R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
M. M ANARINI
Estensione della formula del doppio prodotto vettoriale agli spazi a più di tre dimensioni. Una formula di calcolo integrale ed un teorema della divergenza per i bivettori
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 10 (1939), p. 1-20
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DOTTO VETTORIALE AGLI SPAZI A PIÙ DI TRE DIMENSIONI. UNA FORMULA DI GALCOLO INTEGRA- LE ED UN TEOREMA DELLA DIVERGENZA PER I
BIVETTORI
di M. MANARINI a
Sunto. - In questo lavoro si estende agli spazi con
più
di tre dimensioni1’ importante formula del doppio
prodotto
vettoriale dello spazio 83,della
quale
nel contempo se ne da una nuovasemplice
dimostrazione.Inoltre viene stabilita una nuova formula di calcolo
iqtegrale
per icampi
omografici, ricavandone un teorema delladivergenza
per i 1>i- vettori.Per istituire 811 basi
assolute,
cioèindipendentemente
dasistemi di
coordinate,
la teoria dei bivettori in un lavoro -prece- dente(1)
ho dovutopremettere
alcune considerazioni sulle omo-grafie
assiali che aquelli
sono ii strettolegame.
Cos 110stinto le assiali in
semplici
emultiple,
considerandone per il rango.Dopo
di che hologicamente
introdotto unpostulato
fondam-entale che pone in
corrispondenza
biuui vora i bivettorisemplici -e multipli,
colrispettiv o
rango, con leomografie
assiali.Dopo
avere istituiteoperazioni
fondamentali suibivettori,
nellostesso lavoro ho dimostrato l’ utilità di tale calcolo vettoriale iniziandone una sistematica
applicazione
alla cineniatica dei si- stemirigidi negli spazi .’:’1
con numeroqualsiasi
didimensioni,
(1) M.MANARINI. Sul calcolo plurarivettoriale
negli spazi Sn
applica-meccanica dei
rigidi. [Annali
di Matematica pura e applicata, Serie IV. T. XIII.
1933-34,
pp. 75-115],sulla
quale
sonopoi
ritornato i.n un lavoro successivo(1).
Inaltri lavori ho
poi
iniziato lo studio dell’ analisi relativa aicampi
bivettoriali
(’)
e, fral’altro,
ne ho fattoapplicazione all’ elettxo- magnetismo.
Altre estensioni del calcolo vettoriale e bivettoriale assoluto furono da me fatte nelle varietà riemanniane e di iponendovi
a base ilparallelismo intrinseco().
Il
compianto prof. P.
BURGATTI in una Sua recente memo-ria
(~)
ha iniziato l’ estensione aiplurivettori
di concetti e criteri da me introdotti per i bivettori nella citata memoria(1).
Ora ioho l’ occasione di
riprendere queste
ricerche per concludere conl’estensione
agli spazi Sn
dell’importante
formula deldoppio
pro-dotto vettoriale
e stabilire nuove formule
integrali
ditrasformazione,
Llna dellequali
costituisce un teorema delladivergenza
per i bivettori.La
generalizzazione
della formula(0),
formula difrequente
usonel metodo vettoriale per lo
spazio Sa,
viene da meapplicata
perdeterminare,
in modoassoluto,
un vettore x dellospazio ,S"
dicui
(2)
Sulleomografie
vettoriali conapplicaxioni
cinematichenegli spaxi
S’n. III. Formulagenerale
per la velocità di trascinamento e com-posixione
dei moti istantanei di rotaxione.[Rend.
della R. Acc. deiLincei,
Vol .
XXIII,
serie6, 1936 ~- gIV] .
(3)
Rotaxione di un vettorenegli spaxi
Sn . [Rend. della R. Acc. deiLincei,
Vol.XVII~
serie6, ~1933,
pp.706-712].
- Sulla
divergenza
deiplurivettori negli spaxi
SR’[Ibidem,
pp.799-803].
°
-
Interpretaxione
vettoriale assoluta dei tensori lineari del terxo or- dine edapplicazione
al campoelettromagnetico
staxionario.[Ibjdem,
Vol.XXI,
1935-XIII,
pp. 173-178 e277-283].
(4)
Considerazioni sul calcolovettoriale
assoluto in una V3 e suitensori
doppi
adivergenza
unica.[Rend.
della R. Acc. deiLincei,
Vol.XIX,
serie6, 1934-XII,
pp.201-305].
-
Sugli spaxi
di WEYL - Introduxionegeometrica
vettoriale asso-luta alla teoria della relativitá
generale. [Annali
di Mat. pura edappl.,
serie
IV,
T. XIV,1935-36].
(5) Pluridifferenziali
erotazionali
diplurivettori negli spaxi
E~ .[Memorie
della R. Acc. delle Scienze dell’ Ist. diBologna,
T.1936-37].
si conoscono i
prodotti
scalari per n dati vettori nonapparte-
nenti ad uno stesso
spazio
ad n - 1dimensioni ; problema
chenello
spazio 5;3
si risolve assai facilmente ricorrendoappunto
allaformula sopra scritta.
Interpretando poi
cartesianamente il risul-tato,
deduc~o una nuova dimostrazione dellaregola
di CRAMER perla -risoluzione dei sistemi lineari non
omogenei
di nequazioni
adn
incognite
ed a determinante diverso da zero.Della forn1ula
(0)
si conoscono variedimostrazioni,
una dellequali, alquanto laboriosa,
è comparsa ultimamente(6).
Inquesto
lavoro ne espongo nna nuova, assaisemplice,
basandomi sullenozioni fondamentali della teoria delle
omografie
vettoriali. Ed èappunto
tale dimostrazione che mi ha indirizzato sull’ estensione della formula stessaagli spazi S,.
A
proposito
del~ metodo vettoriale assoluto che si viene svi-luppando
conqueste ricerche,
mi sia permesso diriportare
un. brano della conferenza tenuta a
Mosca
dalcompianto prof.
BUR-GATTI nel
maggio
del 1934(7),
in occasione del .PrimoCongresso
internazionale della
geometria differenziale
e delle sueapplica-
zioni : ..
« Dalle varie.
applicazioni
allageometria,
alla meccanicae alla
fisica
che ho ~ avutooccasione
difare
perscopi
didatticie anche per ntcove ricerche
negli
stessicampi,
rni sonopersuaso
che il calcolo vettoriale edomografico
è di unag1’ande potenza
e
semplicità,
e bene spesso aderente all’intiuzione. Anche inqueste conferenxe
ho vedutoche
certeformule alquanto
com-plicate,
conparecchi
simboli e serie diindici,
mascheravanopryPrietà
assaisemplici
equasi
evidenti con l’uso del metodo in discorso. L’ delle coordinategenerali introduce
di neces-sità delle nozioni
superflue,
comequelle
dicomponenti
cv2la-Tianti, contravarianti,
e(,,e., e ancheproblemi fittizi,
nel sensoche sono estranei alle
questioni
intrinseche in esame. Tutta co-. (6)
S. CHAPMAN and E. A.MILNE,
TheProof o f .
the Formulafor
theVector
Triple
Product.[The
MathematicalGazette, XXIII,
n.253, 1939,
pp.35-38].
(7)
P.BURGATTI,
Calcolo v.ettorialegenerale. [Atti
del Seminario del- l’Analisi vettoriale e tensoriale dell’ Istit. Mat. dell’ Università di, Stato diMosca,
Fase.IV,
1934, pp.333-336]..
testa
pesante armatura
eil,
sito relativo- simbolismosparisce
nelralcolo intrinseco che abolisce le
coordinate;
il che ègià
van-taggio
da tenersi inpi-egio ;
non solo dicomodità, ma
veramentedi ca1.attere
scientifico
».«Non tutte le a-lte
questioni geometriche
efisiche
chein sono
ogqetto
diricerca
.~ipossono-.
alpresente
trattare
vantaggiosamente
emaquesto
calcolo intrinseco come è stato elaborato sino adogyi.
~~’’ è ancora dae
generalizzare, usufruendo
anche delle nuove idee iíiti-odotte i,ari eminenti geometri : onde cimentarlopoi
neiderni
canalo
delta rieerca. Il diquesto
cal-colo
rispetto
aquello
del RICCIdipende
dalla ragione che ho detto i slcoipochi.
Ed èquesto
che per- di richiamare stc di esso deipresenti,
e inparticolare
dei Io credo che aumentare d-ile
operazioni
e i simboligià
in 1tSo-, che sono-pochi
e
semplici,
si possapervenire
a calcologenerale
atto ale desiderabili
applicazioni--».
E non
può
non essere di sprone ilpensiero
dell’illustre geo- metra E. cos espressu : serait de raisonner el de calculer sur lesgéométriques eux
rtlcenes »(8);
mentreun altro autorevole
geometra,
il ha creduto dipoter
di-chiarare il
poter
rinunciare alpesante apparecchio
re-lativo al metodo dèlle coordinate che
però
riconosce di avere unposto troppo
vasto e di mascherare- la chiarezza intuitiva dei pro- blemi/
Qui
ho ancora l’ occasione diapportare
al metodo vettoriale-assoluto,
metodopFettamente italiano,
il mio nrodesto contributo convinto come sonoche,
allorchè le sue base- in unprossimo
av-venire si saranno sufficientemente
estese,
nonpotranno
n1ancarei frutti desiderati per le
più
elevate ricerche dellageometria,
della meccanica e della
fisica- matematica.
(l Cfr. la Sita
prefazione
alla Tesi delprof. DELENS :
Méthodes et pro-blé1nps des euclidienne ci
[6authier-
Villars, Paris,
192í].
(9)
H. Ra1un, Zeil und[Springer. Berlin,
1921, vierteAuflage,
pag.124],
oppure r edizione francese, Blanchard,pag. 119.
Ì. - SULLA FORMULA DOPPIO PHODOTTO VETTORIALE NELLO STAZIO
83.
Ricordiamo che se y è ui ’assiale
(K7 = - 1) ,
essapuò porsi
sotto la forma 1ft1B dov-e,
sei , ,j,
1~ ,
costituiscono una terna fondamentale diversori,
èApplicando
ciò aldoppio
dell’assiale della diadeb)
data da si ricava
I fattori entro le
parentesi quad-re
risultano i minori della inatrice formata con leproiezioni
di a e b eperciò
il secondomembro di
(1) esprime
losviluppo 1B
b.Concludendo
possiamo
scriveree
applicando
al vettorec otteniamo
_onde risulta
Per il
seguito
e~ utile osservare che la formula deldoppio ptwdutto
vettoriale dellospazio (S3), giusta
la(2),
sipuò
porre sotto la forma(1")
Cfr. ad P. rnlc·olu f,p1tg.
&5].
la
qual
cosa costituisce ~ osservazione fondamentaledella
dimo-strazione
precedente
e verrà anche sfruttata nelseguito
per age- volare l’estensione della(3)
allospazio Sn,
conn > 3.
2. -
IPERDIADI. -
SCOMPOSIZIONE DI UNA IPEROMOORAFIA.Si
può
osservare che il secondo membro della(1)
rappre- senta ~espressione
cartesiana del vettoresupplementare
al bivet-tore
semplice a= [a, b] ,
vettore espressoappunto
dalprodotto
2
vettoriale a /B
b. Passandoagli spazi
apiù
di tre dimensionisarà utile
precisare
anzitutto alcune notazioni che verranno usate nelseguito.
Con BURALI-h,ORTI e BOGGIO
(come
del resto hogià
fatto nelparagrafo precedente
ed in altrilavori)
userò ilsim ’bolo
A per indicarel’operatore che applicato
adun’ omografia
p dà la sua assiale_ .
’
Sempre seguendo gli
stessiautori,
per l’iperomografia u
2
l’ operatore A
soddisferà alla condizione.
(iz
vett.arbitr.).
E ciò ho voluto
precisare giacchè
il BURGAT1’Inella
citataMemoria dell’ Istituto delle
Scienze
diBologna,
nonsegué
talecriterio. - - -
Similmente, l’operatore K
per leiperornografie
soddisfa allarelazione
e
chiameremo
assiale del 2° ordineogni iperomografia y
sod-disfacente
allacondizione
’ ’
.
(11)
Cfr. C. BURALi-FoRTi e T. BOGGIO,Espaces
courbes etcritique
dela Relativité
[Ed.
Sten,Torino,. 1934,
pag. 30].’ .
Indicheremo col simbolo
~ (a , b)
1’ assialesemplice
corri-spondente
al bivettoresemplice a = [a, b] C2),
ossia porremo2
Per usare simboli che si
prestino agevolmente
alle estensioniscriveremo la
precedente
nella formadove indica una
permutazione degli
indici1,
2 e la som-matoria è estesa alle
permutazioni (1t)
di taliindici,
dando ilsegno
+
al terminecorrispondente alla permutazione
di classepari
e il segno - aquello corrispondente alla permutazione
diclasse
dispari.
In base a tali nozioni il
prodotto
vettoriale internodel
bi- vettoresemplice per il
vettore 2i si scrive2
e per il
prodotto
scalare dei due bivettorisemplici
c~ _[ai , ~c~~ ,
, 2
b =
[b~ ,
avremo’
.
2 ,
Richiamiamo ancora la formula di calcolo
plurivettoriale
dove a è
supplementare
di a e il secondo?-2 . 2
membro
rappresenta
ilprodotto
vettoriale esterno di a per Ue4).
M20132
(12) Cfr. il
paragrafo
6 della mia prima memoria citata.n-z
~
~
(13)
Nella memoria citata tale operazione è stata indicata con aX M
(cfr. il paragrafo 10). ,
(14)
Cfr. nellamia
prima memoria citata, ilpgragrafo
12.Rrcordiamo Come tali
operazioni
si estendanoagevolmente
alcaso che a sia un bivettore
multiplo, applicando
ad u l’assiale2
multipla
ad essocorrispoodente ;
laquale
Ée semprescomponibile
in somma di assiali
semplici.
Osserviamo infine
che,
nel casoparticolare
dellospazio ~3,
dove i bivettori non possono essere che bivettori
semplici,
la(10),
tenuto conto delle
(7)
e(x)
diviene la formula deldoppio prodotto
vettoriale
Passiamo ora alle estensioni che si
collegano
con le ricercheiniziate dal
prof. BURGATTI.
Tratteremo inparticolare
il caso rela-tivo ai
trivettori, giacchè
ne risulteràpoi
immediata l’estensione ai casipiù generali.
ed a sono vettore-ed
omografia qualunquet
chiamere-mo diade del
secondo
ordineH(a, a) l’iperomografia
definita2
dalla relazione
Si ricava facilmente
onde,
se 7 è unaassiale,
H(a, 7)
è miaipei’assiale, giacché
2 ,
Se in
particolare
a è una diade eprecisamente è a
=c),
1’iperomografia
H(a,
H(b, c) ) applicata
ad un vettore dà unaz
diade
ordinariwa ;
essa è stata considerata dal BURHATTI nella me-moria
poc’
anzi citata e da Lui è stata chiamataiperdiade
e indi-cata con
(H
a,h, c). Qui
noi conserveremo inparte
il simbolo(1$) Indipendentemente
da ricei-olte di calcoloplurivettoriale,
ho potnto constatare 1’ utilità di taleiperdiade
pergli
ordinarisviluppi
di ana-lisi vettoriale che si premettono ai corsi di Fisica-Matematica.
ponendo
onde sarà per definizione
Posto
ciò,
siai1, i2, .... in
unan-pla
fondamentale diversori;
se a è un vettore arbitrario
e p è
unagenerica omografia
del2
20
ordine, potendosi
scrivereper ~ arbitrarietà di a, otteniamo
che dà per ucl’
espressione iperdiadica (cartesiana) analoga
2
alla bene uota formula diadica
(oartesiana)
valida per unagenerica omografia ordinaria p : ..
1
Essendo una
omografia
ordinaria e valendo per essa2
quest’
ultimaespressione,
si avràonde,
sostituendo in(] 5),
otteniamodà la
generiea umograiia
del 2o ordine t1scumposta
nella2
somma di n2
iperdiadi del
20 ordine deltipo
di BURGATTI.3.
IPERASSIALI SEMPLICI.Fra le
iperassiali
chiameremo « assialeseinplice
del 20 or-la indicheremo con lt2,
a3) l’omografia
del 2o or-2
dine definita da
dove ri, 1’2’ r3 è una
permutazione degli
indici1, 2,
3 e la som-matoria è estesa alle
(1t) permutazioni semplici
di taliindici,
pren- dendo il segno -f- incorrispondenza
diquelle
di classipari
e ilsegno - in
corrispondenza
diquelle
di classidispari.
Evidente-mente la
(16)
è una estensione della formula(7)
relativa alleomografie ordinarie..
,
Si
può
verificare che per a2,ct3)
vale laproprietà
caratteristica delle
iperassiali :
In una mia Nota del 1935
(’)
ho avutooccasione
di dimo-strare l’utilità di
considerare
per 1’omografia
del 2°l’espressione
(16)
Infatti se x è un vettore arbitrario si hae per 1’ arbitrarietà di x
otteniamo
.(17) Interpretaxione
vettoriale assoluta dei tensori lineari del .3° or-dine e
applicaxione
alcampo elettromagnetico staxionario,
loc. cit..
dove K è
l’operatore
definito daed è
precisamente
ilprodotto
kk’ dei dueoperatori k
e k’ diBURALI-FOR’rI e BOGGIO.
Nel caso che a sia un’
assiale,
taleespressione
mi è servitaper definire
l’ importante nozione
di« divergenza di
iin bivettore »rispetto
allaquale
stabiliremo nell’ ultimoparagrafo
una notevoleformula
integrale
di trasformazione,.Qui
consideriamo un’espressione
deltipo (17)
per una ge-nerica p
eponiamo
per brevità2
Si
può
verificare facilmenteche se f1
è unaiperassiale y
2 2
anche
dei è
unaiperassiale ;
ossia è -2
Consideriamo il
doppio
dell’ assiale dellaponendo,
in base2
alle
(6)
e(5),
’Per p
= H a2,as)
abbiamo2 2
(18)
Infatti, essendo K = kk’ e tenendo conto delle relazioni che inter- cedono fragli
operatoriK,
k, k’ (cfr. BURALI-FORTI eBoecio, Espaces courbes,
ecc. Loc. ,cit.,
pag.33) :
kk’ = k’ I~ _ = K, k’ = kKk ,
edancora di
I~~ _ -
Y , si ricava2 2
ossia risulta 1’
iperassiale semplice
definita dalla(16) ; qllltlcil
per la(lsl’
ricaviamodove il secondo membro è la sonma di ~L2
iperassiali semplici.
Si
può
anche osservareche,
sempre in base aisignificato dell’ operatore A
definito dalle(5)
e(6),
la(20)
sipuù
scriverenella forma
dove r1, j’2, r, è una
permutazione degli
indici1, 2, 3,
e lasolmnatoria del secondo membro è estesa alle
permutazioni
diclasse
pari degli
indicistessi,
il cuicomplesso
è indicato con[1t].
4. APPLICAZIONE A TRIVETTORI.
La
corrispondenza
biunivoc~a da me stabilita nellaprima
me-tnoria citata fra i bivettori
semplici
omultipli
e le assiali sem-plici
omultiple
fu estesa dalprof.
BUHGATTI fra i trivettori sem-plici a
. e le assialisemplici £7l
«2,3 2
Ricordiamo che il bivettore dell’ assiale
semplice £7l «2)
è e scriveremo
, Diremo « interNo» del trivettore
plice per il
vettore l,I" e lo indicheremo con) Infatti,
se X è un vettore arbitrario si haper l’arbitrarietà x segue la (20).
a
A
it , il bivettoredell’omografia
del 2,, ordi e che si ottiene3
applicando
ad sil’iperassiale semplice eorrispon-
dente al
trivettore ;
cioè porremoSviluppando
si Ila subitodioi+e, ripetiamo,
rh 1"2’ r3rappresenta
unapermutazione deg.li
in-dici
1, 2,
3 e[ir] rappresenta
lepermutazioni
di classepari
allequasi
viene egtesa la sommatoria.Come si vede risulta la somma di tre bivettori
semplici;
esi
può
osservare che la definizione(23)
sipuò
estendere al caso che a un trivettoreniultiplo,
usandol’iperassiale multipla
ad3
esso
corrispondente.
Nel caso dello
spazio S3
ricaviamo subito un risultato seiiplice
ed interessante. Infatti abbiamoe
prendendo
i vettorisupplementari
dei due membri ristltaMoltiplicando
scalarmente per a1, a2, a3 e sommando si ri-cava
(20)
Infatti:da cui si ottiene
Tornando a
prendere
isupplementari
dei due membri e indi- cando con M ilsupplementare
di u, abbiamo2
ossia nello
spazio S3
ilprodotto
vettoriale interno di un trivet- tore per un vettore vale il bivettoresupplementare
del vettoi-edato, moltiplicato
per il numero che misura il trivettore(21).
Si
può
verificare che nellospazio 64
ilbivettore,
definito dalla(24),
come somma di bivettorisemplici,
è il bivettore(sem- plice) supplementare
del bivettore[E
a.,a3),
doveE
(ai
a2a3)
è il ben noto vettore di BURALI-FORTI eBOGGIO,
sup-plementare
del trivettoresemplice
a =a3]. _
~3
Quindi
nellospazio S,
sipuò
scrivere .e
.questa
formula estende alprodotto
vettoriale interno di un tri- vettoresemplice
per unbivettore,
la formula(1)
di pag. 94 della miaprima
memoriacitata,
relativa alprodotto
vettorialeinterno
di un bivettore per un vettore.
Ed è la
formula precedente,
scrittanella forma
che,
inS4,
deve considerarsi l’ estensione dellaformula
deldop, pio prodotto
vettoriale dellospazio S’~ .
L’ estensione della formula
(27) agli spazi con più
diquat-
tro dimensioni si
otterrà, evidentemente,
con considerazioni ana-loghe.
’
(21)
Cfr. E. Leçons sur la Géornétrie des espaces de RIEMANN.[Gauthier-Villars, Paris, 19ú8,
pag.28].
Osserviamo
infine che per ilprodotto
scalare di duepluri-
vettori
semplici
la formula(5)
della citata memoria delprof.
BURGATTI,
nel casoparticolare
deitrivettori,
si scriveràe costituisce la naturale estensione della formula
(9),
da me sta-bilita a pag. 88 della mia memoria
poc’ anzi
citata.5. APPLICAZIONE ANALITICA.
Facciamo
un’ applicazione della
formula(27)
perricavare,
con
procedimento assoluto,
1’espressione
del vettore dello spa- zioS4
soddisfacente al sistemadove
a", 2 a3,
a4 sono vettori dellospazio S4
nonappartenenti
ad uno stesso
S3,
ossia soddisfacenti alla condizioneApplicando
allora la formula(27),
alprodotto
vTettorialeabbiamo
ossia,
per le(29),
Sempre operando
nell’S4 ,
consideriamo ilprodotto
vettorialeesterno per a4 dei bivettori che
figurano
nell’uguaglianza
prece-dente,
ed avremoIn base alla formula
possiamo
sostituire ilprimo
membro di(31)
con unprodotto
vet-toriale
interno
e scrivere per essoil
quale,
in base alla(8 j
vale a2 ,~3), ~ a4
ossia valeQuindi
~i haPoichè in
e formule
analoghe;
sostituendo in(31)
si ottieneda cui ,i ricava
che forma
assoluta,
lii soluzione del sistema(29).
Traducendo cartesianamente si
put)
veriticare che ne risulta laregola
di per risoluzione òi un sistemadi
quattro equazioni
conquattro incognite.
Air uopo
basta osservare che nellospazio ,S,
il simbolorappresenta
il I vettoresupplementare
del tri vettoresemplice [c~, ,
U2, che essi hannouguali
lecomponenti cartesiane,
lequali
sono per ciascuno in numero di4
; naturalmente ilprimo
è riferito ai
versori i,
ed il secondo ai triversorisupplementari.
Tali
componenti
cartesiane sono i minori della matrice formatacon le
proiezioni
dei tre vettori eioè :Inoltre è noto che cartesianamente a2,
~3)
X a, vale il de-terminante .
Proiettando la
(32)
sull’assè delle x e chiamando con xi laproie-
zione del vettore x , si ottiene
ossia
Analogamente,
per le altreproiezioni
x3 , x4 di x .6. UNA NUOVA FORMULA DI CALCOLO INTEGRALE E UNA TEOREMA DELLA DIVERGENZA PER 1 BIVETTORI.
Usando la nozione di
iperdiade
del secondoordine,
introdottaal
paragrafo 2,
sipuò
stabilire una nuova formula di calcolo in-tegrale
e dedurne un teorema per ladivergenza
di unbivettore.
Consideriamo la nota formula
dove 2~
(P)
è un campo vettoriale differenziabile definito nella re-gione (S)
limitata dallasuperficie (o)
è il versore normalenei
punti
di{o)
e rivolto verso 1’ interno.Se
a (P)
èun’ omografia
differenziabile in(S)
ed a è unvettore costante ed
arbitrario, applicando
la formulaprecedente
alvettore = avremo
(22)
Cfr. adesempio
P. BURGATTI, Elementi di calcolo vettoriale edomografico, [Loc. cit.,
pag.157] ;
oppure C. BURALI-FORTI e R.MARCOLONGO,
Analisi vettoriale
generale.
Vol.I,
pag. 232.Poichè valgono
le formuledove k è
l’operatore
di BURALi-FORTI e Boaaio per leiperomogra- fie,
laprecedente
dà subitoper l’ arbitrarietà di a risulta la formula di calcolo
integrale
In una mia nota
precedente j")
ho constatato l’ utilità di introdurre per il campo bivettorialea ( P)
unadivergenza
definita2
mediante l’ assiale a
corrispondente
ad a dalla relazione2
Allora, applicando l’operatore dt
ai due membri della(34)
siricava per la
divergenza
di un bivettore la formulaintegrale
f3)
Per la prima cfr. il Yol. I. dell’ Analisi vettorialegenerale,
loc.cit., pag.
167,
formula(5).
Inoltre se b è un vettore arbitrario costante, si ha
da cui
(24) Cfr.
lnterpretaxione
vettoriale assoluta dei tensori lineari del 30 ordine eapplioaxione
al campoelettromagnetico
stazionario. NotaIla,
loc. cit.
che costituisce un teorema della
divergenza
per i bivettori.Estendendo il concetto di
divergenza
di a(e quindi
dellacorrispondente
assiale~)
ad un’omografia qualunque (ciò
che èin accordo con
quanto
si fa anche nel calcolotensoriale),
assu-mendo per definizione ’
la formula