A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
L EONIDA T ONELLI
Sulle proprietà delle estremanti
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 3, n
o2 (1934), p. 213-237
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di LEONIDA TONELLI
(Pisa).
Questa
Memoria è dedicata allo studio diquelle proprietà
delle curvepiane y = yo (x),
estremantil’integrale
W
che si riferiscono alla derivabilità della
yo(x)
ed allaequazione
di EULERO.È
noto(1)
che taliproprietà,
per le curve in formaparametrica
estremantil’ integrale corrispondente
ad(1)
che per esse siconsidera,
si possono ottenere tutte con lo studio della variazioneprima dell’ integrale estremato;
è noto(2)
altres
che,
nel caso delle curve in forma ordinaria(y = y(x»
edell’ integrale (1),
avviene altrettanto se la funzione
yo(x)
estremante èsupposta lipschitziana,
vale a
dire,
arapporto
incrementalelimitato,
oppure se, sulla funzione inte-granda f(x,
y,y’),
si ammettonoparticolari ipotesi
relative al suocomportamento
al tendere di
y’
all’infinito. Senzaqueste ipotesi,
non sembrache,
per una fun- zione estremanteyo(x) supposta
soltanto assolutamente continua(oltre
ad essertale da rendere
integrabile
laf(x, yo(x), yo’(x)}},
si possaprocedere
mediante lavariazione
prima dell’ integrale (1).
Le
ipotesi
allequali qui
si è accennato sono fissate in un teorema dei nostri Fondamenti di Calcolo delle Variazioni(3),
che halarghe applicazioni.
Ad essosfuggono però quelle
funzioniintegrande che,
al tendere all’ infinito diy’,
tendonoall’infinito di ordine
infinito,
oppure di ordine minore di1,
ed anchequelle
chenon tendono affatto costantemente all’ infinito.
Nel
primo capitolo
delpresente lavoro,
daremo unaproposizione
assai gene-rale,
checomprende,
come casoparticolare,
il teorema a cui abbiamo alluso e ches’ applica
anche a molte diquelle
funzionif(x,
y,y’)
che abbiamo or ora indicate.Poi passeremo allo studio delle
estremaloidi, giungendo cos ,
inparticolare,
alleproprietà
delle curve estremanti.(í) L. TONELLI: Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, Vol. II.
(2) Loc. cit. in (í).
(3) Vol. II, pag. 321.
Nei
capitoli
2° e3°,
taliproprietà
verranno ottenuteindipendentemente
dallavariazione
prima dell’ integrale (1);
eprecisamente,
nelcapitolo 2°,
mediante lostudio di
quelle
curve che chiameremopseudoestremaloidi,
e, nelcapitolo 3°,
per mezzo di un
procedimento già seguito
nei citatiFondamenti,
chequi
ci con-durrà a risultati
più precisi
e dipiù
vasteapplicazioni.
CAPITOLO I.
Variazione
prima
ed estremaloidi.1. - Sia A un campo del
piano (x, y),
vale adire,
un insieme dipunti
ditale
piano
contenente tutti i suoipunti
di accumulazione(posti
alfinito),
e suppo- niamodefinita,
per tutti ipunti (x, y)
di A e per tutti i valori finiti(reali)
diy’,
una funzione
(reale) f(x,
y,y’),
laquale,
pergli (x, y) e y’ detti,
sia sempre finitae continua insieme con le sue derivate
parziali fy(x,
y,y’)
efy,(x,
y,y’).
Chiamata curva ordinaria C una curva
rappresentabile
nella formacon
y(x)
funzione assolutamentecontinua,
e tale cheogni
suopunto appartenga
alcampo A e che per essa risulti
integrabile (nel
senso delLEBESGUE),
in tutto(a, b),
la funzione
f(x, y(x), y’(x)),
consideriamol’integrale
e dimostriamo la
seguente proposizione :
Se,
incorrispondenza
adogni
campo limitatoA’, appartenente
adA,
sipossono determinare
quattro numeri, maggiori
di zero,M, N1, N2, N3,
inmodo che
sia,
per tutti ipunti (x, y)
diA’,
perogni y’
finito e perogni
ga taleche 199 M
e che(x,
sia unpunto
diA,
se
00
è una curva ordinaria minimante perIo
in una classe K di curveordinarie
C;
ogni
arcoCo
dellaCo
i cuipunti,
ad eccezione alpiù
diquelli
termi-nali,
siano interni al campo A e di indifferenzarispetto
ad A ed aK,
è un’estremaloide relativa alla funzione
f(x, y, y’)
e(perciò)
annulla iden-ticamente la variazione
prima
smorzata(4).
(4) Ci atteniamo alla terminologia adottata nei citati Fondamenti di Calcolo delle Va- riazioni. Nel Bulletin of the American Mathematical Society, Vol. XXXIX, n.o 11 (novem-
Sia
la
rappresentazione
analitica dell’ arcoCo
esupponiamo,
in 2cnprimo
che tutti i
punti
diquesto
arco(punti
terminalicompresi)
siano interni al campoA,
ed inoltre che per un p,
maggiore
di zero, minore della minima distanza deipunti
di
Co
dalla frontiera diA,
e sufficientementepiccolo,
sostituendo aCo
una qua-lunque
curva ordinaria C aventegli
stessipunti
terminali edappartenente
all’ in-torno
(e)
diCo
non si esca dalla classe K.Scegliamo
per campo A’ l’insieme di tutti ipunti
di A che distano di nonpiù
di 1 dalla curvaCo,
e sianoNl, Ns, N2, N3
iquattro numeri,
di cui siparla
nell’ enunciato della nostra
proposizione,
checorrispondono
aquesto
A’. Possiamosupporre che il numero 2,
già indicato,
risultiM.
Osserviamo subito
che,
per la(2),
dallaintegrabilità
dif(x, yo(x), yo’(x))
seguequella
dify(x, yo(x), yo’(z)).
Indichiamo con
E~2
l’insieme di tuttigli x
di(a, b)
in cui la derivataesiste finita e
tale che
dove n è unqualsiasi
numero interoposi-
tivo. Per n - 00, la misura
m(En)
diEn
tende a b - a. Sedunque
no è un va-lore di n tale che
ne risulta
per tutti
gli n > no .
È poi
noto che la densità diEn
èuguale
ad 1 suquasi-tutto En ;
ènoto, inoltre, che,
seponiamo
(3) l’integrale (4)
ammette,
inquasi-tutto (a, b),
derivata finita eduguale
a99,,(x).
Pertanto,
se indichiamo conEn
l’insieme di tutti ipunti
diEn
in cuiquesto
insieme ha densità 1
ed
in cuil’ integrale (4)
ammette per derivata risultae
quindi,
per tuttigli n>no,
bre 1933), p. 868, E. J. MCSHANE annuncia un teorema, che sarà da Lui dimostrato altrove,
il quale, sotto condizioni un po’ più restrittive di quelle da noi poste, contiene il risultato
che ora vogliamo provare, ed anche quello della nostra proposizione del n.- 12.
Fissiamo un valore di n
maggiore
di no e siano xi e X2 duequalsiasi punti
di
.En,
con Possiamoscegliere
unnumero b
tale che0 6 (x, - x~) : 2,
e tale pure
che,
perogni ó
soddisfacentealla
limitazione0 8 à,
le misure delleparti
diEn
contenute in(Xi, z + b)
e in(X2 - 8, X2)
risultino ambedue> ó :
2.Allora,
adogni xí’
tale che~i~/~i+(J:2)~ corrisponde
un massimo valorex2’
tale che e soddisfacente alla condizione che la
parte
i diEn
contenuta in
x1’)
equella
en,2 diEn
contenuta in(x2’, x2)
abbianouguale
misura
positiva :
Ciò
posto,
definiamo la funzionein(x) ponendo
e la funzione
ponendo
dove
supponiamo
di indicare con(ao, bo)
l’intervalloproiezione ortogonale
dellacurva
Co
sull’ asse delle x(donde
Avremo cosin
quasi-tutto (ad, bo),
conquasi-dappertutto
fuoridi e,,, i + e,,, 2.
·Consideriamo allora la curva
Per tutti i t minori in valore assoluto di un
certo t,
laCn, t è
una curva ordi-naria
appartenente
alla classe K ed al campo A’. Edinfatti,
laYn,t(X)
risultaassolutamente continua in tutto
(ao, bo)
eper t
sufficientementepiccolo
la tappartiene
alcampo A’
equindi
anche ad A.Inoltre, avendosi,
inquasi-tutto En,
ie,
quasi-dappertutto,
fuori diEn,
ne viene che la
f(x, yn, t(x), y’n, t(x) )
èintegrabile
suEn,
eche,
inquasi-tutto
ilcomplementare C(En)
diEn rispetto
ad(ao, bo), è,
se t è sufficientementepiccolo,
donde,
in virtù della(2),
La
f(x,
Yn, t,y’n, t) risulta, pertanto, integrabile
anche suC(En)
equindi
sututto
(ao, bo),
e laCn, è
una curva ordinaria. La suaappartenenza
alla classe K èpoi assicurata, se I t i
è sufficientementepiccolo,
daquanto più
sopra abbiamoammesso.
Per
ogni t
tale che dovràperciò
aversied
essendo, quasi-dappertutto
fuori diWn’(X) =0,
siha,
inquasi-
tutto
(.Ti, se t
è sufficientementepiccolo,
dove 0 indica il massimo modulo delle derivate
parziali fy
efy,
per tuttigli (x, y)
di A’ e per tutti
gli y’
taliche
E siccome il secondo membro della(12)
è
integrabile
in tutto(ao, ba),
da un noto teoremad’ integrazione
per serie segue che esiste finito il limitedi
pert - 0,
e che è-..
e
perciò,
tenendo conto della(11),
Annali della Scuola l4 o·rrn. Sup. - Pisa.
Integrando
perparti
ilprimo
terminedell’ espressione
sotto il segno d’inte-grale, otteniamo,
tenendo conto delle(8),
ossia,
per le(6)
e(7),
ed
essendo x1
unpunto
di .e
perciò
Analogamente,
perE siccome vale la
(5)
eperciò
per essere xi e X2 due
punti
diEn, quando x~’
tende a xi ancheX2’
tende a x2.Da
(13), (14)
e(15)
seguepertanto
Ma x, e x2 sono due
punti qualsiasi
diEn
e ~uguaglianza
ora scritta prova che è in tutti ipunti x
diEn,
vale a dire perquasi
tuttigli
x diEn,
essendo cn una costante. E se osserviamo che l’insieme
En
è tutto contenuto inEn+!,
e che ambeduequesti insiemi,
per n>no, hanno misuramaggiore
di
(b - a) : 2, possiamo
affermare che è Cn=cn+!’ vale a direche,
inquasi
tuttol’intervallo
(a, b),
è -Ottenuto
questo risultato,
liberiamocidall’ ipotesi
ammessa, all’inizio del nostroragionamento,
sull’ arcoCo. Osserviamo,
a talfine, che,
preso unqualsiasi punto xo
interno ad
(a, b), possiamo
determinare un intervallo(a, ~)
tale chee sufficientemente
piccolo,
in modoche,
per l’ arco yo diCo
avente(a, ~8)
perproie-
zione
ortogonale
sull’ asse delle x, risulti senz’ altro verificatal’ ipotesi
inquestione.
Ciò è conseguenza dell’ aver
supposto,
nell’ enunciato del nostroteorema,
che tuttii
punti
diCo,
ad eccezione alpiù
diquelli terminali,
siano interni al campo Ae di indifferenza
rispetto
ad. A ed a K.Allora,
se èaa’b’b,
tutti ipunti
di(a’, b’)
possono(in
virtù del noto teorema di PINCHERLE-BORELsugli
insiemi diintervalli) ricoprirsi
mediante unnumero finito di intervalli del
tipo (a, #): (ai, ~8~), (a2, ~2),...., (ap, P.),
ed inmodo che
ógni punto
di(a’, b’)
sia interno ad almeno uno diquesti (ar, ~r)·
In ciascuno di
questi (ar, #r)
varrà la(16),
con unapropria costante,
vale adire sarà z
Sia
(ar’,
l’ intervallo(ar, Par)
di indice minore che contiene nel suo interno a’.Se
(a,,,,
è un altro intervallo dello stesso gruppo che contiene nel suo in- ternoPr’, (a,,,,
e(ar",
dovranno avere unsegmento (non nullo)
in co-mune, e su di esso dovrà essere
quasi dappertutto
Sarà
perciò
necessariamente Per la stessaragione,
se(ar,,,, ~Br»-)
è unintervallo dello stesso gruppo contenente nel suo
interno,
dovrà essere==~===~. Cos
proseguendo, poichè gli (ar, (Jr)
sono in numerofinito,
edogni punto
di(a’, b’)
è interno ad almeno uno diessi,
vediamo che la(16) vale,
peruno stesso valore e’ della costante c, su
quasi
tutto(a’, b’).
Ma se èa a" a’,
b’ b" b,
i valori c’ e c" della costante c relativamente ai due intervalli(a’, b’)
e
(a", b")
devono essereuguali
epossiamo
concludere che la(16) vale,
per uno stesso valore dellacostante c,
suquasi
tutto(a, b).
Dalla stessa
(16)
segue cheyo(x), yo’(x))
coincidequasi dappertutto
su
(a, b)
con una funzione continua in tutto(a, b);
lafy,(x,
yo,yo’)
èpertanto integrabile
su(a, b).
Integrando
la(16)
su(a, b),
da aad x,
epoi derivando,
si ha l’ esistenza e la finitezza della derivatae la
validità,
in tutto(a, b), dell’ uguaglianza
nella
quale
la derivatarispetto
ad x deve intendersi come derivata a destra per x=a e come derivata a sinistra per x=b.Ciò prova che l’ arco
Co
è un’estremaloide relativa alla funzionef(x,
y,y’)
equindi (5)
che su di esso è identicamente nulla la variazioneprima
smorzata del-1’
integrale
-
2013nBICo
= 0.Osservazione I. -
È
evidente che il risultato stabilito per l’ arcoCo
sussisteanche se, nell’ enunciato del nostro
teorema,
invece delladisuguaglianza (2),
siammette che
valga, quasi dappertutto
su(a, b),
ladove è una funzione
integrabile
in(a, b),
e intendendo chequesta disugua- glianza
sia verificata per tutti i g tali che199 (
M e per iquali
ilpunto (x, yo(x)
+g) appartiene
ad A.Osservazione II. -
È
pure evidente che là conclusione del teorema sussisteindipendentemente
dalladisuguaglianza (2)
per tuttigli
archiCo (soddisfacenti
alle condizioni
indicate)
suiquali
layo(x)
èlipschitziana.
2. - La condizione del teorema del n.°
1,
relativa alla(2),
è soddisfatta se, incorrispondenza
adogni
campo limitatoA’, appartenente
adA,
si pos-sono determinare
cinque
costanti a, m, mi,M, Mi,
in modo che siaa > 0,
che si
abbia,
per tutti ipunti (x, y)
di A’ e perogni y’ finito,
3. -
Se,
inogni
campo limitatoA’, appartenente
adA, 1 fy,(x,
y,y’) i
tendeuniformemente a + 00 per
y’-
+ 00, alloraogni
estremaloide relativa alla funzionef(x,
y,y’),
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementale supe- riormente limitato.Sia
un’ estremaloide relativa alla funzione
f(x,
y,y’)
eappartenente
alcampo A,
valea
dire,
una curva delcampo A
tale che lay(x)
sia assolutamente continua in(a, b),
che
fy(x, y(x), ~/’(~))
ey(x), y’(x~)
risultinointegrabili,
pure in(a, b),
eche,
in tutto
questo intervallo, valga
semprel’uguaglianza
w I.
nella
quale
la derivatarispetto
ad x va intesa come derivata a destra per x=ae come derivata a sinistra per x=b.
In
quasi
tutto(a, b),
è allora-
Posto
sia Y’ un numero tale
che,
perogni y’ ~ Y’, risulti,
in tutti ipunti (x, y)
diA’,
Siccome dalla
(18)
segue, inquasi
tutto(a, b),
ne
viene,
inquasi
tutto(a, b), y’(x) Y’;
e per esserese x, e x2 sono due
punti qualsiasi
di(a, b),
risultache è
precisamente quanto
dovevamo dimostrare.4. -
Analogamente
si dimostrache,
se, inogni
campo limitatoA’,
appar- tenente adA,
y,y’) 1
tende uniformemente a + 00 pery’- -
00, alloraogni
estremaloide relativa alla funzionef(x,
y,y’)
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementale inferiormente limitato.5. - Se la funzione
f(x,
y,y’)
èindipendente
da y e se, inogni
campolimitato
A’, appartenente
adA, fy,(x, y’)
tendeuniformemente,
pery’-
+ 00, ad un limite1, indipendente
da x, e perogni y’
finitomaggiore
di unY’, indipendente
da x, èfy,(x, y’) =F l,
alloraogni
estremaloide relativa alla funzionef(x, y’)
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementalesuperior-
mente limitato. ’
Se è
l~ ±
oc 2 ciò è conseguenza del n.O 3.Supponiamo dunque
che L sia finito. Dovendo valere la(18)
inquasi
tutto l’intervallo(a, b) proiezione
orto-gonale
sull’ asse delle x dell’ estremaloidey=y(x) considerata,
siavrà,
inquasi
tutto 1’ intervallo
detto,
Se è
c=l, risulta,
inquasi
tutto(a, b), ~(~)~F~;
se èe + 1, potendosi
deter-minare un numero Y" tale
che,
perogni y’ ~ Y" sia,
in tutti ipunti (x, y)
diA’,
si
ha,
inquasi
tutto(a, b), y’(x)
Y". In ambedue i casi siconclude,
come siè fatto nel n.O
3,
che ilrapporto
incrementale dellay(x)
resta inferiore ad un numero fisso.6. -
Analogamente
si provache,
se laf(x,
y,y’)
èindipendente
da y e se, inogni
campo limitato A’appartenente
adA, fy,(x, y’)
tende uniforme-mente,
pery’ - -
00, ad un limitel, indipendente
da x e, perogni y’
finitominore di un
Y’, indipendente
da x, èfy,(x, y’)
=~=l,
alloraogni
estremaloide relativa allaf(x,
y,y’)
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementale inferiormente limitato.7. - Dai numeri
precedenti
segue immediatamente che :Se,
pery’-
+ 00, è verificata la condizione del teorema del n.O 3 op- purequella
del n.O5;
se, pery’-~ - ~o,
è verificata la condizione del n.O 4 oppurequella
del n.o6;
alloraogni
estremaloide relativa alla fun- zionef(x,
y,y’),
eappartenente
adA,
èlipschitziana.
Se ora rammentiamo
(6) che, quando l’ integrale IC
èquasi-regolare normale,
su
ogni
estremaloide relativa allaf(x,
y,y’)
latangente
esiste sempre ed essa sempre varia concontinuità, possiamo
affermare che :~8)
Loc. cit. in( ),
p. 321. L’ integraleIo
è quasi-regolare normale se la y,y’)
è, in ogni punto (x, y) del campo A, una funzione sempre crescente, oppure sempre decrescentedella
y’.
Supposto l’integrale Io quasi-regolare
normale esupposte
verificate le condizioni dellaproposizione
or orastabilita, ogni
estremaloide relativa allaf(x,
y,y’),
eappartenente
adA,
ha derivata sempre finita e continua ed è un’estremale.8. - Per
giungere
airisultati,
che ciproponiamo
di stabilire nei n.i 9 e10,
ci occorre il
seguente
lemma :Se,
perogni
x tale chea x b,
la funzioney(x)
è finita e assoluta-mente continua e
verifica,
perquasi
tuttigli
xindicati,
ladisuguaglianza
dove c è una costante e è una funzione
integrabile (nel
senso delLebesgue)
in(a, b’),
perogni
b’ tale che ab’ b,
e soddisfacente inoltreb’
alla condizione che
l’integrale
af gg(x)dx
restilimitato;
allora la
y(x)
restasuperiormente (oppure, rispettivamente,
inferior-mente)
limitata.Se fosse sempre, per tutti
gli
xindicati, y(x)-1 (oppure, rispettiva- mente, y(x) > -1),
laproposizione
sarebbegià
dimostrata.Supponiamo dunque che,
per un xi tale chea x1 b,
risultiy(xi»1 (oppure, rispettivamente, y(xi) -1).
Indicato con xo il minoredegli
x di(a, Xi)
taleche,
in tutto(x,,, Xi)
sia
(oppure, rispettivamente, y(x) -1) -
onde sarà(op-
pure,
rispettivamente, y (xo) --= - 1)
oppure xo=a,y(xo) ~ y (a) +
0 - avremo, in tutto(XO, xi),
ed anche
dove abbiamo indicato con W il
doppio
di un numero fisso di cui/
resta sempre inferiore. Ponendo i
avremo
perciò
(oppure, rispettivamente,
Dunque,
inogni punto x
tale che ed in cui èy(x) >
1(oppure, rispet- tivamente, y(x) -1),
vale ladisuguaglianza
(oppure, rispettivamente, y
la
quale
prova il lemma enunciato.Analogamente
si ha :Se,
perogni
x tale cheb,
la funzioney(x)
è finita e assoluta-mente continua e
verifica,
perquasi
tuttigli
xindicati,
ladisuguaglianza
dove c è una costante e è una funzione
integrabile (nel
senso delLebesgue)
in(a’, b),
perogni
a’ tale chea a’ b,
e soddisfacenteinoltre
b
alla
condizione
chel’integrale
restilimitato;
allora lay(x)
restaa’
inferiormente
(oppure, rispettivamente, superiormente)
limitata.9. -
Supporremo,
nelpresente
numero, che laf(x,
y,y’) ammetta,
finite e con-tinue,
perogni (x, y)
di A e per tutti i valori finiti diy’,
anche le derivateparziali fy’, x, fy’ Y’ fy~y~.
Ciò
posto,
dimostriamo che :Se
l’integrale Ie
èquasi-regolare nor7nale;
se esistono
quattro
costantiY’, Ki, K2 , K3,
taliche,
per tutti ipunti (x, y)
di un’estremaloide
Co [y=yo(x), a~-x~-b]
relativa allaf(x, y, y’)
e appar- tenente al campoA,
e per tuttigli y’->-I’ (oppure y’--Y’)
siafy,y,(x,
y, ed anche ]e se di
più,
nel caso di0,
laf(x,
y,y’)
èintegrabile
sulla00;
allora,
su tutta laCo,
ad eccezione alpiù
del suoprimo (oppure, rispet- tivamente, secondo) punto terminale,
èyo’(x)
+ 00(oppure, rispettiva- mente, yo’(x)
> -00).
Siccome
l’ integrale IC
èsupposto quasi-regolare normale,
sull’ estremaloideCo (come già
abbiamorammentato)
esiste sempre e sempre varia con continuità latangente.
Inoltre(7),
dettoq l’ insieme deipunti
dell’ intervallo(a, b)
in cui layo’(x)
è
infinita,
S~ risulta essere chiuso e di misura nulla. Detto S~+(oppure, rispet- tivamente, ,~-)
l’insieme deipunti
di in cui èyo’(x) =--
+ oo(oppure, rispet- tivamente, ~(~)==2013oo )
anche Q+(e
cosQ-)
è chiuso e di misura nulla. Seperciò
S~(oppure, rispettivamente, Q-)
contenesse unpunto
distinto da a(op-
pure,
rispettivamente,
dab),
esisterebbe in(a, b)
almeno un intervallocontiguo
a S~
(oppure, rispettivamente, Q-), (c, d)
conyo’(d)=
+ 00(oppure, rispetti- vamente, yo’(c) _ - o~o ). Ma,
in tal caso, scelto unpunto
c’ interno a(c, d),
inmodo da
aversi,
in tutto(c’, d) (oppure, rispettivamente, (c, c’)), i (oppure, rispettivamente, yo’(x) -| Y’I),
dal fattoche,
escluso d(oppure, rispet-
(7)
Loc. cit. in(1),
p. 321.tivamente, c),
in(c’, d) (oppure, rispettivamente, (c, c’))
varrebbe1’ equazione
delle estremali nella forma
e dalla
(21), seguirebbe,
in tutto(c’, d) (oppure, rispettivamente, (c, c’)),
escluso d(oppure, rispettivamente, c),
se è~~0,
(oppure, rispettivamente, y
equindi,
peril n.O
8,
la risulterebbesuperiormente (oppure, rispettivamente,
inferior-mente) limitata,
e nonpotrebbe
essere = + oc(oppure, rispettivamente, Yo’(c) = - 00).
Dunque,
in tutto(a, b),
ad eccezione alpiù
di a(oppure, rispettivamente, b),
è
yol(x) (oppure, rispettivamente,
> -00).
Si vede facilmente
che,
se nel teorema ora dimostrato si sostituisce la(21)
con la
v v
la conclusione si muta in
quest’ altra :
che su tutta laCo,
ad eccezione alpiù
del suo secondo(oppure, rispettivamente, primo) punto terminale,
è
yo’(x)
+ 00(oppure, rispettivamente,
> -Osservazione. - I risultati stabiliti in
questo
numerosussistono anche
se,nelle
disuguaglianze (21)
e(22), all’ espressione .
si sosti-tuisce 1’ altra
y(z)
essendo una funzioneintegrabile
in(a, b).
10. - Se la funzione
f(x,
y,y’)
ha la formaparticolare
con
cp(x, y)
funzione finita econtinua,
insieme con le sue derivateparziali
del1°
ordine,
in tutto ilcampo A,
iprimi
membri delle(21)
e(22) prendono
la formae, da
quanto
si è stabilito nel n.Oprecedente,
segue :Se
00
è un’estremaloide relativa alla funzione(23)
edappartenente
alcampo
A,
e se su di essa è sempreallora su tutta la
Co,
ad eccezione alpiù
delprimo (oppure, rispettiva- mente, secondo) punto terminale,
layo’(x)
è finita.Ed
invero, qui
è sempree, per tutti
gli y’>0 (oppure, rispettivamente, y’ 0)
èonde la
(21) risulta
soddisfatta per tuttigli y’>0 (oppure, rispettivamente, ~~0), ponendo K2 =o, Ki
= massimo valore di g~ sulla00,
epertanto,
per laprima proposizione
del n.°9,
èyo’(x)
+ o(oppure, rispettivamente, yo’(x)
> -oc)
su tutta la
Co,
ad eccezione alpiù
delprimo (oppure, rispettivamente, secondo) punto
terminale.Per tutti
gli y’ 0 (oppure, rispettivamente, y’>0)
èpoi
.T
onde la
(22)
risulta soddisfatta per tuttigli y’ 0 (oppure, rispettivamente, ponendo J~==0,
minimo valore di sullaCo,
epertanto,
invirtù del n.O
9,
èyo’(x)
> - 00(oppure, rispettivamente, yo’(x)
+(0),
su tuttala
Co,
ad eccezione alpiù
delprimo (oppure, rispettivamente, secondo) punto
ter-minale.
Dalla
proposizione
ora dimostrata segue pureche,
se è ancoravalida
la(23),
con
~(~2/)>0
su tutta l’estremaloide0°’
e sequesta
estremaloide sipuò
spezzare in due
archi,
sulprimo
deiquali (8)
sia sempre99,,(x, y»--’ 0
e sulsecondo
99,(x, y) -- 0,
allora layo’(x)
risulta finita in tutti ipunti
dellaCo,
eccettuati al i suoi
punti
terminali.CAPITOLO II.
~ Le
pseudoestremaloidi.
11. - Nel
presente capitolo,
ammetteremo che la funzionef(x, y, y’) sia,
intutti i
punti (x, y)
delcampo A
e per tutti i valori finiti diy’,
finita e continuainsieme con le sue derivate
parziali
y,y’)
e y,y’) (9).
Diremo che una curva
appartenente
alcampo A,
è unapseudoestremaloide
relàtiva alla funzione(8)
Vale a dire, su quello che contiene il primo punto terminale dellaCo.
(9)
Non facciamo dunque nessuna ipotesi sull’ esistenza della derivata parziale fy.f(x,
y,y’),
se lay(x)
è assolutamente continua in(a, b),
se lafx(x, y(z), y’(x))
e1’
espressione
risultanointegrabili
in(a, b),
e se,
infine,
in tutto taleintervallo,
valel’uguaglianza
nella
quale
la derivatarispetto
ad x delprimo integrale
va intesa come derivataa destra per x=a e come derivata a sinistra per x=b.
12. - Con
queste
premesse, dimostriamo laseguente proposizione :
Se,
incorrispondenza
adogni
campo limitatoA’, appartenente
adA,
si possono determinare
quattro numeri, maggiori
di zero,M, N,, N2, N3,
in modo che
sia,
per tutti ipunti (x, y)
diA’,
perogni y’
finito e perogni 99
taleche 199 M
e che(x + 99, y)
sia unpunto
diA,
se
C.
è una curva perT-
in una classe Il dise
C°
é una eurva ordinaria ,’ ’ ’
,-. -, in and vvwvvv ii wv
curve ordinarie
C;
ogni
arco00
dellaC°
i cuipunti,
ad eccezione alpiù
diquelli
termi-nali,
siano interni al campo A e di indifferenzarispetto
ad A ed aK,
è una
pseudoestremaloide
relativa alla funzionef(x,
y,y’) (10).
Sia
la
rappresentazione
analitica dell’ arcoCo
eprocediamo
come abbiamo fatto nella dimostrazione del teorema del n.°1, ammettendo, in
unoprimo tempo,
la stessaipotesi
ivi ammessa e conservando le medesimenotazioni,
con l’avvertenza di sostituire alladisuguaglianza (2)
la(25),
alla derivataparziale fy
lafx,
e, nelladefinizione della
qJn(x),
allafy-
laf-y’fy,.
Mediante la funzione
(On(X),
definita per mezzo delle(6)
e(7),
costruiamo lacurva
Cn, t,
di cui indicheremo con(~, r~)
il’punto corrente, ponendo
Per tutti i t minori in valore assoluto di un
certo t,
che supporremo mag-giore
di zero e minore di1 : 2,
la curvaCn, appartiene
al campo A’. Per tuttigli stessi t,
essa è ancherappresentabile
nella forma(io) V. quanto abbiamo detto in (4).
con funzione assolutamente continua. Ed
infatti,
laprima
delle(26)
defi-nisce ~
come funzione assolutamente continua di x con,quasi dappertutto
su(ao,
Dunque
la~(x)
è funzione sempre crescentedella x,
conrapporto
incremen-tale sempre compreso fra 1 : 2 e 3:
2,
e la sua funzione inversax(~)
risultaperciò
anch’ essa sempre crescente e assolutamente
continua,
con. Pertanto la
risulta funzione assolutamente continua
di ~
in tutto(ao, bo),
edè, quasi dap- pertutto,
Mostriamo che la funzione
f(~, r~~z,t(~), r~’n,t(~))
èintegrabile
in(ao, bo).
Consi-deriamo,
a tal uopo, la funzione della variabile x : .Quasi dappertutto
inEn
èI 1
- - ... , i
e
perciò
laiP(x)
resta in modulo inferiore ad un numero fisso inquasi
tuttoEn,
e risulta
pertanto integrabile
su tale insieme.Quasi dappertutto
fuori diEn
ècon’ (x) = 0,
eperciò,
seI t 1
è sufficientementepiccolo,
e, in virtù della
(25),
I ’B ,, , i
La
O(x)
risulta cosintegrabile
su equindi
su tutto(ao, bo) e,
perun noto teorema di
integrazione
persostituzione,
si hadonde,
inparticolare, l’integrabilità
dellaLa
Cn, è dunque,
per tutti i t taliche
con t sufficientementepiccolo,
una curva
ordinaria,
ed anche una curva della classe I~. Devequindi aversi,
per Ma è
donde, analogamente
aquanto
si è veduto nel n.°1,
e
quindi
x
ed
anche, integrando
perparti,
X2
da cui
,-1. ~~7;G
Ragionando
oraanalogamente
aquanto
si ègià
fatto nel n.O1,
sigiunge
allauguaglianza
dalla
quale poi
si deduce cheè, quasi dappertutto
in(a, b),
e che tale
uguaglianza
valeindipendentemente dall’ ipotesi supplementare
ammessanel
principio
della dimostrazione. Dalla(27)
segue,infine,
per considerazioni ana-loghe
aquelle
svolte al termine della dimostrazione del n.°1,
che sull’ arcoCo
valela
(24),
e cioè che l’ arcoCo
è unapseudoestremaloide
relativa allaf(x,
y,y’).
Osservazione l. - Il risultato stabilito per l’ arco
Co
sussiste anche se nel-l’enunciato del
teorema,
invece delladisuguaglianza (25),
si ammette chevalga, quasi dappertutto
su(a, b),
ladove è una funzione
integrabile
in(a, b),
e intendendo chequesta
dis-uguaglianza
sia verificata per tuttiquei 99
tali e per iquali
ilpunto (x +
g,yo(z)) appartiene
ad A.Osservazione II. - La conclusione del teorema sussiste
indipendentemente
dalla
disuguaglianza (25)
per tuttiquegli
archiCo (soddisfacenti
alle condizioniindicate),
suiquali
layo(x)
èlipschitziana.
Osservazione III. - Nel teorema
qui dimostrato, l’ipotesi
che tutti ipunti
dell’ arco
Co,
ad eccezione alpiù
diquelli terminali,
siano interni al campoA, può
essere s08tituita con laseguente :
cheogni punto
diCO,
ad eccezione alpiù
diquelli terminali,
sia centro di un cerchio(di raggio
nonnullo)
taleche
quelli
dei suoipunti
cheappartengono
al minimorettangolo,
a latiparalleli agli
assi x e y, contenenteCo, appartengano
pure al campo A.Osservazione IV. - La condizione del teorema relativa alla
(25)
è soddisfatta se, incorrispondenza
adogni
campo limitatoA’, appartenente
adA, si.
possono determinare
cinque costanti,
a, m, M,,M, Mi,
in modo che sia a >0, m > o, M> 0,
e che siabbia,
per tutti ipunti (x, y)
di A e perogni y’ finito,
13. -
Analogamente
aquanto
si è dimostrato nei n.i 3 e4,
si prova che:Se,
inogni’campo
limitatoA’, appartenente
adA, I f-y’fy’ i
tende uni-formemente a + 00 per
y’-
+ 00, alloraogni pseudoestremaloide
relativaalla funzione
f(x,
y,y’)
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementalesuperiormente
limitato.Se, invece,
inA’, I
tende uniformemente a + oo perogni pseudoestremaloide
relativa allaf(x, y, y’)
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementale inferiormente limitato.14. - Conformemente a
quanto
si èprovato
nei n.i 5 e6,
si hapoi
che :Se la
f(x,
y,y’)
èindipendente
dalla x, e se, inogni
campo limitatoA’, appartenente
adA, f-y’fy,
tendeuniformemente,
pery’-
+ 00, ad un limite1,
indipendente
da y, e perogni y’
finitomaggiore
di unY’, indipendente
da y, è
f- y’fy, =~= l,
alloraogni pseudoestremaloide
relativa allaf(y, y’)
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementalesuperiormente
limitato.Se, invece,
inA, f-y’fy,
tende uniformemente ad un limitel, indipen-
dente da y, per
y’- -
00, e perogni y’
finito minore di unY’, indipen-
dente da y, è
ogni pseudoestremaloide
relativa allaf(y, y’)
eappartenente
adA,
è arapporto
incrementale inferiormente limitato.15. -
Supponiamo
che laf(x,
y,y’)
ammettaanche, continua, la fy(x,
y,y’)
intutti i
punti (x, y)
di A e per tuttigli y’
finiti. Allora :Se alle
ipotesi poste
nel teorema del n.O 12 siaggiunge
l’ altrache,
per
y’- + 00,
sia verificata la condizione considerata nel n.O 13 oppurequella
del n.O14,
e cos pure, pery’-.-oo,
ognunodegli
archi00
del teo-rema citato è un’estremaloide a
rapporto
incrementale limitato._
Ed
infatti,
in virtù dei risultati dei n.i12,
13 e14,
ognunodegli
archi00
èa
rapporto
incrementale limitato e dall’ osservazione II del n.O 1 segue cheCO
èun’ estremaloide.
16. - Se in un
punto (x, y)
del campo Aè fy,(x,
y,y’)
I ~ + 00, pery’-
+ 00, preso ad arbitrio un numeroM> 0,
sipuò
determinare un Y’ taleche,
perogni y’~
Y’ sia semprefy,(x,
y,y’)
>M,
oppure semprefy,(x,
y,y’) - M,
epertanto
oppure,
rispettivamente,
e
perciò, per y’
sufficientementegrande,
e
quindi,
inogni
caso,(28)
per
y’-
+ 00. Edanalogamente
per 3Viceversa,
sel’integrale Io
èquasi-regolare (11)
e, in unpunto (x, y) (oppure y’ -~ -
vale la(28),
allora vale ancheEd
infatti,
per esserele quasi-regolare,
lafy,,
come fun-(U) L’ integrale
IC
è quasi-regolare se lafy,(x,
y, y’) è in ogni punto (x, y) del campo A,una funzione della
y’
sempre non decrescente oppure sempre non crescente.zione di
y’,
è monotona e pery’-
+ 00 ammettelimite,
finito o no. Sequesto
limite fosse
finito, chiamatolo l,
siavrebbe,
perogni y’>
di un certoY’,
i -.,. i I - l’
e non
potrebbe
valere la(28). Analogamente,
pery’- -
00.Se
l’ integrale Ie
èquasi-regolare
e, in unpunto (x, y)
diA,
pery’-
+ 00(oppure
pery’- - 00),
vale la(28),
allora vale anche lainvero,
se èy’ > Y’ > 0,
con compreso fra y,
y’)
e y,Y’). Supponendo,
per fissare leidee, Io quasi-regolare positivo,
si haonde
(29)
e
siccome,
perquanto
si èprovato più
sopra, èfy~(x, y, y’) -
+ ao pery’-
+ 00,ne viene il risultato annunciato.
-- - - - -- __r______-- -- - -- -- _ - - - - _
Si
ragiona
nello stesso modo se ÈOsservazione. -
Se,
adogni parte
limitata A’ delcampo A, corrispondono
tre numeri a, mi, mgy con
a > 1,
in modo chesia,
perogni (x, y)
di A’e per
ogni y’ finito,
la condizione
(28)
è verificata pery’
I ~ + 00; ed è verificata uniformemente in tutto A’.CAPITOLO III.
Le estremanti
degli integrali quasi-regolari
normali.17. -
Vogliamo
oraoccuparci
delleproprietà
delle estremantidegli integrali quasi-regolari normali, indipendentemente
dalleipotesi
espresse dalledisugua- glianze (2)
e(25). Ammetteremo,
aquesto
scopo, e in tutto ilpresente capitolo,
che la funzione
f(x,
y,y’)
e la sua derivataparziale fy~(x, y, y’) abbiano,
finite e(í2)
Osserviamo chedalla f - y’ fy’ ---~
+ per y ’ - + o (oppurey’- -
(0), non segueaffatto la (28) anche supponendo che
I.,
sia quasi-regolare. Per convincersene, basta consi-i 1/-
derare la funzione f(x, y,
y’)
ugualea -
(y’ -1) pery’
1 e uguale ay’ - yy’
pery’ 71·
2