali

SISTEMA TEGUMENTARIO (Vd. “Bisogno di Igiene”).

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