R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
L AMBERTO C ATTABRIGA
Potenziali di linea e di dominio per equazioni non paraboliche in due variabili a caratteristiche multiple
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 31 (1961), p. 1-45
<http://www.numdam.org/item?id=RSMUP_1961__31__1_0>
© Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, 1961, tous droits réservés.
L’accès aux archives de la revue « Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova » (http://rendiconti.math.unipd.it/) implique l’accord avec les conditions générales d’utilisation (http://www.numdam.org/conditions).
Toute utilisation commerciale ou impression systématique est constitutive d’une infraction pénale. Toute copie ou impression de ce fichier doit conte- nir la présente mention de copyright.
Article numérisé dans le cadre du programme Numérisation de documents anciens mathématiques
http://www.numdam.org/
ZIONI
NONPARABOLICHE
INDUE VARIABILI
ACARATTERISTICHE
MULTIPLEMemoria
(*)
di LAMBERTO CATTABRIGA(a Bologna)
Lo studio delle
equazioni
a caratteristichemultiple
in duevariabili è stato iniziato in modo sistematico da H. Block
1),
che ha
ampiamente
trattato ilproblema
della costruzione di unasoluzione fondamentale per tali
equazioni.
Soltanto in alcuni casiparticolari, Egli
ha ancheimpostato problemi
alcontorno,
ma la sua
trattazione,
che èquella
classica della traduzione delproblema
inequazioni integrali,
non è sempre esauriente2).
Recentemente lo studio di
problemi
al contorno perequazioni
a caratteristiche
multiple
è statoripreso
da B.Pini,
che ha trat- tatoproblemi
perequazioni
nonparaboliche
delquarto
ordine~).
Nei nn. che seguono
esponiamo
alcuni risultati perpotenziali
(*)
Pervenuta in redazione il 12 ottobre 1960.Indirizzo dell’A.: Istituto matematico, Università,
Bologna.
1)
H. BLOCK, leséquations
linéaires aux dérzvéespartielles
àcaraetéristiques multiples,
Arkiv fór Mat. Astr. ochFys.,
Note I e IL,Bd. 7, 1912 e Nota III, Bd. 8, 1913.
2)
Cfr. anche E. DEL VECCcmo, Surd’intégration
pour tes
parabouques
= 0, = 0 ;H. BLOCK, note
précédente,
Arkiv för Mat. Astr. ochFyB.,
Bd., 11, 1916-17.3)
B. PINI, lineari det quarto ordine in due variabilicon caratteristiche coicidenti, Note I e Il, Atti Sem. Mat. Fis. Univ,
Modena,
8, 1958-59 e 9, 19g0.relativi
all’operatore £0
=+ ( - ’)
con n numero na-turale
qualunque.
Esso risultaipoellittico,
secondo la definizione diipoellitticità
data da L. Hòrmander5).
Nel n. 1 si costruiscono oltre alla soluzionefondamentale,
anche altre funzioni ausiliarienon considerate da
Block,
che sipresentano
naturalmente nella costruzione della soluzione fondamentale e riescono utili pergli sviluppi
successivi. Assieme ad alcuniprocedimenti già
usatida B. Pini
8t,
ci si vale inquesto
n. di valutazioni asintotiche per trasformate di Fourier1)
e diLaplace,
che consentono di ot- tenere sia stimepiù preciae
diquelle
di Block per la soluzionefondamentale,
sia stimecorrispondenti
per le funzioni ausiliarie.Il n. 2 contiene uno studio dei
potenziali
dilinea,
relativi a curvex =
,~(y)t
0C y 1,
che si possono costruire con i nuclei otte- nuti al n. 1. Inparticolare
si esaminano le discontinuità delle successive derivate neipunti
della curva su cui sono distribuiti.Teoremi di unicità per due
problemi
al contorno relativi allaequazione
0, cheappaiono tipici
sonoprovati
al n. 3.Utilizzando i
potenziali
studiati al n.2,
si danno nel n. 4 le solu- zioniesplicite
di taliproblemi
nella striscia+00,
0 y
1 ~
e nelle semistriscie 1-’+{x
>0,
0 y1 ~
e7~ {.r 0,
0 y1 ~,
inipotesi
diregolarità
per i dati alcontorno,
che sembranoquelle
naturali trattandosi di solu- zioni classiche. I nuclei deipotenziali
con cui siesprimono
talisoluzioni,
sipresentano
comegli analoghi
deinuclei,
cheS. Agmon 8)
chiama nuclei diPoisson,
mediante iquali
èpossi-
bile
esprimere
la soluzione delproblema
di Dirichlet in un se-mipiano,
perequazioni
ellittiche di ordinesuperiore
al secondo*) Si è posto, Dxr = Dys =
5>
L. HÒRMANDER, On theth.eory of general partial diflerential
ope- rator8, Acta Math.., 94, 1955.a)
B. PINI,proble;ma fondamentale
di valori al contorno per una cla8se diequazioni paraboliche
lineari, Annali di Mat. puraappl.,
4, 43,1957.
’ ) Cfr. M. J. LIGHTHILL, Fourier
Analysis, Cambridge,
1958;Cap.
Iv.8)
S.AGMON, Ituttipk layer potent1al8
and the Dirichletproblem for hth,er
orderettiptic equations
in theplane,
Comm. PureAppl.
Math.,X, 1957.
in due variabili. Nel n.
5,
infine sipresenta
unpotenziale
di do-minio,
con cui èpossibile rappresentare
soluzioni dellaequazione
non omogenea
~o[u] -
g.Ciò che si è
qui sviluppato,
oltre a mostrare alcunepartico- larità,
che sonoproprie agli operatori
diquesto tipo
di ordinedispari,
mette in luce come lo stessoprocedimento
edanaloghi
risultati possano valere per una classe
più
vasta diequazioni ipoellittiche
a caratteristichemultiple.
Inparticolare
appare chiaro come ciò si verifichi pergli operatori
che siottengono
so-stituendo in
~1)
alla derivata secondarispetto ad y
unaqualunque
derivata
pari
diordine 2n,
equali
siano i mutamenti da ap-hortare
in tal caso alia trattazione che segue.1. Costruzione della soluzione
fondamentale
e di altre soluzion.iparticolari
dellaequazione 2,[u] =
0.Indichiamo con
ak, k
=0,
...,2n,
le radici dellaequazione - ! - 1)~+1.
È
l
Per
ogni punto Q - (~, ii)
leparti
reali ed i coen cienti delleparti immaginarie
delle funzionisono soluzioni della
equazione ~o[u] -
0 in tutti ipunti
P -(x, y)
con y ~ ii. Poichè delle a k una è
eguale
a( - 1 ) n+~
e le altre 2nsono a due a due
complesse coniugate, prendendo
leparti
realied i coefficienti delle
parti immaginarie
delle(1)
otterremo ef- fettivamente soltanto2n + 1
funzionireali,
chepossiamo
pen-sare
corrispondenti
alle n+
1 radici a,, con 9m0,
cioè ak =
0,
... , n. Diqueste
per npari
ve ne sonon j2,
per k =0,
... ,(n - 2 )/2,
con 9 e a., > 0 edn/2
+1, per k
=n/2,
... , n, con gie 0 e per ndispari (n
+1 )/2, per k
=0, .., , 1n - 1)/2,
con 9te ak > 0 ed
(n
+1 ) /2, per k
=(n + 1 )/2,
... , n, conRe a1c 0,
Ponendo u = k|y-n| -2/(2n+1), t
=(x - j-2/(2n+i)
si ottiene °
Se consideriamo la funzione exp
(a,~~,t
-~.~2~+1»2~
per valoricomplessi di A,
intendendo discegliere
perÂ(lft+1)!1 quella
deter-minazione che per A reale
positivo
è realepositiva,
otteniamouna funzione olomorfa di A in tutto il
piano privato
del semiasse realenegativo
edell’ origine.
Se è -+ 1) n/ ( 2 n + 1)
si
può
scrivere .Imponendo
che sia_ ~ i
si vede che fra i valori di k tali chesoltanto k=n/2
per npari e k = (n -~- 1) (2
per n
dispari
consentono di scrivere laprecedente eguaglianza.
Per tali valori di
k,
che indicheremo inseguito
con si haax - n
+ 1
n, sicchè è
0,
ed+ 1 )
eako
= sicché è
Oy
edinoltre p
== 2013/ + 1)
ePosto
akt
= - p sipotrà
desumere ilcomportamento
asin-’)
È infatti in tal caso limfe p(2n+1)/2e(2n+1)iv/2}dv
= 0.totico delle
gk(t)
e loro derivate per t~ ::~:
oo daquello
dellafunzione
e delle sue derivate per p - oo . Se Re p > 0 è
lo)
e
quindi
perI t 2013~
oo , 1(akt) O,
Da
questa
sitraggono,
perogni
numero naturale v leper t -~ + oo e ak 0. Dalle 9m
gk(t), ffiegle(t) -
9~e9xo(t)r
mediante le
posizioni
fatte sopra, siottengono
2n soluzioni della.equazione
0.’°)
Cfr. G. DOETSCH, Handbuch derLaplace-Transformation,
Bd. II, 1955; pp. 45-46. Qui e nelseguito
si intende di considerare il valoreprincipale
delle potenze indicate.In forza delle
(3)
e(-~},
per le n di essecorrispondenti
a ra-dici a,~ con 9 e a;
O,
varrannopt,r t
- + oo le valutazioniper n
pari,
eper n
dispari.
Per le funzioni Sin gx
corrispondenti
a radici a,. con 9 e a,~ >0,
in numero di
n/2
se n èpari
e di(n - 1)/2
se n èdispari, segui-
ranno
poi
da(3)
per t - - 00 le valutazioniper n
pari,
eper n
dispari.
Per le funzioni 9tc gx - 9tegko corrispondenti
aradici ax con 9tc a~: >
0,
in numero din/2
se n èpari
e di(n
+1)/2
se n è
dispari,
non si possono invece ottenere valutazioni corri-spondenti
per t --~ - oc utilizzando soltanto le(2), poichè
in talcaso è 9~e
(akt)
--~ + oo . Pergiungere
ad un talerisultato,
oltre alle
è
pari,
eè
dispari,
che siottengono
dalle(2)
per 9le Uk >O,
ci pro-cureremo allora valutazioni
corrispondenti
per la Jiegk0.
Perquesto
ricorriamo allaespressione
di datapiù
sopra. Sipuò
scrivere
Una iTalutazione asintotica per
questi
due ultimiintegrali
si
può
ottenere utilizzando certi risultati di M. J.Lighthill,
sulcomportamento
asintotico delle trasformate di Fourierii).
Sivede in
questo
modo cheIi
ed12
sicomportano per I t 2013~
+ o0come le trasformate di
Fourier,
nel senso delle distribuzioni dirispettivamente.
Precisamente riesce perda cui si
traggono
per P,pari
le va.lutazioni11)
Op. in 7)Cap.
IV, th. 19.e per n
dispari
letutte per-
I t I -+
-~- o~o .Per valutare le derivate di basterà valutare le funzioni
ciascuna delle
quali può
scriversi nella formaoppure nell’altra
Allo stesso modo tenuto per v = 0 8i vede che
questi integrali
differiscono
rispettivamente
dalle trasformate di Fourier dellefunzioni
per
quantità
che sonoo()
ti-n-P-2) per i t I ~ -~-
oo . Pertantosi avrà
per
ogni
numero naturale v. Dallaseguirà
alloraper n
pari,
edanalogamente
per n
dispari.
Si conclude cos che se n èpari
per le funzioni me gk - Re con Re ak > 0 si hanno le valutazioniper t - - oo; si vede inoltre che anche la funzione è tale che
per t --~ - oo .
Analogamente
èdispari
per le(n
+1)/2
funzioni me yk - ~e
giro
con 8te a, > O varranno le valutazioniper t - - oo, mentre la funzione yrrt
yko
sarà tale chesempre per t - - oo .
Alcune delle valutazioni
precedenti
si possono ulteriormenteprecisare
utilizzando unprocedimento già
usato da B. Pini12).
Si verifica anzitutto facilmente che è
l!)
op. cit. pp. 294-95.ossia
Un
semplice
calcolo mostrapoi
che la costantequi
sopra a ,secondo membro èeguale
a(- 1)n+12f(2n
+1),
onde le gke 9te 9 c
gko
saranno soluzioni dellaequazione
Per t > O
poniamo ~(~~) - tz, ~
= +1) ; la q
aoddisferà allora alla
equazione
ove le e, sono
opportune
costanti. Le radici dellaequazione
per ~ 2013~
+ oo tendono ciascuna ad una radice della Â2n + +(- 1)"4A/(2n
+1 )2.
Una, di esse tenderàperciò
a zero per~ ~
+ oo, mentre le altre ?n - 1 tenderanno ciascuna ad unaradice della
equazione
Sia per n
pari
che per ndispari, n
radici diquesta equazione
hanno
parte
realepositiva
ed n - 1parte
realenegativa.
La(6)
avrà
quindi 13)
nintegrali ni,
linearmenteindipendenti
tali che18) Cfr. per es. R. BELL1IAN,
Stability theory 01 differential equations,
t 953 ; pp. 50 e segg.ed fa - 1
integrali rjj,
linearmenteindipendenti
fra loro e dai pre-cedenti,
tali checon ci e c costanti
positive.
Di conseguenza vi saranno nintegrali
della
equazione (5)
che tendonoesponenzialmente
all’infinito pert -+ + oo ed n - 1
tali chetutti fra loro linearmente
indipendenti.
D’altraparte
per npari
vi sono
n/2
funzioni edn/2
funzioni 9tc gk - 9~egxo
cor-rispondenti
a radici alt con 9~e a,, 0 e per ndispari (n
+1)/2
funzioni Sm gk ed
(n - 1)/2
funzioni 9~e 9~egxo
per lequali
si verifica la stessa circostanza. Ricordando allora che le 9m gx
e le Re gx - Re
gxo
sono 2n soluzioni linearmenteindipendenti
della
equazione (5),
si conclude che le n indicate sopra sono le uniche fra esse che tendano a zero per t - + oo, le altre n ten- dendo necessariamente all’infinito in modoesponenziale.
Essesono tutte le
IVM gk
e gk - 9tegxo
con 9 c ak > 0. Postopoi
per t 0
z(t)
=z(- T) _ ~ ( i ), la ~
soddisf erà allaequazione
mentre il cambiamento di
variabili E = 1 2n + 1 r(2n + 1)/(2n - 1)
=
rC
condurrà allaequazione
Osservato che delle radici di
n - 1 hanno
parte
realepositiva
ed nparte
realenegatira,
sipotrà
affermare che ,,i sono n soluzioni linearmenteindipendenti
di
(6’)
che tendono a zero come le(7) per E
- + oo equindi
al-trettante soluzioni linearmente
indipendenti
di(5)
tali cheve ne saranno invece n - 1 che tendono
esponenzialmente
al-l’infinito per t - - oo . I risultati ottenuti
più
sopra assicurano d’altraparte
che fra le 3m me gx - 9tegko
ve ne sono inogni
caso n + 1 che tendono a zero per t - - oo . Le rimanenti
n -
1,
perquanto
oraprovato,
dovrannoperciò divergere
per t - - 00 . Esse sono tutte le 9m gx e me 9te9lcO
con Sic axO,
tranne la 9m gxo .
È pure
evidente che alla radice dellaequazione
in A che tende a zero
per ~
--~+
00(E
-~ 2013oo), corrisponderà
una soluzione della
(5)
che èO(~ t
- + oo(t -~-o~o)
e
quindi
che tutte le e 9te 91: - 9te91:0
che sono o(i t ~-~~n+3)/$)
per t -~
+
oo(t
--~ -oo)
sarannopiù precisamente
combina.zioni lineari di soluzioni della(5)
che tendono a zero comeexp(- c I t
>O,
per t -+ (t
~ -oo).
In par- ticolare avremoper o t secondoehè n sia
pari
oppuredispari,
C e o essendo costanti
positive dipendenti
soltanto e v.Indichiamo ora con =
1, ... , n - 1,
le n - 1 funzioni 9’Tn gk e me gk - megxo corrispondenti
a radici alc ~axo
e con9tc oft
0,
conf *(t)
la funzione e con =1,
..., i n, le n funzioni Sm gx e~e
gx - 9tegko corri8pondenti
a radiciax con 9tc ax > 0. Per
ogni punto Q - (~, ~) l,e funzioni
i =
1,
... , n -1, j = 1,
... , n, costituiscono 2n soluzioni linear- menteindipendenti, di SoM =
0 in tutti ipunti P - (x, y)
cony ~ ~ ; inoltre,
perogni
v interoed esisteranno
finiti (eventualmente n ulli)
per n
pari,
eper n
dispari,
ove C e c sono costantipositive dipendenti
soltantoda M e v.
La
!7*(~ Q)
risulta continua in tutto ilpiano
con tutte lesue derivate
rispetto ad x,
tranne nelpunto
P= Q,
ove la siponga
eguale
a zero neipunti (x, ~ )
mentre leV:, W*,
ove si ponganoeguali
a zero neipunti (x, ~ )
con x> ~
e x
~ rispettivamente,
risultano continue in tutto ilpiano
con le loro derivate
rispetto ad x,
con esclusione deipunti (x, r~ )
per cui è x
~
ed x> ~ rispettivamente.
Cerchiamo ora di costruire per
ogni punto Q{~, ~ )
altre 2nsoluzioni
di ~ o [u]
= 0 della formalegate
alleprecedenti
dalleIndicate con
z(t)
le funzionif (t),
e conz*(t)
lef *, g~i , ~j corrispondenti,
affinchè leU,
siano soluzioni ’di
2,,[u] =
0 e siano soddisfatte le(11)
dovrà essereossia
e
Scelta
eguale
a zero la costante chefigura
a secondo membro della(12),
mostriamo che perogni
z* esiste una ed una sola so-luzione comune alle
(13)
eTramite la
(5)
si verifica infatti cheogni
soluzione della(12’)
è pure soluzione della
equazione
che si ottiene derivando 2n volte la(13).
Inparticolare
se consideriamo l’unica soluzione della(12’)
per laquale
èessa annulla per t = 0 il
primo
membro di(13)
e le sueprime
2n - 1
derivate,
onde tale funzione sarà pure soluzione di(13).
Si
potrà
allora scrivereove
a+,
a-,bs, d,
sono costantidipendenti da, n,
nulle se e solose sono nulli i
Ricordando le
(10)
avremo allora perogni
v interopositivo
e con lo stesso
significato
dei simboli là usatiper secondochè n è
pari
odispari,
per t
- - oo o t -+
oo , secondochè n èpari
odispari,
e inogni caso
riuscendo invece
divergenti
le per t e per t-~-
oo . Esisteranno inoltre finiti(eventualmente nulli)
ilim
t-(2n-2v-1)/2 f (v) (t)
f limI
t|-(2n-2v-1)/2f(v)(t),
f limt-(2n-2v-1)/2pi(v)(t),
ft|-(2n-2v-1)/2Yj(v)(t).
t - -oo
Tutto
quanto precede,
inparticolare
le(8), (9), (10), (14), (15), (16),
ci consente di concludere cheI. - In
corrispondenza
adogni punto Q - (~, ~)
èpossibile
costruire 2 n
funzioni
i =
1,
... , ~z -1, j
=1,
... , n, in modo che laQ)
sia soluzione dellaequazione £o[u]
= 0 in tutto ilpiano
tranne nelpunto P - Q,
e ciò si
verifichi
anche per lef unzioni V;(P, Q)
eW;(P, Q)
ove siescludano i
punti (x, YJ)
con xC ~
edx ~ ~ rispettivamente.
Contali esclusioni l e
U, Yi , ~Y;
e tutte le loro derivate riescono continue in tutto ilpiano ;
neipunti
intendendo con ciò che ne coin- cidono i limiti per y-+ rj+
ed y -~ rj-.Valgono
inoltre le valutazioni> 0 se n è
pari
ed.x - ~
0 se n èd18pari ;
la(171)
riu-scendo valida anche per le
funzioni Vi
e per(x - E)|y - n -21(2 n +l) -.>.
- + 00 e ,
(x - E)|y - n |2/(2n+1) -
- 00rispetti2·amente.
Lazione
U(P, Q)
è la soluzionef ondamentale
dellaequazione 2,[u] =
0.Indichiamo ora con F la striscia 0 11
1,
- oo x + o0e per
ogni coppia
dipunti
P -(x, y)
eQ
p(E, 1})
dir
consi- deriamo le funzionila
prima
dellequali è
definitv in tutto 1-’ tranne per P -Q,
e cos pure le seconde e le terze ove si escludano i
punti (.r, r~)
con x
~ ed ;~; > ~ rispettivamente.
Osserviamo che tutti ipunti (x, - ,y ), (x,
21 +y), (x,
21 -y), (x, -
21+ y), (x, -
21 -y)
non
appartengono
ah;
sulla frontiera diquesta potendo
soltantocadere il
primo
di essi per y = 0 ed il terzo per y =1, 1
= 1.È
inoltre .analoghe
relazioni valendo per leVi
e1V;.
La funzioneZ(P, Q)
per n = 1 erà
già
stata considerata da Block14j,
ove èprovato
che la serie che
figura
nellaespressione
diZ, privata
delprimo termine,
è assolutamente ed uniformementeconvergente
in ~’e che la si
può
ottenere derivando termine a termine la espres- sione diZ,
la serie che ne risulta riuscendo assolutamente ed uni- formementeconvergente
in T. Gli stessi risultativalgono
ancheper le funzioni si
può
anzi provare allo stesso modo che le derivate di tuttigli
ordini delleZ, Hi, Ki, rispetto
a tuttele loro
variabili,
si possono ottenere derivandone successiva- mente termine a termine lerispettive espressioni,
le serie che nerisultano riuscendo sempre assolutamente ed uniformemente
convergenti
in T. Facilmente si provapoi
che perogni h,
interi
positivi
risultaper - oo C .x ,
~
9 _PQ .
Le stesse relazioni hannoluogo
per
Hi
eKj
ove, nelleprime
di esse se ii = 0 od y = 0 si eccluda che sia x ~~, x ~ ~ rispettivamente,
le stesse esclusioni pre- sentandosi nelle seconde se r¡ = 1 od y = 1.Dunque
II. - Le
f unzion i Z(P, Q), K;(P, Q)
so n odella
equazione 2,[u] =
0 in tutti ipunti
di r in cui sonodefinite,
hanno ivi la 8tessa
regolarità
delleU(P, Q), Q), W ; (P, Q) rispettivamente
everificano
le(18).
2. Studio di
potenziali di
linea.Sia I l’intervallo 0 y
1, w(y)
una funzione continua in Ì = o C y C 1 ey
una, curva delpiano rappresentata
dalla14) Op.
cit. in 1) Nota li.equazione
x =X(y), yc-I,
conXECOI(I) 15), 2~(2n-E-1)
Con-sideriamo le funzioni
Dalle valutazioni di I. segue che basterà studiare la u nei due casi x
X(y),
x >X(y)
per conoscere di conseguenza il compor- tamentodelle ví
per x > e delle Wj per xMediante le
(17)
è subito visto che la u è continua in tutto ilpiano
assieme alle sueprime
2n - 1 derivaterispetto
ad ze che ivi si ha
La u ha
poi,
neipunti
che nonappartengono a y,
derivatedi tutti
gli
ordinirispetto
ad xcontinue,
la relazioneprecedente
essendo in tal caso valida per
ogni h
interopositivo.
Riescepoi
15)
Con 1_a nota,zionef
c-Gla(E),
0 a 1, intendiamo che laf
siacontinua in E = E + ~E ed hólderiana di
esponente
a in E.Analoga-
mente con
f E
intenderemo che laf
abbia derivata h-esima con-tinua in E ed hólderiana di
esponente
a in E. Inqneste
notazioni omet-teremo l’indicazione dell’insieme in cui la funzione è considerata,
quando
intenderemo riferirci all’intervallo I. Omettendo invece rindice a vor- remo intendere chela f è
continua orispettivamente
dotata di derivata h-esima continua inE. Con y
indicheremopoi
la curvay privata
deisuoi estremi.
li)
Inluogo
di(x, y; X(’l), ’1)
scriveremo Bpesso per brevità(P; n).
in tutto il
piano, per h
=0, ... , n - 1
e perogni h
neipunti
che non stanno su
y. Supposto poi
che per x * siasi avrà
poichè
se k èpari
i due limiti scrittiqui
sopra sononulli,
comesegue dalle
(17 ),
mentre se k èdispari
i due limiti scritti sonoeguali. Dunque
so x oX(y),
perogni h,
k ètutte tali derivate riuscendo continue. In
particolare
la u e tuttele sue derivate sono soluzioni di 0 in tutti i
punti
nonsituati Esaminiamo il
comportamento
diDru
per(x, y)
---~
(x(z), z),
zeI. Si ha perX(y)
l’integrale qui
sopra sipuò
scriverePer la hòlderianità di
X(y)
l’ultimo diquesti integrali
tende aPoniamo
poi
t =[x- X (J)~’ ~ ~ - ~
At =1.,7,(Y) - !(~J)~’
.
!-2/(2M+i) ~
due numeri tali die 1)1,
È
allorae, tenuto conto
ehe I
sipuò maggiorare
con una costante Hindipendente da y
con
K,,
eh’3 indipendenti
dv !1 ed 17. Per ,r >X (y)
il modulo delprimo
membro della(20)
sipotrà maggiorare,
a meno di unfattore costante con
onde il secondo termine di
(19)
tenderà a zero per(x, y)
-(~(.z), z).
Ancora per .r >
~(~/)~ posto
t =[x - ~r(.~ j] ~ ~ ~ - ~ ~ ~-2/~"+~
ilprimo
termine di
(19)
si muta inCon
ragionamenti
ditipo
noto si vede che ilprimo
diquesti
due termini tende a zero per
(.x, y )
-(X(z), z),
onde si concludeche per zE.I è
Con
gli
stessiragionamenti
si prova chePer
quanto
osservatopiù
sopra, risultatianaloghi
restanoacquisiti
per le funzioni vi se x ~X(y)
e zv~ se xX(y).
Ab-biamo cos
è continua in tutto il
piano
con le sueprime
2n - 1 derivate ri-spetto
ad x e leD:D,u,
h =0,
... ,n -1,
tali derivatepotendosi
sempre
eseguire
sotto il segno diintegrale;
neipunti (x, y)
conx ( y ) possiede
derivate di tuttigli
ordinicontinue,
lequali
risultano tutte soluzioni di
2o[u] = 0;
inoltre per ZEI èDelle stesse
proprietà godo no
lefunzioni
i =
1,
... , 9 n -1, j = 1,
... , i n, neipunti (x, y)
con x ~x(y)
odx
x(y) rispettizaynente.
Inparticolare
si aurà17)
Sipuò
calcolare che èper
quelle
fravi
che sono date da una 9m gk, mentre èper le
~ ~ tpj
che sono deltipo 9 e
Osserviamo
che, ripetendo
iragionamenti
fatti sopia, y si vede subito che se - 0 èe cos pure
se w(1)
= 0 èanaloghe
relazioni valendo perle l’i
e lfj. Se -w(1)
- 0le relazioni di discontinuità su y scritte sopra
valgono quindi
per
ogni
zEI.Passiamo ad esaminare il
comportamento
delle derivateper
(x, y)
-~(x(z), z),
zEI. Osserviamo anzitWto per :~ *X(y)
si ha
Di
questi
ilprimo integrale
è continuosu y 18),
come si vedecon una
integrazione,
mentre il modulo del secondo è18)
Piùprecisamente
si trattaqui,
comepiù
oltre, del fatto che esi- stono e sonoeguali
i due limitirato da
e
quindi
se X E Clk con(2k
-2)/(2n
-t-1)
Uk1,
sarà continuo su y per k~ =1,
... , ii - 1. Sia ora Risulta~
quindi
Dai
quenti
termini ilprimo
(’ (.continuo sul y e cos dicasi del secondo e del terzo sei k 2~i - 1 e k 2nrispettivamente.
Per k = 2n - 1 del secondo termine
esistono,
diversi fraloro,
i limiti
per P
tendente ad unqualunque punto di y
da destrae da. sinistra di y. Xelle stesse condizioni è il terzo mentre il secondo in tal si scompone in
1~)
Con K,~1, K1,
~Ti", ... intenderemo sempre delle costantipositive,
il cui valore, variabile da.espressione
aespressione,
non ci inte-ressa di
precisare
ulteriormente.entrambi continui su y per n # 1.
2°)
Si conclude che seXeC1, I,
è continuo su yper k
=1, ... ,
2n -1,
mentreper k
= 2n - 1e k = 2n ne esistono i limiti da destra e da sinistra
di y,
e sonodiversi fra loro. Scriviamo ora
da cui è subito visto
che,
sexEC2
ed2k/(2n -f-1) Â~: 1,
k =
1, ... ,
i n, è continua su y. Per k > nsupponiamo
che
QJE01.
Tenuto conto cheavremo
x(y)
IO)
Per n = 1 e non èquindi
continuo Bu y.Il secondo termine
dopo un’integrazione
risultaeguale a
mentre l’ultimo se
(2k - 2n -1)/(2n + 1)
C 1 è con-tinuo su r
per k
= n +1, ... ,
2 n. Nelleipotesi
f atte la èdunque
continua fu V per k2n -1,
mentreper k
=2n -1,
2nsaranno ivi diversi i due limiti da destra e da sinistra di y.
Avremo infine
onde se la è continua su y
per k 2n -1,
mentreper k = 2n -
1,
2n saranno ivi diversi i due limiti da destrae da sinistra di y..
Posto
e ricordando i risultati di III.
possiamo
concludere conper la
funzione
risulta
se
si a
mentre se
wEC1
avremoSe
supponiamo
che (o ed verifichino in I le condizioni di Hòlder richieste da IV. in I e che sia inoltre00(0)
=co(1)
= 0e, ove c~ sia derivabile in
I,
anche00’(0)
=c~’ (1 ) : O, prolungata
la l’)
negli
intervalli(ao, 0)
e(1, ai)
con lo zero ela X
in modoche abbia in
(ao,
la stessaregolarità
che ha inI, potremo ripetere
iragionamenti precedenti
sulle funzionied ottenere i risultati di IV. per
ogni
zEI.Si possono (.costruire
potenziali
di lineaanaloghi
ad u, n·;sostituendo nelle
espressioni
diqueste
alleU, Vi, 11’;
leZ, h’3 rispettivamente.
Le funzioni die cos siottengono
sono soluzioni di~~o[u]
=0,
ordinatamente in entrambe le semistriscie T+{x
>Z(y),
O y1}
e 1)-(>. X(y),
0 y1},
solo nel-la
prima,
solo nella seconda di esse, e sononulle,
con le loroderivate
rispetto
ad x neipunti
frontiera diqueste,
che nonstanno su
r. Il
lorocomportamento e
in tutto lo stesso diquello
delle funzioni ac, in
particolare
varranno ancora le III.e IV. con le sole sostituzioni di
Z, .H ~ , h’;
alleU, T7"i, 11’; .
èda notare in
più
dice seo>(0)
- 0 le derivaterispetto
ad x di or-dine 21t di tali funzioni tenderanno a zero per
(x, y) -+ (X(O).. 0),
la stessa cosa verificando.,;i se
cv( 1 ) - 0
per(x, y)
-+(y(1 ),1 ).
Terminiamo
questo
n. con due risultati la cuidimostrazione,
conducendosi in modo noto
21),
omettiamo per brevità.21) Sono
gli
stessitipi
diragionamento
che si usano perl’analogo integrale
relativo allaequazione
del calore. Per VI. cfr. B. PINI, Su unaequaxiane parabolica
non lineare del quarto Rend. Sem. Fac.Sci. Univ.
Cagliari,
27, 1957.è soluzione di
2o(u] =
0 i ra tutto ilpiano,
escl usi ipunti
retta y = 0 e risulta
Lo stesso risultato si ha se anzichè in
I
ciponiamo
3. Teoremi di unicità per due
problemi
al contorno relativi alla=
g( x, y ) .
I teoremi di unicità di
questo
n.,semplici
conseguenze della formula diGreen,
sono enunciati inipotesi
diregolarità
suldominio considerato e sulla eventuale
soluzione,
che sonolarga-
mente sovrabbondanti
21).
Essi hannoprevalentemente
lo scopodi individuare due
problemi
al contornotipici
perl’equazione
. = g.
Dato l’insieme
aperto piano
con
= 1,
2 continue e tali cheX2(Y) in 1,
e indicatecon y; le curve di
equazione
x =x f ( y ),
e con ci isegmenti X1(i)
x y =i,
i =0, 1,
iproblemi
inquestione
sonoi
seguenti
.
2S) Nel caso m, = 1 un teorema di unicità per il
problema (D)
inun
rettangolo,
ma in una classepiù ampia
di soluzioni è statoprovato
da A. A. DEZIN, in esistenza ed unicità per le di pro- blemi al contorno per
equazioni
alle deritJØteparziali
Uspechi
Mat.Nauk,
14, 3, 1959. Le soluzioni delproblema
sono inteseda
questo
A. in sensogeneralizzato.
Problema
(D):
determinare unaf unzione u(x, y)
continua inC~),
tale che
Problema
(N):
determinare unaf unzione u(x, y)
tale cheIl secondo membro della
equazione
ed i dati al contorno sisuppongono almeno continui nei
rispettivi
insiemi di definizione.Le soluzioni si intendono in senso
ordinario,
cioè si considerano fun- zioniu(x, y)
che assumano, con le derivateindicate,
i dati ad esseassegnati
su la frontierag%
in senso classico e che abbiano deri- vaterispetto
ad x fino aquella
di ordine 2n + 1 e leprime
duederivate
rispetto ad y
continue in 5) e tali che ivi - g .Riguardo
alproblema (D)
si prova subito cheVII. - Se e
u(x, y)
ha derivaterispetto
ad xfino
all’ordine2n e derivata
prima
limitate in M ed è soluzione delproblema
è identicamente nullcc in 1).
Si;i infatti 1)’ c: 1) e con frontiera
parallela
aquella
li ’1.si ha
e facendo tendere ad dovrà essere
e
quindi
== O in1),
d"onde essendo u == O su po + c1,u = O in T.
Allo stesso modo si prova die
VIII. - Nelle
VII.,
23)
Se allacondizione 1t ~~~.,.1
= 0 sostituiamo la1...+r1 =
0,la u si riduce necessariamente 8(1 un
polinomio
digrado 11
- 1 in x~.Per provare i risultati
corrispondenti
per le semistriscie), scegliamo
come 1)’ l’insieme + f r a(- (~
.~’/( /) 2013 e), e
jj 1 - E e facciamo tendereprima
8a zero
poi
a a 2013 oo . Hi vede cos che"’11’. - Ne ~w· u, soluzione del
(Do) T~~(T)’) 24),
harispetto
arl xfino
2n e1/ limitate iri C w C O C 11 C 1
~r
Z’III‘.-
ipotesi
diVII’.,
ac ’ll è soluzione del blema (N0) p.- -1)+(’1)-)
è u _--__ o inD+(D-).
4. Risoluzione di
problemi
al contorno in striscie e semistriscie.Un
primo risultato,
conseguenza immediata diquanto esposto
al n.
2,
i~~x. -
f o{x),
sono continue in - oo .x -~- 00con a +
1 / ’,
x - +pari
e per .r - - oo Br n. Pdispari,
e24) I
problemi
si enunziano come icorrispondenti
per i , considerando fra le condizioni al contorno diquesti
ultimi soloquelle
relative a co, cl e a queste penseremo,
aggiunte
d’ora innanzi lecondizioni all’infinito scritte
più
sotto.,con 0 c’ c, ove c è la costante che
figura
nelle(101)
e(104),
per x 0 se n è
pari
ed x > 0 se n èdispari,
laf unzione
.è soluzione di
2,,[u] =
0 in F ed assume i valori dif o
edf i
per y = 0 ed y = 1rispettivamente ~).
Oltre a V. basterà tenere
presente
che inqueste ipotesi,
pera $0
b,
si ha peresempio
Per costruire la soluzione dei
problemi
al contorno considerati perl’equazione
omogenea, nelle semistriscie 1’+(z
>0,
0
C y 1 ~
e0,
0y 1},
ci serviremo di oppor- tune combinazioni lineari deipotenziali
di linea u, v ~ ,W f
stu-diati al n. 2. .
$5)
Questo risultato si trovaparzialmente già nell’op.
cit. in1)
diBLOCK,
Nota II.Per i
problemi
in ~’’+poniamo
ove le sono costanti determinate in modo che
Questa
è senz’altro verificata per v =2n,
come si trae da( 12’ ),
onde restano n - 1
equazioni
lineari omogenee nelle nincognite
Cot) che è sempre
possibile
soddisfare con valori non tutti nulli di tali coefficienti. Osserviamo che per le funzioniz(t)
ez*(t), che
soddisfano alle(13)
e(12’),
risultaonde le stesse relazioni varranno per le
{3A
Poniamoe consideriamo le funzioni
con
(2k - 2) I (2n
+1) Â~
1. Risulta,Ciò è immediata conseguenza delle
(22) per k
n -h;
perDi
questi integrali,
il secondo tende a zero per P -(O, z),
per la hòlderianità della «) e le
(22),
mentre ilprimo, posto
~~ + ~i = 2n + 1
+ 1,
t =O, ..., h - tt
meno del,eguale
adice ancora tende a zero
per P - (0, z),
come segue da(22)
e
(23).
Per k=n-hèpoi
+00
Osserviamo che non
potrà risultare f B*kdt
o = O peraltrimenti per
ogni (Zh - 1 ) /(2n + 1)
a"1, w(0)
==
w(1)
=0>’(1)
= O la funzioneverificherebbe le
ipotesi
di VII’. e Harebbequindi
identi:amente nulla in 1°+. Neseguirebbe c0hZ(P ; O, ’7)
+I. 0, q)
=0,
I ~
ciò clie non
può
verificarsi incorrispondenza
a non tuttenulle
28).
Postosi avrà
dunque
è del
problema (D)
i nF+,
com, g =f o
=I~
o 0.caso
f o
i - 0possiamo
d’altraparte
semprericondurci,
utilizzando la
(21). Supposto
infatti che in(O,
+oo),
oltre alle condizioni richieste daIX.,
sia0),
0 A =0, 1, prolungate
lefj
con la stessaregolarità
in( - oo, 0)
in modo che risultino identicamente nulle in un intervallo(-
-«),
la(21)
è per tale chein accordo con le condizioni richieste da x’.
È
anche subito visto che2s j
Gli stessi risultativalgono
se anzichè 11ntervaHo I si considerano intervalliillimitati, purchè w
soddiefi adopportune
condizioni all’in- finito.è soluzione del
problema (N)
inF+,
con g -f o
«f i
- o .Anche per
questo problema potremo
ricondurci al casof o
=_f ~
= O tramite la(21), quando
sia0),
oC ~, 1, j
=0,
1.Analoghe
considerazionivalgono
per iproblemi (D)
ed(N)
in 1’-. Porremo ora
’
e richiederemo che
Posto
si
proverà
comepiù
sopra che’ .
è
problema (D)
inr-,
«f.
=f ~
= 0.è soluzione del
problema (N)
inI’-,
con g =f o
=f 1
_--_ 0.Anche ora, ricorrendo alla
(21),
èpossibile
costruire una so-luzione dei
problemi (D)
ed(N) quando
non siaf o
-f~
_--_0,
se è
0 )
od0 ),
0 A1, j = 0,
1rispetti-
vamente.
.5. Un
potenziale
di dominio.Sia T l’insieme del n. 3 con
x3EC, j - 1,
2 eproviamo
cheXII. - Se
g(P)
è unafunzione
continua in~,
per laf unzion e
si ha
tali derivate riuscendo continue