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Infermieristica clinica applicata alla medicina materno infantile“

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Academic year: 2022

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(1)

Anna Domenica Fiori

Infermieristica clinica applicata alla medicina materno infantile

Docente:

Dott.ssa Anna Domenica Fiori

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI di CAGLIARI

Corso di Laurea in Infermieristica

Sede di Nuoro

(2)

L

A GRAVIDANZA ECTOPICA

L’impianto dell’embrione avviene in sedi diverse da quelle abituali.

Si distingue in:

Gravidanza extrauterina (tubarica, ovarica, addominale).

Gravidanza intrauterina ectopica con sede impropria (angolare, cervicale, istmica).

Anna Domenica Fiori

(3)

G

RAVIDANZA EXTRAUTERINA

Ogni gravidanza inizialmente è extrauterina, poi raggiunge la cavità.

Dal punto di vista eziologico si distinguono:

cause che accelerano lo sviluppo dell’embrione

cause che ritardano o deviano il trasporto verso l’utero dell’embrione

Anna Domenica Fiori

(4)

G

RAVIDANZA TUBARICA

Quando l’uovo si annida nella parete tubarica il trofoblasto la erode , senza trovare le stesse condizioni offerte dalla parete uterina.

In questo modo si ha l’erosione dei vasi sanguigni tubarici con raccolte di sangue nel lume tubarico o in cavità addominale (cavo del Douglas).

Anna Domenica Fiori

(5)

G

RAVIDANZA TUBARICA

La localizzazione può essere:

Interstiziale

Istmica

Ampollare

L’evoluzione può essere:

Aborto tubarico

Rottura della tuba gravida

Evoluzione in una gravidanza addominale secondaria

Evoluzione della gravidanza in sede tubarica

Anna Domenica Fiori

(6)

S EGNI E SINTOMI DELLA GRAVIDANZA TUBARICA IN EVOLUZIONE

Dolori addominali (fossa iliaca)

Scarse perdite ematiche vaginali

L’utero si presenta aumentato di volume

Sono presenti fenomeni simpatici

Amenorrea

Concentrazioni ematiche del BHCG inferiori alla norma.

All’esplorazione vaginale: nella sede della gravidanza si apprezza una tumefazione allungata e dolente (reazione dolorosa alla manovra), talvolta pulsante.

Anna Domenica Fiori

(7)

S EGNI E SINTOMI DELL ’ ABORTO

TUBARICO

Sintomatologia poco appariscente con remissioni e riesacerbazioni.

Dolore intermittente in fossa iliaca che talvolta si irradia a tutto l’addome

Episodi lipotimici

Perdita ematica vaginale rosso scuro

Anna Domenica Fiori

(8)

S EGNI E SINTOMI ROTTURA DELLA TUBA GRAVIDA

Carattere acuto con rapido aggravamento per emoperitoneo.

Dolore improvviso (tipo pugnalata)

Lipotimia

Segni e sintomi dello shock emorragico

Segni e sintomi reazione peritoneale

Anna Domenica Fiori

(9)

D

IAGNOSI

Ecografia pelvica

Dosaggi seriati BHCG ogni 48 ore (incremento inferiore alla norma).

Anna Domenica Fiori

(10)

D

IAGNOSI DIFFERENZIALE

Aborto o minaccia d’aborto di una gravidanza endouterina

Appendicite

Cisti ovarica torta

Annessite

Anna Domenica Fiori

(11)

I

NTERVENTI

In tutti i casi in cui si sospetta una gravidanza tubarica la si deve interrompere.

Intervento di salpingotomia con asportazione della gravidanza

Intervento di salpingectomia

Intervento di annessiectomia

Anna Domenica Fiori

(12)

O

BIETTIVI INFERMIERISTICI

Collaborare nella diagnosi

Cogliere precocemente i segni e i sintomi di un aggravamento della situazione materna

Consentire il ritorno al benessere fisico e psichico della donna

Anna Domenica Fiori

(13)

I

NTERVENTI INFERMIERISTICI

Collaborare per effettuare la diagnosi

Tenere sotto costante osservazione la donna

Informare la donna sui segni e sintomi da riferire e sulle possibile evoluzione

Offrirle supporto morale

Effettuare tutti gli esami per la sala operatoria

Se si effettua l’intervento chirurgico:

preparare la donna per la sala operatoria secondo protocolli

informare la paziente

accompagnarla in sala operatoria

Anna Domenica Fiori

(14)

I NTERVENTI INFERMIERISTICI NEL CASO DELLA ROTTURA DELLA TUBA GRAVIDA

Predisporre per un intervento immediato in condizioni di urgenza

Se la donna dovesse presentare una condizione di shock ipovolemico, la situazione si trasforma in emergenza:

accompagnare immediatamente in sala operatoria

predisporre il sostegno delle funzioni cardiocircolatorie

monitorizzare i parametri vitali

Tranquillizzare la paziente

Anna Domenica Fiori

(15)

I NTERVENTI INFERMIERISTICI NEL POST OPERATORIO

Controllare i parametri vitali

Controllare lo stato di anemizzazione

Controllare le perdite ematiche vaginali

Permettere la mobilizzazione precoce

Favorire la ripresa dell’autonomia

Controllare la ferita chirurgica

Se la donna è Rh negativa eseguire immunoprofilassi previo consenso.

Anna Domenica Fiori

(16)

G RAVIDANZA INTRAUTERINA ISTIMICA

L’annidamento dell’uovo avviene a livello dell’istmo

L’area di inserzione placentare è situata nella porzione uterina che espandendosi darà luogo al segmento uterino inferiore (placenta previa)

La placenta previa si distingue in:

laterale: il bordo dista più di 3 cm dal orifizio uterino interno;

marginale: dista meno di 3 cm dal O.U.I.;

centrale: ricopre l’O.U.I.

Il tipo di placenta previa non è costante nel corso del travaglio, può evolvere parallelamente alla dilatazione cervicale.

In qualunque tipo è inevitabile che si verifichi un distacco dell’area di inserzione durante l’espansione del segmento uterino inferiore e durante la dilatazione dell’O.U.I.

Anna Domenica Fiori

(17)

C

AUSE

Difettosa vascolarizzazione dell’endometrio

Esiti di endometriti

Gravidanze ripetute e ravvicinate

Pluriparità

Pregresso Taglio Cesareo

Fibromi uterini

Anna Domenica Fiori

(18)

S

INTOMATOLOGIA PLACENTA PREVIA

La sintomatologia generalmente si manifesta nel terzo trimestre di gravidanza (primo episodio generalmente tra la 28° e 34° settimana):

Emorragia vaginale rosso vivo, generalmente non accompagnata da dolori. La perdita ematica è essenzialmente materna, ma può essere interessata anche la circolazione fetale.

Possibili alterazioni del BCF per ridotta superficie placentare funzionante e per anemizzazione materna.

Anna Domenica Fiori

(19)

D

IAGNOSI E INTERVENTI

La diagnosi avviene tramite ecografia (non effettuare esplorazioni vaginali).

La diagnosi differenziale deve escludere il distacco di placenta normalmente inserita.

L’intervento d’elezione è il taglio cesareo a 36 settimane di gravidanza, spesso eseguito in urgenza.

Se le condizioni materno-fetali lo permettono e si presenta un sanguinamento importante e iniziano a comparire contrazioni, sotto le 34 settimane si inizia terapia cortisonica e tocolitica.

Anna Domenica Fiori

(20)

O

BIETTIVI ASSISTENZIALI

Consentire la prosecuzione della gravidanza fino all’epoca di maturità fetale, sorvegliando le condizioni materne e fetali, cogliendo tempestivamente le complicanze.

Ridurre il rischio di mortalità e morbilità neonatale.

Anna Domenica Fiori

(21)

P

ROBLEMI E INTERVENTI ASSISTENZIALI INFERMIERISTICI

Perdite ematiche rosso vivo dai genitali: valutare le perdite, colore, quantità e frequenza.

La perdita ematica può determinare anemizzazione materna:

controllare i parametri vitali e gli esami ematochimici.

Vi possono essere alterazioni cardiotocografiche: tenere sotto controllo il benessere fetale tramite l’auscultazione del BCF, il tracciato cardiotocografico e l’ecografia.

Spesso la donna è allettata:soddisfare i bisogni

Spesso ha paura: rassicurare e informare

Il parto avverrà sicuramente tramite T.C.: preparare tutti gli esami.

La situazione si può aggravare e può insorgere un’emergenza o un’urgenza: predisporre il materiale e incannulare una vena periferica.

Dopo il T.C. possibile difficoltà di emostasi per le caratteristiche muscolari del segmento uterino inferiore: nel post partum controllare scrupolosamente la presenza del globo di sicurezza uterino e le perdite vaginali.

Possibile complicanza: insorgenza di DIC.

Anna Domenica Fiori

(22)

D ISTACCO INTEMPESTIVO DI PLACENTA NORMALMENTE INSERITA

Quando il distacco avviene durante la gravidanza (prematuro), durante il travaglio o il parto (precoce).

Il distacco può essere totale o parziale.

Determina una riduzione improvvisa degli scambi materno fetali, proporzionale alla superficie placentare staccata.

La gravità è direttamente proporzionale alla superficie di distacco e alla velocità con cui si realizza.

Vi è inoltre l’impossibilità dell’emostasi della contrazione uterina per la presenza del feto.

Anna Domenica Fiori

(23)

F ATTORI PREDISPONENTI

Grande multiparità

Sovradistensione uterina

Stasi venosa nella metà inferiore del corpo materno

Rapide alterazioni dell’emodinamica (crisi ipertensive)

Rapida riduzione del volume uterino

Traumi addominali

Brevità assoluta di funicolo

Manovre di Kristeller

Anna Domenica Fiori

(24)

S EGNI E SINTOMI

Perdita ematica vaginale (l’emorragia può essere interna, esterna o mista)

Stato di contrattura dolorosa uterina con esordio improvviso

Alterazioni carditocografiche, possibile morte fetale.

Rialzo del fondo uterino

Possibili segni e sintomi di shock ipovolemico.

Anna Domenica Fiori

(25)

D IAGNOSI E TERAPIA

Diagnosi in base ai segni e sintomi.

Diagnosi differenziale:

- cause extra placentari di emorragie - placenta previa

- rottura d’utero

Terapia: la terapia dipenderà dall’entità del distacco, dalle condizioni fetali e dalle settimane di gravidanza. Se le condizioni sono gravi e non rassicuranti si eseguirà il T.C., se il bimbo è prematuro e le condizioni permettono una attesa si eseguirà terapia cortisonica.

Anna Domenica Fiori

(26)

O BIETTIVI ASSISTENZIALI

Cogliere tempestivamente i segni e i sintomi di un distacco intempestivo di placenta.

Consentire, se possibile, la prosecuzione della gravidanza fino all’epoca di maturità fetale, sorvegliando le condizioni materne e fetali, cogliendo tempestivamente le complicanze.

Ridurre il rischio di mortalità e morbilità neonatale.

Anna Domenica Fiori

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P ROBLEMI E INTERVENTI ASSISTENZIALI INFERMIERISTICI

Perdite ematiche rosso vivo dai genitali: valutare le perdite, colore, quantità e frequenza.

La perdita ematica può determinare anemizzazione materna:

controllare i parametri vitali e gli esami ematochimici.

La donna avverte una contrattura dolorosa improvvisa.

Vi possono essere alterazioni cardiotocografiche: tenere sotto controllo il benessere fetale tramite l’auscultazione del BCF, il tracciato cardiotocografico e l’ecografia.

Spesso la donna è allettata:soddisfare i bisogni

Spesso ha paura: rassicurare e informare

Il parto avverrà sicuramente tramite T.C.: preparare tutti gli esami.

La situazione si può aggravare e può insorgere un’emergenza o un’urgenza: predisporre il materiale e incanulare una vena periferica.

Possibile complicanza: insorgenza di DIC o apoplessia utero- placentare

Anna Domenica Fiori

(28)

A NOMALIE DELLA DURATA DELLA GRAVIDANZA

Aborto

Parto pretermine

Gravidanza oltre il termine

Anna Domenica Fiori

(29)

L’

ABORTO

Interruzione della gravidanza prima del 180° giorno di amenorrea

Si distingue in:

aborto embrionale fino alla 12° settimana

aborto fetale dalla 13° settimana, assomiglia ad un parto in miniatura.

Anna Domenica Fiori

(30)

C AUSE E FORME CLINICHE DI ABORTO

Cause:

Ovulari

Materne generali

Materne locali Forme cliniche:

Minaccia d’aborto

Aborto in atto

Aborto ritenuto

Anna Domenica Fiori

(31)

M INACCIA DABORTO

Perdita di sangue dai genitali (rosso chiaro o scuro) e dolore. Perdita ematica scarsa ed intermittente, dovuta a piccoli distacchi del tessuto coriale. Il dolore è dovuto a contrazioni uterine e inizia di solito dopo la perdita di sangue (a differenza della gravidanza extrauterina)

La diagnosi si effettua con l’ecografia e i dosaggi seriati del BHCG

La terapia consiste nel riposo ed eventualmente si può associare la somministrazione di progesterone.

Anna Domenica Fiori

(32)

A BORTO IN ATTO ED ABORTO RITENUTO

Aborto in atto:

Forte metrorragia con dolori e fuoriuscita di materiale ovulare dai genitali

Diagnosi ecografica

Terapia: RCU Aborto ritenuto:

Spesso la sintomatologia è assente o scarsa, comunque si apprezza la morte dell’embrione senza che il prodotto del concepimento venga espulso.

La diagnosi è ecografica

La terapia consiste nel RCU

Anna Domenica Fiori

(33)

O BIETTIVI ASSISTENZIALI INFERMIERISTICI

Permettere il proseguimento della gravidanza in caso di minaccia d’aborto.

Evitare l’anemizzazione materna e le infezioni uterine in caso di aborto.

Facilitare il ripristino dell’attività riproduttiva dopo un aborto.

Promuovere il benessere psicologico della donna.

Anna Domenica Fiori

(34)

P ROBLEMI ED INTERVENTI INFERMIERISTICI

Perdite ematiche vaginali: controllare le caratteristiche e avvisare il medico.

Dolori addominali: controllarne l’intensità, avvisare il medico ed eventualmente somministrare antispastici.

Ansia: offrire un sostegno, informare e rassicurare. Offrire supporto durante le indagini diagnostiche.

Può essere necessario l’intervento di revisione della cavità uterina: eseguire gli esami preoperatori, accompagnare la donna in sala operatoria.

Se la donna è Rh negativa: somministrare immunoprofilassi previo consenso.

Anna Domenica Fiori

(35)

M INACCIA DI PARTO PRETERMINE

Espulsione del feto tra il 180° giorno e il 266° giorno dall’ultima mestruazione

Rappresenta la causa più importante di mortalità e morbilità neonatale, soprattutto quando il parto avviene prima della 34 settimana.

Cause:

materne (generali e locali)

fetali

annessiali

Il parto prematuro in genere avviene con le stesse modalità del parto a termine e procede più velocemente.

Non è particolarmente rischioso per la madre, lo è invece per il feto.

Anna Domenica Fiori

(36)

S EGNI E SINTOMI

Il reperto può essere casuale, in corso di visita ostetrica si può rilevare un raccorciamento del collo uterino o una iniziale dilatazione dello stesso.

Contrattilità uterina (dolore, possibili perdite vaginali)

Possibile rottura prematura delle membrane.

Possibile rischio di infezione

Se insorge il travaglio è inarrestabile.

Anna Domenica Fiori

(37)

T RATTAMENTO

È importante riconoscere i primi segni e sintomi che possono aumentare la probabilità di un parto prematuro.

Consigliare il riposo a letto

Somministrare terapia cortisonica in caso di immaturità polmonare del feto.

Somministrare terapia tocolitica.

Anna Domenica Fiori

(38)

O BIETTIVI DELL ’ ASSISTENZA

Promuovere la continuazione della gravidanza, soprattutto prima della 34 settimana.

Ridurre la mortalità e la morbilità prenatale

Consentire l’espletamento del parto naturale qualora sia impossibile arrestarlo.

Anna Domenica Fiori

(39)

P ROBLEMI ED INTERVENTI ASSISTENZIALI

Contrazioni uterine dolorose

Rottura prematura delle membrane

infezioni

Ansia e preoccupazione

Parto pretermine

Allattamento bimbo pretermine

Anna Domenica Fiori

(40)

G RAVIDANZA OLTRE IL TERMINE

Gravidanza protratta oltre la 40° settimana

È possibile aspettare fino alla 42° settimana

A 41 settimane e 6 giorni, se non insorge travaglio spontaneo, si inizia l’induzione

Nell’intervallo di tempo tra la 40° e la 41.6°

settimana vengono tenuti sotto controllo i seguenti parametri (generalmente ogni 48 ore):

controllo del benessere fetale (cardiotocografia, valutazione del liquido amniotico, MAF).

controllo parametri materni (T.A., proteinuria)

Anna Domenica Fiori

(41)

I NTERVENTI INFERMIERISTICI

Rassicurare e informare la paziente

Controllare il benessere fetale

Controllare i parametri materni

Anna Domenica Fiori

(42)

P ATOLOGIA IN PUERPERIO

Patologia emorragica. Si tratta di lesioni verificatesi nel corso del parto o del secondamento.

rottura d’utero

lesioni del canale molle

metrorragia da atonia uterina

metrorragia per ritenzione placentare o membrane in cavità uterina.

Patologia infettiva:

infezioni puerperali (locali o generalizzate)

patologia flogistica della mammella.

Anna Domenica Fiori

(43)

O BIETTIVI ASSISTENZIALI

Riconoscere segni e sintomi delle patologie emorragiche puerperali

Impedire l’anemizzazione

Riconoscere segni e sintomi delle patologie infettive puerperali

Impedire la generalizzazione delle infezioni

Recuperare il benessere fisico e psicologico della donna

Anna Domenica Fiori

(44)

P ROBLEMI ED INTERVENTI INFERMIERISTICI

Interventi di prevenzione delle emorragie

Interventi di prevenzione delle patologie infettive in puerperio

Se si presenta un’emorragia: riconoscere cause ed intervenire

Se si presenta febbre:

eseguire colture

somministrare terapia antibiotica e antipiretica.

Interventi di prevenzione patologia flogistica al seno.

Anna Domenica Fiori

(45)

P RE - ECLAMPSIA

Sindrome caratterizzata dai seguenti segni, variamente combinati tra loro:

Edemi

Ipertensione

Proteinuria

Alterazione enzimi epatici

Insorge nella seconda metà della gravidanza

Anna Domenica Fiori

(46)

Fattori predisponenti:

nefropatie (lesioni renali)

ipertensione

Eziopatogenesi: può essere provocata da uno o dall’altro dei vari momenti eziopatogenetici, successivamente diventa un circolo vizioso.

DIC

lesioni placentari

lesioni al fegato

lesioni del SNC (edema)

Anna Domenica Fiori

(47)

Segni clinici:

ipertensione (superiore a 140/90)

proteinuria

diuresi contratta

edemi (inizialmente declivi, poi generalizzati)

incremento ponderale

alterazione enzimi epatici

alterazioni placentari per insufficiente perfusione

Terapia: controllare e trattare i sintomi per impedire l’evoluzione verso danni permanenti o crisi eclamptiche, fino all’epoca in cui il feto sia vitale.

Anna Domenica Fiori

(48)

E CLAMPSIA CONVULSIVA

Sindrome grave caratterizzata da attacchi epilettici.

Il pericolo che si verifichi è in gravidanza ma anche in puerperio.

Eclampsia imminente:

aumentano i segni ei sintomi

compare cefalea, disturbi visivi, dolore a barra, turbe del sensorio.

Eclampsia convulsiva: rischi di distacco di placenta, alterazione dl BCF

Terapia: magnesio solfato (dose d’attacco o di mantenimento), farmaci antipertensivi, diuretici, T.C.

Anna Domenica Fiori

(49)

O BIETTIVI

Promuovere la continuazione della gravidanza, sorvegliare le condizioni materne e fetali e cogliere tempestivamente le complicanze.

Impedire l’evoluzione verso forme eclamptiche.

Anna Domenica Fiori

(50)

P ROBLEMI ED INTERVENTI ASSISTENZIALI INFERMIERISTICI

Edemi e ritenzione idrica: controllo della diuresi, bilancio delle entrate-uscite e del peso corporeo.

Proteinuria: controllo diuresi e proteinuria delle 24 ore

Disordini della coagulazione: controllo fattori della coagulazione

Disordini epatici: controllo enzimi epatici

Insufficienza placentare: controllo del BCF, CTG, ECO.

Ipertensione: controllo TA ogno 8 ore o più frequentemente se necessario, somministrare la terapia

Possibile aggravamento della sintomatologia

Ridurre l’ansia

Possibile TC: preparare tutti gli esami preoperatori

Se è stato effettuato il TC: effettuare controlli post operatori con particolare attenzione alla diuresi e alla TA

Anna Domenica Fiori

(51)

Nel caso di pre-eclampsia grave o attacco eclamptico imminente:

ridurre gli stimoli luminosi

riposo

tranquillità

controlli frequenti TA e diuresi

CTG continuo

terapia

avvisare il medico

preparale materiale per urgenze

Anna Domenica Fiori

(52)

D IABETE IN GRAVIDANZA

È una malattia endocrina o metabolica

È descritta una componente ereditaria, ma l’eziologia non è ben chiara.

Classificazione

prediabete

diabete potenziale: vi sono elementi di sospetto (storia ostetrica di pregresso diabete, megalosomia fetale, mortalità perinatale ripetuta, oppure presenza nella gravidanza attuale di glicosuria o polidramnios o megalosomia fetale o obesità).

diabete latente: condizione in cui fino al momento della valutazione non siano presenti alterazioni del metabolismo degli zuccheri, ma all’anamnesi è possibile rilevare un sovraccarico metabolico.

diabete gravidico: limitatamente alla gravidanza c’è un intolleranza ai carboidrati.

diabete cilinico: malattia clinicamente manifesta

Anna Domenica Fiori

(53)

La gravidanza può rappresentare la situazione in cui un diabete latente diventa evidente (la gravidanza determina sempre un effetto diabetogeno), può determinare un aggravamento clinico e metabolico della malattia.

Vi sono diversi stadi della malattia, valutati in funzione delle alterazioni del metabolismo glucidico, della presenza di angiopatie, nefropatie o retinopatie

Per quanto riguarda al gravidanza, il diabete può determinare la comparsa di:

embriopatie: malformazioni, aborto

fetopatie: MEF, megalosomia, RCIU

aumento delle patologie ostetriche: polidramnios e pre- eclampsia.

Anna Domenica Fiori

(54)

T ERAPIA

Mantenere le condizioni metaboliche il più vicino alla norma tramite:

dieta

terapia insulinica (no ipoglicemizzanti orali perché superano la placenta con conseguente ipoglicemia fetale)

Spesso è necessario anticipare il parto per:

polidramnios acuto

alterazioni parametri fetali

difficoltà compenso metabolico

rottura prematura delle membrane

pre-eclampsia

infezioni urinarie ripetute

Anna Domenica Fiori

(55)

O BIETTIVI INFERMIERISTICI

Mantenere l’equilibrio metabolico e cogliere tempestivamente le complicanze del diabete sia materne che fetali.

Anna Domenica Fiori

(56)

P ROBLEMI E INTERVENTI INFERMIERISTICI

Correggere l’equilibrio metabolico: tramite la dieta, la terapia, il controllo degli stick glicemici pre e post-prendiali (porre attenzione alla terapia e ai controlli glicemici in travaglio o nel caso di un taglio cesareo)

Correggere eventuali infezioni urinarie: fare prevenzione ed eventualmente somministrare la terapia antibiotica.

Possono comparire patologie ostetriche: mantenere controllati i parametri fetali(ECO, BCF, CTG) e materni, T.A., proteinuria e peso).

Aumenta l’incidenza d’aborto

Possibili MEF: spiegare alla donna come controllare i movimenti attivi fetali.

Il neonato può essere macrosoma o piccolo (IUGR), in ogni caso può aver episodi ipoglicemici: controllare la progressione del travaglio (macrosomia), avvisare il pediatra alla nascita in caso di neonato piccolo ma anche per i possibili episodi di ipoglicemia.

Ridurre il livello ansioso della donna.

Nel post partum controllare i parametri e continuare la terapia, nel caso in cui sia stato effettuato un T.C. infondere glucosate tamponate su prescrizione medica.

Anna Domenica Fiori

(57)

R

OTTURA INTEMPESTIVA DELLE MEMBRANE

Precoce

Prematura

Bassa

Alta

Provocata

Spontanea

Cause: infezioni, debolezza strutturale, gravidanze multiple, polidramnios, traumi.

Rischi: insorgenza di travaglio o di infezioni, prolasso del funicolo.

Anna Domenica Fiori

(58)

T ERAPIA :

Non effettuare esplorazioni vaginali

Si differenziano i comportamenti in base alle settimane di amenorrea e alla positività del tampone vaginale per streptococco B

Sotto le 36 settimane: terapia tocolitica se necessario e antibiotica e cortisonica. Controllo indici di flogosi e benessere fetale

Sopra le 36 settimane: si attende l’insorgenza del travaglio che deve avvenire entro 48 ore (il parto deve avvenire entro 72 ore), altrimenti si inizia l’induzione farmacologica. In caso di esplorazione vaginale o di tampone positivo si abbreviano i tempi di attesa per l’espletamento del parto.

Anna Domenica Fiori

(59)

I NTERVENTI INFERMIERISTICI

Controllare l’insorgenza del travaglio

Valutare il benessere fetale

Controllare l’eventuale insorgenza di infezioni

Anna Domenica Fiori

(60)

U

RGENZE ED EMERGENZE IN OSTETRICIA

Urgenze: dal latino urgere. Situazione di gravità che esige decisioni di interventi improcastinabili.

Condizione clinica che richiede rapidi provvedimenti diagnostici e terapeutici perché caratterizzata da grave danno biologico e da una rapida evolutività, pur non in imminente pericolo di vita.

Emergenza: dal latino emergere. È qualcosa che si distingue per la sua eccezionalità, in ambito sanitario è una situazione di straordinaria gravità, di equilibrio critico gravemente compromesso, con imminente pericolo di vita che impone interventi in tempi estremamente ristretti.

Anna Domenica Fiori

(61)

DIC (

COAGULAZIONE INTRAVASALE DISSEMINATA

)

In gravidanza aumenta il fibrinogeno e i fattori della coagulazione perché il meccanismo della coagulazione deve essere pronto ed efficace.

Il distacco di placenta innesca questi fenomeni.

La DIC è un’alterazione dei meccanismi della coagulazione conseguente al consumo localizzato di fibrinogeno, con riduzione del fibrinogeno circolante e grave difetto emocoagulatorio.

DIC: precipitazione di fibrinogeno in piccoli trombi (fibrina e PLT) nel microcircolo di tessuti ed organi (danno tissutale); per tentare di ripristinare la pervietà dei vasi interessati vengono innescati fenomeni fibrinolitici locali (questi hanno azione anche sul fibrinogeno….cerchio…)

i prodotti di degradazione del fibrinogeno (XFDP) hanno anch’essi azione anticoagulante.

Tutto ciò comporta un rischio emorragico e di alterazione del microcircolo.

Anna Domenica Fiori

(62)

C AUSE

Distacco di placenta

Morte intrauterina del feto con ritenzione prolungata

Shock

Embolia di liquido amniotico

Pre-eclamsia, eclampsia

Stati settici complicati

Anna Domenica Fiori

(63)

S EGNI E SINTOMI

DIC forma acuta:

sanguinamento non coagulabile (perdite ematiche liquide)

danni tissutali (sistema nervoso, renale, respiratorio, intestinale).

DIC forma cronica: (può evolvere nella forma acuta)

fenomeni emorragici scarsi, ci si accorge dagli esami ematochimici.

Anna Domenica Fiori

(64)

D IAGNOSI E TARAPIA

Diagnosi:

esami di laboratorio (coagulazione XFDP o FDP didimero), valutazione dell’assenza di capacità coagulante del sangue.

Terapia:

rimuovere il fattore scatenante

somministrare eparina

ripristinare il volume sanguigno e i fattori della coagulazione con plasma e sangue (attenzione ai plasma expander perché possono diluire i fattori della coagulazione).

Anna Domenica Fiori

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