A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
C ARLO B IRINDELLI
Sui metodi di Gronwall per la sommazione delle serie
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 8, n
o3-4 (1939), p. 241-270
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PER LA SOMMAZIONE DELLE SERIE
di CARLO BIRINDELLI
(Pavia).
Introduzione.
In due
precedenti
lavori(1)
stabilimmo alcune fondamentaliproprietà
deimetodi
(f, g)
di sommazione delleserie,
ideati da T. H. GRONWALL(2).
Rammentiamo brevemente i concetti essenziali su cui il GRONWALL ha basato i metodi in
questione,
ed anche leproprietà più importanti’
di tali metodi.Date due funzioni
f(w)
eg(w),
dellequali
laprima
è analiticaper ! 1,
eccetto
~==1,
e tale darappresentare w 1, semplicemente
in un campo D internoa
in modo che z=0corrisponda
a w=0 e z=1 aw=1, e
la secondaè
esprimibile
mediante ladiversa
da zeroper I w
1 cony(w)
analiticaper
esupposto
che la fun-zione inversa della
prima
sia olomorfalungo
il contorno di D eccetto che per z=1e in
questo punto
siaindicando i
puntini
una serie dipotenze
in 1-z senza termine noto e a coeffi-00
cienti reali o
complessi,
si dice che una serie~
My è sommabile(f, g)
versoo
una somma s, se le
quantità Uo, Ui,...., Un,
che si ricavano dallason tali che
(i) Sulla applicazione dei metodi di sommazione di Gronwall al problema del prolun- gamento analitico. Annali della R. Scuola Normale Superiore di Pisa, Serie II, vol. VI, (1937-XV). Scienze Fisiche e Matematiche.
Contributo all’analisi dei metodi di sommazione di Gronwall. Rendiconti Circolo Mate- matico di Palermo, Tomo LXI, Anno 1937-XVI.
(2) T. H. GRONWALL: Summation of series and conformal mapping. Annals of Mathe- matics, 2d series, vol. 33, n.o 1, January 1932.
Poichè
f(0)=0,
losviluppo
di zl in serie dipotenze
di w comincia con lapotenza
w’na eperciò
laUn
è dellaforma
" , ove an~ vdipende
dai coeffi- cienti dif(w)
eg(w),
ma non dalle uv.Le
proprietà fondamentali,
comuni ai metodi(f, g),
che il GRONWALL trova nel citato suo lavoro possono essere riassunte dai tre teoremiseguenti.
00
TEOREMA I. - La serie
E u,,
sia sommabile(f, g),
con la somma s, e la9
funzione definita nell’intorno di z-0 mediante
sia
regolare
entroD ;
Allora per z - 1 uniformemente perogni
cammino di z interno aD, perveniente
az=1,
internamente al settore i00
TEOREMA II. - Se
£ un
è sommabile( C, k)
verso la somma s, alloraogni
1t=O
volta che è
1> 1,
la serie è pure sommabile(f, g)
e verso la stessa somma s.La condizione
1> 1
è essenziale.TEOREMA III. - Se per due metodi
(f, g), (f,, g,)
è~1 > ~
eDs
interno aD,
allora
ogni
serie sommabile(f, g)
è pur sommabile(fi, gi)
con la stessa somma e le serie uniformemente sommabili colprimo
metodo lo sono pure col secondo.I
procedimenti (C, k)
di CESÀROrappresentano
il caso limite dei metodi(f, g), ponendo f(w)=w, (D
coincide allora con tutto ilcampo
Per k=0 si ha la sommazione ordinaria delle serie.
Per altre
proprietà,
studiate nei lavori citati(s),
daremo via via i riferimentirelativi, quando
sarànecessario,
per leapplicazioni
che ne faremoqui.
Come conseguenza dei citati
teoremi,
moltiprocedimenti già
noti in Analisi sipresentano
comeparticolari
metodi(f, g).
OSSERVAZIONE I. - In relazione alla sommazione delle serie a termini
reali,
èuna
proposizione
relativa ai metodi(f, g)
e alla sommabilità( C, k),
perk > 0,
dellaserie di FOURIER d’una funzione sommabile
f(x), quasi
ovunque verso la sommaf(x) (3).
Daquesto
teorema segue anzi lasommabilità, quasi
ovunque e versola somma
f(x),
della serie stessa diFOURIER,
conqualunque
metodo(f, g), purchè A> l.
(3) Teorema di HARDY-LEBESGUE. Cfr. A. ZYGMUND : Trigonometrical series. (Warszawa, 1935). Per il caso (C, 1), cfr. L. TONELLI : Serie trigonometriche. Bologna, 1928, Zanichelli.
OSSERVAZIONE II. -
È
pure unaproposizione
relativa a metodi(f, g)
ilseguente
TEOREMA
(4). -
La serie di LAPLACE di una funzionef(P),
sommabile secondoLEBESGUE,
convergequasi
ovunque e versof(P),
se le siapplicano
i metodi( C, k),
con
k > 1 E
2
E cos via.*
* *
Nel §
1 diquesto
lavoro viene studiato ilprocedimento
daseguirsi quando pei
metodi(f(w), g(w))
èassegnata
non laz=f(w)
ma la sua funzione inversaw=F(z). Questo procedimento applicato
a casiparticolari permette
di mostrare nel corsodel §
1 stesso che vari metodi di sommazionegià
noti rientrano fraquelli
di GRONWALL e che alcuni altri sono in tuttoequivalenti
a metodiparticolari
di GRONWALL. Fra l’altro viene
posta
la definizione di una nuova classe di metodi(f, g)
che nel suocomplesso permette
di risolvere ilproblema
delprolungamento
analitico nel
miglior
modopossibile
e cioèpermettendo
la sommazione delle serie dipotenze
entro tutta la stella diMITTAG-LEFFLER ;
al n.° 2del §
1 vien datala
forma esplicita
deipolinomi
diapprossimazione
perquesta
classe di metodi.Nel §
2 viene mostrato come, almeno nel caso delle serie dipotenze,
datii due
polinomi
relativi a due metodi
(f, g), (fin
il nuovopolinomio
o
definisca un vero e
proprio procedimento
di sommazione di cui nel corsodel §
2si studia il contributo al
problema
delprolungamento
analitico. Son pure studiati altri metodi dedotti daquelli (f, g).
Nel §
3 vengono accennatequestioni
varieriguardanti sopratutto esempi
dicomportamento
nonregolare analogo
aquello
dei metodi di CESÀRO nonregolari
in riferimento al
principio
di permanenza.~1.
1. - Di solito per ottenere nei metodi
(f, g)
la formaesplicita
deipolinomi Un
di
approssimazione,
si sostituisce nelprimo
membro di(1)
alla z losviluppo
di
f(w)
in serie dipotenze
di w.(4) G. SANSONE : Sulla sommabilità di Cesàro delle serie di Laplace. Rendiconti R. A.
N. dei Lincei, gennaio 1937-XV.
Osserviamo
qui
che talvoltapuò, invece, presentarsi
lapossibilità
di ricono-scere
particolari proprietà
di un metodo(f, g),
studiando il metodo mediante laconoscenza iniziale della
w=F(z),
inversa diz=f(w).
In tal casobisogna
trovareprima
la formaesplicita degli Un
mediante i coefficienti diF(z)
e dig(w).
Per essere
F(O) =0, F’(o) ~ 0,
siha, applicando
allail teorema delle funzioni
implicite,
che perquesta equazione
esiste una radicez(w),
di
primo ordine,
data dae in
generale,
La
(3)
cipermette
di scrivere laConviene ora notare che
F(0) = o;
laprecedente espressione
sisemplifica quindi
nella’
Sia ora
l’elemento di w per
z=0;
abbiamoD’altra
parte,
per la(ove
la~
è estesa a tutte ledisposizioni ii i2
... · di classe r+ 1
di numeri interi nonnegativi
tali che sia .... +ir+i = s),
siha,
nel caso =- P2 = ....=
e
qui
basta limitare la sommatoria ainumeri il, i2,...., 2r+1 positivi
non nulli(poichè F(0)~°~=F(0)=0).
Possiamo
dunque
scrivere laove la sommatoria è estesa a tutte le
disposizioni ii i2
...ir+i
di classer + 1
di numeri interi
positivi (mai nulli)
tali che siai + i2
+ ....+ 2r+1-s·
La
(4)
sipuò scrivere, dopo ciò,
La
(3’)
diventa di conseguenzaChiamando con 1
abbiamo
In
questo sviluppo
il coefficiente di wr è il coefficiente di tr-v nell’elemento dellae sostituendo
questo
elemento[z(w)]v
nelprimo
membro di(1)
a zv edespri-
mendo la
g(w)
mediante il suo elementosi
perviene
alla determinazione della formaesplicita
delle ScrivendoUn
sotto la solita formasi ha da
quanto
sopra che le a,,,,,dipendono
dai coefficienti(in
numerofinito)
m
delle
OSSERVAZIONE. - Se
~"(0)=0 (indicando
con s l’ordine dello zero in z=0 per la non èpiù possibile
dideterminare,
ingenerale,
le radici zi, ~2,...., 2zs, come serie di
potenze
interepositive
di w.Queste s radici,
riducentesi tuttea 0 per
w=0, coincidono,
come è noto dalla teoriagenerale
delle funzioniimpli- cite,
con le radici di unaequazione algebrica
digrado
s, i cui coefficienti sonofunzioni analitiche di w,
regolari
in ~==0.Non è
infrequente
il caso che metodi disommazione,
incontrati trattando svariati indirizzi diricerca,
si rivelino veri epropri
metodi di GRONWALL. Lo studio delmetodo, ripreso seguendo
la via offerta daiprocedimenti (f, g), permette
didare, pel
metodo inquestione,
risultati che per via diversa benpiù
difficilmente sipotrebbero stabilire.
Diamone vari
esempi qui.
2. - Consideriamo il metodo di
GRONWALL,
in cui è ottenuto risol- vendo la nell’ intorno di z=0 e lag(w)
è fornitadalle 1 , , (a > 1).
In riferimento alle
(3), (3’)
si ha ~"~~~’
In
particolare
Sostituendo nella
(1)
viene successivamenteove
bn
è il coefficiente di wn ing(w)
edUn
è ilpolinomio
diapprossimazione.
Si trova
Il coefficiente di wn
è,
nelprimo
membro di(5),
mentre nel secondo
membro,
della(5) stessa,
èRisulta
dunque
che per il metodo(/(a)J g)
inquestione
èil
polinomio (1 +n)m°
di sommazione per la serie~
uv."~o
Rammentando i
seguenti
teoremi(2°
1. e.(1));
a)
La seriegeometrica
i >ommabile(f, g)
con lasomma
1
entro l’area racchiusa dalla lineae la convergenza è uniforme per
ogni
campointerno,
contornoincluso,
alla dettaarea; fuori della
(7)
la sommazione è invece sempredivergente;
b)
se l’elemento di funzione analitica~
sipuò prolungare
analitica-mente in un campo
semplicemente connesso 2,
contenente il cerchio di conver-genza
dell’elemento,
dandoluogo
ad un ramo monodromog~(~),
la serie data sarà sommabile(f, g)
uniformemente verso la sommaq($)
inogni
campo C chiuso interno alI’ insieme dove 8 è il contorno di.E,
A il campo racchiuso dalla linea(7).
Possiamo concludere che per n - oc il
polinomio (6)
converge a2013~ ~
,se è
applicato
allaserie
,purchè ~ appartenga
al campo 4 racchiuso dalla lineaottenibile,
mediante lareciprocità,
dallaFuori di
questo
campo A di sommabilità la sommazione è sempredivergente.
Questo
campo A dsommabilità,
per la seriegeometrica, comprende
interna-00
mente il
cerchio ) $ ) =1
di convergenza dellan
e siallarga
indefinitamente(1)
~==0
quando
~-~+00; il contorno èpoi
simmetricorispetto
all’asse reale(1).
(5) Presa la curva
trasformata, mediante la
è trasformata nella Valgono dunque le due relazioni
e in queste quando è è
Dalla seconda di queste due relazioni si deduce che r sen
0,
coefficiente dell’immagi- nario, nel numero complesso , tende a zero quando a - + 00. Infatti si haSiccome, per si ha che la curva
tende al segmento (0, 1) dell’asse reale del piano complesso della ~, quando a -+ + cxJ.
D’altra parte la curva
è simmetrica, rispetto all’asse reale di ~; il contorno del campo L1 (ottenuto dalla r = ar cos 6-i
mediante la reciprocità
z= 1
0, per la vista simmetria, mediante la inversione di cerchio unito r = 1) tende dunque, quando a --~ + oo, al taglio da 1 a + 00, lungo l’asse reale delPoichè il metodo
(6)
è unprocedimento (f, g)
di sommazione si ha che perf’V"B
un elemento di funzione analitica è valevole il teorema
b).
OSSERVAZIONE I. - Dall’essere
segue che la funzione 1-w= ha uno zero del
primo
ordinez=1,
sementre ha uno zero del secondo ordine
z=1,
se a=e. Nelprimo
caso il coeffi-ciente ~,
pel
metodo(f(a), g)
èeguale
ad1,
mentre nel secondo èuguale
a 2.OSSERVAZIONE II. - Per le cose viste
possiamo
dire che se alla serie geome- trica siapplica
il nostro metodo(I(a), g)
il campo di sommabilità siallarga, quando
si fa crescere a col farlo
divergere
a+ 00, e l’area limite di sommabilità è lacc
stella rettilinea per l’elemento cioè il
piano tagliato
da+ 1
a + aolungo
y=o
l’asse reale. Nessun metodo
(f(a~, g) raggiunge questo
campo, maogni
suopunto
è
raggiunto
da un conveniente metodo(I(a), g).
L’ufficio di a è di essere un ordine di sommazionepermettente
di ottenere la sommazione dellaqualunque
siala
posizione
di z entro lastella, purchè
esso a venga scelto sufficientementegrande (la
sommazione è apiù
forteragione
valida pergli
infiniti valori dell’ordine di sommazionemaggiori
diquello già considerato).
Le considerazioni
precedenti
si possono d’altronde estendere ad un elemento00
qualunque
di funzione analiticaf(z)v ~
epermettono
di concludere che iv=o
procedimenti (l(a)7 g) consentono,
nel lorocomplesso,
la sommazione della~
U’J1zvverso la somma
f(z)
inogni punto
interno alla stella rettilinea dell’elemento inquestione.
Perogni campo 8,
contenuto entro lastella,
esiste un valore ai di a00
tale che
per a >
ai ilcampo 8
cade entro il campo di sommabilità(della ~
pel
metodo(/(ah g).
Il metodo(f(ah g) permette
anzi la uniforme sommabilità della serie~
in tutto il campo S e verso la sommaf(z), purchè
siaL’ importanza
del contributo dei metodi(f(a), g)
alla soluzione dellequestioni
inerentipiano complesso z. Conviene infine accertarsi che per due diversi valori a,
a’,
le corrispon-denti curve (7) non si attraversano. Basta stabilirlo per le due
’ Nel
rieUh
di attraversamento dovrebbe essere aa’ )
1) il che è assurdo (accetto pel comune punto di ramificazione ~í = 1).al
prolungamento analitico,
consistedunque
nel fatto di condurre allarisoluzione,
nel modo
migliore, permettendo
lasommabilità,
entro tutta lastella,
come colmetodo di MITTAG-LEFFLER.
3. - Ha
importanza
fra i metodi(/(a)7 g) quello (/(e)7 g).
Esso sirealizza, dunque,
col definire la f mediante la soluzione della nell’intorno di mentre la
g(w)
Ripetendo
ilprocedimento
del numeroprecedente
si trova che èSostituendo nella
(1)
vienecon bn
coefficiente di wn ing(w).
Ordinando la crescenti di w si trovasecondo le
potenze
e infine
Il metodo
(/(e)7 g)
sipuò dunque
riassumere mediante lasomma
generalizzata
diQuesto
metodo è statogià
studiato dal Dott. LUIGI AMERIO in una sua recente~ nota : Un metodo di sommazione per le serie di
potenze
e suaapplicazione
alla teoria
della
trasformazione diLaplace,
in corso dipubblicazione negli
Annali della
Regia
Scuola NormaleSuperiore
di Pisa.4. - Un
importante
metodo di sommazione di una serie da NIKOLA OBRECHKOFF(6)
nel modoseguente.
Posto i1 stato definito
si dice che una
serie
è sommabileFn
con la somma S se letendono verso il limite S
quando
n - 00.L’ OBRECHKOFF
ha,
fral’altro,
dimostrato che se la~
un èconvergente
nelsenso
ordinario,
oppure sommabile(C, k)
secondoCESARO,
è pure sommabileF
e con la stessa somma.
Le
proprietà
diquesto
metodo si possono dedurre daquelle generali
dei metodidi
GRONWALL,
in base alseguente
TEOREMA. - Il metodo
Fn
di OBRECHKOFF è ilparticolare
metodoI _1
(1- (1- w) 2, (1-w) 2)
di GRONWALL.Infatti in
questo
metodo di GRONWALL si hae
queste
due funzioni soddisfàno certamente aquelle
delle funzionif,
g dei metodi inquestione, poichè
a w--’ 0 e w=1corrispondono
ed è1-w= (1-z)2.
In
questo
metodo(f, g)
il coefficiente A è inoltreeguale
a2,
come risulta dallaprecedente relazione,
e la radice z=0 diw=1-(1-z)2=(2-z)z
è delprimo
ordine
poichè w’=2(1-z).
Dalla
(1)
abbiamo(6)
Suha sommazione delle serie non convergenti e il prolungamento analitico. Nota di N. OBRECHKOFF, presentata da E. BOREL; Comptes Rendus Hebdomadaires des Séances de l’Academie del Sciences. Tom. 182, n.- 5 (1 febbraio 1926).Vedi pure E. KOGBETLIANTZ : Sommation des séries et intégrales divergentes par les moyennes arithmétiques et typiques, pag. 47 del fascicule LI, Mémorial des Sciences mathé-
matiques, 1931.
D’altra
parte bn
è il coefficiente di wn nellaIl
polinomio Un
del metodo(
è datodunque
da5. -
Dagli esempi
dati si vedequale
sia la strada che convieneseguire
per vedere se un metodo di sommazione rientri o no fraquelli (f, g)
definiti dal GRONWALL. Si deve cercare anzi tuttoquale
sia il contorno del campo di sommabi-00
lità del metodo
assegnato,
nel caso della seriegeometrica ~
zn. Trovato ilcontorno,
o
è
opportuno
vedere se èpossibile esprimere
lo z diquesto
come funzione analitica delparametro
eiw(in
modo che perq=0
siaz=1)
e per Siadunque
laquesta
funzione analitica delparametro eiP.
Laprima
funzionegeneratrice
delprobabile
metodo ai GRONWALLpotrebbe
essere lase
questa
funzionez=f(w)
soddisfa effettivamente alle note condizionidi GRONWALL,
per la
prima
funzione f. Più grave è evidentemente la difficoltà che sipresenta
per la scelta della seconda funzione
generatrice g(w).
Talvolta
però
anche nel caso in cui non siaagevole
stabilire se un metodorientri in tutto e per tutto fra
quelli (f, g),
è almenopossibile
costruire un oppor- tuno metodo diGRONWALL,
avente tutte leproprietà
diquello assegnato (la
stessapotenza, gli
stessicampi
disommazione, ecc.)
e soltantoquelle.
Limitiamoci aiseguenti
notevoli casi relativi a metodi di sommazione(1
ordine disommazione)
definiti e studiati da NIKOLA
OBRECHKOFF, indipendentemente
dalpunto
di vista dei metodi(f, g).
Una serie è sommabile secondo il metodo
(di
N.OBRECHKOFF)
diordine 1
(A
interopos.VO)
e con la somma s, se la successione "tende ad S per n - 00. Se una serie è
convergente,
essa è sommabile col sopra definitoprocedimento
e verso la stessa somma s(7).
Per ~==1 si ha ilmetodo,
rientrante fra
quelli (f, g),
considerato al numeroprecedente.
Procuriamoci la
prima
funzionez=f(w) generatrice
del metodo(fA, g)
risol-vendo la
nell’intorno di
z=o,
eprendiamo
come seconda funzionegeneratrice g(w)
laLa
z=f~(w)
ha uno zero delprimo
ordine corri-spondono
w=0 e Per riconoscere che laf~(w)
soddisfa alle condizioni diGRONWALL,
bastadunque
cercare se vale una relazione deltipo (vedi introduzione)
Infatti si ha
(7)
Sur La sommation des séries divergentes, par NIKOLA OBRECHKOFF. Extrait de l’Annuaire de l’ Université de Sofia, faculté physico-mathematique, t. XXIV, 1927-1928, liv. 8.Vedi pure E. KOGBETLIANTZ, 1. c. pag. 47.
che è del
tipo
richiesto. Per esserpoi
si ha che la funzione 1-w ha uno zero del secondo ordine
(e
non d’ordinemaggiore) in
z=1.L’esponente Ài
perquesti
metodi di GRONWALL èdunque
costantemente
eguale
a 2 perogni
A. Daquesta
osservazione segue intantopel
Teorema I1° la
seguente proposizione:
Ogni qualvolta
una serie è sommabile(C, k),
verso la somma s, essa è pur sommabile secondoquesti
metodi(f~, g)
e con la stessa somma s.Per essere
si ha dalla
(1)
e
quindi
è il
polinomio
diapprossimazione
del costruito metodo(f~, g).
Dal suo confronto col
polinomio
di OBRECHKOFFsegue che le due
espressioni
a fattor comune(;
- ,(da
cui di-pende
esclusivamente la differenziazione dei duepolinòmi
hanno lo stessovalore asintotico per Infatti esse, non
dipendono
dalle uv, ma solo da n ;m
d’altra
parte,
nel caso della convergenza ordinaria di~ ~cv,
ècontemporaneamente
v=0
da cui
Possiamo concludere col dire che anche
quando
i duepolinomi
nonsi identificano,
sipuò
almeno affermare che hanno sempre lo stessocomporta-
mento asintotico per Studiare
dunque
tutte leproprietà
del metodo(f~, g)
serve a stabilire altrettante
proprietà
del metodoFn
di OBRECHKOFF e viceversa.Il metodo
F~
apparedunque,
almeno inquesto senso,
riconducibile aquelli
diGRONWALL. Ad
esempio
dal fattoche,
se una serie è sommabile( C, k)
essa è pur sommabile(f~, g)
verso la stessa somma, segue che dalla sommabilità(0, k)
seguequella Fn ,
verso la stessa somma s.6. - Rammentiamo che i metodi di sommazione
con e
a > 1
sonoequivalenti
se losviluppo
della fun-zione
a
- nell’ intorno della
origine
converge assolutamente- I I B"") ,- -1 _ ..
per w=1. Nel caso
opposto
il secondo metodo èpiù potente
delprimo.
È
d’altronde notevole laproposizione seguente : l’equivalenza
sussiste certa- mente se a > 1 eg(w)
non si annulla neppure sulla circonferenzaw ~ =1.
Quanto precede
vale inparticolare
per i due metodiSia ora una funzione
f(x)
assolutamenteintegrabile
in(-n, n)
ed ammetta nelpunto x
la derivatageneralizzata
diordine r,
sia cioècon
1=0, 1,
secondochè r èpari
odispari
e limw(x, h) =0.
h -·0
Formate per la serie di FOURIER della
f(x)
le medie diCESARO,
d’ordiner+ 1,
]
si ha ilseguente
TEOREMA DI GRONWALL. - Se in un
punto x
esiste la èIl teorema cessa di esser vero se si sostituisce 1’ordine
r + 1
con r.Dalle
proposizioni
ricordate inquesto
numero si ha che se a ~ 1 e lo svi-luppo
in serie dipotenze
di(1- w)-a
converge assolutamente per w=1
(in
g(w)
particolare
se lag(w)
non si annullalungo la w I =1)
vale ilTEOREMA. - Formato il
polinomio
con unqualsiasi
metodoIl teorema cessa d’esser vero se si sostituisce l’ordine
r + 1
con r. Pery(w) == 0
si ha il
precedente
teorema diGRONWALL;
facendo inoltre r=0 si ha il noto teorema di FÈJER.7. - Come è noto la serie
geometrica
è sommabile(f, g)
con lasomma i i
entro l’area D-’ racchiusa dalla linea L-’
mentre fuori di
questa
linea la sommazione è invece sempredivergente.
Indicandodunque
con1,,~v
ilpolinomio
diapprossimazione
èuniformemente entro l’area racchiusa dalla L-1.
Sia un secondo metodo
gi)
e indichiamo conL1-1
1 la curva relativa en
.
con il
polinomio
diapprossimazione
per la seriegeometrica.
Supponiamo
inoltre che 1e Ài
siano entrambimaggiori
di 1.Fatto
ciò
definiamo un nuovo metodo di sommazione per la serie geo- metrica cercando illimite,
per n -- 00, cui tende ilpolinomio
mistoSia Q il campo di
punti $,
interni aD~ ~,
tali che lecurve
~L1
siano interne alla curva L-i eDI
il campo dipunti ~,
interni aD-1,
tali che le curve
$L
siano interne alla curva Si ha ilseguente
TEOREMA. - Il
polinomio U2, n
converge uniformemente a1 ,
entro il campo si suppone
g=g1=(1-w)-a
con a minoredi i
A e1 .
A,
Sarà necessario
premettere qualche
richiamo.Siccome la
z=f(w)
soddisfa alle condizioni diGRONWALL,
la funzione di zè
regolare
nel campo D(campo rappresentante quello w
1 nelpiano z,
me-diante la ed anche sul suo
contorno,
non escluso ilpunto z=1;
lafunzione non si annulla
poi
entro D. D’altraparte,
essendo peripotesi
laz=f(w) regolare
ancheper
salvo ilpunto (0=1,
e la sua inversaregolare
anchesul contorno di
D,
salvo ilpunto z=1,
lacorrispondenza
biunivoca tra ilcerchio w
e il campo Dpuò prolungarsi
anche oltre irispettivi contorni,
anzi in modo uniforme
quando
siasportino
da essi due intornicorrispondenti, piccoli
apiacere,
deipunti
w=1 e z=1.Ma anche nell’ intorno di
questi punti,
in forza della(7)
lacorrispondenza
si
può
estendereopportunamente:
un cerchio di centro w=1 eraggio
abba-stanza
piccolo h, tagliato
nel senso(1, + o)
sirappresenta
sulpiano z
inun’area a forma di
settore,
racchiusa tra due archi uscenti da z=1 e formanti colsegmento (1, 0) angoli di ~ ,
e un terzo arco che ne riuniscegli
estremi. Al settore diquesto cerchio,
diapertura n+ 2,
y simmetricorispetto
alsegmento (1, 0), corrisponde
unafigura analoga
nelpiano z,
doveperò gli
archiche
rappresentano
iraggi
estremi formano con ilsegmento (1, 0) angoli
E
poichè per (A- 1) questi
langoli
I sono§§,
si vede che se h è21 2 2
abbastanza
piccolo
essi cadranno entro ilcerchio z
1.Da tutto ciò vediamo che se dal
cerchio w ~1-}-~ togliamo
laparte
com-presa tra le semirette uscenti da w=1 e formanti
angoli
con l’assereale
positivo, questo
campoC, per h ed ~
abbastanzapiccoli,
sirappresenta
con la
z=f(w)
in un campo internoa z 1
e avente Dall’interno,
in modoche i tre contorni abbiano il
punto
comunez=1.
Quando poi
sivoglia
stabilire il risultato dellaapplicazione
del metodo(f(w), (1-w)-a)
alla seriegeometrica (vedremo
fra brevequanto
ciò serva per la dimostrazione del teorema che ci occupa inquesto numero)
conviene rammen-tare il
procedimento
altroveseguito :
a)
Siapplica
anzitutto la sommazione alla serie avente i termini. e per
questa
serie la sommageneralizzata
deve risultare nulla.Posto allora
e
quindi,
nell’intornodell’origine,
per la(1),
dove
bn coefficiente
di wn nellosviluppo
di(1-w)-a
valeDalla
(8’)
segue, per la formula di CAUCHY:l’integrazione
essendofatta, provvisoriamente, lungo
una circonferenza di centro Oe
raggio
abbastanzapiccolo.
Per la(7),
essapuò
anche scriversiSi consideri ora la linea
L,
diequazione
contorno di D e
immagine,
mediante laz=f(w),
dellacirconferenza w =1,
ela sua inversa L-’ di
equazione
-e sia C un campo chiuso tutto interno ad Diciamo che per
ogni ~
in C lalinea 1
può
deformarsi nellalinea lh
costituita dalsegmento
da 1 a 1+h,
con-cepito
sull’orlosuperiore
deltaglio
da 1 a + o che rende monodroma la fun- zioneintegranda,
dalcerchio w ~ = i + h,
descritto in sensopositivo,
e dalsegmento da 1 + h
ad 1 sull’orlo inferiore deltaglio.
Ciò con hpositivo,
sufficientementepiccolo.
E difatti il fattore per
i’ ipotesi a’> a,
èregolare
all’interno,
con-tinuo al
contorno ;
inoltre avendopresente quanto
si è visto sulprolungamento
della
rappresentazione
conforme delcerchio
nel campo D oltre irispet-
tivi
contorni,
si vede che a un tale contornocorrisponde
sulpiano z
una linealh’
costituita da due archetti uscenti da z=1 e formanti col
segmento (1, 0)
an-goli ),
e da un arco esterno a D eprossimo ad
essoquanto
si vuole che conquesti avvolge completamente
D. Onde il fattore201320132013
come funzione di w, saràregolare su lh
e nell’ internopurchè
h sia abbastanzapiccolo. Quanto
alfattore
1 , esso, come funzione di w, rimarrà
regolare
se sulh’
e nell’ in-z-zo
terno cioè zo esterno a
lh’.
Oramentre E
descrive descriveun campo chiuso C-i esterno a D e. avente
quindi
dal contorno L di D distanzapositiva ;
onde zo sarà certo esterno alh’, per h
abbastanzapiccolo.
Assuntadunque lh
come linea diintegrazione, passiamo
amaggiorare
il secondo membro della(9)
osservando che su tutto il contornoè,
con un convenienteM1
per tuttigli ~
diC,
, _..
onde la
parte dell’ integrale
relativa al cerchio èmaggiorata
daquella
relativa ai tratti rettilinei èmaggiorata
damentre
Osservando allora che per n - o
è,
per la formula diSTIRLING,
se ne conclude che
Un
è uniformemente per tuttigli ~
diC;
inparti-
colare esso tende a zero per uniformemente in C.
b)
Richiamatigli
elementi cui appresso dovremoricorrere,
veniamo alladimostrazione del teorema che ci occupa.
Consideriamo il
polinomio
Lpensandolo
una serie coi termini nullidall’(n+2)m°
inpoi. Applicando
il me-todo
In
particolare,
per r=n ilpolinomio
entroparentesi
a secondo membro siidentifica col nostro
polinomio
mistoPosto
zo =1,
siha,
dalla convergenza della serie(8)
o dalla sua somma-bilità
(f, g),
v=v
se
~z
è interno al campo racchiuso dalla inparticolare per
1 cioèSia Q il campo di
punti $,
interni al campo tali che lecurve
~LI
siano interne alla curva L-s. Perogni ~
di S~ la solitalinea lh per h
abbastanzapiccolo
sipuò
ridurre siprossima alla I w 1=1
tanto che ilcontorno
lh’
dipunti z,
ottenutoda lh
con la trasformazione sia cosprossimo
alla curvaLi
in modo che oltre alla~L1
anche la curva~lh’
sia in-terna alla curva
L-’;
ondeDalle
(10)
e(11’)
siha,
per la formula diCAUCHY,
nel caso di r=nValendo,
per la la relazione solitasegue che
Dalle considerazioni svolte nel caso della
(9)
segue che ilprimo integrale
delsecondo membro di
(12)
non è altro che èdunque
perogni ~
delcampo
(z
è allora presalungo lh’
e~z
è cos interno alla curvaL-~),
conIl
comportamento
asintotico deipolinomi U2, n Ui, n
è certo ilmedesimo, quando ~
è inil, poichè
èpossibile
dimostrare cheInfatti,
perquanto riguarda
laintegrazione lungo 1 w =1 + h,
laprecedente
espressione
è minore in modulo die, per
quanto riguarda l’ integrazione lungo
i due trattirettilinei,
il modulo dellaespressione
è minore diRendendo h
infinitesimo,
per col porre ~ ~ si haPer ~
nel campo Q èdunque
se i
polinomi
sono relativi allaDetto
Qi
il campo dipunti $,
interni al campo tali che le curve~L
siano interne alla curva colragionamento precedente
si dimostra cheper ~
nel campo
S~1
èEntro il campo la convergenza di
U2, n
a1
è uniforme.Coi soliti
procedimenti
si dimostra che:Se un elemento di funzione analitica si
può prolungare
analiticamente in un camposemplicemente
connesso~
contenente il cerchio di convergenzadell’elemento,
dandoluogo
ad un ramo monodromoF(~),
la serie data sarà sommabile uniformemente verso la sommaF(~)
inogni
campo C chiuso interno all’insiemeSA,
dove s è il contorno di~ .
OSSERVAZIONE. - Da
quanto sappiamo
neiriguardi
della sommabilità della00
serie
~ ~
sipuò
dedurre che :n
La serie è sommabile
(f, g)
con la somma - nell’intorno esterno alla lineamentre nel campo D racchiuso da
questa
linea la sommazione è invece sempredivergente.
4-wSe avessimo la deduce da
quanto precede che,
per n - 00, ilpolinomio
converge a entro l’area compresa fra le due curve
Segue
da tutto ciò la via daseguirsi
per stabilire i risultati per laapplicazione
dei metodi
(f, g)
alle serie di LAURENT e alle lorogeneralizzazioni
studiate da APPELL.s. - Dato un
procedimento (
il relativopolinomio
r-v
d’ordine n per la
E
z". Perogni
campo chiuso dipunti z,
interno al campo’J’=U
racchiuso dalla e al campo racchiuso dalla è uniformemente
Nel
polinomio
ove i termini in cui v è
pari (o dispari)
e v’dispari (o pari)
si elidono duea
due,
restano sologli
addendi relativi allecoppie v, v’,
costituite di numeri entrambipari
o entrambidispari.
Posto alloraz2=y
e indicati con Pi, P2,----, i numeripositivi pari n
e conds, d2,...., dsn i
numeripositivi dispari n,
avremo
uniformemente in
ogni
campo chiuso dipunti
y tale che il suo trasformato nelpiano z,
mediante laz2=y,
sia tutto interno al campo comune alle dueregioni
racchiuse dalle curve J
uu
Segue
al solito che : « Dato un elemento di funzione analiticaE
o e detto
S~’~f~ g~
iltrasformato,
mediante laz2=y,
del campo z comune alleregioni
racchiuse dalle curve
( -1)L~ fl~~,
ilpolinomio
converge
uniformemente,
al ramo della funzione analitica che risulta dalprolun- gamento dell’ elemento,
inogni
campo interno aquello B’(f,
g) comune a tutte leregioni aQ’(r,
g~ ;gli
a sono ipunti singolari
per il ramo di funzione analitica ».Il metodo
Un’
sarà diqualche
interessequando
il contornoL-’
è internoal campo
Q’r,
g).OSSERVAZIONE I. - Hanno
particolare importanza
i metodi( V; k)
del DE LAVALLÉE PoussIN
(vedi
note(~), (2)) poichè
sipuò
dimostrareche,
al cresceredi k,
il campoQk’
tende aricoprire
ilpiano tagliato
da 1 a +00 assaipiù rapidamente
che nonquello
OSSERVAZIONE II. - Le considerazioni svolte sopra si
potrebbero ripetere
pergli
stessi metodi(f, g)
se mediante laz2=y
sieseguissero
sui metodi in que- stione dellegeneralizzazioni analoghe
aquelle
viste inquesto
numero ; adesempio,
nel caso in cui si ottenesse da
Un(z)
+Un( -z)
la sommageneralizzata
§ 3.
Come è
noto,
iprocedimenti ( C, k)
di CESARO sono iparticolari
metodi(f, g)
ottenuti
ponendo
in
particolare,
perk=0,
si ha la sommazione ordinaria.Rammentiamo che
generalmente
si definisce la sommabilità(C, k),
con kcc
reale,
di una serie cercando illimite,
per n -- 00, dellamedia ,
di or-o
dine k definita da
questa espressione
hasignificato
perogni
numero realepositivo
onullo,
comepure per
ogni k negativo
non intero.Pero- i
procedimenti (C, k)
con k -1 non sonoregolari, poichè
non èsempre valido
pei procedimenti (C, - 1 - e),
ilprincipio
di permanenza. Dalla.
proprietà
d’essere unaserie,
certo sommabile(C, k’),
se è sommabile(C, k), ogni
volta che sia
k’ > k > -1,
segue che se una serie è sommabile(~ - ê), con -E > -1,
essa è pure sommabile
(C, 0).
Non valeperò
laproposizione
inversa eperciò
un
procedimento
di sommazione(Ci 2013~) con -1 - E 0
non èregolare,
mentrelo sono
quelli ( C, e).
Vogliamo qui,
aproposito
diquesti
ultimiprocedimenti (C, -e)
nonregolari,
mettere in evidenza un curioso
comportamento
che sipuò
realizzare in infiniti casi :Vi sono delle serie
che,
mentre pergli
infiniti ordini di sommazione - Ecompresi fra - e,
e 0 con(0
e - êiinclusi)
fanno convergere al comune limite s tutte le successioniCn°~, quando
la - E si mantienecostante,
mentre n
diverge,
fanno invece convergere la successione costantemente al limite zero(=~= s), quando
la e mantenendosi interna a(0, êi)
varia(mentre
ndiverge)
tendendo a zero in modo tale che nEdiverga.
Rendere E infinitesimo nel detto
modo,
è semprepossibile :
basta adesempio
porre ; 4
Dedurremo
quanto
sopra da unaproposizione più generale
che mostreremo valere per estese classi di metodi(f, g).
Ricordiamo aquesto
scopo di avere studiato in unprecedente
lavoro(g)
una classe di infinitiprocedimenti
diGRONWALL. Conviene riassumerne brevemente la definizione e le
proprietà
trovate.(8) Vedi, della nota