Anna Domenica Fiori
” Infermieristica clinica applicata alla medicina materno infantile “
Docente:
Dott.ssa Anna Domenica Fiori
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI di CAGLIARI
Corso di Laurea in Infermieristica
Sede di Nuoro
L E MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
Anna Domenica Fiori
Approccio ginecologico alla paziente mutilata
M
UTILAZIONI GENITALI FEMMINILILe mutilazioni genitali
femminili sono tutte quelle pratiche tradizionali in cui
si ha l'asportazione e/o l'alterazione di una parte
dell'apparato genitale esterno della donna
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Mutilazioni genitali
femminili
P ERCENTUALI
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G ENITALI INTEGRI
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MGF I TIPO
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MGF II TIPO
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MGF III TIPO
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A
SPETTI QUANTITATIVIAnna Domenica Fiori
• Nel mondo:
- 137.000.000 di donne hanno subito MGF in circa 28 Paesi africani
- 40 Paesi in tutto il mondo- comunità immigrate
- 2 milioni di bambine all’anno
6000 bambine al giorno vengono mutilate
• In Italia:
si stima che in Italia siano presenti circa 40.000 donne mutilate
provenienti da zone escissorie
Le bambine “ a rischio “ sarebbero circa 4000.
M
UTILAZIONI GENITALI FEMMINILILe mutilazioni sono eseguite su neonate o
su bambine o su adolescenti appena
mestruate
Non sono del tutto chiare le motivazioni
culturali.
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M OTIVAZIONI DELLE MGF
• Religiose : necessità di adempiere a specifici doveri religiosi
• Socioculturali: passaggio all’età adulta, preservare la verginità delle giovani fino al matrimonio
• Estetiche: accrescere la bellezza delle donne, rendendo esteticamente migliori i genitali esterni femminili.
MOTIVAZIONI EFFETIVE:
• Controllo della sessualità e riproduzione femminile
in culture basate prevalentemente su pastorizia, transumanza e totale dominio patriarcale;
• Interesse economico dei mercati matrimoniali.
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M UTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
Ogni gruppo etnico usa termini diversi,
tramandati dalla propria tradizione, per definire
questo tipo di mutilazione
Le somale, quando ne parlano tra loro, ricorrono spesso al termine di "cucitura"
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C OMPLICAZIONI IMMEDIATE DELLE
MGF
• dolori forti
• emorragie
• shock e morte
• infezioni sovrapposte
• ritenzione urinaria
• tetano
• impropri esiti cicatriziali
• lesioni traumatiche di organi adiacenti
• fratture o dislocazioni ossee
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C OMPLICAZIONI A LUNGO TERMINE DELLE MGF
• difficoltà minzionale
• dismenorrea
• infezioni ricorrenti delle vie urinarie
• infezioni pelviche
• sterilità
• cheloidi
• fistole
• rapporti sessuali dolorosi
• parti difficili
• infezioni da virus HIV e/o epatite B e C
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M UTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
In Italia
le mutilazioni sono considerate illecite.
Tuttavia una donna straniera ferita a vita
non è colpevole.
E la sua cultura non va offesa!
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L EGISLAZIONE I TALIANA – CODICE PENALE
• No legge ad hoc
• Art. 582 c.p. (delitti contro la persona: con particolare riferimento all’integrità fisica e fisio-psichica della persona stessa)
• Art. 583 c.p. (circostanze aggravanti)
• Pene: da 3 mesi a tre anni per le lesioni personali / da 3 a 7 anni con le circostanze aggravanti
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L
EGISLAZIONEI
TALIANA–
CODICE CIVILE• Art. 5 c.c. atti di disposizione del proprio corpo
• Art. 330-333 decadenza della potestà genitoriale o allontanamento del genitore per “condotta del genitore pregiudizievole ai figli”
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P
ERSEGUIBILITÀ• Se il reato è commesso in Italia
• Se il reato è commesso all’estero contro cittadina italiana (con almeno uno dei genitori italiano)
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A
LTRI PAESI• Non esiste legislazione internazionale ad hoc
• Leggi contro MGF: Svezia (1982) Gran Bretagna (1985) Norvegia (1998)
• Negli USA è prevista la possibilità di asilo politico per le donne che hanno subito queste pratiche
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LA VISITA GINECOLOGICA E LA
GESTIONE DELLA DONNA MUTILATA
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MOTIVI PER CUI LA DONNA SI PRESENTA ALLA VISITA MEDICA: 1 dolori addominali diffusi
2 dismenorrea
3 infezioni ricorrenti del tratto urinario 4 problemi durante i rapporti sessuali 5 cisti o ascessi da infibulazione
6 richiesta IVG
7 travaglio di parto
ATTEGGIAMENTO DEGLI OPERATORI
AL PRIMO INCONTRO CON LA DONNA PORTATRICE DI MGF:
· promuovere un atteggiamento di accoglienza, rispetto e
accettazione rinunciando a interrogatori e curiosità
· eseguire delicate manovre
semeiotiche e strumentali , essere disponibili a ogni chiarimento
clinico, prognostico e terapeutico
· considerare le MGF una semplice anomalia anatomica
· trattare con delicatezza e
rispetto un rifiuto ad una richiesta di infibulazione o reinfibulazione
A SSISTENZA ALLA GRAVIDANZA E AL PARTO
DELLA DONNA CON MGF
Anna Domenica FioriPRIMA DEL PARTO
− non indicazione assoluta al TC
− effettuare, se possibile, una deinfibulazione a 15-20 settimane, in anestesia generale o spinale
− fare il meno possibile esplorazioni vaginali
− al parto eseguire una episiotomia ventrale e, se necessario, fare anche una episiotomia mediana o para mediana
DOPO IL PARTO
− suturare separatamente i lembi della episiotomia ventrale
− controllare altre lacerazioni perineali e vaginali
− fornire informazioni riguardanti miglioramenti di pregressi sintomi alla minzione, durante le mestruazioni e durante i rapporti sessuali
T
ECNICA DI DEINFIBULAZIONE•
Anestesia: locale, spinale o generale
•
Tecnica:
– infiltrazione con vasocostrittori,
– incisione longitudinale ( attenzione al meato uretrale )
– sutura emostatica di ogni lato cruentato o in continuo o a punti staccati con filo sottile riassorbibile
•
Tecnica con laser
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T ECNICA DI DEINFIBULAZIONE
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T
RATTAMENTO POST OPERATORIO•
Raccomandare alla donna di lavarsi due volte al giorno
•
Riprendere i rapporti sessuali dopo la guarigione della sutura
•
Informare il marito che l’intervento potrà compromettere l’attività sessuale per un tempo lungo
•
Sostegno psicologico della donne ( diversità dell’”essere aperta “)
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A
SSISTENZA AL PARTO• Informazione della donna sulle varie possibilità
• Deinfibulazione durante il parto
• Esecuzione dell’episiotomia
• Non richiusura dopo il parto
• Assistenza delicata nel puerperio
• Sostenere la donna se ha fatto un TC
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REQUISITI PER L’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE SANITARIO
• ACQUISIRE CONOSCENZE
• ELABORARE STRATEGIE DI RELAZIONE CON LA PAZIENTE E GARANTIRE STILI DI ACCOGLIENZA
• APPRENDERE COMPETENZE OPERATIVE SPECIFICHE
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RUOLO DEL DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE
• INDAGINE EPIDEMIOLOGICA E PARTECIPAZIONE A INDAGINI NAZIONALI SU TALE ARGOMENTO
• FORMAZIONE DEGLI OPERATORI
• RICONOSCERE E CURARE LE COMPLICAZIONI DELLE MGF
• PREVENZIONE PER LE BAMBINE A RISCHIO
• ATTIVARE UNA RETE DI SERVIZI SANITARI E SOCIALI PUBBLICI E DEL PRIVATO SOCIALE CHE SI OCCUPANO DI QUESTA PROBLEMATICA
• AUSPICARE L’UTILIZZO DI MEDIATRICI CULTURALI ALL’INTERNO DEI VARI SERVIZI
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