R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
A NNA S IMONI
Intorno ad una generazione dei covarianti con due serie di variabili, d’una forma binaria
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 3 (1932), p. 28-45
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DEI COVARIANTI CON DUE SERIE DI VARIABILI, D’UNA FORMA BINARIA
di ANNA SIMONI a Padova
(’ j
In due
importanti
Memorie dei Math. Ann. 89 - JO il ~prof.
COJIESSÄTTI ha
posto
le basi di una teoriageometrica
delle form-e invarianti velegate
ad una forma binaria(1),
affidandosi ad unaelegante
e fecondarappresentazione iperspaziale ;
e ne hasvilup- pate
alcune toudamentali conseguenze uel campo classico delle forme con una serie di variabili (covariantiordinarî), limitandosi,
per
cluel
che coucer~~e le conpiù
serie divariabili,
a tra-ciare in brevi cenni la via alle estensioni
(s).
Io mi sono
proposta
diproseguire
nell’ indirizzu accennato lo studio dei covarianti con rll1~ serie divariabili,
almeno finu alleprime
conseguenzeespressiv e. Seguendo
una viaparallela
aquella
percorsa dal ComKssArri per il casoordinario,
sono cospervenuta
ad una notevoleespressione
dei covarianti considerati, mediante le formepolari
della forma fondamentale(n. 5),
cheporge la naturale e
completa
estensione del di JfAÀ DIBRcxo,
ed anzi -lo contiene come casoparticolare.
Dellagenerazioiie
ottenuta ho
svolto,
nella terzaparte
dellavoro, qualche prima applicazione.
Nella trattazione ho adottate le notazioni del
CUII~sSA~I,
purnon mancando di 1·ichiamare il
significato
diquelle
essenziali.(~) Estratto dalla Dissertazione presentata all’ Università di Padova (1931)
per la laurea in Matematica.
(~) A. COMESSATTI, c6) La curbri ra ..ioicade ~cornaale ed i suoi
~3J (1923) pp. 272-2J7], b) I9itrodu~iune olda ge(J- metria delle binarie [Ibid. 90 (1923) pp. 174-221].
(3j
Loco cit. b), 5.§
1. -Rapp~’ese~~tazit~l~e gPUllir~l~li~,a -
Caso delle
polari.
1. - IL
punto
dipartenza
della teoriageometrica
del ri~ie(~e l1e1~arappresentazione
delle forme binarie-cioè dei
gruppi G,,
di 1t0)
d’ una retta .~, coipunti F(flo
~~ ...fl,J
d’ unospazio
lineare In talrappresentazione
ai
G~
risultanti dal rontare aa volte unpunto
P della i-(cioè
alle
f
che sonopotenze
~a-esime di formelineari), corrispondono
i
punti
d’una curv a razionale normale C di~S’",
che ha un. ufficio essenziale per la teoria. Non v’ ha alcuna
inconveniente,
anzi
generalmente
èvantaggioso,
adottare la stessadesig-naziol1e
per i
punti
della retta .r e per i lorocorrispondenti
su0;
in par- tieolare sidesigneranno
conO,
U ipunti {~:ero
ed cor-rispondenti
alle-coppie (O, 1) (1, 0)
di valori delle variabili r,~ .Ad una
proiettività n
della retta xpensata
con1eoperante
suiG,, , risponde
iviS,,
un’o~uografin
Ilche ~l1uta in sè la
C,
ed opera fra i suoipunti
ro~~~e la 7r trai
corrispondenti
di .x. Epuò
essereopportuno
ricordare secos
7i(a)
si denotano leforme,
lineari nelle ai, ~nediac~te i siesprimono i ~Oe~1C1811t1 t~s
della formale
equazioni
rappresentano
inS,
la ialct~è ... è una3
ipersuperficie
diquello spazio,
la sua trasformata mediante II ha per( c~‘ ~> ...
>’l~. C a )) =~ ~ .
Il gruppo 1’
contiene
notoriamentesottogruppi
co~~tioatci bi- nomi e~no~l o 111 i,
formati dalleoperazioni.
che lasciano fissi uno odae
punti
dellaC ;
lidesigneremo rispettivamente
con1’l.
e1~’~ (5).
Invece con(~ P(~) designeremo
il gruppo delleoperazioni
di r che lasciano fissa la esso è un gruppo che contiene coine
sottogruppo
invariante d’ indice2,
edinoltre,
come si vedefacilmeute,
è l’ unico gruppoproiettivo
noncontinuo
(cioè
distinto dairr
e da1’)
della C che contiene il1’,.,~ .
. 2. - Un ~ot~ar~ante della forma
f ,
nelle serie di va-riabili xl , x~ ; Yi, yz ; ... è notoriamente una
CP ... a" ~ yi , y,,;
... )
dinelle a,
e diordini na, ~., ... nelle
coppie
yt; - .. , percui,
qua-lunque
sia la sostituzione(2)
a modulo D éO,
siha,
colle nota-zioni attuali :
1’ identità sussistendo
rispetto
alle a, x, y, .... ovvero allea’, 2-’, .Il’,... (a;
=~~ (a))
ed ai coefficienti e,, della sostituzione.È quasi snperfl.uo
avvertireche,
di fronte aquesta,
le variabilidi ciascuna serie sono 1’ intero p dicesi notoriamente il pe.so del covariante Nel caso dei covarianti ordinari il Co-
MESSATTI ha osservato
che,
ove alle ao a, ... a. si dia1’ interpreta-
zione
predetta,
e le variabilis’ interpretino quali parametri, rappresenta
in8.
un’ipersuperficie á,
asso-ciata al
punto P(x,, x~)
della C ed invariante per il relativol’p;
quindi
variabile con P in un sistemaalgebrico 001, á,
d’indice~jt
~-app~·eserttatir~o
~lz1»,
invariante per il gruppo to- tale r. Viceversaogni
sistemaalgebrico 3oB à,
invariante perr,
individua un covariante 4Y col
quale
sta nella relazione accennata.(4) COYESSATTI, loco cit a) n.O 5.
(5) Il COMESSATTI introduce per il gruppo ru e per altri notevoli, nota-
zioni speciali, che rlui evitereo~o.
Nello stes~o ordine c1’ iclee è chiaro che se 4Y è un
riante con due serie di variabili .~~1, I .1’,,; .’/~, I .lJ2,
~ equazione P =0,
considerata in
8"" rappresenta
ivi unaipersuperficie
asso-ciata alla
coppia
dipunti ?~~)
dellaC,
equindi
variabile in un sistema
algebrico oo~, L1,
invariante per r(6).
Più
precisan~ente ogni omografia
Il di r che muti ordinatamente lacoppia P, Q
nellaQ’,
trasforma in(’), quindi,
i ii
particolare å/~(J
rimane invariata per leomografie
del sotto-gruppo monomio
Ì,,,..
Fra le
åZ~(,~
èparticolarmente
notevole laài,, rappresentata 0 ; 0, 1)=O,
che si ottiene egua-gliando
a zero il coefficiente di in ~. Talecoefficiente,
per i motivi di cui appresso, si dirà la
generatrice
del cova-riante 16 e s’ i n dicherà
a,,).
Pongasi
ancor mente alle due osservazioniseguenti,
dellequali
la seconda ha per ilseguito importanza
essenziale :a)
Ingenerale
4ina4pQ
non è invariante per il gruppo misto(rr~) ;
ciò accade allora e soltanto che4pg
coincide con ycioè
quando 16
non muta essenzialmente scambiando tra di loro le variabili delle due serie : in brevequando ~
è un covariante.simmetrico.
b)
Vaavvertita,
nel casoattuale,
1’ esistenza di covarianti identici cioèindipendeuti
dai coefficienti della forma. Essi sonotutti
potenze
del covariante bilineare(8)
enon i~~flniscono sulla
rappresentazione geometrica
di un cova- riante 16 nel senso che i due covarianti I> ed dànnoluogo
allo stesso sistema A.Questo pertanto
non individua il(s~ Cfr. COMESSATTI, loco’ cit. (2), b) n.O 5. Si può dimostrare che 1’ in- dice del sistema A è qui non ci tratterremo per brevità su questo punto.
(1) Ciò si vede nel modo più semplice interpretando opportunamente la (5) ; e precisamente osservando che, se le Yi (a) sono relative alla n in discorso, il primo membro eguagliato a zero rappresenta (n.O 1) la trasfor- mata di Apc mediante II, mentre il secondo membro rappresenta
(8) Geometricamente ciò equivale a dire che sulla retta x ogni corrispon-
denza algebrica invariante (per il gruppo proiettivo totale) è l’ identità (o
una sua potenza). E la dimostrazione è immediata.
covariante
relativo,
se non a meno deipotenze
di(a- i~),
restandoperò
ovvio che ~ indetern~~nftzio~~epuò togliersi
(’onvenendo di far riferimento solo apuri (e, beninteso, interi)
cioi’liberati da fattori del
tipo
in discorso.3. - Le
osser~~azioni
del n.~precedente
si invertono facil- mente nel senso cheogni
sistemaalgebrico I, m?, d’ipersuper-
ficie di
~S‘",
invariante perr, individua,
rz meno dell’ indeternii- nazione appenarilevata,
un covariante4b,
delquale
fornisce larappresentazione geometrica.
Nota sarà forsesuperfluo,
anche adillustrazione di
quel
cheprecede, qualche dettaglio
in merito.Poichè A è e
r, o03,
una,fissata,
c~aagenericà, ipersu- perficie
diA,
sia t1, è invariante per unsottogruppo T,
di1’,
evidentemente
perch è
lo sono 1’ eA,
equindi
conte-nente
(almeno)
unaparte (ed irriducibile)
della stessadimensione,
cioè un Tenendopresente
1’ osservazione fatta alla fine del n.o1,
se ne deduce s’identifica conr ].»(.~
ov-vero con Nel
primo
caso un’ involuzione di 1’ che scambi P trasforma A in una diversaipersuperficie å~
del no-stro
sistema;
e la distinzionepuò
rilevarsi nel modopiù naturale,
associando alle due
ipersuperficie
i due ordinamenti dellacoppia PQ: giacchè
si vede facilmente che taleassociazione,
una voltafissata per -una
A,
lo è per tutto il sistema continuo(che
coin-cide con à o ne è
parte)
che se ne ded nce mediante le trasfor- mazioni di r. Nel secondo caso, all’ipersuperficie
A resteran-non associate entrambe le
coppie P, Q ; Q,
P. Ad una asse-gnata coppia (ordinata) P, Q
diC,
resterà cosi ingenerale
as-sociato un numero
d’ ipersuperficie
A, equeste,
preseinsiecue,
darannoun’ ip_ersupeiYficie
á’(riducibile
set > 1)
va-riabile in un siste~ua
m?, 0’,
i cui elementi sono i grup-pi
d’un’ involuzione entro d. E siccome adogni coppia P, ~,
è associata A’(che
orapotrà
indicarsi concos
1’ equazione
diquest’ ipersuperficie dipenderà
i-azio-dai
parametri (xl, x,)
dellacoppia P, Q, quindi
potrà porsi
sotto la formala 4F essendo uua ~~ene ~r, nelle x e nelle !I. Ala per il
comportamento
delle di fronte ar,
un’operazione
II di que- sto gruppo laquale
muti ~’ in P’e Q
i~~~’
dovrà 1.rasforn~arein
~~.~~1~ ,
epertanto
le dueequazioni (nelle a,)
dovranno
rappresentare
la stessaipersuperficie
I loropriini
membri non
potranno
differirequindi
che per un fattore indi-pendente dalle a,
ilquale
risulta ancheindipendente
dalle .,-1’perchè (7) (7’) hanno,
inquelle variabili,
lo stessogrado.
Si tratta
quindi
d’ un fattoredipendente
soltanto dai coefficienti della sostituzione(2)
a cui è associataII,
edinfine,
com’ è ob-bligatorio,
d’ unapotenza
del modulo D(9) ;
con che si ricade. sulla
(5)
restandoprovato
che ~ è un covariante.Il lettore vedrà infine facilmente
che, quando
la è ri-ducibile e si spezza in 1
parti irriducibili,
ciascuna di esse, trasformata colleoperazioni
dir,
genera un sistema A.È
ovvio che in tal caso (D è ilprodotto
di 1 covarianti irriducibili(pre- scindendo, naturalmente,
dapotenze
del covarianteidentico).
4. -
E ovvio,
perquel
cheprecede,
cheun’ipersuperficie
di
~5~,
laquale
sia irtdi-t~idzcata da determinate relazioniproiet-
tive colla curva C e con due
P, Q,
dei suoipuiiti,
è invarianteper il gruppo
r P(~, quindi
a sua volta individua un sistema l1 invariante per 1-, edinfine,
a meno della solitaindeterminazione,
un covariante ~. Le
più semplici ipersuperficie,
colcomporta-
mento
indicato,
che sipresentano spontaneamente
alla considera-zione,
sonogli iperpiani
che hanno con la C in P eQ
duecontatti di ordini
rispettivi h, n-h,
cioè checongiungono
loosculatore in P collo osculatore in
Q.
Orbene è facilevedere che i covarianti
(puri) 4Y corrispondenti
altro non sono(9) Cfr. CAPELLI, di [Napoli, Pellerano.
1909]. Cap. XXII, § 11
ehe le
polari
della fornia ~unda~nentalef, (le quali
sononotoriamente covarianti
assoluti,
cioè di peso dellaf).
Un modo
rapído
di vedere la cosa,proeede
dall’’ osservare che lageneratiice
della formapolare
h-esimacioè il coefficiente di
è precisamente
a,, , e che 1’ equa- zione, ah = 0rappresenta
1’iperpiano congiungente
lo8h-~
oscula-tore in
U(1, 0)
collo osculatore inD(0, 1)
Menorapidamente,
ma forsepiù espressivamente,
la conclusionepuò raggiun gersi poggiando sull’ elegaute interpretazione geometrica dell’ operazione
dipolare,
indicata dal C01lESSA TTI(I’),
colragio-
namento sintetico
iperspaziale
che andiamo ad esporre:Sia
I’(ao a, .. ,
ilpunto
di8,. immagine
della for~na fon- damentale~’.
L’ annullarsi dell’h-èsimapolare
delpunto 1/1) rispetto
allaforma-r quando
si sostituiscano nellapolare
stessa lecoordinate
(x, , x~)
diP,
indica che in gruppopolare
h-esimocli
P,
sulla retta x, passa per Q. - Proiettiamo ora la C dallo&-, osculatore
inQ
in unospazio 8,.-It..
· Otterre~no inquest~
una curva
C~,
di ordinen h,
razionale normale. Ipunti
Ped F verranno
proiettati in ~ ~
ed in ~’’. Il CoMKSSAtn dimostra che il gruppopolare
h-esimo diQ
si ottienetrasportando
su Cil
C~.,~~.
individuato da I’’ sullaE",
cioè il gruppo deipunti
dicontatto con- la C’
degli 8,.-,
osculatorepassanti
per F’. Ne viene che la condizioneperchè
Pappartenga
algruppo
h-esirnopola~re-
è che lo osculatore a C’ inpassi
perF’,
cioè infine che lo
~~",~~ ,
osculatore a C in r si-appoggi
allo8A
individuato da F e dallo centro di
proiezione.
Ma taleà§
può
essere individuato anche dallo osctilatorein Q
e dal-(IO) Più in generale il COMESSATTI ha mostrato che il sistema (da lui indicato con ~in ) degli iperpiani congiungenti lo 8h-1 osculatore in U cogli
~~’,~_~,_~ relativi al punto variabile I’ della 0, ha l’ eqnazione
~r~ =o,
parametri relativi a P).
loco cit.
(2),
a), § 5. .punto
in cui esso siappoggia
alloS,,,-1~-~
osculatore in P. La condizione cercataè, quindi, giaccia ne~l’ iperpiano
indi-viduato osculatore
iB ’Q
e osculatore in P.§
2. - De~lazione dei covarianti daile reiati veSene-ratríci.
5. - Se O è un covariante con due serie di
variabili,
eafl,)
la suageneratrice, I’ equazione 9 =
Orappresenta
i~~
S, l’ipersaperficie Auo,
equesta (come og~i 4pg)
individuail sistema A
rappresentativo
-di4>, quindi,
a meno dipotenze
di
(y),
lo stesso4>. A
ovvio che nna taldipendenza
deve po- tersi concretare in unprocedimento formale,
che ciproponiamo
di ricercare.
Fissiamo anzitutto bene il
punto
dipartenza,
traducendo in. veste formale la condixàone car-atteristica per la
generatrice
~.Tutto si riduce ad
esprimere
che 1’ipersupefficie fp
= 0 è inva-. riante per il
sottogruppo
e la conclusione a cui siperviene
è
che 9
dev’ essere una~’orma
isobarica dellerelative
varia- bili(l!).
Non essendovi altre
restrizioni,
sipotrà
addirittura supporre che si tratti d’una forma isobaricaqualunque, ;
non escludendosiche,
in casoparticolare, -p = 0
sia addirittura invariantecioè 9
sia un seminuariante(1$).
Allora il sistema A da essoindividuato non è
più 00’,
ma oo’(le
ooi relative allo stesso Pcoincidono)
e dal covariante(puro) 4b
che ne restaindividuato, sparisce
la serie dellevariabili,
talchè 4> si riduce ad uncovariante
ordinario.
Le conclusioni a cui perverremo saranno senz’ altroapplicabili
anche aquesto
caso.La via per risolvere il
problema
che ci siamoproposti,
èstata
completamente
tracciataal § precedente.
Si tratta di scri-vere 1’
equazione
dellagenerica
del sistema A individuato (12) Cfr. COJ088Äftl, looo cit. (5, a), n.o 7.,(13) Ciò si verifica quando ~ soddisfa alla nota equazione differenziale
da y, mettenda in evidenza i
parametri
ii; !l dei pun- tiP, Q.
Ed appena si ricordi che è la trasformata diAuv
mediante una
qualunque
Il fra leoperazioni
di r che mutano(ordinatamente)
lacoppia t~,
O nellacoppia P, Q, quindi
è rap-presentata (n.o 1)
daun’ equazione
deltipo
si vede che tutto riducesi a ricercare le
espressioni
delle y,(a)
relative alla
proiettività
Il.Poichè in
particolare, quando
lageneratrice
ríducesi ad a,~,si deve
ottenere,
come covariante(puro) ~,
la formapolare 4.",
è chiaro che le
~; (a), a
meno di fattori costanti o dipotenze
del covariante
identico,
dovranno identificarsi colle~; ;
ed il cal- colo diretto che oraintraprenderemo
mostra che si haprecisa-
mente "
(a)
= 4.’.Modifichiamo allo scopo
leggermente
lenotazioni,
indicandocon
e~;
1j1 iparametri
diP, Q ;
al lora sulla retta x, unaqualunque 1t
che mutiU,
O inP, Q, può rappresentarsi
conTutto si riduce
quindi
a calcolare i coefficienti della formaApplicando
aquesta
lo JOAC]ffu(SIIUL si ha(1~)
~.1 variare del- fattore diproporzionalità
d’ una delle due coppie 9,, 9, ;q,, si hanno le proiettività che mutano U, O in P, Q.-
dove nei simboli abbreviati t1~ che
qui adoperiatuo
le .r, y s’ in- tendono sostituitedalle 9,
"l. Da taleespressione
risultasubito, .
come avevamo
asserito, ~
Segue
che èl’equazione
quella
dellagenerica dPU
èe
pertanto
se ~ è un covariante avente pergeneratrice
c~, le due forme 4>e Cf (åO å1 ... t1’~)
differiscono solo perpotenze
di(E 1J).
Stipposto . noto
il peso p del covariante1’ esponente
ditale
potenza
sipuò precisare,
tenendopresente
è,
come laàh,
un covariante assoluto(di
pesozero},
mentreha il peso -1. Ne ~ consegue sanz’ altro che dovrà essere
(a
meno di un inessenziale fattore
costante):
Siamo
qui ripassati
dalle variabilig, v
alle .c~ ypoichè
oraciò non genera
più
alcuna confusione. In base alla( 13) possiamo adl10que
enunciare il teoremaseguente:
L’-espressione
di co z-aràante di peso p d zce serie di variabili si deduce daquella
della suagenerntrice
qï(ao aj ... a.)
sostituendo al
posto
deicoefficienti
a,. lepolari
åh edii~dendo per la
potenxa p-esi1na
del cova~·ia~ate identico od anche sotto altra forma :Ogni
co2~ariante in due serie di variabilu:binaria,
si ottienemoltiplicando
per o,finchè
siapossibile, negativa)
del covariante identico(.r y),
linaforma
isobarica(arhitraria j
dellefor1ne polari
Ai.6. - ~’al forse la pena di indicare come alle conclusioni
raggiunte
si possa anchepervenire segitendo
una viapnrarnente
formale.Se O è un covariante di peso p, la sua
generatriee
sarà^
Poniamo ora -nella
(5)
dei D.8 2 cheesprime
laproprietà
covariantiva di
=1;
n:- -0 ;
D~= 0; y, =1, quindi
an-che,
se lasostituzione operata
è la(9)
del n.O -5x: = e~, ~= Ea;
cioè per
lo (14)
E da tale
formula, passando
alle variabili x, y, e ricordando le(11)
si ricade sulla(13)
del n.> 5.Accenniamo per ultimo ad una
questione importante.
Unaforma
a.),
assuntaquale goneratrice,
individuaun covariante il
quale
è datodall’ espressione (13),
qua- lora per p si pongal’esponente
della massimapotenza
di(x y)
per cui è divisibile il numeratore. Come si determinaquest’espo-
nente nota la
forma
o sotto altraveste,
aquali
condizioni devesoddisfare la
forma y
sia divisibile perun’ assegnata potenza
di~x ~j’ .
.si trova abbastanza facilmente che tali condi-
zioni sono _
dove si è scritto fl~ per Passando a valori
più
altidi p aa,d
*
le
espressioni
sicomplicano
notevolmente e nonmanifestano,
almeno a
prima vista,
unsemplice significato geometrico.
Visto1’ insnccesso dei
primi tenta,tivi,
lasciamo per ora laquestione
insospeso.
§
3. -~’’rin~e applicazioni.
7. - Come abbiamo avvertito al n.O 5 le considerazioni del
pa,ragrafo precedente
siapplicano
anche al caso in cui la gene-.
ratrice 9
è nn semi n variante. Ne dovràquindi
scaturire la ge-~
nesi del covariante.
corrispondente,
apartire
dalseminvariante cp, cioè insomma il noto teorem,~ di FAI DI BRUNO.
La- verifica è
agevole.
Intanto dal secondo i~embro della
(13)
devonosparire
ley,, y,. Ed
invero,
p peso del covariante ordínario D èproprio
il peso di c~ come forma
isobarica, quindi,
tenuto contodegli-
or-dini della
å h,
esso è ilgrado
del numeratore nelle y,.Poichè il secondo membro della
(13)
è in realtàindipen-
dente da y,, si
potrà
dare aquesta coppia
unqualsiasi
va-lore,
inparticolare 1, 0,
ed allora la(13)
divienedove si è
posto
La
(15)
èproprio 1’ espres5iune
del teorema di DI BRuxocon riferiniéuto a variabili omogenee. Lo si ~~erifica
passando
allavariabile non omogenea x,
giacché allora, posto
=x: f (X),
viene subito,
e
quindi,
abbreviatamente.(15) A rigore, se i 5imboli si riferiscono alla
« 4. ,
dovrebbe scriversiai
in luogo di ’p~ello essenziale è che con esso s’ intendeSostituendo allora nella
(15), posto
che g sia ilgrado
di q, si ottiene3Sa per una nota formula si ha ng
2p
= 11l, dove 11l altronon è che l’ordine del covariante ~.
Inoltre, designando
con (D 1’ e-spressione
di 4b nella variabile non omogenea x, abbiamosicchè in definitiva risulta
come
prescrive,
in forma non omogenea, il teorema di DIBRUNO
(").
8. - Altre formule notevoli si
ottengono, partendo
ancorada un. covariante ordinario
e considerandone le
le
quali,
per un classico teorema di CA;LEYe7),
sonopure
cova-rapr~reaentarc concisa~nente il polinomi
dove i
coetlicjenti
ai sono quelli di f :(lg) Cfr. COYESSATTI, loco cit. (2), b), 180.
(’~) Cfr. CLF.B.S(,11 : Fornben [Leipzig.
Teubner, 1~72], § ~.
~.jallti dello stesso peso p del dato. Tenendo conto che -la
gene,-atriee
di (n.O4)
il coefficiente di~,
ed ap-plicando
la formula fondamentale(13Y,
si trova la notevoleespressione
nella
quale,
secondo le convenzioniprecedenti,
0~ sta per àif.
Sein
particolare
si identificano le xi , xZ con le Jl,y,2, il primo
membro si riduce a 4fi e cos si ottiene la formula
che
insegna
a costrZCirel’ espressione
di ’ltn covari~rnte ordinariop~crte~ado
daquella
’d’ ’ltnoqz~alzc~iq2ie
dei stioicoefficienti.
Se
infine,
nella(17),
alposto~
delle a, si pongono le t1‘ e si tien conto della(19),
si trova 1’ identitR notevole9. - Come ultima
applicazione
diquanto precede,
mostre-remo corve . si possa, da un covariante ordinario delle forme d’or- dine ~a, dedurre un covariante in due serie di variabili per le forme di ordine n 1.
Premettiamo alcune brevi considerazioni sui
legami
esistentitra
ordine, gradi
e peso di un covariante in due serie di variabili.Sia P il peso
(come
formaisobarica)
dellageneratrice
...
a.)
di un I ~z’, , az ;y2).
Ogni
termine della cp sarà evidentemente deltipo
quindi
La ~ (~10 ~i .. ’")
haperciò
nelle x enelle y rispetti
vamentei
gradi (18)
.
Allura,
per la(13),
indicando con "(i e 12 igradi
di ~ nella,1; e nella y, avremo
da ciii aiicora, per som~na e
differenza,
YasSiamo ora a
sviluppare
laquestione
che ci siamoproposti
ai
principiù
diquesto
numero.Guuaideriamo sulla retta x un gruppo
punti
che
rappresenta
una forma(.c~,
ed unpllilt0
~Y di coor-dinate xi , ~’~. II gruppo
G n
cos costituitorappresenta
una for-ma
f
di ordine n, i cui i coefticienti a, saranno funzione dei ~oef- ticienti c~s dellaf,,_i
e delle .xy , . i-. -Ciò premesso È chiaro che se nell"
espressione
d’un covariante
(d’ ordine
rn nelley)
si considerano come va-(18) Si osservi che la ~~~ ha rispettivamente nella x e nella y il grado
Il - h ed h.
(19) Queste formule sono casi particolari di relazioni più generali date,
per via ben di vcrsa, dal C-B PELLI sue di Analisi
[Napoli -
Pellerano, 190H], Cap. 12.riabili anche Z*1 .rz , si ottiene un covariante con due serie di
~-ariabili delle
(.-1’ giacchè
da eletuentari considerazioni risulta che laalgebrica
fra ipunti
X e ipunti
Y ra-dici di ~ = 0 è
proiettivamente
covariante al gruppoG,1-1
dacui siamo
partiti.
Ricorrendo alla nostrarappresentazione
geo-metrica,
andiamo aprocurarci
lageneratrice
del nuovo cova-riante,
noto che sia il seminvariante di 4>.È
necessario ricordare anzitutto un’ altra osservazione del COMESSATTI(I°) .
Indichiamo con E la curva sezione di 00,
iperpiano
oscula-tore alla C in
U,
con lasviluppabile
delletangenti
alla C stessa.Le
equazioni
della E sonoanaloghe
aquella
dellaC, quando
sioperi
la trasformazione di coordinate indicata dalle relazioniLe
b~ ,
cosintrodotte,
si dicono coordinate entro m, inquanto
si dimostrache, se Q
è unpunto
di w, cioè rappre- senta unG,. composto
di unG~__1
e delpunto
U, la forma cor-rispondente
aquel G,~-~
ha per coefficienti lecoordinate bj
diQ.
Consideriamo ora nel sistema à di
ipersuperficie, imagine
del covariante ordinario 4> della forma
1;
laspeciale ipersuper-
ficie
tl,,
relativa adO,
ed unpunto
I’ dell’ iiitersezioue di tale á,,uon 00.
Rispetto
alla curvaO,
talepunto rappresenta
un grup- poG~
coiitenente ~’ ed il cui covariante passa per OeH).
Ri-spetto
alla Eprima intrudutta,
essorappresenta
invece il grup- po ottenuto dalG~
trascurando ilpunto
U.La
speciale A
relativa adU,
cioè il seminvariante di1>,
avrà
1’ eduazione
e da
questa applicando
il teorema di DI si deduceche la
~10
orappresentata
da(20) Ctr. COVtE55aTTI~ loco cito ~y b)1 n.1I ~).
(21) perchò J) giace iu 00, ed il suo covariante passa per (>
perché P giace nella
La sua intersezione con .
.1’ iperpiano w,
cbe ha1’ eqaazione
~A = o,
èquindi
cioè,
in coordinateproprie,
Il
primo
membro diquest’ equazione
èprecisamente
la cer-cata
generatrice :
inquanto
ipunti dell’iperstiperf eie ~26)
sono,rispetto
allaE,
leimmagini
deiG",.,..~ ,
per cuiposto
X inU,
ilgruppo dei
punti
Y contiene O.Ricerchiamo ora il peso p dei covariante cos individuato.
Se 7t è il peso ed 1 il
grado
del sem~t~,"aria~~te(25)
di~,
~ stesso avrà l’ordine
Ora, b~~-~,... t ho, O)
è pure digrado
1ed il suo peso è dato da
Applicando
allora le(23),
rioordando che si tratta di unasi trova
Ma 71
altro non è -he 1’ ordine del cov~,riante ~della f
cheprima
abbiamo calcolato per altra via.Eguagliando
le due espres- sioni otteniamoed in definitiva
Appl icando la ~ 1 ~) possiamo pertanto
concludere che se~~) ~
un seuainz~a~~ia~ate digrado
1 e peso 1t(nei
coefficienti delle
f.)
dà un cot·ariatzte
(intero
e con due serie didelle n -1.