R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
L UIGI A NTONIO R OSATI
Sulle S-partizioni nei gruppi non abeliani d’ordine pq
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 38 (1967), p. 108-117
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SULLE S-PARTIZIONI NEI GRUPPI
NON ABELIANI D’ORDINE pq
LUIGI ANTONIO
ROSATI *)
Recentemente alcuni
problemi
suipiani grafici
hanno messo iDluce
l’opportunità
digeneralizzare
il concetto dipartizione,
intro-ducendo
quello
diS-partizione
di un grupporispetto
ad un suosottogruppo 8 [1, 3].
Lo studiodelle ~S-partizioni
deigruppi
finitiè stato
oggetto
di due lavori di G.ZAPPA,
ilprimo [4]
dedicatoallo studio delle
S-partizioni
di HALL di un gruppofinito,
il secondo[5]
dedicatoprincipalmente
allo studio dellerS-partizioni
strette diun gruppo finito
qualunque
e delleS-partizioni
semistrette deigruppi
finiti
supersolubili.
Ilproblema
della determinazione delleS-parti-
zioni non semistrette è stato affrontato dallo ZAPPA soltanto per un gruppo non abeliano d’ordine pq
(~, q primi ; p ~ q)
enell’ipotesi
18 =
q. Precisamente in[5]
G. ZAPPA ha trovato che G ammetteuna tale
S-partizione
solo se p « 1(mod q2
-q)
ed ha ricondotto ilproblema
dell’esistenza diuna ~S-partizione
non semistretta di G allapossibilità
didecomporre
un gruppo ciclico Rd’ordine p - 1
in un
prodotto
R =M X N
ditipo
diHAJOS,
essendo M un dato sot-toinsieme di .R. Dal lavoro
[5]
di ZAPPA segue anche che se q =2, 3
lacondizione p
= 1(mod q2
-q)
è sufficienteperchè
(~ ammettauna
S-partizione
non semistretta.In
questa
nota si caratterizzano i numeriprimi p
per cui esisteun gruppo non abeliano (~ d’ordine
5p ( p > 5)
che ammette una*) Indirizzo dell’A. : Istituto matematico dell’Università di Modena.
S-partizione
nonsemistretta,
essendo S un5-sottogruppo
di SYLOWdi G.
Si dà inoltre una condizione necessaria e sufficiente
perchè
ungruppo non abeliano G d’ordine pq
( p,
qprimi)
con p = q(q -1) + 1
ammetta una
S-partizione
nonsemistretta,
essendo 8 unq-sotto-
gruppo di SYLOW di G.
1. Dati un
gruppo G
ed un suosottograppo 8,
dicesi8-pari.
zione di G un insieme II di
sottogruppi
di G tale cheogni
elementodi G non
appartenente
ad 8appartenga
ad uno ed uno solo deicomplessi
UnarS-partizione
di un gruppo finito G viene detta semistretta se, perogni
H EII,
siha ~ g ~
I =( I SI,
enon semistretta in caso contrario.
Dati tre sottoinsiemi
R, M,
N di un gruppo abelianoA,
scri-veremo R se e solo se
ogni
elemento di R si ottiene inun modo solo come
prodotto
di un elemento di M per un elemento di N.Diremo
poi
che N èperiodico
se esiste unelemento g E A
taleche si abbia
l’elemento g
verrà detto unperiodo
di N.È
chiaro che un sottoinsieme N di un gruppo abeliano A èperio-
dico se e solo se N - C dove C è un
sottogruppo
ciclico diA e .g un sistema
completo
dirappresentanti
di N mod C(N
risultacostituito da un insieme di laterali di
C).
G. ZAPPA ha dimostrato il
seguente
teorema[5]
a)
Sia G un gruppo non abeliano d’ordine pq, con p, qprimi,
p
> q e
sia 8 unq-sottogruppo
di di G.Allora,
se G ammetteuna
S-partizione
II nonsemistretta,
è p « 1(mod q2
-q).
Sia
dunque
G un gruppo non abeliano d’ordine pq, con p, qprimi
e p = 1(mod q2
-q)
e sia un suoq-sottogruppo
di SYLOW.Sempre
di G. ZAPPA è ilseguente
teorema[5] :
b) G
ammette unaS-partizione
II non semistrettac se, e solo se, detto R il gruppomoltiplicativo
del campo,F,
d’ordine p, esiste un elemento x E R d’ordine q taleche, posto
si abbia R =
N,
essendo N u~aopportuno
sottoinsieme di R.110
Supponiamo
ora q = 5.Vogliamo
dimostrare che1. Se esiste un insieme N di elementi
bi
E 1~(i
=1,
... ,(p
-1)/4)
tale che si abbia R = M X
N,
allora N èperiodico
ed x è un suoperiodo.
Posto ai = xO
+ ... +
xi-1(i
=1, ... , 4),
otteniamoche,
se A èun
sottogruppo
di .R tale chegli
elementi diR/A
alA, a2
=a2 A,
a3 = a3
A,
a4 = a4 A sianodistinti,
allora l’insieme M da essi formato èperiodico
se e solo se A contiene ilsottogruppo X
di Rgenerato
da x. Infatti si ha
perciò,
seA ~ X,
M èperiodico
diperiodo
-1.A.Viceversa, supposto
~periodico,
sipotrà
ammettere che un suoperiodo g
abbia ordine 2 :g2 =
1. Poiché esiste unintero i,
2
~ i :::;;: 4,
tale che si abbia ai g =1, risulterà g
= ai(2
C i4).
Supponiamo g = ac2 - a2
A. Alloraa2
a3= 1, oppure a2
a3 = a4 ; nelprimo
caso siE A,
x EA ;
nel secondo caso - x3 A = x4 A e ancora x E A. Alla stessa conclusione sigiunge
nei casig = a3 , g = a4.
In
particolare quindi
M non èperiodico.
Ora 1~ è ciclico ed ilnumero
degli
elementi di M èpotenza
di un numeroprimo.
Da unrisultato di A. D. SANDS
[2]
segue allora che N èperiodico. Sia g
un
periodo
d’ordinemassimo, t,
di N. Indicato con A ilsottogruppo
di R
generato
da g, si ha N = A essendo .g =( j = 1, ...
... ,
(p 1)/4t)
un sistemacompleto
dirappresentanti
dei laterali diA contenuti in N.
Quindi
oanche, posto
B =M = A X
B,
essendo B un sistemacompleto
di rappresen- tanti dei laterali di A in R.Ora B - 1!1 X g = ~
(i = 1,
... ,4;j
=1, ... , ( p - 1)/4t), perciò, posto
M =A),
g risultae
poichè
il numerodegli
elementi di M è unapotenza
di un numeroprimo,
sempreper il
citato teorema diSANDS,
si ha che M èperio-
dico oppure lo è g.
Supponiamo
che li: siaperiodico :
g =con j =1, ... ,
c,essendo
c ~
1 ilperiodo
relativo di zrispetto
adA,
ed i =1,
...... , ( p - 1 )/4tc.
Perogni
elemento alloracon i, j, s opportuni
interi. Ora si ha N = A x K equindi,
perogni
elemento n EN,
risulteràdove,
al variare di n EN, j
ed 1 varierannoindipendentemente
inmodo da descrivere
rispettivamente gli
insiemiNe viene che detto u un
generatore
delsottogruppo
di Rgenerato
da z e
da g,
si ha che u è unperiodo
di N.Ma g
è unperiodo
d’ordine massimo di
N, dunque
z EA,
control’ipotesi
che K siaperiodico.
Sarà allora
periodico
M. Ora i lateralii = 1, ... , 4
sonodistinti : infatti ai E M e
quindi ai
E M X K ed M x K è un sistemacompleto
dirappresentanti
dei laterali di A in R. Ne segue, per l’osservazione fatta inprincipio,
che A contiene ilF3ottogruppo X generato da x,
ossia x è unperiodo (d’ordine 5)
di N.Dimostriamo ora che
un insieine N di elementi
bi E
R tale che si abbia R = M X N se e solo se itperiodo
di 1+
x è divisibile per 4.Supponiamo
che si abbia R = MX N,
con N =(b;) (i
=1,
...... , ( p - 1 )/4).
Per ilteorema 1,
x è unperiodo
di N e si haN X
D,
essendo D =(i
=1, ... , ( p - 1)/20)
un sistemacompleto
dirappresentanti
di N(mod
Poiché R = MX N, gli
elementi di R sarannoperciò,
indicatacon 8,.
la somma dellepotenze
r-medegli
elementidi .R e
posto
112
si avrà
Ora, gli
elementi di 1~ sono le radici delpolinomio
di F[x]
1. Si ha allora
S1
= ... = = 0. Inparticolare Sioh
- U(h
=1, ... , k). Supponiamo Tioh
- 0(h
=1, ... , k).
Dettibo
=1, b1 ,
... ,bk
i coefficienti delpolinomio
monico avente per radici... , dalle formule di
GIRARD-NEWTON,
chelegano
i coef-ficienti di un dato
polinomio
con le somme dellepotenze
dieguale esponente
delle sueradici,
si ricava allorasuccessivamente b1
== ... = bk
=0 ,
che è assurdo. Esiste allora un intero m, con1 ~ m tale che risulti
1 + (1 + x)lOm
- 0 ed ilperiodo, r,
di1
-‘- x
risulta un divisore di 20ni.Supposto r
non divisibile per4,
si ha che r divide 10m epertanto (1 -+- x)10m
=1,
mentre invece(1 -~- x)10--
= - 1.Quindi
è divisibile per 4.ViceverF3a, supposto r
divisibile per41
G. ZAPPA[5]
ha dimo-strato che esiste un insieme N di elementi di R tale che si abbia R = M
X N
ed il teorema risultacompletamente
dimostrato.3. sia x ura
qualunque
elemento d’ordine 5 di R. Esiste un insieme N di elementi di R tale che risulti R = M x N .se e solo se p(~
= 1(mod 2U)) è
un divisoreprimo
di uno deiseguenti
interiOsserviamo
prima
di tuttoche,
se x ER, X5
=1, x ~ 1,
alloraInfatti
Supponiamo
ora che esista un insieme N di elementi di l~ tali che si abbia R = M X N. Per il teorema 2 esiste un intero m,1 c m
( p - 1)/20
tale che risulti(1 -~- X)10m + 1 = 0 ;
si avràquindi
Viceversa se x E 1~ è tale da verificare il sistema delle due
equazioni (2)
etenuto conto della
(1)
sarà ancheossia
(1 -~- X)10m
= - 1 e per il teorema 2 esisterà un insieme R tale che risulti 1~ _ N. Pertanto la condizione necessaria e sufficiente che cerchiamo sarà la condizioneperchè
esista un intero1n,
1 C rrz C ( p 1)/20
tale che la risultante delle dueequazioni (2)
e(3)
siauguale
a zero. Eliminando la x traqueste
dueequazioni
si ha subito
ed il teorema è dimostrato.
Fra i
campi
d’ordineprimo
p = 1(mod 20) quello
d’ordine 101è il campo d’ordine minimo per cui
l’uguaglianza
non sia verificataqualunque
sia 111, 1 m( p - 1)/20.
4. Siano p, q
>
2 due numeriprimi
esupponiamo
ohe sia p == q
(q
-1 ) -f -
1. Se x è un elemento d’ordine q di R esiste zcn insieme li di elementi di R tale che si abbia R = M X N se e solo se 2~’^1(mod p)
e due
qualsiansi degli
interi(2n
-1)q (u
=1, ... , q - 1 )
non appar-tengono
alla stessa classe di resti(mod p).
Indicata con
Rk
la somma dellepotenze
k-medegli
elementi diR,
tenuto conto chequesti
sono le radicidell’equazione
zP-1-1 =O,
dalle formule di GIRARD-NEW’rON si ha
114
Inoltre, posto
risulta R = M con N
assegnato
sottoinsieme diR,
se e solose R N.
Se
poi poniamo
tenuto conto che 1
-~-
x+ ... +
xq-1 =0,
risulta subitoAmmettiamo ora che si abbia R = M
X N,
con- 1, ... , q).
Postosarà
e
quindi,
per le(4), Nk
= 0(k
=1, ... ,
q1 ).
Ne vieneche,
seè il
polinomio
monico di avente per radicib1 , ... , bq ,
ancoraper le formule di
GIRARD-NEWTON,
si ha e, =c2
= ... = cq-1 = 0.Sarà allora
Tenuto conto che R = M
X N, questo significa
cheogni
ele-mento di R è
esprimibile
in uno ed un solo modo nella formaAllora,
dettoil
polinomio
monico avente per radiciuci , cc~ ,... , c~q_1 ,
siha che
ha per radici tutti
gli
elementi di 1~. Ne viene chePosto
dalle formule di GiRARD-NEWTON si ricava
successivamente S1
== ... = = 0 e,
poichè è q > 2,
risultaPoniamo ora
si ha
e
pertanto
per la(7)
D’altra
parte
se, perogni intero s,
risulta xr - 1 si haXr
= - 1. Tenuto conto della(8)
esisteranno duepotenze di x, xr
ed
x-1,
con Xr=~= 1,
in modo che si abbia Xr - 1 = x8.Quindi
risul-terà Xr-8 - 1 = x-8 e
(xr
-1)
x-$ _(x’’w
-1)
x8. Ora abbiamo visto cheogni
elemento di R èesprimibile
in un sol modo nellaforma
(6) ;
saràquindi xs
=1,
Xr = 2. Risulterà di conseguenza 2q = 1 edogni
elemento di R sipotrà esprimere
in uno ed un solomodo nella forma
Le
potenze (2~
-1)q (w
=1, ... ,
q -1)
saranno tutte distinteperché,
se è(2v
- =(2W
-1 )q,
sarà anche 2W - 1 =(2,
-1) 2t,
116
con 2t
opportuna potenza
di2, che,
tenuto conto del fatto cheogni
elemento di R è
esprimibile
in un sol modo nella forma(9),
risultauguale
a 1.Supponiamo
ora,viceversa,
che si abbia 2q = 1 e che le po- tenze(2v
- =I , ... , q - 1 )
siano tutte distinte. Risulterà allorase e solo se si avrà, 2u =
2u,
2V = 2v equindi ogni
elemento di R sipotrà esprimere
in uno ed un sol modo nella forma(9). Questo significa che, posto
si ha R =
M2
XN2. Allora,
se x è unqualunque
elemento d’or-dine q di
R,
tenuto conto che 2q =1, posto
N =(r
=1, ... , q),
col solito
significato
per.M-,
si avrà R = .l~ X N.Tenuto conto dei teoremi
a), b)
diZAPPA, possiamo
enunciarenel
seguente
modo i teoremi 3 e 4 :5. Sia G un gruppo non abeliano d’ordine
5p (p > 5)
e sia 8 un suo
5-sottogruppo
diSylow.
Allora G ammette unaS-parti-
zione non semistrettac se e solo 1
(mod q2
-q)
e p è un divi-sore di uno dei
seguenti
interi6. Sia G un gruppo non abeliano d’ordine pq
(p,
q q=f= 2,
p = q
(q
-1) -~- 1 )
e sia 8 un suoq-sottogruppo
diSylow.
Allora Gammette una
S- partizione
non semistretta se e solo se 2q « 1(mod p)
e due
qua,lsivogliano degli
interi(2u
-1)q (u = 1,
... , q -1)
non ap-p artengono
alla stessa classe di resti(mod p).
BIBLIOGRAFIA
[1]
R. LINGENBERG, « Ueber Gruppen projektiver Kollineationen welche eine perspektiveDualität
invariant lassen », Archiv. der Math., 13 (1962), 385-400.[2]
A. D. SANDS, « On the factorisation of finite abelian groups », Acta Math. Acad.Sci. Hung., 8 (1957), 65-86.
[3]
G. ZAPPA, « Sugli spazi generali quasi di traslazione », Le Matematiche, Cata- nia, 19 (1964), 127-143.[4]
G. ZAPPA, « Sulle S-partizioni di Hall di un gruppo finito », Rend. Acc. Naz.Lincei, (8), 38 (1965), 755-759.
[5]
G. ZAPPA, « Sulle S-partizioni di un gruppo finito », Annali di MatematicaIV, 74 (1966), 1-14.
Manoscritto pervenuto in redazione il 22 febbraio 1967.