R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G ABRIELE D ARBO
Sulle condizioni sufficienti per la continuità di un integrale
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 22 (1953), p. 134-142
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PER LA CONTINUITà DI UN INTEGRALE
Nota
( ~ ~
di GABRIELE DARBO(a Padova)
E’ noto
1)
chey)
è una funzione continua assieme allay)
in unrettangolo P ~ ~ ~z ~ x ~ b ; yl C y ~ ~2 ; ,
1’
integrale
è continuo nella classe
eX
delle funzioniy(x)
assolutamente continue in e tali che Y~y(x)
S.
Faedo 2)
ha dimostrato che la continuità(anche
unifor-me)
sussiste ancora se si suppone lay)
uniformementelip-
schitziana
rispetto
ad x e se ne servepoi
per dare delle con-dizioni sufficienti per la continuità di
integrali
deltipo
diFubini-Tonelli.
In
questa nota,
limitandoci acampi rettangolari
dimostre-remo i
seguenti
teoremi :I. -
Se Q(x,
unafunzione quasi
continuanel
rettangolo
R« a ~ xb; t
e tale che esista-no una monotona in a 1-1 b e una
q(y)
somma-bile in Y2, tali che per
ogni coppia (x’, y)
e(x", y)
diR si abbia
(*) Pervenuta in Redazione il 23 gennaio 1953.
i) L. TONELLI: Fondamenti di Calcolo delle I Vol.
pag. 385-392.
2) S. FAEDO: t Un nuovo tipo di funzionali continui, [Rend. di matem.
e delle sue appl., Serie 5, pp. 223-249] pag. 228.
135
e se
y(x)
è unaqualunque funzione
della classeJf, Q(x, y(x))·
è
quasi
continua in a 1 b.TEOREMA II. -
Se Q (x, y)
è inoltre limitata inR,
è sommabile e
l’integrale
~ continuo nella classe
eX; sussiste, cioè,
larelazione
ogni coppia
dijun,zioni y(x)
ey(x)
ctieX,
dove p === max
I
eO(p)
èinfnztesimo
con p.axb
1. - UN LEMMA PRELIMINARE. 2013 Sia
y(x)
assolutamente con- tinua in a’-1 b ; J~
l’ insieme deipunti
1-1 b neiquali
non è derivabile o ha derivata 1’ insieme dei
punti x E a
1-’ b tali che essendo à un insiemeaperto
variabile sull’ asse y. Allora risulta
vale a
dire,
perogni e positivo
esiste un 6 >0,
tale cheI
equando
è1Y
Prendiamo le mosse dalla
seguente relazione,
conseguenza di un teorema di L.dove è il numero di soluzioni
dell’equazione y(a) =
Ycontenute in a |-| b.
Per
ogni
intero npositivo,
indichiamo con~,~
l’ insiemedei
punti x
di a 1-1 b in cui è> n 1
eponiamo
3) Se D è un insieme misurabile, indichiamo con
IDI
la misura D.4) L. CESARI: Funzioni continue a variazione limitata in un insieme, delle Se. dell’Ist. di Bologna (1945) serie X, tomo II]
143, Teorema V.
Allora è
Dato
quindi positivo
adarbitrio, potremo
determinare una intero v tale che siaDalla
(2)
segue inoltre cheè funzione assolutamente continua di
tl ; quindi
èpossibile
determinare
0,
taleche,
perogni
insiemeaperto à
con~~~ cr,
si abbiaMa abbiamo pure
che,
assieme alla(4)
ci dàe
quindi
dalle(3), (4), (5), (6)
si trae2. - - DIMOSTRAZIONE DEL PRIMO TEOREMA. -
y)
èquasi
continua in
R ;
esisteperciò
un insiememe a
b numera-bile e denso in tale che per
ogni
siaQ ( x, y j quasi
continuarispetto ad y
in ~ y2. Potremo supporre pure chem
noncontenga punti
di discontinuità per la che peripotesi
è monotona.Allora,
essendo9~ numerabile,
potremo, incorrisponden-
137
za ad un 6 >
0,
determinare un insiemeaperto A,
con(3)
jytale che
y)
risulti perogni x E f1l
continua in y suin modo che in sia limi-
tata. Per un H
opportuno
saràdunque 9 (y)
~ .~ in y2 - Ll.Per le
ipotesi
fatte avremoquando
y e Y2 13, E se x. èpunto
di continuità per laF’(x),
saràJ)
-Q (so, J)
uniformemente per s - xo, in y, - à Se manteniamo x inN questa
relazioneporta
chey)
è continua su
Possiamo infine dimostrare che
Q (x, y)
è continua sull’ in-sieme R* che si ottiene
togliendo
da R ipunti (x, ~)
tali cheoppure dove A è un
qualunque
insiemeaperto
rela- tivamente che contiene tutti ipunti
di disconti-nuità di
.F’(x).
Infatti,
sia(xo, yo)
unpunto
di R* e ~ un arbitrario nu- meropositivo.
Allora sipuò scegliere
il numero 3 > O inguisa
che da segua
dalla
(7)
si trae inoltrepurchè i
risulti minore di un numeropositivo
oppor-tuno, a~;
in definitvia si trovaper
(~,
e sufficientemente vicino a(mo, yo).
Consideriamo ora la funzione della classe
9
e in cor-rispondenza
a un arbitrario e > 0determiniamo A
e A in modo chejE(A)
-X j 1
sia minore di s5)
alpari di |A| i
e chey)
5) E per questo, in virtù del lemma, basta che
la |A| ‘
sia abbastanza piccola.sia continua su ~~. non
appartiene
aE(à) +,A,
alloray(x)
nonappartiene
a~,
e{~, R~ ~ quindi Q (m)
ècontinua se si
prescinde
da+ ~.
Inparticolare Q (x,
è continua in a ~ b
- X
se siprescinde
dae
poichè
èper l’arbitrarietà di e è
quasi
continua inI b
2013 ?C .
Tale è pure iviQ(ae,
8Ia
in Jf
èquasi
ovunquey’(x)
= 0 e dalla misurabilitàdi H
segue cheQ(x, y(x))y’(x)
èquasi
continua inOSSERVAZIONE. - La relazione
(7)
cipermette
di affermarenon solo la
quasi
continuità dellaQ(mo, y)
perogni
x,,,-. a ~ bsia
punto
di discontinuità dellaF(x),
ma addirittura l’ uni- formequasi
continuità della classe di funzioneQ (xo, y)}
descritta al variare di ao nell’insieme dei
punti
di continuitàdella
F(m),
intendendo con ciò l’esistenza di un insiemeaperto
à di misura arbitrariamentepiccola
e taleche,
aprescindere
da esso
le Q (mo, ~)
sianoequicontinue
al variare di ~Q nel- l’insieme deipunti
di continuità diPotrebbe tuttavia accadere che
negli
eventualipunti
x~ didiscontinuità di
F(x),
laQ(aeo, ~)
non ~siaquasi
continua. Intal caso,
però,
detta funzionepotrà
esser modificata neipunti y)
in modo che siabbia,
p. es.,e
prendendo
il limite sinistro se ~o - b’).
Se anche su
F(s)
si fal’analoga modificazione,
allora larelazione
(1)
continua ad esser soddisfatta e inoltre P unifor-me
quasi
continuità l1el!e~) ~ ~
si avrà per mo variabile in tutto a 1-1 b.6) L’esistenza dei limiti unilaterali segue dalla (1) poichè 0, y) - ~ (x,~~ i ~ per xo a" xo + i purchè sía a oppor-
tunamente piccolo e ;~ fissato. Cos pure se Xo - ò ~’" ~o ~
139
Nel
seguito
ci serviremoperò
unicamente del fatto che lay) potrà
essersupposta quasi
continuarispetto ad y, qualunque
sia x, e -1 b. Ciòperchè
la eventuale modifica- zione anzidetta non altera il valore diQ(x., y(x)) · y’ (x)
che inun insieme al
più
numerabile equindi
rimane inva-riato.
3. - - DIMOSTRAZIONE DEL SECONDO TEOREMA. - Sia
y(x)
unafunzione della classe Per
ogni
intero npositivo
costruia-mo la funzione
Yn (m)
come segue: diviso l’intervalloa I-I b
in 2n
parti uguali
mediante ipunti a
== mo x1 ... X2- =b,
sia x,._1 ~ 1-[
x,. il. generico
interva lo dellasuddivisione
exr
unpunto
di massimo per lay(x)
nell’intervallo medesimo. Po- niamo indiSi verincano allora le
seguenti proprietà:
a)
y"(a)
è as~solutamente continua e(~, y(ae)) s R;
la funzione y
(x) appartiene
cioè allaclasse ~ ;
b)
è monotona non decrescente in ciascun intervalloaet~-~ 1-lx"9
9 e non crescente in ---1,
... ,2n) ; c)
P insiemeE ,,
deipunti x 1-1 b
in cui èy n(t)
=y(x),
risulta. chiuso e contenuto nell’ insieme
d)
fuori diE n
èy’n (x)
=0 ;
e)
se indichiamocon 9
l’insieme deipunti
di a |-| b incui esiste la ed è diversa da zero si ha
Le
proprietà a), b), e), 1)
si dimostrano facilmente. In quan- to allae)
osserviamo che se x* è unpunto
dit9,
si ha~(~)=t=0.
Se è~(~)>0~
per tutti di unopportuno
intornosinistro, a,
di x* è~(~)~/(~); allora,
preso n in modo chesia 2013.2013 lal,
, sea* c a~-- ,-’ z; ,
deve essere x*,svale a dire si
ragiona
in manieraanaloga
se~‘(~~)
0considerando un
opportuno
intornodestro,
ecc.~).
Abbiamo allora i
seguenti sviluppi
Se è il modulo di continuità della funzione
e
an la
oscillazione massima dinegli
intervalli(r
-1,
... , ’I2~),
risulta7) I punti x, della suddivisione in 2n parti appartengono tutti a
n
e cos pure i corrispondenti di massimo.141
ossia
Dalla
proprietà ~)
seguee per la
e)
risultaposto quindi
sarà lim Sn =
0 ;
inoltre dalla(9), (10)
si han --+- 00
Sia ora
9 (x)
un’altra funzione della classelli ; analoga-
mente a
quanto
si è fatto per la~r (~),
indichiamo con a n e lequantità corrispondenti
a Jn e cn per lay(~),
avremoDalle
(11)
e(12)
si ricava infinema
dove M è un numero tale che
~) ~
~ inR,
e p ha ilsolito
significato
di massimo divario tra le funzioni ey(a)
in a
1-1 b,
e la(12)
diventae
poichè 6n,
an , 5n2 ên sono infinitesimi00)
ne segueche è