R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G IANFRANCO C APRIZ
Sulle condizioni imposte dal secondo principio della termodinamica alle equazioni costitutive
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 36, n
o1 (1966), p. 25-36
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DAL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA ALLE
EQUAZIONI
COSTITUTIVEdi GIANFRANCO CAPRIZ
(a Pisa) *)
Riassunto - Si determinano condizioni di
compatibilità
trail secondo
principio
della termodinamica e leequazioni
costi-tutive di un
continuo,
ysoggetto
ad un vincolo interno. Decom-posto
il tensore di stress nella somma dello stress diequilibrio (secondo
la definizione diColeman)
e dello stressdissipativo,
si mostra come
quest’ultimo
sialegato
ad una funzione di dissi-pazione, quando valga
unprincipio proposto
daZiegler.
1. Introduzione.
In alcune recenti memorie
1)
vari Autori hanno fatto usodi una
opportuna
formulazione del secondoprincipio
della termo-dinamica per stabilire condizioni di
compatibilità
traquel prin- cipio
e leequazioni
costitutive di certe classi di continui(i
ma-*)
Lavoroeseguito
nell’ambito deiGruppi
di ricerca del Comitato Nazionale per la matematica del C.N.R.Indirizzo dell’A.: Centro Studi Calcolatrici Elettroniche, Uni- versità, Pisa.
1 )
Si veda, anche per ulteriori riferimenti e laterminologia,
B.D.COLEMAN : On
global
and local forms of the second law ofthermody-
namics, in"Proprietà
di media e teoremi di confronto in fisica matema-tica" ; Corso C.I.M.E., 1963.
teriali « elastico-viscosi », i materiali «
semplici », ecc. ).
Come siproverà
inquesto
lavoro condizioni dicompatibilità
possonoessere stabilite in
ipotesi
bengenerali
sulleequazioni
costitutive ed anche per casi neiquali
iparametri presenti
nelleequazioni
costitutive sono
legati
tra loro da vincoli.Punto di
partenza
delle nostre considerazioni sono:1) L’equazione
diNeumann, quale
formulazione diffe- renziale delprimo principio
della termodinamica..
nell’equazione intervengono l’energia
internaspecifica E,
la po-tenza delle forze intime per unità di massa
p1°>,
l’intensità spe- cifica dellesorgenti
dicalore q
ed ilvettore A,
cherappresenta
il flusso di calore.
2)
Ladisuguaglianza
diClausius-Duhem, quale
conse-guenza locale del secondo
principio
della termodinamicaqui q é l’entropia specifica,
6 latemperatura
assoluta e ~O la den- 03B2ità.3)
Ilprincipio
diequipresenza,
per ilquale
se una varia-bile appare in una
equazione
costitutivaquale
variabile indi-pendente,
essa deveapparire
anche nellealtre,
a meno che lasua presenza non contrasti con i due
principi
della termodinamica.Indicheremo con cpa
(a
=1, ... N)
le variabili cheintervengono
nelle
equazioni
costitutiveAbbiamo introdotto
esplicitamente qui
le caratteristiche dellostress di
Cauchy
GH ma sipoteva
anche far riferimento alle caratteristiche dello stress di Piola-Kirchhoff o di Piola- CosseratY,,;
anche l’intervento diretto delpotenziale
termo-dinamico Y
piuttosto
chedall’energia
interna e non ènecessario,
ma serve a
semplificare qualche
formula. Delresto,
note Y edii, è nota 8
Nello scrivere le
(1.1), (1.2)
sono state adottate le solite conven-zioni
riguardanti
derivazioni e contrazioni diindici;
sono statiusati indici minuscoli per far riferimento
alla configurazione
attuale C e
quelli
maiuscoli per far riferimento allaconfigura-
zione invariabile
C, (ne
risulta cos evidente il carattere di vettoredoppio
per è stato introdotta la notazioneXH
per le coordi- nate in~* .
Unadipendenza esplicita
dei membri destri delle(1.3)
dalleXa
indica la mancanza diomogeneità
del materiale in~* .
Per la
potenza specifica
dello stressp(0) potrà
convenire diusare alternativamente
l’espressione
checoinvolge
Gil ed il ten-sore velocità di deformazione
Di =
2(v,s
’ ’+ VI,I)’ (vi,
compo- nenti divelocità)
oppure le
espressioni equivalenti:
ove
appaiono
ladensità Il.
inC*
e le caratteristiche dello strainOgni
scelta delle(1.3)
serve aspecificare
un materiale spe- ciale M. Inriguardo
alle variabili qa si suppone che si possanoottenere con derivazioni o
integrazioni quando
si conoscano lefunzioni
che
esprimono
le coordinateattuali xi
e latemperatura
attuale 0di ciascuna
particella XH
in funzione deltempo.
Cos ,
note le(1.7),
rimane individuato un processo termo- dinamico ammissibile in M.Converrà ora introdurre la
seguente
definizione: diremo cheuna variabile
termodinamica
nonappartenente (oppure
appar-tenente)
al gruppo della èindipendente
se,assegnate
oppor- tunamente N(o N - 1)
costanti in modo dapotersi
inter-pretare
come valori delle(o
delle diverse day~)
in un certopunto XH
ad un certo istante t durante un processo ammissi-bile,
edassegnata
arbitrariamente una costanteP, esiste
almenoun processo ammissibile in M tale che nel
punto XH ed
all’istante== P e =
Pa. (per
le diverse da1p).
Osserviamo infine
che,
coll’intervento delpotenziale
termo-dinamico,
èpossibile
mettere la(1.2)
nella formao anche
più esplicitamente,
È
aquest’ultima
forma che noi faremo riferimento inseguito.
2. Condizioni
imposte
dal secondoprincipio
alleequazioni
costi-tutive.
Se
8
è una variabileindipendente
ed ?i non è identicamentenulla,
allora tra le varibili deveapparire
8 oppured.
Infatti se 0 e 0 fossero entrambe
escluse,
la(1.8)
sipotrebbe
scrivere soc
con
f ed ii indipendenti
da8 ;
ma allora ladisuguaglianza
nonpuò
sussistere per valori arbitrari dib.
Se tra le appare 0 ma non
è,
eé
èindipendente,
alloraquindi
le due ultimeequazioni
costitutive(1.3)
sonolegate
l’unaall’altra.
Infatti dalla
(1.8)
seguedove
tl
ed il fattore di(j
sono oraindipendenti
daÖ;
ladisugua- glianza
allora nonpuò
sussistere per valori arbitrari diè
se nonvale la
(2.1).
Se le variabili VA,X sono
indipendenti
e lo stress non è identi-camente
nullo,
allora tra le qJ« devonoapparire
almeno le x,%,,r ole
Infatti se tutte Vh,A: fossero
escluse,
la(1.8)
sipotrebbe
scrivere
con
12
ePkM indipendenti
da Ma ladisuguaglianza
nonpuò
allora sussistere se non è O-
Se tra le
appaiono
la Xh,lr ma non le e se le sonoindipendenti
allora’
quindi
laprima
e l’ultima delleequazioni
costitutive(1.3)
sonolegate
tra loro.La dimostrazione segue la linea delle
precedenti.
variabili non appare, ad
esempio,
selÌJl è
indi-pendente e
se99, è
diversa da 8 e da unaqualunque
delle xh,8, al- lora Y éindipendente da
Per chiarire
questo
enunciato si osservi che non va esclusoche una delle lpa. sia la derivata
temporale
totale di un’altra dellema si riconosce
poi
che vaposta
una limitazione alprincipio
di
equipresenza.
La dimostrazione è ancora simile aquella
delleproprietà precedenti.
Si noti una conseguenza immediata delle osservazioni
già
fatte:
Se le variabili p,, si riducono alle e 8 e se VA,X e 8 sono
indipendenti
allora il materiale è a deformazionireversibili;
ècioè un materiale per il
quale
le trasformazioni adiabatiche0)
sono trasformazioni reversibili.Valgono
infatti allora le(2.1), (2.2)
e la(1.8)
si riduce alladisuguaglianza
nelle trasformazioni adiabatiche
poi
finisce col valerequi
il segno dieguaglianza.
3. Materiali
soggetti
ad un vincolo interno. Materiali elastico- viscosiincomprimibiIi.
Supponiamo
inquesto paragrafo
che le variabili p,,, sianosoggette
soltanto ad un vincolo deltipo
Allora la
(1.8)
va intesa valida per i valori di per iquali
vale la
(3.1)
e laIntroducendo un
moltiplicatore
arbitrario Apotremo
dire cherimane
imposto
alle pa, di soddisfare alladisuguaglianza
per
qualunque
scelta di Â(e
delle altre variabili che viappaiono),
senza ormai alcun diretto richiamo al vincolo.
Potremo allora adattare i risultati del
paragrafo precedente;
ad
esempio:
se tra le qa appare 0 ma non8
eè
èsoggetta
soloal vincolo che discende dalla
(3.1)
alloraSe tra le pa
appaiono
le ma non le vh,g e le sonosoggette
al
più
al vincolo che discende dalle(3.1)
alloraCome
applicazione
delle considerazioni inquesto paragrafo
e del
precedente
si considerino i materialiMit
elastico-viscosiincomprimibili
per iquali
si suppone:(1)
che le variabili siano le variabiliseguenti
f1),.,H,0, 8,i
e(2)
che xh,g, soddisfino al vincolo diincomprimibili
etemperatura
costante 2>.Se si
prescinde
dal vincolo diincomprimibilità
iquattro gruppi
di variabili sono
indipendenti,
nel sensospecificato
al n. 2. In-fatti se
a(t), a,(t),
sonorispettivamente
unoscalare,
un vet-tore ed un vettore
doppio
funzioni arbitraria deltempo
e se-
Xa
è unpunto
dellaconfigurazione
diriferimento,
allora esistealmeno un processo termodinamico ammissibile durante il
quale t), t), xi,$(Xg, t)
assumono i valoria(t), aí(t), ÅiB(t)
-
in
Xu.
Si consideri infatti il processo definito delle relazioniI)
Il caso di materiali elastico-viscosi nonsoggetti
al vincolo diincomprimibilità
è trattato nelle lezioni citate in nota1).
e
ossia
con ovvio
significato
di x~; si tratta di un processo ammissibile durante ilquale
ad un dato istante si possono assegnare arbi- trariamente i valori di09
x,,,, e delle loro derivatetempo-
-
rali
(in particolare
diva,x)
nelpunto XH8
Il
vincolo
diincomprimibilità
atemperatura
costante sipuò
intendere espresso da una
equazione
deltipo
dove
f
è una funzione caratteristica delmateriale, dipendente
dalla
temperatura 6* nella configurazione
di riferimento(ed
even-tualmente da
Xa),
ma inogni
caso tale cheA causa delle
(3.5)
igradienti
latemperatura
6 non sipossono
più
ritenereindipendenti
e neanche vh,g,0y poichè
dalla
(3.5)
segue cheI vincoli
(3.5), (3.6)
sono deltipo
dei vincoli(3.1), (3.2);
poichè
dipiù 8
non interviene tra lepossiamo
affermare cheove p è il
moltiplicatore incognito.
Invocando poi
laquinta proprietà
del n. 2 ed osservandoche,
nonostante il
vincolo,
aa,x= d dt (Xh.K)
e6,
t sonoindipendenti,
’si conelude che Y non
dipende
da VI,K e0,1.
Queste
due variabili possonoperò
intervenire nelle altre equa- zionicostitutive, sicchè,
ingenerale,
èimpossibile giungere
aduna formula
analoga
alla(3.4);
un risultatopiù
debolepuò però
ancora essere ottenuto.
Supponiamo dunque
che siaintroduciamo lo « stress
d’equilibrio »
e chiamiamo
P~,$
la differenzaOsserviamo che ormai il secondo
principio
si riduce a richie-dere che sia
per
qualunque
scelta delle variabiliindipendenti
che viappaiono
e per p
assegnato
dalla(3.7).
Introduciamo nelladisuguaglianza (3.9)
unparametro moltiplicativo p
per igradienti
ViJ ed annul- liamo il vettoreNe segue
o
anche,
per la definizione diove è infinitesimo con ,u.
Si conclude che deve essere
è
questa
la forma « debole » della(3.4)
allaquale
volevamo arri-vare. Il secondo
principio
richiede ancora che sia4. Il
principio
diZiegler
della massimapotenza
dello stressdissipativo.
Per i materiali elastico-viscosi di cui si è detto al
paragrafo precedente
rimane ancoraaperta
laquestione
della determi- nazione dellePhg
come funzioni delle variabili xl,.z, ’VI¡,E, 0 e0,,.
Sarebbe desiderabile il
poter
ridurre taleproblema
aquello
delladeterminazione di un’unica
funzione,
cos come si ègià
ridottoil
problema
della determinazione delleP~,°g’ (XI¡,E, 0)
aquello
dellaricerca della forma del solo
potenziale
termodinamico0).
In
proposito Ziegler 11)
haproposto
l’adozione di unpostu- lato,
delquale qui vogliamo
dare un adattamentespecifico.
Sitratta di
questo: quando
siano note le funzioni v~,,,0, 8,~) è possibile
costruire la funzioneche si
può interpretare
comefunzione di dissipazione,
dando al’attributo di
componente dissipativa
dellostress,
attributo che paregiustificato
dalla definizione(3.8)
e dalla(3.10).
Viceversa,
sipuò
pensare che siapossibile
assegnare apriori
la funzione
D(x;,,, 0, prima
ancora di conoscere le0,
Poi inriguardo
aqueste
funzioni si ammette ilseguente postulato
diZiegler:
le funzioni3)
Si veda H.ZiFGLFit, Themódynamio
aspectso f
continuurn ne-,chanics, tra le lezioni citate in
nota ).
sono tali
che, assegnate
in unqualunque punto
di un continuo elastico-viscoso lecomponente
dello stressdissipativo,
igradienti
di velocità v,,., rendono ivi estremale la
potenza specifica
dellostress.
In altre
parole
le variabili VI.J sono tali da rendere estre- male ilprodotto P~,,
Vi.J entro i vincoli stabiliti dalla(4.1)
e, nelcaso che ci
interessa,
dalla(3.6).
Introdotti duemotiplicatori
il
postulato
si trascrive nelle condizionio anche nelle
Un richiamo ai vincoli
permette
di eliminare Âqui
si èposto
perbrevità q
=M(1
+Basta ora assegnare la funzione di
dissipazione perchè
risul-tino determinate le
vh,$, 8, 0,,),
a menodell’ingognita
q.Di solito converrà pensare alle
componenti
di stress dissi-pativo
diCauchy a; piuttosto
che alle.P;
e far riferimento ad una
espressione
di D oveintervengano
comevariabili
indipendenti
le Vi.ipiuttosto
che le v,.,. Invece della(4.2)
converrà allora far uso di una sua immediata conseguenzaqui
indica al solito il simbolo di Kroneker.Manoscritto